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Voci e volti della nonviolenza. 227
- Subject: Voci e volti della nonviolenza. 227
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Wed, 10 Sep 2008 11:24:35 +0200
- Importance: Normal
============================== VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA ============================== Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" Numero 227 del 10 settembre 2008 In questo numero: 1. Con la guida di Gianfranco Ravasi tra recenti pubblicazioni religiose (parte sesta) 2. Gianfranco Ravasi: I libri della fede. Segnalazioni del novembre 2004 3. Gianfranco Ravasi: I libri della fede. Segnalazioni del dicembre 2004 4. Gianfranco Ravasi: I libri della fede. Segnalazioni del gennaio 2005 1. EDITORIALE. CON LA GUIDA DI GIANFRANCO RAVASI TRA RECENTI PUBBLICAZIONI RELIGIOSE (PARTE SESTA) Proponiamo di seguito alcune segnalazioni bibliografiche estratte dalla rubrica "I libri della fede" tenuta negli scorsi anni dal prestigioso teologo cattolico Gianfranco Ravasi sul mensile "Letture". 2. LIBRI. GIANFRANCO RAVASI: I LIBRI DELLA FEDE. SEGNALAZIONI DEL NOVEMBRE 2004 [Dal mensile "Letture", n. 611, novembre 2004, col titolo "Le parabole? Hanno ancora molto da dire". Gianfranco Ravasi (Merate, 1942) arcivescovo cattolico, teologo, biblista, ebraista e archeologo; presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa e della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra. E' autore di numerose opere di grande valore] "Alcuni volevano arrestare Gesu'. Ma nessuno gli mise le mani addosso. Le guardie tornarono dai sommi sacerdoti e dai farisei che domandarono loro: 'Perche' non ce lo avete condotto?'. Le guardie risposero: 'Mai un uomo ha parlato come quest'uomo!'" (Giovanni 7, 44-46). Il fascino che il Gesu' oratore creava era allora indiscusso, e lo e' ancor oggi attraverso il riflesso dei Vangeli, espresso in particolare dall'uso sapiente del genere parabolico. Negli scritti evangelici si catalogano da un minimo di 35 a un massimo di 72 parabole, secondo le diverse classificazioni che possono allargarsi anche a paragoni espansi o a schegge metaforiche. A studiare questo stupendo patrimonio narrativo-teologico si sono dedicati esegeti di grande calibro come Kenneth Bailey, Charles Harold Dodd, John R. Donahue, Robert W. Funk, William E. Herzog, Joachim Jeremias, Adolf Juelicher, Jan Lambrecht, Eta Linnemann, Howard I. Marshall, Norman Perrin, Bernard B. Scott, Hans Weder e altri ancora. Appare ora uno splendido commento a Le parabole di Gesu' dell'americano Arland J. Hultgren (traduzione di Alessia Piana e Oscar Ianovitz, Paideia, 2004, pp. 483, euro 47,30), un testo da non perdere sia da parte degli studiosi sia da parte di coloro che vogliono approfondire con rigore e con gusto una delle vie privilegiate per la conoscenza del messaggio di Gesu'. L'esegeta del Minnesota identifica 38 parabole in senso stretto e le ordina tematicamente in un settenario: la rivelazione di Dio, la condotta esemplare, la sapienza, la vita davanti a Dio, il giudizio finale, le allegorie, il regno di Dio. A ogni parabola vengono riservati un'analisi filologico-testuale accurata, un commento esegetico che tiene conto della secolare ricerca ma che apre anche orizzonti nuovi, e uno spunto sobrio ma pertinente di riflessione sulla finalita' a cui la parabola vuole condurre. Naturalmente non manca tutto il contorno di indole generale e introduttoria, ma anche un vasto apparato di appendici e di proposte collaterali. Particolare rilievo viene assegnato all'apocrifo Vangelo di Tommaso copto, che spesso offre un'ulteriore versione di alcune parabole sinottiche, ma che conserva anche quattro parabole di Gesu' peculiari, non prive di qualche attendibilita' storica, pur non essendo ovviamente canoniche (il pescatore saggio, i discepoli come bambini, la donna con la giara, l'assassino). A proposito di parabole, segnaliamo a margine un lieve ma appassionato commento attualizzato al celebre racconto del Buon Samaritano da parte del filosofo Paul Thibaud, L'altro e il prossimo (traduzione di Alessandro Paris, Citta' Aperta, 2004, pp. 55, euro 6). Rimaniamo nell'orizzonte neotestamentario segnalando una "guida" a Le origini del cristianesimo, curata da Romano Penna (Carocci, 2004, pp. 349, euro 20,80), un testo elaborato a piu' mani (Barbaglio, Fabris, Gianotto, Jossa, Murphy-O'Connor, Norelli, Redalie', Sacchi). Il progetto sotteso punta a individuare alcuni percorsi significativi per comprendere la nascita e le istanze fondanti del fenomeno cristiano, a partire dai due grembi entro cui il suo seme si depone: l'ambito giudaico e quello greco-romano, passando poi alle traiettorie capitali del Cristo storico e pasquale, di Paolo e del "giovannismo", fino al transito verso il II secolo. Interessanti sono due contributi finali, l'uno di indole teologica dedicato alla dialettica feconda tra unita' e diversita' presenti nel Nuovo Testamento, e l'altro di documentazione archeologica (si pensi solo al valore "evangelizzatore" delle strade romane). Un altro orizzonte che ben presto si e' associato a quello dei 27 scritti canonici e' rappresentato dagli Apocrifi del Nuovo Testamento che vengono studiati sinteticamente - anche qui a piu' voci, col coordinamento di Anna Lenzuni - da sette specialisti: Manfredi, Gianarelli, Nardi, Carrara, Bocciolini Palagi, Sacchi e Marassini (Dehoniane, 2004, pp. 194, euro 17,50). E' l'occasione per fare il punto su un materiale spesso fluido che ha pero' sempre esercitato una forte attrazione nella storia della cristianita', soprattutto a livello devozionale e iconografico, e che rivela alcune originalita' accanto a eccessi e sorprese, come nel caso della corrispondenza tra Seneca e san Paolo, sospesa tra il "romanzo" e la "letteratura pseudoepigrafa". * "Scandalo e stoltezza" Ma ormai e' giunto il momento di entrare nel grande fiume della tradizione cristiana. Un saggio interessante e vivace e' Lo scandalo della croce di Luigi Padovese (Dehoniane, 2004, pp. 180, euro 15), che ricostruisce la reazione polemica pagana ed ebraica nei confronti del nascente cristianesimo (fino al IV secolo). L'incarnazione e la croce sono i due nodi nei quali si infiggono le frecce, talora persino sarcastiche, della cultura esterna, che trova troppo sconcertante e fin risibile una concezione cosi' "povera" e "scandalosa" della divinita'. Naturalmente, spesso la nostra conoscenza delle critiche e' affidata alla replica apologetica dei Padri della Chiesa e, quindi, segnata dalle caratteristiche della parte in causa. Cio' non toglie che il cuore del contrasto emerga nitidamente e sia per certi versi emblematico anche per il nostro contesto socio-culturale postcristiano. Rimane, comunque, pertinente l'intuizione di Kierkegaard secondo la quale la filosofia cercava allora la mediazione, mentre il cristianesimo le opponeva il paradosso. Inoltrandoci ancora in questa navigazione secolare, sostiamo in un'oasi di alta spiritualita', quella del monachesimo medievale, in particolare dei cistercensi. Nel cuore di quella mistica c'era ovviamente una figura dominante, Cristo, considerato come Tutta la dolcezza della terra, secondo il titolo evocativo del saggio di Inos Biffi (Jaca Book, 2004, pp. 143, euro 14). E' un affascinante viaggio alla ricerca di "Cristo nostro amore", un amore "saporoso" e fin tenero, condotto con la guida di quattro figure monastiche di alto rilievo: Bernardo di Clairvaux (al quale e' riservato un profilo molto significativo ai fini del recupero della sua particolare qualita' di teologo e, in questo caso, di cristologo), Aelredo di Rievaulx, Gertrude di Helfta e Giovanni di Ford. A questo proposito, possiamo allegare un ulteriore ritratto, quello della mistica, musicista, "scienziata", artista e scrittrice Ildegarda di Bingen, il cui profilo e' disegnato da Anne H. King-Lenzmeier, di una universita' del Minnesota (traduzione di Cristina Bombieri, Gribaudi, 2004, pp. 327, euro 16,50). Detta enfaticamente "la Sibilla del Reno", vissuta nel XII secolo, questa monaca benedettina dal temperamento originalissimo e passionale, dalla genialita' fin sorprendente, e' stata spesso - dopo la sua recente riscoperta - strattonata verso tipologie semplificatrici come quella di una proto-femminista, di una predicatrice profetica, di una guaritrice olistica o di un'artista fantasiosa. In realta', l'asse dei suoi scritti e della sua esperienza e' squisitamente teologico-mistico, ed e' allora preziosa questa ricostruzione della fisionomia di Ildegarda, in cui genialita' e spiritualita' vengono tenuti insieme e fatti tendere verso una "polifonia mistica". Tra parentesi ricordiamo la bella edizione del suo Libro delle opere divine nei "Meridiani" Mondadori (2003), con testo latino a fronte, che abbiamo gia' avuto occasione di segnalare. * Masaccio teologo L'attenzione all'arte che Ildegarda rivelava ci induce a dar rilievo a un volume piuttosto originale ed elaborato a piu' mani, sotto la direzione di un teologo, Severino Dianich, e di uno storico dell'arte, Timothy Verdon. Il grande Marie-Dominique Chenu (1895-1990) rimpiangeva il fatto di non aver dedicato, nel suo saggio sulla teologia del XII secolo, spazio alle arti letterarie e figurative "perche' anch'esse sono dei veri e propri luoghi teologici". Nel libro La Trinita' di Masaccio (Dehoniane, 2004, pp. 249, euro 25,82) si mette al centro proprio quel capolavoro che il pittore toscano quattrocentesco ha dipinto in Santa Maria Novella a Firenze, e nella premessa si ripetono in pratica le parole di Chenu: "Forse la teologia dovrebbe allargare il proprio orizzonte metodologico". Ed e' cio' che si fa in queste pagine, secondo una trama piuttosto suggestiva. L'opera del Masaccio, infatti, dopo essere stata collocata nel suo contesto storico-culturale, e' letta secondo due prospettive, quella piu' specificatamente biblico-teologica e quella storico-artistica. E' a questo punto che si possono trarre alcune conseguenze ermeneutiche che illustrano l'esito di un simile approccio multidisciplinare. E' da augurare che l'esperienza proposta da questo studio non rimanga isolata, ma venga raccolta e declinata per altri soggetti. Nel 1961 il famoso teologo Karl Rahner decise, con il collega Herbert Vorgrimler, di approntare un essenziale Dizionario teologico che ebbe un successo travolgente: 16 edizioni fino al 1988, e traduzioni in otto lingue. Morto Rahner, Vorgrimler ha pensato di rifondere quel testo, tenendo conto del progresso della teologia negli ultimi quaranta anni e accrescendo, cosi', i lemmi dagli allora 644 agli attuali 891. E' sorto cosi' il Nuovo dizionario teologico (traduzione di Lydia Marinconz e Roberto Mela, Dehoniane, 2004, pp. 813, euro 49). Le voci sono sempre brevi e seguono uno schema nitido, espresso tra l'altro in un linguaggio limpido, dote non molto diffusa tra i teologi contemporanei: al significato e alla genesi del concetto o del tema si fa succedere il profilo biblico, filosofico e sistematico, per approdare agli esiti ottenuti nello sviluppo storico. Scorrere i vari lemmi e' gia' un esercizio interessante perche' se, da un lato, si ha tutto quello che ci si puo' e deve aspettare secondo le istanze tradizionali e codificate, dall'altro ci si imbatte in voci del tutto nuove e inattese, come "affetto", "afflizione", "alienazione", "angoscia", "apatia", "arte", "astrologia", tanto per stare alla lettera A. Curiosa, ad esempio, e' la voce "pacatezza", traduzione un po' imprecisa dell'arduo tedesco Gelassenheit, il cui concetto fu introdotto nella teologia dal mistico Meister Eckhart, contemporaneo di Dante: con quel termine si indica "l'esser capaci di lasciare", un atto col quale la persona si libera dai legami sbagliati e da coazioni indebite, per procedere verso la verita'. Un motivo che serpeggera' qua e la' nella storia, giungendo fino a lambire lo stesso Heidegger. Un dizionario, quindi, da avere sotto mano, se si vogliono comprendere le mille iridescenze del pensiero teologico; un testo tra l'altro di perfetto formato "manuale". La sensibilita' dell'autore per l'ecumenismo, riflesso in molte voci, ci induce a una puntata piu' "tecnica" in questo settore, suggerendo il saggio Teologie della Riforma di Angelo Maffeis (Morcelliana, 2004, pp. 238, euro 17). L'opera e' chiaramente impostata secondo due piani. Un capitolo introduttivo di taglio ermeneutico offre la chiave di volta per entrare in un orizzonte piuttosto variegato, che ha i suoi snodi capitali nella fede e nella giustificazione, tenendo conto della recente ricerca condotta sui padri della Riforma dalla scuola finlandese di Tuomo Mannermaa. Segue, a questo punto, la parte piu' ampia e interessante, ossia il trittico dedicato ai tre grandi soggetti dell'elaborazione teologica protestante: Lutero, Calvino e la Confessio Augustana (1530). L'attenzione si concentra sul nodo ecclesiologico (battesimo, sacerdozio comune, disciplina). E sempre a proposito di testimonianze ecclesiali (ma non solo), vorremmo avviarci alla conclusione del nostro sondaggio bibliografico con la semplice segnalazione di due testi suggestivi. Il primo e' una raccolta di ritratti disegnati dalla penna fine e incisiva di padre Ernesto Balducci, Testimoni di speranza per una diversa umanita' possibile, a cura di Andrea Cecconi e Gian Franco Riccioni (Fondazione Ernesto Balducci, 2004, pp. 256, euro 12). Da Dossetti a Mazzolari, da don Zeno a don Milani, da Gauthier a Maritain, da Danielou a La Pira, da Carretto a Turoldo ma anche fino a Bobbio, Cassola, Pasolini, Michelucci, Betocchi, Dolci, Capitini, Basaglia e cosi' via: e' una galleria dai volti noti ma tracciati secondo profili inediti e originali, come sapeva fare l'intuizione geniale di questo straordinario personaggio, lui stesso testimone. L'altro testo e', invece, una testimonianza intensa e appassionata di spiritualita': sono gli esercizi spirituali predicati a Giovanni Paolo II dal noto teologo Bruno Forte, ora arcivescovo di Chieti, Seguendo Te, luce della vita (Mondadori, 2004, pp. 212, euro 16,50). L'itinerario e' quello classico del genere, ma rielaborato in modo creativo: la via "purificativa" della liberta' ci conduce alla via "illuminativa" della croce, per giungere alla via "unitiva" della Pasqua che si ramifica poi nella comunione fraterna ecclesiale e nella missione universale, nell'attesa della pienezza finale. 3. LIBRI. GIANFRANCO RAVASI: I LIBRI DELLA FEDE. SEGNALAZIONI DEL DICEMBRE 2004 [Dal mensile "Letture", n. 612, dicembre 2004, col titolo "Strenne per i piu' 'strenui' lettori"] Pare che la parola "strenna" derivi dall'aggettivo latino strenuus, "coraggioso", con una variazione di significato: "dono per un felice presagio", "augurio di coraggio e successo". E' percio' ovvio che le strenne inondino le librerie soprattutto col Natale e con Capodanno, spesso riducendosi all'equivalente di pesanti biglietti augurali. Obbediamo, comunque, anche noi a questo rituale e inanelliamo una sequenza bibliografica legata a questo genere; sequenza molto parziale, anche perche' la nostra nota e' scritta - per ragioni redazionali - quando non e' ancora pienamente esploso il gioco pirotecnico delle strenne natalizie. Al primo posto collochiamo l'Atlante storico della Bibbia di Enrico Galbiati e Filippo Serafini (Jaca Book, 2004, pp. 280, euro 90). Il noto biblista monsignor Galbiati nel 1983 aveva approntato un atlante che seguisse la trama storica della Bibbia attraverso un racconto storiografico e un sistema cartografico. Qualche tempo prima della sua morte, avvenuta nel marzo di quest'anno (ormai novantenne), egli aveva dato la sua approvazione a una rifusione del testo secondo un nuovo progetto. Il giovane biblista Filippo Serafini si e' fatto carico di questa operazione, che tenesse conto non solo delle nuove acquisizioni scientifiche ma anche di una piu' rigorosa impostazione metodologica e critica. E' sorto cosi' uno splendido volume del tutto nuovo rispetto al precedente, simile a un vero e proprio itinerario in sessanta tappe, che parte dalla Mezzaluna fertile, ha il suo centro vitale in Gerusalemme e s'allarga fino a Roma e "agli estremi confini della terra" (Atti 1, 8). E' un'opera a piu' facce, capace di coinvolgere geografia e storia, archeologia e tradizione artistica, documentazione e teologia, il tutto sostenuto da uno sterminato apparato iconografico, sempre funzionale alla pagina e al capitolo biblico in questione. * Sfida all'Occidente Conclusa l'era apostolica, che e' simile a una sorgente, si dirama il fiume della Chiesa, che scorre ancor oggi nei deserti secolaristici della modernita'. Uno storico affermato come Guy Bedouelle, dell'Universita' svizzera di Friburgo, ha percio' tentato di elaborare una Storia illustrata della Chiesa (traduzione di Graziano Borgonovo e Claudio Premoli, Jaca Book, 2004, pp. 277, euro 70), in cui fondamentale e' l'interazione tra testo e immagine. Si', perche' la sfida e' quella di mostrare come gli eventi, le vicende, i personaggi di questa storia secolare abbiano inciso profondamente nel tessuto vitale, artistico, politico, sociale dell'Occidente. Non per nulla tutti i capitoli recano nel titolo la parola "sfida", sulla scia di un'intuizione del famoso storico Arnold Toynbee, secondo cui la forza della religione nella storia e' quella di lanciare sfide: per un'universalita', nei confronti dei barbari, del feudalesimo, della laicita', di fronte al Rinascimento, alla Riforma, agli assolutismi, all'Illuminismo, alle rivoluzioni, alle ideologie e alla diversita' delle culture. * Non la solita storia Le strenne devono tener conto anche di un pubblico particolare che e' spesso il destinatario privilegiato dei doni natalizi, i ragazzi. Ecco allora, proprio per loro, la collana di album "La Chiesa e la sua storia", curata da Juan Maria Laboa (Jaca Book / Paoline), prevista in dieci volumi, arricchita dai disegni di Antonio Molino, ma anche da un'ampia serie di foto. Gia' apparsi sono i primi due volumi, quello dedicato a I primi cristiani (pp. 62, euro 13,80), ossia fino all'anno 180, e L'epoca d'oro (pp. 62, euro 13,80), che vede l'apparire della grande Chiesa e che approda al Concilio di Costantinopoli del 381. La finalita' religiosa e, se si vuole, catechetica non penalizza lo sforzo storiografico, naturalmente adattato a questo particolare pubblico di lettori. All'interno di questo genere e dello stesso argomento, collochiamo anche una Vita di Tommaso Becket raccontata da Bobo Persico e illustrata da Giuseppe Corti (Ares, 2004, pp. 64, euro 15), deliziosa e puntuale narrazione di una vicenda drammatica e gloriosa, che ha conquistato figure come Eliot (Assassinio nella cattedrale) e che - attraverso un testo limpido e disegni raffinati e luminosi - affascinera' certamente molti piccoli lettori, educandoli al valore supremo della coscienza e della fede. * Segnali di stile La storia della Chiesa ha al suo interno una presenza straordinaria per originalita' ed efficacia, quella del monachesimo. Un'opulenta e sontuosa strenna e' L'Europa dei monasteri di Bernhard Schuetz, apprezzato storico dell'arte, soprattutto dell'architettura, dell'Universita' di Monaco (ed. italiana a cura di Roberto Cassanelli, traduzione di Alessandra Costa, Jaca Book, 2004, pp. 491, euro 150). La struttura di quest'opera monumentale e' basata su due coordinate. La prima e' squisitamente storiografica e funge da premessa al corpus del tomo: il monachesimo e' seguito nel suo formarsi negli spazi solitari del deserto egiziano e nelle esperienze occidentali di Agostino, Benedetto, Colombano e Bonifacio; si passa poi dall'epoca carolingia a quella medievale con Cluny e i cistercensi, per approdare all'epoca moderna e ai suoi travagli. L'altra, fondamentale, dimensione del volume e' segnata da una sorta di recensione per schede di quasi tutti i monasteri europei: 17 della penisola iberica, 32 della Francia, 11 della Gran Bretagna, 52 dell'Europa centrale e 35 italiani. Ognuno di questi edifici e' offerto quasi attraverso una visita, resa possibile soprattutto dalle bellissime immagini. E a proposito di architettura sacra, punctum dolens nella vicenda di questi ultimi decenni, merita attenzione un libro che ha il formato di una strenna ma che in realta' e' un interessante saggio documentario. Glauco Gresleri, coadiuvato dal fratello Giuliano, da M. Beatrice Bettazzi e da un piccolo stuolo di critici e operatori del settore, ricostruisce la straordinaria esperienza vissuta a Bologna tra il 1955 e il 1968 dalla rivista e dal relativo movimento Chiesa e Quartiere (Compositori, 2004, pp. 334, euro 44). L'opera, come si diceva, ha finalita' storico-documentarie; tuttavia si trasforma in un ritratto vivacissimo di una straordinaria ricerca artistica e pastorale fiorita nella diocesi emiliana ai tempi del cardinale Lercaro: con esiti innovativi eppur rigorosi, con un'ammirevole capacita' di intrecciare spazio urbano e area sacra, liturgia e purezza di stile, analisi teorica e attualizzazioni esemplari (un esempio per tutti, la chiesa di Alvar Aalto di Riola), naturalmente distribuite anche in altre regioni italiane. Il riferimento all'architettura ci porta spontaneamente a un altro suggerimento bibliografico particolarmente caloroso. Non e' in senso stretto una strenna, ma potrebbe diventare uno splendido regalo natalizio. Si tratta di un'opera in due volumi con 528 voci, 525 illustrazioni in bianco e nero, 103 a colori e 130 disegni, approntati da 114 autori: e' il dizionario Iconografia e arte cristiana diretto da Liana Castelfranchi e Maria Antonietta Crippa (San Paolo, 2004, pp. 1540, euro 149). L'immensita' dell'orizzonte che il titolo evoca e' perlustrata attraverso la calibratura tra voci di indole generale - come ad esempio "Arte contemporanea" o "Archeologia cristiana", "Cristo", "Croce", "Musica sacra" e persino "Riviste" (di arte sacra), e cosi' via - e voci molto piu' specifiche, fino a cogliere aspetti minimi come l'"Acquamanile", i "Calzari", il "Pettine liturgico" o il "Trumeau", che non e' un mobile ma un pilastro gotico. Uno strumento prezioso non solo per la cultura ecclesiale ma per la scuola, se non vuole perdere i segni di un'intera civilta' e della stessa identita' dell'uomo occidentale. * Gesu' "inedito" A questo punto usciamo dal genere "strenna" e nel poco spazio che ancora ci e' disponibile vorremmo segnalare un trittico di opere legate alle tre religioni monoteistiche abramitiche. Cominciamo col cristianesimo, risalendo alle sue radici. Mauro Pesce raccoglie - col testo greco o latino a fronte - Le parole dimenticate di Gesu' (Fondazione Valla / Mondadori, 2004, pp. 814, euro 27). Si tratta di quasi 350 detti di Gesu' non registrati dai Vangeli canonici ma trasmessi da un'ottantina di autori differenti, che vanno dallo stesso san Paolo alla Lettera di Giacomo, dagli apocrifi ai primi scritti cristiani come la Didache', fino ai Padri della Chiesa. Il curatore della raccolta, molto preciso nel presentare tutte le caratteristiche (spesso sorprendenti) di questi loghia - come si e' soliti definirli con termine greco - e nel rivelare in filigrana la "varieta' della tradizione su Gesu'", non s'impegna pero' sulla delicata e complessa questione della loro autenticita' storica, spesso improbabile ma altre volte fondata. I testi rimangono comunque un'attestazione della molteplice memoria di Gesu' e su Gesu' conservata nei primi secoli cristiani. La seconda figura che vorremmo presentare e' Muhammad, Maometto, il profeta di Allah del quale l'islamologo Cherubino Mario Guzzetti delinea un suggestivo ritratto (San Paolo, 2004, pp. 216, euro 16). Si tratta di uno strumento di conoscenza che unisce alla documentazione puntuale una limpida leggibilita' dalla finalita' quasi didattica (si vedano al riguardo le appendici), cosi' da incrementare quel dialogo e quel confronto che si rivela sempre piu' importante ai nostri giorni. Significativo e' anche lo sforzo di incrociare vicenda e testi, storia e leggenda, eventi specifici e fondali generali, societa' e spiritualita', senza ignorare il mondo cristiano che, nel corso dei secoli, ha variamente recepito la figura di Maometto e dell'islam. Non si dimentichi, ad esempio, che per quasi un millennio si e' considerato il profeta musulmano come un eretico cristiano! Guzzetti, pur favorendo il dialogo interreligioso con questo e altri suoi scritti (ricordiamo in particolare il suo dizionario Islam, edito anch'esso dalla San Paolo lo scorso anno), non esita a mostrare le difficolta', le asperita' e le distanze che l'incontro tra le due fedi comporta, secondo un corretto approccio storico-critico e teologico. Infine l'ebraismo, che esemplifichiamo in un tratto rilevante del suo secolare percorso. Giuliano Tamani, noto ebraista dell'Universita' di Venezia, disegna in forma accademica l'arco de La letteratura ebraica medievale (Morcelliana, 2004, pp. 275, euro 20), con una precisazione del tutto necessaria: il Medioevo ebraico non si conclude nel Tre-Quattrocento bensi' nel Settecento, quando e' abolito il ghetto e l'ebreo puo' entrare a pieno titolo nel mondo moderno. L'articolazione dell'opera e' di taglio geografico (Spagna, Francia, Germania, Africa, area bizantina, Italia, Olanda, area ottomana e Yemen) e cronologico (la cesura e' posta tra il XV e il XVI secolo). All'interno di queste coordinate - che segnano anche identita' differenti dell'ebraismo - si affolla una produzione molto variegata per generi: si va dalla poesia profana e religiosa alla prosa rimata, dai trattati filosofico-teologici alla favolistica, dalla letteratura didattico-sapienziale a quella satirica, dalla narrativa di viaggio alla cronaca storica, dalle traduzioni alla drammaturgia. Ma curiosa e' soprattutto la folla degli autori, dei quali Tamani traccia sempre un cammeo, cosi' da mostrare l'intrecciarsi di vicende personali e di eventi sociali di una comunita' fortemente compressa eppur creativa, capace di conservare un proprio imprinting ma anche di respirare cio' che si agitava nell'aria, fuori del ghetto a cui l'ebreo era relegato ma del cui grembo e del cui alimento aveva anche necessita' vitale. 4. LIBRI. GIANFRANCO RAVASI: I LIBRI DELLA FEDE. SEGNALAZIONI DEL GENNAIO 2005 [Dal mensile "Letture", n. 613, gennaio 2005, col titolo "Il pane di Dio il sapere degli uomini"] "Nel momento della consacrazione i duemila anni che ci separano dalla Croce redentrice sono cancellati; anche noi siamo li', come lo furono la Vergine e Giovanni". Cosi' scriveva il teologo e cardinale Charles Journet (1891-1975) nel suo saggio Le mystere de l'Eucharistie. Questo tema, centrale nella teologia cattolica, e' stato riproposto quest'anno da Giovanni Paolo II all'attenzione e alla devozione dell'intera comunita' ecclesiale. Ha, cosi', il primo posto nella nostra selezione bibliografica un'"enciclopedia" (cosi' si autodefinisce) intitolata emblematicamente Eucharistia curata da Maurice Brouard per l'editrice francese Cerf nel 2002 con un plotone di 82 specialisti di 20 Paesi diversi e tradotta in italiano dalle edizioni Dehoniane (traduzione di Claudio Maffioletti, Romeo Fabbri e Gianni Pulit, 2004, pp. 975, euro 78). Difficile e' presentare un'opera cosi' vasta e dal genere cosi' articolato; tuttavia e' interessante notare che essa non ricorre alla tradizionale sequenza alfabetica ma a un vero e proprio piano di argomentazione per cui, se e' possibile l'uso da consultazione attraverso il ricorso agli indici, e' pero' aperto davanti al lettore anche un itinerario continuo e coerente che comprende ben 80 tappe strutturate in tre fasi fondamentali. Si parte dalle radici simboliche universali sottese a questo rito specifico cristiano: si pensi solo al tema del sacrificio e del pasto sacro, ampiamente attestato gia' nel Primo Testamento e in tutte le civilta'. Si procede poi lungo la trama della storia tipica del sacramento: dal Nuovo Testamento giu' giu', di gradino in gradino, fino all'Oriente e alla Riforma protestante, al modello tridentino e alle riprese teologiche successive, analoghe per fervore a certi dibattiti medievali sul tema. A questo punto si approda alla celebrazione eucaristica cosi' come si e' configurata dal Concilio Vaticano II in avanti, con una serie di questioni generali e particolari talora inedite: pensiamo al fenomeno dell'inculturazione, alla delicata dimensione ecumenica, alla presenza e alla funzione femminile, alle assemblee domenicali in assenza del presbitero, all'ammissione o meno dei divorziati risposati, dei disabili e dei bambini e cosi' via. Naturalmente permangono (e ricevono la loro trattazione) anche le tesi tradizionali di taglio teologico: pensiamo al ministero presbiterale, alla connessione con gli altri sacramenti, alla pastorale e alla catechesi eucaristica, alle varie prospettive confessionali, senza dimenticare anche aspetti settoriali come l'arte e la celebrazione oppure la Messa alla televisione e alla radio. Una vera summa dalle mille sfaccettature e dalle molteplici presenze di personaggi che si sono dedicati a questo sacramento-vertice della tradizione cristiana (si veda l'"indice dei nomi", ove pero' e' assente proprio Journet da noi intenzionalmente citato in apertura). * Maria, Agostino & co. Passiamo ora a un altro genere di libri della fede che vorremmo unificare all'insegna del personaggio che sta alla base di ciascuno di essi. Partiamo con una figura capitale com'e' quella della Madre di Gesu' e lo facciamo col suggestivo volume di Timothy Verdon, studioso americano di storia dell'arte e ora prete fiorentino, intitolato esplicitamente Maria nell'arte europea (Electa, 2004, pp. 234, euro 60). E' facile immaginare sia l'apparato iconografico sontuoso ma funzionale sia la necessita' di una selezione all'interno della foresta mariologica offerta dalle arti figurative attraverso i secoli. Verdon opta per tre modelli: Maria come figura (sposa di Cristo, immagine della Chiesa, arca, porta, grembo, donna vestita di sole, nuova Eva e cosi' via), donna (la sua storia secondo le varie scene evangeliche e tradizionali) e citta'. Quest'ultima tipologia e' esemplificata attraverso il caso straordinario di Firenze. Da Maria, procedendo cronologicamente, giungiamo a sant'Agostino, la cui presenza nella bibliografia e' insonne (pare, infatti, che di media esca almeno un articolo oppure un saggio o un libro al giorno sul vescovo di Ippona). Questa volta suggeriamo, pero', un'opera "laica" del grande Padre della Chiesa: si tratta della traduzione con testo latino a fronte di una tetralogia, Il maestro, La dialettica, La retorica, La grammatica. Il tutto, accompagnato da una splendida e acuta introduzione, va sotto la cura di Maria Bettetini per la collana benemerita dei "Testi a fronte" di Bompiani col titolo Il maestro e la parola (2004, pp. 354, euro 12). Parlavamo di scritti "profani" perche' in essi appare l'Agostino retore, geniale investigatore della parola, rivelazione e velamento della realta': c'e', infatti, la parola efficace e la parola bugiarda, la sua capacita' di sfida al mistero ma anche il suo cedere il passo alla contemplazione. Varie e creative sono le piste aperte da Agostino e questo volume le illustra in modo compiuto, svelandone l'assoluta modernita'. Da Agostino passiamo a un'altra figura capitale per l'intera cristianita', Francesco d'Assisi con Chiara. A entrambi e' dedicato il primo volume di quella che sembra essere come una stupenda "saga" sacra, quella de La letteratura francescana che, sotto la guida di un maestro com'e' il professor Claudio Leonardi, e' prevista in quattro tomi: Francesco e Chiara d'Assisi e' il titolo appunto del primo di essi (Fondazione Lorenzo Valla - Mondadori, 2004, pp. 529, euro 27). E', questo, il primo tentativo di approntare secondo una sequenza cronologica e nel rigore di un'edizione critica gli scritti del Poverello, offerti col testo latino a fronte, fino al celebre Cantico di frate sole e al testamento. Chiara e' presente, invece, con le sue quattro lettere ad Agnese di Praga, la Regola e il testamento. Interessanti sono, pero', anche le testimonianze coeve, meno note ma significative a livello contestuale (Giacomo di Vitry, Elia da Cortona, Ruggero di Wendower e la bolla di canonizzazione emessa da papa Gregorio IX nel 1228). Ma lo splendore di questo volume - che non dovra' mancare in nessuna biblioteca - e' la grandiosa introduzione che fa brillare in modo nitido e profondo la spiritualita' di Francesco di impronta teologica ed evangelica. Egli, infatti, non parlava della Bibbia ma esprimeva la Bibbia in una trasparenza assoluta e integrale. Egli non cercava Dio ma era trasformato, immerso, abbandonato a Dio. La sua e', quindi, la temperie di un mistico che trascende le categorie spesso usate per definirlo. Il commento, poi, che accompagna la raccolta dei vari testi, elaborato da Daniele Solvi, diventa l'esegesi preziosa per intuire il sottofondo ideale e anche la fragranza letteraria che pervade ogni riga di quegli scritti di fede e di amore. Dal Medio Evo francescano scendiamo poi verso l'Umanesimo ove ci viene incontro la figura piu' alta di quell'epoca, Erasmo da Rotterdam (1466-1536), con la sua opera piu' celebre e celebrata, l'Elogio della follia, tradotto dalla Comunita' di San Leolino e curato da Stefano Cavallotto (Paoline, 2004, pp. 472, euro 25). Sono ormai decine le edizioni di questo capolavoro fremente e geniale. Eppure, anche ad averlo letto piu' di una volta, mai ci si stanca di quell'ironia sferzante e pacata che bolla la stupidita' e l'apparente buon senso dei "mondani", laici e preti, legati nelle panie della loro vanita', esteriorita' ed egoismo, e che propone la libera e creativa alternativa della vera saggezza cristiana, giudicata come follia dall'ottusa banalita' umana. Anche in questo caso la guida offerta dall'introduzione permette di cogliere l'autentico spirito di quest'opera provocatoria eppur rigorosa, paradossale ma realistica. All'Elogio e' allegato in appendice lo scambio epistolare tra Erasmo e il teologo di Lovanio Maarten van Dorp, fiero polemista nei confronti del pensatore e del suo scritto: a questo personaggio anche san Tommaso Moro indirizzera' una lettera in appassionata difesa dell'amico Erasmo, lettera che qui e' riproposta. Si ha, cosi', la possibilita' di ricostruire la forte reazione indotta dall'ironia erasmiana e la novita' del suo approccio e del suo stesso stile argomentativo. * Testimoni e teologi Ci spostiamo, infine, verso l'epoca contemporanea e lo facciamo con una serie di personaggi ai quali riserveremo una semplice segnalazione. Diamo spazio innanzitutto alla figura di Charles de Foucauld, l'indimenticabile figura di testimone di Cristo assassinato nel deserto algerino, ove aveva posto la sua residenza, nel 1916, a 58 anni. Il noto e prolifico scrittore spirituale Alessandro Pronzato gli dedica ora il primo volume di una biografia narrativa, Il seme del deserto. Charles de Foucauld (Gribaudi, 2004, pp. 349, euro 16,50). Pur appoggiandosi a documenti e testimonianze, l'opera assume il taglio di un racconto ed e' per questo che rivela una sua efficacia nel tratteggiare questo appassionato interprete del Vangelo nella sua autenticita' e purezza. Il libro finisce con l'esperienza nazaretana che segnera' una tappa decisiva nella vita di de Foucauld. Sempre attorno a questo personaggio e' da ricordare la raccolta dei diari-lettere che i "fratelli" della comunita' fondata da fratel Charles usano trasmettersi tra loro, a partire dal tempo in cui erano dispersi nel deserto del Sahara. Questi testi sono ora tradotti da Renata Lollo: l'orizzonte si allarga al mondo intero, dall'Africa al Medio Oriente, dall'America all'Asia, fino all'Europa, in un arco di tempo che approda fin quasi ai nostri giorni: Come Gesu' a Nazaret (San Paolo, 2004, pp. 452, euro 28). In parallelo a de Foucauld vorremmo porre un altro martire contemporaneo, il teologo evangelico Dietrich Bonhoeffer, ucciso dai nazisti nel 1945 a 39 anni. Un libretto curato da Manfred Weber e tradotto da Paola Florioli raccoglie antologicamente brevi riflessioni su Gesu' Cristo dono di Dio (Gribaudi, 2004, pp. 51, euro 6,50): "L'amore di Gesu' proviene dall'eternita' e verso l'eternita' e' orientato..., ci avvolge perche' dobbiamo essere eterni..., e' l'eterna fedelta' di Dio per noi". Infine, ecco un altro grande teologo, Hans Urs von Balthasar (1905-1988). Di questo autore dal dettato e dalle intuizioni sempre originali e affascinanti e' tradotto (ad opera di Martino Doni), con un'incisiva e mirabile prefazione di Massimo Cacciari, il commento all'Apocalisse (Medusa, 2004, pp. 125, euro 24,50). Il testo, che e' corredato da una splendida sequenza iconografica, offre l'occasione per la rilettura di un testo spesso frainteso come mero oroscopo di sciagure. Il teologo lo riporta, invece, nel cuore del presente come appello a una scelta, schierandosi dalla parte di quel Dio che ha gia' pronunciato la sua ultima parola e il suo giudizio sul mondo e sulla storia: da un lato, ci sara' allora il "martire", testimone della fede, e dall'altro "tutte le potenze delle profondita' di Satana - come scrive Cacciari - perche' qualsiasi compromesso e' peccato". ============================== VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA ============================== Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 227 del 10 settembre 2008 Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). 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