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Coi piedi per terra. 118
- Subject: Coi piedi per terra. 118
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Wed, 30 Jul 2008 11:40:38 +0200
- Importance: Normal
=================== COI PIEDI PER TERRA =================== Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" Numero 118 del 30 luglio 2008 In questo numero: 1. La biosfera e l'onnicidio 2. Una lettera al Ministro per i Beni e le Attivita' Culturali del 25 luglio 2008 3. Una lettera alla Ministra dell'Ambiente del 26 luglio 2008 4. Peppe Sini: Col sorcio in bocca 5. Marinella Correggia: Desmond Tutu chiede di ridurre i voli 6. Corinna De Cesari: La crisi del low cost 7. Danilo Taino: Un sogno svanisce 8. Giobbe Santabarbara: Una propaganda menzognera 9. Comitato contro l'ampliamento dell'aereoporto di Ampugnano: Presentato un esposto 10. Dieci buoni motivi per dire no all'ampliamento dell'aeroporto di Ampugnano 11. Per contattare il comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo 1. EDITORIALE. LA BIOSFERA E L'ONNICIDIO Questa sottile pellicola in cui e' tutta la vita del pianeta. La facilita' con cui tutto puo' essere devastato e distrutto, ucciso per sempre. E il tuo dovere di impedire la catastrofe, il dovere di aver cura del mondo, il dovere di salvare le vite. 2. DOCUMENTI. UNA LETTERA AL MINISTRO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI DEL 25 LUGLIO 2008 Al Ministro per i Beni e le Attivita' Culturali Oggetto: Richiesta di intervento a tutela di rilevantissimi, peculiari ed insostituibili beni culturali, archeologici, storici, monumentali, naturalistici e scientifici minacciati di irreversibile devastazione dalla insensata ed illegale realizzazione di un mega-aeroporto per voli low cost nel cuore dell'area termale del Bulicame a Viterbo * Signor Ministro, con la presente segnaliamo a codesto Ministero che a Viterbo, nel cuore dell'area termale del Bulicame - ricordato da Dante nella Divina Commedia -, si vuole realizzare un nocivo e distruttivo mega-aeroporto per voli low cost. La realizzazione del mega-aeroporto impatterebbe catastroficamente su rilevantissimi beni naturalistici, storico-culturali, terapeutici e sociali, agricoli e produttivi, oltre ad essere di grave nocumento per la salute, la sicurezza, la qualita' della vita, i diritti e i legittimi interessi dei cittadini di Viterbo e dell'Alto Lazio. In particolare il mega-aeroporto devasterebbe l'intera area termale del Bulicame, monumento fondativo dell'identita' di Viterbo; impatterebbe inoltre sull'emergenza archeologica dell'antico tracciato della via consolare Cassia; il pesante inquinamento da esso prodotto danneggerebbe l'Orto botanico dell'Universita' degli studi della Tuscia ed altre rilevanti emergenze naturalistiche, storico-culturali e scientifiche di Viterbo e dell'Alto Lazio - una provincia che gia' subisce la presenza di gravosissime servitu' inquinanti e di criminali devastazioni del territorio ed attentati alla salute e alla sicurezza dei cittadini. A questo si aggiunga che il mega-aeroporto e' del tutto privo di fondamentali requisiti richiesti dalla normativa italiana ed europea in materia di Valutazione d'impatto ambientale, di Valutazione ambientale strategica e di Valutazione d'impatto sulla salute; e' effettualmente incompatibile con il Piano territoriale paesaggistico regionale (talche' gli assertori della realizzazione del mega-aeroporto hanno gia' preannunciato l'intenzione di chiedere alla Regione Lazio "di svincolare tutta la macro-area circostante il futuro scalo viterbese" dai vincoli del Piano territoriale paesaggistico regionale: ovvero di permettere l'aggressione e la conseguente devastazione di rilevantissimi beni pubblici); confligge con la normativa e la vincolistica gia' attualmente vigente a tutela del territorio, della salute dei cittadini, dei diritti soggettivi e dei legittimi interessi della comunita' locale e dei singoli suoi membri. Per tutti questi motivi siamo quindi a richiedere un intervento di codesto Ministero per quanto di competenza al fine di impedire che rilevantissimi, peculiari ed insostituibili beni culturali, archeologici, storici, monumentali, naturalistici e scientifici siano irreversibilmente devastati dalla insensata ed illegale realizzazione di un mega-aeroporto per voli low cost nel cuore dell'area termale del Bulicame a Viterbo. Distinti saluti, la portavoce del Comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, Antonella Litta il responsabile del Centro di ricerca per la pace di Viterbo, Peppe Sini Viterbo, 25 luglio 2008 3. DOCUMENTI. UNA LETTERA ALLA MINISTRA DELL'AMBIENTE DEL 26 LUGLIO 2008 Alla Ministra dell'Ambiente Oggetto: richiesta di intervento a tutela dei rilevantissimi beni ambientali minacciati dalla realizzazione di un devastante mega-aeroporto nell'area termale del Bulicame a Viterbo * Gentile Ministra, le segnaliamo che una delle aree di maggior rilevanza ambientale e storico-culturale del Lazio, l'area termale del Bulicame a Viterbo, e' minacciata di irreversibile devastazione dalla realizzazione insensata e illegale di un devastante mega-aeroporto per voli low cost del turismo "mordi e fuggi" per Roma. E non solo il bene naturalistico, storico-culturale, monumentale, terapeutico e sociale del Bulicame, ma anche l'emergenza archeologica del tracciato dell'antica via consolare Cassia, ed anche l'Orto botanico dell'Universita' degli Studi della Tuscia, ed anche le pregiate colture agricole di qualita' e biologiche, tutti beni siti nell'area che sarebbe piu' duramente investita dalla distruttiva opera aeroportuale. Ed a questo si aggiunga anche il nocumento gravissimo per la salute e la qualita' della vita dei cittadini di Viterbo drivante dall'inquinamento provocato dal mega-aeroporto: in un ampio documento diffuso il 18 marzo scorso (e disponibile nel sito www.coipiediperterra.org) i medici dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia) hanno denunciato e dimostrato la gravita' della minaccia sanitaria. Si consideri inoltre che il devastante mega-aeroporto e' del tutto privo di fondamentali requisiti previsti dalla vigente normativa italiana ed europea in materia di Valutazione d'impatto ambientale, di Valutazione ambientale strategica e di Valutazione d'impatto sulla salute; e' incompatibile con i fondamentali vincoli del Piano territoriale paesaggistico regionale; e' in conflitto con preesistenti insediamenti di altre istituzioni pubbliche e con peculiari attivita' e prerogative delle stesse di interesse strategico nazionale; e' in palese contrasto con la vigente legislazione di tutela dei beni archeologici, ambientali, culturali, sociali e in difesa della salute, della sicurezza, dei diritti soggettivi e dei legittimi interessi dei cittadini di Viterbo e dell'Alto Lazio. Illustri personalita' come il magistrato Ferdinando Imposimato, la vicepresidente del Parlamento Europeo Luisa Morgantini, padre Alex Zanotelli, come gli scienziati Angelo Baracca, Virginio Bettini, Lugi Cancrini, Marcello Cini, Paul Connett, Giorgio Cortellessa, Luca Mercalli, Stefano Montanari, Giuseppe Nascetti, Giorgio Nebbia, Gianni Tamino, Federico Valerio, altri cattedratici universitari come Rocco Altieri, Anna Bravo, Andrea Canevaro, Andrea Cozzo, Giovanna Fiume, Nella Ginatempo, Domenico Jervolino, Fulvio Cesare Manara, Raffaele Mantegazza, Arnaldo Nesti, Luigi Piccioni, Giuliano Pontara, Lorenzo Porta, Elena Pulcini, Claudio Riolo, Annamaria Rivera, Antonella Sapio, Giovanni Scotto, Sergio Tanzarella, Silvia Vegetti Finzi, e altre prestigiose figure della cultura e dell'impegno civile come Giovanni Berlinguer, Michele Boato, Giulietto Chiesa, Giancarla Codrignani, Marinella Correggia, Claudio Fava, Gennaro Francione, Monica Frassoni, Pupa Garribba, Dacia Maraini, Lea Melandri, Anna Puglisi, Brunetto Salvarani, Umberto Santino, Bruno Segre, Renato Solmi, Mao Valpiana ed innumerevoli altre ancora, hanno espresso una qualificata ed argomentata opposizione alla realizzazione del devastante mega-aeroporto. Con la presente chiediamo quindi un immediato intervento del suo ministero, per quanto di competenza, affinche' i rilevanti beni ambientali e culturali (naturalistici, archeologici, monumentali, storico-culturali, terapeutici e sociali, scientifici, agricoli ed economici) minacciati dalla realizzazione del devastante mega-aeroporto siano salvati dal pericolo di una irreversibile distruzione; affinche' l'area termale del Bulicame venga difesa e valorizzata; affinche' la salute e la qualita' della vita della popolazione dell'Alto Lazio venga tutelata; affinche' la legislazione vigente venga rispettata ed applicata; affinche' il devastante mega-aeroporto non venga realizzato. Distinti saluti, la portavoce del Comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, Antonella Litta il responsabile del Centro di ricerca per la pace di Viterbo, Peppe Sini Viterbo, 26 luglio 2008 4. RIFLESSIONE. PEPPE SINI: COL SORCIO IN BOCCA [Riproponiamo il seguente intervento gia' apparso nelle "Notizie minime della nonviolenza in cammino"] Riferiscono le cronache e i presenti che nella seduta di venerdi' 25 luglio 2008 il consiglio comunale di Viterbo ha deliberato pressoche' all'unanimita' (unico voto contrario quello del consigliere Enrico Mezzetti, e merito gliene sia reso) di chiedere alla Regione Lazio che il territorio del Comune di Viterbo sia stralciato dal Piano territoriale paesaggistico regionale con la conseguente revoca delle norme di salvaguardia. Che tradotto in lingua corrente significa che il Comune di Viterbo chiede alla Regione che a Viterbo non valgano le norme di tutela del territorio che valgono per tutto il resto del Lazio. Una richiesta semplicemente grottesca ed abnorme sotto ogni profilo. * Far west Non e' chi non veda l'irricevibilita' della richiesta: se la Regione accedesse all'idea che a Viterbo non debbano valere i vincoli e le norme del Piano regionale contro la speculazione e la devastazione del territorio, perche' dovrebbero valere altrove? Sarebbe il precedente in forza del quale ogni Comune del Lazio in cui domini una lobby speculativa potrebbe chiedere analogo stralcio, col risultato che chiunque puo' immaginare. E non e' chi non veda l'insostenibilita' tecnica, amministrativa e procedurale di una tale deliberazione: predisposta in fretta e furia ed approvata in quattro e quattr'otto, quando gia' sono abbondantemente superati i termini originariamente previsti per la presentazione delle osservazioni al Piano, e quando e' palese che una tale richiesta e' inammissibile tanto de jure quanto de facto alla luce della normativa vigente - oltre che alla luce del rispetto dovuto all'intelligenza e la dignita' delle persone, e del rispetto dovuto al decoro, alla legittimita' ed alle funzioni delle istituzioni. Un piccolo, ignobile colpo di mano. * La lobby smascherata Ma questa delibera insostenibile, inammissibile ed irricevibile, destinata peraltro a non avere efficacia perche' palesemente irragionevole e contra legem, che restera' negli annali come esempio di insipienza ed irresponsabilita' - ed usiamo degli eufemismi -, e' anche straordinariamente rivelatrice di una semplice verita' che andiamo enunciando da molti mesi. La verita' che la realizzazione del devastante mega-aeroporto per voli low cost a Viterbo e' impossibile ed illegale. Poiche' chiedere che per l'intero territorio viterbese (ovvero per cospicue porzioni di esso) si deroghi dai vincoli del Piano territoriale paesaggistico regionale equivale ad un'ammissione bella e buona della illiceita' di quell'opera nociva e distruttiva: quel mega-aeroporto la cui realizzazione implicherebbe la devastazione dell'area termale del Bulicame, e danni enormi al termalismo, alle colture agricole di qualita', alle emergenze archeologiche, all'Orto botanico dell'Universita' ed all'attivita' scientifica ad esso connessa, agli ulteriori beni ambientali, culturali ed economici insistenti nell'area investita, ed ancora: implicherebbe danni enormi alla salute, alla sicurezza, alla qualita' della vita, ai diritti soggettivi ed ai legittimi interessi di migliaia di cittadini viterbesi. * Col sorcio in bocca Con questa delibera ancora una volta la lobby del devastante mega-aeroporto si e' fatta cogliere "col sorcio in bocca", per usare di questa vernacolare ma icastica espressione. * La nave dei folli e la secessione ruspante Ed anche se - per colmo di follia, o peggio - la Regione Lazio dovesse anch'essa prostituirsi alla lobby politico-affaristica del devastante mega-aeroporto, e consentire alla maxi-deroga dai vincoli del Piano, non si illudano i messeri che tanto danno vogliono provocare al territorio, alla salute e ai diritti dei cittadini viterbesi, poiche' basta ed avanza la vigente legislazione italiana ed europea a garantire che quell'opera dissennata non si realizzi perche' fuorilegge. E stando cosi' le cose o il Comune di Viterbo delibera la secessione della citta' dall'Italia e dall'Europa, oppure si adegua al rispetto delle leggi e rinuncia ad una protervia ed una follia con cui si e' baloccato fin troppo a lungo, a scandalo e danno di tutti i cittadini. * Ci rivedremo a Filippi Attendiamo adesso che essa delibera sia ufficialmente affissa all'albo e resa di pubblico dominio, onde estrarne copia ed avviare anche quelle azioni previste dalla legge avverso gli atti che si ha ragione di ritenere inammissibili. 5. RASSEGNA STAMPA: DESMOND TUTU CHIEDE DI RIDURRE I VOLI [Dal quotidiano "Il manifesto" del 26 luglio 2008 col titolo "Tutu, il papa, i pupi...". Marinella Correggia e' nata a Rocca d'Arazzo in provincia di Asti; scrittrice e giornalista free lance particolarmente attenta ai temi dell'ambiente, della pace, dei diritti umani, della solidarieta', della nonviolenza; e' stata in Iraq, Afghanistan, Pakistan, Serbia, Bosnia, Bangladesh, Nepal, India, Vietnam, Sri Lanka e Burundi; si e' occupata di campagne animaliste e vegetariane, di assistenza a prigionieri politici e condannati a morte, di commercio equo e di azioni contro la guerra; si e' dedicata allo studio delle disuguaglianze e del "sottosviluppo"; ha scritto molto articoli e dossier sui modelli agroalimentari nel mondo e sull'uso delle risorse; ha fatto parte del comitato progetti di Ctm (Commercio Equo e Solidale); e' stata il focal point per l'Italia delle rete "Global Unger Alliance"; collabora con diverse testate tra cui "il manifesto", e' autrice di numerosi libri, e' attivista della campagna europea contro l'impatto climatico e ambientale dell'aviazione. Tra le opere di Marinella Correggia: Ago e scalpello: artigiani e materie del mondo, Ctm, 1997; Altroartigianato in Centroamerica, Sonda, 1997; Altroartigianato in Asia, Sonda, 1998; Manuale pratico di ecologia quotidiana, Mondadori, 2000; Addio alle carni, Lav, 2001; Cucina vegetariana dal Sud del mondo, Sonda, 2002; Si ferma una bomba in volo? L'utopia pacifista a Baghdad, Terre di mezzo, 2003; Diventare come balsami. Per ridurre la sofferenza del mondo: azioni etiche ed ecologiche nella vita quotidiana, Sonda, 2004; Vita sobria. Scritti tolstoiani e consigli pratici, Qualevita, 2004; Il balcone dell'indipendenza. Un infinito minimo, Nuovi Equilibri, 2006; (a cura di), Cambieresti? La sfida di mille famiglie alla societa' dei consumi, Altra Economia, 2006; Week Ender 2. Alla scoperta dell'Italia in un fine settimana di turismo responsabile, Terre di Mezzo, 2007; La rivoluzione dei dettagli, Feltrinelli, Milano 2007. Desmond Tutu, vescovo anglicano, nato nel 1931, dal 1978 segretario generale del Consiglio sudafricano delle Chiese, premio Nobel per la pace nel 1984, voce della lotta contro l'apartheid. Dopo la vittoria della democrazia a lui e' stata affidata la presidenza della Commissione per la verita' e la riconciliazione. Opere di Desmond Tutu: in italiano cfr. Anch'io ho il diritto di esistere, Queriniana, Brescia 1985; Non c'e' futuro senza perdono, Feltrinelli, Milano 2001; Anche Dio ha un sogno, L'ancora del Mediterraneo, Napoli 2004. Specificamente sull'esperienza della Commissione per la verita' e la riconciliazione presieduta da Desmond Tutu cfr. anche Marcello Flores (a cura di), Verita' senza vendetta, Manifestolibri, Roma 1999 (raccolta di materiali della commissione, con un'ampia introduzione del curatore); Antonello Nociti, Guarire dall'odio, Angeli, Milano 2000; Danilo Franchi, Laura Miani, La verita' non ha colore, Comedit, Milano 2002, 2003] Quando si dicono le coincidenze. Nei giorni scorsi l'arcivescono anglicano del Sudafrica Desmond Tutu in un videomessaggio al World Development Movement e' stato molto chiaro. Il premio Nobel per la pace in primo luogo ha sottolineato che "i paesi piu' poveri, i meno responsabili del cambiamento climatico sono anche quelli che pagano il prezzo piu' elevato"; in effetti, sul Titanic che affonda, certi popoli si trovano nella stiva: siccita', inondazioni, perdita dei raccolti, diminuzione dell'acqua pro capite, malattie mettono a rischio milioni di vite. Tutu ha riferito che secondo certi scienziati fino a 185 milioni di africani potrebbero morire in questo secolo per le conseguenze devastanti del riscaldamento climatico: "Un fenomeno reale, una tragedia". Di fronte alla quale Tutu chiede a tutti i cittadini dei paesi "sviluppati" (maggiori e storici responsabili del caos climatico) di "agire come cittadini globali e non come consumatori egoisti" nei loro contesti protetti. Uno degli impegni da prendere riguarda il contenimento dei viaggi aerei, responsabili di una quota rilevante delle emissioni di gas serra: "Si organizzino videoconferenze invece di volare cosi' tanto e sempre di piu' alla faccia dei poveri". Nel suo appello il vescovo sudafricano si riferiva ai voli d'affari e di lavoro, ma lo stesso principio vale per i viaggi turistici e per le grandi kermesse internazionali. Negli stessi giorni anche il papa, incontrando i giovani in Australia, tuonava contro la distruzione del pianeta da parte del consumismo. Peccato che a questa distruzione l'evento abbia contribuito non poco. Per il Vaticano, padre Federico Lombardi ha riferito che almeno 250.000 ragazzi si erano iscritti dall'estero. L'Australia e' un'isola lontana da tutto: calcoliamo una media di 6.000 km a testa fra andata e ritorno percorsi obbligatoriamente in aereo da ognuno dei giovani cattolici non australiani e avremo una produzione di centinaia di migliaia di tonnellate di anidride carbonica. Negli stessi giorni, in Italia, il Comitato di cittadini che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo ha registrato una parziale vittoria nella sua lotta: un assessore comunale ha ammesso che la grossa opera sarebbe incompatibile con i vincoli del Piano territoriale paesaggistico regionale; intanto un assessore regionale ha ammesso un impatto negativo sui beni archeologici. Sempre in questi giorni, un editoriale del "British Medical Journal" lancia un appello alle famiglie inglesi: contenete le nascite, anche per ragioni ecologiche. Le famiglie numerose d'Occidente, anche se non particolarmente sciupone, sarebbero un po' "sconvenienti", visti i ritmi occidentali anche in tempi di crisi. In effetti dipende fra le altre cose da quanto viaggeranno i pupi una volta un po' cresciuti. Sempre in questi giorni l'economista britannico Nicholas Stern, autore nel 2006 del noto rapporto sui costi economici dei cambiamenti climatici, ha ribadito che i paesi industrializzati devono tagliare le emissioni di gas serra di almeno l'80% entro il 2050. Il mondo deve scendere a due tonnellate pro capite di gas serra all'anno. La media mondiale annuale ora e' di 7 tonnellate annue pro capite. Ma gli Usa sono a 20, l'Italia a quasi dieci, il Ciad e l'Etiopia a quasi zero. I piccoli ciadiani ed etiopi, ad esempio, non vanno in vacanza premio low cost ne' si recano in Australia per la Gmg. Hanno piu' diritto loro di nascere. Invece - e cosi' ritorniamo a Tutu - moriranno loro di piu'. 6. RASSEGNA STAMPA: CORINNA DE CESARI: LA CRISI DEL LOW COST [Dal sito del "Corriere della sera" (www.corriere.it) riprendiamo il seguente articolo di Corinna De Cesari del 29 luglio 2008 col titolo "Ryanair, utili in picchiata: la crisi del low cost" e il sommario "Michael O'Leary annuncia le misure anti-crisi: 'Abbasseremo del 5% il costo dei biglietti'. Profitti giu' dell'85% e tonfo del titolo in Borsa. Le societa' pagano gli effetti del caro-petrolio". Corinna De Cesari e' giornalista] Milano - Una giornata da dimenticare per Ryanair, che lunedi' in un colpo solo ha affrontato una trimestrale dai record negativi, un conseguente tonfo in Borsa e una multa da 54.000 euro per pubblicita' ingannevole. Sui conti, le spie d'allarme erano state lanciate gia' qualche tempo fa, quando la compagnia guidata dall'eclettico Michael O'Leary aveva "congelato" premi e paghe di 46 senior manager. Lunedi' Ryanair ha chiuso il trimestre (aprile-giugno) con l'utile in calo dell'85% a 21 milioni di euro e un crollo in Borsa (-22%) che ha condizionato tutti i titoli del settore. Il caro petrolio costa tanto alla low cost irlandese (+93% rispetto al 2007) che rischia di chiudere l'anno 2008/2009 con una perdita pari a 60 milioni di euro. In "rosso", circostanza mai verificatasi da quando il titolo e' approdato alla Borsa di Londra nel 1997. I 21 milioni di euro di utile contro i 138,9 dello scorso anno, sono un bel peso per il vettore low cost, che ieri ha fatto sapere che "ormai il combustibile rappresenta la meta' delle spese affrontate dalla compagnia (contro il 36% di un anno fa)". Una crisi generalizzata che non ha saputo evitare nemmeno una delle piu' famose low cost. "Le condizioni di mercato sono state difficili nel secondo trimestre - ha commentato Michael O`Leary - per l'assenza della Pasqua nel suddetto periodo e l'impatto degli alti costi del petrolio. Il prezzo del greggio e' quasi raddoppiato dai 61 ai 117 dollari al barile e le previsioni per il resto dell'anno con l'emergere della recessione economica in Gran Bretagna e Irlanda dipenderanno dai prezzi del carburante a cui noi risponderemo con una politica di prezzo aggressiva". E infatti, come nel suo stile, l'amministratore delegato della compagnia ha subito cercato di aggiustare il tiro annunciando "contro la crisi finanziaria internazionale un taglio medio del 5% nel costo dei suoi biglietti" promettendo in futuro "abbondanza di prezzi stracciati". Solo poco dopo e' arrivata dall'Antitrust la condanna a pagare una multa di 54.100 euro per pubblicita' ingannevole. Quale? Per i collegamenti da Roma, Pisa, Milano e Venezia "a partire da 10 euro, solo andata, tasse incluse" dell'aprile 2007, in cui la compagnia non aveva specificato i costi aggiuntivi relativi al pagamento con carta di credito. L'Authority ha specificato che in questo modo il prezzo finale "poteva risultare sensibilmente diverso da quello prospettato in pubblicita'". 7. RASSEGNA STAMPA. DANILO TAINO: UN SOGNO SVANISCE [Dal sito del "Corriere della sera" (www.corriere.it) riprendiamo il seguente articolo di Danilo Taino del 29 luglio 2008 dal titolo "Cosi' svanisce il sogno del volo a 1 euro. 'Alla fine resisteremo solo in due'" e il sommario "Le previsioni degli addetti ai lavori". Danilo Taino, giornalista, e' responsabile dell'inserto "CorrierEconomia" del "Corriere della Sera"] Anche i rivoluzionari piu' sfrontati hanno i loro momenti difficili. Quello che ha dovuto ammettere ieri Michael O'Leary - l'irlandese che ha inventato Ryanair e negli anni scorsi ha preso d'assalto il mondo burocratico delle aerolinee europee tradizionali - e' uno di questi. E' il riconoscimento della crisi: una faccia bella della globalizzazione, quella che ha fatto volare a basso costo milioni di persone che altrimenti non si sarebbero mosse da casa, e' in guai seri. Il costo del cherosene, raddoppiato in un anno, rischia di mettere il punto finale al capitolo dei viaggi a Palma e a Edimburgo per un euro (piu' tasse), alla "nuova era" dell'aereo per tutti, alla moltiplicazione degli aeroporti. E alla "generazione low-cost", sacco a pelo non piu' on-the-road, non piu' in treno: senza fronzoli e posti numerati ma in aereo. Perche' la caduta della compagnia irlandese non viene dagli errori di O'Leary. E' che il mondo a basso costo si va spegnendo. E, come Ryanair, tutte le aerolinee a tariffe basse hanno un ginocchio a terra. La settimana scorsa, la numero due del settore, EasyJet, ha perso piu' del dieci per cento quando ha annunciato i suoi dati finanziari. Ed Air Berlin, la numero tre d'Europa che voleva sfidare in casa sua Lufthansa, e' addirittura stata costretta a rinunciare all'acquisizione (contratto gia' siglato) di Condor, viaggi a lungo raggio. Per tutte le altre e' la stessa cosa: il costo del carburante fa saltare il modello di business dei vettori low-cost, che vivono sulla capacita' di riempire completamente i loro aerei partendo da tariffe bassissime. In una fase in cui il rallentamento dell'economia europea gia' riduce il numero di persone disposte a volare, l'esplosione del costo del cherosene provoca disastri. Willie Walsh, concorrente interessato ma pur sempre numero uno di British Airways, sostiene che "l'era delle tariffe molto basse e' dietro di noi, il settore non ha futuro se non fa entrare i costi nei prezzi", cioe' se non fa pagare di piu'. In effetti, e' quello che gia' si vede. Le offerte grandiose ci sono ancora, soprattutto nella pubblicita'. Pero', le compagnie cercano di aumentare le cosiddette "entrate ancillari", quelle che non vengono dal prezzo del biglietto. Ad esempio si stanno diffondendo a rapidita' supersonica sovraprezzi per il costo del cherosene (ovviamente), per la prenotazione se non e' fatta online, per caricare un bagaglio nella stiva, per riservare un certo posto a sedere, per usare la carta di credito, oltre al solito panino a pagamento. Con il risultato che il costo reale, in teoria, puo' anche raddoppiare. Il problema e' che - calcolano gli analisti del settore - ogni dieci per cento di aumento dei prezzi, il numero dei passeggeri cala del sei-sette per cento. Ragion per cui le compagnie low-cost, per non tradire se stesse, cercano anche di abbassare i loro costi operativi, che pero' sono gia' bassi e quindi spingono a soluzioni estreme. Per consumare meno carburante gli aerei devono essere piu' leggeri. Per cui - riportava il settimanale tedesco "Spiegel" - molte aerolinee hanno ridotto la quantita' di acqua che caricano sull'aereo (quella da usare nei bagni). Air India ha cambiato mansioni a piloti e attendenti di volo non magri. Germanwings - la compagnia low-cost della Lufthansa - e' arrivata a eliminare i portacenere nelle cabine di pilotaggio (230 grammi). Misure disperate. In effetti, una certa disperazione circola: dall'inizio dell'anno, nel mondo sono fallite almeno 24 aerolinee, un'epidemia che a questa velocita' non si era mai propagata. In piu', le compagnie low-cost ridimensionano programmi e network: per la stagione invernale, Ryanair, EasyJet e Air Berlin hanno ridotto il numero delle rotte che avevano previsto. Riassunto: le tariffe, palesi e "ancillari", sono sempre meno low di qualche mese fa; i progetti di espansione sono ridimensionati e anzi i voli vengono ridotti; parecchie compagnie a basso costo probabilmente dovranno chiudere o vendersi ad altre con spalle piu' robuste. "Dopo questo periodo di consolidamento resteranno solo cinque aerolinee in Europa - prevede il capo del ramo tedesco di EasyJet, John Kohlsaat - British Airways, Air France-Klm, Lufthansa, Ryanair e noi". Con una massiccia riduzione dei collegamenti e della concorrenza (di prezzo). La stagione del volare facile, insomma, e' avviata a finire. Tra l'altro, l'Unione europea sta preparando una direttiva sulla base della quale l'aviazione civile entrera' nella lista dei settori che dovranno pagare per le emissioni di anidride carbonica dal 2012: costera' alle aerolinee piu' di tre miliardi di euro l'anno e potrebbe fare a pezzi, definitivamente, gran parte delle compagnie a basso costo. E anche questa volta, forse, il sacco a pelo dovra' tornare nell'armadio. 8. RIFLESSIONE. GIOBBE SANTABARBARA: UNA PROPAGANDA MENZOGNERA La propaganda dei voli low cost si basa su molte mistificazioni e su una radicale menzogna. Ovviamente non e' affatto vero che i voli low cost "democratizzano" il trasporto aereo. Il trasporto aereo da diporto e' hic et nunc incompatibile con la democrazia: l'esigua minoranza di privilegiati che se ne serve contribuisce ad opprimere l'assoluta maggioranza dell'umanita' che per i piu' molteplici motivi peraltro non vi ha accesso; contribuisce ad incentivare un modello di mobilita' assai energivoro ed assai inquinante a discapito di altri migliori; contribuisce a sostenere i profitti di imprese che oltre a violare sovente - e fin sistematicamente - i diritti dei lavoratori, devastano la biosfera, depredano il pubblico erario godendo di scandalose esenzioni ed agevolazioni, danneggiano l'umanita'; contribuisce al surriscaldamento del clima, all'ingiustizia nei rapporti tra nord e sud del mondo, a un modello di sviluppo ferocemente classista, razzista, antiecologico e onnidevastatore. Occorre ridurre il trasporto aereo. Difendere l'unica Terra che abbiamo come casa comune. Riconoscere tutti i diritti umani a tutti gli esseri umani. Fare scelte di giustizia, di solidareta', di condivisione. Vi e' una sola umanita'. 9. INIZIATIVE. COMITATO CONTRO L'AMPLIAMENTO DELL'AEROPORTO DI AMPUGNANO: PRESENTATO UN ESPOSTO [Dalla mailing list del Comitato contro l'ampliamento dell'aereoporto di Ampugnano - nel territorio del Comune di Sovicille in provincia di Siena - (per contatti: e-mail: ampugnano at gmail.com, sito: http://ospiti.comune.siena.it/filoerba/aeroporto/) riprendiamo il seguente comunicato] Nella conferenza stampa che il Comitato ha tenuto il 23 luglio 2008, presso la sala stampa della Provincia di Siena, sono stati resi noti i punti dell'esposto presentato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siena: 1) Persiste l'abuso edilizio da parte della Societa' aeroportuale, concernente la difformita' fra il Prg (Piano regolatore generale - ndr) e il sedime aeroportuale, gia' oggetto di una diffida il 19 febbraio scorso. Altrettanto persistente l'inadempienza del Comune di Sovicille. 2) La societa' aeroportuale e una societa' di consulenza varia (tale Polar Consulting srl, con sede in Milano) hanno sottoscritto un contratto "mandato in via esclusiva per la gestione dei rapporti con un partner finanziario ed operativo per l'aeroporto di Siena-Ampugnano" in data 6 febbraio 2007, previa deliberazione del CdA (Consiglio di amministrazione -ndr) in data 11 gennaio 2007. Un tale contratto e' inspiegabile e incomprensibile: a) perche' Galaxy Fund aveva gia' avuto contatti e incontri ufficiali con il CdA dell'aeroporto; b) soprattutto perche' la procedura prevista per la ricerca di un partner per una societa' a capitale prevalentemente pubblico risulta palesemente inquinata se il CdA della societa' aeroportuale, sei mesi prima di pubblicare l'invito a manifestare interesse, stabilisce di gestire rapporti privilegiati con Galaxy Fund, tramite Polar Consulting srl. Tralasciamo per brevita' i "curiosi subentri" alla predetta societa' di altri soggetti e la controversia in atto fra l'ultimo di essi e l'aeroporto. 3) La Camera di Commercio, socio pubblico della Aeroporto di Siena spa, ha deliberato, in data 11 marzo 2008, di cedere a Galaxy Fund, cioe' a un Fondo di investimento privato, 12 milioni di diritti di opzione, a titolo gratuito. * Il Comitato ha informato che detto esposto sara' integrato da altri due fatti: 1) Il novello CdA, con Galaxy Fund, inquilino abusivo (poiche' tale e' a tutt'oggi, non avendo ancora il Ministero dei Trasporti approvato l'Accordo tra soci pubblici e privati), in data 14 maggio, nove giorni dopo il suo insediamento, ha deliberato 150.000 euro annui oltre al rimborso spese, per l'Amministratore delegato, eccellente pensionato Alitalia. A nulla sono valsi i richiami, messi a verbale, del Presidente del Collegio Sindacale sul rispetto della legge 269/2006 che stabilisce, in modo perentorio, i compensi degli amministratori di Societa' partecipate da Enti Locali. Ad oltre due mesi di distanza, il CdA non ha provveduto ad alcuna verifica. Nota bene: le entrate della societa', nel 2007, sono state di 157.000 euro. 2) Il Bilancio 2007 presenta piu' elementi assai discutibili. A p. 7 della Nota Integrativa si legge: "tra le immobilizzazioni immateriali sono state classificate anche le spese sostenute per la pubblicazione sui maggiori quotidiani di rilevanza nazionale e locale dell'avviso di ricerca di un nuovo partner... Tali costi sono inoltre da imputare ai costi di consulenza resi per la ricerca del fondo di private equity deciso ad investire sull'espansione della societa'" (111.244 euro come prima tranche). A p. 2 dell'allegato 4 (relazione del Collegio Sindacale) si legge: "non abbiamo rilevato l'esistenza di operazioni atipiche o inusuali...". E' dunque usuale e tipico dare incarichi di consulenza senza una selezione del consulente, con il compito di "facilitare" l'ingresso di Galaxy Fund, come socio privato di maggioranza, prima del bando. A p. 1 dell'Allegato 4 (Relazione sulla gestione relativa al bilancio 31 dicembre 2007) si legge: "sono stati capitalizzati i costi sostenuti per la ricerca del nuovo partner e prossimo socio della Vs azienda", ma a p. 3 la cifra esposta in bilancio non torna e manca il dettaglio. A p. 4, in merito alla situazione finanziaria, si legge: "si attesta che la Societa' non ha intrapreso particolari politiche di gestione del rischio finanziario, in quanto ritenuto non rilevante nella sua manifestazione in riferimento alla nostra realta' aziendale". Acutamente si trascura il fatto che gli oneri finanziari costituiscono il 33,56% del debito societario e che tutti gli indici di bilancio sono negativi. * In conclusione: debuttanti allo sbaraglio o furbetti dell'aeroportino? In entrambi i casi, le conseguenze, sia per il rispetto della legalita', sia per le finanze pubbliche, sono molto gravi. 10. DOCUMENTI. DIECI BUONI MOTIVI PER DIRE NO ALL'AMPLIAMENTO DELL'AEROPORTO DI AMPUGNANO [Dal sito del Comitato contro l'ampliamento dell'aereoporto di Ampugnano (http://ospiti.comune.siena.it/filoerba/aeroporto/) riprendiamo il seguente testo] 1. Perche' gli aeroporti non si fanno a partire dall'iniziativa di alcuni politici e di una banca, ma si fanno in un quadro regionale e nazionale dei trasporti. Per la mobilita' dei senesi servono strade sicure e a percorrenza rapida, una efficiente rete ferroviaria e servizi collegati con gli aeroporti esistenti. 2. Perche' la Piana di Rosia e' situata alle pendici dell'acquifero del Luco, uno dei piu' importanti acquiferi della Toscana Meridionale, che fornisce gran parte dell'acqua potabile a Siena e provincia. 3. Perche' l'attivita' aeroportuale comporta necessariamente la dispersione nell'ambiente di prodotti altamente tossici ed inquinanti, come gli anticongelanti, cherosene ed olii minerali. Tutto questo accadrebbe a ridosso della falda acquifera e sopra un complesso reticolo di canali che si riversano nel fiume Merse. 4. Perche' la Val di Merse ed il comprensorio limitrofo alla piana di Ampugnano rientra tra le 20 aree piu' rappresentative per la tutela della biodiversita' della ecoregione mediterranea. Non esiste al mondo un aeroporto commerciale che sia "in simbiosi con la natura", ne' e' possibile che cosi' sia quello di Ampugnano. 5. Perche' il territorio di Siena subirebbe le conseguenze che l'attivita' aeroportuale necessariamente comporta: inquinamento acustico, esposizione a fonti di emissioni nocive, fumi e particolato. 6. Perche' l'economia locale basata sul turismo e sull'agricoltura di qualita' sarebbe irrimediabilmente compromessa, con la perdita di numerosi posti di lavoro. 7. Perche' non si coinvolge un fondo europeo di investimenti per allungare la pista di 107 metri: il piano prevede infatti la cementificazione di ben 157.000 metri quadri di superfici. 8. Perche' il piano prevede, gia' nel 2012, 350.000 passeggeri annui con medie mensili di oltre 70 aerei al giorno, e nel 2020 490.000 passeggeri con 90 voli al giorno, rendendo l'impatto ambientale di questa struttura pari a quello di un'ampia area industriale. Tali numeri saranno destinati ad aumentare per soddisfare le esigenze di redditivita' dell'investimento Galaxy. 9. Perche' i cittadini si sono trovati vergognosamente di fronte ad un fatto compiuto. I comuni di Sovicille, Siena e l'amministrazione Provinciale sono sempre stati informati sui piani avendo i loro rappresentanti nel consiglio di amministrazione della societa' Aeroporto di Siena S.p.A. 10. Perche' la Toscana sta distruggendo o compromettendo il suo territorio a ritmi vertiginosi. Fra il 1999 e il 2003 la superficie ancora libera dall'espansione edilizia e dalle grandi infrastrutture e' diminuita di ben 169.345 ettari. A questi ritmi in meno di mezzo secolo l'intero territorio Toscano sarebbe urbanizzato e infrastrutturato, cioe' "mangiato" dal binomio asfalto e cemento. 11. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE ALL'AEROPORTO DI VITERBO Per informazioni e contatti: Comitato contro l'aeroporto di Viterbo e per la riduzione del trasporto aereo: e-mail: info at coipiediperterra.org , sito: www.coipiediperterra.org Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta at libero.it Per ricevere questo notiziario: nbawac at tin.it =================== COI PIEDI PER TERRA =================== Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 118 del 30 luglio 2008 Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). 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