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Minime. 439
- Subject: Minime. 439
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Mon, 28 Apr 2008 01:02:10 +0200
- Importance: Normal
NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO Numero 439 del 28 aprile 2008 Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Sommario di questo numero: 1. Frattanto a Kabul 2. La parola 3. La trombetta 4. Il 5 per mille al Movimento Nonviolento 5. Il 30 aprile a Napoli 6. Alcuni estratti da "Parole in cammino" di Eduardo Galeano 7. Stella Spinelli presenta "Lettera dall'inferno a mia madre e ai miei figli" di Ingrid Betancourt 8. La "Carta" del Movimento Nonviolento 9. Per saperne di piu' 1. EDITORIALE. FRATTANTO A KABUL Quella guerra, quella guerra terrorista e stragista, cui l'Italia partecipa in violazione del diritto internazionale e della legalita' costituzionale. Quella guerra che e' il fatto politico decisivo, decisivo, della politica italiana di questo inizio di millennio. Quella guerra, del sangue dei cui morti anche le nostre mani sono zuppe. Quella guerra assassina, quella guerra razzista, quella guerra che ha gia' travolto anche la nostra democrazia, il nostro stato di diritto, la nostra societa' civile, quella guerra. 2. LE ULTIME COSE. LA PAROLA E' mai possibile che non ci sia un solo ex-parlamentare della ex-sinistra che abbia finalmente l'onesta' di dire quella parola onesta che tutti sappiamo che deve essere detta, ovvero che ammetta che aver votato per la guerra e' stato un errore e un orrore, un crimine e una follia, irredimibile un delitto? E' mai possibile che neppure una parola di pentimento venga detta, dopo tanto sangue e mentre le stragi continuano? 3. LE ULTIME COSE. LA TROMBETTA Trovo spregevole la condotta di chi, per essersi prestato a fare da trombetta del partito della guerra, ha dedicato tante energie in questi due anni a corrompere persone buone affinche' anch'esse al partito della guerra e delle stragi si prostituissero, e non minori energie ad aggredire a furia di insulti e diffamazioni chi al partito della guerra non si e' arreso, chi al crimine della guerra ha continuato ad opporsi. Capisco di dove nasca tale condotta: dalla vergogna e dalla rabbia di essersi da se medesimi traditi ed asserviti al male, mentre altri non lo hanno fatto; e so che in questi casi il risentimento si orienta contro coloro di cui si invidia la coerenza e l'onesta' che non si puo' piu' rivendicar per se stessi. Capisco, ma non giustifico. Ergo: spregevole trovo tale condotta. 4. PROPOSTE. IL 5 PER MILLE AL MOVIMENTO NONVIOLENTO [Dal sito www.nonviolenti.org riprendiamo e diffondiamo] Anche con la prossima dichiarazione dei redditi sara' possibile sottoscrivere un versamento al Movimento Nonviolento (associazione di promozione sociale). Non si tratta di versare soldi in piu', ma solo di utilizzare diversamente soldi gia' destinati allo Stato. Destinare il 5 per mille delle proprie tasse al Movimento Nonviolento e' facile: basta apporre la propria firma nell'apposito spazio e scrivere il numero di codice fiscale dell'associazione. Il codice fiscale del Movimento Nonviolento da trascrivere e': 93100500235. Sono moltissime le associazioni cui e' possibile destinare il 5 mille. Per molti di questi soggetti qualche centinaio di euro in piu' o in meno non fara' nessuna differenza, mentre per il Movimento Nonviolento ogni piccola quota sara' determinante perche' ci basiamo esclusivamente sul volontariato, la gratuita', le donazioni. I contributi raccolti verranno utilizzati a sostegno della attivita' del Movimento Nonviolento ed in particolare per rendere operativa la "Casa per la pace" di Ghilarza (Sardegna), un immobile di cui abbiamo accettato la generosa donazione per farlo diventare un centro di iniziative per la promozione della cultura della nonviolenza (seminari, convegni, campi estivi, eccetera). Vi proponiamo di sostenere il Movimento Nonviolento che da oltre quarant'anni con coerenza lavora per la crescita e la diffusione della nonviolenza. Grazie. Il Movimento Nonviolento * P. S.: se non fai la dichiarazione in proprio, ma ti avvali del commercialista o di un Caf, consegna il numero di codice fiscale e di' chiaramente che vuoi destinare il 5 per mille al Movimento Nonviolento. Nel 2007 le opzioni a favore del Movimento Nonviolento sono state 261 (corrispondenti a circa 8.500 euro, non ancora versati dall'Agenzia delle Entrate) con un piccolo incremento rispetto all'anno precedente. Un grazie a tutti quelli che hanno fatto questa scelta, e che la confermeranno. * Per ulteriori informazioni e contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org 5. INCONTRI. IL 30 APRILE A NAPOLI [Dall'associazione culturale Evaluna (per contatti: libreriadelledonne at evaluna.it) riceviamo e diffondiamo. Daniela Danna (Milano, 1967), ricercatrice, saggista, docente, insegna presso la Facolta' di Sociologia dell'Universita' degli Studi di Milano. Dal sito www.danieladanna.it riprendiamo il seguente profilo: "La mia professione e' quella di ricercatrice presso il Dipartimento di Studi Sociali della facolta' di Scienze Politiche dell'Universita' degli Studi di Milano, dove tengo un corso di 'Sistemi sociali comparati' e una parte monografica sul concetto di capitalismo in Marx, Weber e altri autori nel corso di 'Storia del pensiero sociologico'. E' la facolta' dove mi sono laureata nel 1991, con una tesi di laurea intitolata 'La teoria della transizione demografica di John Caldwell e il caso della Danimarca', che ho fatto durante un periodo ad Aarhus (la seconda citta' della Danimarca, anche se non e' molto famosa), nel bel mezzo di un gelido inverno. Ancora prima di laurearmi comincio a lavorare a 'Babilonia' con Giovanni Dall'Orto, tenendo le (due) pagine lesbiche, la rubrica di notizie dall'estero, occupandomi sotto la guida di Giovanni degli aspetti pratici della campagna in difesa di don Crema, che era minacciato di 'licenziamento' per le sue posizioni poco vaticane in materia di omosessualita' (teneva una rubrica su 'Babilonia', che dovette abbandonare) e scrivendo articoli su temi vari. Subito dopo la laurea parto per Berlino, dove continuo a scrivere per 'Babilonia', insegno italiano, lavoro in bar e in un ristorante, insomma, mi arrangio a reddito minimo ma con molto tempo libero. Agli archivi lesbici Spinnboden scopro l'esistenza di uno scaffale intero di libri che parlano dell'amore tra donne nella storia, in tedesco, inglese ed altre lingue, e comincio a lavorare a una sintesi dei materiali per farli conoscere alle italiane. Dopo la fine di questa ricerca propongo al mio editore un libro sul riconoscimento giuridico e sociale delle unioni omosessuali. Mondadori accetta, ma poi in un momento di difficolta' economica non pubblica il lavoro (contemporaneamente fa uscire Praticamente normali di Andrew Sullivan sullo stesso tema, quindi non sembra essere una censura sui contenuti). La scoperta di accadimenti fantascientifici, come la pratica di emettere certificati di nascita con i nomi delle co-madri della California, o lo sviluppo dei servizi di inseminazione assistita per lesbiche, mi spinge (per tornare sulla Terra) a intraprendere una ricerca sulla maternita' delle lesbiche in Italia, realizzando interviste in tutta Italia, grazie all'aiuto di molte amiche del movimento, in particolare Giovanna Olivieri. Stanca dell'isolamento (e anche della scarsa considerazione) che la ricerca 'selvatica' ottiene, approdo all'Universita' come dottoranda in sociologia nel 1998, e decido (finalmente! dice il mio palato intellettuale) di cambiare argomento di ricerca, dedicandomi alle politiche sulla prostituzione. Ora si e' chiuso anche questo ciclo, sto preparando il mio corso e studiando autori che occhieggiavano da un po' (magari solo parzialmente letti!) dai miei scaffali: Wallerstein, Arrighi, Boutang, Tobin, Barrington Moore, Diamond, Delphy e molti altri". Pubblicazioni di Daniela Danna: dalla medesima fonte riprendiamo la seguente bibliografia: "a) Pubblicazioni recenti: (a cura di), Prostituzione evita pubblica in quattro capitali europee, Carocci, Roma 2007; Ginocidio. La violenza contro le donne nell'era globale, Eleuthera, Milano 2007. b) Pubblciazioni sulla prostituzione. 1. Saggi: Donne di mondo. Costruzione sociale e realta' della prostituzione e del suo controllo statale, Eleuthera, 2004; Cattivi costumi: Le politiche sulla prostituzione nell'Unione Europea negli anni Novanta, Quaderni del Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale, Universita' di Trento, n. 25, 2002; Le politiche sulla prostituzione in Europa negli anni Novanta. Tesi di dottorato di ricerca in Sociologia e ricerca sociale presso l'Universita' degli studi di Trento, 2001. 2. Articoli: La prostituzione di strada nell'Unione Europea: le stime piu' recenti, in "Polis", n. 2, 2000, pp. 301-321; Paradossi della prostituzione, in "Polis", n. 1, 2001, pp. 5-12; La prostituzione come issue politica: l'abolizionismo della legge italiana e le proposte di cambiamento, in "Polis", 1, 2001, pp. 55-75; Danish legislation on prostitution in the context of the policy models in the E. U., in Kvinder, koen og forskning, n. 3, 2001, pp. 34-47. Lo sfruttamento della prostituzione, in La criminalita' in Italia, a cura di Marzio Barbagli e Ubaldo Gatti, Il Mulino 2002, pp. 149-158; Le politiche prostituzionali in Europa, in On the road: Manuale di intervento sociale nella prostituzione di strada, Milano, Franco Angeli 2003; Italy, the never-ending debate in The Politics of Prostitution: Women's Movements, Democratic States, and the Globalisation of Sex Commerce, a cura di Joyce Outshoorn, Cambridge University Press, in corso di pubblicazione. 3. Convegni. Organizzazione della Giornata di studi sulla prostituzione in Italia dell'Istituto Cattaneo (Bologna, 15.9.2000) e partecipazione con il paper La prostituzione di strada nell'Unione Europa: le stime piu' recenti; The position of the prostitutes in E. U. countries law and practice al workshop Ties that Bind: the Law, Economics and the Labour Market della IV Conferenza europea di ricerca femminista (Bologna, 28.9-1.10.2000), vedi in www.women.it/cyberarchive ; Organisations active in the field of prostitution in a comparative Western European perspective. Prostitution and trafficking as political issues Joint sessions dell'Ecpr (14-19 aprile 2000Copenaghen), vedi in www.essex.ac.uk/ecpr/; Models of policies about prostitution in the E. U. member states. Lezione tenuta al College di Vassar 23 aprile 2001; Danish legislation in a E. U. perspective. Sex til salg (28 settembre 2001 Copenaghen); Modelli di regolazione della prostituzione nell'Unione Europea.Rompere il silenzio sulle nuove schiavitu' della strada (17 maggio 2002 Cremona) in corso di pubblicazione negli Atti; Street prostitution and public policies in Milan, Italy. Sex work and public health Conference (18-20 gennaio 2002 Milton Keynes, UK); Trafficking and prostitution of foreigners in the context of the E. U. countries' policy about prostitution. Newr Workshop on Trafficking (25-26 aprile 2003 Amsterdam); Uno sguardo all'Europa. Convegno Nazionale Oltre le terre di mezzo. Ipotesi per nuove politiche sulla prostituzione (22-23 settembre 2003 San Benedetto del Tronto). c) Pubblicazioni sul lesbismo: 1. Saggi: Amiche, compagne, amanti. Storia dell'amore tra donne, Mondadori, Milano 1994 (ristampato nella collana Oscar, 1996). Pubblicato in edizione integrale e aggiornata da Editrice Uni Service, 2003; Matrimonio omosessuale, Erre Emme Edizioni, Roma 1997 (poi Massari Editore, Bolsena); "Io ho una bella figlia..." Le madri lesbiche raccontano, Zoe Edizioni, Forli', 1998. 2. Articoli: "Bisogna difendere la famiglia" Suggerimenti per un dibattito sulla destra al governo e le lesbiche: perche' non ci vogliono bene? Introduzione al dibattito in occasione della Giornata dell'orgoglio gay e lesbico a Milano, giugno 2002; Pregiudizio e orgoglio: gli effetti italiani del world pride, Incontro annuale dell'Associazione Americana di Italianistica, Filadelfia 2001; Cronache recenti di lesbiche in movimento, in "Quaderni viola", n. 4, 1996, pp. 6-17; Italy, in Lesbian motherhood in Europe, a cura di Kate Griffin e Lisa A. Mulholland, London, Cassell 1997, pp. 141-147; Lesbiche in movimento, in Pro/posizioni. Interventi alla prima universita' gay e lesbica d'estate, a cura di Gigi Malaroda e Massimo Piccione, Livorno, 24-30 agosto 1997. Universita' gay e lesbica d'estate, Livorno, 2000, pp. 50-56; The Beauty and the Beast. Lesbian characters in the turn-of-the-century Italian literature, in Queer Italia: Same-Sex Desire in Italian Literature & Film, a cura di Gary P. Cestaro, Palgrave MacMillan, 2004. 3 Convegni: Lesbian mothers in contemporary Italy, alla sezione "GenDerations" convegno internazionale "Women's Worlds '99" (Tromsoe 20-26.6.1999), vedi in www.skk.uit.no/WW99 ; Le modele italien: 20 ans de luttes lesbiennes organisees, in "Espace lesbien. Rencontre et revue d'etudes lesbiennes", n. 2, 2001 (Actes du colloque europeen d'etudes lesbiennes, Toulouse 13-16.4.01), pp.179-194, intervento al convegno "La grande dissidence et le grand effroi. Colloque europeen d'etudes lesbiennes"; Effetti italiani del World Pride al convegno annuale dell'American Association for Italian Studies (Filadelfia 19-22.4); Bisogna difendere la famiglia La destra al governo e le lesbiche. Perche' non ci vogliono bene? Giornata del Pride Glbt (21 giugno 2002 Cdm Milano); Non osava esprimere il suo desiderio: Gertrude Stein anno 1903, intervento al convegno "Dalle grandi madri alle grandi figlie. Storia della letteratura lesbica dal Novecento ad oggi", Roma 26-28 giugno 2002, in corso di pubblicazione negli Atti"] Presso la libreria delle donne Evaluna, in piazza Bellini 72, a Napoli, mercoledi' 30 aprile 2008, con inizio alle ore 19,30, Arcilesbica Napoli presenta "Soggette impreviste: donne che amano donne...". Incontro con la scrittrice Daniela Danna. * Per ulteriori informazioni: Evaluna libreria delle donne, piazza Bellini 72, Napoli, tel: 081292372, e-mail: libreriadelledonne at evaluna.it, sito: www.evaluna.it, blog: www.evalunalibreriacafe.splinder.com 6. LIBRI. ALCUNI ESTRATTI DA "PAROLE IN CAMMINO" DI EDUARDO GALEANO [Dal sito www.tecalibri.it riprendiamo i seguenti estratti dal libro di Eduardo Galeano, Parole in cammino, Sperling & Kupfer, Milano 2006. Eduardo Galeano e' nato nel 1940 a Montevideo (Uruguay); giornalista e scrittore, nel 1973 in seguito al colpo di stato militare e' stato imprigionato e poi espulso dal suo paese; ha vissuto lungamente in esilio fino alla caduta della dittatura. Dotato di una scrittura nitida, pungente, vivacissima, e' un intellettuale fortemente impegnato nella lotta per i diritti umani e dei popoli. Tra le sue opere, fondamentali sono: Le vene aperte dell'America Latina, recentemente ripubblicato da Sperling & Kupfer, Milano; Memoria del fuoco, Sansoni, Firenze; e i recenti A testa in giu', Sperling & Kupfer, Milano, e Le labbra del tempo, Sperling & Kupfer, Milano. Tra gli altri suoi libri editi in italiano: Guatemala, una rivoluzione in lingua maya, Laterza, Bari; Voci da un mondo in rivolta, Dedalo, Bari; La conquista che non scopri' l'America, Manifestolibri, Roma; Las palabras andantes, Mondadori, Milano (poi Parole in cammino, Sperling & Kupfer, Milano 2006)] Da pagina 1 Finestra su questo libro Una tavola rabberciata, alcuni vecchi caratteri mobili di piombo o di legno, una pressa che forse uso' lo stesso Gutenberg: e' il laboratorio di Jose' Francisco Borges nel paese di Bezerros, nell'interno del Nordovest brasiliano. L'aria odora d'inchiostro, di legno. Le tavole di legno, in alte pile, aspettano che Borges le incida, mentre le silografie fresche di stampa si asciugano appese a fili di ferro. Con il suo volto intagliato nel legno Borges mi guarda senza dire una parola. Nell'era della supremazia televisiva, Borges continua a essere un artista legato all'antica tradizione libraria. In piccoli opuscoli racconta avvenimenti e leggende: lui scrive i versi, realizza le incisioni, stampa, si carica i libretti sulle spalle e li va a vendere nei mercati, di paese in paese, cantilenando le gesta di personaggi reali o fantastici. Sono andato nel suo laboratorio per chiedergli di lavorare insieme. Gli spiego il mio progetto: immagini sue, la sua tecnica d'incisione, e parole mie. Lui tace mentre io continuo a parlare, a spiegare. Ma lui niente. E continuiamo cosi', fino a che me ne rendo conto: le mie parole sono vuote. Sto battendo sul tasto sbagliato. Cio' che non e' reale non si spiega, non si comprende: si percepisce, si palpa impercettibilmente. E allora smetto di spiegare e inizio a raccontargli. Gli racconto le storie di orrore e di delizie che voglio scrivere, voci raccolte per strada e sogni a occhi aperti, realta' farneticate e deliri realizzati, parole erranti che ho trovato o che mi hanno trovato. Gli racconto le storie, e cosi' nasce questo libro. * Da pagina 17 Finestra sulla parola (II) Ad Haiti non si possono raccontare storie durante il giorno. Chi racconta di giorno merita che gli accada una disgrazia: la montagna gli lancera' in testa una pietra, sua madre potra' camminare solo a quattro zampe. Le storie si raccontano di notte, perche' di notte il sacro e' reale, e chi sa raccontare racconta sapendo che il nome e' quella cosa che il nome nomina. * Da pagina 27 Finestra sul tempo A Cajamarca in gennaio e' tempo di tessere. In febbraio compaiono i fiori delicati e le fasce colorate. I fiumi risuonano, e' carnevale. In marzo le mucche partoriscono e le patate germogliano. In aprile, epoca silenziosa, crescono le pannocchie del mais. In maggio si raccoglie. Negli aridi giorni di giugno si preparano i campi. In luglio ci sono feste e matrimoni; i cardi del Demonio si fanno strada nei solchi. Agosto, dal cielo rosso, e' tempo di venti e di epidemie. Con la luna piena, mai con la luna calante, si semina in settembre. Ottobre scongiura il Signore di far piovere. In novembre comandano i morti. In dicembre si celebra la vita. * Da pagina 37 Finestra sull'essere e sul fare Liscia e' la pelle della stiratrice. Lungo e appuntito e' chi ripara gli ombrelli rotti. La pollivendola sembra un pollo spennato. Brilla una luce demoniaca negli occhi dell'inquisitore. Ci sono due monete tra le palpebre dell'usuraio. I baffi dell'orologiaio segnano le ore. Sono dotate di tasti le mani della funzionaria. La guardia carceraria ha la faccia da delinquente e lo psichiatra faccia da pazzo. Il cacciatore si trasforma nell'animale cacciato. Il tempo rende gemelli gli amanti. Il torturato tortura i sogni del suo carnefice. Il poeta rifugge dalla metafora che trova nello specchio. * Da pagina 107 Finestra sull'uomo di successo Non puo' guardare la luna senza calcolarne la distanza. Non puo' guardare un albero senza calcolarne la legna. Non puo' guardare un quadro senza calcolarne il prezzo. Non puo' guardare un menu senza calcolarne le calorie. Non puo' guardare un uomo senza calcolarne il vantaggio. Non puo' guardare una donna senza calcolarne il rischio. * Da pagina 244 Storia dell'altro Lei prepara la colazione, come tutti i giorni. Come tutti i giorni, lei porta suo figlio a scuola. Come tutti i giorni. Allora, lo vede. Lo vede all'angolo, riflesso in una pozzanghera, contro il marciapiede, e per poco non la schiaccia un camion. Poi, lei se ne va al lavoro. E lo vede ancora, nella vetrata di un'osteriaccia e lo vede nella folla che l'entrata della metropolitana inghiotte e vomita. Verso sera, suo marito la viene a prendere. Entrambi vi state dirigendo verso casa, taciturni, respirando il veleno dell'aria, quando lei lo vede ancora nel turbine delle strade: quel corpo, quel viso che senza parole domanda e chiama. Da allora lei lo vede con gli occhi aperti, in ogni cosa che guarda, e lo vede con gli occhi chiusi, in ogni cosa che pensa, e con i suoi occhi lo tocca. Quest'uomo viene da un luogo che non e' questo luogo e da un tempo che non e' questo tempo. Lei, madre di, sposa di, e' l'unica che lo vede, l'unica che puo' vederlo. Lei ormai non ha piu' voglia di nessuno, voglia di niente, ma ogni volta che lui fa capolino e svanisce lei sente un inevitabile bisogno di ridere e di piangere tutte le risa e tutto il pianto che ha ingoiato nel corso degli anni, risa pericolose, pianti proibiti, segreti nascosti in chissa' quale meandro interiore. E quando giunge la notte, mentre suo marito sta dormendo, lei gli gira le spalle e sogna di svegliarsi. * Da pagina 248 Finestra sulla nuca Le cose sono padrone dei padroni delle cose e io non trovo il mio volto nello specchio. Parlo cio' che non dico. Sto, ma non sono. E salgo su un treno che mi porta dove non vado, in un paese esiliato da me. * Da pagina 249 Finestra sul volto Una macchina stupida? Una lettera che ignora il suo mittente e sbaglia la sua destinazione? Una pallottola perduta, che un dio ha sparato per errore? Veniamo da un uovo piu' piccolo di una testa di spillo, e viviamo su una pietra che gira intorno a una stella nana e che, contro questa stella, prima o poi, si scontrera'. Tuttavia, siamo stati fatti di luce, oltre che di carbonio, ossigeno, merda, morte e altre cose e, in fin dei conti, siamo qui da quando la bellezza dell'universo ha avuto bisogno di essere vista da qualcuno. 7. LIBRI. STELLA SPINELLI PRESENTA "LETTERA DALL'INFERNO A MIA MADRE E AI MIEI FIGLI" DI INGRID BETANCOURT [Dal sito di "Peacereporter" (www.peacereporter.net) riprendiamo la seguente recensione del 27 aprile 2008, col titolo "Lettera dall'inferno a mia madre e ai miei figli" e il sommario "Questo piccolo libro si legge tutto d'un fiato. Sessanta pagine, bevute in un sorso che ti lascia senza parole". Stella Spinelli, esperta di questioni latinoamericane, scrive su "Peacereporter". Su Ingrid Betancourt dalla Wikipedia, edizione italiana, estraiamo la seguente notizia biografica (che ovviamente e' discutibile in alcuni punti): "Ingrid Betancourt Pulecio (Bogota', 25 dicembre 1961) e' una donna politica colombiana. Figlia di un ex ministro dell'educazione e di una ex senatrice, ha vissuto all'estero la maggior parte della propria vita, soprattutto in Francia, dove ha studiato presso l'Institut d'etudes politiques di Parigi. Militante nella difesa dei diritti umani, ha fondato il partito di centrosinistra 'Partido Verde Oxigeno'. E' stata rapita il 23 febbraio 2002 dalla guerriglia delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (Farc). Il 17 maggio 2007 e' stata resa nota la notizia, riportata da un poliziotto sfuggito alla prigionia, che la Betancourt sarebbe ancora viva. Il 30 novembre 2007 il governo colombiano ha dichiarato che e' stato trovato un video recente con la Betancourt ancora viva. Ingrid nasce a Bogota'. Sua madre, Yolanda Pulecio, e' un'ex Miss Colombia e una senatrice eletta dal collegio dei quartieri meridionali della capitale colombiana. Suo padre, Gabriel Betancourt, e' stato ministro durante la dittatura del generale Gustavo Rojas Pinilla (1953-'57) e successivamente un diplomatico di stanza all'ambasciata di Parigi, dove Ingrid e' cresciuta. Dopo essersi diplomata all'Institut d'Etudes Politiques de Paris (noto anche come Sciences Po), sposa un compagno di studi e hanno due figli, Melanie e Lorenzo. Attraverso il matrimonio Ingrid acquisisce anche la cittadinanza francese. Il marito e' un diplomatico francese e questo porta la coppia a vivere in diversi paesi, inclusa la Nuova Zelanda. Dopo l'omicidio di Luis Carlos Galan, candidato alle elezioni presidenziali colombiane con un programma elettorale di lotta al narcotraffico, Ingrid decide di far ritorno in Colombia (1989). Dal 1990 lavora presso il Ministero delle finanze, da cui si dimette per intraprendere la carriera politica. Nella sua prima campagna elettorale distribuisce preservativi presentando la sua candidatura come un "preservativo contro la corruzione". Il collegio sud di Bogota' la elegge, anche grazie all'aiuto della madre, ancora ben conosciuta nei quartieri, che la aiuta nella campagna elettorale. Viene eletta nella Camera dei rappresentanti nel 1994 e lancia un proprio partito politico, il 'Partido Verde Oxigeno'. Durante il suo mandato critica l'amministrazione Samper, accusato di corruzione (caso Galil) e di aver accettato denaro riciclato dai narcotrafficanti durante la propria campagna elettorale. In questo periodo divorzia dal marito francese e si sposa nuovamente, con un colombiano. Si candida senatrice alle elezioni del 1998 e in quella tornata elettorale raccoglie un numero di voti di preferenza superiore a ogni altro candidato. Riceve minacce di morte, che la spingono, attraverso l'aiuto dell'ex marito, a mandare i figli a vivere in Nuova Zelanda. Quello stesso anno le elezioni presidenziali vengono vinte da Andres Pastrana Arango, che ha anche il sostegno della Betancourt. Successivamente lei accusera' Arango di non aver mantenuto molte delle promesse fatte per ottenerne l'appoggio. Dopo le elezioni del 1998 Ingrid scrisse un libro di memorie. Non pote' essere pubblicato immediatamente in Colombia, usci' dapprima in Francia con il titolo di La rage au coeur ("La rabbia nel cuore") e successivamente in Spagna, in Colombia e nel mondo latinoamericano con il titolo La rabia en el corazon e, nel 2002, in inglese col titolo Until Death Do Us Part ("Finche' morte non ci separi"), mentre in Italia nello stesso anno venne pubblicato da Sonzogno, col titolo Forse mi uccideranno domani. Come parte della sua campagna elettorale del 2002 (le elezioni vinte da Alvaro Uribe Velez), Ingrid volle andare nella zona smilitarizzata di San Vicente del Caguan per incontrarsi con le Farc. Questa decisione non era insolita all'epoca, molti sono stati i personaggi pubblici che hanno approfittato dell'esistenza della zona smilitarizzata - creata da Pastrana per soddisfare una precondizione posta dalle Farc a qualsiasi negoziato - per incontrarsi con esponenti delle Farc. Tuttavia, a tre anni di distanza dalla creazione della zona smilitarizzata e dall'avvio delle trattative, i colloqui di pace tra Farc e governo giunsero a uno stallo. Sin dall'inizio le Farc si rifiutarono di concedere una tregua durante i negoziati stessi, ne' vollero concedere ispezioni da parte di rappresentanti della comunita' internazionale. Secondo i critici della scelta di Pastrana, la zona smilitarizzata si e' trasformata in un'area sicura per le Farc... Nel febbraio 2002 un aereo in volo da Florencia a Bogota' (circa 1.000 Km) fu dirottato da membri delle Farc e costretto ad atterrare vicino alla cittadina di Neiva, molti dei passeggeri furono sequestrati, tra cui un membro del Congresso. In conseguenza di cio', Pastrana annullo' le trattative con le Farc e revoco' la zona smilitarizzata, accusando le Farc di avere rotto i termini del negoziato e di aver approfittato della zona smilitarizzata per crescere in forza mililtare e organizzazione logistica. Nel 2002 la Betancourt era candidata alle elezioni presidenziali della Colombia e insieme ad un altro candidato voleva visitare la zona smilitarizzata nonostante l'interruzione delle trattative e chiese di esservi portata da un aereo militare. Il presidente Pastrana e altri ufficiali rifiutarono la sua richiesta, sostenendo che ne' il governo ne' l'esercito colombiano avrebbero potuto garantire la loro sicurezza durante le operazioni militari tese a riprendere il controllo della zona. Inoltre il suo essere candidata era d'ostacolo; soddisfare la sua richiesta avrebbe anche significato che il governo in carica impiegava risorse per sostenere l'interesse politico personale dei due candidati. Vistasi negare il supporto governativo, Ingrid Betancourt decise di recarsi nella zona smilitarizzata via terra, insieme alla sua candidata alla vicepresidenza Clara Rojas e a un gruppo di persone del suo staff. Il 23 febbraio 2002 fu fermata dall'ultimo posto di blocco militare prima di entrare nell'ex zona smilitarizzata. Gli ufficiali insistettero per convincere il gruppo a non proseguire fino a San Vicente del Caguan, il paese usato come base degli incontri durante le trattative. Il gruppo prosegui' il viaggio e la Betancourt venne trattenuta da uomini delle Farc in ostaggio. Il suo nome rimase in lista per le elezioni nonostante il sequestro; raccolse meno dell'1% dei voti. Nelle prime trattative, le Farc chiesero la formalizzazione di uno scambio di prigionieri: 60 ostaggi politici contro la liberazione di 500 uomini delle Farc detenuti nelle carceri colombiane. Inizialmente l'amministrazione del neoeletto presidente Uribe escluse ogni trattativa in assenza di un cessate il fuoco preventivo e spinse per un'azione di salvataggio basata sulla forza, ma i parenti di Ingrid e di molti altri ostaggi - tenuto anche conto dell'inaccessibilita' delle regioni montane e forestali dove gli ostaggi sono trattenuti - respinsero decisamente questa opzione temendone un esito infausto, simile all'episodio del sequestro del governatore del dipartimento di Antioquia, Guillermo Gaviria Correo, che le Farc uccisero non appena consapevoli della presenza dell'esercito nella loro zona. Nell'agosto del 2004, dopo alcune false partenze e di fronte al montare delle proteste dei parenti dei sequestrati, degli ex-presidenti liberali Alfonso Lopez Michelsen ed Ernesto Samper Pizano e dell'opinione pubblica, sempre piu' convinta dell'opportunita' e della validita' umanitaria dello scambio di prigionieri, il governo Uribe sembra ammorbidire le proprie posizioni annunciando di voler sottoporre il 23 luglio alle Farc una proposta formale di liberare 50-60 prigionieri in cambio degli ostaggi politici e militari. Il governo si sarebbe impegnato a fare la prima mossa, rilasciando i prigionieri e concedendo loro di lasciare il paese o di aderire a programmi di reinserimento sociale. Le Farc avrebbero quindi rilasciato gli ostaggi in loro mano, tra cui Ingrid Betancourt. La proposta godeva del pubblico appoggio e del supporto dei governi francese e svizzero. La mossa venne apprezzata da diversi parenti dei sequestrati e da vari personaggi del mondo politico colombiano. Anche molti dei critici, che vi vedevano piu' una mossa propagandistica di Uribe, giudicarono il piano praticabile. Le Farc rilasciarono un comunicato il successivo 20 agosto in cui smentivano di essere state contattate in anticipo dal governo svizzero (come il governo colombiano aveva dichiarato). Nella nota auspicavano il raggiungimento di un'intesa apprezzando il fatto che il governo Uribe avesse fatto una proposta, tuttavia criticarono la proposta perche' non prevedeva la possibilita' per i prigionieri rilasciati di decidere di tornare a militare nelle file delle Farc. Il 5 settembre successivo la stampa colombiana pubblico' quella che venne considerata una controproposta delle Farc. In essa si chiedeva al governo di individuare una zona franca per 72 ore di tregua, in cui i negoziatori governativi e gli ufficiali delle Farc avrebbero potuto incontrarsi faccia a faccia per discutere lo scambio di prigionieri. Il primo giorno sarebbe stato dedicato a raggiungere la localita', il secondo alla trattativa ed il terzo all'abbandono dell'area da parte dei guerriglieri. Al governo fu indicata una rosa di possibili localita' del Dipartimento di Caqueta' - Penas Coloradas, El Rosal o La Tuna - in cui l'influenza politica delle Farc e' forte e chiara. Qualcuno speculo' che le Farc avrebbero potuto minare i terreni o predisporre trappole attorno alle guarnigioni militari locali durante la tregua. La proposta delle Farc di incontrarsi col governo fu vista molto positivamente da Yolanda Pulecio, la madre di Ingrid, che vi vide un segno di progresso... Nel febbraio 2006 vi fu un appello del governo francese ad accettare uno scambio di prigionieri approvato dal governo di Bogota' e liberare i prigionieri trattenuti da meno di sette anni. Il ministro degli esteri francese Philippe Douste-Blazy disse che 'era compito delle Farc dimostrare la serieta' delle loro intenzioni di rilasciare l'ex candidata alle presidenziali Ingrid Betancourt e altri detenuti'. In un'intervista con il giornale francese "L'Humanite'" del giugno 2006, Raul Reyes, un leader delle Farc ebbe a dichiarare che la Betancourt 'sta bene, nei limiti della situazione in cui si trova. Non e' facile essere privati della propria liberta''. Nello stesso anno Francesco Guccini le dedica una canzone: La Giungla. Nel maggio 2007 un poliziotto sequestrato, John Frank Pinchao, e' riuscito a fuggire dalla prigionia e ha dichiarato di essere stato detenuto nello stesso campo di prigionia della Betancourt. Ha inoltre visto Clara Rojas, che durante la prigionia ha dato alla luce un figlio, Emmanuel". Come e' noto vi sono stati recenti drammatici sviluppi] Lettera dall'inferno a mia madre e ai miei figli, Garzanti, Milano 2008. Questo piccolo libro si legge tutto d'un fiato. Sessanta pagine, bevute in un sorso che ti lascia senza parole. Le prime dodici pagine sono la trascrizione di quanto Ingrid Betancourt, la franco-colombiana ex candidata alla presidenza della repubblica, rapita dalle Forze armate rivoluzionarie della Colombia il 22 febbraio 2002, ha affidato a un fitto manoscritto datato 24 ottobre 2007. Una lettera che i suoi carcerieri hanno preteso quale prova in vita da destinare ai familiari, assieme a una foto, pubblicata in copertina, che sciocca. Ed e' a sua madre che la donna si rivolge, con parole strazianti quanto lucide. Parole gravi e potenti, amplificate dal buio e dalla solitudine di quell'inclemente selva in cui ha trascorso gli ultimi sei anni. "Mamita, sono stanca, stanca di soffrire. Sono stata, ho cercato di essere forte. Questi sei anni di prigionia mi hanno dimostrato che sono meno coraggiosa, intelligente e forte di quel che pensavo. Ho combattuto molte battaglie, ho cercato di scappare piu' di una volta, ho cercato di conservare la speranza cosi' come si tiene la testa sopra il pelo dell'acqua. Ma oggi, mamita, mi sento sconfitta". La fondatrice del partito "Ossigeno", la senatrice nemica giurata della corruzione e dei corrotti, colei che denunciava le manfrine dei potenti e sfidava le loro minacce di morte, colei che e' scampata ad agguati paramilitari orchestrati dalla stanza dei bottoni, adesso e' arrivata allo stremo. Nonostante cerchi di appigliarsi a quanti la amano. Con gli ultimi sprazzi di una tenacia innata, Ingrid si rivolge ai suoi figli, Melanie, Lorenzo e Sebastian (suo figlioccio del primo matrimonio) definendoli "il mio ossigeno, la mia vita". "E' importante che io dedichi queste righe a quelli che mi tengono la testa fuori dall'acqua, che non mi lasciano annegare nell'oblio, nel nulla, nella disperazione". Quindi lunghi ricordi, ripercorrendo i piu' bei momenti passati insieme, e pagine su concreti consigli di mamma. Poi parole d'amore per il suo ex marito e padre dei suoi figli, Fabrice Delloye: "Grazie Fab mio, sei meraviglioso", riferendosi alla sua lotta incessante a fianco di Melanie e Lorenzo al fine di ottenere la sua liberazione. Dolcezza per la sorella, Astrid, tenerezze per il suo attuale marito: "A Janqui: Dove sei?", e a tutti i componenti della sua grande famiglia. Una dedica, un saluto a quel mondo strappatole dalla guerriglia che ha visto in lei la complice di uno Stato da combattere "hasta la victoria". Dopo le concitate parole datate "Giungla colombiana, mercoledi' 24 ottobre, ore 8 e 34, in un mattino piovoso come la mia anima", e finite di scrivere alle "15 e 34", il libro propone la risposta dei due adolescenti franco-colombiani, che non perdono la speranza di vedere la loro madre tornare a casa sana e salva. E per questo lottano, marciano, girano il mondo per sensibilizzare l'opinione pubblica sul dramma dei sequestrati in Colombia (migliaia in mano ai vari gruppi armati). A guidarli sempre la speranza: "Questa non e' una lettera d'addio. E' una lettera di ritrovamento. A presto, mamma". 8. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti. Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli. 9. PER SAPERNE DI PIU' * Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it * Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia: www.miritalia.org; per contatti: mir at peacelink.it, luciano.benini at tin.it, sudest at iol.it, paolocand at libero.it * Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per contatti: info at peacelink.it NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO Numero 439 del 28 aprile 2008 Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). 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