Minime. 439



NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 439 del 28 aprile 2008

Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Sommario di questo numero:
1. Frattanto a Kabul
2. La parola
3. La trombetta
4. Il 5 per mille al Movimento Nonviolento
5. Il 30 aprile a Napoli
6. Alcuni estratti da "Parole in cammino" di Eduardo Galeano
7. Stella Spinelli presenta "Lettera dall'inferno a mia madre e ai miei
figli" di Ingrid Betancourt
8. La "Carta" del Movimento Nonviolento
9. Per saperne di piu'

1. EDITORIALE. FRATTANTO A KABUL

Quella guerra, quella guerra terrorista e stragista, cui l'Italia partecipa
in violazione del diritto internazionale e della legalita' costituzionale.
Quella guerra che e' il fatto politico decisivo, decisivo, della politica
italiana di questo inizio di millennio.
Quella guerra, del sangue dei cui morti anche le nostre mani sono zuppe.
Quella guerra assassina, quella guerra razzista, quella guerra che ha gia'
travolto anche la nostra democrazia, il nostro stato di diritto, la nostra
societa' civile, quella guerra.

2. LE ULTIME COSE. LA PAROLA

E' mai possibile che non ci sia un solo ex-parlamentare della ex-sinistra
che abbia finalmente l'onesta' di dire quella parola onesta che tutti
sappiamo che deve essere detta, ovvero che ammetta che aver votato per la
guerra e' stato un errore e un orrore, un crimine e una follia, irredimibile
un delitto?
E' mai possibile che neppure una parola di pentimento venga detta, dopo
tanto sangue e mentre le stragi continuano?

3. LE ULTIME COSE. LA TROMBETTA

Trovo spregevole la condotta di chi, per essersi prestato a fare da
trombetta del partito della guerra, ha dedicato tante energie in questi due
anni a corrompere persone buone affinche' anch'esse al partito della guerra
e delle stragi si prostituissero, e non minori energie ad aggredire a furia
di insulti e diffamazioni chi al partito della guerra non si e' arreso, chi
al crimine della guerra ha continuato ad opporsi.
Capisco di dove nasca tale condotta: dalla vergogna e dalla rabbia di
essersi da se medesimi traditi ed asserviti al male, mentre altri non lo
hanno fatto; e so che in questi casi il risentimento si orienta contro
coloro di cui si invidia la coerenza e l'onesta' che non si puo' piu'
rivendicar per se stessi.
Capisco, ma non giustifico. Ergo: spregevole trovo tale condotta.

4. PROPOSTE. IL 5 PER MILLE AL MOVIMENTO NONVIOLENTO
[Dal sito www.nonviolenti.org riprendiamo e diffondiamo]

Anche con la prossima dichiarazione dei redditi sara' possibile
sottoscrivere un versamento al Movimento Nonviolento (associazione di
promozione sociale).
Non si tratta di versare soldi in piu', ma solo di utilizzare diversamente
soldi gia' destinati allo Stato.
Destinare il 5 per mille delle proprie tasse al Movimento Nonviolento e'
facile: basta apporre la propria firma nell'apposito spazio e scrivere il
numero di codice fiscale dell'associazione.
Il codice fiscale del Movimento Nonviolento da trascrivere e': 93100500235.
Sono moltissime le associazioni cui e' possibile destinare il 5 mille. Per
molti di questi soggetti qualche centinaio di euro in piu' o in meno non
fara' nessuna differenza, mentre per il Movimento Nonviolento ogni piccola
quota sara' determinante perche' ci basiamo esclusivamente sul volontariato,
la gratuita', le donazioni.
I contributi raccolti verranno utilizzati a sostegno della attivita' del
Movimento Nonviolento ed in particolare per rendere operativa la "Casa per
la pace" di Ghilarza (Sardegna), un immobile di cui abbiamo accettato la
generosa donazione per farlo diventare un centro di iniziative per la
promozione della cultura della nonviolenza (seminari, convegni, campi
estivi, eccetera).
Vi proponiamo di sostenere il Movimento Nonviolento che da oltre
quarant'anni con coerenza lavora per la crescita e la diffusione della
nonviolenza.
Grazie.
Il Movimento Nonviolento
*
P. S.: se non fai la dichiarazione in proprio, ma ti avvali del
commercialista o di un Caf, consegna il numero di codice fiscale e di'
chiaramente che vuoi destinare il 5 per mille al Movimento Nonviolento.
Nel 2007 le opzioni a favore del Movimento Nonviolento sono state 261
(corrispondenti a circa 8.500 euro, non ancora versati dall'Agenzia delle
Entrate) con un piccolo incremento rispetto all'anno precedente. Un grazie a
tutti quelli che hanno fatto questa scelta, e che la confermeranno.
*
Per ulteriori informazioni e contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel.
0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito:
www.nonviolenti.org

5. INCONTRI. IL 30 APRILE A NAPOLI
[Dall'associazione culturale Evaluna (per contatti:
libreriadelledonne at evaluna.it) riceviamo e diffondiamo.
Daniela Danna (Milano, 1967), ricercatrice, saggista, docente, insegna
presso la Facolta' di Sociologia dell'Universita' degli Studi di Milano. Dal
sito www.danieladanna.it riprendiamo il seguente profilo: "La mia
professione e' quella di ricercatrice presso il Dipartimento di Studi
Sociali della facolta' di Scienze Politiche dell'Universita' degli Studi di
Milano, dove tengo un corso di 'Sistemi sociali comparati' e una parte
monografica sul concetto di capitalismo in Marx, Weber e altri autori nel
corso di 'Storia del pensiero sociologico'. E' la facolta' dove mi sono
laureata nel 1991, con una tesi di laurea intitolata 'La teoria della
transizione demografica di John Caldwell e il caso della Danimarca', che ho
fatto durante un periodo ad Aarhus (la seconda citta' della Danimarca, anche
se non e' molto famosa), nel bel mezzo di un gelido inverno. Ancora prima di
laurearmi comincio a lavorare a 'Babilonia' con Giovanni Dall'Orto, tenendo
le (due) pagine lesbiche, la rubrica di notizie dall'estero, occupandomi
sotto la guida di Giovanni degli aspetti pratici della campagna in difesa di
don Crema, che era minacciato di 'licenziamento' per le sue posizioni poco
vaticane in materia di omosessualita' (teneva una rubrica su 'Babilonia',
che dovette abbandonare) e scrivendo articoli su temi vari. Subito dopo la
laurea parto per Berlino, dove continuo a scrivere per 'Babilonia', insegno
italiano, lavoro in bar e in un ristorante, insomma, mi arrangio a reddito
minimo ma con molto tempo libero. Agli archivi lesbici Spinnboden scopro
l'esistenza di uno scaffale intero di libri che parlano dell'amore tra donne
nella storia, in tedesco, inglese ed altre lingue, e comincio a lavorare a
una sintesi dei materiali per farli conoscere alle italiane. Dopo la fine di
questa ricerca propongo al mio editore un libro sul riconoscimento giuridico
e sociale delle unioni omosessuali. Mondadori accetta, ma poi in un momento
di difficolta' economica non pubblica il lavoro (contemporaneamente fa
uscire Praticamente normali di Andrew Sullivan sullo stesso tema, quindi non
sembra essere una censura sui contenuti). La scoperta di accadimenti
fantascientifici, come la pratica di emettere certificati di nascita con i
nomi delle co-madri della California, o lo sviluppo dei servizi di
inseminazione assistita per lesbiche, mi spinge (per tornare sulla Terra) a
intraprendere una ricerca sulla maternita' delle lesbiche in Italia,
realizzando interviste in tutta Italia, grazie all'aiuto di molte amiche del
movimento, in particolare Giovanna Olivieri. Stanca dell'isolamento (e anche
della scarsa considerazione) che la ricerca 'selvatica' ottiene, approdo
all'Universita' come dottoranda in sociologia nel 1998, e decido
(finalmente! dice il mio palato intellettuale) di cambiare argomento di
ricerca, dedicandomi alle politiche sulla prostituzione. Ora si e' chiuso
anche questo ciclo, sto preparando il mio corso e studiando autori che
occhieggiavano da un po' (magari solo parzialmente letti!) dai miei
scaffali: Wallerstein, Arrighi, Boutang, Tobin, Barrington Moore, Diamond,
Delphy e molti altri". Pubblicazioni di Daniela Danna: dalla medesima fonte
riprendiamo la seguente bibliografia: "a) Pubblicazioni recenti: (a cura
di), Prostituzione evita pubblica in quattro capitali europee, Carocci, Roma
2007; Ginocidio. La violenza contro le donne nell'era globale, Eleuthera,
Milano 2007. b) Pubblciazioni sulla prostituzione. 1. Saggi: Donne di mondo.
Costruzione sociale e realta' della prostituzione e del suo controllo
statale, Eleuthera, 2004; Cattivi costumi: Le politiche sulla prostituzione
nell'Unione Europea negli anni Novanta, Quaderni del Dipartimento di
Sociologia e Ricerca sociale, Universita' di Trento, n. 25, 2002; Le
politiche sulla prostituzione in Europa negli anni Novanta. Tesi di
dottorato di ricerca in Sociologia e ricerca sociale presso l'Universita'
degli studi di Trento, 2001. 2. Articoli: La prostituzione di strada
nell'Unione Europea: le stime piu' recenti, in "Polis", n. 2, 2000, pp.
301-321; Paradossi della prostituzione, in "Polis", n. 1, 2001, pp. 5-12; La
prostituzione come issue politica: l'abolizionismo della legge italiana e le
proposte di cambiamento, in "Polis", 1, 2001, pp. 55-75; Danish legislation
on prostitution in the context of the policy models in the E. U., in
Kvinder, koen og forskning, n. 3, 2001, pp. 34-47. Lo sfruttamento della
prostituzione, in La criminalita' in Italia, a cura di Marzio Barbagli e
Ubaldo Gatti, Il Mulino 2002, pp. 149-158; Le politiche prostituzionali in
Europa, in On the road: Manuale di intervento sociale nella prostituzione di
strada, Milano, Franco Angeli 2003; Italy, the never-ending debate in The
Politics of Prostitution: Women's Movements, Democratic States, and the
Globalisation of Sex Commerce, a cura di Joyce Outshoorn, Cambridge
University Press, in corso di pubblicazione. 3. Convegni. Organizzazione
della Giornata di studi sulla prostituzione in Italia dell'Istituto Cattaneo
(Bologna, 15.9.2000) e partecipazione con il paper La prostituzione di
strada nell'Unione Europa: le stime piu' recenti; The position of the
prostitutes in E. U. countries law and practice al workshop Ties that Bind:
the Law, Economics and the Labour Market della IV Conferenza europea di
ricerca femminista (Bologna, 28.9-1.10.2000), vedi in
www.women.it/cyberarchive ; Organisations active in the field of
prostitution in a comparative Western European perspective. Prostitution and
trafficking as political issues Joint sessions dell'Ecpr (14-19 aprile
2000Copenaghen), vedi in www.essex.ac.uk/ecpr/; Models of policies about
prostitution in the E. U. member states. Lezione tenuta al College di Vassar
23 aprile 2001; Danish legislation in a E. U. perspective. Sex til salg (28
settembre 2001 Copenaghen); Modelli di regolazione della prostituzione
nell'Unione Europea.Rompere il silenzio sulle nuove schiavitu' della strada
(17 maggio 2002 Cremona) in corso di pubblicazione negli Atti; Street
prostitution and public policies in Milan, Italy. Sex work and public health
Conference (18-20 gennaio 2002 Milton Keynes, UK); Trafficking and
prostitution of foreigners in the context of the E. U. countries' policy
about prostitution. Newr Workshop on Trafficking (25-26 aprile 2003
Amsterdam); Uno sguardo all'Europa. Convegno Nazionale Oltre le terre di
mezzo. Ipotesi per nuove politiche sulla prostituzione (22-23 settembre 2003
San Benedetto del Tronto). c) Pubblicazioni sul lesbismo: 1. Saggi: Amiche,
compagne, amanti. Storia dell'amore tra donne, Mondadori, Milano 1994
(ristampato nella collana Oscar, 1996). Pubblicato in edizione integrale e
aggiornata da Editrice Uni Service, 2003; Matrimonio omosessuale, Erre Emme
Edizioni, Roma 1997 (poi Massari Editore, Bolsena); "Io ho una bella
figlia..." Le madri lesbiche raccontano, Zoe Edizioni, Forli', 1998. 2.
Articoli: "Bisogna difendere la famiglia" Suggerimenti per un dibattito
sulla destra al governo e le lesbiche: perche' non ci vogliono bene?
Introduzione al dibattito in occasione della Giornata dell'orgoglio gay e
lesbico a Milano, giugno 2002; Pregiudizio e orgoglio: gli effetti italiani
del world pride, Incontro annuale dell'Associazione Americana di
Italianistica, Filadelfia 2001; Cronache recenti di lesbiche in movimento,
in "Quaderni viola", n. 4, 1996, pp. 6-17; Italy, in Lesbian motherhood in
Europe, a cura di Kate Griffin e Lisa A. Mulholland, London, Cassell 1997,
pp. 141-147; Lesbiche in movimento, in Pro/posizioni. Interventi alla prima
universita' gay e lesbica d'estate, a cura di Gigi Malaroda e Massimo
Piccione, Livorno, 24-30 agosto 1997. Universita' gay e lesbica d'estate,
Livorno, 2000, pp. 50-56; The Beauty and the Beast. Lesbian characters in
the turn-of-the-century Italian literature, in Queer Italia: Same-Sex Desire
in Italian Literature & Film, a cura di Gary P. Cestaro, Palgrave MacMillan,
2004. 3 Convegni: Lesbian mothers in contemporary Italy, alla sezione
"GenDerations" convegno internazionale "Women's Worlds '99" (Tromsoe
20-26.6.1999), vedi in www.skk.uit.no/WW99 ; Le modele italien: 20 ans de
luttes lesbiennes organisees, in "Espace lesbien. Rencontre et revue
d'etudes lesbiennes", n. 2, 2001 (Actes du colloque europeen d'etudes
lesbiennes, Toulouse 13-16.4.01), pp.179-194, intervento al convegno "La
grande dissidence et le grand effroi. Colloque europeen d'etudes
lesbiennes"; Effetti italiani del World Pride al convegno annuale
dell'American Association for Italian Studies (Filadelfia 19-22.4); Bisogna
difendere la famiglia La destra al governo e le lesbiche. Perche' non ci
vogliono bene? Giornata del Pride Glbt (21 giugno 2002 Cdm Milano); Non
osava esprimere il suo desiderio: Gertrude Stein anno 1903, intervento al
convegno "Dalle grandi madri alle grandi figlie. Storia della letteratura
lesbica dal Novecento ad oggi", Roma 26-28 giugno 2002, in corso di
pubblicazione negli Atti"]

Presso la libreria delle donne Evaluna, in piazza Bellini 72, a Napoli,
mercoledi' 30 aprile 2008, con inizio alle ore 19,30, Arcilesbica Napoli
presenta "Soggette impreviste: donne che amano donne...". Incontro con la
scrittrice Daniela Danna.
*
Per ulteriori informazioni: Evaluna libreria delle donne, piazza Bellini 72,
Napoli, tel: 081292372, e-mail: libreriadelledonne at evaluna.it, sito:
www.evaluna.it, blog: www.evalunalibreriacafe.splinder.com

6. LIBRI. ALCUNI ESTRATTI DA "PAROLE IN CAMMINO" DI EDUARDO GALEANO
[Dal sito www.tecalibri.it riprendiamo i seguenti estratti dal libro di
Eduardo Galeano, Parole in cammino, Sperling & Kupfer, Milano 2006.
Eduardo Galeano e' nato nel 1940 a Montevideo (Uruguay); giornalista e
scrittore, nel 1973 in seguito al colpo di stato militare e' stato
imprigionato e poi espulso dal suo paese; ha vissuto lungamente in esilio
fino alla caduta della dittatura. Dotato di una scrittura nitida, pungente,
vivacissima, e' un intellettuale fortemente impegnato nella lotta per i
diritti umani e dei popoli. Tra le sue opere, fondamentali sono: Le vene
aperte dell'America Latina, recentemente ripubblicato da Sperling & Kupfer,
Milano; Memoria del fuoco, Sansoni, Firenze; e i recenti A testa in giu',
Sperling & Kupfer, Milano, e Le labbra del tempo, Sperling & Kupfer, Milano.
Tra gli altri suoi libri editi in italiano: Guatemala, una rivoluzione in
lingua maya, Laterza, Bari; Voci da un mondo in rivolta, Dedalo, Bari; La
conquista che non scopri' l'America, Manifestolibri, Roma; Las palabras
andantes, Mondadori, Milano (poi Parole in cammino, Sperling & Kupfer,
Milano 2006)]

Da pagina 1
Finestra su questo libro
Una tavola rabberciata, alcuni vecchi caratteri mobili di piombo o di legno,
una pressa che forse uso' lo stesso Gutenberg: e' il laboratorio di Jose'
Francisco Borges nel paese di Bezerros, nell'interno del Nordovest
brasiliano.
L'aria odora d'inchiostro, di legno. Le tavole di legno, in alte pile,
aspettano che Borges le incida, mentre le silografie fresche di stampa si
asciugano appese a fili di ferro. Con il suo volto intagliato nel legno
Borges mi guarda senza dire una parola.
Nell'era della supremazia televisiva, Borges continua a essere un artista
legato all'antica tradizione libraria. In piccoli opuscoli racconta
avvenimenti e leggende: lui scrive i versi, realizza le incisioni, stampa,
si carica i libretti sulle spalle e li va a vendere nei mercati, di paese in
paese, cantilenando le gesta di personaggi reali o fantastici.
Sono andato nel suo laboratorio per chiedergli di lavorare insieme. Gli
spiego il mio progetto: immagini sue, la sua tecnica d'incisione, e parole
mie. Lui tace mentre io continuo a parlare, a spiegare. Ma lui niente.
E continuiamo cosi', fino a che me ne rendo conto: le mie parole sono vuote.
Sto battendo sul tasto sbagliato. Cio' che non e' reale non si spiega, non
si comprende: si percepisce, si palpa impercettibilmente. E allora smetto di
spiegare e inizio a raccontargli. Gli racconto le storie di orrore e di
delizie che voglio scrivere, voci raccolte per strada e sogni a occhi
aperti, realta' farneticate e deliri realizzati, parole erranti che ho
trovato o che mi hanno trovato.
Gli racconto le storie, e cosi' nasce questo libro.
*
Da pagina 17
Finestra sulla parola (II)
Ad Haiti non si possono raccontare storie durante il giorno. Chi racconta di
giorno merita che gli accada una disgrazia: la montagna gli lancera' in
testa una pietra, sua madre potra' camminare solo a quattro zampe.
Le storie si raccontano di notte, perche' di notte il sacro e' reale, e chi
sa raccontare racconta sapendo che il nome e' quella cosa che il nome
nomina.
*
Da pagina 27
Finestra sul tempo
A Cajamarca in gennaio e' tempo di tessere.
In febbraio compaiono i fiori delicati e le fasce colorate. I fiumi
risuonano, e' carnevale.
In marzo le mucche partoriscono e le patate germogliano.
In aprile, epoca silenziosa, crescono le pannocchie del mais.
In maggio si raccoglie.
Negli aridi giorni di giugno si preparano i campi.
In luglio ci sono feste e matrimoni; i cardi del Demonio si fanno strada nei
solchi.
Agosto, dal cielo rosso, e' tempo di venti e di epidemie.
Con la luna piena, mai con la luna calante, si semina in settembre.
Ottobre scongiura il Signore di far piovere.
In novembre comandano i morti.
In dicembre si celebra la vita.
*
Da pagina 37
Finestra sull'essere e sul fare
Liscia e' la pelle della stiratrice.
Lungo e appuntito e' chi ripara gli ombrelli rotti.
La pollivendola sembra un pollo spennato.
Brilla una luce demoniaca negli occhi dell'inquisitore.
Ci sono due monete tra le palpebre dell'usuraio.
I baffi dell'orologiaio segnano le ore.
Sono dotate di tasti le mani della funzionaria.
La guardia carceraria ha la faccia da delinquente e lo psichiatra faccia da
pazzo.
Il cacciatore si trasforma nell'animale cacciato.
Il tempo rende gemelli gli amanti.
Il torturato tortura i sogni del suo carnefice.
Il poeta rifugge dalla metafora che trova nello specchio.
*
Da pagina 107
Finestra sull'uomo di successo
Non puo' guardare la luna
senza calcolarne la distanza.
Non puo' guardare un albero
senza calcolarne la legna.
Non puo' guardare un quadro
senza calcolarne il prezzo.
Non puo' guardare un menu
senza calcolarne le calorie.
Non puo' guardare un uomo
senza calcolarne il vantaggio.
Non puo' guardare una donna
senza calcolarne il rischio.
*
Da pagina 244
Storia dell'altro
Lei prepara la colazione, come tutti i giorni.
Come tutti i giorni, lei porta suo figlio a scuola.
Come tutti i giorni.
Allora, lo vede. Lo vede all'angolo, riflesso in una pozzanghera, contro il
marciapiede, e per poco non la schiaccia un camion.
Poi, lei se ne va al lavoro. E lo vede ancora, nella vetrata di
un'osteriaccia e lo vede nella folla che l'entrata della metropolitana
inghiotte e vomita.
Verso sera, suo marito la viene a prendere. Entrambi vi state dirigendo
verso casa, taciturni, respirando il veleno dell'aria, quando lei lo vede
ancora nel turbine delle strade: quel corpo, quel viso che senza parole
domanda e chiama.
Da allora lei lo vede con gli occhi aperti, in ogni cosa che guarda, e lo
vede con gli occhi chiusi, in ogni cosa che pensa, e con i suoi occhi lo
tocca.
Quest'uomo viene da un luogo che non e' questo luogo e da un tempo che non
e' questo tempo. Lei, madre di, sposa di, e' l'unica che lo vede, l'unica
che puo' vederlo. Lei ormai non ha piu' voglia di nessuno, voglia di niente,
ma ogni volta che lui fa capolino e svanisce lei sente un inevitabile
bisogno di ridere e di piangere tutte le risa e tutto il pianto che ha
ingoiato nel corso degli anni, risa pericolose, pianti proibiti, segreti
nascosti in chissa' quale meandro interiore.
E quando giunge la notte, mentre suo marito sta dormendo, lei gli gira le
spalle e sogna di svegliarsi.
*
Da pagina 248
Finestra sulla nuca
Le cose sono padrone dei padroni delle cose e io non trovo il mio volto
nello specchio. Parlo cio' che non dico. Sto, ma non sono. E salgo su un
treno che mi porta dove non vado, in un paese esiliato da me.
*
Da pagina 249
Finestra sul volto
Una macchina stupida?
Una lettera che ignora il suo mittente e sbaglia la sua destinazione?
Una pallottola perduta, che un dio ha sparato per errore?
Veniamo da un uovo piu' piccolo di una testa di spillo, e viviamo su una
pietra che gira intorno a una stella nana e che, contro questa stella, prima
o poi, si scontrera'.
Tuttavia, siamo stati fatti di luce, oltre che di carbonio, ossigeno, merda,
morte e altre cose e, in fin dei conti, siamo qui da quando la bellezza
dell'universo ha avuto bisogno di essere vista da qualcuno.

7. LIBRI. STELLA SPINELLI PRESENTA "LETTERA DALL'INFERNO A MIA MADRE E AI
MIEI FIGLI" DI INGRID BETANCOURT
[Dal sito di "Peacereporter" (www.peacereporter.net) riprendiamo la seguente
recensione del 27 aprile 2008, col titolo "Lettera dall'inferno a mia madre
e ai miei figli" e il sommario "Questo piccolo libro si legge tutto d'un
fiato. Sessanta pagine, bevute in un sorso che ti lascia senza parole".
Stella Spinelli, esperta di questioni latinoamericane, scrive su
"Peacereporter".
Su Ingrid Betancourt dalla Wikipedia, edizione italiana, estraiamo la
seguente notizia biografica (che ovviamente e' discutibile in alcuni punti):
"Ingrid Betancourt Pulecio (Bogota', 25 dicembre 1961) e' una donna politica
colombiana. Figlia di un ex ministro dell'educazione e di una ex senatrice,
ha vissuto all'estero la maggior parte della propria vita, soprattutto in
Francia, dove ha studiato presso l'Institut d'etudes politiques di Parigi.
Militante nella difesa dei diritti umani, ha fondato il partito di
centrosinistra 'Partido Verde Oxigeno'. E' stata rapita il 23 febbraio 2002
dalla guerriglia delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (Farc). Il
17 maggio 2007 e' stata resa nota la notizia, riportata da un poliziotto
sfuggito alla prigionia, che la Betancourt sarebbe ancora viva. Il 30
novembre 2007 il governo colombiano ha dichiarato che e' stato trovato un
video recente con la Betancourt ancora viva. Ingrid nasce a Bogota'. Sua
madre, Yolanda Pulecio, e' un'ex Miss Colombia e una senatrice eletta dal
collegio dei quartieri meridionali della capitale colombiana. Suo padre,
Gabriel Betancourt, e' stato ministro durante la dittatura del generale
Gustavo Rojas Pinilla (1953-'57) e successivamente un diplomatico di stanza
all'ambasciata di Parigi, dove Ingrid e' cresciuta. Dopo essersi diplomata
all'Institut d'Etudes Politiques de Paris (noto anche come Sciences Po),
sposa un compagno di studi e hanno due figli, Melanie e Lorenzo. Attraverso
il matrimonio Ingrid acquisisce anche la cittadinanza francese. Il marito e'
un diplomatico francese e questo porta la coppia a vivere in diversi paesi,
inclusa la Nuova Zelanda. Dopo l'omicidio di Luis Carlos Galan, candidato
alle elezioni presidenziali colombiane con un programma elettorale di lotta
al narcotraffico, Ingrid decide di far ritorno in Colombia (1989). Dal 1990
lavora presso il Ministero delle finanze, da cui si dimette per
intraprendere la carriera politica. Nella sua prima campagna elettorale
distribuisce preservativi presentando la sua candidatura come un
"preservativo contro la corruzione". Il collegio sud di Bogota' la elegge,
anche grazie all'aiuto della madre, ancora ben conosciuta nei quartieri, che
la aiuta nella campagna elettorale. Viene eletta nella Camera dei
rappresentanti nel 1994 e lancia un proprio partito politico, il 'Partido
Verde Oxigeno'. Durante il suo mandato critica l'amministrazione Samper,
accusato di corruzione (caso Galil) e di aver accettato denaro riciclato dai
narcotrafficanti durante la propria campagna elettorale. In questo periodo
divorzia dal marito francese e si sposa nuovamente, con un colombiano. Si
candida senatrice alle elezioni del 1998 e in quella tornata elettorale
raccoglie un numero di voti di preferenza superiore a ogni altro candidato.
Riceve minacce di morte, che la spingono, attraverso l'aiuto dell'ex marito,
a mandare i figli a vivere in Nuova Zelanda. Quello stesso anno le elezioni
presidenziali vengono vinte da Andres Pastrana Arango, che ha anche il
sostegno della Betancourt. Successivamente lei accusera' Arango di non aver
mantenuto molte delle promesse fatte per ottenerne l'appoggio. Dopo le
elezioni del 1998 Ingrid scrisse un libro di memorie. Non pote' essere
pubblicato immediatamente in Colombia, usci' dapprima in Francia con il
titolo di La rage au coeur ("La rabbia nel cuore") e successivamente in
Spagna, in Colombia e nel mondo latinoamericano con il titolo La rabia en el
corazon e, nel 2002, in inglese col titolo Until Death Do Us Part ("Finche'
morte non ci separi"), mentre in Italia nello stesso anno venne pubblicato
da Sonzogno, col titolo Forse mi uccideranno domani. Come parte della sua
campagna elettorale del 2002 (le elezioni vinte da Alvaro Uribe Velez),
Ingrid volle andare nella zona smilitarizzata di San Vicente del Caguan per
incontrarsi con le Farc. Questa decisione non era insolita all'epoca, molti
sono stati i personaggi pubblici che hanno approfittato dell'esistenza della
zona smilitarizzata - creata da Pastrana per soddisfare una precondizione
posta dalle Farc a qualsiasi negoziato - per incontrarsi con esponenti delle
Farc. Tuttavia, a tre anni di distanza dalla creazione della zona
smilitarizzata e dall'avvio delle trattative, i colloqui di pace tra Farc e
governo giunsero a uno stallo. Sin dall'inizio le Farc si rifiutarono di
concedere una tregua durante i negoziati stessi, ne' vollero concedere
ispezioni da parte di rappresentanti della comunita' internazionale. Secondo
i critici della scelta di Pastrana, la zona smilitarizzata si e' trasformata
in un'area sicura per le Farc... Nel febbraio 2002 un aereo in volo da
Florencia a Bogota' (circa 1.000 Km) fu dirottato da membri delle Farc e
costretto ad atterrare vicino alla cittadina di Neiva, molti dei passeggeri
furono sequestrati, tra cui un membro del Congresso. In conseguenza di cio',
Pastrana annullo' le trattative con le Farc e revoco' la zona
smilitarizzata, accusando le Farc di avere rotto i termini del negoziato e
di aver approfittato della zona smilitarizzata per crescere in forza
mililtare e organizzazione logistica. Nel 2002 la Betancourt era candidata
alle elezioni presidenziali della Colombia e insieme ad un altro candidato
voleva visitare la zona smilitarizzata nonostante l'interruzione delle
trattative e chiese di esservi portata da un aereo militare. Il presidente
Pastrana e altri ufficiali rifiutarono la sua richiesta, sostenendo che ne'
il governo ne' l'esercito colombiano avrebbero potuto garantire la loro
sicurezza durante le operazioni militari tese a riprendere il controllo
della zona. Inoltre il suo essere candidata era d'ostacolo; soddisfare la
sua richiesta avrebbe anche significato che il governo in carica impiegava
risorse per sostenere l'interesse politico personale dei due candidati.
Vistasi negare il supporto governativo, Ingrid Betancourt decise di recarsi
nella zona smilitarizzata via terra, insieme alla sua candidata alla
vicepresidenza Clara Rojas e a un gruppo di persone del suo staff. Il 23
febbraio 2002 fu fermata dall'ultimo posto di blocco militare prima di
entrare nell'ex zona smilitarizzata. Gli ufficiali insistettero per
convincere il gruppo a non proseguire fino a San Vicente del Caguan, il
paese usato come base degli incontri durante le trattative. Il gruppo
prosegui' il viaggio e la Betancourt venne trattenuta da uomini delle Farc
in ostaggio. Il suo nome rimase in lista per le elezioni nonostante il
sequestro; raccolse meno dell'1% dei voti. Nelle prime trattative, le Farc
chiesero la formalizzazione di uno scambio di prigionieri: 60 ostaggi
politici contro la liberazione di 500 uomini delle Farc detenuti nelle
carceri colombiane. Inizialmente l'amministrazione del neoeletto presidente
Uribe escluse ogni trattativa in assenza di un cessate il fuoco preventivo e
spinse per un'azione di salvataggio basata sulla forza, ma i parenti di
Ingrid e di molti altri ostaggi - tenuto anche conto dell'inaccessibilita'
delle regioni montane e forestali dove gli ostaggi sono trattenuti -
respinsero decisamente questa opzione temendone un esito infausto, simile
all'episodio del sequestro del governatore del dipartimento di Antioquia,
Guillermo Gaviria Correo, che le Farc uccisero non appena consapevoli della
presenza dell'esercito nella loro zona. Nell'agosto del 2004, dopo alcune
false partenze e di fronte al montare delle proteste dei parenti dei
sequestrati, degli ex-presidenti liberali Alfonso Lopez Michelsen ed Ernesto
Samper Pizano e dell'opinione pubblica, sempre piu' convinta
dell'opportunita' e della validita' umanitaria dello scambio di prigionieri,
il governo Uribe sembra ammorbidire le proprie posizioni annunciando di
voler sottoporre il 23 luglio alle Farc una proposta formale di liberare
50-60 prigionieri in cambio degli ostaggi politici e militari. Il governo si
sarebbe impegnato a fare la prima mossa, rilasciando i prigionieri e
concedendo loro di lasciare il paese o di aderire a programmi di
reinserimento sociale. Le Farc avrebbero quindi rilasciato gli ostaggi in
loro mano, tra cui Ingrid Betancourt. La proposta godeva del pubblico
appoggio e del supporto dei governi francese e svizzero. La mossa venne
apprezzata da diversi parenti dei sequestrati e da vari personaggi del mondo
politico colombiano. Anche molti dei critici, che vi vedevano piu' una mossa
propagandistica di Uribe, giudicarono il piano praticabile. Le Farc
rilasciarono un comunicato il successivo 20 agosto in cui smentivano di
essere state contattate in anticipo dal governo svizzero (come il governo
colombiano aveva dichiarato). Nella nota auspicavano il raggiungimento di
un'intesa apprezzando il fatto che il governo Uribe avesse fatto una
proposta, tuttavia criticarono la proposta perche' non prevedeva la
possibilita' per i prigionieri rilasciati di decidere di tornare a militare
nelle file delle Farc. Il 5 settembre successivo la stampa colombiana
pubblico' quella che venne considerata una controproposta delle Farc. In
essa si chiedeva al governo di individuare una zona franca per 72 ore di
tregua, in cui i negoziatori governativi e gli ufficiali delle Farc
avrebbero potuto incontrarsi faccia a faccia per discutere lo scambio di
prigionieri. Il primo giorno sarebbe stato dedicato a raggiungere la
localita', il secondo alla trattativa ed il terzo all'abbandono dell'area da
parte dei guerriglieri. Al governo fu indicata una rosa di possibili
localita' del Dipartimento di Caqueta' - Penas Coloradas, El Rosal o La
Tuna - in cui l'influenza politica delle Farc e' forte e chiara. Qualcuno
speculo' che le Farc avrebbero potuto minare i terreni o predisporre
trappole attorno alle guarnigioni militari locali durante la tregua. La
proposta delle Farc di incontrarsi col governo fu vista molto positivamente
da Yolanda Pulecio, la madre di Ingrid, che vi vide un segno di progresso...
Nel febbraio 2006 vi fu un appello del governo francese ad accettare uno
scambio di prigionieri approvato dal governo di Bogota' e liberare i
prigionieri trattenuti da meno di sette anni. Il ministro degli esteri
francese Philippe Douste-Blazy disse che 'era compito delle Farc dimostrare
la serieta' delle loro intenzioni di rilasciare l'ex candidata alle
presidenziali Ingrid Betancourt e altri detenuti'. In un'intervista con il
giornale francese "L'Humanite'" del giugno 2006, Raul Reyes, un leader delle
Farc ebbe a dichiarare che la Betancourt 'sta bene, nei limiti della
situazione in cui si trova. Non e' facile essere privati della propria
liberta''. Nello stesso anno Francesco Guccini le dedica una canzone: La
Giungla. Nel maggio 2007 un poliziotto sequestrato, John Frank Pinchao, e'
riuscito a fuggire dalla prigionia e ha dichiarato di essere stato detenuto
nello stesso campo di prigionia della Betancourt. Ha inoltre visto Clara
Rojas, che durante la prigionia ha dato alla luce un figlio, Emmanuel". Come
e' noto vi sono stati recenti drammatici sviluppi]

Lettera dall'inferno a mia madre e ai miei figli, Garzanti, Milano 2008.
Questo piccolo libro si legge tutto d'un fiato. Sessanta pagine, bevute in
un sorso che ti lascia senza parole. Le prime dodici pagine sono la
trascrizione di quanto Ingrid Betancourt, la franco-colombiana ex candidata
alla presidenza della repubblica, rapita dalle Forze armate rivoluzionarie
della Colombia il 22 febbraio 2002, ha affidato a un fitto manoscritto
datato 24 ottobre 2007. Una lettera che i suoi carcerieri hanno preteso
quale prova in vita da destinare ai familiari, assieme a una foto,
pubblicata in copertina, che sciocca.
Ed e' a sua madre che la donna si rivolge, con parole strazianti quanto
lucide. Parole gravi e potenti, amplificate dal buio e dalla solitudine di
quell'inclemente selva in cui ha trascorso gli ultimi sei anni. "Mamita,
sono stanca, stanca di soffrire. Sono stata, ho cercato di essere forte.
Questi sei anni di prigionia mi hanno dimostrato che sono meno coraggiosa,
intelligente e forte di quel che pensavo. Ho combattuto molte battaglie, ho
cercato di scappare piu' di una volta, ho cercato di conservare la speranza
cosi' come si tiene la testa sopra il pelo dell'acqua. Ma oggi, mamita, mi
sento sconfitta".
La fondatrice del partito "Ossigeno", la senatrice nemica giurata della
corruzione e dei corrotti, colei che denunciava le manfrine dei potenti e
sfidava le loro minacce di morte, colei che e' scampata ad agguati
paramilitari orchestrati dalla stanza dei bottoni, adesso e' arrivata allo
stremo. Nonostante cerchi di appigliarsi a quanti la amano.
Con gli ultimi sprazzi di una tenacia innata, Ingrid si rivolge ai suoi
figli, Melanie, Lorenzo e Sebastian (suo figlioccio del primo matrimonio)
definendoli "il mio ossigeno, la mia vita". "E' importante che io dedichi
queste righe a quelli che mi tengono la testa fuori dall'acqua, che non mi
lasciano annegare nell'oblio, nel nulla, nella disperazione". Quindi lunghi
ricordi, ripercorrendo i piu' bei momenti passati insieme, e pagine su
concreti consigli di mamma. Poi parole d'amore per il suo ex marito e padre
dei suoi figli, Fabrice Delloye: "Grazie Fab mio, sei meraviglioso",
riferendosi alla sua lotta incessante a fianco di Melanie e Lorenzo al fine
di ottenere la sua liberazione. Dolcezza per la sorella, Astrid, tenerezze
per il suo attuale marito: "A Janqui: Dove sei?", e a tutti i componenti
della sua grande famiglia. Una dedica, un saluto a quel mondo strappatole
dalla guerriglia che ha visto in lei la complice di uno Stato da combattere
"hasta la victoria".
Dopo le concitate parole datate "Giungla colombiana, mercoledi' 24 ottobre,
ore 8 e 34, in un mattino piovoso come la mia anima", e finite di scrivere
alle "15 e 34", il libro propone la risposta dei due adolescenti
franco-colombiani, che non perdono la speranza di vedere la loro madre
tornare a casa sana e salva. E per questo lottano, marciano, girano il mondo
per sensibilizzare l'opinione pubblica sul dramma dei sequestrati in
Colombia (migliaia in mano ai vari gruppi armati). A guidarli sempre la
speranza: "Questa non e' una lettera d'addio. E' una lettera di
ritrovamento. A presto, mamma".

8. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale
e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale
e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae
alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo
scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il
libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali,
l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di
nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza
geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e
la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e
responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio
comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono
patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e
contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto
dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna,
dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione,
la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la
noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione
di organi di governo paralleli.

9. PER SAPERNE DI PIU'
* Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per
contatti: azionenonviolenta at sis.it
* Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della
Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia:
www.miritalia.org; per contatti: mir at peacelink.it, luciano.benini at tin.it,
sudest at iol.it, paolocand at libero.it
* Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista
Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati
per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per
contatti: info at peacelink.it

NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 439 del 28 aprile 2008

Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

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