Minime. 368



NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 368 del 17 febbraio 2008

Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Sommario di questo numero:
1. Nightfall
2. Michele Boato, Maria G. Di Rienzo, Mao Valpiana: Il 21 febbraio a Mestre
3. Il 2 marzo a Bologna, ma prima incontriamoci in tutta Italia
4. Stanislao Arditi e Oliviero Lorelli: L'altra sinistra
5. Alfredo Ginchelli: Un solo modo
6. Ad Amelia il 22 febbraio
7. Ad Ancona il 27 febbraio
8. Monica Ruocco ricorda Fu'ad Al-Takarli
9. Augusto Illuminati presenta gli "Scritti politici" di al-Farabi
10. Riletture: Dario Paccino, Euro kaputt
11. La "Carta" del Movimento Nonviolento
12. Per saperne di piu'

1. LE ULTIME COSE. NIGHTFALL

Ueber allen Gipfeln
Ist Ruh;
In allen Wipfeln
Spuerest du
Kaum einen Hauch;
Die Voegelein schweigen im Walde.
Warte nur, balde
Ruhest du auch.
(Goethe, naturalmente)

Da molti anni abito in un quartiere-dormitorio all'estrema periferia della
citta'. Cosicche' quando a tarda sera o a notte fonda torno a casa gli
ultimi chilometri li faccio lungo una strada di campagna, nel buio piu'
assoluto quando non vi sia il volto amico della luna e l'infinito gocciolare
delle stelle sia avvolto dal panno delle nubi. Fino a qualche anno fa era un
viottolo, poi lo hanno asfaltato, ma e' restato senza illuminazione (o forse
ci ha pensato qualche monello a ripristinare l'antica virtu' della notte), e
con la crescita del quartiere che tutto divora ora molte automobili lo
percorrono. Ancora pochi anni fa, quando era la stagione, alcuni tratti
erano inondati da sciami di lucciole. E nel buio e nel silenzio della notte
camminare tra quelle effimere vite luminose era esperienza da strapparti le
lacrime.
*
Del resto non e' una scorciatoia, ma un'allungatoia: se dovessi percorrere
la strada provinciale risparmierei forse un paio di chilometri, ma dovrei
respirare gli scarichi del fitto traffico automobilistico e sentirmene gli
abiti impregnati. Preferisco la strada piu' lunga ma dall'aria respirabile.
*
Non ho l'automobile, non ho la patente. E sono arrivato a questa eta' - che
una lunga barba bianca mi ricorda esser gia' tarda - senza sentirne il
bisogno, il falso bisogno. Ma ogni sera, ogni notte che percorro questi
ultimi chilometri nel buio tra i campi, ogni volta che un'automobile si
avvicina - e tutte sono sempre lanciate ad assurda velocita' - mi chiedo se
il guidatore vedra' in tempo la mia sagoma. Spesso le macchine sterzano
all'ultimo momento, qualche volta mi sfiorano, piu' volte ho dovuto
addossarmi alle spinose sterpaglie che la strada costeggiano per evitare di
essere travolto. Mi chiedo se non sia buffo che cosi', senza motivo (o forse
un motivo c'e'), io debba rischiare l'incolumita', e la vita.
*
Ohibo', non ho piu' l'agilita' di una volta. Ma l'odore della notte mi
commuove ancora, e cio' che essa consente di vedere: il cielo stellato, la
legge morale.
E forse qui si allude a qualcosa, ma questa cosa devi trovarla tu che leggi,
ancora una volta sotto 'l velame de li versi strani.

2. INCONTRI. MICHELE BOATO, MARIA G. DI RIENZO, MAO VALPIANA: IL 21 FEBBRAIO
A MESTRE
[Dall'Ecoistituto del Veneto (per contatti: info at ecoistituto.veneto.it)
riceviamo e diffondiamo.
Michele Boato e' nato nel 1947, docente di economia, impegnato contro la
nocivita' dell'industria chimica dalla fine degli anni '60, e' impegnato da
sempre nei movimenti pacifisti, ecologisti, nonviolenti. Animatore di
numerose esperienze didattiche e di impegno civile, direttore della storica
rivista "Smog e dintorni", impegnato nell'Ecoistituto del Veneto "Alexander
Langer", animatore del bellissimo periodico "Gaia" e del foglio locale "Tera
e Aqua". Ha promosso la prima Universita' Verde in Italia. Parlamentare nel
1987 (e dimessosi per rotazione un anno dopo), ha promosso e fatto votare
importanti leggi contro l'inquinamento. Con significative campagne
nonviolente ottiene la pedonalizzazione del centro storico di Mestre,
contrasta i fanghi industriali di Marghera. E' impegnato nella campagna
"Meno rifiuti". E' stato anche presidente della FederConsumatori. E' una
delle figure piu' significative dell'impegno ecopacifista e nonviolento, che
ha saputo unire ampiezza di analisi e concretezza di risultati, ed un
costante atteggiamento di attenzione alle persone rispettandone e
valorizzandone dignita' e sensibilita'. Tra le opere di Michele Boato: ha
curato diverse pubblicazioni soprattutto in forma di strumenti di lavoro;
cfr. ad esempio: Conserva la carta, puoi salvare un albero (con Mario
Breda); Ecologia a scuola; Dopo Chernobyl (con Angelo Fodde); Adriatico, una
catastrofe annunciata; tutti nei "libri verdi", Mestre; nella collana "tam
tam libri" ha curato: Invece della tv rinverdire la scuola (con Marco
Scacchetti); Erre magica: riparare riusare riciclare (con Angelo Favalli);
In laguna (con Marina Stevenato); Verdi tra governo e opposizione (con
Giovanna Ricoveri).
Maria G. Di Rienzo e' una delle principali collaboratrici di questo foglio;
prestigiosa intellettuale femminista, saggista, giornalista, narratrice,
regista teatrale e commediografa, formatrice, ha svolto rilevanti ricerche
storiche sulle donne italiane per conto del Dipartimento di Storia Economica
dell'Universita' di Sydney (Australia); e' impegnata nel movimento delle
donne, nella Rete di Lilliput, in esperienze di solidarieta' e in difesa dei
diritti umani, per la pace e la nonviolenza. Tra le opere di Maria G. Di
Rienzo: con Monica Lanfranco (a cura di), Donne disarmanti, Edizioni Intra
Moenia, Napoli 2003; con Monica Lanfranco (a cura di), Senza velo. Donne
nell'islam contro l'integralismo, Edizioni Intra Moenia, Napoli 2005. Un
piu' ampio profilo di Maria G. Di Rienzo in forma di intervista e' in
"Notizie minime della nonviolenza" n. 81.
Mao (Massimo) Valpiana e' una delle figure piu' belle e autorevoli della
nonviolenza in Italia; e' nato nel 1955 a Verona dove vive ed opera come
assistente sociale e giornalista; fin da giovanissimo si e' impegnato nel
Movimento Nonviolento (si e' diplomato con una tesi su "La nonviolenza come
metodo innovativo di intervento nel sociale"), e' membro del comitato di
coordinamento nazionale del Movimento Nonviolento, responsabile della Casa
della nonviolenza di Verona e direttore della rivista mensile "Azione
Nonviolenta", fondata nel 1964 da Aldo Capitini. Obiettore di coscienza al
servizio e alle spese militari ha partecipato tra l'altro nel 1972 alla
campagna per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza e alla fondazione
della Lega obiettori di coscienza (Loc), di cui e' stato segretario
nazionale; durante la prima guerra del Golfo ha partecipato ad un'azione
diretta nonviolenta per fermare un treno carico di armi (processato per
"blocco ferroviario", e' stato assolto); e' inoltre membro del consiglio
direttivo della Fondazione Alexander Langer, ha fatto parte del Consiglio
della War Resisters International e del Beoc (Ufficio Europeo dell'Obiezione
di Coscienza); e' stato anche tra i promotori del "Verona Forum" (comitato
di sostegno alle forze ed iniziative di pace nei Balcani) e della marcia per
la pace da Trieste a Belgrado nel 1991; nel giugno 2005 ha promosso il
digiuno di solidarieta' con Clementina Cantoni, la volontaria italiana
rapita in Afghanistan e poi liberata. Un suo profilo autobiografico, scritto
con grande gentilezza e generosita' su nostra richiesta, e' nel n. 435 del 4
dicembre 2002 de "La nonviolenza e' in cammino"; una sua ampia intervista e'
nelle "Minime" n. 255 del 27 ottobre 2007]

Carissime e carissimi,
giovedi' 21 febbraio dalle ore 18 in punto alle 20 ci incontriamo a Mestre,
presso il nuovo Centro culturale "Cittaperta" in via Col Moschin 20, angolo
via Felisati, a 300 metri dalla stazione Fs, lungo via Piave.
Il tema e': "Crisi politica, cosa possiamo fare come donne e uomini
ecologisti e amici della nonviolenza?".
L'incontro e' aperto a tutti, per scambiarci idee, notizie ed opinioni su
cio' che avviene e si pensa a Vicenza (elezioni comunali e provinciali nella
citta' del Dal Molin), Treviso (elezioni comunali nella citta' di Gentilini
e della proposta di due inceneritori), San Dona' (una lista civica di
"sinistra non allineata" in formazione), elezioni regionali in Friuli
Venezia Giulia, con Illy che spinge per distruggere la foresta del Cansiglio
attraverso gli impianti in Forcella Palantina, ecc. e parlare della proposta
di liste della nonviolenza alle prossime elezioni politiche anticipate (che,
con l'eventuale ministero per Galan, potrebbero portare anche allo
scioglimento del Consiglio regionale del Veneto).
ci vediamo?
Michele Boato, Maria G. Di Rienzo e Mao Valpiana
*
Per informazioni, adesioni, contatti: micheleboato at tin.it
Per contattare individualmente i promotori: Michele Boato:
micheleboato at tin.it, Maria G. Di Rienzo: sheela59 at libero.it, Mao Valpiana:
mao at nonviolenti.org

3. INIZIATIVE. IL 2 MARZO A BOLOGNA, MA PRIMA INCONTRIAMOCI IN TUTTA ITALIA

L'assemblea nazionale delle persone amiche della nonviolenza promossa
dall'appello di Michele Boato, Maria G. Di Rienzo, Mao Valpiana, sul tema
"Crisi politica. Cosa possiamo fare come donne e uomini ecologisti e amici
della nonviolenza? Discutiamone il 2 marzo a Bologna" per verificare la
possibilita' di liste femministe, ecologiste e della nonviolenza alle
elezioni di aprile, si svolgera' domenica 2 marzo a Bologna, nella sala
sindacale dei ferrovieri, appena usciti dalla porta principale della
Stazione, lato piazzale, a sinistra si vede il parcheggio delle biciclette,
dove c'e' un'entrata con una sbarra per andare alla mensa e alla sede dei
carabinieri: poco avanti, sulla destra, c'e' la sala con la scritta Cub.
L'orario e' in via di definizione.
*
Ma perche' questa assemblea possa prendere delle decisioni effettive, stanti
i tempi a quel punto assai ristretti (una sola settimana per raccogliere le
candidature e le firme dei presentatori delle eventuali liste) e' necessario
che si sia svolta ovunque in Italia vi siano persone interessate la piu'
ampia consultazione: dove vi sono gruppi, che si siano fatte assemblee; dove
vi sono solo singole persone, che abbiano contattato i promotori
dell'appello ed espresso un parere orientativo ed una eventuale
disponibilita'.
Non e' impossibile riuscirci, proprio perche' la proposta non nasce dalla
levata d'ingegno di alcuni, ma e' ad un tempo il compito dell'ora e il
portato di decenni e decenni di esperienze e riflessioni di molte e molti.
Quindi: allo studio e al lavoro, che tempo da perdere non ce ne e'. Ed
ironia e pazienza, che sono le virtu' di cui e' ognor mestieri far tesoro.
*
Per informazioni, adesioni, contatti: micheleboato at tin.it
Per contattare individualmente i promotori: Michele Boato:
micheleboato at tin.it, Maria G. Di Rienzo: sheela59 at libero.it, Mao Valpiana:
mao at nonviolenti.org
Chi volesse inviare contributi scritti anche a questo notiziario, indirizzi
a: nbawac at tin.it

4. RIFLESSIONE. STANISLAO ARDITI E OLIVIERO LORELLI: L'ALTRA SINISTRA

C'e' un'altra sinistra.
La sinistra della nonviolenza.
*
La sinistra che non ha accettato la guerra e la stragi, la sinistra che si
oppone al terrorismo dei singoli, dei gruppi e di stato.
La sinistra che si oppone al razzismo, che si oppone ai campi di
concentramento istituiti dalla legge Turco-Napolitano, mantenuti dalla
Bossi-Fini e mantenuti ancora dal governo dell'ultimo biennio.
La sinistra che si oppone al riarmo e al militarismo.
La sinistra che si oppone al'autoritarismo e all'oscurantismo.
La sinistra che si oppone alla sistematica devastazione della biosfera.
La sinistra che si oppone al femminicidio.
La sinistra dell'altra meta' del cielo, delle classi sfruttate ed oppresse,
dei popoli rapinati e denegati.
La sinistra antimafia.
*
C'e' un'altra sinistra.
La sinistra femminista e ambientalista, antimafia e antirazzista, socialista
e libertaria, della solidarieta' concreta e della responsabilita' comune. La
sinistra che afferma che vi e' una sola umanita'. La sinistra che prende sul
serio la regola che fonda la convivenza: "Tu non uccidere".
La sinistra della nonviolenza.
*
Vorremmo che si presentasse alle elezioni. Vorremmo che entrasse in
Parlamento. Vorremmo che facesse le leggi. Vorremmo che governasse la cosa
pubblica.

5. RIFLESSIONE. ALFREDO GINCHELLI: UN SOLO MODO

C'e' un solo modo per essere contro la guerra: opporsi alla guerra.
Chi non si oppone alla guerra, ne e' complice.
*
C'e' un solo modo di rispettare la Costituzione democratica: battersi per
difenderla.
Chi la lascia violare dai governanti e se ne infischia, lui stesso la viola.
*
C'e' un solo modo per portare la nonviolenza dove si fanno le leggi e si
governa la cosa pubblica.
Presentare liste elettorali di persone amiche della nonviolenza.

6. INCONTRI. AD AMELIA IL 22 FEBBRAIO
[Ringraziamo Anna Maria Civico (per contatti: amcivico at hotmail.com) per
questa segnalazione.
Anna Maria Civico, calabrese, ha vissuto a Catanzaro, Roma, Malo (Vicenza),
Venezia, attualmente vive a Terni; e' attrice, cantante, trainer di canto e
di teatro; conduce laboratori di teatro nella natura, drammaturgia per un
teatro ecocompatibile, laboratori di canto, laboratori di teatro; molte
utili informazioni su di lei sono nel suo sito:
www.mediarama.it/annamaria/ - ma queste minime informazioni non bastano
certo a rendere l'incanto del suo recitare, del canto suo, della sua viva
presenza: colta ricercatrice delle tradizioni popolari e sperimentatrice
inesausta di forme espressive, dolce e mite la sua voce e il suo sguardo
guarisce ferite, lenisce dolori, suscita riconoscimento di umanita',
costruisce cosi' - respiro per respiro, parola per parola - la pace
possibile e necessaria, nell'incontro infinito con l'altra e con l'altro]

Venerdi' 22 febbraio alle ore 17,30 presso la biblioteca comunale di Amelia
si terra' un incontro sul tema "1978ñ2008, 30 anni dalla legge 194. Una
legge fortemente voluta e difesa dalle donne. Alla luce delle ultime
vicende, vogliamo fare un bilancio? Avviare una riflessione comune?".
interverranno: Giada Fioretti, Forum Donne; Rita Squarcetti, ginecologa.
L'incontro e' promosso dall'Associazione culturale Forum Donne di Amelia.

7. INCONTRI. AD ANCONA IL 27 FEBBRAIO
[Ringraziamo Patrizia Caporossi (per contatti: latuffatrice at virgilio.it) per
questa segnalazione.
Patrizia Caporossi, intellettuale femminista, saggista, docente, vive ad
Ancona, si e' laureata a Roma, dove ha vissuto dal 1970 al 1975,
all'Universita' "La Sapienza", in filosofia teoretica, con una tesi su La
donna in Nietzsche e Kierkegaard; dal 1986 docente di filosofia e storia al
liceo scientifico di Falconara (Ancona) e dal 2006 al liceo classico di
Ancona; dal 2000 docente supervisore per l'Indirizzo di scienze umane alla
Ssis dell'Universita' di Macerata; dal 2003 dottorato di ricerca in
filosofia e teoria delle scienze umane dell'Universita' di Macerata; dal
2001 docente a contratto per i laboratori di didattica della filosofia alla
Ssis dell'Universita' di Macerata; dal 1989 socia corrispondente della
Societa' italiana delle storiche; gia' dirigente provinciale dell'Unione
donne italiane di Modena (1976-1978), gia' presidente provinciale
dell'Istituto di Storia del Movimento di Liberazione nelle Marche di Ancona
(1985-1986) e gia' commissaria nella prima Commissione regionale delle pari
opportunita' delle Marche (1987-1991); socia fondatrice, nel 1995, della
Scuola di donne (oggi Centro studi di genere) - Seminari magistrali "Joyce
Lussu" di Ancona. La sua specialita' di studio e di ricerca, fin dal 1970,
e' la filosofia e la storia delle donne, negli ambiti interdisciplinari
relativi ai Women's Studies, su cui tiene conferenze pubbliche, corsi e
scrive articoli e saggi. Cura e conduce, inoltre, corsi di formazione per
gruppi di donne (e non solo), legati anche ad ambienti politici, sindacali e
istituzionali, professionali, oltre che scolastici, sulla comunicazione e
sulla pratica della relazione, relativi alle esperienze e alle metodiche
maturate nell'ambito del movimento delle donne. Tra le pubblicazioni piu'
significative: Le regole ovvero la legislazione per le donne vista dalle
donne, Edizioni delle Autonomie, Ancona 1984; Le donne nell'anconetano e le
loro organizzazioni nel secondo dopoguerra (1943-1959), Il Lavoro
Editoriale, Ancona 1985; La soggettivita' condivisa in percorso e
l'autobiografia, Clueb, Bologna 1992; Biografia e autobiografia nella storia
delle donne, Istituto Gramsci delle Marche, Ancona 1992; Il tramite. Un
percorso di liberta' femminile, LibroLibero, Milano 1992; Gramsci e
l'Italia. Un percorso di lettura, Teti, Milano 1995; Identita' di genere nel
processo di formazione, Provveditorato agli studi, Ancona 1996; Tina
Modotti, intellettuale organica, Citta' Futura, Ancona 1998; Seminare per
fare politica al femminile, Coop Com, Ancona 2000; Donne e scienza: il
pensiero occidentale e l'episteme, Cnm, Ancona 2000; Joyce Lussu: le donne e
la passione politica, Qcr, Firenze 2002; Elogio della follia, Ippocampo,
Falconara 2003; Joyce Lussu e la storia, Cuec, Cagliari 2003; Hannah Arendt.
Il soggetto e l'agire politico ovvero la dimensione politica del soggetto,
www.salaprof.it, 2004; Il giardino filosofico. Verso il luogo della
presenza/assenza dell'identita' di genere, Unitre, Falconara 2005; Corpi e
figure femminili tra visibile e invisibile: le ragioni di una storia,
Continente Donna, Falconara 2005; Il dono della liberta' femminile, in AA.
VV., La nonviolenza delle donne, (a cura di Giovanna Providenti), Quaderni
Satyagraha, Libreria Editrice Fiorentina, Pisa-Firenze 2006. E' in via di
pubblicazione una vasta ricerca filosofica dal titolo: "Il corpo di Diotima.
La passione filosofica femminile e la liberta' femminile"]

Il Laboratorio culturale di Ancona e la Casa delle culture promuovono la
tavola rotonda "Le donne fanno politica", mercoledi' 27 febbraio 2008, alle
ore 17,30, presso la Casa delle culture, in via Vallemiano (ex mattatoio).
Coordina: Francesca Alfonsi, giornalista.
Partecipano: Stefania Benatti, consigliera regionale delle Marche; Stefania
Ragnetti, assessora alle pari opportunita' del Comune di Ancona; Antonia
Sciarrillo, presidente del Forum Donne di Ancona; Serenella Moroder,
imprenditrice; Patrizia Caporossi, Consiglio nazionale delle donne "50 e
50", Unione donne in Italia (Udi).

8. LUTTI. MONICA RUOCCO RICORDA FU'AD AL-TAKARLI
[Dal quotidiano "Il manifesto" del 13 febbraio 2008, col titolo "Nei romanzi
di al-Takarli le contraddizioni dell'Iraq" e il sommario "Lo scrittore E'
morto a ottantun anni a Amman, dove viveva da diverso tempo. Nei suoi libri,
tradotti in Italia per Jouvence e per le Edizioni Lavoro, aveva descritto le
trasformazioni sociali del suo paese".
Monica Ruocco e' docente di lingua e letteratura araba all'Universita' di
Palermo; saggista, traduttrice, autrice di diversi lavori in volume e in
riviste sulla letteratura dei paesi arabi (e' autrice tra l'altro delle voci
sulla letteratura di Algeria, Egitto, Giordania, Iraq, Kuwait, Libia,
Libano, Marocco, Mauritania, Malta, Oman, Palestina, Siria, Sudan, Tunisia,
Yemen per l'Enciclopedia de Agostini, aggiornamento 1997); redattrice della
rivista scientifica "Oriente Moderno" pubblicata dall'Istituto per l'Oriente
"A. Nallino" di Roma dal 1994; ha partecipato come relatrice a convegni
nazionali e internazionali; ha organizzato il convegno della Societa di
studi per il Medio Oriente su "Pace e guerra nel Medio Oriente in eta
moderna e contemporanea" (Universita di Lecce, 2004); partecipa a vari
progetti di ricerca internazionali. Tra le opere di Monica Ruocco: Il mondo
arabo, Pendragon; L'intellettuale arabo tra impegno e dissenso, Jouvence,
Roma 1999; (a cura di), Migrazioni: idee, culture, identita in Medio Oriente
e Nord Africa, numero speciale della rivista "Meridione. Sud e Nord nel
Mondo", III, 1-2, 2003.
Fu'ad al-Takarli (Baghdad 1927 - Amman 2008), scrittore iracheno, e' stato
magistrato per 27 anni prima di lasciare il proprio paese per un lungo
esilio; ha vissuto in Francia, Tunisia, Siria e Giordania; e' stato autore
di numerosi romanzi, per i quali ha ottenuto importanti riconoscimenti.
Opere di Fu'ad al-Takarli: L'altro volto, Jouvence, 2005; L'anello di
sabbia, Edizioni Lavoro, 2007]

Tra gli ultimi sopravvissuti della generazione di scrittori che rese grande
la narrativa irachena a partire dagli anni Cinquanta, il romanziere Fu'ad
al-Takarli si e' spento nei giorni scorsi ad Amman, dove viveva da diverso
tempo, all'eta' di ottantun anni.
Nato a Baghdad nel 1927, Al-Takarli aveva lasciato l'Iraq all'inizio degli
anni Ottanta, durante la prima guerra del Golfo per un esilio che lo avrebbe
portato dapprima in Francia, poi in Tunisia e, infine, in Giordania. Solo
nel 2003 sarebbe tornato nella capitale irachena, invitato a presiedere un
seminario sulle sue opere piu' recenti organizzato dal Centre for Strategic
Studies and Research. Ma ne sarebbe ripartito amareggiato per la situazione
in cui aveva trovato il paese: proprio in quei giorni infatti si sarebbe
insediato il nuovo parlamento e lo scrittore si dichiaro' molto sorpreso del
fatto che fosse stato assegnato un solo seggio ai nazionalisti laici e
soltanto tre ai comunisti, mentre il paese era diviso dagli scontri
religiosi tra sunniti e shiiti: il suo Iraq, anche durante la dittatura di
Saddam Hussein da lui strenuamente combattuta, era sempre stato un paese
laico. "Non c'e' posto per me a Baghdad. Questa non e' piu' la mia Baghdad,
non e' l'Iraq che conosco", avrebbe affermato lasciando definitivamente il
paese.
Dopo essersi laureato in giurisprudenza a Baghdad nel 1949, al-Takarli
lavoro' presso il ministero della giustizia per poi esercitare la
professione di giudice nella cittadina di Ba'quba e, successivamente, nella
capitale. Piu' o meno nello stesso periodo emerse la sua passione per la
letteratura: all'inizio degli anni Cinquanta pubblico' infatti sulla rivista
letteraria "al-Usbu" il suo primo racconto, in cui sono riconoscibili le
influenze delle letterature russa e francese di cui era grande ammiratore. A
farlo conoscere al grande pubblico, nel mondo arabo ma anche in occidente,
fu pero' il romanzo al-Raj' al-ba'id (Il ritorno lontano) pubblicato a
Beirut nel 1980, il cui titolo allude a un versetto del Corano, il terzo
della Sura del Qaf, in cui si accenna all'impossibile ritorno dopo la morte.
In questo caso il ritorno impossibile e' quello dell'Iraq, prima che venisse
rovesciato il regime di 'Abd al-Karim Qasim, nel 1962-'63, quando il paese
aspirava a trasformazioni politiche e sociali che l'ascesa del partito Ba'th
avrebbe definitivamente troncato. Secondo al-Takarli una societa' in cui
dominano consuetudini sociali inadeguate e condizioni politiche
insopportabili puo' essere fatale per la vita di ogni individuo: finche' un
paese non riesce a liberarsi dalle norme sociali obsolete che lo regolano,
non sara' in grado di garantire ai propri cittadini una vera liberta'
politica. A questo primo romanzo avrebbero fatto seguito alcune raccolte di
racconti (tra cui Maw'id al-nar, Appuntamento accanto al fuoco, del 1991) e
due volumi di Hiwariyyat, ovvero brevi pieces teatrali (raccolte in
al-Sakhra, La roccia, del 1986 e al-Kaff, Il palmo, del 1992).
Nei romanzi successivi lo scrittore continuo' a raffigurare le
trasformazioni in atto nel suo paese attraverso le vicende personali dei
suoi personaggi. E' questo il caso di al-Wajh al-akhar del 1993 (L'altro
volto, Jouvence, 2005), che descrive l'attrazione di un uomo maturo verso
una giovanissima donna e di Khatim al-raml del 1995 (L'anello di sabbia,
Edizioni Lavoro 2007), in cui, attraverso l'uso del flashback e del monologo
interiore, Al-Takarli presenta le contraddizioni del protagonista, un
architetto benestante la cui esistenza viene paragonata a "un fuscello di
paglia sulla superficie di un fiume in piena".

9. LIBRI. AUGUSTO ILLUMINATI PRESENTA GLI "SCRITTI POLITICI" DI AL-FARABI
[Dal quotidiano "Il manifesto" dell'8 febbraio 2008, col titolo "Il
traduttore di Platone in nome del Profeta" e il sommario "Raccolti gli
scritti politici di al-Farabi, lo studioso arabo che ha traghettato il
pensiero greco nella filosofia islamica".
Augusto Illuminati, nato a Perugia nel 1937, e' docente di filosofia
politica all'Universita' di Urbino; tra le sue molte opere segnaliamo
particolarmente Sociologia e classi sociali, Einaudi, Torino 1967, 1977;
Kant politico, La Nuova Italia, Firenze 1971; Lavoro e rivoluzione,
Mazzotta, Milano 1974; Rousseau e la fondazione dei valori borghesi, Il
Saggiatore, Milano 1977; Classi sociali e crisi capitalistica, Mazzotta,
Milano 1977; Gli inganni di Sarastro, Einaudi, Torino 1980; La citta' e il
desiderio, Manifestolibri, Roma 1992; Esercizi politici. Quattro sguardi su
Hannah Arendt, Manifestolibri, Roma 1994.
Massimo Campanini insegna nelle Universita' di Milano e Urbino, ha curato
fondamentali edizioni italiane di opere di alcuni dei piu' grandi pensatori
islamici. Tra le opere di Massimo Campanini: La Surah della Caverna.
Meditazione filosofica sull'Unicita' di Dio, La Nuova Italia, Firenze 1986;
La teoria del socialismo in Egitto, Centro Alfarabi, Palermo 1987;
L'Intelligenza della fede. Filosofia e religione in Averroe' e
nell'Averroismo, Lubrina, Bergamo 1989; introduzione, traduzione e note a
Averroe', Il Trattato Decisivo, Rizzoli, Milano 1994; introduzione,
traduzione e note a al-Farabi, La citta' virtuosa, Rizzoli, Milano, 1996;
introduzione, traduzione e note a Averroe', L'Incoerenza dell'incoerenza dei
filosofi, Utet, Torino 1997; Islam e politica, Il Mulino, Bologna 1999,
2003; introduzione, traduzione e note a al-Ghazali, Le perle del Corano,
Rizzoli, Milano 2000; introduzione, traduzione e note a Avempace, Il regime
del solitario, Rizzoli, Milano 2002 (in collaborazione con A. Illuminati);
Introduzione alla filosofia islamica, Laterza, Roma-Bari 2004; Il Corano e
la sua interpretazione, Laterza, Roma-Bari 2004; introduzione, traduzione e
note ad al-Ghazali, La bilancia dell'azione ed altri scritti, Utet, Torino
2005; (a cura di), Dizionario dell'Islam, Rizzoli, Milano 2005; Il pensiero
islamico contemporaneo, Il Mulino, Bologna 2005; Storia dell'Egitto
contemporaneo, Edizioni Lavoro, Roma 2005; Storia del Medio Oriente.
1798-2005, Il Mulino, Bologna 2006; Il profeta Giuseppe. Monoteismo e storia
nel Corano, Morcelliana, Brescia 2007; introduzione, traduzione e note a
al-Farabi, Scritti politici, vol. I, Utet, Torino 2007]

Con il titolo Scritti politici di al-Farabi, Massimo Campanini ha curato per
la Utet (pp. 403), con una introduzione analitica e un denso apparato, la
traduzione dei saggi fondamentali di quello che per il medioevo islamico ed
ebraico fu "il secondo maestro", da sotto il cui mantello escono Avicenna,
Averroe' e Maimonide (il volume sara' presentato oggi a Milano, alle ore 18,
presso la Biblioteca Ambrosiana, piazza Pio XI, 2). Si tratta degli scritti
piu' programmaticamente politici, anche se vi sono riepilogate vaste parti
di metafisica e logica trattate in altre sedi: Il conseguimento della
felicita', Gli aforismi dell'uomo di stato, Le idee degli abitanti della
citta' virtuosa, Il libro dell'ordinamento politico, Il libro della
religione - tutti in prima versione italiana, eccetto La citta' virtuosa,
tradotta con qualche variante dallo stesso Campanini per la Rizzoli nel
1996.
Nato in Persia o nel Turkestan probabilmente nell'870 e morto nel 950 a
Damasco, al-Farabi fu il traghettatore decisivo del pensiero greco in ambito
islamico, riproponendo la concordanza fra il "divino" Platone e il piu'
conosciuto Aristotele e sussumendovi anche il neoplatonismo (la cosiddetta
Theologia Aristotelis, che in realta' e' un centone delle Enneadi
plotiniane). L'omologazione era, oltre tutto, imposta dall'esigenza di non
indebolire, evidenziando le divergenze, lo statuto della filosofia rispetto
alla tradizione religiosa. Campanini insiste tuttavia soprattutto sulla
collocazione islamica dell'autore e l'elaborazione originale, rifiutando di
schiacciarlo sulla dimensione traduttiva e in sostanza dipendente dalla
tradizione ellenica. Per questo, oltre a collocarlo biograficamente nella
crisi del califfato sunnita e nell'ascesa politica dello sciismo e
dell'ismailismo nel X secolo, Campanini tende a mettere in rilievo l'uso che
al-Farabi fa di alcune figure e motivi fondamentali di quelle correnti: il
profetismo, l'imam come guida carismatica, la gerarchizzazione cosmologica e
civile ben corrispondente alle dottrine neoplatoniche. Piu' in generale, il
curatore del volume ritiene che i falasifa musulmani furono prima musulmani
che filosofi e utilizzarono la speculazione greca come uno strumento per
comprendere e migliorare l'Islam.
Stiamo inoltre in una certa tensione polemica con quell'interpretazione che
piu' ha reso (relativamente) popolare al-Farabi, cioe' la lettura di Leo
Strauss, ripresa poi dal suo editore e commentatore in inglese Muhsin Mahdi.
Per Strauss abbiamo un caso tipico di reticenza (in lui e nel seguace
Maimonide), di insegnamento esoterico per occultare e difendere il pensiero
filosofico piu' profondo e quindi le ragioni ultime dell'umanita'
dall'ideologia religiosa che nel contempo e' anche ordine sociale, la Legge
degli ebrei e dei musulmani, legge civile e culturale nel contempo, con cui
il filosofo deve necessariamente confrontarsi, contestandola prudentemente
dall'interno. Lo statuto di minorita' della falsafa (filosofia), rispetto al
legalismo del fiqh e del talmud, l'esonera per fortuna dalla supervisione
religiosa, cosi' tipica del cristianesimo. Per Campanini invece si da' una
sostanziale armonia, in ambito islamico, fra scienza razionale e fede.
Vi sia o meno tale doppiezza intrinseca, vi e' certamente un'evoluzione
interna nell'opera di al-Farabi e anche una contraddittorieta' fra testi:
per esempio nella giovanile Epistola sull'intelletto il meccanismo emanativo
comprende quello delle forme naturali sublunari contingenti da parte
dell'"Intelligenza Agente", come avverra' per il dator formarum del suo
seguace Avicenna, mentre nelle opere della piena maturita' essa non produce
forme ma soltanto perfeziona l'intelletto e l'immaginazione degli uomini,
consentendo la formazione degli intelligibili e attraendo alla congiunzione
i piu' sapienti. Nell'eta' estrema, nel perduto commento all'Etica
Nicomachea, scoraggiato, abbandona la dottrina della congiunzione
dell'intelletto umano con l'"Intelligenza Agente", definendola "una favola
da vecchie". Petite phrase carica di conseguenze, la cui tonalita' scettica
(invero straordinariamente moderna) e' testimoniata e aspramente
rimproverata da Tufayl, Averroe' e Avempace.
I passaggi piu' geniali delle opere politiche sono quelli in cui identifica
il governatore-profeta, l'imam, con il re-filosofo della Repubblica
platonica, facendo intervenire l'Intelligenza Agente non solo, come era
scontato, nei processi dell'astrazione, ma sulla facolta' inferiore
dell'immaginazione. A meta' fra sensi e ragione, essa si costruisce uno
spazio imitativo degli uni e dell'altra, preziosissimo per innestare e
regolare la pratica. Di regola fornisce similitudini, ma in alcuni casi e'
talmente potente da cortocircuitare la facolta' razionale, saltando la fase
riflessiva, e rendendo possibile la conoscenza delle cose divine e dei
particolari futuri. Non solo cio' permette di elaborare programmi politici
di ampio respiro, ma chi ha una possente immaginazione puo' entrare in
risonanza con l'immaginazione delle masse e guidarle - cio' che mai
riuscirebbe alle argomentazione dimostrative del filosofo. Modello implicito
Maometto, e' probabile, ma perche' no?, anche il popolarissimo Alessandro
Magno. Il profeta-legislatore (con il corollario delle doti militari) e'
decisivo per la fondazione non per la sopravvivenza della citta' virtuosa,
che puo' accontentarsi di surrogati e collegi (pur sempre comprendenti un
filosofo). Abbiamo qui, con dieci secoli di anticipo, il noto meccanismo
weberiano per cui il potere carismatico e' quello che fonda religioni e
imperi per poi raffreddarsi in gestione burocratica e periodicamente tornare
a vivificare una societa' irrigidita (come gli imam nascosti sciiti). La
coesistenza (qui secolarizzata) di afflato gnostico-profetico e
organizzazione gerarchica e' del resto un buon punto di confluenza fra
macchina neoplatonica e settarismo ismailita, che lascia indecisi i problemi
interpretativi sopra accennati, tanto la lettura straussiana quanto il ruolo
 dell'influenza ellenica.

10. RILETTURE. DARIO PACCINO: EURO KAPUTT
Dario Paccino, Euro kaputt. Testimonianze antifasciste anni Trenta-Novanta,
Odradek, Roma 1999, pp. IV + 178, lire 20.000. In questo libro a piu' voci
tu senti ancora inconfondibile la voce (il pensiero e la pratica, ma anche
il metodo e lo stile) di Dario Paccino. Ed anche quando ti sembra che
semplifichi, o viceversa che si occupi fin troppo minutamente di miserie
delle quali credi che non metterebbe conto discutere, o vivo un dissenso
avverti da taluni giudizi suoi, sempre vi soffia la tensione, il rigore,
l'impegno che fu suo, e che resta nostro. Ma non vi e' solo la voce di Dario
in questo libro di dialoghi: vi e' ad esempio anche quella di Alfonso
Natella, un compagno e un amico che non vedo da forse trent'anni; e ancora
altre persone tra cui un giovanissimo Roberto Saviano (e ancora altri
testimoni ed interlocutori, da Franco Bartolini a un antifascista serbo, da
Vincenzo Miliucci a Giancarla Ceppi, da Sirio Paccino ad Agrippino Costa).
Era impossibile non amare Dario, ed era impossibile non rissare con lui;
quanto ci manca oggi questo compagno (che fu resistente contro i
nazifascisti, che ci fece conoscere la lotta degli indiani d'America che
tuttora continua nel cuore dell'impero a stelle e striscie, che scrisse
libri chiave sull'ecologia e la critica della scienza, che mai si arrese ai
divoratori di carne umana) in questa buia ora presente.

11. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale
e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale
e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae
alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo
scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il
libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali,
l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di
nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza
geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e
la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e
responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio
comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono
patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e
contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto
dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna,
dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione,
la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la
noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione
di organi di governo paralleli.

12. PER SAPERNE DI PIU'
* Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per
contatti: azionenonviolenta at sis.it
* Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della
Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia:
www.miritalia.org; per contatti: mir at peacelink.it, luciano.benini at tin.it,
sudest at iol.it, paolocand at libero.it
* Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista
Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati
per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per
contatti: info at peacelink.it

NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 368 del 17 febbraio 2008

Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

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