[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
Minime. 222
- Subject: Minime. 222
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Mon, 24 Sep 2007 00:34:55 +0200
- Importance: Normal
NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO Numero 222 del 24 settembre 2007 Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Sommario di questo numero: 1. Marcel Marceau 2. Afghanistan 3. Verso il congresso del Movimento Nonviolento dal primo al 4 novembre a Verona 4. Raffaella Mendolia intervista Elena Buccoliero 5. Raffaella Mendolia intervista Luciano Capitini 6. Raffaella Mendolia intervista Angela Dogliotti Marasso 7. Raffaella Mendolia intervista Luca Giusti 8. Raffaella Mendolia intervista Daniele Lugli 9. La "Carta" del Movimento Nonviolento 10. Per saperne di piu' 1. LUTTI. MARCEL MARCEAU Senza parole sapeva parlare al cuore delle persone sapeva vedere le cose invisibili creare intero il mondo con un gesto colmare d'incanto gli occhi e le anime. Contro il fascismo aveva combattuto nella Resistenza, e per tutta la vita. 2. EDITORIALE. AFGHANISTAN Cessi l'illegale e criminale partecipazione italiana alla guerra terrorista e stragista in Afghanistan. Si adoperi l'Italia per la pace subito, per salvare tutte le vite subito. Riportiamo a casa subito tutti i soldati italiani. La pace si costruisce con la pace. Con il disarmo. Con la smilitarizzazione dei conflitti. Con l'abolizione degli eserciti. Con l'opposizione integrale alla guerra. Con la solidarieta' con tutte le vittime. Con l'aiuto umanitario a tutti gli esseri umani. Col rispetto per la vita di ogni essere umano. Vi e' una sola umanita'. Vi e' una sola politica coerente col dettato dell'articolo 11 della Costituzione: la scelta della nonviolenza. Riportiamo a casa subito tutti i soldati italiani. Si adoperi l'Italia per la pace subito, per salvare tutte le vite subito. Cessi l'illegale e criminale partecipazione italiana alla guerra terrorista e stragista in Afghanistan. 3. INIZIATIVE. VERSO IL CONGRESSO DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO DAL PRIMO AL 4 NOVEMBRE A VERONA Si svolgera' dal primo al 4 novembre a Verona il XXII congresso nazionale del Movimento Nonviolento sul tema "La nonviolenza e' politica per il disarmo, ripudia la guerra e gli eserciti". * Giovedi' primo novembre Mattina ore 10,30: Apertura del segretario e relazione introduttiva Pomeriggio - Comunicazioni sulla rivista "Azione nonviolenta", sul centri studi, sui gruppi locali... - Dibattito in assemblea plenaria. * Venerdi' 2 novembre Mattina Lavoro in tre commissioni: I Corpi civili di pace; Il servizio civile volontario; L'educazione alla nonviolenza Pomeriggio Lavoro in tre commissioni: Economia, ecologia, energia; Risposte di movimento alla crisi della politica; Resistenza nonviolenta contro il potere mafioso * Sabato 3 novembre Mattina - Riferiscono le prime tre commissioni e poi dibattito - Riferiscono le altre tre commissioni e poi dibattito - Spazio per presentare le mozioni Pomeriggio - Dibattito sulle mozioni - Votazioni - Rinnovo delle cariche * Domenica 4 novembre Mattina - "Non festa, ma lutto", iniziativa nonviolenta: camminata attraverso luoghi simbolici della citta'. * Per ulteriori informazioni: Movimento Nonviolento, via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org , sito: www.nonviolenti.org 4. RIFLESSIONE. RAFFAELLA MENDOLIA INTERVISTA ELENA BUCCOLIERO [Ringraziamo Raffaella Mendolia (per contatti: raffamendo at libero.it) per averci messo a disposizione la seguente intervista estratta dalla sua tesi di laurea su "Aldo Capitini e il Movimento Nonviolento (1990-2002)" sostenuta presso la Facolta' di Scienze politiche dell'Universita' degli studi di Padova nell'anno accademico 2002-2003, relatore il professor Giampietro Berti. Raffaella Mendolia fa parte del comitato di coordinamento del Movimento Nonviolento, ed ha a suo tempo condotto per la sua tesi di laurea una rilevante ricerca sull'accostamento alla nonviolenza in Italia. Elena Buccoliero, nata a Ferrara nel 1970, collabora ad "Azione nonviolenta" e fa parte del comitato di coordinamento del Movimento Nonviolento; lavora per Promeco, un ufficio del Comune e dell'Azienda sanitaria locale di Ferrara dove si occupa di adolescenti con particolare attenzione al bullismo e al consumo di sostanze psicotrope, e con iniziative rivolte sia ai ragazzi, sia agli adulti; a Ferrara, insieme ad altri amici, anima la Scuola della nonviolenza. E' autrice di diverse pubblicazioni, tra cui il recente (con Marco Maggi), Bullismo, bullismi, Franco Angeli, Milano 2005. Un piu' ampio profilo biobibliografico di Elena Buccoliero e' nel n. 836 de "La nonviolenza e' in cammino"] - Raffaella Mendolia: Per cominciare vorrei chiedere occupazione, livello di istruzione, luogo di residenza. - Elena Buccoliero: Sono laureata in Scienze politiche ad indirizzo sociologico (all'incirca sociologa); abito a Ferrara; lavoro dal 1992 per il Comune di Ferrara in un servizio fondato insieme all'Asl, alla Provincia e all'ex Provveditorato agli Studi, sui temi della prevenzione del disagio giovanile. * - Raffaella Mendolia: Come e' entrata in contatto con il Movimento Nonviolento, a che eta', cosa l'ha spinta? - Elena Buccoliero: Il primo contatto e' stato attraverso il segretario, Daniele Lugli, che in quel momento non era tale ma seguiva da vicino il Movimento. Di fronte ad un te' mi ha parlato a lungo del suo maestro, Aldo Capitini. Poi e' venuto in dono un abbonamento ad "Azione nonviolenta", che io ho confermato per un paio d'anni. Da li' la decisione di iscrivermi al Movimento e, contestualmente, la disponibilita' a collaborare alla rivista. * - Raffaella Mendolia: Attualmente in che campo presta la sua opera? - Elena Buccoliero: Il mio impegno principale riguarda la collaborazione ad "Azione nonviolenta", direi costante da qualche anno a questa parte. Poi verbalizzo le riunioni dei comitati di coordinamento. Questo a livello nazionale. A livello locale, insieme al segretario nazionale (che ho la fortuna di avere qui), promuoviamo diverse attivita', incontri nelle scuole e con i cittadini, seminari, convegni... Sono sostanzialmente attivita' divulgative e culturali, a volte in collaborazione con altre associazioni, con il Comune... * - Raffaella Mendolia: Cosa significa essere nonviolenti per lei oggi? - Elena Buccoliero: Significa provare a comprendere in profondita' le cause dei conflitti, ai diversi livelli, e, quando e' possibile, cercare delle strade che comprendano l'altro, che non interrompano il dialogo, che non siano distruttive, che possano essere migliorate poi. Non lo penso come una competizione con altri modi di fare movimento. Per me, in molti momenti significa ancora stare ad ascoltare, ad osservare, raccogliere le storie di altri... * - Raffaella Mendolia: La carta Ideologico-programmatica del Movimento Nonviolento: qual e' la sua portata oggi e quale ritiene che fosse al momento della sua formulazione? - Elena Buccoliero: Non conosco la nascita della carta programmatica, non so quindi che portata avesse allora. In questo momento mi pare sia essenzialmente uno strumento di orientamento per la riflessione e l'azione concreta, su di se' e su quanto sta attorno. Vale per chi vi si riconosce. Non la vedo in modo troppo pomposo, ma importante si'. * - Raffaella Mendolia: Ritiene che essa sia stata sviluppata in tutte le sue direttrici d'azione? - Elena Buccoliero: Credo che i livelli di sviluppo siano e siano stati diversi a seconda delle fasi di vita del Movimento e delle persone che vi hanno partecipato. Il Movimento non riceve il suo sviluppo da una struttura consolidata, formalizzata e certa. Il Movimento e' fatto delle singole persone che agiscono a livello locale e nazionale come sono capaci, anche sulla base di interessi personalissimi. Se domani entrera' una componente ambientalista piu' forte e combattiva di quella attuale, sara' un piacere per tutti sostenere meglio questo settore, grazie all'agire di questa nuova componente. C'e' quello che ci mettiamo. * - Raffaella Mendolia: Quali sono le iniziative piu' significative intraprese dal Movimento Nonviolento negli ultimi dieci anni? - Elena Buccoliero: Eh, non li conosco bene, gli ultimi dieci anni... Vuol dire dal 1994. Io ho visto "Azione nonviolenta" nel 1997, sono entrata nel Movimento qualche anno piu' tardi. Ho in mente le iniziative principali che ho visto e alle quali ho partecipato: la marcia del 2000 e l'ultima camminata con la festa e il convegno, e naturalmente i congressi nazionali, ma anche il seminario sull'economia vicino a Firenze era stato importante e formativo per tutti noi. Pero' se penso a questi anni, tra le occasioni piu' significative mi sentirei di inserire il lavoro fatto assieme ad altri: nel coordinamento dei Corpi civili di pace, nella Rete di Lilliput, il convegno sulla psichiatria con Psichiatria Democratica... E mi sembra anche bello, che le iniziative importanti non si facciano tutte da soli. L'Iniziativa piu' importante e caratterizzante di tutte credo resti comunque "Azione nonviolenta", che esce da 40 anni con continuita' e qualita'. * - Raffaella Mendolia: Qual e' la posizione del Movimento Nonviolento nel panorama politico attuale? - Elena Buccoliero: E' un tema che sento lontano da me, ma dico quello che vedo: disponibilita' al dialogo con tutti, a sposarsi con nessuno. E' un atteggiamento che mi piace molto, perche' credo garantisca liberta' al Movimento che deve potersi esprimere liberamente senza dover restare fedele a una tessera. * - Raffaella Mendolia: Qual e' il grado di maturita' del Movimento Nonviolento di oggi, che risultati ha raggiunto, quali difetti devono essere corretti? - Elena Buccoliero: Penso che ci sia un buon grado di maturita' dal punto di vista dell'elaborazione, e mi pare che ci siano abbastanza facce nuove che intervengono a rinnovare. C'e' un problema comune a tutte le associazioni che si reggono sul volontariato, di come rendere efficace un'azione che di fatto ognuno deve spesso restringere ai ritagli di tempo. Per questo a volte penso che sarebbe necessario intraprendere un impegno nuovo, bello e forte su cui focalizzare le forze, come era stata l'obiezione di coscienza agli inizi, ma al tempo stesso questo mi spaventa e mi chiedo, cominciando proprio da me, quanto sarei in grado di mettermi in gioco. * - Raffaella Mendolia: Ritiene che Il Movimento Nonviolento abbia una visibilita' adeguata? - Elena Buccoliero: Penso che la rivista meriti una visibilita' maggiore e che molto potrebbe essere fatto in questo senso, avendone il tempo e le capacita'. L'impegno di Piercarlo negli ultimi mesi e' ottimo e credo dara' dei frutti. Per come e' fatto il Movimento Nonviolento, la visibilita' della rivista accresce la partecipazione al Movimento, che non viene da sola, ne' dovrebbe farlo. * - Raffaella Mendolia: Il movimento nel futuro: e' preferibile essere minoranza esigua o movimento di massa? Quali sono le sue concrete possibilita' di sviluppo? - Elena Buccoliero: Penso al segretario, di fronte a una mia domanda simile diceva: "di massa, ma con la stessa 'persuasione' della minoranza". Insomma, e' difficile dire. Si', di massa, purche' questo non significhi annacquare tutto e perdere di qualita' - sempre pensando che la componente nonviolenta, anche nell'insieme dei movimenti ad esempio, puo' essere a suo modo "lievito" ed e' meglio che sia piccola ma concentrata, piuttosto che il contrario. Questo vuol dire per me destare l'attenzione degli altri (dentro ai movimenti, tra la gente, tra chi decide...) su questioni di contenuto e di metodo che altrimenti non verrebbero poste. 5. RIFLESSIONE. RAFFAELLA MENDOLIA INTERVISTA LUCIANO CAPITINI [Ringraziamo Raffaella Mendolia (per contatti: raffamendo at libero.it) per averci messo a disposizione la seguente intervista estratta dalla sua tesi di laurea su "Aldo Capitini e il Movimento Nonviolento (1990-2002)" sostenuta presso la Facolta' di Scienze politiche dell'Universita' degli studi di Padova nell'anno accademico 2002-2003, relatore il professor Giampietro Berti. Luciano Capitini e' impegnato nel Movimento Nonviolento, nell'associazione nazionale "Amici di Aldo Capitini", nella Rete di Lilliput e in numerose altre esperienze e iniziative nonviolente; persona di straordinaria mitezza e disponibilita' all'ascolto e all'aiuto, ha condotto a Pesaro una esperienza di mediazione sociale nonviolenta; e' tra i coordinatori della campagna "Scelgo la nonviolenza"] - Raffaella Mendolia: Per cominciare vorrei chiedere occupazione, livello di istruzione, luogo di residenza. - Luciano Capitini: Pensionato, liceo, Pesaro. * - Raffaella Mendolia: Come e' entrato in contatto con il Movimento Nonviolento, a che eta?cosa l'ha spinta? - Luciano Capitini: A trentacinque anni, circa, tramite la rivista, poi ho preso la tessera e solo dopo molti anni sono entrato realmente in contatto. * - Raffaella Mendolia: Attualmente in che campo presta la sua opera? - Luciano Capitini: Nel campo della nonviolenza mi concentro su: soluzione dei conflitti, etica e politica, la campagna "Scelgo la nonviolenza". * - Raffaella Mendolia: Cosa significa essere nonviolenti per lei oggi? - Luciano Capitini: Ritenere inadeguata questa societa', cercare di cambiarla in un senso determinato, per una maggiore apertura verso tutti, con un metodo determinato, quello della partecipazione e del rispetto per l'avversario, e molto di piu'. * - Raffaella Mendolia: La carta Ideologico-programmatica del Movimento Nonviolento: qual e' la sua portata oggi e quale ritiene che fosse al momento della sua formulazione? - Luciano Capitini: Reputo che la Carta abbia la stessa valenza e la stessa attualita'. * - Raffaella Mendolia: Ritiene che essa sia stata sviluppata in tutte le sue direttrici d'azione? - Luciano Capitini: Naturalmente no. * - Raffaella Mendolia: Quali sono le iniziative piu' significative intraprese dal Movimento Nonviolento negli ultimi dieci anni? - Luciano Capitini: Un lavoro poco visibile ma efficace di diffusione della cultura nonviolenta. * - Raffaella Mendolia: Qual e' la posizione del Movimento Nonviolento nel panorama politico attuale? - Luciano Capitini: Poco visibile ma non insignificante. * - Raffaella Mendolia: Qual e' il grado di maturita' del Movimento Nonviolento di oggi, che risultati ha raggiunto, quali difetti devono essere corretti? - Luciano Capitini: La maturita' varia da individuo a individuo, c'e' pero' una coscienza comune assai profonda. I risultati sono e saranno sempre insoddisfacenti. Auspico correzioni - a livello del collettivo - nel senso di passare - a volte - dal teorico al pratico piu' frequentemente. * - Raffaella Mendolia: Ritiene che il Movimento Nonviolento abbia una visibilita' adeguata? - Luciano Capitini: No. * - Raffaella Mendolia: Il movimento nel futuro: e' preferibile essere minoranza esigua o movimento di massa? Quali sono le sue concrete possibilita' di sviluppo? - Luciano Capitini: Ne' l'una ne' l'altra.cosa. Le possibilita' sono buone e consistono nel "persuadere" ampi settori dell'opinione pubblica, il tutto e' subordinato ad una maggior precisione sul piano teorico. * - Raffaella Mendolia: Vuole aggiungere qualcosa? - Luciano Capitini: Reputo il Movimento Nonviolento un bell'insieme di individui, con molta ricchezza e capacita' di impegno. Manchiamo di fonti finanziarie adeguate al progetto. 6. RIFLESSIONE. RAFFAELLA MENDOLIA INTERVISTA ANGELA DOGLIOTTI MARASSO [Ringraziamo Raffaella Mendolia (per contatti: raffamendo at libero.it) per averci messo a disposizione la seguente intervista estratta dalla sua tesi di laurea su "Aldo Capitini e il Movimento Nonviolento (1990-2002)" sostenuta presso la Facolta' di Scienze politiche dell'Universita' degli studi di Padova nell'anno accademico 2002-2003, relatore il professor Giampietro Berti. Angela Dogliotti Marasso, rappresentante autorevolissima del Movimento Internazionale della Riconciliazione e del Movimento Nonviolento, svolge attivita' di ricerca e formazione presso il Centro studi "Sereno Regis" di Torino e fa parte della Commissione di educazione alla pace dell'International peace research association; studiosa e testimone, educatrice e formatrice, e' una delle figure piu' nitide della nonviolenza in Italia. Tra le sue opere segnaliamo particolarmente Aggressivita' e violenza, Edizioni Gruppo Abele, Torino; il saggio su Domenico Sereno Regis, in AA. VV., Le periferie della memoria, Anppia - Movimento Nonviolento, Torino-Verona 1999; con Maria Chiara Tropea, La mia storia, la tua storia, il nostro futuro, Edizioni Gruppo Abele, Torino 2003; Con Elena Camino (a cura di), Il conflitto: rischio e opportunita', Edizioni Qualevita, Torre dei Nolfi (Aq) 2004. Un'ampia intervista ad Angela Dogliotti Marasso e' nelle "Minime" n. 220] - Raffaella Mendolia: Per cominciare vorrei chiedere occupazione, livello di istruzione, luogo di residenza. - Angela Dogliotti Marasso: Insegnante (in pensione), laurea in pedagogia, Torino. * - Raffaella Mendolia: Come e' entrata in contatto con il Movimento Nonviolento, a che eta', cosa l'ha spinta? - Angela Dogliotti Marasso: Sono entrata in contatto con il Movimento Nonviolento all'epoca delle lotte per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza (Intorno al 1968); il Movimento Nonviolento rappresentava il riferimento "naturale" per noi, poiche' dopo Capitini, che mori' proprio allora, fu Pietro Pinna, il primo obiettore di coscienza italiano, a raccogliere l'eredita' ed a portare avanti il Movimento. * - Raffaella Mendolia: Attualmente in che campo presta la sua opera? - Angela Dogliotti Marasso: Nell'ambito dell'educazione alla pace e alla nonviolenza, soprattutto. * - Raffaella Mendolia: Cosa significa essere nonviolenti per lei oggi? - Angela Dogliotti Marasso: Non separare i mezzi dai fini, cioe' che perseguire un fine buono usando mezzi violenti e' illusorio ("Il fine e' nel mezzo come l'albero nel seme", Gandhi). Cio' e' particolarmente importante in situazioni di conflitto: la nonviolenza mi pare, dunque, la piu' importante novita' politica del secolo scorso perche' ha indicato e sperimentato una strada diversa, non distruttiva, nei conflitti. Essere nonviolenta per me oggi significa cercare di praticare cio' a tutti i livelli, a partire dalla propria vita quotidiana, fino alle proposte per le politiche della difesa e per l'intervento nei conflitti a livello internazionale. * - Raffaella Mendolia: La carta Ideologico-programmatica del Movimento Nonviolento: qual e' la sua portata oggi e quale ritiene che fosse al momento della sua formulazione? - Angela Dogliotti Marasso: Mi sembra oggi di grande attualita': cio' che dovremmo fare e' individuare i modi per praticarla. Al momento della sua formulazione e' stata profetica. * - Raffaella Mendolia: Ritiene che essa sia stata sviluppata in tutte le sue direttrici d'azione? - Angela Dogliotti Marasso: Tendenzialmente si' con accenti diversi che andrebbero ulteriormente approfonditi e sviluppati. * - Raffaella Mendolia: Quali sono le iniziative piu' significative intraprese dal Movimento Nonviolento negli ultimi dieci anni? - Angela Dogliotti Marasso: Le marce, la rivista "Azione nonviolenta" rinnovata. * - Raffaella Mendolia: Qual e' la posizione del Movimento Nonviolento nel panorama politico attuale? - Angela Dogliotti Marasso: Piuttosto marginale anche se ha contribuito non poco a diffondere una cultura della nonviolenza. * - Raffaella Mendolia: Qual e' il grado di maturita' del Movimento Nonviolento di oggi, che risultati ha raggiunto, quali difetti devono essere corretti? - Angela Dogliotti Marasso: Risolvere in modo soddisfacente (cosa non facile) le opposte esigenze di rigore e chiarezza da un lato, e di radicamento e diffusione dall'altro. * - Raffaella Mendolia: Ritiene che Il Movimento Nonviolento abbia una visibilita' adeguata? - Angela Dogliotti Marasso: No. * - Raffaella Mendolia: Il movimento nel futuro: e' preferibile essere minoranza esigua o movimento di massa? Quali sono le sue concrete possibilita' di sviluppo? - Angela Dogliotti Marasso: Bisognerebbe riuscire ad essere minoranza ma feconda, capace di contaminare la cultura egemone, di testimoniare e diffondere un modo di essere e di vivere. 7. RIFLESSIONE. RAFFAELLA MENDOLIA INTERVISTA LUCA GIUSTI [Ringraziamo Raffaella Mendolia (per contatti: raffamendo at libero.it) per averci messo a disposizione la seguente intervista estratta dalla sua tesi di laurea su "Aldo Capitini e il Movimento Nonviolento (1990-2002)" sostenuta presso la Facolta' di Scienze politiche dell'Universita' degli studi di Padova nell'anno accademico 2002-2003, relatore il professor Giampietro Berti. Luca Giusti fa parte del comitato di coordinamento del Movimento Nonviolento e della redazione di "Azione nonviolenta"; e' impegnato in molte iniziative di pace e di solidarieta', per i diritti umani di tutti gli esseri umani] - Raffaella Mendolia: Per cominciare vorrei chiedere occupazione, livello di istruzione, luogo di residenza. - Luca Giusti: Redattore progettista in siti web, laureato, Sarzana (La Spezia). * - Raffaella Mendolia: Come e' entrato in contatto con il Movimento Nonviolento, a che eta', cosa l'ha spinta? - Luca Giusti: Conosco da sempre il Movimento Nonviolento e la rivista "Azione nonviolenta" perche' girava in famiglia, un primo contatto diretto c'e' stato al tempo della mia obiezione di coscienza. Un'adesione generica che e' diventata appassionata e sempre piu' specifica dopo i fatti di Genova del luglio 2001. * - Raffaella Mendolia: Attualmente in che campo presta la sua opera? - Luca Giusti: Formazione alla nonviolenza, creazione di Gruppi di azione diretta nonviolenta, revisione dei propri consumi, conduzione della rubrica "L'azione" su "Azione nonviolenta". * - Raffaella Mendolia: Cosa significa essere nonviolenti per lei oggi? - Luca Giusti: Dopo i fatti di Genova 2001 ho compreso l'urgenza di rendere praticabile quanto prima e a quanta piu' gente possibile le politiche dell'azione nonviolenta. Ritengo che il metodo e l'analisi nonviolenti siano necessari per interpretare ed agire in questa realta'. * - Raffaella Mendolia: La carta Ideologico-programmatica del Movimento Nonviolento: qual e' la sua portata oggi e quale ritiene che fosse al momento della sua formulazione? - Luca Giusti: Al momento della sua stesura aveva una portata davvero profetica. Le sue parti si concatenano rafforzandosi e dandosi senso una con l'altra. Intendo dire che isolando i punti tra loro perdono la forza che assumono una volta messi in sequenza, non lasciando l'opportunita' alla violenza di annidarsi in uno dei livelli per poi svuotare tutto il rifiuto della violenza nel suo complesso. E' quando ho capito l'importanza di questo non lasciar scampo alla violenza che ho compreso tutta l'importanza di questa carta, accettandola anche nel suo fondamento (il primo punto) che un tempo mi lasciava perplesso come l'opposizione integrale alla guerra. Oggi quelle straordinarie intuizioni appaiono a tutti come un programma molto concreto, forse il solo praticabile. * - Raffaella Mendolia: Ritiene che essa sia stata sviluppata in tutte le sue direttrici d'azione? - Luca Giusti: Da qualche anno mi pare trascurata la dimensione della lotta. Dovrebbero essere le nuove generazioni a riportarla al centro, a patto di non trascurare le altre fondamentali e piu' peculiari dimensioni. * - Raffaella Mendolia: Quali sono le iniziative piu' significative intraprese dal Movimento negli ultimi dieci anni? - Luca Giusti: L'attivita' della casa per la pace di Verona, dell'Istituto "Domenico Sereno Regis" di Torino e del Centro per la pace di Viterbo, la proposta al movimento contro la globalizzazione liberista del progetto dei gruppi di azione nonviolenta (Gan). * - Raffaella Mendolia: Qual e' la posizione del Movimento Nonviolento nel panorama politico attuale? - Luca Giusti: Sarebbe centrale: il varco attuale della storia non sembra cosi' lontano ad aprirsi. Penso che in un momento di "successo" per la nonviolenza come questo, la posizione del Movimento Nonviolento sia quella di chi ricorda la natura profonda di questo tipo di azione, anche a costo di essere sgraditi. * - Raffaella Mendolia: Qual e' il grado di maturita' del Movimento Nonviolento di oggi, che risultati ha raggiunto, quali difetti devono essere corretti? - Luca Giusti: Ad eccezione di alcuni pilastri, vedo un movimento assai debole. Ho la sensazione che manchi la generazione dei quarantenni e che questa soluzione di continuita' renda difficile valorizzare il patrimonio accumulato in mezzo secolo. In particolare si sta perdendo l'occasione rappresentata dal proliferare di bravi formatori alla nonviolenza, non ci si e' saputi confrontare a sufficienza con il metodo training, anzitutto a partire dalla rinuncia a mettere in gioco la propria corporeita' e scendere su un piano ludico. * - Raffaella Mendolia: Ritiene che Il Movimento Nonviolento abbia una visibilita' adeguata? - Luca Giusti: Si', in rapporto alla quantita' e qualita' di iniziative che produce; no, in rapporto al suo potenziale e al ruolo che potrebbe svolgere. Alcune realta' giornalistiche (proprio quelle che dovrebbero essere piu' vicine) mostrano ostilita'. * - Raffaella Mendolia: Il movimento nel futuro: e' preferibile essere minoranza esigua o movimento di massa? Quali sono le sue concrete possibilita' di sviluppo? - Luca Giusti: Il problema non e' la dimensione; la soluzione non e' la semplificazione di una proposta che e' forte proprio perche' complessa e sottile. Mi pare invece importante riuscire a rimanersi aperti. 8. RIFLESSIONE. RAFFAELLA MENDOLIA INTERVISTA DANIELE LUGLI [Ringraziamo Raffaella Mendolia (per contatti: raffamendo at libero.it) per averci messo a disposizione la seguente intervista estratta dalla sua tesi di laurea su "Aldo Capitini e il Movimento Nonviolento (1990-2002)" sostenuta presso la Facolta' di Scienze politiche dell'Universita' degli studi di Padova nell'anno accademico 2002-2003, relatore il professor Giampietro Berti. Daniele Lugli e' il segretario nazionale del Movimento Nonviolento, figura storica della nonviolenza, unisce a una lunga e limpida esperienza di impegno sociale e politico anche una profonda e sottile competenza in ambito giuridico ed amministrativo, ed e' persona di squisita gentilezza e saggezza grande] - Raffaella Mendolia: Per cominciare vorrei chiedere occupazione, livello di istruzione, luogo di residenza. - Daniele Lugli: Pensionato, avvocato; laurea; Ferrara. * - Raffaella Mendolia: Come e' entrato in contatto con il Movimento Nonviolento, a che eta', cosa l'ha spinta? - Daniele Lugli: A vent'anni. La novita': si costituiva infatti allora. L'avvenuto lettura di qualche opera di Capitini. Un pre-esistente, e non spento, impegno politico-sociale * - Raffaella Mendolia: Attualmente in che campo presta la sua opera? - Daniele Lugli: Oltre a una piccola attivita' professionale (consulenza legale, attivita' formativa in vari ambiti) il mio impegno e' nell'ambito di associazioni che si occupano di pace, diritti umani, ambiente. Mi sono occupato e mi occupo di organizzare, nella mia provincia, il terzo settore: volontariato, associazionismo, cooperazione sociale. * - Raffaella Mendolia: Cosa significa essere nonviolenti per lei oggi? - Daniele Lugli: Intanto non dirmi, neppure per sbaglio, nonviolento, ma, come suggeriva Capitini, "amico della nonviolenza" o, come dico io, "amico delle amiche e degli amici della nonviolenza". Avere attenzione alla necessita' e possibilita' di agire per diminuire la violenza culturale, strutturale e diretta, alla cui produzione quotidianamente partecipiamo. Opporsi nel modo piu' risoluto ed efficace alla violenza, nelle sue varie forme, nei nostri confronti e di chi ci e' piu' caro. Allargare la cerchia di chi ci e' caro, fino a intuire "i tutti". Lavorare all'apertura verso l'esistenza, la liberta', lo sviluppo di tutti gli esseri. Essere consapevoli della propria fallibilita' e percio' sperimentare prassi, individuali e collettive, non fatali. Cercare la miglior corrispondenza tra mezzi impiegati e fini perseguiti. Essere consapevoli dei legami che ci legano agli altri ed usarli per il miglioramento reciproco e non per opprimere o sopprimere. Ricordare che Gandhi, pur nell'estrema fiducia nel metodo nonviolento, ha considerato anche le sue piu' riuscite iniziative come esperimenti con la verita', percio' falsificabili dall'esperienza. Sapere che la nonviolenza e' pianta di molte radici, estranea ad ogni forma di integralismo. * - Raffaella Mendolia: La carta Ideologico-programmatica del Movimento Nonviolento: qual e' la sua portata oggi e quale ritiene che fosse al momento della sua formulazione? - Daniele Lugli: Abbiamo pensato un paio di congressi fa a possibili adeguamenti. Mi sembra pero' che esprima bene l'orientamento del Movimento e la sua proposta rivolta a quanti sono interessati al pensiero ed all'esperienza della nonviolenza. Come e perche' nasce lo racconta Pinna in Nonviolenza in cammino. La sua spinta propulsiva non mi pare esaurita. Indica terreni cruciali di impegno individuale e di gruppo, in una prospettiva di profondo rinnovamento politico. * - Raffaella Mendolia: Ritiene che essa sia stata sviluppata in tutte le sue direttrici d'azione? - Daniele Lugli: Certamente no e certamente non sotto la "bandiera" del Movimento. Credo che all'interno delle diverse realta' locali e nei diversi campi d'impegno gli aderenti al Movimento, passati e presenti, abbiano sviluppato nelle varie direzioni le direttrici richiamate. Io ne sono sicuro per quello che mi riguarda e in tutte le direzioni. Altri, nel Movimento e fuori, lo fa con maggior profondita' di me. * - Raffaella Mendolia: Quali sono le iniziative piu' significative intraprese dal Movimento Nonviolento negli ultimi dieci anni? - Daniele Lugli: L'aver tenuto in vita e diffuso "Azione nonviolenta". Aver riflettuto in modo collettivo, con qualche capacita' analitica, sulla realta' che ci circonda. Gli appuntamenti congressuali mi sembrano in questa direzione importanti e significativi. Alcune iniziative seminariali e di approfondimento su temi divenuti poi cruciali, dopo Seattle e nell'esperienza della rete Lilliput. Aver indicato la necessita' di un serio impegno per la nonviolenza, per un'efficace opposizione alla guerra ed alla sua preparazione. Perseguire collaborazione e coordinamento tra chi, pur impegnato in diverse realta' organizzative, e' interessato alla nonviolenza: ad esempio la Perugia-Assisi del 2000 o la Assisi-Gubbio del 2003. * - Raffaella Mendolia: Qual e' la posizione del Movimento Nonviolento nel panorama politico attuale? - Daniele Lugli: Puo' desumersi facilmente dalle relazioni agli ultimi due congressi e dai congressi approvate. La posizione del Movimento e' molto critica rispetto alle scelte politiche che prevalgono nel nord del mondo, del quale facciamo parte. La crisi degli istituti democratici e dello stato di diritto sembra generalizzarsi, in forme inedite e tragicomiche, mentre, per usare la lingua dell'impero, si riafferma in ogni punto del mondo che "might is right". La maggioranza espressa dal voto popolare, anche nel nostro paese, e' parte attiva ed entusiasta di tale processo. Le proposte "alternative" in campo, per lo piu', o non sono tali (si ripromettono l'alternanza al potere, non messo in discussione nella sua qualita', con modestissime variazioni quanto al suo esercizio) o sono "alternative" che gia' hanno mostrato il loro fallimento, nelle esperienze del cosiddetto socialismo reale e dei suoi sostenitori, sottoposte a frettolose cosmesi no global - new global. * - Raffaella Mendolia: Qual e' il grado di maturita' del Movimento Nonviolento di oggi, che risultati ha raggiunto, quali difetti devono essere corretti? - Daniele Lugli: Scriveva Capitini, forse nell'ultimo articolo per "Azione nonviolenta", "si sente la crescita potenziale di una internazionale della nonviolenza", ma anche "nessuna paura e nessuna fretta, nessuna gelosia e nessuna presunzione, per l'organizzazione: possono sorgere innumerevoli centri per l'addestramento alle tecniche del metodo nonviolento". Il Movimento e War Resister's International, al quale aderisce, non sono, ed e' un bene, l''unico ne' il principale soggetto in questa costruzione. Sono pero' un soggetto tenace e non improvvisato. Un giudizio "severo" sulla politica dei partiti e sulle insufficienze e ingenuita' ( o peggio) dei movimenti puo' indurre il Movimento Nonviolento a forme di isolamento e autoreferenzialita'. Ecco perche' e' importante che all'approfondimento dei temi si accompagni sempre la messa in discussione piu' ampia e l'iniziativa politica e sociale alla nonviolenza ispirata. Per un bilancio dei risultati e per i buoni propositi ci sono i verbali dei congressi e delle riunioni dei comitati di coordinamento. * - Raffaella Mendolia: Ritiene che Il Movimento Nonviolento abbia una visibilita' adeguata? - Daniele Lugli: Certo che no. Ci sarebbe da preoccuparsi se, con una adeguata visibilita' delle nostre proposte, si fosse ancora a questo punto. Come il premier [all'epoca Berlusconi - ndr] ci ricorda "quel che non passa in televisione non avviene, chi non e' in televisione non esiste". E la carte stampata non e' da meglio. Non c'e' dubbio pero', che anche da parte nostra occorra uno sforzo affinche' le molte cose che facciamo, come Movimento in senso stretto e come amici della nonviolenza, abbiano il risalto che obiettivamente meritano. La proposta della nonviolenza torna pero' all'attenzione, come mostrano studiosi della crisi della politica. Penso a Revelli, Galli, Berti. Il nome di Capitini riprende a circolare. Questo e' un fatto importante da sostenere senza rivendicazioni e settarismi. * - Raffaella Mendolia: Il movimento nel futuro: e' preferibile essere minoranza esigua o movimento di massa? Quali sono le sue concrete possibilita' di sviluppo? - Daniele Lugli: La nonviolenza e' esigente: richiede virtu' (che e' sempre minoranza, secondo Robespierre). Gli amici della nonviolenza sono meno esigenti, se mi hanno fatto e confermato segretario. Il Movimento come tale non mi pare pero' suscettibile di sviluppi di massa, seppure questa parola abbia ancora un senso. Puo' influenzare pero' organizzazioni che hanno queste caratteristiche: penso ai sindacati, alle chiese, alle grandi associazioni, alla cooperazione, al volontariato, a quello che resta dei partiti. Nella mia esperienza vedo che questo apporto e' richiesto ed apprezzato. Ma per svolgere questo compito occorre essere, personalmente e come gruppo, preparati e persuasi. Anche senza che questo debba diventare l'impegno professionale di qualcuno richiede comunque disponibilita' di tempo per studiare, confrontarsi, intervenire. Diffusione della rivista, aperta e sollecitante il contributo di tutti gli amici della nonviolenza, e iniziative che diano coordinamento, coerenza, efficacia alle molte esperienze, alla nonviolenza ispirate, che si vanno compiendo da parte di tanti, anche nel nostro paese, mi sembrano possibilita' di sviluppo. Concrete, non facili. 9. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti. Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli. 10. PER SAPERNE DI PIU' * Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it * Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia: www.peacelink.it/users/mir; per contatti: mir at peacelink.it, luciano.benini at tin.it, sudest at iol.it, paolocand at libero.it * Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per contatti: info at peacelink.it NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO Numero 222 del 24 settembre 2007 Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica alla pagina web: http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/ L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e': nbawac at tin.it
- Prev by Date: La domenica della nonviolenza. 130
- Next by Date: Coi piedi per terra. 29
- Previous by thread: La domenica della nonviolenza. 130
- Next by thread: Coi piedi per terra. 29
- Indice: