[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
Minime. 193
- Subject: Minime. 193
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Sun, 26 Aug 2007 00:40:30 +0200
- Importance: Normal
NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO Numero 193 del 26 agosto 2007 Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Sommario di questo numero: 1. Nel silenzio, le stragi 2. Vicenza, una ragione in piu' 3. A Viterbo dal 26 al 30 agosto 2007 il convegno del Centro educazione alla mondialita' 4. Rocco Altieri: Un invito 5. Federico Fioretto: Verso il prossimo 11 settembre. Una proposta 6. Indice dei "Quaderni satyagraha" n. 12 7. Rocco Altieri: Presentazione di "Quaderni satyagraha" n. 12 8. Arun Gandhi: La dualita' dell'11 settembre 9. Nanni Salio: Da Barbiana al Molise. Un ricordo di Piergiorgio Acquistapace 10. Riletture: Rachel Carson, Primavera silenziosa 11. Riletture: Vandana Shiva, Il bene comune della Terra 12. Riedizioni: Gordon Zahn, Franz Jaegerstaetter, il testimone solitario 13. La "Carta" del Movimento Nonviolento 14. Per saperne di piu' 1. EDITORIALE. NEL SILENZIO, LE STRAGI Continua la guerra terrorista e stragista in Afghanistan. Continuano in Afghanistan le stragi di innocenti. Continua la partecipazione militare italiana alla guerra e alle stragi. La partecipazione italiana illegale e criminale, che la Costituzione proibisce, che il diritto internazionale proibisce. Persone innocenti continuano ad essere uccise. Anche grazie alla nostra indifferenza. La nostra indifferenza assassina. 2. EDITORIALE. VICENZA, UNA RAGIONE IN PIU' Alle diecimila eccellenti ragioni per opporsi alla realizzazione della nuova e piu' ampia base militare americana a Vicenza, anche questa s'aggiunge: che gli aeroporti in se' sono un danno per l'ambiente e la salute, per le persone e il territorio, che il trasporto aereo in se' danneggia gravemente la biosfera e l'umanita'. Anche se quegli aerei non fossero assassini, anche se quell'aeroporto non servisse agli eserciti assassini, anche se quella struttura non fosse ordinata alla guerra che puo' distruggere la civilta' umana, anche se non vi fosse una cosi' infame violazione della legalita' costituzionale, anche se non vi fosse una cosi' flagrante violenza alla popolazione e alla terra vicentina, sempre e comunque sarebbe da opporsi alla base militare americana al "Dal Molin". * Tu contrasta sempre la guerra, tu sempre cerca di salvare le umane vite. Tu opponiti a tutti gli eserciti, a tutte le armi opponiti tu. Tu difendi l'umanita' vivente, tu difendi l'umanita' ventura. Tu difendi l'unico mondo che abbiamo, per il bene comune tu lotta. La nonviolenza e' in cammino. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'. 3. INCONTRI. A VITERBO DAL 26 AL 30 AGOSTO 2007 IL CONVEGNO DEL CENTRO EDUCAZIONE ALLA MONDIALITA' [Dal sito del Centro educazione alla mondialita' (www.cem.coop) riprendiamo e diffondiamo] Si svolgera' a Viterbo dal 26 al 30 agosto 2007 il XLVI convegno nazionale del "Cem Mondialita'", sul tema "Umano, disumano, post-umano. Corpo a corpo nell'educazione. I relatori principali saranno Mauro Ceruti, professore di filosofia della scienza presso l'Universita' di Bergamo; Alberto Abruzzese, docente di sociologia dei processi culturali e comunicativi allo Iulm di Milano; Carmine Di Sante, che ha insegnato all'Istituto teologico di Assisi e ha lavorato al Sidic (Service International de Documentation Judeo-Chretienne). * Quell'unita' psico-fisica che e' l'uomo appare oggi sottoposta a profondi cambiamenti, soprattutto sul versante del corpo, come mai prima nella storia. Per secoli si e' ritenuto che l'educazione si dovesse occupare prevalentemente dello spirito, della coscienza, del sapere. Attualmente questa concezione viene radicalmente messa in discussione dall'evoluzione della biologia, e piu' in generale delle scienze e delle tecnologie, ed e' per questo che l'educazione non puo' disinteressarsi di quel che accade. Ecco perche' il convegno del Cem (Centro educazione alla mondialita') sara' un appuntamento essenziale, che colloca il nostro movimento nell'occhio del ciclone e che ci obbliga a fare discernimento e a tener vivi gli interrogativi dell'etica. Dopo aver messo a fuoco, lo scorso anno, la complessita' del vivere e dell'educare ("Tra il bene e il male? Il conflitto negli immaginari dell'educazione"), ci inoltriamo quest'anno ad investigare altri essenziali aspetti del vivere, tra il nascere e il morire: "Umano, disumano, post-umano. Corpo a corpo nell'educazione". Con questo tema siamo alle prese con una sfida inedita che vede la scienza e la tecnica condurre l'uomo oltre l'uomo, che viene gia' oggi descritto come essere bionico, cyborg, simbionte... L'avvento del post-umano mette dunque sotto scacco la pedagogia, dal momento che non si comprende piu' come sia possibile educare un uomo ed una donna che corrono il rischio di vedere alterata la loro stessa "natura umana". Siamo allora di fronte ad un paradosso che l'educazione non aveva mai conosciuto prima: la fine di cio' che sembrava essere "naturale", immutabile, fisiologico e a suo modo "trascendente". Cosa significa oggi "naturale"? Che ne e' dei principi iscritti nella coscienza di ogni essere umano? Che ne e' della loro "universalita'"? Come educare il "simbionte" che e' gia' fra noi? L'educazione e' cosi' chiamata ad un corpo a corpo davvero nuovo. Esso, da un lato, chiede di indagare i presupposti razionali su cui fondare e costruire le regole dell'etica pubblica e, dall'altro, di definire i confini invalicabili di quella soglia-limite per impedire a cio' che e' umano di degenerare nel dis-umano e nel post-umano. * Segreteria organizzativa: Cem Mondialita', via Piamarta 9, 25121 Brescia, tel. 3493624217, fax 0303772781, e-mail: cemconvegno at saveriani.bs.it, sito: www.cem.coop 4. INIZIATIVE. ROCCO ALTIERI: UN INVITO [Ringraziamo Rocco Altieri (per contatti: roccoaltieri at interfree.it) per questa comunicazione. Rocco Altieri e' nato a Monteleone di Puglia, studi di sociologia, lettere moderne e scienze religiose presso l'Universita' di Napoli, promotore degli studi sulla pace e la trasformazione nonviolenta dei conflitti presso l'Universita' di Pisa, docente di Teoria e prassi della nonviolenza all'Universita' di Pisa, dirige la rivista "Quaderni satyagraha". Tra le opere di Rocco Altieri segnaliamo particolarmente La rivoluzione nonviolenta. Per una biografia intellettuale di Aldo Capitini, Biblioteca Franco Serantini, Pisa 1998. Mohandas K. Gandhi e' stato della nonviolenza il piu' grande e profondo pensatore e operatore, cercatore e scopritore; e il fondatore della nonviolenza come proposta d'intervento politico e sociale e principio d'organizzazione sociale e politica, come progetto di liberazione e di convivenza. Nato a Portbandar in India nel 1869, studi legali a Londra, avvocato, nel 1893 in Sud Africa, qui divenne il leader della lotta contro la discriminazione degli immigrati indiani ed elaboro' le tecniche della nonviolenza. Nel 1915 torno' in India e divenne uno dei leader del Partito del Congresso che si batteva per la liberazione dal colonialismo britannico. Guido' grandi lotte politiche e sociali affinando sempre piu' la teoria-prassi nonviolenta e sviluppando precise proposte di organizzazione economica e sociale in direzione solidale ed egualitaria. Fu assassinato il 30 gennaio del 1948. Sono tanti i meriti ed e' tale la grandezza di quest'uomo che una volta di piu' occorre ricordare che non va mitizzato, e che quindi non vanno occultati limiti, contraddizioni, ed alcuni aspetti discutibili - che pure vi sono - della sua figura, della sua riflessione, della sua opera. Opere di Gandhi: essendo Gandhi un organizzatore, un giornalista, un politico, un avvocato, un uomo d'azione, oltre che una natura profondamente religiosa, i suoi scritti devono sempre essere contestualizzati per non fraintenderli; Gandhi considerava la sua riflessione in continuo sviluppo, e alla sua autobiografia diede significativamente il titolo Storia dei miei esperimenti con la verita'. In italiano l'antologia migliore e' Teoria e pratica della nonviolenza, Einaudi; si vedano anche: La forza della verita', vol. I, Sonda; Villaggio e autonomia, Lef; l’autobiografia tradotta col titolo La mia vita per la liberta', Newton Compton; La resistenza nonviolenta, Newton Compton; Civilta' occidentale e rinascita dell'India, Movimento Nonviolento; La cura della natura, Lef; Una guerra senza violenza, Lef (traduzione del primo, e fondamentale, libro di Gandhi: Satyagraha in South Africa). Altri volumi sono stati pubblicati da Comunita': la nota e discutibile raccolta di frammenti Antiche come le montagne; da Sellerio: Tempio di verita'; da Newton Compton: e tra essi segnaliamo particolarmente Il mio credo, il mio pensiero, e La voce della verita'; Feltrinelli ha recentemente pubblicato l'antologia Per la pace, curata e introdotta da Thomas Merton. Altri volumi ancora sono stati pubblicati dagli stessi e da altri editori. I materiali della drammatica polemica tra Gandhi, Martin Buber e Judah L. Magnes sono stati pubblicati sotto il titolo complessivo Devono gli ebrei farsi massacrare?, in "Micromega" n. 2 del 1991 (e per un acuto commento si veda il saggio in proposito nel libro di Giuliano Pontara, Guerre, disobbedienza civile, nonviolenza, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1996). Opere su Gandhi: tra le biografie cfr. B. R. Nanda, Gandhi il mahatma, Mondadori; il recente accurato lavoro di Judith M. Brown, Gandhi, Il Mulino; il recentissimo libro di Yogesh Chadha, Gandhi, Mondadori. Tra gli studi cfr. Johan Galtung, Gandhi oggi, Edizioni Gruppo Abele; Icilio Vecchiotti, Che cosa ha veramente detto Gandhi, Ubaldini; ed i volumi di Gianni Sofri: Gandhi e Tolstoj, Il Mulino (in collaborazione con Pier Cesare Bori); Gandhi in Italia, Il Mulino; Gandhi e l’India, Giunti. Cfr. inoltre: Dennis Dalton, Gandhi, il Mahatma. Il potere della nonviolenza, Ecig. Una importante testimonianza e' quella di Vinoba, Gandhi, la via del maestro, Paoline. Per la bibliografia cfr. anche Gabriele Rossi (a cura di), Mahatma Gandhi; materiali esistenti nelle biblioteche di Bologna, Comune di Bologna. Altri libri particolarmente utili disponibili in italiano sono quelli di Lanza del Vasto, William L. Shirer, Ignatius Jesudasan, George Woodcock, Giorgio Borsa, Enrica Collotti Pischel, Louis Fischer. Un'agile introduzione e' quella di Ernesto Balducci, Gandhi, Edizioni cultura della pace. Una interessante sintesi e' quella di Giulio Girardi, Riscoprire Gandhi, Anterem, Roma 1999; tra le piu' recenti pubblicazioni segnaliamo le seguenti: Antonio Vigilante, Il pensiero nonviolento. Una introduzione, Edizioni del Rosone, Foggia 2004; Mark Juergensmeyer, Come Gandhi, Laterza, Roma-Bari 2004; Roberto Mancini, L'amore politico, Cittadella, Assisi 2005; Enrico Peyretti, Esperimenti con la verita'. Saggezza e politica di Gandhi, Pazzini, Villa Verucchio (Rimini) 2005; Fulvio Cesare Manara, Una forza che da' vita. Ricominciare con Gandhi in un'eta' di terrorismi, Unicopli, Milano 2006; Giuliano Pontara, L'antibarbarie. La concezione etico-politica di Gandhi e il XXI secolo, Ega, Torino 2006. Per contattare la redazione dei "Quaderni satyagraha": Centro Gandhi, via Santa Cecilia 30, 56127 Pisa, tel. 050542573, e-mail: roccoaltieri at interfree.it, sito: www.centrogandhi.it] Cari amici, e' appena uscito il n.12 dei "Quaderni Satyagraha" che e' dedicato a "L'11 settembre di Gandhi". L'importanza dei contenuti e l'approssimarsi dell'anniversario ci chiedono di pubblicizzare al massimo il volume. Vi invio la mia breve presentazione, l'indice e l'articolo di apertura di Arun Gandhi, nipote diretto del Mahatma. A partire dall'appello contenuto nell'articolo di Arun Gandhi, i "Quaderni Satyagraha" invitano gli amici e i lettori a organizzare, dove vivono, incontri di riflessione e di preghiera in occasione del prossimo 11 settembre, ispirandosi al messaggio di speranza che ci viene trasmesso dal Satyagraha di Gandhi, in alternativa al messaggio della paura, del terrore, della guerra infinita. 5. INIZIATIVE. FEDERICO FIORETTO: VERSO IL PROSSIMO 11 SETTEMBRE. UNA PROPOSTA [Da Federico Fioretto (per contatti: e-mail: info at associazione-ariel.it) riceviamo e diffondiamo. Federico Fioretto e' impegnato nell'Associazione Ariel di Gazzola (Piacenza)] Carissimi amici, si avvicina una scadenza che senz'altro sara' oggetto di celebrazione: l'11 settembre. Ma per gli amici della nonviolenza l'11 settembre e' una data da ricordare con gioia e fiducia per una buonissima ragione: l'11 settembre 1906 a Johannesburg, il futuro Mahatma Gandhi e altri intrepidi indiani iniziavano il movimento moderno di lotta nonviolenta, piu' avanti conosciuto come Satyagraha, che avrebbe dato all'umanita' una possibilita' di cambiare il mondo senza far uso di violenza. Quella possibilita' dura ancora; a maggior ragione oggi, nell'era della bomba atomica, quando l'umanita' ha acquisito il potere di annullare se stessa, la nonviolenza e', piu' che una opportunita', una necessita'. I "Quaderni Satyagraha" pubblicano questo 11 settembre, a un anno esatto dal convegno di Calambrone del settembre 2006 organizzato dal Centro Gandhi di Pisa per commemorare il centenario dell'evento e riflettere sulla sua attualita', il volume "L'11 Settembre di Gandhi. La luce sconfigge la tenebra". Proprio con l'occasione dell'uscita di questo libro, e utilizzandolo magari come strumento di diffusione e occasione di dibattito sui temi della nonviolenza, lanciamo a tutti voi la proposta di organizzare nelle vostre realta' locali eventi di celebrazione dell'11 settembre come giornata di speranza e armonia, per aprire al maggior numero di persone gli occhi sull'altra possibilita' che esiste, ed e' l'unica veramente praticabile, per affrontare i problemi di ingiustizia e violenza del mondo di oggi. Come tutte le idee, anche questa puo' camminare solo sulle vostre gambe e nutrirsi del vostro prezioso e creativo contributo di amici della nonviolenza. Vi ringrazio per l'attenzione, sperando di aver suscitato in voi il desiderio di fare qualcosa perche' questo 11 settembre non si parli solo di vendetta, guerra preventiva, globale, infinita ma anche di nonviolenza e delle meravigliose opportunita' che in ogni parte del mondo questa strada sta presentando. * 101 anni orsono, l'11 settembre 1906, all'Imperial Theatre di Johannesburg, in Sudafrica, sorgeva un'alba di speranza per tutta l'umanita: nasceva il movimento di lotta nonviolenta per i diritti degli indiani immigrati guidato da Mohandas K. Gandhi che circa un anno dopo avrebbe preso il nome di Satyagraha. Il nome Satyagraha significa "adesione alla verita" ed e' un termine oggi purtroppo mistificato e spesso utilizzato impropriamente; ma il tipo di lotta nonviolenta che Gandhi ha mostrato al mondo essere possibile ha permesso, nell'ultimo secolo, a piu' di tre miliardi di persone di conquistare quasi senza colpo ferire liberta' e diritti che prima non possedevano. "Quaderni Satyagraha", autorevole rivista di studi sulla nonviolenza, ha appena pubblicato il volume "L'11 settembre di gandhi. La luce sconfigge la tenebra", un libro di grande interesse sul carattere, la forza e l'attualita" della nonviolenza applicata secondo l'ideale del Satyagraha gandhiano; l'opera viene lanciata a un anno esatto dal convegno dedicato al centenario dell'evento sudafricano e ne e' un frutto. Anche attingendo alla risorsa preziosa costituita da tale volume, il nostro invito e' che ciascun amico della nonviolenza si attivi per ideare e promuovere nella propria realta' locale eventi e occasioni celebrativi di un 11 settembre diverso, pur nel rispetto per ogni sofferenza, da quello che prevedibilmente i media ufficiali propineranno, celebrativo invece della violenza, della disperazione e della vendetta. A Piacenza, tanto per dare un'idea, organizzeremo una conferenza di presentazione del libro con la presenza di almeno uno dei coautori del volume, in collaborazione con una libreria e altre associazioni interessate al tema della nonviolenza e della ricerca interiore. Vi invitiamo a cooperare tra tutti, nelle realta' locali e oltre, senza perseguire visibilita individuali ma cercando di massimizzare l'impatto sull'opinione pubblica attraverso tutte le sinergie attivabili: anche questo anelito all'unita' e' parte dell'eredita di Gandhi. * Per notizie sul volume e per richiederne copie, contattare i "Quaderni Satyagraha", via Santa Cecilia 30, 56127 Pisa, tel. 050542573, e-mail: roccoaltieri at interfree.it; centrononviolenza at libero.it ; per altre informazioni anche Associazione Ariel, il Piano 31, Gazzola (Piacenza), tel. 0523976738, e-mail: info at associazione-ariel.it 6. MATERIALI. INDICE DEI "QUADERNI SATYAGRAHA" N. 12 [Ringraziamo Rocco Altieri per averci messo a disposiizione il seguente indice] Indice del n. 12 dei "Quaderni Satyagraha": L'11 settembre di Gandhi. La luce sconfigge la tenebra - Presentazione - Arun Gandhi, La dualita' dell'11 settembre - Rocco Altieri, La nonviolenza del forte - Fulvio Cesare Manara, Johannesburg - 11 settembre 1906: Il problema delle origini del Satyagraha - Michael Nagler, Speranza o terrore? Gandhi e l'altro 11 settembre - Bhikhu Parekh, Bin Laden incontra Gandhi - Nanni Salio, Nonviolenza versus terrorismi - Franz Amato, Nonviolenza o barbarie - Pierpaolo Calonaci, La porta stretta della nonviolenza - Enrico Peyretti, Giustizia, pace e verita' - Piero P. Giorgi, La rivoluzione nonviolenta nella vita quotidiana - Mariella Dipaola e Matteo Della Torre; Il Nai Talim: la nuova educazione secondo Gandhi - Enrico Peyretti, La nonviolenza ha bisogno di religione - Federico Fioretto, Tornare a Gandhi - Adriano Mariani, Dialogando con G. Anders e K. Jaspers, filosofi dell'apocalisse nucleare. 7. RIFLESSIONE. ROCCO ALTIERI: PRESENTAZIONE DI "QUADERNI SATYAGRAHA" N. 12 [Ringraziamo Rocco Altieri per averci messo a disposizione la sua presentazione al n. 12 dei "Quaderni satyagraha"] "Sostengo che il satyagraha sia un completo sostituto della violenza e della guerra. E' progettato, cioe', per raggiungere i cuori sia dei cosiddetti "terroristi", sia dei governanti che cercano di sradicare i terroristi castrando un'intera nazione" (Mohandas K. Gandhi) Questo quaderno e' stato costruito a partire dal convegno di tre giorni che si e' svolto a Pisa, dal 9 all'11 settembre 2006, per ricordare il Centenario della nascita della nonviolenza moderna. L'11 settembre 1906, nel Teatro Imperiale di Johannesburg in Sud Africa, una grande assemblea di immigrati indiani decideva di intraprendere una campagna di disobbedienza civile alle leggi discriminatorie del cosiddetto Black Act. Lo stesso Gandhi riconobbe in quell'evento l'atto di nascita del satyagraha, cioe' di un modo nuovo di lottare che sostituisce alla forza fisica una "Forza piu' grande, generata dalla Verita' e dall'Amore". Il convegno per il centenario, promosso dai "Quaderni Satyagraha", vide la partecipazione di oltre duecento abbonati e lettori provenienti da tutta Italia, oltre ai principali studiosi e personalita' del mondo della nonviolenza. Le giornate di Calambrone, la localita' della marina di Pisa che ospitava il convegno, restano nella memoria di tutti i partecipanti per il clima di vibrante amicizia e di intensa partecipazione. Come non ricordare il momento culminante, quando sulla spiaggia, la mattina della domenica, Alex Zanotelli guido' la celebrazione eucaristica nel segno della religiosita' aperta di Gesu' e di Gandhi, accomunando in autentica fraternita' tutti i presenti, senza distinzioni tra agnostici, atei, credenti. Intanto le tavole rotonde si susseguivano con un ritmo fin troppo incalzante, con l'entusiasmo e l'ambizione di discutere e ridefinire tutti i temi cruciali di un programma per la rivoluzione nonviolenta dei nostri tempi: l'organizzazione del potere dal basso, l'economia solidale, la decrescita e la parsimonia negli stili di vita, il servizio civile e la difesa popolare nonviolenta, gli interventi civili e non-armati nelle situazioni di crisi, il disarmo atomico, la critica alla scienza dominante, la bioetica, il rapporto pace-giustizia e, last but not least, laicita' e riforma di religione. Il convegno cadeva in un momento di grave crisi della politica internazionale con l'escalation della guerra in Iraq, Afghanistan, Libano e con un generale rilancio delle politiche di riarmo e di guerra, anche da parte dell'Italia. Di fronte allo smarrimento e al senso di impotenza di molti pacifisti, all'uso spesso strumentale del termine "nonviolenza" e della stessa immagine di Gandhi, il convegno ha voluto ribadire che la nonviolenza non e' passivita', rassegnazione al male minore: e' invece attiva obiezione di coscienza alle strutture di dominio e di guerra, scelta rivoluzionaria di trasformazione sociale per costruire il potere di tutti (l'omnicrazia di Aldo Capitini). L'iniziativa di Pisa si concluse il pomeriggio dell'11 settembre, con una grande e affollata manifestazione nell'auditorium della Provincia, dove Alex Zanotelli lancio' la campagna per la messa al bando delle armi atomiche, un impegno improcrastinabile per attivare il satyagraha del XXI secolo. Le relazioni piu' importanti del Centenario sono state rielaborate e approfondite dagli autori, in vista della preparazione di questo quaderno. E' stato necessario, per l'ampiezza dei temi trattati nelle tre giornate di Calambrone, delimitare drasticamente la pubblicazione ai contributi che fanno riferimento specifico all'11 settembre di Gandhi, all'interpretazione del satyagraha come alternativa all'altro 11 settembre, quello della guerra e del terrore. Ne e' uscito un volume organico e compatto, di alto livello culturale e di grande interesse formativo. 8. RIFLESSIONE. ARUN GANDHI: LA DUALITA' DELL'11 SETTEMBRE [Ringraziamo Rocco Altieri per averci messo a disposizione il seguente articolo che appare nel n. 12 dei "Quaderni satyagraha". Arun Gandhi e' nipote di Mohandas K. Gandhi e ne prosegue l'impegno] Non molti sono consapevoli che, mentre per il popolo americano l'11 settembre e' un giorno di lutto e disperazione, per altri e' un giorno di speranza e di armonia. Fu infatti l'11 settembre 1906, che mio nonno, Mohandas K. Gandhi, lancio' la prima, grande campagna pubblica nonviolenta contro il pregiudizio razziale in Sud Africa, dimostrando cosi' al mondo che una risoluzione nonviolenta della maggior parte dei conflitti e' possibile. Egli in seguito elevo' la sua filosofia al piu' alto livello e la chiamo' Satyagraha, ricerca della verita', poiche' credeva che gli esseri umani hanno bisogno di diventare consapevoli delle molte forme di violenza che noi pratichiamo coscientemente o incoscientemente. Dunque, l'11 settembre 2006 segna il centenario di un evento positivo, una vera via di vita, ispirata da Fede, Speranza e Armonia. * Mi sono tormentato a pensare se noi americani dobbiamo continuare a osservare ogni anno l'11 settembre come un giorno di lutto che mai piu' si ripeta, o possiamo trasformarlo in un giorno di speranza e armonia. Potremmo cambiarlo in un giorno di introspezione per accettare che noi individualmente e come societa' abbiamo bisogno di cambiare radicalmente le nostre vite e le nostre relazioni, se desideriamo evitare il ripetersi del terrorismo nel mondo? Io non intendo svalutare il sacrificio delle piu' di tremila persone che sono morte nell'attentato alle torri gemelle, ne' degli oltre cinquantamila iracheni, uomini, donne e bambini, che sono morti come ritorsione per cio' che accadde l'11 settembre. E' un sacrificio enorme che il mondo sta pagando per l'errore di venti persone. In ossequio a cio' che Gandhi ci insegno', noi possiamo osservare l'11 settembre come giorno di preghiera per la Pace e l'Armonia. Un giorno in cui noi tutti possiamo, innanzitutto, impegnarci a creare la pace e l'armonia a cominciare dalla nostra casa, e quindi a promuovere la pace e l'armonia nelle nostre societa' ed eventualmente nel mondo. La visione di Gandhi della nonviolenza non era un progetto irrealizzabile. Egli dimostro' che possiamo praticarla nei fatti, se noi "diventiamo il cambiamento che desideriamo vedere nel mondo". * Gandhi comprese piu' di un secolo fa che noi uomini abbiamo fatto delle religioni un fattore di divisione, nocivo alla pace e all'armonia. Come ragazzo cresciuto con il nonno, lo ricordo dire che "la religione e' come scalare una montagna". Se noi stiamo cercando di raggiungere tutti la stessa cima perche' dovremmo questionare con coloro che cercano di arrampicarsi da un versante della montagna diverso dal nostro? Quando interrogato, egli soleva dire che era nello stesso tempo un indu', un musulmano, un cristiano, un buddista, perche' rispettava tutte le religioni e prendeva le pepite di saggezza presenti in ciascuna per accrescere la sua comprensione di Dio. Egli era angosciato dalla pretesa moderna di ciascuna religione di "possedere" la Verita'. Credeva che nessuna religione "possedesse" la Verita', ma che una religione praticata con umilta' possa guidarci alla ricerca della Verita' e a una vera comprensione del significato di Dio. Il possesso conduce all'arroganza e alla mancanza di rispetto verso gli altri, mentre la ricerca induce rispetto e umilta'. Ci puo' essere presunzione, ingenuita' o anche stupidita' da parte mia nel credere che noi possiamo trasformare questo mondo. Ma credo, come mio nonno, che la fede in Dio possa diventare significativa solo se ha anche fede nell'Umanita'. Noi non possiamo odiare e distruggere cio' che Dio ha creato, tanto piu' se professiamo di amare Dio come Creatore. * Io propongo che la nazione decida di celebrare l'11 settembre 2006, e ogni successivo 11 settembre, come giornata di preghiera per la Pace e l'Armonia. Noi dobbiamo iniziare la giornata con ciascuna famiglia che recita una breve preghiera per la pace e l'armonia, e agire perche' in ogni famiglia regni la pace e l'armonia. Inoltre propongo che le comunita', ciascun gruppo di vicinato, rione o citta', organizzino una preghiera ecumenica con le diverse fedi per invocare la pace e l'armonia, alla maniera di Gandhi. Dal tempo della mia adolescenza io posso ricordare che le preghiere di Gandhi si tenevano, ogni mattina e ogni sera, in luoghi aperti o in saloni neutri, dove non erano in mostra simboli di alcuna religione. Al massimo ci poteva essere una candela accesa e tutti, radunati in assemblea, potevano cantare insieme le preghiere di ciascuna delle maggiori religioni mondiali. I partecipanti, centinaia, se non migliaia, affluivano da tutte le differenti fedi. Possiamo noi ripetere cio'? Possiamo noi invitare ciascun gruppo religioso presente in citta' a venire con i loro seguaci a una preghiera ecumenica in un luogo di convegno neutrale? Molti anni fa, dopo l'episodio di Rodney King che strazio' Los Angeles, da parte del mio istituto organizzammo una preghiera ecumenica in Memphis, Tennessee, poiche' le tensioni tra afroamericani e bianchi avevano raggiunto il punto di rottura. 36 leader religiosi locali vennero al campo di calcio dell'Universita' dei Fratelli Cristiani, con una folla di piu' di seicento neri, bianchi e latini, credenti e non credenti, e ciascun gruppo religioso aderi' all'accordo, recitando in cinque minuti una preghiera per la Pace della propria tradizione religiosa. Fu una bella cerimonia e molti credettero che servi' a dissipare per lungo tempo la rabbia che albergava nella citta'. In seguito, per mesi la gente di Memphis non smise di parlare di quella grande esperienza spirituale. Possiamo replicare quell'evento su una dimensione nazionale? Su una scala mondiale? O noi siamo cosi' immersi nella violenza che la pace e' diventata priva di senso? 9. MEMORIA. NANNI SALIO: DA BARBIANA AL MOLISE. UN RICORDO DI PIERGIORGIO ACQUISTAPACE [Ringraziamo Nanni Salio (per contatti: info at cssr-pas.org) per averci messo a disposizione questo ricordo scritto per il quotidiano "Liberazione", che riprendiamo pressoche' integralmente. Giovanni (Nanni) Salio, torinese, nato nel 1943, ricercatore nella facolta' di Fisica dell'Universita' di Torino, segretario dell'Ipri (Italian Peace Research Institute), si occupa da alcuni decenni di ricerca, educazione e azione per la pace, ed e' tra le voci piu' autorevoli della cultura nonviolenta in Italia; e' il fondatore e presidente del Centro studi "Domenico Sereno Regis", dotato di ricca biblioteca ed emeroteca specializzate su pace, ambiente, sviluppo (sede: via Garibaldi 13, 10122 Torino, tel. 011532824 - 011549005, fax: 0115158000, e-mail: regis at arpnet.it, sito: www.cssr-pas.org). Opere di Giovanni Salio: Difesa armata o difesa popolare nonviolenta?, Movimento Nonviolento, II edizione riveduta, Perugia 1983; Ipri (a cura di Giovanni Salio), Se vuoi la pace educa alla pace, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1983; con Antonino Drago, Scienza e guerra: i fisici contro la guerra nucleare, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1984; Le centrali nucleari e la bomba, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1984; Progetto di educazione alla pace, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1985-1991; Ipri (introduzione e cura di Giovanni Salio), I movimenti per la pace, vol. I. Le ragioni e il futuro, vol. II. Gli attori principali, vol. III. Una prospettiva mondiale, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1986-1989; Le guerre del Golfo e le ragioni della nonviolenza, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1991; con altri, Domenico Sereno Regis, Satyagraha, Torino 1994; Il potere della nonviolenza: dal crollo del muro di Berlino al nuovo disordine mondiale, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1995; Elementi di economia nonviolenta, Movimento Nonviolento, Verona 2001; con D. Filippone, G. Martignetti, S. Procopio, Internet per l'ambiente, Utet, Torino 2001. Piergiorgio Acquistapace, insegnante di straordinarie doti maieutiche; infaticabile animatore di movimenti per la pace, l'ambiente, i diritti di tutti, la costruzione di un altro mondo possibile; gia' responsabile regionale dei verdi e figura storica della sinsitra molisana; limpido e strenuo oppositore della guerra; autorevole volto e nitida voce del Movimento Nonviolento, e' deceduto due giorni fa] Ci siamo conosciuti quasi trent'anni fa ai campi estivi organizzati a Barbiana dal "coordinamento degli insegnanti nonviolenti", un piccolo gruppo che in quegli anni, a partire dall'esperienza di don Milani, aveva cominciato a elaborare una pedagogia dell'educazione alla pace e alla nonviolenza a tutto campo. Erano gli anni della grande contrapposizione Est- Ovest, dei missili cruise alla base di Comiso, della grande ondata del movimento per la pace che contribui' efficacemente, insieme ai movimenti per il dissenso nei paesi dell'Est europeo, al piu' grande cambiamento mai avvenuto nella storia delle relazioni internazionali senza sparare un solo colpo di fucile: lo smantellamento degli euromissili, la caduta del muro di Berlino e la fine della guerra fredda. Anni carichi di speranza, come eravamo noi, giovani insegnanti impegnati a studiare il rapporto tra fisica e guerra, a contestare l'uso militare della scienza, le armi nucleari e anche il nucleare civile, prima ancora di Cernobyl. E a quella scuola si formo' anche Piergiorgio che, come molti, dapprima si era avvicinato ai radicali, quando ancora erano impegnati in lotte antimilitariste e nonviolente, per allontanarsi quando essi scelsero altre strade, a nostro parere meno consone con la nonviolenza, e aderire al Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini dopo la prima marcia Perugia-Assisi del 1961. E quando venne Cernobyl, non ci trovo' impreparati: collaborammo entrambi, in sedi diverse, lui nel suo Molise, io a Torino, ad animare le prime esperienze delle liste verdi, ancora una volta sorretti dalla speranza di poter contribuire a un cambiamento profondo dello stile di vita, del modo di fare politica, del modello di sviluppo insostenibile e disastroso. Politica, educazione e nonviolenza: un trinomio che continuammo, per qualche tempo all'insaputa l'uno dell'altro, a seguire per quanto ne fummo capaci, convinti che questa e' la strada che l'umanita' deve perentoriamente imboccare, se non vorra' essere travolta dalla propria insipienza. * E ci furono anche le delusioni, che la politica spesso riserva soprattutto a coloro che intendono modificarne le regole del gioco e passare da lotte di potere, di palazzo, di interessi costituiti a una autentica politica della nonviolenza, di servizio, di cambiamento profondo e radicale. Dopo il suo impegno come referente regionale dei Verdi, anche lui se ne allontano' per riprendere ancora una volta il lavoro di base nel piccolo ma coeso gruppo del Movimento Nonviolento molisano. E le nostre strade tornarono a incrociarsi sempre piu' spesso in occasione degli incontri di formazione alla nonviolenza organizzati per insegnanti, giovani, educatori, cittadinanza attiva, politici. Un impegno che toccava tutti i principali temi della globalita': dall'alternativa alla guerra alla difesa popolare nonviolenta; dall'educazione alla trasformazione nonviolenta dei conflitti al cambiamento del modello di sviluppo, dalla denuncia delle grandi e inutili opere alla ricerca di fonti energetiche rinnovabili. Piergiorgio agiva con la semplicita' propria di chi, senza presunzione ma persuaso della nonviolenza (come direbbero sia Bobbio sia Capitini), continua a seminare con il distacco tipico di chi conosce l'impermanenza delle cose e l'agire "senza rivendicare il merito delle proprie azioni e senza aspettarsene l'esito", che verra' quando meno ci si aspetta. E' l'agire proprio del satyagraha, della ricerca costante della verita', consapevoli della nostra limitatezza e fallacia, del "dire la verita' ai potenti", anche quando questo costa impegno, fatica e pericoli. Le denunce di Piergiorgio erano sempre puntuali: dagli interventi su scala locale a difesa di chi era licenziato, alla richiesta di smantellamento delle armi nucleari, sino al recente richiamo al governo Prodi per l'assurda e incomprensibile decisione di accettare l'ampliamento della base di Vicenza: "Prodi consente l'allargamento di una base militare (gia' molto ingombrante nella piccola citta') ad un presidente Bush che, pur abbandonato dai suoi stessi elettori a causa delle guerre americane, continua ad infliggere inutili sacrifici umani al mondo intero...". * Ci siamo incontrati l'anno scorso in una data storica, l'11 settembre, a Calambrone, in quel di Pisa, non tanto per commemorare l'attacco terrorista alle Torri Gemelle, quanto per ricordare l'altro 11 settembre, quello di un secolo prima, quando Gandhi in Sudafrica lancio' la sua prima campagna di satyagraha, inaugurando quel metodo di lotta attiva della nonviolenza che e' il suo maggior lascito all'umanita' intera. E poi ancora a Campobasso il 24 marzo scorso in occasione del convegno su "missioni di pace, missioni di guerra", una ulteriore occasione per riflettere sulle alternative storiche all'uso militare della forza nelle relazioni internazionali e per far conoscere la storia delle lotte nonviolente e dei Corpi civili di pace. Sino all'ultimo hai continuato a lavorare, sperare, costruire per un'alternativa nonviolenta... un profondo cambiamento della politica, per il quale hai lottato strenuamente e per il quale rimarrai sempre nel nostro cuore e nella nostra memoria, insieme ai tuoi cari Lucia, Laura e Alessia. 10. RILETTURE. RACHEL CARSON: PRIMAVERA SILENZIOSA Rachel Carson, Primavera silenziosa, Feltrinelli, Milano 1963, 1979, pp. 320. Un classico dell'ecologia. Un libro di cui non si cessa di essere grati all'autrice. 11. RILETTURE. VANDANA SHIVA: IL BENE COMUNE DELLA TERRA Vandana Shiva, Il bene comune della Terra, Feltrinelli, Milano 2006, pp. 216, euro 14. Un lavoro di sintesi della grande scienziata, pensatrice, militante ecopacifista, femminista, nonviolenta, della solidarieta' globale; un libro che dovrebbe essere adottato come testo nelle scuole di ogni ordine e grado e nelle universita'. 12. RIEDIZIONI. GORDON ZAHN: FRANZ JAEGERSTAETTER, IL TESTIMONE SOLITARIO Gordon Zahn, Franz Jaegerstaetter, il testimone solitario, Gribaudi, Torino 1968 (col titolo: Il testimone solitario. Vita e morte di Franz Jaegerstaetter), Editoria Universitaria, Venezia 2002, pp. 200, euro 13. Opportunamento ripubblicato, questo lavoro (la cui edizione originale e' del 1965) fondato su un'ampia serie di interviste condotte dall'autore con metodo sociologico a St. Radegund, il paese di Franz Jaegerstaetter, nei primi anni Sessanta, e' ancora una lettura di grande utilita', non solo e non tanto come documento pionieristico e suscitatore di ulteriori ricerche sulla figura del resistente assassinato dai nazisti nel 1943, ma anche proprio come raccolta delle immagini di Franz cosi' come si riflettevano nella memoria dei compaesani a distanza di tanti anni dalla sua morte e come ricostruzione della sua vicenda e del suo messaggio cosi' come si depositarono non solo nel cuore dei testimoni della sua vita, ma anche di coloro che alla sua storia, al suo martirio, al suo appello all'umanita' si accostarono dopo la sua morte trovandovi una preziosa eredita', una convocazione ineludibile, un volto fraterno in cui rispecchiare le esigenze piu' profonde e piu' nitide della propria coscienza. Se il successivo lavoro di Erna Putz, Franz Jaegerstaetter. Un contadino contro Hitler (di vent'anni posteriore - disponibile anche in edizione italiana presso l'Editrice Berti, Piacenza 2000) ricostruisce con grande precisione la vicenda biografica e chiarisce altresi' sulla base di una cospicua documentazione tanti aspetti del contesto esterno e del travaglio interiore in cui maturarono la personalita', la riflessione e le scelte di Franz, questo lavoro di Zahn resta ancora di grande interesse e valore. Per richieste alla casa editrice: e-mail: euvenezia at libero.it, sito: www.editoriauniversitaria.com 13. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti. Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli. 14. PER SAPERNE DI PIU' * Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it * Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia: www.peacelink.it/users/mir; per contatti: mir at peacelink.it, luciano.benini at tin.it, sudest at iol.it, paolocand at libero.it * Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per contatti: info at peacelink.it NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO Numero 193 del 26 agosto 2007 Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica alla pagina web: http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/ L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e': nbawac at tin.it
- Prev by Date: Coi piedi per terra. 12
- Next by Date: La domenica della nonviolenza. 126
- Previous by thread: Coi piedi per terra. 12
- Next by thread: La domenica della nonviolenza. 126
- Indice: