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Coi piedi per terra. 9
- Subject: Coi piedi per terra. 9
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Mon, 20 Aug 2007 11:50:03 +0200
- Importance: Normal
=================== COI PIEDI PER TERRA =================== Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" Numero 9 del 20 agosto 2007 In questo numero: 4. Arnaldo Nesti: Tutta la mia solidarieta' 2. Un'intervista a Marinella Correggia 3. Un'intervista ad Alessandro Pizzi 4. Tiziano Cardosi: Patologia dei trasporti italiani 5. Tiziana Plebani: Lasciare il cielo alle stelle 6. Errata corrige. Un caso di omonimia 7. Per contattare il comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo 1. SOLIDARIETA'. ARNALDO NESTI: TUTTA LA MIA SOLIDARIETA' [Ringraziamo Arnaldo Nesti (per contatti: arnaldo.nesti at tin.it) per questo intervento. Arnaldo Nesti, sociologo, storico, docente univesitario, e' titolare della cattedra di Sociologia presso l'Universita' di Firenze, direttore di "Religioni e societa'. Rivista di scienze sociali della religione"; dirige inoltre la International Summer School on Religions in Europe (Issre) di Badia a Passignano (Firenze), e' coordinatore della sezione di sociologia della religione dellíAssociazione Italiana di Sociologia (Ais) e direttore del Centro Internazionale di Studi sul Religioso Contemporaneo (Cisreco); fa parte degli editorial board di varieriviste specializzate; d Da anni si occupa anche del rapporto fra culture locali e globalizzazione, con una specifica attenzione alla Toscana contemporanea. Tra le opere di Arnaldo Nesti: Utopia e societa', Ianua, 1979; Le fontane e il borgo. Il fattore religione nella societa' italiana contemporanea, Ianua, 1982; Il religioso implicito, Ianua, 1985; Il silenzio come altrove. Paradigmi di un fenomeno religioso, Borla, 1989; La moderna nostalgia. Culture locali e societa' di massa, Pontecorboli, 1992; Politica e stato delle anime. La religione in Toscana dall'Unita' al secondo dopoguerra, Ponte alle Grazie, 1992; I labirinti del sacro. Itinerari di sociologia della religione, Borla, 1993; Vita di palazzo, Ponte alle Grazie, 1994; (con Paolo Giannoni, Severino Dianich), La religione implicita. Sociologi e teologi a confronto, Edb, 1994; Tra villaggio e mondo. Ragioni e passioni per reinventare il presente, Franco Angeli, 1996; Il cattolicesimo degli italiani. Religioni e culture dopo la "secolarizzazione", Guerini e Associati, 1998; Provincialia. Scavi sull'identita' degli italiani, Polistampa, 1999; A cosa credono quelli che dicono di credere. Tipi e modi di credere a Poggibonsi, Meltemi, 2002; Jubilaei spectaculum. Morfologia e senso dei grandi eventi del giubileo del 2000, Franco Angeli, 2003; Per una mappa delle religioni mondiali, Firenze University Press - Polistampa, 2005; Qual e' la religione degli italiani? Religioni civili, mondo cattolico, ateismo devoto, fede, laicita', Firenze University Press, 2006] Ho la fortuna di trascorrere alcune giornate all'ombra delle torri di San Gimignano. Non mi piace il brusio di un turismo "mordi e fuggi", ma..nonostante tutto e' il segno di una societa' in e con cui convivere e operare. L'idea di un aereoporto a Viterbo a che serve? Spero che la vostra battaglia abbia successo e per questo voglio dire tutta la mia solidarieta'. 2. RIFLESSIONE. UN'INTERVISTA A MARINELLA CORREGGIA [Ringraziamo Marinella Correggia (per contatti: mari.cor at libero.it) per averci concesso la seguente intervista (e per il grande aiuto che ha dato al nostro comitato). Marinella Correggia e' nata a Rocca d'Arazzo in provincia di Asti; scrittrice e giornalista free lance particolarmente attenta ai temi dell'ambiente, della pace, dei diritti umani, della solidarieta', della nonviolenza; e' stata in Iraq, Afghanistan, Pakistan, Serbia, Bosnia, Bangladesh, Nepal, India, Vietnam, Sri Lanka e Burundi; si e' occupata di campagne animaliste e vegetariane, di assistenza a prigionieri politici e condannati a morte, di commercio equo e di azioni contro la guerra; si e' dedicata allo studio delle disuguaglianze e del "sottosviluppo"; ha scritto molto articoli e dossier sui modelli agroalimentari nel mondo e sull'uso delle risorse; ha fatto parte del comitato progetti di Ctm (Commercio Equo e Solidale); e' stata il focal point per l'Italia delle rete "Global Unger Alliance"; collabora con diverse testate tra cui "il manifesto", e' autrice di numerosi libri, e' attivista della campagna europea contro l'impatto climatico e ambientale dell'aviazione. Tra le opere di Marinella Correggia: Ago e scalpello: artigiani e materie del mondo, Ctm, 1997; Altroartigianato in Centroamerica, Sonda, 1997; Altroartigianato in Asia, Sonda, 1998; Manuale pratico di ecologia quotidiana, Mondadori, 2000; Addio alle carni, Lav, 2001; Cucina vegetariana dal Sud del mondo, Sonda, 2002; Si ferma una bomba in volo? L'utopia pacifista a Baghdad, Terre di mezzo, 2003; Diventare come balsami. Per ridurre la sofferenza del mondo: azioni etiche ed ecologiche nella vita quotidiana, Sonda, 2004; Vita sobria. Scritti tolstoiani e consigli pratici, Qualevita, 2004; Il balcone dell'indipendenza. Un infinito minimo, Nuovi Equilibri, 2006; (a cura di), Cambieresti? La sfida di mille famiglie alla societa' dei consumi, Altra Economia, 2006; Week Ender 2. Alla scoperta dell'Italia in un fine settimana di turismo responsabile, Terre di Mezzo, 2007. La rivoluzione dei dettagli, Feltrinelli, Milano 2007] - Redazione di "Coi piedi per terra": Il trasporto aereo e' un assai grave problema, quali sono i suoi principali effetti nocivi per l'ambiente e per la salute? - Marinella Correggia: Ce ne sono di quattro tipi. Tre diretti: a) impatto sul clima; visti i consumi di kerosene e la connessa produzione di gas serra potenziata dal fatto che le emissioni avvengono ad alta quota con un effetto moltiplicatore, il settore dell'aeronautica civile (non parliamo nemmeno di quella militare!) e' quello il cui contributo all'effetto serra di origine antropica cresce e crescera' piu' velocemente: gia' oggi si parla di un impatto globale pari al 10% delle emissioni totali, che e' tantissimo per un singolo comparto, e in crescita per sovrappiu'; b) impatto sulla salute degli abitanti delle aree "colpite" da aeroporti: inquinamento da polveri sottili e acustico; c) cementificazione del territorio. Uno indiretto: d) il contributo alla logica di un consumismo sempre piu' veloce e a un modello di turismo "mordi e fuggi" in luoghi lontani. * - Un mezzo di trasporto altamente energivoro... - Marinella Correggia: E' intuitivo che tener su per aria un pesante aereo di energia ne costi tanta. Di fatto le stesse compagnie aeree, con le loro stime al ribasso, calcolano un consumo di oltre 3 litri di kerosene per passeggero ogni 100 km percorsi. Il mezzo piu' energivoro di tutti; insieme all'auto (ma e' difficile che in auto si percorrano in un sol colpo 5.000 km, mentre in aereo e' quasi la norma). La crescita del trasporto aereo di merci e persone e' un classico esempio di come si continui a ballare sulla tolda del Titanic. * - Le compagnie godono di un sostegno finanziario pubblico cospicuo: soldi di tutti sottratti ai servizi sociali e sanitari, ai bisogni e ai diritti di tutti, e regalati a imprese che danneggiano gravemente ambiente e salute, violano diritti fondamentali, diffondono un'ideologia consumista e devastatrice, alienata, mutilante... - Marinella Correggia: Si': fra esclusione dal Protocollo di Kyoto (si prepara pero' una direttiva europea in materia), esenzioni fiscali (il carburante aereo, il kerosene, non e' tassato; e c'e' l'esenzione dall'Iva) e sussidi pubblici in tutte le fasi (dalla costruzione di aerei e aeroporti all'apertura di nuove rotte), il settore e' trattato come un ente benefico. Madre Teresa in volo. * - L'aereo e' un privilegio per pochi pagato da tutti... - Marinella Correggia: C'e' un equivoco da chiarire a proposito dei voli low cost, quelli che piu' hanno contribuito all'enorme crescita del settore che entro pochi anni raddoppiera' ulteriormente il contributo al riscaldamento climatico. L'equivoco, in cui cade perfino il Ministero dei Trasporti, e' che non si tratta di un diritto ma di un privilegio perche' solo il 5% della popolazione mondiale vola, ma poi sono soprattutto i contadini afghani, bengalesi o burkinabe', che non volano mai (e che in generale hanno un'impronta energetica assai bassa) a subire le conseguenze maggiori del riscaldamento planetario, in termini di siccita', o inondazioni, o malattie... Per questo ritengo inaccettabile che si parli di "diritto a volare low cost" come se si trattasse del comunismo realizzato! Piuttosto, e' il consumismo realizzato. E' un diritto di pochi; dunque chiamiamolo privilegio. Se per ipotesi diventasse davvero un diritto di tutti e quindi si estendesse ai 6 miliardi di terrestri, ebbene salterebbe il clima; proprio come avverrebbe se tutti usassero l'auto, o mangiassero tanta carne. Ma i limiti energetici e ambientali impediscono una simile generalizzazione del volo low cost. Che rimane da privilegiati, anche quando un singolo volo Roma-Londra costa 10 euro. Sembra contraddittorio, ma e' la realta'. * - Il ceto politico sembra non percepire la gravita' della situazione... - Marinella Correggia: E' cosi', soprattutto in Italia. Lo stesso Parlamento quando si e' pronunciato in materia di aeroporti, al massimo ha preso in considerazione l'aspetto, pur importantissimo ma non unico, della salute degli abitanti intorno agli aeroporti. La stessa opinione pubblica italiana e i mass media sono stati indifferenti e ignoranti fino a poco fa. E' da pochi mesi che si leggono articoli anche su grandi organi di stampa. * - Se ne accorgono invece coloro che vivono nei pressi degli aeroporti, per esempio a Ciampino. - Marinella Correggia: Si', la lotta del Comitato di Ciampino contro i suprusi di Ryan Air pone con tutta evidenza il dilemma: diritto a volare a basso costo o diritto a sopravvivere? * - E' quindi ora di fare qualcosa. Cosa a livello di campagne globali? - Marinella Correggia: A livello europeo e internazionale bisogna favorire l'inserimento del settore aviazione nel calcolo delle emissioni di gas serra affinche' se non altro il settore debba acquistare i diritti a inquinare (anche se la logica e' perversa) come ogni altro settore economico. Ma questo non basta: cosa si aspetta a chiedere che il kerosene sia tassato, come la benzina o il diesel o la nafta? Questo renderebbe i voli low cost meno economici e ne ridurrebbe la domanda, favorendo inoltre sulle brevi distanze (500-800 km) la mobilita' in treno adesso scoraggiata dalla differenza di costo. * - E cosa a livello di comportamenti personali? - Marinella Correggia: Intanto, pensarci! Per i voli a corto raggio in Italia, Europa e perfino nel Mediterraneo: a) calcolare l'impatto del viaggio aereo, informarsi sulle alternative (anche con sconti: ferrovie, Eurolines, traghetti); b) viaggiare dunque in treno, bus, nave, riducendo di un fattore sei o dieci l'impatto climatico; c) considerare le ore di viaggio come parte della vacanza: si possono vedere luoghi diversi da quelli dell'arrivo, si incontrano persone, e' un percorso mentale diverso. Sulle lunghe distanze: a) calcolare l'impatto del viaggio aereo (irresponsabilita' climatica che danneggia soprattutto proprio quelli del sud con i quali ci diciamo solidali); b) concedersi un viaggio ogni tanto (anni...) se proprio abbiamo avuto una bassissima impronta ecologica negli altri settori (tutto il turismo dovrebbe diventare responsabile ma i viaggi dovranno essere molti di meno). E s se sono viaggi per incontri ecologisti o dei movimenti: forse e' piu' giusto ed equo rimanere a casa e pagare il viaggio a qualcuno del sud. E poi evitare di acquistare merci che provengano da lontano, soprattutto alimentari freschi (per non dire dei fiori) che devono arrivare per forza in aereo. * - E cosa a livello di intervento delle istituzioni (dal governo, ai ministeri dell'Ambiente e dei Trasporti, al Parlamento italiano ed europeo, alle Regioni e alle varie agenzie pubbliche che hanno competenze in materia - l'Arpa e le Asl, ad esempio)? - Marinella Correggia: Ce n'e' per tutti: a) il governo italiano non dovrebbe limitarsi a mettere ordine nel piano aeroportuale ma capire che se continuera' a star dietro alle previsioni di aumento della domanda costruendo nuovi aeroporti o ampliandoli, non fara' che aumentare ancora la domanda ecc. Chi l'ha detto che non si possano ridurre e revocare le concessioni di volo soprattutto ai low cost per ragioni ambientali e territoriali? Volare low cost non l'ha ordinato il medico (anzi). C'e' poi tutto il capitolo del trasporto merci in aereo, che andrebbe ridotto e disincentivato. b) L'Italia e' affetta da aeroportite acuta anche grazie a tutte queste compagnie low cost che hanno agitato specchietti per allodole di fronte agli occhi di amministrazioni locali. Queste devono diventare piu' sagge. Non cadere nella rete. Avere il coraggio e l'intelligenza di proporre e perseguire modelli di sviluppo sani per il territorio e non le scorciatoie di un ennesimo aeroporto-che-porti-tanti-bei-turisti-inglesi. c) Le agenzie pubbliche deputate alla valutazione di impatto ambientale, si spera che comincino ad avere le maniche piu' strette. d) Il parlamento italiano si ponga il problema di una tassazione del kerosene, che puo' avvenire anche a livello di singolo paese europeo per i voli interni. e) Il parlamento europeo sta discutendo una direttiva per inserire quantomeno il settore nello schema europeo di commercio delle emissioni. Finora le compagnie aeree non avevano nemmeno quest'obbligo. f) Gli ambientalisti, organizzati e non, dovrebbero fare molto di piu' perche' le istituzioni si muovano. Ma le stesse organizzazioni del commercio equo o del biologico, perche' non mettono al bando l'aereo come mezzo di trasporto delle loro merci? g) Bici, telefono, internet, treno: le politiche pubbliche - interventi legislativi, scelte amministrative, campagne ad hoc - potrebbero essere efficaci per promuovere un modello di mobilita' e comunicazione sostenibile. Cosa si sta facendo? Ben poco. * - Ci sono campagne in corso a livello internazionale? - Marinella Correggia: Si'. A livello europeo in particolare. Si distingue la campagna inglese, in cui i comitati di cittadini lavorano gomito a gomito con gli ambientalisti, molto piu' che in Italia. * - Ci sono esperienze istituzionali e scelte legislative significative a livello internazionale? - Marinella Correggia: Tre paesi europei - Norvegia, Svizzera e Olanda - tassano il kerosene per i voli interni, seppure in modo assai blando. Non c'e' altro. C'e' una minitassa sui biglietti, a scopi di solidarieta' (il ricavato va alla lotta contro l'Aids e simili) introdotta da paesi del Nord e del Sud del mondo ma e' irrilevante quanto all'impatto ambientale dell'aviazione civile. * - Quale e' la situazione dei movimenti di coscientizzazione ed iniziativa per la riduzione del trasporto aereo in Italia? - Marinella Correggia: Non e' per farvi i complimenti, ma forse il neonato Comitato contro l'aeroporto di Viterbo e' il primo - anche rispetto alle aggregazioni ambientaliste - a declinare l'esigenza di una mobilita' sostenibile che riduca all'osso il volo aereo. Gli ambientalisti organizzati hanno fatto molto poco...forse perche' i loro addetti volano forsennatamente, prendendo l'aereo anche se devono andare da Roma a Verona, magari facendosi poi portare in auto dall'aeroporto di Venezia a Verona e ritorno: un caso vero che mi fece inorridire pochi anni fa. Non diciamo il nome, ma era il capo di un'organizzazione ambientalista nazionale. Non gli sara' venuto in mente che in treno avrebbe coperto la distanza dal centro di Roma al centro di Verona in 6 ore scarse e impattando dieci volte di meno? * - Come si puo' promuovere un'adeguata informazione e sensibilizzazione? - Marinella Correggia: Anche come state facendo voi e il Comitato di Ciampino: un sito, incontri, promuovere il dibattito a livello locale e nazionale. * - Tu sei spesso invitata a partecipare a incontri ed iniziative, come ti muovi? - Marinella Correggia: In treno. Taluni tragitti europei (Roma-Bruxelles, Roma-Parigi ecc.) per incontri internazionali li faccio in pulman, perche' il costo e' inferiore a prenotare per tempo. I treni sono carissimi e sempre di piu'. Ma ritengo anche che bisognerebbe ridurre il numero di conferenze, incontri ecc. se richiedono grossi spostamenti. * - Turismo responsabile: come? - Marinella Correggia: Vicino, piu' fantasioso, scoprire il mondo nuovo quasi dietro casa. Gli italiani in particolare sono cosi' avvantaggiati: avrebbero da scoprire cosi' tanto qui, in questa intensa Italia, viaggiando in treno, pulman, bici ecc. e invece vanno nella pietrosa Sharm El Sheik. Ovviamente in aereo. * - Scelte di giustizia, una visione equa e solidale anche nel campo della mobilita'; come? - Marinella Correggia: Riducendo la mobilita' non necessaria (ad esempio con videoconferenze di lavoro), smettendola con l'ipocrisia dei voli di massa a scopo di "solidarieta' internazionale", in realta' turismo; riscoprendo un turismo intenso e vicino; prendendo il treno nei tragitti inferiori a 800 km (la maggioranza dei tragitti, a livello europeo). * - Un augurio per il nostro comitato. - Marinella Correggia: Mi sembra che possiate davvero giocare un grande ruolo, che puo' andare oltre il territorio locale. Un organo di stampa del viterbese che sostiene l'aeroporto ha scritto qualcosa come: "insomma, la rivoluzione che parte dalla Tuscia". Credeva di essere ironico, e invece, la rivoluzione (in questo caso dei trasporti ma non solo) parte anche dal luogo in cui si vive e lavora e fa attivismo. Senno', son tutte parole. 3. RIFLESSIONE. UN'INTERVISTA AD ALESSANDRO PIZZI [Ringraziamo Alessandro Pizzi (per contatti: alexpizzi at virgilio.it) per averci concesso la seguente intervista. Alessandro Pizzi, gia' apprezzatissimo sindaco di Soriano nel Cimino (Vt), citta' in cui il suo rigore morale e la sua competenza amministrativa sono diventati proverbiali, e' fortemente impegnato in campo educativo e nel volontariato, ha preso parte a molte iniziative di pace, di solidarieta', ambientaliste, per i diritti umani e la nonviolenza, tra cui l'azione diretta nonviolenta in Congo con i "Beati i costruttori di pace"; ha promosso il corso di educazione alla pace presso il liceo scientifico di Orte (istituto scolastico in cui ha lungamente insegnato); e' uno dei principali animatori del comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo] - Redazione di "Coi piedi per terra": Lei e' una figura storica dell'ambientalismo nel viterbese. Quali sono state le esperienze piu' significative cui si puo' far riferimento anche nell'intraprendere questa nuova iniziativa in difesa del'ambiente, della salute, della democrazia, dei beni culturali e ambientali e delle vocazioni produttive dell'Alto Lazio, dei diritti umani di tutti gli esseri umani? - Alessandro Pizzi: Considerati gli obiettivi del comitato, le esperienze a cui si puo' far riferimento sono la lotta contro la centrale nucleare di Montalto di Castro di fine anni '70 e il movimento di Tarquinia contro la centrale a carbone. Il movimento che contesto' la scelta nucleare poneva al centro della sua azione la difesa della salute dei cittadini, una politica energetica che servisse uno sviluppo compatibile con le risorse del pianeta Terra e la partecipazione popolare. Il movimento antinucleare riusci' a promuovere una grande partecipazione popolare tanto e' vero che il presidente del Comitato antinucleare di Montalto era un contadino (Pietro Blasi) capace di tenere testa agli ingegneri dell'Enel e del Cnen (Comitato per l'energia nucleare). * - Lei e' stato anche uno dei piu' noti ed apprezzati pubblici amministratori del viterbese. Da sindaco di Soriano nel Cimino ha dato prova di come si possano affrontare in modo limpido, adeguato, efficace, questioni ambientali, emergenze sociali, esigenze di solidarieta'; ha anche saputo dimostrare come un ente locale potesse far fronte a grandi temi globali in modo solidale, responsabile, partecipato, creativo. Come il portato di questa sua esperienza si riflette nel suo impegno attuale nel comitato di opposizione all'aeroporto e per la riduzione del trasporto aereo? - Alessandro Pizzi: Intanto ringrazio per le sue parole, anche se non del tutto meritate, perche' potevo fare di piu' e meglio. Tuttavia quella esperienza, di cui sono grato ai cittadini di Soriano che l'hanno resa possibile, mi ha persuaso della necessita' prioritaria di tenere in considerazione le esigenze delle persone e in particolare di quelle piu' emarginate, come diceva una vecchia parola d'ordine, cercando di agire localmente pensando globalmente perche' ogni nostra azione si ripercuote su tutto il pianeta. * - Lei ha condotto esperienze assai significative nel volontariato, di solidarieta' concreta e immediata con le persone di aiuto bisognose, esperienze anche educative e formative in senso forte: tra molte altre iniziative, lei ha preso parte all'esperienza di azione diretta nonviolenta in Congo promossa dai "Beati i costruttori di pace" nell'area martoriata dalla guerra. Questo suo impegno di educatore, di volontario, di amico della nonviolenza, come si estrinseca nell'esperienza del comitato? - Alessandro Pizzi: Attraverso la ricerca di forme creative nonviolente di opposizione alla costruzione dell'aeroporto e per la riduzione del numero dei voli. Lei ha citato il Congo, vorrei ricordare che se si attuano forme di lotta nonviolente si riesce ad intervenire anche in zone martoriate dalla guerra, penso alle iniziative delle donne congolesi. Inoltre, contribuendo alla diffusione di informazioni sull'argomento e cercando di favorire la partecipazione dei cittadini. * - La questione del trasporto aereo ha ovviamente una dimensione internazionale: quali sono gli aspetti a suo avviso cruciali, e quale e' la consapevolezza che se ne ha nel mondo? - Alessandro Pizzi: A mio avviso gli aspetti cruciali sono il consumo di carburante e l'emissione dei gas ad effetto serra, che sono i piu' alti per passeggero per km degli altri mezzi di trasporto. Secondo i calcoli del California Institute of Tecnology il trasporto aereo provoca il 10% dell'effetto serra totale. Ho l'impressione che in alcuni ambienti ci sia consapevolezza del danno causato al clima dal trasporto aereo, penso ad organi tecnici dell'Onu come l'Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc), gruppi di scienziati, o associazioni ambientaliste. Mentre non mi sembra ci sia tanta consapevolezza da parte dei governi e delle forze politiche. * - La situazione italiana: una crescita esponenziale del trasporto aereo, spesso per tragitti brevi; in alcune regioni un'invasione di aeroporti spesso a distanza di poche decine di chilometri l'uno dall'altro; a discapito di forme di mobilita' meno inquinanti, meno nocive, meno pericolose, meno energivore, meno costose, meno inique. Una situazione che gli osservatori piu' attenti definiscono assai preoccupante. E' cosi'? - Alessandro Pizzi: E' preoccupante perche' aumentano i viaggi in aereo e aumenta cosi' l'impatto ambientale. Come ricordato da Marinella Correggia nel suo libro La rivoluzione dei dettagli, in Europa le emissioni di gas serra in particolare l'anidride carbonica (CO2) da aviazione sono cresciute del 73% fra il 1990 e il 2002 e cresceranno del 150% dal 2002 al 2012; e' il settore in cui crescono piu' in fretta. Il fenomeno dei low cost, voli a basso costo, che dovrebbe interessare l'aeroporto di Viterbo, ha fatto aumentare di molto il consumo di aerei. * - E quale le sembra che sia la percezione, l'attenzione e quindi l'azione delle istituzioni? E quella delle forze politiche? E quella dei mass-media? Si ha l'impressione di una profonda e cinica inadeguatezza - a voler usare un'espressione forse fin troppo eufemistica -, e sovente di una vera e propria scandalosa complicita' con la lobby delle compagnie aeree... E' cosi? E cosa si potrebbe e dovrebbe fare invece? - Alessandro Pizzi: Si dovrebbe attuare una politica per disincentivare l'uso degli aerei per ridurre le emissioni dei gas ad effetto serra invece di osannare i voli a basso costo, che comunque riguardano sempre una minoranza dei cittadini, e le compagnie come la Ryan Air. Una cosa che si potrebbe fare e' incentivare un turismo "di vicinato" - come e' chiamato in Gran Bretagna - che richiede poco viaggio, invece del turismo in zone lontane. * - Stanno crescendo in vari luoghi comitati e movimenti che si oppongono alla grave nocivita' del trasporto aereo per la biosfera, per gli ecosistemi locali, per la salute delle persone, per la valorizzazione dei beni ambientali e culturali e la possibilita' di modelli di sviluppo autocentrati e con tecnologie appropriate: siete gia' in contatto? Si sta costruendo una rete? Quali sono le esperienze piu' rilevanti di cui come comitato viterbese siete a conoscenza? E come pensate di contribuire a diffondere la coscienza e promuovere anche un coordinamento che favorisca la sinergia di conoscenze, competenze, risorse, progettualita', per una sensibilizzazione e una partecipazione democratica sempre piu' ampia? - Alessandro Pizzi: Nel breve periodo di vita del comitato siamo venuti in contatto con vari comitati: Ciampino, Fano, Bolzano. L'esperienza che mi piace segnalare e' quella del Comitato di Bolzano che ha raccolto 28.000 firme per un referendum contro l'ampliamento dell'aeroporto, referendum che si terra' nel prossimo 2009. Lavoriamo per costruire una rete per studiare e diffondere i dati sull'impatto ambientale dei voli e per favorire la partecipazione dei cittadini attraverso discussioni e seminari di studio. * - La situazione viterbese: negli enti locali sembra continui a prevalere una grande ignoranza e una grande irresponsabilita': la maggioranza degli amministratori sembra ignorare (o finge di ignorare) tutto dei gravi problemi ambientali e sanitari implicati dalla scelta aeroportuale, anzi sembra che per loro sia solo una questione di campanilismo, di accaparramento, di miraggio della grande opera, del grande cantiere... Una vicenda gia' vista ad esempio con altre pesanti e disastrose servitu' che gravano sull'Alto Lazio, a cominciare da quelle energetiche... - Alessandro Pizzi: Si', anche a me ricorda una vicenda gia' vista, quella della centrale di Montalto. Si aspetta la grande opera per sperare in un eventuale sviluppo. Forse a breve termine qualche vantaggio le grandi opere lo portano. Ma a lungo termine mi sembra che per le comunita' che ospitano gli aeroporti siano maggiori gli svantaggi. Non a caso nascono comitati di cittadini che denunciano l'inquinamento acustico e atmosferico. Mi sembra un modello che si ripete nelle nostre societa': vantaggi per pochi, in questo caso le compagnie aeree come la Ryan Air, e svantaggio per molti, in questo caso cittadini che vivono nei pressi dell'aeroporto e in generale i cittadini che subiscono l'inquinamento atmosferico e il cambiamento del clima. * - In base alla sua esperienza di sindaco, cosa dovrebbe fare un pubblico amministratore scrupoloso e ragionevole in questo frangente? - Alessandro Pizzi: Mettere a disposizione dei cittadini della provincia tutte le informazioni possibili sul trasporto aereo e sull'aeroporto in modo che ognuno si faccia un'opinione sui vantaggi e sugli svantaggi di un aeroporto. * - Le forze politiche, le organizzazioni sindacali, l'associazionismo del viterbese sembrano stentare ad intraprendere una riflessione attenta, documentata, fondata sui dati scientifici obiettivi ed inconfutabili e su quanto dispone la legislazione in materia di Valutazione d'impatto ambientale e di tutela della salute e dell'ambiente. Sembra che continui a prevalere una retorica cieca e vagamente dannunziana che facendo leva sui miti del volo come liberta', delle grandi opere come sviluppo, dell'aeroporto come occasione di mutamenti e veicolo di modernita', tace del tutto sulle purtroppo certissime conseguenze negative in termini di nocivita' per le persone, danno ambientale, impatto sulla societa' e sull'economia locale che ha ben altre priorita' anche in relazione al modello di mobilita'. Perche' questa cecita'? E quando finira'? - Alessandro Pizzi: Forse finira' quando sara' decaduta l'idea dello sviluppo illimitato e delle risorse illimitate, quando le forze politiche, a partire da quelle che si collocano a sinistra, cominceranno a vedere la scienza e l'economia al servizio dell'uomo e non del profitto, e lo sviluppo teso al ben-essere e non al ben-avere. * - Il vostro comitato nel giro di pochissime settimane ha ottenuto gia' risultati rilevanti: si e' aperta finalmente una discussione pubblica, sempre piu' persone chiedono di saperne di piu' e di partecipare alla discussione su una scelta che puo' avere conseguenze disastrose ed irreversibili; si ha la sensazione che siate gia' riusciti a promuovere un inizio di richiesta di democrazia che se si sviluppera' adeguatamente - e se venisse accolta dalle istituzioni come legittima, giusta ed ineludibile esigenza di sovranita' popolare - potrebbe dare frutti significativi anche sul piano civile, della crescita democratica complessiva della societa' viterbese... - Alessandro Pizzi: E' gia' un bel risultato l'aver promosso una discussione tra idee diverse. Ho citato piu' volte la vicenda della centrale di Montalto di Castro. Secondo Antonino Drago, professore di Fisica all'universita' di Napoli e grande figura della nonviolenza, "quella antinucleare fu la prima campagna di educazione scientifica di massa in Italia". Mi piacerebbe che a partire dal no ad un aeroporto si arrivasse ad una consapevolezza sugli stili di vita compatibili con l'ambiente e con il principio di equita' nei confronti delle popolazioni del Sud del mondo. Tutti noi uomini e donne della Terra abbiamo il medesimo diritto di usare le risorse e l'ambiente. E' come se ognuno di noi avesse un budget limitato per l'uso di energia e di emissione dei gas serra, superato il quale si arreca danno all'ambiente e alle persone. * - Quali prospettive vede per la vostra azione? E quali risultati vi ripromettete nel breve e nel medio periodo, con riferimento sia alla situazione locale altolaziale, sia regionale, sia nazionale, sia internazionale? - Alessandro Pizzi: I risultati che vogliamo raggiungere sono la non costruzione del terzo aeroporto del Lazio e la riduzione del numero di voli. * - Nella sua storia personale lei ha l'evidente abitudine come docente di matematica e fisica di esigere onesta', chiarezza e rigore; onesta', chiarezza, rigore, competenza e concretezza sono state anche le sue caratteristiche di sindaco; nel suo impegno di volontariato la generosita', la solidarieta', la condivisione, la responsabilita' sono elementi fondanti: pensa che queste scelte, questi valori abbiano la capacita' di coinvolgere le molte persone che e' necessario raggiungere per produrre quei cambiamenti necessari ad impedire che uno pseudosviluppo dissennato e feroce devasti irreversibilmente la biosfera e metta in effettivo pericolo la civilta' umana? - Alessandro Pizzi: Se ognuno di noi fosse informato sull'impatto che le nostre azioni hanno sull'ambiente e le conseguenze per le future generazioni avrebbe la possibilita' di scelte responsabili. Penso essenzialmente a noi che viviamo nella parte ricca del mondo, quella che pur essendo il 20% della popolazione mondiale consuma l'80% delle risorse del pianeta; se vogliamo lasciare alle future generazioni un pianeta vivibile e' necessario scegliere uno stile di vita sobrio a basso consumo di energia e abbandonare l'idea di uno sviluppo illimitato. * - Molte voci autorevoli da tempo chiedono un impegno esplicito verso un'economia della sobrieta', verso una "decrescita felice", verso una cultura della condivisione, verso "pace, giustizia, salvaguardia del creato"; si pensi alle esperienze e alle opere di Vandana Shiva, Susan George, Serge Latouche... di Francuccio Gesualdi, di Guido Viale, di Alex Zanotelli... e al magistero di figure straordinarie che ci hanno lasciato una lezione indimenticabile: da padre Ernesto Balducci a Laura Conti, da Alexander Langer a Giulio A. Maccacaro... Quali figure, quali riflessioni, quali opere, quali esperienze, lei consiglierebbe di studiare ai giovani che si accostano all'impegno che il vostro comitato promuove? - Alessandro Pizzi: Sono tutte persone che hanno molto da insegnare , ma nel caso particolare della nostra attivita' comincerei con Guido Viale con le sue riflessioni sulla mobilita', e Alexander Langer con le sue riflessioni sulla necessita' dei bilanci ecologici da affiancare a quelli economici per far capire i reali profitti e le reali perdite. Per proseguire poi con lo studio di tutti gli altri citati per approfondire i concetti di decrescita e di partecipazione democratica. * - In un mondo duramente aggredito da guerre e terrorismi, devastazioni ambientali e crudelissime oppressioni, ingiustizie strutturali e un imbarbarimento profondo, cosa vi da' forza e fiducia nel vostro impegno in difesa dell'ambiente, del diritto alla vita, alla salute e al benessere, dei diritti umani di tutti gli esseri umani comprese le generazioni future? - Alessandro Pizzi: Il desiderio di vivere in un mondo in cui prevalga il rispetto per gli esseri viventi, la speranza di vedere per sempre bandita ogni forma di violenza a partire dalla guerra. Il sogno di vivere in una societa' in cui ci sia spazio per il silenzio, per la riflessione, per l'ammirazione delle bellezze della natura, per le relazioni interpersonali, al contrario di quella attuale basata sul profitto, sulla competizione esasperata e sul rumore. Il modello di societa' potrebbe essere sintetizzata dalle parole di Alexander Langer: "piu' lento, piu' profondo, piu' soave". 4. RIFLESSIONE. TIZIANO CARDOSI: PATOLOGIA DEI TRASPORTI ITALIANI [Ringraziamo Tiziano Cardosi (per contatti: tcardosi at tiscali.it) per questo intervento. Tiziano Cardosi, amico della nonviolenza, fortemente impegnato in varie iniziative di pace e di solidarieta', e' stato tra gli organizzatori del convegno su "Nonviolenza e politica" svoltosi a Firenze il 5-7 maggio 2006 e partecipa all'esperienza della "Fucina per la nonviolenza" di Firenze] Ancora aeroporti. Pare un'epidemia. Certamente e' una patologia. Le cause devono essere molte e non tutte evidenti a noi semplici cittadini. Di sicuro c'e' un modello sociale vincente dietro il proliferare di voli e di esasperazione della velocita'. Una classe imprenditoriale rampante ha bisogno di muoversi spesso e con velocita', ha soprattutto bisogno di mostrare a se stessa e agli altri simboli evidenti del proprio potere. Un aeroporto nella propria cittadina alza il prestigio dell'elite ivi residente. * Vivo in Toscana e mi chiedo che senso ha fare un aeroporto a Siena, in un luogo dove si danneggerebbe gravemente la falda, quando ci sono aeroporti vicini come Firenze, Pisa, Grosseto. Gli spostamenti aerei non sono necessari per medie distanze, al di sotto dei 500 chilometri. Una razionalizzazione dei trasporti pubblici come le ferrovie potrebbe rendere superflui molti scali. Sempre in Toscana e' gia' pronto un aeroporto con strutture notevoli a Pisa: migliorare il trasporto col treno renderebbe piu' veloce ad un fiorentino arrivare in quella citta' che non arrivare all'aeroporto di Firenze, sempre affogato in un traffico al limite della paralisi. Ma non e' la razionalita' che guida economia e mercati, bensi' le prospettive di utili e guadagni: infatti da decenni e' presente in Toscana una faida tra chi vuole l'aeroporto in una citta' o in un'altra fino a prospettare Bologna (sic) come principale scalo toscano. Tanti appetiti scatenati gli uni contro gli altri fino a sfociare nel ridicolo. * Ma la patologia che si mostra nella crescita inutile dell'offerta di trasporto aereo vive anche altrove. Il mito dell'alta velocita' ha contaminato anche le ferrovie. I valsusini non hanno solo dimostrato che la linea Tav che vogliono imporre loro e' inquinante e dannosa, ma che e' un modello di trasporto elitario, inutilmente costoso, che non risponde alle esigenze del nostro paese. In Val di Susa l'opposizione ad un progetto scellerato ha rianimato la discussione, ha riattivato la democrazia, ha mostrato che l'intelligenza collettiva esiste ed e' migliore della giungla del mercato. Il livello di partecipazione dei cittadini in quella parte del Piemonte, come in tante altre piccole, ma significative realta', e' altissimo in quantita' e qualita'; soprattutto se raffrontato all'astrattezza della politica dei partiti, dove si discetta di garantire un trasporto veloce e di qualita' tra poche grandi citta' e si ignora la realta' di questo paese che vede aumentare il numero dei pendolari (espulsi dalla rendita immobiliare nelle grandi citta') ed assiste al degrado spaventoso del trasporto locale strangolato da mancanza di manutenzione e tagli al personale. La protesta di qualche tempo fa dei pendolari a Roma Tiburtina, che dal Sud si recano a lavorare nell'opulento Nord e viaggiano in carrozze vergognose con prezzi sempre piu' alti, ha fatto emergere per una volta una realta' tenuta accuratamente occultata. Le risposte delle ferrovie e del mondo politico che hanno invocato solennemente legalita' e rispetto per il "diritto alla mobilita'" sono risuonate nelle orecchie di molti come l'invito di Maria Antonietta a mangiare croissant se non si trova pane. Chi vive nel palazzo e' in un mondo alieno dalla realta'. * Aerei, treni, auto sempre piu' veloci non sono dannosi solo per l'ambiente: sono strumento di differenziazione economica, sono veicolo per il peggioramento delle condizioni di molti a vantaggio di pochi, sono fonte di quella violenza strutturale che spesso fa piu' vittime di una guerra. 5. RIFLESSIONE. TIZIANA PLEBANI: LASCIARE IL CIELO ALLE STELLE [Riproponiamo il seguente intervento di Tiziana Plebani (per contatti: tiplebani at libero.it) gia' apparso nelle "Notizie minime della nonviolenza in cammino". Tiziana Plebani, prestigiosa intellettuale, autrice di saggi di straordinaria finezza, bibliotecaria e storica, e' attiva nella Rete di donne per la pace di Mestre e Venezia; tra le sue opere: Il genere dei libri, Angeli, Milano 2001; Corpi e storia, Viella, Roma 2002] Ridateci il cielo trapunto di sole stelle. Vi sembra una richiesta troppo semplice o ridicola da opporre alla costruzione di un nuovo aeroporto? Le sere scorse, in montagna, la' dove l'inquinamento luminoso concede una tregua al buio, cercavamo l'orsa maggiore e le altre costellazioni sperando di essere sorpresi dallo spettacolo delle stelle comete. Ma quante emozioni venivano stroncate sul nascere perche' il punto del cielo che si illuminava improvvisamente si rivelava la scia di un aereo e poi ancora di un altro e un altro. Guardate il cielo in queste notti d'estate, guardate cosa ne hanno fatto, cosa ne abbiamo fatto: un'autostrada. Stiamo riempiendo il cielo quasi come intasiamo di vetture le nostre citta', i nostri luoghi di vita, i nostri paesaggi. Ma il cielo e' il cielo! Tra poco cosa potremo fare quando, nel dolore e nelle gioie, naturalmente cercheremo l'orizzonte che sa consolare e confortare, che offre pace e vastita' silenziose e misteriose e che ridona misura a noi umani, che crediamo che tutto questo ci appartenga di diritto e senza doveri. Il cielo stellato e' un limite e un bisogno. Ho sempre amato viaggiare, ho sempre avuto paura di prendere un aereo. Preferisco andare a piedi e in bicicletta, i tempi lenti coincidono con la mia lentezza nell'entrare in situazioni che non conosco e con il mio bisogno di non lasciare scorie al mio passaggio. Dobbiamo tutti invertire la rotta, ci siamo ubriacati di velocita' ma e' uno stordimento dalle tossine corrosive e impestanti. Impariamo nuovamente, come un bambino dalla madre, a camminare lentamente e a lasciare il cielo alle stelle. 6. ERRATA CORRIGE. UN CASO DI OMONIMIA Nel n. 8 di questo notiziario alla dichiarazione di solidarieta' di Paola Sessa per un errore redazionale e' stata apposta una notizia biografica concernente un'altra persona dallo stesso nome. La Paola Sessa che ha espresso solidarieta' al nostro comitato e al nostro impegno e' docente di lingua e cultura tedesca a Vicenza. Ci scusiamo dell'equivoco con le interessate e con chi ci legge. 7. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE ALL'AEROPORTO DI VITERBO Per informazioni e contatti: Comitato contro l'aeroporto di Viterbo e per la riduzione del trasporto aereo: e-mail: info at coipiediperterra.org , sito: www.coipiediperterra.org Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta at libero.it =================== COI PIEDI PER TERRA =================== Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 9 del 20 agosto 2007 Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica alla pagina web: http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/ L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e': nbawac at tin.it
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