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Minime. 87
- Subject: Minime. 87
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Sat, 12 May 2007 00:09:47 +0200
- Importance: Normal
NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO Numero 87 del 12 maggio 2007 Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Sommario di questo numero: 1. Oggi a Messina 2. Pablo Stancanelli: Quelle silenziose, implacabili "pazze" della Plaza de Mayo 3. Hebe de Bonafini: I trent'anni delle Madri di Plaza de Mayo 4. Il 5 per mille al Movimento Nonviolento 5. Un estratto dalla relazione conclusiva del corso di educazione alla pace svoltosi al liceo scientifico di Orte nell'anno scolastico 2006-2007 6. Zina Borgini presenta "I quattro libri delle piccole donne" di Louisa May Alcott 7. Renata Dionigi presenta "Francesca Cabrini. Tra la terra e il cielo" di Lucetta Scaraffia 8. Laura Modini presenta "Nelle immagini l'anima" di Antonia Pozzi 9. Liliana Rampello presenta "La mano che non mordi" di Ornela Vorpsi 10. La "Carta" del Movimento Nonviolento 11. Per saperne di piu' 1. INCONTRI. OGGI A MESSINA [Da varie persone amiche riceviamo e diffondiamo. Giovanna Providenti (per contatti: g.providenti at uniroma3.it) e' ricercatrice nel campo dei peace studies e women's and gender studies presso l'Universita' Roma Tre, saggista, si occupa di nonviolenza, studi sulla pace e di genere, con particolare attenzione alla prospettiva pedagogica. Ha due figli. Partecipa al Circolo Bateson di Roma. Scrive per la rivista "Noi donne". Ha curato il volume Spostando mattoni a mani nude. Per pensare le differenze, Franco Angeli, Milano 2003, e il volume La nonviolenza delle donne, "Quaderni satyagraha", Firenze-Pisa 2006; ha pubblicato numerosi saggi su rivista e in volume, tra cui: Cristianesimo sociale, democrazia e nonviolenza in Jane Addams, in "Rassegna di Teologia", n. 45, dicembre 2004; Imparare ad amare la madre leggendo romanzi. Riflessioni sul femminile nella formazione, in M. Durst (a cura di), Identita' femminili in formazione. Generazioni e genealogie delle memorie, Franco Angeli, Milano 2005; L'educazione come progetto di pace. Maria Montessori e Jane Addams, in Attualita' di Maria Montessori, Franco Angeli, Milano 2004. Scrive anche racconti e ha in cantiere un libro dal titolo Donne per, sulle figure di Jane Addams, Mirra Alfassa e Maria Montessori. Carmen Curro', avvocatessa, e' presidente del Cedav - Centro Donne Antiviolenza di Messina. Luisa Barbaro, ginecologa, e' dirigente dell'Asl di Messina. Maria Froncillo Nicosia e' poetessa, scrittrice, editrice, promotrice di cultura, impegnata nel movimento delle donne, amica della nonviolenza] Oggi, sabato 12 maggio 2007, alle ore 18 presso la sala delle conferenze del Teatro Vittorio Emanuele, a Messina, si svolgera' la presentazione del volume a cura di Giovanna Providenti, La nonviolenza delle donne, "Quaderni satyagraha" - Libreria Editrice Fiorentina, Pisa-Firenze 2006. Il volume sara' presentato da Carmen Curro' e Luisa Barbaro, coordinera' Maria Froncillo Nicosia, sara' presente la curatrice Giovanna Providenti. * I dati essenziali del libro: Giovanna Providenti (a cura di), La nonviolenza delle donne, "Quaderni Satyagraha" - Libreria editrice fiorentina, Pisa-Firenze 2006, pp. 288, euro 16. Contributi, oltre che della curatrice, di Lidia Menapace, Luisa Muraro, Valeria Ando', Patrizia Caporossi, Fabrizia Abbate, Debora Tonelli, Elisabetta Donini, Luisa Del Turco, Ada Donno, Federica Ruggiero, Sandra Endrizzi, Luana Pistone, Itala Ricaldone, Diego Marani, Cecilia Brighi, Adriana Chemello, Monica Lanfranco, Giancarla Codrignani, Maria G. Di Rienzo, Elena Zdravomyslova, Livia Alga. Per richieste: presso la casa editrice Libreria Editrice Fiorentina, via Giambologna 5, 50132 Firenze, tel. 055579921, fax: 0553905997, e-mail: editrice at lef.firenze.it; o anche presso la redazione dei "Quaderni satyagraha", Centro Gandhi, via Santa Cecilia 30, 56127 Pisa, tel. 050542573, e-mail: roccoaltieri at interfree.it, sito: www.centrogandhi.it 2. STORIA. PABLO STANCANELLI: QUELLE SILENZIOSE, IMPLACABILI "PAZZE" DELLA PLAZA DE MAYO [Dal quotidiano "Il manifesto" del primo maggio 2007. Pablo Stancanelli, giornalista, e' redattore de "Le monde diplomatique". Sull'esperienza delle Madri di Plaza de Mayo cfr. almeno Daniela Padoan, Le pazze. Un incontro con le Madri di Plaza de Mayo, Bompiani, Milano 2005] Bisognava essere matti nell'Argentina dell'ultima dittatura militare per sfidare i generali nella piazza piu' importante del paese, circondata dai massimi simboli del potere: la Casa rosada, il Banco Nacion, il ministero dell'economia, la cattedrale, il Cabildo. Pero' quello che porto' una decina di madri, semplici donne di casa, a riunirsi il 30 aprile del 1977 nella Plaza de Mayo di Buenos Aires, non era la pazzia, come si provarono a far credere i loro detrattori, ma l'amore, il dolore e la disperazione per la scomparsa dei loro figli. Racconta Ulises Gorini nella sua monumentale La rebelion de las Madres che poco prima del mondiale di calcio del 1978 in Argentina, un giornalista straniero si avvicino' alla marcia silenziosa delle Madri, che camminavano tenendosi due a due per rispettare le restrizioni imposte dallo stato d'assedio, e domando' quando era nato il loro movimento. Dopo un'esitazione, risposero che la data d'inizio erano state le parole di Azucena Villaflor De Vincenti: "Madri, cosi' non otteniamo nulla. Ci dicono menzogne da tutte le parti, ci chiudono in faccia tutte le porte. Dobbiamo uscire da questo labirinto infernale... Dobbiamo andare direttamente alla Plaza de Mayo e restarci fino a quando non ci daranno una risposta. Dobbiamo arrivare a essere 100, 200, 1000 madri, fino a quando tutti non potranno piu' fingere di non sapere". Poco tempo dopo, Azucena, come suo figlio Nestor, divenne anch'essa una desaparecida, tradita dal tenente di vascello Alfredo Astiz che si era infiltrato nel gruppo. Fu portata all'Esma, la Scuola meccanica della Marina, e fu gettata nel Rio de la Plata alla fine del '77. Dopo l'identificazione dei suoi resti, nell'agosto del 2005, le sue ceneri riposano oggi nella Piazza di Maggio. Le sue parole portarono alla costruzione delle Madri come soggetto politico e come il movimento per i diritti umani piu' originale e importante dell'Argentina. Una strada che le avrebbe condotte, come scrive Gorini, alla socializzazione della maternita', dalla ricerca dei loro figli a una lotta collettiva per tutti i figli. Non importo' che quel 30 aprile fosse un sabato e che la piazza fosse deserta. Cominciarono a tenere le loro marce silenziose, come ancora oggi, tutti i giovedi' alle tre e mezzo del pomeriggio. La loro battaglia per conquistare visibilita' le porto' anche, qualche mese piu' tardi, a marciare coi 150.000 fedeli cattolici in processione verso la basilica di Lujan, una delle poche concentrazioni autorizzate dalla giunta "occidentale e cristiana". Con il tempo si costituirono anche altri gruppi basati sui legami di sangue, come Hijos e Abuelas - i figli dei desaparecidos e le nonne dei bambini nati da madri poi fatte sparire e sovente "regalati" a coppie di militari - il cui lavoro ha consentito di recuperare e restituire l'identita' a piu' di 85 figli di desaparecidas "rubati" dalla dittatura. Poi vennero il processo contro i capi delle tre giunte militari, le leggi di Alfonsin sulla obediencia debida e il punto final, l'indulto concesso da Menem. Ma la lotta sistematica, paziente, pacifica, implacabile, delle Madri contro l'impunita' e' arrivata a produrre l'annullamento di quelle leggi obbrobriose fino all'annullamento da parte della Corte federale, il 25 aprile scorso, dell'indulto: il generale Videla e l'ammiraglio Massera ora dovranno scontare la loro sentenza all'ergastolo. La decisione della Corte e' avvenuta nel corso delle molte celebrazioni e omaggi, cominciati il 20 aprile e fino al 4 maggio, in occasione dei trent'anni di quell'evento centrale della resistenza contro la dittatura. Il punto culminante e' stato il 29 e 30 aprile con una marcia "delle torce" e due grandi concerti di musicisti argentini e latino-americani nella Piazza di Maggio. Due eventi separati che hanno simboleggiato anche - purtroppo - la divisione delle Madri avvenuta a meta' degli anni '80, per contrasti sui metodi della lotta. Pero' su un punto si troveranno sempre d'accordo: "Noi siamo state partorite dai nostri figli", ha detto piu' d'una volta Hebe de Bonafini, una delle piu' note esponenti del movimento. Le Madri, a loro volta, hanno dato vita alla democrazia argentina. Con la loro lotta, la loro resistenza, la loro ostinazione, le Madri della Piazza di Maggio hanno fatto dei 30.000 desaparecidos una presenza eterna e hanno lanciato un grido permanente di giustizia che si oppone agli ipocriti richiami alla riconciliazione mediante il perdono e l'oblio. Certi eventi storici sono imprevedibili. Lo diceva anche Julio Cortazar nel 1980: "L'irrazionale, l'inatteso, lo stormo di colombe, le Madri della Piazza di Maggio irrompono in qualsiasi momento per sconvolgere e mandare all'aria i calcoli piu' scientifici delle nostre scuole di guerra e di sicurezza nazionale. Madri e Nonne della Piazza di Maggio: continuiamo a essere matti...". 3. TESTIMONIANZE. HEBE DE BONAFINI: I TRENT'ANNI DELLE MADRI DI PLAZA DE MAYO [Dal quotidiano "Il manifesto" del primo maggio 2007. Hebe de Bonafini e' presidente dell'Associazione delle Madres de Plaza de Mayo] Mi hanno chiesto di scrivere che cosa sento, oggi, quando penso che sono Madre di Plaza de Mayo. Prima di tutto, e in ogni caso, sento che sono madre. E cosa significa essere madre? Per me e' un amore immenso per la vita, e' la passione che ho vissuto insieme al mio unico compagno, il padre dei miei figli. E' la tenerezza di allattare per tanti mesi i miei tre figli e, insieme a loro - visto che avevo sempre tanto latte - altri bambini del mio quartiere, El Dique. Per quarant'anni sono stata madre e moglie. Quando i miei figli maggiori cominciarono la loro militanza rivoluzionaria, il mio cuore comincio' a battere in modo diverso e cominciai a capire tante cose e ad abbandonare l'egoismo che e' proprio di ogni madre. Quando i miei figli cominciarono a non tornare a casa la domenica all'ora di pranzo, quando nel patio si facevano lunghe riunioni che finivano con canti che non conoscevo, ho dovuto passare dal tango Uno al Gallo Negro, Gallo Rojo e alle canzoni di Victor Jara. Per me, essere madre ha significato accogliere nel mio grembo i miei bambini e farli nascere, e poi accoglierli di nuovo - nel mio grembo e nel mio cuore - quali militanti rivoluzionari. Loro, che si nutrivano dei libri di Mao, di Marx, del Che, della chiesa del Terzo mondo. Cosi', lentamente, cominciai ad avvicinarmi alla nuova vita che era entrata nella mia casa, portando con se' tanti giovani. Ma un giorno terribile, fatale - avevo da poco compiuto 49 anni - sequestrarono il mio figlio maggiore. Tutti mi conoscevano come Kika Pastor - il mio nome da nubile -; finche' una telefonata non mi annuncio' che mio figlio Jorge era scomparso. In quell'istante diventai Hebe de Bonafini. * Fu nel febbraio 1977 che - molto scossa - misi per la prima volta piede nella Plaza de Mayo e conobbi Azucena e Maria Adela. Entrambe produssero un forte impatto su di me. La piazza divento' per me l'alimento indispensabile per sopportare il dolore, la rabbia, l'amarezza. Comunicare con le compagne ci dava serenita'; quando ci incontravamo, ci abbracciavamo a lungo l'un l'altra, finche' - parlando - non cominciavamo a marciare. Com'e' successo? Quando? Sai qualcosa? Sempre le stesse domande. Essere "Madri di Plaza de Mayo" e' oggi il nostro orgoglio piu' grande, e' fare quello che i nostri figli volevano fare. E' nella Plaza de Mayo, nella "nostra" piazza, che si produce l'incredibile miracolo della resurrezione. E' sempre li' che, ogni giovedi', da trent'anni, alle 15,30, ci troviamo con loro. Essere "Madre di Plaza de Mayo" e' sentire che i miei figli mi hanno "partorito" alla lotta, che tutti coloro che lottano sono i miei figli. Ogni sera sento le loro voci, i loro canti, i loro passi all'alba, i loro andirivieni, le prove teatrali che facevano al Nacional, e vedo la pila dei loro libri, la loro universita'... sempre vita e ancora vita! I miei primi viaggi all'estero, gli incontri con le donne e con gli uomini del mondo intero per raccontare urlando quello che accadeva in Argentina. Cercare la forza e il coraggio per pubblicare, in piena dittatura, un bollettino che dopo divento' un periodico. Organizzare il caffe' letterario, l'universita' popolare, la libreria, la biblioteca, la casa editrice, la radio e, da sei mesi a questa parte, costruire case nelle villas miserias, prima nella Ciudad Oculta, dopo a Los Piletones, adesso a Lugano. E' anche cosi' che facciamo la rivoluzione: insieme a donne e uomini che ricostruiscono la loro vita lavorando e lottando per un'abitazione dignitosa. Le mense, la scuola materna, presto le scuole, le nostre prime scuole elementari. La missione "Suenos compartidos" ha a che vedere con loro, con i nostri figli rivoluzionari. Essere "Madre di Plaza de Mayo" e' una lotta di amore condiviso; il nostro fazzoletto bianco e' il loro abbraccio e quello della piazza; marciare ogni giovedi' e' per noi partorire vita ogni settimana. Ogni giovedi' e' diverso, unico. Ad ogni marcia, continuiamo a dare vita ai nostri figli, con il latte tiepido e nutriente che non finisce mai: quello della lotta per la vita che sconfigge la morte. Una passione disperata e' sempre nel mio cuore, quella che culla trentamila fantastici, unici e meravigliosi giovani che hanno dato la vita per il loro popolo, per un paese migliore, piu' giusto e solidale. 4. PROPOSTA. IL 5 PER MILLE AL MOVIMENTO NONVIOLENTO Si puo' destinare la quota del 5 per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche, relativa al periodo di imposta 2006, apponendo la firma nell'apposito spazio della dichiarazione dei redditi destinato a "sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilita' sociale" e indicando il codice fiscale del Movimento Nonviolento: 93100500235; coloro che si fanno compilare la dichiarazione dei redditi dal commercialista, o dal Caf, o da qualsiasi altro ente preposto - sindacato, patronato, Cud, ecc. - devono dire esplicitamente che intendono destinare il 5 per mille al Movimento Nonviolento, e fornirne il codice fiscale, poi il modulo va consegnato in banca o alla posta. Per ulteriori informazioni e per contattare direttamente il Movimento Nonviolento: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org 5. MATERIALI. UN ESTRATTO DALLA RELAZIONE CONCLUSIVA DEL CORSO DI EDUCAZIONE ALLA PACE SVOLTOSI AL LICEO SCIENTIFICO DI ORTE NELL'ANNO SCOLASTICO 2006-2007 1. Il corso di educazione alla pace e alla legalita' e di accostamento alla nonviolenza presso il Liceo scientifico di Orte Da alcuni anni presso il Liceo scientifico di Orte (Viterbo) nell'ambito del Piano dell'offerta formativa si svolge un corso di educazione alla pace e alla legalita' e di accostamento alla nonviolenza. Promotrice e referente dell'organizzazione del corso e' la professoressa Paola Paolessi. Gli incontri in cui il corso si articola si svolgono con cadenza settimanale in orario pomeridiano con la partecipazione e il coordinamento del responsabile del Centro di ricerca per la pace di Viterbo. Il corso si intreccia anche con altre attivita' che la scuola svolge sui temi della pace, della legalita', della promozione dei diritti umani. * 2. Criteri del corso Gli incontri del corso di educazione alla pace e alla legalita' e di accostamento alla nonviolenza hanno al centro: - quanto ai contenuti i valori della pace, della solidarieta', della responsabilita', della legalita', della democrazia, della dignita' umana, della nonviolenza; - quanto al metodo di lavoro: il dialogo e la partecipazione attiva degli studenti nella ricerca e nella riflessione critica, la costruzione di pratiche di studio e di relazioni solidali fondate sulla cooperazione, la condivisione, la verifica critica, il rigore morale e intellettuale, l'ascolto reciproco e la reciproca comprensione, la comune responsabilità. Tra gli strumenti di lavoro: letture di classici e discussione degli stessi; presentazione di figure ed opere rilevanti per una cultura della pace e della dignita' umana; studio di temi storici e di attualita'; discussione libera di argomenti concernenti i conflitti sia nella storia dell'umanita' che nell'esperienza quotidiana di ciascuna persona; studio di questioni metodologiche; studio di casi ed esercitazioni; produzione di testi; incontri con testimoni di esperienze di pace e di solidarieta'. * 3. Prospetto degli incontri del corso di educazione alla pace e alla legalita' e di accostamento alla nonviolenza nell'anno scolastico 2006-2007 8 novembre 2006: primo incontro; 22 novembre 2006: secondo incontro; 29 novembre 2006: terzo incontro; 6 dicembre 2006: quarto incontro; 13 dicembre 2006: quinto incontro; 20 dicembre 2006: sesto incontro; 10 gennaio 2007: settimo incontro; 17 gennaio 2007: ottavo incontro; 24 gennaio 2007: nono incontro; 27 gennaio 2007: Giornata della memoria della Shoah; 31 gennaio 2007: decimo incontro; 7 febbraio 2007: undicesimo incontro; 14 febbraio 2007: dodicesimo incontro; 28 febbraio 2007: tredicesimo incontro; 7 marzo 2007: quattordicesimo incontro; 28 marzo 2007: quindicesimo incontro; 11 aprile 2007: sedicesimo incontro; 18 aprile 2007: diciassettesimo incontro; 2 maggio 2007: diciottesimo incontro. Ogni incontro curricolare ha avuto la durata di due ore (...). In occasione della Giornata della memoria della Shoah si sono svolti incontri con varie classi nel corso della mattina. * 4. Studenti che hanno preso parte al corso e cui viene pertanto attribuito, sulla base dei criteri di verifica applicati, il previsto credito formativo (...) I criteri per l'attribuzione del credito formativo sono quelli consueti del corso di educazione alla pace, e le modalita' decisionali sono le stesse costantemente adottate. * 5. Alcuni materiali di studio diffusi e utilizzati negli incontri del corso - Vandana Shiva, principi costitutivi di una democrazia della comunita' terrena - Umberto Saba, due testi - Lalla Romano, alcuni testi - Ingeborg Bachmann, alcuni testi - Saffo, alcuni testi tradotti da Salvatore Quasimodo e Manara Valgimigli - Adrienne Rich, alcuni testi - Emily Dickinson, alcuni testi - Nelly Sachs, Se soltanto sapessi - Simone Weil, un frammento dai Cahiers - Luce Fabbri, alcuni testi - Anna Achmatova, Requiem nelle traduzioni di Carlo Riccio e di Evelina Pascucci - CristinaCampo, alcune traduzioni - Guenther Anders, Tre testi - Ernesto Balducci, introduzione a La pace. Realismo di un'utopia - Aldo Capitini, Teoria della nonviolenza - Rocco Scotellaro, alcuni testi - Piero Calamandrei, Epigrafi per donne, uomini e citta' della Resistenza - Jean-Marie Muller, Momenti e metodi dell'azione nonviolenta - Primo Levi, La bambina di Pompei - Ingeborg Bachmann, Alle Tage / Tutti i giorni - Bertolt Brecht, alcuni testi - Verdiana Grossi, Bertha von Suttner - AA. VV., ricordi di Franca Ongaro Basaglia - AA. VV., testi di e su Fatema Mernissi - AA. VV., testi su Hannah Arendt - Jean-Marie Muller, Significato della nonviolenza - Norberto Bobbio, La filosofia di Aldo Capitini - AA. VV., testi su Erasmo da Rotterdam - Annette Wieviorka, Auschwitz spiegato a mia figlia - Primo Levi, alcuni testi in versi - Primo Levi, appendice all'edizione scolastica di Se questo e' un uomo (1976) - Una sera di Chico Mendes - Un blues in memoria di Martin Luther King - Dieci parole della nonviolenza in cammino - Cesare Segre, Auschwitz, orribile laboratorio sociale (con una Cronologia della vita e delle opere di Primo Levi) - Primo Levi, alcuni ulteriori testi in versi - Pedro Calderon de la Barca, La vita e' sogno (traduzione italiana e alcuni brani in castigliano) - AA. VV., alcune bibliografie su pace e nonviolenza - Benito D'Ippolito, Ventuno articoli - AA. VV., testimonianze e riflessioni di donne sull'esperienza del parto - AA. VV., alcuni testi su Ernesto "Che" Guevara dal punto di vista della nonviolenza - Charles C. Walker, Manuale per l'azione diretta nonviolenta - materiali informativi dell'associazione di solidarieta' "Sullastrada" - AA. VV., testi di e sull'Abbe' Pierre - AA. VV., testi in memoria di Nicola Calipari - Anna Bravo, alcuni testi - Anna Bravo, Resistenza civile - Contro la guerra, la nonviolenza - Ron Kovic, Spezzare il silenzio della notte - Ida Dominijanni, L'etica che viene dall'opacita' dell'io. La proposta di Judith Butler - Maria G. Di Rienzo, Confessioni di un'occidentale - AA. VV., alcuni testi su pensiero delle donne e nonviolenza - testi su Marianella Garcia - Lorenzo Milani, L'obbedienza non e' piu' una virtu' - Una piccola antologia gandhiana - Martin Luther King, Pellegrinaggio alla nonviolenza - Danilo Dolci ricorda Aldo Capitini - Ricciardo Aloisi, Elogio degli aquiloni - fascicoli di "Azione nonviolenta" - fascicoli di "Mani tese" - fascicoli di "Qualevita" - pubblicazioni varie - un estratto da Edith Stein, L'empatia - materiali informativi sul servizio civile * 6. Valutazione del corso Le ed i partecipanti al corso hanno espresso una valutazione positiva dell'esperienza condotta. Sono stati particolarmente apprezzati: gli incontri con testimoni di esperienze di solidarieta' concreta; la presentazione di testi classici; le figure di autrici ed autori particolarmente significativi come Hannah Arendt e Primo Levi; la riflessione sulla Shoah. * 7. Ringraziamenti Le ed i partecipanti al corso ringraziano tutte le persone che hanno contribuito alla realizzazione dello stesso, in particolare i graditi ospiti ed il personale scolastico che con squisita gentilezza e solida competenza ha reso possibile che il corso si svolgesse nel migliore dei modi. * 8. Conclusioni Questa relazione, come gia' quelle degli anni passati, e' frutto di una riflessione comune delle e dei partecipanti al corso. Il fatto che essa sia stata approvata all'unanimita' durante l'ultimo incontro e' una testimonianza di come il corso abbia cercato di applicare i principi ed i metodi della solidarieta', del rispetto della dignita' di tutte e tutti, della scelta della nonviolenza anche come metodologia decisionale. 6. LIBRI. ZINA BORGINI PRESENTA "I QUATTRO LIBRI DELLE PICCOLE DONNE" DI LOUISA MAY ALCOTT [Dal sito della Libreria delle donne di Milano (www.libreriadelledonne.it). Zina Borgini, artista, organizzatrice culturale, saggista, e' una poliedrica intellettuale femminista. Louisa May Alcott (Germantown, Pennsylvania 1832 - Boston 1888) e' ad un tempo una delle piu' influenti e segrete scrittrici dell'Ottocento; figlia del pedagogista e riformatore Amos Bronson Alcott, introdotta fin da giovanissima nella cerchia di Ralph Waldo Emerson e dei trascendentalisti, autrice di romanzi (anche, ma non solo "per la gioventu'" - qualunque cosa tale formula significhi), racconti, fiabe, versi, diresse un periodico, si batte' nelle grandi lotte sociali, ed in particolare per il diritto di voto alle donne. Piccole donne (1868) e' la sua opera piu' celebre. Dal sito della Libreria delle donne di Milano riprendiamo la seguente scheda: "Louisa May Alcott nasce a Germantown, Pennsylvania, il 29 novembre 1832. Comincia a scrivere molto giovane, prima un diario e poi novelle e poesie, e a 19 anni pubblica Sunlight, una raccolta di poesie, sotto lo pseudonimo di Flora Fairfield. Negli anni successivi pubblica alcune raccolte di novelle e nel 1868 la prima parte di Little Women e nell'anno successivo la seconda parte. Louisa May Alcott si dedica per molti anni anche all'insegnamento e nel 1862, durante la guerra civile americana, si trasferisce a Washington dove lavora come infermiera volontaria e le sue lettere alla famiglia vengono raccolte in un volume pubblicato nel 1863. La Alcott si impegna anche socialmente in particolar modo per i diritti delle donne. Non si sposa mai e muore all'eta' di 55 anni il 6 marzo 1888"] Louisa May Alcott, I quattro libri delle piccole donne, Einaudi, Torino 2006, pp. 1115, euro 16,80. Piccole donne e' un libro che mi ha accompagnata fin da piccola, che ho letto e riletto tanto da consumarlo, mi affascinava la storia di quelle sorelle cosi' diverse ma compatte nel far valere i loro diritti. Io ho amato in particolare Jo, ma altre Meg, Beth o Amy: tutte possiamo ritrovarci nei personaggi della Alcott. Questo nuovo libro che raccoglie i quattro romanzi dedicati alla famiglia March e' un regalo intelligente da fare alle adolescenti perche' possano conoscere la societa' dell'Ottocento, epoca in cui le donne hanno dovuto lottare fortemente per la conquista delle minime liberta'. Sappiamo tutte che la Alcott, considerata dai critici dell'epoca una scrittrice formativa per giovani ben educate, con Piccole donne ha aperto un passaggio di liberta'. Le sue eroine, anche se non hanno avuto il coraggio di trasgredire sino in fondo, hanno iniziato a rompere le uova nel paniere patriarcale. 7. LIBRI. RENATA DIONIGI PRESENTA "FRANCESCA CABRINI. TRA LA TERRA E IL CIELO" DI LUCETTA SCARAFFIA [Dal sito della Libreria delle donne di Milano (www.libreriadelledonne.it). Renata Dionigi, intellettuale femminista, e' impegnata nell'esperienza della Libreria delle donne di Milano. Lucetta Scaraffia, nata a Torino nel 1948, insegna storia contemporanea all'universita' "La Sapienza" di Roma. Socia fondatrice della Societa' italiana delle storiche, si e' occupata, oltre che di storia della religiosita', di storia delle donne, di storia della famiglia e della comunita' contadina. Tra le opere di Lucetta Scaraffia: La santa degli impossibili, Rosenberg & Sellier, Torino 1990; con Gabriella Zarri, Donne e fede, Laterza, Roma-Bari 1994, traduzione inglese Women and faith, Cambridge University Press, 1999; Il Concilio in convento, Morcelliana, Brescia 1996; Rinnegati. Per una storia dell'identita' occidentale, Laterza,1993; Il giubileo, Il Mulino, Bologna 1999 (tradotto in spagnolo per l'editore Acento); con Anna Bravo, Donne del '900, Liberal libri, 1999; con Anna Bravo e Anna Foa, I fili della memoria, Uomini e donne nella storia, Laterza, Roma-Bari 2000 (manuale di storia, in tre volumi); con Anna Bravo, Margherita Pelaja, Alessandra Pescarolo, Storia sociale delle donne nell'Italia contemporanea, Laterza, Roma-Bari 2001; Francesca Cabrini. Tra la terra e il cielo, Paoline, Cinisello Balsamo (Milano) 2003. Francesca Cabrini (1850-1917), fondatrice della congregazione religiosa delle Missionarie del Sacro Cuore, impegnata nell'assistenza ai migranti, santa per la chiesa cattolica. Dalla Wikipedia riprendiamo per stralci la seguente scheda: "Francesca Saverio Cabrini (Sant'Angelo Lodigiano, 1850 - Chicago, 1917) fu la fondatrice della congregazione cattolica delle Missionarie del Sacro Cuore. E' venerata come santa dalla Chiesa cattolica, che la considera anche patrona degli emigranti. Diplomata maestra elementare, fattasi religiosa nel 1874, nel 1880 fondo' a Codogno la congregazione delle Missionarie del Sacro Cuore e aggiunse al proprio nome Saverio, cognome del sacerdote missionario nell'estremo Oriente. Nel 1889 raggiunse gli Stati Uniti per prestare assitenza agli immigrati italiani. Opero' successivamente in altri sette paesi con 80 istituti. Costrui' asili, scuole, convitti per studentesse, orfanotrofi, case di riposo per laiche e religiose, ospedali a New York e Chicago. Nel 1909 prese la cittadinanza americana. La Compagnia femminile fondata dalla Cabrini fu la prima sia ad affrontare l'impegno missionario (tradizionalmente prerogativa degli uomini), sia ad essere totalmente autonoma, ovvero non dipendente da un parallelo ramo maschile. Le sue iniziative caritative ben presto si sviluppavano in opere di assistenza economicamente autosufficienti grazie all'erogazione congiunta di servizi a pagamento. Agli immigrati fornivano corsi di lingua, assistenza burocratica, corrispondenza con le famiglie di origine, raggiungendo anche i piu' emarginati sia logisticamente, sia perche' infermi, istituzionalizzati o reclusi. La Cabrini fu viaggiatrice: ventotto traversate atlantiche e l'attraversamento delle Ande per raggiungere Buenos Aires partendo da Panama. Francesca Cabrini valorizzo' la religiosita' femminile in un modo cosiderato moderno, adatto ai tempi in cui visse, rispondente a problematiche ancora attuali per via dell'evento migratorio. Per le sue iniziative e' ritenuta uno dei riferimenti del moderno servizio sociale. Vide nei principi della democrazia americana una via di integrazione e di avanzamento sociale per gli emigrati italiani. Promosse l'emancipazione delle capacita' di iniziativa femminile. Visse la sua devozione al Sacro Cuore interpretando il concetto di riparazione alle "offese fatte a Gesu'" come motivo di impegno nelle opere caritatevoli. Nel 1938 fu proclamata beata, nel 1946 santa (la prima della Chiesa cattolica americana), nel 1950 patrona degli emigranti. La festa liturgica ricorre il 22 dicembre (...). Opere di Francesca Cabrini: Lettere, Ancora 1968; Tra un'onda e l'altra. Relazioni di viaggio, Centro cabriniano, Roma 1980. Opere su Francesca Cabrini: Giuseppe Dall'Ongaro, Francesca Cabrini. La suora che conquisto' l'America, Rusconi 1982; Giuseppe De Luca, Madre Cabrini. La santa degli emigrati, Edizioni di Storia e Letteratura, Roma 2000; Lucetta Scaraffia Francesca Cabrini. Tra la terra e il cielo, Paoline 2003; Nello Vian Madre Cabrini, Morcelliana 1938"] Lucetta Scaraffia, Francesca Cabrini. Tra la terra e il cielo, Paoline, 2004, pp. 201, euro 13,50. "Scioglietevi e mettette le ali". Questo scriveva Francesca Cabrini alle suore del suo istituto, per aiutarle a liberarsi dal senso di inferiorita' e dalle paure, per aprirle ai viaggi, alle avventure, alla disponibilita' per nuove esperienze professionali e spirituali. Suora e avventuriera, viaggiatrice entusiasta e abile imprenditrice la Cabrini, nata nel 1850 a S. Angelo Lodigiano, nella bassa Padana, ha saputo alimentare e condividere un progetto di vita con altre donne e agendo con tipica "fretta lombarda" ma con grande calma interiore, ha viaggiato in tutto il mondo fondando ben 67 tra missioni, scuole, asili, ospedali. Una donna di straordinaria modestia, ironica e con grande consapevolezza di se' e' stata cosi' recuperata dalla storia delle donne, un riferimento di forte attualita' per il mondo femminile laico e cattolico. 8. LIBRI. LAURA MODINI PRESENTA "NELLE IMMAGINI L'ANIMA" DI ANTONIA POZZI [Dal sito della Libreria delle donne di Milano (www.libreriadelledonne.it). Laura Modini, intellettuale femminista, saggista ed organizzatrice culturale, critica e storica del cinema, impegnata nell'Associazione "Lucrezia Marinelli", e' l'autrice de L'occhio delle donne. Le registe e i loro film: 1896-1996 (e successivi aggiornamenti), un assai utile strumento di lavoro. Antonia Pozzi nacque a Milano nel 1912, poetessa di straordinaria cultura e sensibilita', si tolse la vita nel 1938 a soli 26 anni; oltre che poetessa, e' stata saggista, traduttrice, fotografa; le sue opere, poesie e diari, sono state tutte pubblicate postume: dopo una prima importante edizione delle poesie, voluta da Vittorio Sereni ed Eugenio Montale per Mondadori, soltanto nel 1988, in occasione del cinquantenario della morte, e' stata pubblicata l'opera completa, nella versione originale, portando alla luce l'intensita' del suo stile e la modernita' della sua lezione di vita] Antonia Pozzi, Nelle immagini l'anima, a cura di Ludovica Pellegatta e Onorina Dino, Ancora, 2007, pp. 112, euro 22. Ho scoperto Antonia Pozzi dieci anni fa: quando ero responsabile di una biblioteca alla periferia nord-est di Milano. Venne da me per regalare dei libri alla biblioteca una suorina, semplice ma estremamente interessante. Una parola dietro l'altra mi racconto' la storia della poeta Antonia Pozzi, a me sconosciuta. La suora era Onorina Dino erede testamentaria di tutta l'opera della poeta. Antonia Pozzi, nata a Milano nel 1912, allieva e amica di Antonio Banfi, Vittorio Sereni, Dino Formaggio e Remo Cantoni, gia' dal liceo si dedica con assiduita' alla sua immensa passione, la poesia, che la accompagnera' nel corso della sua breve vita. Dal 1929 scopre la fotografia, una forma poetica per immagini. Ma soprattutto un grande interesse storico e antropologico per la sua terra: la Lombardia contadina. Ne scattera' fino al 1938 oltre 2800, un fondo ancora da scoprire. Ludovica Pellagatta, curatrice del libro ce ne offre una prima selezione con uno scritto biografico di Onorina Dino. Si accompagna all'uscita del libro una mostra con lo stesso titolo, allestita alla Fondazione Corrente (via Carlo Porta 5, Milano) fino al 14 giugno 2007. 9. LIBRI. LILIANA RAMPELLO PRESENTA "LA MANO CHE NON MORDI" DI ORNELA VORPSI [Dal sito della Libreria delle donne di Milano (www.libreriadelledonne.it). Liliana Rampello e' un'autorevolissima intellettuale femminista, saggista e docente, insegna Estetica all'Universita' di Bologna; ha collaborato a molte riviste, tra cui "Il Verri", "Rinascita", "Studi di estetica", "Critica marxista", "Via Dogana"; nel sito della Libreria delle donne di Milano (www.libreriadelledonne.it) cura la stanza "Paradiso", dedicata a libri e recensioni; per la casa editrice Pratiche ha diretto la collana "Strumenti per scrivere e comunicare", e' consulente del gruppo editoriale Il Saggiatore. Opere di Liliana Rampello: La grande ricerca, Pratiche, Milano 1994; (a cura di, con Annarosa Buttarelli e Luisa Muraro), Duemilaeuna. Donne che cambiano l'Italia, Pratiche, Milano 2000; (a cura di), Virginia Woolf tra i suoi contemporanei, Alinea, Firenze 2002; Il canto del mondo reale. Virginia Woolf. La vita nella scrittura, Il Saggiatore, Milano 2005. Ornela Vorpsi e' nata a Tirana nel 1968. Ha studiato Belle Arti in Albania, poi, dal 1991, all'Accademia di Brera. Dal 1997 vive a Parigi. E' fotografa, pittrice e videoartista. Il paese dove non si muore mai e' il suo primo romanzo, pubblicato in Francia da Actes Sud e in corso di traduzione in una decina di paesi] Ornela Vorpsi, La mano che non mordi, Einaudi, Torino 2007, pp. 86, euro 8,80. Molto brava, Ornela Vorpsi, giovane e versatile artista albanese (e' anche fotografa, pittrice, videoartista) scrive in un italiano di rara suggestione e di grande intensita', al punto da farlo sembrare anche a noi, che lo abbiamo come lingua materna, una lingua fresca come non mai. Racconta di se', di uomini e donne dei Balcani, con la leggerezza ironica di una mente capace di immobilita' e movimento, con lo sguardo di chi sa abitare lo spazio della propria storia passata e di quella presente, insegnandoci a vedere e a immaginare un mondo che poco, davvero poco, conosciamo. La mano che non mordi arriva dopo Il paese dove non si muore mai (Einaudi 2005) e si rimane sorprese per ben due volte, felici di leggere dello spaesamento. Nello spaesamento. 10. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti. Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli. 11. PER SAPERNE DI PIU' * Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it * Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia: www.peacelink.it/users/mir; per contatti: mir at peacelink.it, luciano.benini at tin.it, sudest at iol.it, paolocand at libero.it * Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per contatti: info at peacelink.it NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO Numero 87 del 12 maggio 2007 Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica alla pagina web: http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/ L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e': nbawac at tin.it
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