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Minime. 9
- Subject: Minime. 9
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Fri, 23 Feb 2007 00:11:39 +0100
- Importance: Normal
NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO Numero 9 del 23 febbraio 2007 Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Sommario di questo numero: 1. Peppe Sini: Due banalita' e una grave questione 2. Hannah Arendt: Il momento 3. Rosa Luxemburg: Nella barbarie 4. Simone Weil: La regola dello specchio 5. Letture. Peter Gomez, Marco Travaglio, E continuavano a chiamarlo Impunita' 6. Ristampe: Collodi, Opere 7. Riedizioni: Umberto Galimberti, Psichiatria e fenomenologia 8. La "Carta" del Movimento Nonviolento 9. Per saperne di piu' 1. EDITORIALE. PEPPE SINI: DUE BANALITA' E UNA GRAVE QUESTIONE "Andai dal rabbino per farmi consigliare. Disse: 'E' scritto, meglio essere stupidi per tutta la vita che malvagi per un'ora soltanto. Tu non sei uno sciocco. Gli sciocchi sono loro. Poiche' colui che costringe il suo simile a vergognarsi, perde il Paradiso'" (Isaac Bashevis Singer, Gimpel l'idiota, Mondadori, Milano 1980, p. 31) La prima banalita': mi scrivono alcuni giovani stalinisti per rivolgermi nientepopodimenoche' l'accusa di "aver fatto cadere il governo". Ohibo', io ho solo votato per la coalizione del cosiddetto centrosinistra alle elezioni politiche dello scorso aprile (e l'ho votata solo perche' era il solo modo adeguato e necessitato in quella specifica circostanza per opporsi all'eversione berlusconiana, e non perche' avessi qualche fiducia o riponessi qualche speranza nel ceto politico di cui la coalizione del cosiddetto centrosinistra si componeva e nelle ideologie e prassi ivi dominanti): nell'impasse attuale governo e maggioranza ci si sono messi da soli con i loro machiavellismi degli stenterelli che hanno sortito il bell'effetto di proseguire nel decisivo ambito internazionale la politica berlusconiana, guerriera e razzista dopo essere stati eletti con i voti di chi si opponeva all'eversione berlusconiana, alla guerra assassina, al razzismo infame. * La seconda banalita': e adesso? il governo ha sempre la sua maggioranza parlamentare (risicatissima, certo, al senato); Prodi ha voluto fare lo sciocco ed irragionevole gesto delle dimissioni (e diciamo sciocco e irragionevole per mero eufemismo: a nessuno sfugge che col consenso del premier e dei capibastone della coalizione il Ministro degli Esteri ancora una volta ha tentato di ricattare tutti i senatori della coalizione e di imporre erga omnes la guerra, l'imperialismo e il militarismo come fulcro della politica internazionale del nostro paese, in flagrante violazione della legalita' costituzionale: il personaggio non e' nuovo a simili gesti, chi scrive queste righe non dimentica il contributo del governo D'Alema ai massacri nei Balcani); ebbene, Prodi ottenga il reincarico e torni a governare, e governi sia cercando di riflettere nella misura del possibile le ragioni e le richieste di chi ha votato la sua coalizione, sia finalmente attenendosi rigorosamente al dettato costituzionale che gia' ha reiteratamente palesemente violato sia quando legifero' la riapertura in Italia dei campi di concentramento (con la legge Turco-Napolitano varata dal governo Prodi nove anni fa, su questo specifico punto confermata dalla successiva - ed ancora piu' infame e razzista - legge Bossi-Fini del governo Berlusconi che venne dopo), sia quando sei mesi fa ha deliberato la prosecuzione della partecipazione italiana alla guerra terrorista e stragista in Afghanistan. Rispettare la legalita' costituzionale; rispettare la volonta' del popolo italiano che chiede pace, sicurezza, legalita', solidarieta', difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Non ci sembra chieder troppo. * Fin qui le due banalita', la grave questione e' invece la seguente. Lo stato italiano sta tuttora partecipando alla guerra terrorista e stragista in Afghanistan (guerra: cioe' persone uccise, tante persone uccise - e ferite, mutilate, affamate, terrorizzate, umiliate, denegate nella loro umanita'...); lo stato italiano sta svolgendo una politica internazionale riarmista, militarista, bellicista e razzista; lo stato italiano e' complice di governi che attuano politiche terroristiche (il governo Bush, in primis) ed alimentano il terrorismo e la disperazione nel mondo. Qualcuno pensa che sia cosa buona questa politica internazionale? Qualcuno pensa che fare la guerra sia una buona idea, una cosa giusta? Qualcuno pensa che il riarmo, il militarismo, il bellicismo e il razzismo siano una linea politica adeguata alla presente distretta dell'umanita'? Qualcuno pensa che sia una geniale trovata essere complici di pratiche terroristiche (le stragi di civili in Afghanistan - in spregio dell'art. 11 della Costituzione -, i rapimenti di persone in Italia da parte della Cia - in spregio dell'art. 2 della Costituzione -, la condizione fatta ai migranti - in spregio dell'art. 10 della Costituzione)? O per dirla in altri termini: la guerra cessa di essere un delitto a seconda di chi sta al governo? I crimini cessano di essere crimini a seconda di chi sta al governo? Cio' che stiamo discutendo e' una politica internazionale criminale. Opporsi ad essa e' un diritto e un dovere di ogni essere umano. Le persone che governano l'Italia anche grazie al nostro voto ci ragionino sopra. Con la forza della verita'. La nonviolenza e' la via. Vi e' una sola umanita'. 2. MAESTRE. HANNAH ARENDT: IL MOMENTO [Da Hannah Arendt, La menzogna in politica. Riflessioni sui Pentagon Papers, in Eadem, Politica e menzogna, Sugarco, Milano 1985, p. 90. Hannah Arendt e' nata ad Hannover da famiglia ebraica nel 1906, fu allieva di Husserl, Heidegger e Jaspers; l'ascesa del nazismo la costringe all'esilio, dapprima e' profuga in Francia, poi esule in America; e' tra le massime pensatrici politiche del Novecento; docente, scrittrice, intervenne ripetutamente sulle questioni di attualita' da un punto di vista rigorosamente libertario e in difesa dei diritti umani; mori' a New York nel 1975. Opere di Hannah Arendt: tra i suoi lavori fondamentali (quasi tutti tradotti in italiano e spesso ristampati, per cui qui di seguito non diamo l ’anno di pubblicazione dell'edizione italiana, ma solo l'anno dell’edizione originale) ci sono Le origini del totalitarismo (prima edizione 1951), Comunita', Milano; Vita Activa (1958), Bompiani, Milano; Rahel Varnhagen (1959), Il Saggiatore, Milano; Tra passato e futuro (1961), Garzanti, Milano; La banalita' del male. Eichmann a Gerusalemme (1963), Feltrinelli, Milano; Sulla rivoluzione (1963), Comunita', Milano; postumo e incompiuto e' apparso La vita della mente (1978), Il Mulino, Bologna. Una raccolta di brevi saggi di intervento politico e' Politica e menzogna, Sugarco, Milano, 1985. Molto interessanti i carteggi con Karl Jaspers (Carteggio 1926-1969. Filosofia e politica, Feltrinelli, Milano 1989) e con Mary McCarthy (Tra amiche. La corrispondenza di Hannah Arendt e Mary McCarthy 1949-1975, Sellerio, Palermo 1999). Una recente raccolta di scritti vari e' Archivio Arendt. 1. 1930-1948, Feltrinelli, Milano 2001; Archivio Arendt 2. 1950-1954, Feltrinelli, Milano 2003; cfr. anche la raccolta Responsabilita' e giudizio, Einaudi, Torino 2004, e la recente Antologia, Feltrinelli, Milano 2006. Opere su Hannah Arendt: fondamentale e' la biografia di Elisabeth Young-Bruehl, Hannah Arendt, Bollati Boringhieri, Torino 1994; tra gli studi critici: Laura Boella, Hannah Arendt, Feltrinelli, Milano 1995; Roberto Esposito, L'origine della politica: Hannah Arendt o Simone Weil?, Donzelli, Roma 1996; Paolo Flores d'Arcais, Hannah Arendt, Donzelli, Roma 1995; Simona Forti, Vita della mente e tempo della polis, Franco Angeli, Milano 1996; Simona Forti (a cura di), Hannah Arendt, Milano 1999; Augusto Illuminati, Esercizi politici: quattro sguardi su Hannah Arendt, Manifestolibri, Roma 1994; Friedrich G. Friedmann, Hannah Arendt, Giuntina, Firenze 2001; Julia Kristeva, Hannah Arendt, Donzelli, Roma 2005. Per chi legge il tedesco due piacevoli monografie divulgative-introduttive (con ricco apparato iconografico) sono: Wolfgang Heuer, Hannah Arendt, Rowohlt, Reinbek bei Hamburg 1987, 1999; Ingeborg Gleichauf, Hannah Arendt, Dtv, Muenchen 2000] Arriva sempre il momento in cui la menzogna si rivela controproducente. 3. MAESTRE. ROSA LUXEMBURG: NELLA BARBARIE [Da Rosa Luxemburg, La crisi della socialdemocrazia, in Eadem,Scritti politici, Editori Riuniti, Roma 1967, 1976, p. 447. Rosa Luxemburg, 1871-1919, e' una delle piu' limpide figure del movimento dei lavoratori e dell'impegno contro la guerra e contro l'autoritarismo. Assassinata, il suo cadavere fu gettato in un canale e ripescato solo mesi dopo; ci sono due epitaffi per lei scritti da Bertolt Brecht, che suonano cosi': Epitaffio (1919): "Ora e' sparita anche la Rosa rossa, / non si sa dov'e' sepolta. / Siccome ai poveri ha detto la verita' / i ricchi l'hanno spedita nell'aldila'"; Epitaffio per Rosa Luxemburg (1948): "Qui giace sepolta / Rosa Luxemburg / Un'ebrea polacca / Che combatte' in difesa dei lavoratori tedeschi, / Uccisa / Dagli oppressori tedeschi. Oppressi, / Seppellite la vostra discordia". Opere di Rosa Luxemburg: segnaliamo almeno due fondamentali raccolte di scritti in italiano: Scritti scelti, Einaudi, Torino 1975, 1976; Scritti politici, Editori Riuniti, Roma 1967, 1976 (con una ampia, fondamentale introduzione di Lelio Basso). Opere su Rosa Luxemburg: Lelio Basso (a cura di), Per conoscere Rosa Luxemburg, Mondadori, Milano 1977; Paul Froelich, Rosa Luxemburg, Rizzoli, Milano 1987; P. J. Nettl, Rosa Luxemburg, Il Saggiatore 1970; Daniel Guerin, Rosa Luxemburg e la spontaneita' rivoluzionaria, Mursia, Milano 1974; AA. VV., Rosa Luxemburg e lo sviluppo del pensiero marxista, Mazzotta, Milano 1977] Questa guerra mondiale - ecco un regresso nella barbarie. 4. MAESTRE. SIMONE WEIL: LA REGOLA DELLO SPECCHIO [Da Simone Weil, Quaderni III, Adelphi, Milano 1988, p. 370. Simone Weil, nata a Parigi nel 1909, allieva di Alain, fu professoressa, militante sindacale e politica della sinistra classista e libertaria, operaia di fabbrica, miliziana nella guerra di Spagna contro i fascisti, lavoratrice agricola, poi esule in America, infine a Londra impegnata a lavorare per la Resistenza. Minata da una vita di generosita', abnegazione, sofferenze, muore in Inghilterra nel 1943. Una descrizione meramente esterna come quella che precede non rende pero' conto della vita interiore della Weil (ed in particolare della svolta, o intensificazione, o meglio ancora: radicalizzazione ulteriore, seguita alle prime esperienze mistiche del 1938). Ha scritto di lei Susan Sontag: "Nessuno che ami la vita vorrebbe imitare la sua dedizione al martirio, o se l'augurerebbe per i propri figli o per qualunque altra persona cara. Tuttavia se amiamo la serieta' come vita, Simone Weil ci commuove, ci da' nutrimento". Opere di Simone Weil: tutti i volumi di Simone Weil in realta' consistono di raccolte di scritti pubblicate postume, in vita Simone Weil aveva pubblicato poco e su periodici (e sotto pseudonimo nella fase finale della sua permanenza in Francia stanti le persecuzioni antiebraiche). Tra le raccolte piu' importanti in edizione italiana segnaliamo: L'ombra e la grazia (Comunita', poi Rusconi), La condizione operaia (Comunita', poi Mondadori), La prima radice (Comunita', SE, Leonardo), Attesa di Dio (Rusconi), La Grecia e le intuizioni precristiane (Rusconi), Riflessioni sulle cause della liberta' e dell'oppressione sociale (Adelphi), Sulla Germania totalitaria (Adelphi), Lettera a un religioso (Adelphi); Sulla guerra (Pratiche). Sono fondamentali i quattro volumi dei Quaderni, nell'edizione Adelphi curata da Giancarlo Gaeta. Opere su Simone Weil: fondamentale e' la grande biografia di Simone Petrement, La vita di Simone Weil, Adelphi, Milano 1994. Tra gli studi cfr. AA. VV., Simone Weil, la passione della verita', Morcelliana, Brescia 1985; Gabriella Fiori, Simone Weil, Garzanti, Milano 1990; Giancarlo Gaeta, Simone Weil, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole 1992; Jean-Marie Muller, Simone Weil. L'esigenza della nonviolenza, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1994; Angela Putino, Simone Weil e la Passione di Dio, Edb, Bologna 1997; Maurizio Zani, Invito al pensiero di Simone Weil, Mursia, Milano 1994] La regola dello specchio e' la norma morale per eccellenza. Che tutto cio' che si fa rifletta il bene. 5. LETTURE. PETER GOMEZ, MARCO TRAVAGLIO: E CONTINUAVANO A CHIAMARLO IMPUNITA' Peter Gomez, Marco Travaglio, E continuavano a chiamarlo Impunita'. La vera storia delle "toghe sporche" e degli altri processi a Berlusconi & C., Nuova Iniziativa Editoriale (L'Unita' - Editori Riuniti), Roma 2007, pp. 448, euro 7,50 (in supplemento al quotidiano "L'Unita'"). Un compendio e un aggiornamento di due precedenti libri degli stessi autori (giornalisti d'inchiesta autori di vari volumi sul regime della corruzione, del crimine e dell'eversione). Una documentatissima ricognizione di alcune paradigmatiche vicende giudiziarie. "Questo libro e' per i cittadini che vogliono conoscere la vera storia dei casi Sme-Ariosto, Mondadori, Imi-Sir e degli altri processi a Silvio Berlusconi, Cesare Previti & C. e continuare a vivere in un paese dove la giustizia sia uguale per tutti. Dopo i cinque anni dell'Operazione Impunita' Duratura, a base di leggi vergogna e vergognosissime prescrizioni, facciamo il punto della situazione giudiziaria del Cavaliere e dei suoi complici. E vediamo come sono finiti i dibattimenti e le inchieste, ma soprattutto quali reati sono stati accertati" (dalla quarta di copertina). 6. RISTAMPE. COLLODI: OPERE Collodi, Opere, Mondadori, Milano 1995, 2006, pp. CXXIV + 1140, euro 12,90 (in supplemento a vari periodici Mondadori). A cura di Daniela Marcheschi una eccellente edizione di alcune opere di Carlo Lorenzini: non solo le immortali Avventure di Pinocchio, ma anche Macchiette, Occhi e nasi, Storie allegre, piu' varie pagine sparse e una commedia in miniatura. Vasto e cospicuo l'apparato critico. 7. RIEDIZIONI. UMBERTO GALIMBERTI: PSICHIATRIA E FENOMENOLOGIA Umberto Galimberti, Psichiatria e fenomenologia, Feltrinelli, Milano 1979, 2006, pp. 392, euro 12. In nuova edizione un libro appassionante (anche in taluni suoi aspetti - pur peculiari della modalita' di riflessione ed argomentazione galimbertiana - che dal nostro punto di vista troviamo talora non persuasivi). La parte prima ci sembra la piu' debole e frettolosa, ma la seconda e' di notevole valore e vigore, e la terza - che riprende e svolge altre ricerche dell'autore - ci pare apporti sapidi contributi di riflessione. Meritoriamente la casa editrice Feltrinelli sta riproponendo in edizione economica tutte le opere di Galimberti. 8. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti. Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell’ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell’uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli. 9. PER SAPERNE DI PIU' * Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it * Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia: www.peacelink.it/users/mir; per contatti: mir at peacelink.it, luciano.benini at tin.it, sudest at iol.it, paolocand at libero.it * Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per contatti: info at peacelink.it NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO Numero 9 del 23 febbraio 2007 Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). 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