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La nonviolenza e' in cammino. 1237
- Subject: La nonviolenza e' in cammino. 1237
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Fri, 17 Mar 2006 00:10:19 +0100
LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 1237 del 17 marzo 2006 Sommario di questo numero: 1. Peppe Sini: Intorno al fuoco 2. Un incontro a Roma 3. Oggi a Ferrara 4. Arrigo Quattrocchi ricorda Anna Moffo 5. Luciano Bonfrate: Anna Moffo 6. Omero Dellistorti: Anna Moffo 7. Indice dei numeri 215-244 (settembre 2001) de "La nonviolenza e' in cammino" 8. La "Carta" del Movimento Nonviolento 9. Per saperne di piu' 1. EDITORIALE. PEPPE SINI: INTORNO AL FUOCO Vorrei essere chiaro. Ci sono persone che discettano sulla violenza senza sapere cosa dicono, e senza rendersi conto che quel loro discettare persuade altri a praticarla la violenza, a commettere crimini, e ad averne le vite distrutte. * Non sono piu' giovane, ero un militante, anzi un dirigente di uno dei partiti della sinistra rivoluzionaria negli anni Settanta, uno di quelli che cercarono allora di opporsi alla violenza: gia' allora mi era chiaro che solo la scelta della nonviolenza era coerente con la lotta per la liberazione dell'umanita', e che la violenza e' sempre l'arma degli oppressori. Non sono piu' giovane, ho subito pestaggi e cariche, e mentre venivo picchiato o travolto pensavo che quei ragazzini non sapevano quel che facevano, e che bastava un colpo appena un po' piu' duro e potevano uccidermi, come in un gioco. Non sono piu' giovane, non pochi dei miei piu' antichi compagni di giochi e di scuola sono stati ammazzati dall'eroina e dall'aids; alcuni dei miei amici hanno passato anni e anni in galera; alcuni si sono tolti la vita, ad altri l'hanno rapita: quando sento chi irresponsabile incita i giovani a bruciarsi l'anima e i giorni, io rivedo quei volti. Non sono piu' giovane, e quando sento persone che come conseguenza dei loro scellerati proclami e ancor piu' scellerati silenzi hanno ancora le mani sporche del sangue fatto versare trent'anni fa o ancora all'inizio di questo decennio, che oggi professori, editorialisti, parlamentari pontificano ancora, strazio e disgusto invadono il mio cuore. Non sono piu' giovane, m'indigno quando sento ancora ingannare i ragazzi e mandarli al macello. Non sono piu' giovane, mi ripugna chi un giorno inneggia alla guerriglia e il giorno dopo al pacifismo, senza avvedersi della contraddizion che nol consente. Non sono piu' giovane, troppi ne ho visti che hanno fatto la loro carriera passando su cataste di cadaveri. * So quanto sorda sia la violenza del potere, e quanto ogni potere sia esposto a diventar prepotenza, abuso, vessazione. Conosco la violenza dei potenti, degli sfruttatori, dei regimi, anche di quello che in Italia illegalmente effettualmente domina. E so l'orrore delle guerre e delle mafie, del fascismo e del razzismo, dell'imperialismo e del totalitarismo, dei terrorismi tutti. E so che questo orrore tutti abbiamo il dovere di contrastare. * Ma so anche che le guerriglie hanno imbarbarito ben piu' che liberato. E assassinato sempre. So anche che l'opposizione squadrista agli squadristi e' reduplicazione dello squadrismo, e quindi fascismo ulteriore che al fascismo si aggiunge. So anche che le rivoluzioni condotte ammettendo i metodi omicidi hanno sovente prodotto regimi totalitari e fin genocidi. So che le guerre non hanno mai prodotto pace. Che dal terrore solo nuovo terrore nasce. Che la zanna e l'artiglio lacerano, straziano, distruggono, non risanano. Ho letto per tempo Silone e Orwell, Koestler e Camus, Solzenicyn. Queste cose non le so solo io, molti le sanno. Ma per dirle con chiarezza occorre avere animo saldo e una storia limpida. Una volta di piu', gli ipocriti non sono nostri compagni di lotta. Ai miei studenti dico sempre di prendere sul serio la violenza, e faccio studiar loro le teorizzazioni che tragicamente pretendono giustificarne l'uso, dall'Atene del V secolo alla teologia medioevale, da Machiavelli a Weber, da Fanon a Guevara. Poi quegli argomenti smontiamo uno per uno, con la dura replica dei fatti. La scelta della nonviolenza la costruiamo proprio attraverso l'analisi materialistico-storica della violenza e lo smascheramento del suo effettuale orrore, la denuncia della sua feroce ignominia, l'accertamento pieno del suo mostruoso fallimento ai fini della liberazione e degnificazione dell'umanita', ricavando da questa indagine sulla violenza il suo ripudio una volte per tutte. * La nonviolenza infatti non e' rassegnazione, non e' ritrarsi, non e' astensione, non e' fuga, non e' vilta': e' il contrario esatto di tutto cio'. La nonviolenza e' lotta. Lotta contro la violenza. Lotta la piu' nitida e la piu' intransigente. Lotta contro la violenza sempre, senza cedimento alcuno, senza menzogna veruna, senza asservirsi giammai, senza giammai acchetarsi. Perche' la nonviolenza e' quella lotta cosi' esigente e cosi' cosciente che sa e decide che per contrastare la violenza che opprime e degrada ed aliena e divora bisogna altresi' non riprodurla, bisogna anzitutto combatterla in se stessi. Se lottando contro Hitler diventi uguale a Hitler non sconfiggi Hitler, lui ha sconfitto te. E cosi' solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita': l'umanita' intera, e l'umanita' in ciascuna e ciascuno di noi. E quindi se oggi vuoi lottare contro la guerra e contro il terrorismo, contro il fascismo e contro il razzismo, o scegli la nonviolenza, o il tuo impegno, quantunque generoso, non serve a nulla. A nulla. * Non sono piu' giovane. Sono uno di quelli che hanno saputo resistere. Non ho fatto carriere. Non ho avuto cedimenti. Ho pagato prezzi non lievi. La mia parola ha un valore. Ho la fortuna di essere ancora vivo. Sono contrario a tutte le menzogne. Sono contrario a tutte le uccisioni. 2. UNA SOLA UMANITA'. UN INCONTRO A ROMA [Dal sito di Rainews24 (www.rai.it/news) riprendiamo questa cronaca della visita del rabbino capo della comunita' ebraica di Roma, Riccardo Di Segni, alla moschea della capitale. Riccardo Di Segni e' rabbino capo della comunita' ebraica di Roma, una delle piu' antiche della diaspora, la maggiore d'Italia, e direttore del Collegio rabbinico italiano; laureato in medicina, lavora come radiologo. Tra le opere di Riccardo Di Segni: saggi in "Quaderni Storici": Verginita', Fratelli e sorelle, Trasmissione matrilineare dell'ebraismo; vari studi sul significato delle regole alimentari, in particolare il libro Noten ta'am leshevach, ta'ame hakashrut baparshanut hayehudit, Roma 1998; Catalogue of the Manuscripts of the Library of the Collegio Rabbinico Italiano, Alei Sefer, Rome; Le unghie di Adamo, Guida, Napoli; Il Vangelo del Ghetto, Newton Compton, Roma 1985] Roma, 13 marzo 2006. "L'antico fratello che ora si affaccia a Roma non puo' essere ignorato ed e' ora per guardarsi in faccia, parlarsi ed aprirsi le porte". Lo ha detto il rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, che oggi si e' recato in visita in moschea e ha invitato il segretario generale, il direttore della Lega Musulmana e l'imam a visitare presto in modo ufficiale la sinagoga. "Una strana contingenza storica, segno dei nuovi tempi che stiamo vivendo in questa generazione ha posto improvvisamente la nostra comunita' ebraica di Roma, che e' la piu' antica nel mondo cristiano per presenza ininterrotta, davanti a un mondo, quello dell'Islam, finora sconosciuto agli ebrei locali, ma d'altra parte ben noto al folto gruppo di ebrei che dalla Libia e' venuto in Italia nel 1967". * Una storia antica "La data di questo incontro e' stata fissata da poco, ma cio' che lo precede e' una storia molto antica, di almeno 35 secoli fa, quella di una vicenda familiare che ha visto divisi due fratelli, figli dello stesso padre Avraha'm, Ibrahim. La vicenda dei due fratelli, Ishmae'l-Ismail, e Izchaq, padre di Yaaqov, e' narrata in modo diverso nei libri a ciascuno di noi sacri. Il rapporto tra i discendenti dei due fratelli in tante parti del mondo e' stato continuo, spesso tormentato, altre volte pacifico e fecondo". * Comune discendenza da Abramo "Cio' che e' importante riconoscere, come premessa di ogni incontro, e' che nessuno di noi - ha sottolineato - dimentica questa ascendenza, la comune discendenza da Abramo, e che il nostro quindi non e' un rapporto qualsiasi, ma un rapporto tra figli di fratelli". "L'afflusso in massa in Europa di fedeli dell'Islam in brevissimo tempo ha posto problemi di integrazione sui quali si dibatte continuamente. I problemi di integrazione non sono per noi una novita', ma rappresentano una costante della nostra esperienza comunitaria, spesso dolorosa. Quando ad esempio si parla del rischio attuale di 'ghettizzazione' delle nuove comunita' immigrate, non si puo' ignorare che il ghetto era il luogo di residenza coatta degli ebrei e che in questa citta' e' finito solo nel 1870". * La nostra esperienza puu' esservi utile "Conosciamo - ha riferito - i problemi che vi preoccupano: la trasmissione dell'identita', l'educazione scolastica in rapporto con il sistema pubblico, l'insegnamento della religione e della lingua araba, la formazione delle guide spirituali, la tutela delle norme religiose: dalla giornate festive alla preghiera alle regole alimentari". "Su questi temi - ha sottolineato - ovviamente nelle reciproche differenze, come ebrei italiani qui presenti da venti secoli abbiamo avuto un lungo rapporto con la realta' circostante e siamo riusciti faticosamente ad elaborare delle soluzioni e dei modelli di convivenza. Per questi motivi riteniamo che la nostra esperienza possa esservi quanto mai utile in questo processo difficile di integrazione e siamo pronti a comunicarvela". * Accompagnare la pace in Medio Oriente "Nel processo di pace in Medio Oriente il nostro dovere come esponenti religiosi e' di accompagnare israeliani e palestinesi nel cammino fino ad oggi difficile nella ricerca della pace, per il bene delle due parti e del mondo intero, tramite il dialogo e il negoziato". * Il terrorismo in nome di Dio e' una bestemmia "Il terrorismo in nome di Dio e' una bestemmia - lo ha sottolineato il rabbino di Roma, Riccardo Di Segni - Il Talmud, come il Corano affermano il principio per cui 'chi salva una vita umana e' come se salvasse il mondo intero e chi la distrugge e' come se distruggesse il mondo intero'". "In altri momenti della storia - ha aggiunto - seppure in condizioni molto diverse da quelle attuali, le comunita' ebraiche disperse nel mondo islamico sono riuscite a stabilire con questo un sapiente rapporto di rispetto reciproco. Dobbiamo preservare la coscienza che la differenza di religione non deve mai tradursi come tale in ostilita'". * Abbiamo protestato contro le vignette "Per noi ebrei e' stato scontato, anche in questa citta', reagire e protestare contro le vignette satiriche nei confronti di cio' che e' sacro all'Islam, e manifestarvi la nostra solidarieta'". "La lotta contro l'islamofobia e l'antisemitismo devono procedere parallele. Con lo stesso spirito di rispetto dobbiamo vigilare per impedire che la violenza e l'odio, da qualsiasi parte provengano, non si alimentino con la religione". * Il dialogo tra fedi a Roma e' una realta' "Il dialogo tra fedi differenti e' una realta' consolidata e degna di rispetto a Roma. Il rapporto tra cristiani ed ebrei ha raggiunto obiettivi significativi. Ma anche il dialogo tra noi e' da tempo iniziato anche in questa citta'. Con alcuni di voi abbiamo lavorato su obiettivi di comune interesse, come la tutela delle regole alimentari, insieme abbiamo dato prova della nostra volonta' di collaborazione e confronto amichevole in un numero considerevole di manifestazioni su temi religiosi, sulla bioetica e di testimonianza nel dibattito civile". "Dobbiamo - ha aggiunto - fare in modo che questo lavoro non rimanga isolato, che non venga soffocato da esempi e ondate di intolleranza, che la collaborazione e la comunicazione crescano. Dobbiamo riuscire a dimostrare, che in questa citta', come in tante altre parti del mondo, la fedelta' di ognuno ad una religione diversa non e' causa di odio ma apporta pace e ricchezza spirituale al mondo". * Salam aleikum - Shalom L'incontro alla moschea e' iniziato con il saluto reciproco: "Salam aleikum", ha detto Abdullah Redouane, "Shalom" gli ha risposto Riccardo Di Segni. Redouane, che e' segretario del Centro culturale islamico ha espresso "grande soddisfazione" per la visita ed ha parlato di "una giornata in cui due comunita' possono dialogare e costruire insieme un futuro sotto il tetto romano e italiano". * Un passo essenziale verso la pace "E' un gesto di solidarieta' che non ci stupisce perche' arriva dalla comunita' ebraica che ha subito la Shoa' e le nuove offese di chi sta giungendo a negarne l'esistenza". Con queste parole Abdullah Redouane, segretario generale del Centro islamico di Roma, si e' rivolto al rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni. "Nel nome di Dio clemente e misericordioso, che Dio preghi per Maometto, Abramo, Gesu' e tutti i suoi messaggeri, vi saluto con la formula pace su di voi", ha detto ancora Redouane accogliendo Di Segni "nella piu' grande moschea dell'Europa occidentale", dove, ha aggiunto, "si e' compiuto oggi uno di quei passi che sono essenziali e irrinunciabili per contribuire a pace e rispetto reciproco". La sua visita, ha spiegato l'esponente islamico, "non la vedo solo come elemento centrale e fondante del dialogo, ma come avvio di un cammino comune che va dalla fede nel Dio unico al rispetto della vita". 3. INCONTRI. OGGI A FERRARA [Da Elena Buccoliero (per contatti: e.buccoliero at comune.fe.it) riceviamo e volentieri diffondiamo. Elena Buccoliero, nata a Ferrara nel 1970, collabora ad "Azione nonviolenta" e fa parte del comitato di coordinamento del Movimento Nonviolento; lavora per Promeco, un ufficio del Comune e dell'azienda sanitaria locale di Ferrara dove si occupa di adolescenti con particolare attenzione al bullismo e al consumo di sostanze, e con iniziative rivolte sia ai ragazzi, sia agli adulti; a Ferrara, insieme ad altri amici, anima la Scuola della nonviolenza. E' autrice di diverse pubblicazioni, tra cui il recente (con Marco Maggi), Bullismo, bullismi, Franco Angeli, Milano 2005. Un piu' ampio profilo biobibliografico di Elena Buccoliero e' nel n. 836 di questo foglio. Daniele Lugli (per contatti: daniele.lugli at libero.it) e' il segretario nazionale del Movimento Nonviolento, figura storica della nonviolenza, unisce a una lunga e limpida esperienza di impegno sociale e politico anche una profonda e sottile competenza in ambito giuridico ed amministrativo, ed e' persona di squisita gentilezza e saggezza grande] Venerdi' 17 marzo 2006, con inizio alle ore 21, presso il Centro "Alexander Langer", in viale Cavour 142, a Ferrara, nell'ambito della Scuola della nonviolenza, si svolgera' un incontro con Daniele Lugli, segretario nazionale del Movimento Nonviolento, sul tema "Il potere di tutti". * "Il potere di tutti" (l'"omnicrazia" capitiniana) e' il titolo dell'incontro che si tiene questo venerdi' per sottolineare l'aggiunta che pratica e pensiero ispirati alla nonviolenza indicano rispetto alla democrazia rappresentativa e costituzionale. Secondo il relatore, Daniele Lugli, segretario nazionale del Movimento Nonviolento nonche' "preside" di questa Scuola, qualche buon esempio non manca, ma siamo ben lontani da proposte chiare e capaci di farsi ascoltare. Si tratta, volendo sintetizzare al massimo, di sviluppare e qualificare il controllo dal basso delle istituzioni rappresentative a ogni livello; aggiungere al metodo democratico il metodo nonviolento nelle lotte politiche sociali, economiche; costruire luoghi che consentano ai cittadini di determinare la politica, integrando, se non radicalmente mutando o sostituendo, i partiti, che a tale compito male assolvono; lavorare per una nuova socialita' capace di affrontare la crisi della forme istituzionali infra e sovra statali. La Scuola della nonviolenza di Ferrara e' promossa congiuntamente da Movimento Nonviolento, Pax Christi, Legambiente, Gruppo Ferrara Terzo Mondo e Commercio Alternativo, ed ha il patrocinio del Comune di Ferrara - progetto "Ferrara citta' per la pace". Per informazioni: Centro "Alexander Langer", tel 0532204890, e-mail: langer at ferraraterzomondo.it oppure: daniele.lugli at libero.it 4. MEMORIA. ARRIGO QUATTROCCHI RICORDA ANNA MOFFO [Dal quotidiano "Il manifesto" del 12 marzo 2006. Arrigo Quattrocchi e' un noto e apprezzato musicologo; nato a Roma, dove vive e lavora, scrive come critico musicale sul quotidiano "Il manifesto" e collabora con Rai-Radiotre prevalentemente per trasmissioni sui materiali d'archivio; come musicologo ha pubblicato un volume sulla storia dell'Accademia Filarmonica Romana (di cui e' membro), un volume su La musica in cento parole. Un piccolo lessico (Carocci, Roma 2003), saggi e articoli su Beethoven, Rossini, Verdi, Dallapiccola, ed ha inoltre curato la revisione sull'autografo della "Jerusalem" di Verdi; e' altresi' impegnato nel campo della vita indipendente delle persone con disabilita'. Anna Moffo, soprano americana di origine italiana, e' nata a Wayne, Pennsylvania, il 27 giugno 1932, debutto' nel '55 a Spoleto ed ebbe poi una brillante carriera internazionale. All'attivita' operistica ha aggiunto anche partecipazioni cinematografiche e fin televisive. E' deceduta nel marzo 2006] E' stata una diva della lirica celeberrima soprattutto in Italia e negli Stati Uniti, ma anche una attrice e una conduttrice tv, varcando di molto la popolarita' concessa alle cantanti d'opera. Anna Moffo e' morta l'altro ieri a New York, a quasi 74 anni, per un attacco cardiaco, seguito alle complicanze di una forma tumorale con la quale la cantante lottava da dieci anni. Nessun dubbio che la sua avvenenza abbia giocato, nella sua carriera, un ruolo quasi altrettanto importante delle sue qualita' vocali; una bellezza mediterranea la sua, dal fisico slanciato, con occhi e capelli neri e lineamenti maliziosi. La cantante nacque pero' a Filadelfia, da genitori italiani, e si formo' negli Usa. Una borsa di studio Fulbright la porta per perfezionarsi presso il Conservatorio di Santa Cecilia. Nel '55 il debutto a Spoleto, presso il benemerito Teatro Lirico Sperimentale, come Norina nel Don Pasquale di Donizetti, le apre non solo le porte dei grandi teatri, ma quelle degli studi televisivi. Sono i primi anni della televisione in Italia, e la musica ha un posto di rilievo nei palinsesti, con la realizzazione in studio di numerose opere liriche, affidate ai grandi divi ma anche a cantanti giovani e di piacevole aspetto. Anna Moffo appare nella Madama Butterfly di Puccini, e subito diviene una voce e un volto celebre; la regia e' di Mario Lanfranchi, che, da li' a un paio d'anni, diventera' suo marito, fino al divorzio del 1972 (secondo marito sara' il manager Rca Robert Sarnoff). Moffo brucia cosi' le tappe di una affermazione nazionale e internazionale. Nel 1957 debutta alla Scala e all'Opera di Vienna, in una produzione del Falstaff di Verdi diretta da Karajan; e nello stesso anno compie il debutto americano nella Boheme di Puccini, alla Lyric Opera di Chicago. Nel 1959 trionfa al Metropolitan nella Traviata. E certo il Metropolitan fu piu' di ogni altro il suo teatro, le cui scene doveva calcare per 180 recite. Sono gli anni d'oro della Moffo. La sua voce e' quella di un soprano lirico-leggero, di bellissimo timbro, estesa e omogenea, con una tecnica ragguardevole, che le consente il canto di coloratura come una espressivita' molto variata. Anzi c'e', in questa voce, quasi una contraddizione, per la facilita' con cui affronta i ruoli del belcanto - Lucia di Lammermoor, Elisir d'amore, Puritani, Rigoletto - e insieme una sensualita', una passionalita' che la portano spontaneamente verso il canto naturalista. Ed e' infatti nel corso degli anni '60 che la Moffo cambia repertorio verso l'opera francese (Faust, Manon, perfino Carmen) e verista (Pagliacci), forzando la sua voce e compromettendone anche le possibilita'; di qui il precoce ritiro nel '76. In qualche modo la Moffo ha anticipato i tempi, alternando in tv arie e canzoni, dunque contaminando i generi, e sfruttando tutti gli artifici dei mass media. Gli appassionati, pero', la ricordano per la sua deliziosa Susanna, in un disco giovanile delle Nozze di Figaro con Giulini, e forse piu' ancora per la sua purissima Liu', dai filati eterei e dalla magistrale linea di canto, in una Turandot live dal Metropolitan (Stokovsky, Memories); registrazioni che bastano a perdonarle le intemperanze degli anni del declino e ad accoglierla nell'empireo delle grandi. In sala-registrazione Moffo e' legata alla Emi: Falstaff (direttore Karajan), Le Nozze di Figaro (Giulini), Don Giovanni (Rosbaud). La Rca registrera' poi i suoi titoli principali: Madama Butterfly nel '57 (Leinsdorf), La Traviata nel '60 (Previtali), La Boheme nel '61 (Leinsdorf), Rigoletto nel '63 (Solti), Luisa Miller nel 1965 (Cleva), quindi la prima registrazione assoluta della Rondine di Puccini nel '66 (Molinari-Pradelli), e, nel declino, Carmen (Maazel) e Thais (Rudel). Tra i live, Traviata alla Scala con Karajan (Opera d'oro). 5. MEMORIA. LUCIANO BONFRATE: ANNA MOFFO [Ringraziamo il nostro buon amico Luciano Bonfrate per questo intervento] Ricordi, quando il canto era canto e noi eravamo giovani e la vita lucente. A quel tempo tutti amavamo Anna Moffo. Io la ricordo Serpina in quel trattato magno di dialettica di storia e coscienza di classe, d'interpretazione (ironica e capovolta - diderotiana, certo) dei sogni avanti lettera, ed insieme smascheramento della complicita' tra patriarcato e rendita, il potere del capitale che tutto aliena e rompe. Quanto mi sono interrogato, e ancora continuo a interrogarmi su quel gioco, tragico gioco, e quel muto Vespone, e doppia e tripla l'ansia e la passione in uno specchio e come per enigma di Oberto che non sa pensare a se'. E quella voce di cristallo e argento che era di Anna Moffo reco incisa nel cuore come acqua che scintilla e limpida la luna che rischiara. 6. MEMORIA. OMERO DELLISTORTI: ANNA MOFFO Una volta per sempre: Cathy Berberian e' stata la nostra maestra di meraviglia, di sapienza e felicita'. Ma certo se a una donna dell'evo moderno puo' attribuirsi quell'antico numinoso nome, il nome di diva, Maria Callas e' colei. "Cantami, o diva", recita Omero, e compare Maria Callas. E desio ci pungerebbe di aggiungere tutta lussureggiante l'efflorescenza del completo suo nome di Cecilia Sofia Anna Maria Kalogeropoulos: ma un simile barocchismo onomastico a una cosi' classica figura non si conviene. Eppure, eppure - e non saprei perche' - anche Anna Moffo rechiamo sovrana nelle pieghe dell'animo. E di tanta gioia che la sua voce, il suo volto ci ha donato, qui la ringraziamo ancora. 7. MATERIALI. INDICE DEI NUMERI 215-244 (SETTEMBRE 2001) DE "LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO" * Numero 215 del primo settembre 2001: 1. Vandana Shiva, la globalizzazione e' diventata una guerra contro la natura e contro i poveri; 2. Presentazione di Neve' Shalom / Wahat al-Salam; 3. Peppe Sini, due preoccupazioni; 4. Piero Maestri, Roberto Minervino: da Napoli contro la Nato; 5. Per studiare la globalizzazione: da Giuliana Morandini a Toni Morrison; 6. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 7. Per saperne di piu'. * Numero 216 del 2 settembre 2001: 1. Lanfranco Mencaroni, ricordo di don Lorenzo Milani e di Aldo Capitini; 2. Diana Dimonte, i produttori del commercio equo e solidale; 3. Daniele Lugli: i diritti negati delle bambine e dei bambini, un decalogo per farli vivere meglio; 4. Indice dei numeri 184-214 (agosto 2001) de "La nonviolenza e' in cammino" ; 5. Per studiare la globalizzazione: da Isidoro Mortellaro a Ralph Nader; 6. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 7. Per saperne di piu'. * Numero 217 del 3 settembre 2001: 1. Tra pochi giorni la presentazione della proposta di legge per la formazione delle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso dei valori, delle tecniche e delle strategie della nonviolenza; 2. Tano Grasso: due '"decaloghi" contro l'estorsione e contro l'usura; 3. Maria Luigia Casieri: "Tutti gli animali sono uguali..."; 4. Luce D'Eramo: il suo ultimo barlume d'umanita'; 5. Ottavio Raimondo, alcuni video e libri su Vandana Shiva e i temi della sua riflessione e del suo impegno; 6. Peppe Sini, "un uomo, un voto"; 7. Enrico Euli, per la formazione nonviolenta del movimento che si oppone all'ingiustizia e alle guerre; 8. Raffaello Ugo, una cosa da Genova; 9. "Se hai due pezzi di pane"; 10. Un appello per "uscire dalla gabbia della Nato"; 11. Per studiare la globalizzazione: da Antonio Nanni a Gabriele Nissim; 12. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 13. Per saperne di piu'. * Numero 218 del 4 settembre 2001: 1. Enrico Peyretti, una proposta pratica per le prossime manifestazioni; 2. Giobbe Santabarbara, cinque tesi sul cosiddetto "popolo di Seattle"; 3. Un viaggio nell'inferno dell'Aids in Zambia; 4. "Utopica" l'8 e il 9 settembre a Torino; 5. Ruth First, le porte senza maniglie; 6. Gro Harlem Brundtland, oggi i bambini di quattro anni chiedono...; 7. Luciano Violante, dodici tesi sulle mafie italiane; 8. Felice Scipioni, ma perche' si dovrebbe leggere? 9. Benito D'Ippolito, Ballata per una Regina morta ammazzata sulla strada tra Tuscania e Tarquinia nell'estate del duemilauno; 10. Una bibliografia essenziale di Giuliano Pontara; 11. Per studiare la globalizzazione: da Paul Nizan a James O'Connor; 12. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 13. Per saperne di piu'. * Numero 219 del 5 settembre 2001: 1. Pino Martinez, non dimentichiamo padre Puglisi; 2. Davide Melodia, per trasmettere i valori della nonviolenza; 3. Lanfranco Mencaroni, l'esempio di Neve' Shalom / Wahat al-Salam; 4. Miriam Giovanzana: "Genova e oltre", un incontro a Milano l'8 settembre; 5. Fiamma Lolli: il 9 settembre a Magione, in silenzio, per ricordare i desaparecidos; 6. "Finanziare lo sviluppo locale" il 28-29 settembre a Firenze; 7. Benito D'Ippolito, ricordi? 8. "La fame nel mondo spiegata a mio figlio" di Jean Ziegler; 9. Pasquale Pugliese, un sondaggio telematico della Rete di Lilliput; 10. Franco Fortini ricorda Elio Vittorini; 11. Hans Kueng, non c'e' pace senza...; 12. Per studiare la globalizzazione: da Claus Offe a Raimon Panikkar; 13. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 14. Per saperne di piu'. * Numero 220 del 6 settembre 2001: 1. Anche l'on. Violante esprime attenzione per la proposta di legge per la formazione delle forze dell'ordine alla nonviolenza; 2. Alberto L'Abate, l'intervento civile di pace: alcune iniziative italiane; 3. Benedetta Frare, appuntamenti di TransFair a settembre; 4. Davide Melodia, due parole sui Quaccheri; 5. Michele Nardelli, non ci sono scorciatoie; 6. Silvano Tartarini, Lettera del Governo al Popolo dopo il G8; 7. Pat Patfoort: l'efficacia della nonviolenza; 8. Per studiare la globalizzazione: da Wolfhart Pannenberg a Luisa Passerini; 9. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 10. Per saperne di piu'. * Numero 221 del 7 settembre 2001: 1. Stefano Ciccone, Michele Citoni: la nonviolenza e le giornate di Genova; 2. Alberto L'Abate scrive ad Achille Occhetto; 3. Lea Melandri, ascoltare e vedere; 4. Lanfranco Mencaroni, una testimonianza sulla prima marcia Perugia-Assisi; 5. Ottavio Raimondo, sentinelle del mattino; 6. Per studiare la globalizzazione: da Pat Patfoort a Leonard Peltier; 7. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 8. Per saperne di piu'. * Numero 222 dell'8 settembre 2001: 1. Fabio Pipinato, da Durban una speranza per l'Africa; 2. Gianpietro Pegoraro, l'agente di polizia penitenziaria come operatore di mediazione; 3. Aldo Capitini presenta Mohandas Gandhi; 4. Giuliana Martirani, una cultura della liberazione; 5. Giulio Vittorangeli: dopo Genova, e adesso? 6. Per studiare la globalizzazione: da Georges Perec a Tonino Perna; 7. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 8. Per saperne di piu'. * Numero 223 del 9 settembre 2001: 1. Sergio Di Vita: un aiuto urgente per Benjamin Hegi; 2. Stefano Ciccone: opportunita' di finanziamento per la formazione delle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso della nonviolenza; 3. Il programma Oisin II dell'Unione Europea; 4. Il programma Hippokrates dell'Unione Europea; 5. Luigi Tribioli, un'esperienza di mediazione tra studenti; 6. Matteo Pierro, strade d'Europa per ricordare il martirio di pacifici obiettori; 7. Davide Melodia, la "non resistenza", antesignana della nonviolenza; 8. Alfonsina Storni: canta...; 9. Benedetto Vecchi intervista Naomi Klein; 10. Per studiare la globalizzazione: da Michelle Perrot a Guido Petter; 11. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 12. Per saperne di piu'. * Numero 224 del 10 settembre 2001: 1. "Stop war": appunti d'un manifesto per l'azione politica; 2. Massimo Bricocoli, Marianella Sclavi: sicurezza urbana, gestione dei conflitti ed esperienze di formazione della Polizia Municipale (parte prima); 3. Giuseppe Florio, l'autorita' delle vittime; 4. Per una cultura antimafia: l'esempio di Sergio Turone; 5. Felicia Bartolotta Impastato, per cose giuste e precise; 6. Per studiare la globalizzazione: da Enrico Peyretti a Mario Pianta; 7. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 8. Per saperne di piu' * Numero 225 dell'11 settembre 2001: 1. Per una cultura antimafia: l'esempio di Giuseppe Puglisi (con testi di Umberto Santino, Saverio Lodato, Luigi Ciotti); 2. Massimo Bricocoli, Marianella Sclavi: sicurezza urbana, gestione dei conflitti ed esperienze di formazione della Polizia Municipale (parte seconda); 3. Marina Forti intervista Joseph Ki-Zerbo; 4. Ida Dalia, come la vita; 5. Imma von Bodmershof, il vecchio melo; 6. Hildegard Maria Binder, i diciannovenni; 7. Per studiare la globalizzazione: da Gino Piccio a Harold Pinter; 8. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 9. Per saperne di piu'. * Numero 226 del 12 settembre 2001: 1. Mao Valpiana, non ci sono parole; 2. Davide Melodia, un ritorno all'eta' della pietra; 3. Emily Dickinson, ecco quanto ho io oggi da donare; 4. Lanfranco Mencaroni racconta i Centri di Orientamento Sociale con le parole di Aldo Capitini; 5. Alberto L'Abate, ultime notizie sul corso di laurea in "operatori per la pace"; 6. Massimo Bricocoli, Marianella Sclavi: sicurezza urbana, gestione dei conflitti ed esperienze di formazione della Polizia Municipale (parte terza); 7. Per studiare la globalizzazione: da Giaime Pintor a Franco Pittau; 8. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 9. Per saperne di piu'. * Numero 227 del 13 settembre 2001: 1. Peppe Sini, solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'; 2. la redazione del mensile "Il foglio", sviluppare la cultura di pace; 3. Giuliano Pontara, guardiamo all'esempio di Gandhi; 4. Peacelink, il nostro dolore; 5. Antonio Bruno, la violenza puo' essere combattuta esclusivamente con la nonviolenza; 6. Flavio Lotti, Nicola Giandomenico: per la pace e la riconciliazione tra tutti i popoli; 7. Enrico Chiavacci, un mondo ridotto a mercato; 8. Christina G. Rossetti, boccioli e bambini; 9. Per studiare la globalizzazione: da Fernanda Pivano a Rocco Pompeo; 10. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 11. Per saperne di piu'. * Numero 228 del 14 settembre 2001: 1. Peppe Sini, tre tesi sulla violenza; 2. Enrico Peyretti, la guerra non e' giustizia; 3. Albino Bizzotto, la tenerezza dei popoli; 4. Alberto L'Abate, la via della pace e' nella giustizia; 5. Una lettera di Monica Lanfranco (con una proposta di "Progetto Gaia"); 6. Cristina Papa, tra il grido e il silenzio scegliamo la parola; 7. Tiziano Tissino, dopo Manhattan; 8. Federico Ceratti: l'arma strategica contro il terrorismo? La pace, la giustizia, la solidarieta'; 9. Il Tavolo Intercampagne e la Rete Lilliput, per estirpare davvero la violenza del terrorismo; 10. Forum Sociale Mondiale, condanna del terrorismo e solidarieta' al popolo americano; 11. "Movimento Nonviolento" e "Movimento Internazionale della Riconciliazione" del Piemonte e della Valle d'Aosta, contro la violenza senza riprodurla; 12. Una lettera di Luisa Morgantini; 13. Noam Chomsky, un crimine orrendo; 14. Per studiare la globalizzazione: da Giuliano Pontara a Leonidas Proaño; 15. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 16. Per saperne di piu'. * Numero 229 del 15 settembre 2001: 1. Benito D'Ippolito, cantata a contrasto del terrorista e dell'uomo di pace, pietrificati entrambi. Solo la nonviolenza puo' sciogliere l'incantesimo e salvare l'umanita'; 2. Umberto Santino, la guerra santa del duemila; 3. Alcuni nonviolenti di New York: mentre noi scriviamo...; 4. Dario Fo, Franca Rame, Jacopo Fo: dai una possibilita' alla pace; 5. Sergio Paronetto, un grido silenzioso contro la violenza; 6. Maria Chiara Tropea, di fronte alla tragedia; 7. Davide Melodia, quale risposta al terrorismo; 8. Francesco Comina, e' terribile...; 9. Associazione nazionale "Amici di Aldo Capitini": per un futuro nuovo, la nonviolenza; 10. Una lettera dei cooperanti italiani in Palestina; 11. La Federazione Italiana Emigrazione Immigrazione: solidarieta' al popolo americano; 12. Per studiare la globalizzazione: da Vladimir Propp a Grattan Puxon; 13. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 14. Per saperne di piu'. * Numero 230 del 16 settembre 2001: 1. Amos Oz, non facciamoci contagiare dall'odio e dal fanatismo; 2. Alessandro Marescotti, barbari e abominevoli atti; 3. Luciano Benini, dalla strage negli Usa a una nuova convivenza mondiale; 4. Dino Frisullo, dalla parte di tutte le vittime; 5. Le redazioni di Altreconomia, Terre di Mezzo, Peacelink: il tempo del lutto; 6. Massimo Paolicelli, occorre il ripudio della violenza e della guerra; 7. Crescono le adesioni a sostegno della proposta di legge per la formazione e l'addestramento delle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso dei valori, delle tecniche e delle strategie della nonviolenza; 8. Marianella Sclavi, le sette regole dell'arte di ascoltare; 9. Appello urgente dell'Universita' di Birzeit; 10. Benedetta Frare, un incontro in Germania; 11. Monica Lanfranco, video di donne sul G8; 12. Ottavio Raimondo, nuove basi di speranza; 13. Maria Teresa Gavazza, cinema tra le colline; 14. A Gualtieri il 28 settembre; 15. Per studiare la globalizzazione: da Guido Quazza a Sergio Quinzio; 16. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 17. Per saperne di piu'. * Numero 231 del 17 settembre 2001: 1. Silvano Tartarini, un incontro per una riflessione comune; 2. Giobbe Santabarbara, sei risposte; 3. Michele Nardelli, l'assenza di speranza porta alla follia; 4. Alessandro Marescotti, prepararci ad iniziative di pace; 5. Licio Lepore, nell'angoscia piu' profonda; 6. Le donne afghane di "Rawa" oppresse dal regime dei Talebani: no al terrorismo, no alla guerra; 7. In rete il nuovo numero de "Il paese delle donne"; 8. Chiara Schiavinotto, a Treviso forum per la pace in Colombia; 9. Roberto Tecchio, il laboratorio di ricerca e formazione sulla gestione nonviolenta dei conflitti (parte prima); 10. A Cagliari corso sulla gestione positiva dei conflitti; 11. Per studiare la globalizzazione: da Edi Rabini a Etta Ragusa; 12. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 13. Per saperne di piu'. * Numero 232 del 18 settembre 2001: 1. Benito D'Ippolito, canzone della strada che tutti sappiamo dove va a finire; 2. Mao Valpiana: ne' vendetta ne' perdono: giustizia e pace sono le categorie della politica; 3. Giobbe Santabarbara, appunti sul che fare; 4. Fabiana Bruschi, un incontro per la ricerca di una strategia comune contro la violenza; 5. Domenico Jervolino, lettera aperta ai colleghi dell'universita'; 6. Augusto Cavadi, se fossi Bush; 7. Antonella Sapio: solidarieta' per le vittime, no alla guerra; 8. Felice Scipioni: atrocita' e assassinii per la maggior gloria di Dio? 9. Davide Melodia, un minuto di silenzio on line; 10. Roberto Tecchio, il laboratorio di ricerca e formazione sulla gestione nonviolenta dei conflitti (parte seconda); 11. Per studiare la globalizzazione: da Karl Rahner a Carla Ravaioli; 12. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 13. Per saperne di piu'. * Numero 233 del 19 settembre 2001: 1. Peppe Sini: come opporsi alla guerra, in sette punti e una postilla; 2. Nanni Salio, persuasi della nonviolenza per sconfiggere ogni terrorismo; 3. Le lettere non spedite di Baldino Graziano: il pianto col bilancino; 4. Pasquale Pugliese: contro la follia: mobilitazione, disarmo militare e disarmo economico; 5. Giulio Vittorangeli, il colonialismo italiano rimosso; 6. Cristina Papa, "Il paese delle donne"; 7. Roberto Tecchio, il laboratorio di ricerca e formazione sulla gestione nonviolenta dei conflitti (parte terza); 8. Letture: Luigi Bonanate, democrazia tra le nazioni; 9. Letture: Pier Paolo Portinaro, il realismo politico; 10. Letture: Jose' Ramos Regidor, natura e giustizia; 11. Per studiare la globalizzazione: da John Rawls a Domenico Sereno Regis; 12. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 13. Per saperne di piu'. * Numero 234 del 20 settembre 2001: 1. L'appello degli intellettuali palestinesi: niente giustifica il terrorismo; 2. Pax Christi: scelte di pace, di giustizia e di nonviolenza; 3. Yasser Arafat: appello per la pace; 4. Maria Luigia Casieri, il primo giorno di scuola (con una favola di Leo Lionni); 5. Ancora una settimana di ampliamento delle adesioni, di verifiche e di approfondimenti, poi la presentazione della proposta di legge per la formazione delle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso della nonviolenza; 6. Antonio Mazzei: le polizie degli altri: profili istituzionali e comparativi (parte prima); 7. Roberto Tecchio, il laboratorio di ricerca e formazione sulla gestione nonviolenta dei conflitti (parte quarta); 8. Letture: AA. VV., Dopo la battaglia; 9. Letture: Cristiano Grottanelli, Il sacrificio; 10. Letture Serge Latouche, Antonio Torrenzano, Immaginare il nuovo; 11. Per studiare la globalizzazione: da Erich Maria Remarque a Adrienne Rich; 12. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 13. Per saperne di piu'. * Numero 235 del 21 settembre 2001: 1. Benito D'Ippolito: chiamare una guerra "giustizia infinita"; 2. Giobbe Santabarbara: tre ambiguita' nel movimento pacifista. Una riflessione dall'interno per aprire una discussione urgente; 3. Monica Lanfranco: il futuro, adesso; 4. Uri Avnery, il solo rimedio sicuro al terrorismo e' rimuoverne le cause; 5. Farid Adly: occidentali, non vendeteci piu' armi; 6. Pax Christi, un'ora di silenzio per il disarmo e la pace; 7. Davide Melodia, sulla disobbedienza civile; 8. 11 settembre 2001: anche oggi 35.615 bambini sono morti per fame; 9. Letture: Enrico Chiavacci, lezioni brevi di etica sociale; 10. Letture: Alberto L'Abate (a cura di), giovani e pace; 11. Letture: Francesco Susi (a cura di), come si e' stretto il mondo; 12. Roberto Tecchio, il laboratorio di ricerca e formazione sulla gestione nonviolenta dei conflitti (parte quinta); 13. Per studiare la globalizzazione: da Paul Ricoeur ad Angelo Maria Ripellino; 14. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 15. Per saperne di piu'. * Numero 236 del 22 settembre 2001: 1. Benito D'Ippolito, sopra un verso di Dante (Purg., VI, 32); 2. Peppe Sini, quattro ragioni per preparare lo sciopero generale contro la guerra; 3. Rigoberta Menchu', fermare la codarda insensatezza della violenza; 4. L'appello dell'Universita' di Chicago: occhio per occhio ci rende tutti ciechi; 5. Angelo Cavagna: condanna per la strage, no a una nuova guerra, si' a una nuova Onu; 6. Intervento di Luisa Morgantini al Parlamento Europeo; 7. Giulio Vittorangeli, la critica al dominio non e' un crimine; 8. Naomi Klein, game over; 9. Raffaello Ugo, a Cagliari contro la guerra; 10. Monica Lanfranco, presentazione di "Marea"; 11. Letture: AA. VV., I giorni di Genova; 12. Letture: Gianluca De Gennaro, Emmanuel Levinas profeta della modernita'; 13. Letture: Lorenzo Milani, I care ancora; 14. Roberto Tecchio, il laboratorio di ricerca e formazione sulla gestione nonviolenta dei conflitti (parte sesta ed ultima); 15. Per studiare la globalizzazione: da Ghiannis Ritsos a Marthe Robert; 16. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 17. Per saperne di piu'. * Numero 237 del 23 settembre 2001: 1. Peppe Sini, di cosa parliamo quando parliamo di azione diretta nonviolenta contro la guerra; 2. Lettera di Phyllis e Orlando Rodriguez: nostro figlio e' una delle vittime...; 3. Luigi Ciotti, un mondo senza armi e senza ingiustizia e' possibile; 4. Mao Valpiana, con John Lennon immagino che l'America non faccia la guerra (con il testo di "Imagine" di John Lennon); 5. Associazione Donne della Regione Mediterranea: fermare il terrorismo, rispettare i diritti democratici; 6. Eduardo Galeano, del Bene e del Male; 7. Maria Matteo, contro ogni guerra; 8. Numerosi parlamentari a sostegno della proposta di legge per la formazione delle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso dei valori, delle tecniche e delle strategie della nonviolenza; 9. Il 24 settembre a Torino; 10. Il 25 settembre a Roma; 11. Raniero La Valle, il 25 settembre a Roma; 12. Il 2, 3 e 4 ottobre a Milano; 13. Letture: Enrico Chiavacci, Lezioni brevi di bioetica; 14. Letture: Antonio Gramsci, Quaderni del carcere; 15. Letture: Wanda Tommasi, I filosofi e le donne; 16. Per studiare la globalizzazione: da Joan Robinson a Stefano Rodota'; 17. Il ritorno di Scarpantibus: la rivoluzione e il vaso da notte; 18. Il ritorno del Criticone: il turismo militante e la visione di Alce Nero; 19. Un romanzo di riflessione di Sergio Albesano; 20. Lanfranco Mencaroni, ultimo aggiornamento di "COS in rete"; 21. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 22. Per saperne di piu'. * Numero 238 del 24 settembre 2001: 1. Peppe Sini, lettera aperta al Presidente della Repubblica; 2. Severino Vardacampi, dalla marcia Perugia-Assisi di un anno fa a quella del prossimo 14 ottobre; 3. Enrico Euli: la guerra mondiale al terrorismo, un'analisi; 4. Michele Dressadore, polizia e nonviolenza; 5. Eva Cantarella, la conclusione de "L'ambiguo malanno"; 6. La scomparsa di Isaac Stern; 7. Lunedi 24 settembre al liceo scientifico di Orte inizia il corso di educazione alla pace; 8. Letture: Mike Featherstone (a cura di), Cultura globale; 9. Letture: Mohammad Khatami, Religione, liberta' e democrazia; 10. Letture: Giuliana Sgrena (a cura di), La schiavitu' del velo; 11. Per studiare la globalizzazione: da Carl Rogers a Lino Ronda; 12. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 13. Per saperne di piu'. * Numero 239 del 25 settembre 2001: 1. Una lettera di Luisa Morgantini; 2. Giobbe Santabarbara, come fare di Palermo Hiroshima; 3. L'appello dei missionari comboniani; 4. Diana Dimonte, le Botteghe del Mondo; 5. Dal mondo della cultura e dell'impegno civile nuove adesioni alla proposta di legge per la formazione delle forze dell'ordine alla nonviolenza; 6. Antonio Mazzei: le polizie degli altri: alcuni profili istituzionali e comparativi (parte seconda e conclusiva); 7. Letture: AA. VV., Enciclopedia dell'economia (Garzantina); 8. Letture: Enver Bardulla, Pedagogia, ambiente, societa' sostenibile; 9. Letture: Enrico Comba, Introduzione a Levi-Strauss; 10. Notizia biobibliografica di Roberto Tecchio; 11. Per studiare la globalizzazione: dalla "Rosa Bianca" a Rosa Rossi; 12. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 13. Per saperne di piu'. * Numero 240 del 26 settembre 2001: 1. Peppe Sini: tre cose da preparare, subito; 2. War Resisters International: appello per l'obiezione di coscienza alla guerra e ai preparativi bellici; 3. Michele Di Schiena, preoccupazione "infinita"; 4. Yukari Saito, qualcuno sa spiegarmi...; 5. Ettore Masina, il sole oscurato; 6. Mumia Abu-Jamal: "perche' ci odiano cosi' tanto?"; 7. Lorenzo Milani: e noi stiamo qui a questionare se al soldato sia lecito o no distruggere la specie umana? 8. Virginia Woolf: il modo migliore per aiutarvi a prevenire la guerra; 9. Enrico Peyretti, Genova; 10. Giovanni Benzoni, primo salone dell'editoria di pace in Italia; 11. Una proposta dal gruppo di lavoro "Impronta ecologica" della Rete di Lilliput; 12. Letture: Alessandra Calzi, L'interculturalita' nella scuola elementare; 13. Letture: Paul Roazen, Freud e i suoi seguaci; 14. Letture: Margot Waddell, Mondi interni; 15. Benito D'Ippolito, dopo l'esecuzione (della minaccia di Mr Rumsfeld); 16. Per studiare la globalizzazione: da Anna Rossi-Doria a Sheila Rowbotham; 17. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 18. Per saperne di piu'. * Numero 241 del 27 settembre 2001: 1. Il 4 ottobre a Verona; 2. Comitato per la democrazia internazionale, appello ai cittadini; 3. Il pulpito del Criticone: l'ora delle scelte e la prosa del fare; 4. Associazione Rosa Luxemburg, crimini contro l'umanita'; 5. Silvano Tartarini, una lettera agli organizzatori della marcia Perugia-Assisi; 6. Amici della nonviolenza oggi in piazza a Palermo; 7. Giovanni Aliquo', i principi della nonviolenza sono ampiamente richiamati nella Costituzione; 8. Una lettera di Luisa Morgantini; 9. Contributo del MIR e del Movimento Nonviolento per le assemblee dei nodi della Rete di Lilliput; 10. Rete Lilliput di Reggio Emilia: rete, territorio, nonviolenza; 11. Letture: Andrea Danilo Conte, La sfida della cittadinanza; 12. Letture: Robert G. Crowder, Richard K. Wagner, Psicologia della lettura; 13. Letture: Salvatore Palidda, Polizia postmoderna; 14. Benedetta Frare, a Padova il primo ottobre; 15. Il 2 ottobre a Roma le proposte dell'Africa; 16. Un laboratorio sulla globalizzazione a Cremona; 17. Un seminario di Community Building a Roma e a Torino; 18. Corso annuale di formazione al "teatro dell'oppresso" di Augusto Boal; 19. Per studiare la globalizzazione: da Arundhati Roy a Samuel Ruiz; 20. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 21. Per saperne di piu'. * Numero 242 del 28 settembre 2001: 1. Alessandro Marescotti, database per la chiamata alla pace; 2. Un appello che chiediamo di sottoscrivere ed inviare alle rappresentanze istituzionali; 3. Un repertorio di strumenti e criteri per contrastare la guerra con la nonviolenza; 4. Tutto quello che c'e' da sapere per l'azione diretta nonviolenta delle mongolfiere per la pace con cui contrastare i decolli dei bombardieri; 5. Paola Lucchesi, appendiamo in giro cartelli "zona libera dall'odio"; 6. Enrico Peyretti: Berlusconi, il G8, la guerra; 7. Danis Tanovic, che su Kabul piovano pane e libri; 8. Carlo Gubitosa, da Perugia ad Assisi con il coraggio della nonviolenza; 9. Giulio Vittorangeli, un Nobel senza pace; 10. Antonio D'Amico, a proposito di nonviolenza; 11. Andrea Baglioni, contro le ideologie sacrificali; 12. Giobbe Santabarbara, per una definizione aperta e pluridimensionale della nonviolenza; 13. Letture: Laura Boella, Cuori pensanti; 14. Letture: Laura Boella, Le imperdonabili; 15. Letture: Andrea Molesini, Nero latte dell'alba; 16. Namir: abroghiamo il razzismo; 17. Il nuovo numero di "Mosaico di pace"; 18. Per studiare la globalizzazione: da Paolo Rumiz a Bertrand Russell; 19. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 20. Per saperne di piu'. * Numero 243 del 29 settembre 2001: 1. Tahar Ben Jelloun, "papa', perche' sono musulmana?"; 2. Mario Di Marco, a Viterbo l'11 ottobre; 3. Dalla "Lettera Quacchera" (con testi di Cathy Thomas, Susanna Thomas, Pier Cesare Bori); 4. Vauro Senesi intervista Gino Strada; 5. Amelia Alberti: terrorismo, servizi segreti, mafie e circuito dell'eroina; 6. Una lettera di Silvano Tartarini; 7. Una lettera alle banche coinvolte nel traffico di armi; 8. Centro Al Mezan per i diritti umani: perdite umane e di risorse dei palestinesi in un anno di Intifada; 9. Aldo Capitini, Lanfranco Mencaroni: per la creazione di una corrente rivoluzionaria nonviolenta; 10. Peppe Sini: ne' timidi, ne' marginali, ne' subalterni; 11. Letture: AA. VV., La tradizione interpersonale in psichiatria, psicoterapia e psicoanalisi; 12. Letture: Franco Fortini, Dialoghi col Tasso; 13. Letture: Simone Weil, Sulla guerra; 14. Per studiare la globalizzazione: da Giovanni Russo a Severino Saccardi; 15. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 16. Per saperne di piu'. * Numero 244 del 30 settembre 2001: 1. Giovanni Scotto, una campagna globale per la pace; 2. Albino Bizzotto, proposte contro la guerra; 3. Una proposta di ordine del giorno per gli enti locali; 4. Deputate per la pace, un appello; 5. Francesco Comina, gli eretici della pace; 6. David Bidussa, la civilta' impura; 7. Massimiliano Pilati, la mia obiezione di coscienza; 8. Le levatacce del Criticone: per la chiarezza; 9. Letture: Amin Maalouf, L'identita'; 10. Letture: Enzo Pace, Renzo Guolo, I fondamentalismi; 11. Letture: Gianni Rossi Barilli, Il movimento gay in Italia; 12. Gabriela Mistral, se ti odiassi; 13. Hannah Arendt, raggiungere l'umanita'; 14. Judith Revel, la resistenza; 15. Per studiare la globalizzazione: da Renato Sacco ad Andrei Sakharov; 16. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 17. Per saperne di piu'. 8. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti. Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli. 9. PER SAPERNE DI PIU' * Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it * Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia: www.peacelink.it/users/mir; per contatti: mir at peacelink.it, luciano.benini at tin.it, sudest at iol.it, paolocand at libero.it * Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per contatti: info at peacelink.it LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 1237 del 17 marzo 2006 Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica alla pagina web: http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/maillist.html L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e': nbawac at tin.it
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