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La nonviolenza e' in cammino. 1123
- Subject: La nonviolenza e' in cammino. 1123
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Wed, 23 Nov 2005 01:50:51 +0100
LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 1123 del 23 novembre 2005 Sommario di questo numero: 1. Cindy Sheehan: Persone, non numeri 2. Paola Mancinelli presenta "L'amore politico" di Roberto Mancini 3. Un libro di Fulvio Cesare Manara su Gandhi 4. Un libro di Enrico Peyretti su Gandhi 5. Oltre la guerra. Annuario geopolitico della pace 2005 6. La "Carta" del Movimento Nonviolento 7. Per saperne di piu' 1. TESTIMONIANZE. CINDY SHEEHAN: PERSONE, NON NUMERI [Ringraziamo Maria G. Di Rienzo (per contatti: sheela59 at libero.it) per averci messo a disposizione nella sua traduzione il seguente testo di Cindy Sheehan. Cindy Sheehan ha perso il figlio Casey in Iraq; per tutto il mese di agosto e' stata accampata a Crawford, fuori dal ranch in cui George Bush stava trascorrendo le vacanze, con l'intenzione di parlargli per chiedergli conto della morte di suo figlio. Intorno alla sua figura e alla sua testimonianza si e' risvegliato negli Stati Uniti un ampio movimento contro la guerra] Ho ricevuto questa mail l'altro giorno. Ho tolto i nomi: "Cara signora Sheehan, non sapevo come contattarla, cosi' le mando questo messaggio tramite il sito web. Volevo solo ringraziarla. Mio cugino, 30 anni, originario dell'Indiana, e' uno dei cinque soldati uccisi sabato 15 ottobre, il famoso 'giorno di pace' in Iraq. Lascia sua moglie, due bambini, e tutti noi parenti. Al momento stiamo aspettando la conferma dell'esame del dna per l'identificazione. Voleva ringraziarla per il testo che ha scritto al proposito. La perdita della vita di mio cugino e di quelle dei suoi compagni non fanno certo di quel giorno un giorno di pace. La ringrazio per tutto quello che sta facendo". E questa l'ho ricevuta oggi da una madre disperata di Gold Star Families for Peace: "Ho cosi' tante domande in mente. Come posso fermare il dolore che mi strazia il petto, come lo faccio? Come posso continuare a respirare ma non riesco a vivere? Come la tengo, la mia anima, nel mio corpo? Come faccio a chiudere gli occhi e cedere al sonno, sapendo che mi risvegliero' in quello che non e' un incubo, ma la mia vita? Come posso farcela senza quel viso, che mi portava piu' gioia di quanta meritassi, e su cui non posero' mai piu' lo sguardo? Come faccio a porre fine all'urlo che nessun altro sente tranne me? Per favore, dimmelo. Come posso vivere senza mio figlio, senza il mio cuore, senza piu' gioia? Ti prego, dimmelo. Come faccio?". La terza l'ho ricevuta ieri da una madre il cui figlio si e' suicidato. Soffriva di sindrome post-traumatica dopo essere tornato dall'Iraq: "Il governatore Mitt Romney ci ha ricordato che i soldati morti erano degli adulti che avevano fatto delle scelte. Ha ricordato a tutti che i nostri figli avevano scelto di arruolarsi. Direi che 'sono stati arruolati aggressivamente' sarebbe stata una frase migliore. E a nessuno di loro e' stata detta la verita', e come mio figlio molti hanno scoperto di aver compiuto un grosso errore. Non riesco a non pensare a mio figlio Jeffrey. Lo vedo quando aveva undici anni, saltare di gioia perche' lo portavo in auto dai suoi amici. E' cosi' reale, per me. E' come se potessi allungare una mano e toccarlo. Questo nostro governo ha creato per noi un mondo infernale, in cui dovremo continuare a vivere per il resto dei nostri giorni". * Quale altra vita verra' distrutta oggi? Quale altra famiglia sara' scelta a caso dall'universo per soffrire questo? Ci sono molte persone nel nostro paese, oggi, che sono felicemente sicure: sanno che la loro vita non verra' sconvolta perche' il loro figlio e' stato ucciso in una guerra senza senso. Ogni membro della nostra criminale amministrazione e' certo di questo. Ogni membro del Congresso, e ciascuno di quelli che si mettono davanti ai microfoni in tv ed alla radio a propagare odio ogni giorno. Nessuno di costoro che sostengono la guerra esplicitamente o in silenzio, non chiedendo ad alta voce la fine dell'occupazione in Iraq, ha la piu' pallida idea dell'orrore del giacere svegli la notte pensando al proprio figlio, o dell'andarsene in giro di giorno con il ghiaccio nel petto, perche' si e' sentito che oggi dei soldati sono stati uccisi in Iraq, e tuo figlio e' la'. George Bush ed i suoi sostenitori non si curano della gente che hanno mandato a morire e ad uccidere innocenti in Iraq. Non ammetteranno mai di aver sbagliato. Perche' forse non lo sapevate, ma le cose laggiu' stanno andando esattamente come le avevano pianificate: sono felici come molluschi nelle proprie conchiglie, a sapere che il caos cresce in Medio Oriente. Questo significa che loro ed i loro complici criminali possono raggranellare piu' soldi, derubare l'Iraq delle proprie risorse, svuotare il Tesoro dei soldi che servirebbero alle nostre comunita'. * Le storie di dolore che ho condiviso con voi sono tre di milioni di altre. Delle decine di migliaia di madri irachene che hanno avuto i loro figli uccisi, quante stanno in questo momento ricordando il loro figlio bambino, quando i suoi occhi innocenti riflettevano speranze e sogni in quelli di sua madre? Mio figlio Casey ha questo tipo di brillante futuro dietro di se'. Qualcuno mi ha chiesto qualche giorno fa cosa mi manca di piu', di lui. Mi manca lui, semplicemente. Mi manca tutto di lui. La sua allegria ingenua. La sua fede nel futuro. Mi manca, il suo futuro, e il suo passato lo ricordo con pena e con amore. I nostri duemila giovani uomini e donne non sono numeri. I nostri giovani sono confinati in tombe premature da criminali che dovrebbero essere confinati in prigione. Gli iracheni non sono numeri, ma vengono trattati come meno che numeri. Se pure i morti iracheni vengono contati, se mai ci si pensa, sono calcolati fra gli "insorgenti", anche quando sono bambini. Se mai i numeri possono scuotervi, riflettete su cosa il Signore e la Signora Morte (Donald Rumsfeld e Condoleeza Rice) hanno detto, quando hanno dichiarato che l'occupazione potrebbe anche durare una dozzina d'anni. Qual e' il numero di morti che vi mette a disagio? Uno solo e' gia' troppo, per me. 2. LIBRI. PAOLA MANCINELLI PRESENTA "L'AMORE POLITICO" DI ROBERTO MANCINI [Ringraziamo Paola Mancinelli (per contatti: mancinellipaola at libero.it) per questa recensione del recente libro di Roberto Mancini, L'amore politico. Sulla via della nonviolenza con Gandhi, Capitini e Levinas, Cittadella, Assisi 2005. Paola Mancinelli, nata ad Osimo (An) il 28 giugno 1963, dottore di ricerca in filosofia teoretica e docente di scuola superiore, saggista e poetessa, si e' occupata tra l'altro del rapporto fra mistica e filosofia e la violenza del sacro in Rene' Girard, del pensiero di Rosenzweig e dell'influenza dell'ebraismo nel rinnovamento dell'ontologia; collabora alle riviste "Filosofia e teologia" e "Quaderni di scienze religiose" ed alla rivista telematica di filosofia "Dialeghestai". Fra le opere di Paola Mancinelli: Vibrazioni, Pentarco, Torino 1985; Come memoria di latente nascita, Edizioni del Leone, Venezia, 1989; Oltre Babele, Edizioni del Leone, Venezia, 1991; Cristianesimo senza sacrificio. Filosofia e teologia in Rene' Girard, Cittadella, Assisi 2001; Homo revelatus, homo absconditus, di alcune tracce kierkegaardiane in Rene' Girard, in AA. VV., "Nota Bene, Quaderni di studi kierkegaardiani", Citta' Nuova, Roma 2002; La metafisica del silenzio, Stamperia dell'Arancio, Grottammare, 2003; Rivelazione e linguaggio. Ripensare l'essere con Franz Rosenzweig (di prossima pubblicazione). Roberto Mancini, nato a Macerata nel 1958, docente di filosofia teoretica e di ermeneutica filosofica presso la facolta' di lettere e filosofia dell'Universita' di Macerata, ha dato rilevanti contributi alla riflessione nonviolenta. Tra le opere di Roberto Mancini: L'uomo quotidiano. Il problema della quotidianita' nella filosofia marxista contemporanea, Marietti, Casale Monferrato 1985; Linguaggio e etica. La semiotica trascendentale di Karl Otto Apel, Marietti, Casale Monferrato 1988; Comunicazione come ecumene. Il significato antropologico e teologico dell'etica comunicativa, Queriniana, Brescia 1991; L'ascolto come radice. Teoria dialogica della verita', Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 1995; Esistenza e gratuita'. Antropologia della condivisione, Cittadella Editrice, Assisi 1996; Etiche della mondialita'. La nascita di una coscienza planetaria, Cittadella Editrice, Assisi1997 (in collaborazione con altri); Il dono del senso. Filosofia come ermeneutica, Cittadella Editrice, Assisi 1999; Il silenzio, via verso la vita. (Il codice nascosto. Silenzio e verita'), Edizioni Qiqajon, Magnago 2002; Senso e futuro della politica. Dalla globalizzazione a un mondo comune, Cittadella Editrice, Assisi 2002; L'uomo e la comunita', Qiqajon, Magnago 2004; Il senso del tempo e il suo mistero, Pazzini, Villa Verucchio (Rimini) 2005; L'amore politico, Cittadella, Assisi 2005. Aldo Capitini e' nato a Perugia nel 1899, antifascista e perseguitato, docente universitario, infaticabile promotore di iniziative per la nonviolenza e la pace. E' morto a Perugia nel 1968. E' stato il piu' grande pensatore ed operatore della nonviolenza in Italia. Opere di Aldo Capitini: la miglior antologia degli scritti e' (a cura di Giovanni Cacioppo e vari collaboratori), Il messaggio di Aldo Capitini, Lacaita, Manduria 1977 (che contiene anche una raccolta di testimonianze ed una pressoche' integrale - ovviamente allo stato delle conoscenze e delle ricerche dell'epoca - bibliografia degli scritti di Capitini); recentemente e' stato ripubblicato il saggio Le tecniche della nonviolenza, Linea d'ombra, Milano 1989; una raccolta di scritti autobiografici, Opposizione e liberazione, Linea d'ombra, Milano 1991, nuova edizione presso L'ancora del Mediterraneo, Napoli 2003; e gli scritti sul Liberalsocialismo, Edizioni e/o, Roma 1996; segnaliamo anche Nonviolenza dopo la tempesta. Carteggio con Sara Melauri, Edizioni Associate, Roma 1991; e la recentissima antologia degli scritti Le ragioni della nonviolenza, Edizioni Ets, Pisa 2004. Presso la redazione di "Azione nonviolenta" (e-mail: azionenonviolenta at sis.it, sito: www.nonviolenti.org) sono disponibili e possono essere richiesti vari volumi ed opuscoli di Capitini non piu' reperibili in libreria (tra cui i fondamentali Elementi di un'esperienza religiosa, 1937, e Il potere di tutti, 1969). Negli anni '90 e' iniziata la pubblicazione di una edizione di opere scelte: sono fin qui apparsi un volume di Scritti sulla nonviolenza, Protagon, Perugia 1992, e un volume di Scritti filosofici e religiosi, Perugia 1994, seconda edizione ampliata, Fondazione centro studi Aldo Capitini, Perugia 1998. Opere su Aldo Capitini: oltre alle introduzioni alle singole sezioni del sopra citato Il messaggio di Aldo Capitini, tra le pubblicazioni recenti si veda almeno: Giacomo Zanga, Aldo Capitini, Bresci, Torino 1988; Clara Cutini (a cura di), Uno schedato politico: Aldo Capitini, Editoriale Umbra, Perugia 1988; Fabrizio Truini, Aldo Capitini, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi) 1989; Tiziana Pironi, La pedagogia del nuovo di Aldo Capitini. Tra religione ed etica laica, Clueb, Bologna 1991; Fondazione "Centro studi Aldo Capitini", Elementi dell'esperienza religiosa contemporanea, La Nuova Italia, Scandicci (Fi) 1991; Rocco Altieri, La rivoluzione nonviolenta. Per una biografia intellettuale di Aldo Capitini, Biblioteca Franco Serantini, Pisa 1998, 2003; AA. VV., Aldo Capitini, persuasione e nonviolenza, volume monografico de "Il ponte", anno LIV, n. 10, ottobre 1998; Antonio Vigilante, La realta' liberata. Escatologia e nonviolenza in Capitini, Edizioni del Rosone, Foggia 1999; Pietro Polito, L'eresia di Aldo Capitini, Stylos, Aosta 2001; Federica Curzi, Vivere la nonviolenza. La filosofia di Aldo Capitini, Cittadella, Assisi 2004; cfr. anche il capitolo dedicato a Capitini in Angelo d'Orsi, Intellettuali nel Novecento italiano, Einaudi, Torino 2001; per una bibliografia della critica cfr. per un avvio il libro di Pietro Polito citato; numerosi utilissimi materiali di e su Aldo Capitini sono nel sito dell'Associazione nazionale amici di Aldo Capitini: www.aldocapitini.it, altri materiali nel sito www.cosinrete.it; una assai utile mostra e un altrettanto utile dvd su Aldo Capitini possono essere richiesti scrivendo a Luciano Capitini: capitps at libero.it, o anche a Lanfranco Mencaroni: l.mencaroni at libero.it, o anche al Movimento Nonviolento: tel. 0458009803, e-mail: azionenonviolenta at sis.it Mohandas K. Gandhi e' stato della nonviolenza il piu' grande e profondo pensatore e operatore, cercatore e scopritore; e il fondatore della nonviolenza come proposta d'intervento politico e sociale e principio d'organizzazione sociale e politica, come progetto di liberazione e di convivenza. Nato a Portbandar in India nel 1869, studi legali a Londra, avvocato, nel 1893 in Sud Africa, qui divenne il leader della lotta contro la discriminazione degli immigrati indiani ed elaboro' le tecniche della nonviolenza. Nel 1915 torno' in India e divenne uno dei leader del Partito del Congresso che si batteva per la liberazione dal colonialismo britannico. Guido' grandi lotte politiche e sociali affinando sempre piu' la teoria-prassi nonviolenta e sviluppando precise proposte di organizzazione economica e sociale in direzione solidale ed egualitaria. Fu assassinato il 30 gennaio del 1948. Sono tanti i meriti ed e' tale la grandezza di quest'uomo che una volta di piu' occorre ricordare che non va mitizzato, e che quindi non vanno occultati limiti, contraddizioni, ed alcuni aspetti discutibili - che pure vi sono - della sua figura, della sua riflessione, della sua opera. Opere di Gandhi: essendo Gandhi un organizzatore, un giornalista, un politico, un avvocato, un uomo d'azione, oltre che una natura profondamente religiosa, i suoi scritti devono sempre essere contestualizzati per non fraintenderli; Gandhi considerava la sua riflessione in continuo sviluppo, e alla sua autobiografia diede significativamente il titolo Storia dei miei esperimenti con la verita'. In italiano l'antologia migliore e' Teoria e pratica della nonviolenza, Einaudi; si vedano anche: La forza della verita', vol. I, Sonda; Villaggio e autonomia, Lef; l'autobiografia tradotta col titolo La mia vita per la liberta', Newton Compton; La resistenza nonviolenta, Newton Compton; Civilta' occidentale e rinascita dell'India, Movimento Nonviolento; La cura della natura, Lef; Una guerra senza violenza, Lef. Altri volumi sono stati pubblicati da Comunita': la nota e discutibile raccolta di frammenti Antiche come le montagne; da Sellerio: Tempio di verita'; da Newton Compton: e tra essi segnaliamo particolarmente Il mio credo, il mio pensiero, e La voce della verita'. Altri volumi ancora sono stati pubblicati dagli stessi e da altri editori. I materiali della drammatica polemica tra Gandhi, Martin Buber e Judah L. Magnes sono stati pubblicati sotto il titolo complessivo Devono gli ebrei farsi massacrare?, in "Micromega" n. 2 del 1991 (e per un acuto commento si veda il saggio in proposito nel libro di Giuliano Pontara, Guerre, disobbedienza civile, nonviolenza, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1996). Opere su Gandhi: tra le biografie cfr. B. R. Nanda, Gandhi il mahatma, Mondadori; il recente accurato lavoro di Judith M. Brown, Gandhi, Il Mulino; il recentissimo libro di Yogesh Chadha, Gandhi, Mondadori. Tra gli studi cfr. Johan Galtung, Gandhi oggi, Edizioni Gruppo Abele; Icilio Vecchiotti, Che cosa ha veramente detto Gandhi, Ubaldini; ed i volumi di Gianni Sofri: Gandhi e Tolstoj, Il Mulino (in collaborazione con Pier Cesare Bori); Gandhi in Italia, Il Mulino; Gandhi e l'India, Giunti. Cfr. inoltre: Dennis Dalton, Gandhi, il Mahatma. Il potere della nonviolenza, Ecig. Una importante testimonianza e' quella di Vinoba, Gandhi, la via del maestro, Paoline. Per la bibliografia cfr. anche Gabriele Rossi (a cura di), Mahatma Gandhi; materiali esistenti nelle biblioteche di Bologna, Comune di Bologna. Altri libri particolarmente utili disponibili in italiano sono quelli di Lanza del Vasto, William L. Shirer, Ignatius Jesudasan, George Woodcock, Giorgio Borsa, Enrica Collotti Pischel, Louis Fischer. Un'agile introduzione e' quella di Ernesto Balducci, Gandhi, Edizioni cultura della pace. Una interessante sintesi e' quella di Giulio Girardi, Riscoprire Gandhi, Anterem. Emmanuel Levinas e' nato a Kaunas in Lituania il 30 dicembre 1905 ovvero il 12 gennaio 1906 (per la nota discrasia tra i calendari giuliano e gregoriano). "La Bibbia ebraica fin dalla piu' giovane eta' in Lituania, Puskin e Tolstoj, la rivoluzione russa del '17 vissuta a undici anni in Ucraina. Dal 1923, l'Universita' di Strasburgo, in cui insegnavano allora Charles Blondel, Halbwachs, Pradines, Carteron e, più tardi, Gueroult. L'amicizia di Maurice Blanchot e, attraverso i maestri che erano stati adolescenti al tempo dell'affaire Dreyfus, la visione, abbagliante per un nuovo venuto, di un popolo che eguaglia l'umanita' e d'una nazione cui ci si può legare nello spirito e nel cuore tanto fortemente che per le radici. Soggiorno nel 1928-1929 a Friburgo e iniziazione alla fenomenologia gia' cominciata un anno prima con Jean Hering. Alla Sorbona, Leon Brunschvicg. L'avanguardia filosofica alle serate del sabato da Gabriel Marcel. L'affinamento intellettuale - e anti-intellettualistico - di Jean Wahl e la sua generosa amicizia ritrovata dopo una lunga prigionia in Germania; dal 1947 conferenze regolari al Collegio filosofico che Wahl aveva fondato e di cui era animatore. Direzione della centenaria Scuola Normale Israelita Orientale, luogo di formazione dei maestri di francese per le scuole dell' Alleanza Israelita Universale del Bacino Mediterraneo. Comunita' di vita quotidiana con il dottor Henri Nerson, frequentazione di M. Chouchani, maestro prestigioso - e impietoso - di esegesi e di Talmud. Conferenze annuali, dal 1957, sui testi talmudici, ai Colloqui degli intellettuali ebrei di Francia. Tesi di dottorato in lettere nel 1961. Docenza all'Universita' di Poitiers, poi dal 1967 all'Universita' di Parigi-Nanterre, e dal 1973 alla Sorbona. Questa disparato inventario e' una biografia. Essa e' dominata dal presentimento e dal ricordo dell'orrore nazista (...)" (Levinas, Signature, in Difficile liberte'). E' scomparso a Parigi il 25 dicembre 1995. Tra i massimi filosofi contemporanei, la sua riflessione etica particolarmente sul tema dell'altro e' di decisiva importanza. Opere di Emmanuel Levinas: segnaliamo in particolare En decouvrant l'existence avec Husserl et Heidegger (tr. it. Cortina); Totalite' et infini (tr. it. Jaca Book); Difficile liberte' (tr. it. parziale, La Scuola); Quatre lectures talmudiques (tr. it. Il Melangolo); Humanisme de l'autre homme; Autrement qu'etre ou au-dela' de l'essence (tr. it. Jaca Book); Noms propres (tr. it. Marietti); De Dieu qui vient a' l'idee (tr. it. Jaca Book); Ethique et infini (tr. it. Citta' Nuova); Transcendance et intelligibilite' (tr. it. Marietti); Entre-nous (tr. it. Jaca Book). Per una rapida introduzione e' adatta la conversazione con Philippe Nemo stampata col titolo Ethique et infini. Opere su Emmanuel Levinas: Per la bibliografia: Roger Burggraeve, Emmanuel Levinas. Une bibliographie premiere et secondaire (1929-1985), Peeters, Leuven 1986. Monografie: S. Petrosino, La verita' nomade, Jaca Book, Milano 1980; G. Mura, Emmanuel Levinas, ermeneutica e separazione, Città Nuova, Roma 1982; E. Baccarini, Levinas. Soggettivita' e infinito, Studium, Roma 1985; S. Malka, Leggere Levinas, Queriniana, Brescia 1986; Battista Borsato, L'alterita' come etica, EDB, Bologna 1995; Giovanni Ferretti, La filosofia di Levinas, Rosenberg & Sellier, Torino 1996; Gianluca De Gennaro, Emmanuel Levinas profeta della modernita', Edizioni Lavoro, Roma 2001. Tra i saggi, ovviamente non si puo' non fare riferimento ai vari di Maurice Blanchot e di Jacques Derrida (di quest'ultimo cfr. il grande saggio su Levinas, Violence et metaphysique, in L'ecriture et la difference, Editions du Seuil, Parigi 1967). In francese cfr. anche Marie-Anne Lescourret, Emmanuel Levinas, Flammarion; François Poirie', Emmanuel Levinas, Babel. Per la biografia: Salomon Malka: Emmanuel Levinas. La vita e la traccia, JacaBook, Milano 2003] Una suggestiva proposta filosofica e' quella di Roberto Mancini, docente di ermeneutica filosofica presso l'Universita' di Macerata, il cui fascino consiste nell'aver correlato diverse fonti, non gia' proponendo una sintesi, ma cercando di mantenere la tensione dialogica, cosi' che esse possono coabitare, secondo il valore etico del termine, dando forma ad una mondialita' riscattata da possibili tentazioni di supremazia culturale. Gia' il titolo ci sembra importante in quanto dice di un'eccedenza sulla scorta di una mancanza, facendo in modo che il filosofare mai pago del per se notum, divenga una sorta di freccia scoccata verso la sempre nuova possibilita' del pensare. L'eccedenza nasce dall'intenzionalita' politica assunta dalla parola amore, che traduce, in tal modo, una prassi di emancipazione e di responsabilita' come legame ontologico in avanti, ovvero verso la generativita' incessante dell'essere umano alla relazione con la verita'; ma anche all'indietro, perche' permette di riscattare la memoria delle vittime di violenze e guerre od oppressioni, cosi' che esse non siano piu' mute, ma pienamente compartecipi di questo novum da pensare e da sperare. La mancanza, al contrario nasce dal fatto che il termine traduce la nonviolenza gandhiana. Qui va subita denunciata un'impotenza lessicale, che, dopo la svolta linguistica, denota una sorta di malattia ontologica: quella stessa che Levinas ha contrassegnato come pensiero della medesimezza, ossessionato dall'alterita' per cui nutre una sorta di allergia. Si e' normalmente fatto ricorso ad un termine negativo per identificare una categoria del tutto positiva. Ora, pero', tale impotenza crea una nuova grammatica generativa non solo del filosofico ma dell'umano tout court. Mancini interpella Levinas in questo percorso ed il fatto che il filosofo ebreo-francese sia collocato alla fine dice, a nostro avviso, di come egli abbia invitato la filosofia a recuperare criticamente il suo inizio pensandolo altrimenti, ovvero in maniera da mantenere una tensione con l'altra sua fonte, quella ebraica; tuttavia la fedelta' al suo pensiero esige anche che questo altrimenti pensare si sviluppi fino a dialogare con istanze del tutto nuove. Questo pensiero e' quindi arrischiato sull'enigma della sua origine, ma senza malia dell'anamnesi; paradossalmente l'origine trova la sua coniugazione solo nel futuro, cosi' che la sua topologia si estende sui due perni dell'immemoriale e della promessa, nonche' su quello dell'oggi messianico e della visione fondata sulla speranza. C'e' un filo rosso che lo percorre interamente, ed e' quello della redenzione come il non-ancora che rende possibile questo coabitare; come scrive lo stesso filosofo maceratese a p. 69: "La vera visione e' attesa della redenzione". Voci della teologia politica e della speranza echeggiano all'unisono con quelle della teoria critica della Scuola di Francoforte, la cui convergenza e' la possibilita' di una coappartenenza all'Invisibile che non puo' non rigenerare anche quei rapporti e quelle ferite che hanno inferto dei colpi alla dignita' umana ed al suo legame con la verita'. Mancini, seguendo Gandhi, parla di una continuita' con la propria storia interiore per cui chi e' capace di nonviolenza non ha distrutto la propria infanzia, e questo ha chiare assonanze evangeliche traducibili come prassi politica. C'e' dell'altro, pero', notevolissimo da un punto di vista filosofico, quanto di grande incidenza a livello antropologico. Questo pensiero ha perso il fondamento, intendendo per fondamento quell'ubi consistam incontrovertibile ed oggettivante refrattario al tempo umano ed alla relazione, eppure ha guadagnato una fondazione altrettanto incontrovertibile dal punto di vista epistemologico da ravvisare nell'eccedenza della speranza che permette di leggere la vita activa come agire simbolico ed intenzionale il cui riempimento di senso e' dato proprio da quanto e' sperato. Una fondazione, dunque, guadagnata ex post attraverso una suggestiva analogia trascendentale per cui l'ingiustizia e l'oppressione non devono poter essere l'ultima parola. La ricaduta antropologica e' indubbia: la comunione dei volti come tensione escatologica che permette di pensare scenari di pace in nome della responsabilita', l'esperienza dell'essere sempre rigenerati alla Verita' come possibile trasformazione interiore che mi fa essere testimone della sua eccedenza e mi convoca alla liberta' dell'impegno in un mondo comune e liberato dal dominio, la certezza di un dover essere che interrompendo la chiusura del fenomenico schiude il gia'-non-ancora della sua redenzione. Riteniamo che Mancini ci offra una suggestiva pista per ripensare la politica come sogno di un mondo comune e di un possibile ordo amoris dove anche una categoria come la xeniteia diviene sua riserva critica e suo compimento. 3. LIBRI. UN LIBRO DI FULVIO CESARE MANARA SU GANDHI [Riceviamo e volentieri diffondiamo. Fulvio Cesare Manara (per contatti: philosophe0 at tin.it) e' un prestigioso studioso e amico della nonviolenza; nato a Bergamo il 29 giugno 1958, coniugato con tre figli, laureato in filosofia presso l'Universita' degli studi di Milano discutendo la tesi "Fides falsa. Il concetto di eresia in Tommaso d'Aquino", ha frquentato seminari di ricerca e studio presso vari enti: il Program on Nonviolent Sanctions della Harvard University, la Western Michigan University, la American Philosophical Association (Central Division), e la Albert Einstein Institution (Cambridge, Ma, Usa), perfezionato a Padova in didattica della filosofia, ricercatore esterno della Fondazione Tovini presso il Dipartimento di filosofia dell'Universita' di Padova, dove conduce una ricerca sul laboratorio di filosofia. Nell'anno accademico 2004-2005 insegna religioni e diritti dell'uomo al Master di II livello dell'Universita' degli Studi di Bergamo. Nel settore della didattica della filosofia insegna filosofia e storia nei licei statali; opera quale formatore di formatori e interviene in corsi di formazione promossi da istituti superiori in varie parti d'Italia ed in seminari e corsi promossi dal Ministero e da altre agenzie (la piu' recente attivita' e' la funzione di moderatore in due forum della Sfi per l'Indire); ha collaborato al laboratorio di didattica della filosofia presso la Siss Veneto; e' membro del consiglio direttivo e della commissione didattica nazionale della Societa' filosofica italiana; suo campo di sperimentazione e di indagine e' la comunita' di ricerca filosofica e il laboratorio di filosofia; collabora in qualita' di redattore a "Comunicazione filosofica. Rivista telematica di ricerca e didattica filosofica" (sito: www.getnet.it/sfi/013.html); collabora in qualita' di formatore esterno al corso di perfezionamento in filosofia e didattica della filosofia dell'Universita' degli Studi di Bari, e al corso di perfezionamento in metodologia dell'insegnamento filosofico presso l'Universita' degli Studi di Padova. Nel settore disciplinare della didattica della filosofia ha pubblicato una quindicina di saggi e alcune recensioni, oltre al volume Comunita' di ricerca e iniziazione al filosofare. Appunti per una nuova didattica della filosofia, Lampi di Stampa, Milano 2004. Nel settore degli studi sulla nonviolenza si occupa continuativamente di etica della nonviolenza, settore in cui ha pubblicato una ventina tra saggi e articoli; opera quale formatore con esperienza di metodologia attiva: addestrato nelle competenze dell'ascolto attivo e della gestione del lavoro di gruppo, grazie ad una esperienza ventennale di animazione e facilitazione di gruppi, anima a sua volta all'ascolto attivo, ad una gestione di gruppo centrata sulla leadership partecipativa ed alla trasformazione nonviolenta dei conflitti. Dal 2002 e' collaboratore della cattedra di pedagogia sociale dell'Universita' degli studi di Bergamo, ove si occupa in particolare del tema della trasformazione nonviolenta dei conflitti] Sara' pubblicato prossimamente il nuovo libro di Fulvio Cesare Manara, Una forza che da' vita. Ricominciare con Gandhi in un'eta' di terrorismi, Unicopli, Milano 2005. * Indice ragionato del volume - Prefazione di Giuliano Pontara - Introduzione - Capitolo I: Leggere e conoscere il Mahatma Una presentazione generale degli scritti di Gandhi, delle questioni relative alla interpretazione del suo pensiero e della sua azione, della sua formazione e delle relazioni fra oriente e occidente nella sua "identita' plurale" - Capitolo II: Religione, verita' e nonviolenza Un'esplorazione dei principi piu' importanti del pensiero e della vita di Gandhi - Capitolo III: Tra profezia e strategia: pratiche di satyagraha La nozione di satyagraha e l'azione diretta nonviolenta in Gandhi. Con studio di un caso. - Capitolo IV: Gandhi, il terrorismo e la nonviolenza Uno studio delle esperienze e delle argomentazioni gandhiane rispetto alla questione del terrorismo ai suoi tempi. - Capitolo V: La progettazione sociale e la nonviolenza: etica dei doveri, Programma costruttivo e Sarvodaya Premessa di sintesi sul contributo gandhiano alla "pedagogia sociale", sugli ambiti in cui e' necessario indagare e su quanto gia' e' possibile cogliere mediante un attento ascolto del suo messaggio. Oltre i diritti: per una cultura del dovere come prima radice. Uno studio del metodo di trasformazione sociale chiamato "programma costruttivo", come via alla politica "oltre la politica". Il Sarvodaya. - Capitolo VI: Swaraj: Gandhi, la nonviolenza e il nazionalismo Un'analisi dei testi gandhiani sul tema del nazionalismo e del dialogo interculturale. Capitolo VII: Gandhi e l'istruzione: Lo schema di Wardha Lo studio di uno dei fondamentali documenti di Gandhi sull'istruzione e la formazione scolastica. - Capitolo VIII: Economia e distribuzione delle risorse nel pensiero gandhiano Una articolata introduzione al pensiero economico gandhiano. - Capitolo IX: Gandhi e la genesi dell'idea di difesa nonviolenta Studio di tutti i passi dell'opera gandhiana in cui egli si riferisce al concetto di "difesa nonviolenta". - Capitolo X: Gandhi in Italia: una bibliografia italiana ragionata Una bibliografia aggiornata alla meta' del 2005 di tutto quello che e' apparso di Gandhi e su Gandhi in Italia. Indicazioni aggiuntive sulle letture essenziali in lingua straniera. - Conclusione - Glossario 4. LIBRI. UN LIBRO DI ENRICO PEYRETTI SU GANDHI [Riceviamo e volentieri diffondiamo. Enrico Peyretti (per contatti: e.pey at libero.it) (1935) e' uno dei principali collaboratori di questo foglio, ed uno dei maestri piu' nitidi della cultura e dell'impegno di pace e di nonviolenza; ha insegnato nei licei storia e filosofia; ha fondato con altri, nel 1971, e diretto fino al 2001, il mensile torinese "il foglio", che esce tuttora regolarmente; e' ricercatore per la pace nel Centro Studi "Domenico Sereno Regis" di Torino, sede dell'Ipri (Italian Peace Research Institute); e' membro del comitato scientifico del Centro Interatenei Studi per la Pace delle Universita' piemontesi, e dell'analogo comitato della rivista "Quaderni Satyagraha", edita a Pisa in collaborazione col Centro Interdipartimentale Studi per la Pace; e' membro del Movimento Nonviolento e del Movimento Internazionale della Riconciliazione; collabora a varie prestigiose riviste. Tra le sue opere: (a cura di), Al di la' del "non uccidere", Cens, Liscate 1989; Dall'albero dei giorni, Servitium, Sotto il Monte 1998; La politica e' pace, Cittadella, Assisi 1998; Per perdere la guerra, Beppe Grande, Torino 1999; Dov'e' la vittoria?, Il segno dei Gabrielli, Negarine (Verona) 2005; e' disponibile nella rete telematica la sua fondamentale ricerca bibliografica Difesa senza guerra. Bibliografia storica delle lotte nonarmate e nonviolente, ricerca di cui una recente edizione a stampa e' in appendice al libro di Jean-Marie Muller, Il principio nonviolenza, Plus, Pisa 2004 (libro di cui Enrico Peyretti ha curato la traduzione italiana), e che e stata piu' volte riproposta anche su questo foglio, da ultimo nei fascicoli 1093-1094; vari suoi interventi sono anche nei siti: www.cssr-pas.org, www.ilfoglio.org e alla pagina web http://db.peacelink.org/tools/author.php?l=peyretti Una piu' ampia bibliografia dei principali scritti di Enrico Peyretti e' nel n. 731 del 15 novembre 2003 di questo notiziario] Sara' pubblicato prossimamente il nuovo libro di Enrico Peyretti, Esperimenti con la verita'. Saggezza e politica di Gandhi, Pazzini editore, Villa Verucchio (Rimini) 2005. Per richieste: Pier Giorgio Pazzini editore, via Statale Marecchia 67, 47827 Villa Verucchio (Rimini), tel. 0541670132, e-mail: pazzini at pazzinieditore.it * Il titolo di questo libro e' ripreso da Gandhi, che intitolo' la propria autobiografia An Autobiography, or the Story of my Experiments with Truth. Egli diceva di se stesso: "Non sono che un comune mortale che procede dall'errore verso la verita'". Per lui la verita' e' la preziosa unita' di tutte le cose e di tutte le vite, che nessuna violenza deve offendere, che va difesa con la forza invincibile della nonviolenza, la forza dell'anima e dell'unita'. Il libro e' un lavoro semplice, divulgativo, un avvio a conoscere Gandhi e il movimento, piu' importante che imponente, da lui messo in moto nel Novecento: il secolo piu' violento della storia e' stato anche il secolo in cui e' sorta la maggiore alternativa politica alla violenza nei conflitti, nelle strutture, nelle culture, nella concezione stessa della societa' e delle sue istituzioni. Il lavoro e' dedicato e diretto ai giovani che stanno scoprendo l'esempio e l'impegnativa eredita' di Gandhi, e se ne sentono sospinti e incoraggiati a costruire pace e giustizia coi mezzi della pace e della giustizia. Dopo una sintesi sulla vita e personalita' di Gandhi, attraverso la sua azione storica, si espone la sua teoria della nonviolenza: etica e politica, fini e mezzi nell'azione, le regole sperimentate dell'azione nonviolenta, la relazione tra religioni e pace. Concludono il volumetto di un centinaio di pagine, l'indicazione dei principali libri per conoscere Gandhi e una piccola antologia di testi gandhiani. * Indice del volume Premessa I. Vita, personalita', giudizi - Formazione e azione. In Sudafrica: da "resistenza passiva" a satyagraha. Hind Swaraj. Lealismo verso l'impero. Lotte sociali. Fine del lealismo verso l'impero. Leader politico. Marcia del sale e dialogo. Passaggio in Italia. Spiritualita' e costruttivita'. La guerra 1939-1945. Indipendenza mutilata. "Una preghiera per il mio assassino" - Alcuni giudizi su Gandhi II. Teoria della nonviolenza - Quale nonviolenza? Nonviolenza del forte, del debole, del vile - La prima alternativa e' azione o inazione - Differenza specifica della nonviolenza gandhiana: a) dal pacifismo; b) dall'idea di eliminare la violenza; c) dal "non uccidere"; d) dall'assolutismo nonviolento III. Etica e politica - Il fine della politica - Il maggior contributo gandhiano alla politica moderna - Due tesi su politica e morale - L'ipotesi di lavoro gandhiana IV. Fini e mezzi nell'azione politica - L'indifferenza morale o giustificazione dei mezzi - I mezzi non sono vuoti - Giudizio di Gandhi sull'esperienza sovietica - Ricoeur: spiritualita' e tecnica - Religione e politica per Gandhi e Capitini V. L'azione nonviolenta e le sue regole - Considerazioni preliminari: sono possibili comportamenti piu' o meno nonviolenti; non e' possibile una separazione assoluta tra violenza e nonviolenza; e' possibile la costrizione nonviolenta? - Stadi temporali delle lotte nonviolente - Il concetto di violenza - Prima regola: Non usare ne' minacciare violenza - Seconda regola: Attenersi sempre alla verita' - Verita' di fatto, verita' morale, veridicita', trasparenza - Il satyagraha come strategia - Motivazione morale assoluta? - Il concetto di satyagraha - Il concetto di verita' - Via personale e fallibile, dunque non fare violenza - Connotazioni della verita': epistemologica, ontologica, etica, psicologica - Vocazione di tutti alla verita' - Il concetto di Dio - Terza regola: Disporsi ai massimi sacrifici per gli obiettivi essenziali - Perplessita' e critiche - Il nonviolento di fronte alla morte - Altre ragioni per la capacita' di soffrire - Qarta regola: Impegnarsi subito nel programma costruttivo - Undici punti del programma costruttivo - Lo stato nonviolento: esercito e polizia - Democrazia libera dalla violenza - Difesa nonviolenta - Quinta regola: Disporsi al compromesso sugli obiettivi non essenziali - Sesta regola: Rispettare la gradualita' dei mezzi VI. Religioni e pace - Tolleranza positiva - Senso del digiuno - Non proselitismo - Stato laico VII. Conclusione: Gandhi nel momento opportuno - Alcuni libri per conoscere Gandhi - Piccola antologia di testi gandhiani * Notizia sull'autore Enrico Peyretti (1935) ha insegnato nei licei storia e filosofia; ha fondato con altri, nel 1971, e diretto fino al 2001, il mensile torinese "il foglio", che esce tuttora regolarmente; e' ricercatore per la pace nel Centro studi "Domenico Sereno Regis" di Torino, sede dell'Ipri (Italian Peace Research Institute); e' membro del comitato scientifico del Centro interatenei studi per la pace delle Universita' piemontesi, e dell'analogo comitato della rivista "Satyagraha", edita a Pisa in collaborazione col Centro interdipartimentale studi per la pace; e' membro del Movimento Nonviolento e del Movimento Internazionale della Riconciliazione. Ha curato il volume collettivo Al di la' del "non uccidere" (Cens, Liscate, Milano 1989, oggi editrice Servitum, Sotto il Monte); ha pubblicato Dall'albero dei giorni. Soste quotidiane su fatti e segni (Servitium, Sotto il Monte 1998); La politica e' pace (Cittadella Editrice, Assisi 1998); Per perdere la guerra, (Beppe Grande editore, Torino 1999); Dov'e' la vittoria? Piccola antologia aperta sulla miseria e la fallacia del vincere (Il Segno dei Gabrielli editori, Nogarine, Verona 2005); e numerosi articoli su riviste e volumi collettivi; ha tradotto il volume di Jean-Marie Muller, Il principio nonviolenza. Una filosofia della pace, (Edizioni Plus, Pisa University Press 2004). Siti internet: http://db.peacelink.org/tools/author.php?l=peyretti http://www.ilfoglio.org www.cssr-pas.org 5. LIBRI. OLTRE LA GUERRA. ANNUARIO GEOPOLITICO DELLA PACE 2005 [Riceviamo e volentieri diffondiamo. Luca Kocci (per contatti: lkocci at tiscali.it), curatore dell'Annuario, e' insegnante e giornalista, collabora con "Adista", Peacelink ed altri mezzi d'informazione impegnati per la pace e i diritti umani] E' stato appena pubblicato il quinto annuario geopolitico della pace: Fondazione Venezia per la ricerca sulla pace, Oltre la guerra. Annuario geopolitico della pace 2005, a cura di Luca Kocci, Milano, Altreconomia - Terre di Mezzo editore, 2005, pp. 286, euro 18. Per informazioni e contatti con il curatore Luca Kocci: tel. 3406099673, e-mail: lkocci at tiscali.it Per richieste alla casa editrice: Altreconomia - Terre di Mezzo, tel. 0248953031, e-mail: segreteria at altreconomia.it * "Il 7 novembre 2004 inizia l'operazione Al Fajr, l'alba, che vede impegnati circa 12.000 soldati tra esercito e marines, piu' le truppe della Guardia nazionale irachena. La citta' e' sigillata. I bombardamenti sono massicci: elicotteri, F16, F18, artiglieria pesante. Testimoni raccontano di armi al fosforo, pioggia di fuoco che brucia tutto quello che tocca, parlano di bombe che una volta sganciate generano una serie di anelli di fumo denso e nero che rimane nell'aria due ore. Molti parlano di gas, di un forte odore di cipolla, di difficolta' respiratorie, di ferite che si aprono nella pelle". E' l'inizio della cronaca del massacro di Falluja, la citta' irachena rasa al suolo nel novembre 2004, scritta da una volontaria di "Un ponte per" - diversi mesi prima dello scoop di Rainews24 sull'uso delle bombe al fosforo bianco da parte delle forze armate statunitensi - che ora si puo' leggere sul nuovo Annuario geopolitico della pace, promosso dalla Fondazione Venezia per la ricerca sulla pace, in libreria e nelle botteghe del commercio equo e solidale dalla fine di novembre. Ma non c'e' solo Falluja: la tragedia dei Saharawi, il popolo dimenticato; l'inarrestabile ascesa della Cina; la Gran Bretagna qualche mese dopo gli attentati nella metropolitana di Londra; la guerra e i dopoguerra visti da un generale; la produzione e il commercio delle armi, sempre in aumento, le campagne per il disarmo; le ragioni economiche della guerra; lo tsunami e il bluff degli aiuti umanitari; i militari alla ricerca di volontari per il nuovo esercito professionale, fin dentro le aule scolastiche; la Chiesa cattolica e la pace; tutte le attivita' e le iniziative di un intero anno del movimento pacifista; dodici mesi di informazione sociale e mediattivismo per la pace. Sono le speranze di pace e i rumori di guerra che si sono alternati in ogni angolo di mondo in questo anno che ormai volge al termine e che l'Annuario geopolitico della pace 2005 - giunto alla quinta edizione - documenta e racconta, analizza e interpreta, mettendo in evidenza tutto quello che la "grande informazione" omette, trascura e censura: dodici mesi di azioni di pace e fatti di guerra, i conflitti cancellati, i dopoguerra dimenticati, le questioni piu' scottanti; e, nelle pagine arcobaleno, consigli per la lettura e la navigazione. Analisi, articoli, cronologie, interviste e schede di: Giacomo Alessandroni, Luca Kocci, Salvatore Scaglione, Radegonde Nizigiymana, Arrigo Pallotti, Luciano Ardesi, Kizito Sesana, Mario Zamponi, Fernando Torres, Aldo Zanchetta, Guido Samarani, Fabio Alberti, Paola Gasparoli, Arturo Marzano, Francesca Lacaita, Lazzaro Pietragnoli, Silvia Reina, Michele Paolini, Fabio Mini, Vladimiro Giacche', Giorgio Beretta, Mario Vadacchino, Emilio Carnevali, Cinzia Sciuto, Domenico Gallo, Sergio Tanzarella, Carlo Gubitosa, Peppe Sini, Alessio Domenighini, Francesco Iannuzzelli. Con la collaborazione del settimanale "Internazionale" e dell'associazione PeaceLink. Foto di Giuliana Sgrena. * Indice del volume - Presentazione (Laura Picchio Forlati) - Progetto Iride 2005 (Giovanni Benzoni) - Introduzione (Luca Kocci) - Cronologie - Dov'erano i pacifisti. Cronologia del movimento pacifista (Giacomo Alessandroni - Luca Kocci) - I fatti di un anno (Salvatore Scaglione) - Geografie - Africa - Burundi, in cammino verso la democrazia (Radegonde Nizigiymana) - Costa d'Avorio: la crisi della politica (Arrigo Pallotti) - Sarhawi, il popolo dimenticato (Luciano Ardesi) - Sudan: la sfida di una pace vera (Kizito Sesana) - Zimbabwe: anticolonialismo, democrazia e conflitto sociale a 25 anni dall'indipendenza (Mario Zamponi) - America - Vogliamo chica, vogliamo mais! Crocevia di pace in Colombia (Fernando Torres) - Messico, troppo vicino agli Stati Uniti e troppo lontano da Dio (Aldo Zanchetta) - Asia - L'ascesa della Cina e lo spirito di Bandung (Guido Samarani) - Iraq, alla ricerca della democrazia (Fabio Alberti) - Iraq, la morte dei diritti umani (Paola Gasparoli) - Fallujah: diario di un massacro (Paola Gasparoli) - Israele-Palestina: l'ora della svolta? (Arturo Marzano) Europa - Irlanda del Nord, le contraddizioni di una strana normalita' (Francesca Lacaita) - Il Regno Unito fra multiculturalismo e assimilazione (Lazzaro Pietragnoli) - Svizzera, neutralita' alla prova (Silvia Reina) - Questioni - "Cosa ci sara' dopo?" (Michele Paolini) - Guerre e dopoguerre. Dialogo con il generale Fabio Mini (Salvatore Scaglione) - Iraq e dopo: l'economia della "guerra infinita" (Vladimiro Giacche') - Armi e mondo: spese militari, commercio di armamenti e campagne per il disarmo (Giorgio Beretta) - Non proliferazione nucleare: un trattato in crisi? (Mario Vadacchino) - Guerra o tsunami? Il falso dilemma dell'Occidente (Emilio Carnevali e Cinzia Sciuto) - Gli architetti del caos (Domenico Gallo) - Libro e moschetto alunno perfetto. Le Forze armate all'assalto della scuola (Luca Kocci) - Chiesa cattolica, pace e guerra: bilancio di un anno (Sergio Tanzarella) - Informazione sociale, mediattivismo, tecnologie dal basso: cronaca di un anno (Carlo Gubitosa) - Pagine arcobaleno - Cento letture per la pace (Peppe Sini) - Libri per la pace: proposte di lettura per ragazzi e ragazze di oggi (Alessio Domenighini) - Internet per la pace (Francesco Iannuzzelli) 6. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti. Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli. 7. PER SAPERNE DI PIU' * Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it * Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia: www.peacelink.it/users/mir; per contatti: mir at peacelink.it, luciano.benini at tin.it, sudest at iol.it, paolocand at libero.it * Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per contatti: info at peacelink.it LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 1123 del 23 novembre 2005 Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica alla pagina web: http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/maillist.html L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e': nbawac at tin.it
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