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La nonviolenza e' in cammino. 1092
- Subject: La nonviolenza e' in cammino. 1092
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Sun, 23 Oct 2005 00:54:05 +0200
LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 1092 del 23 ottobre 2005 Sommario di questo numero: 1. Tu 2. Stefano Rodota': Si' al referendum brasiliano per il disarmo 3. Mao Valpiana: Oggi in Brasile 4. Jose' Gregori: Il 23 ottobre diciamo si' 5. Negra Li: Si' 6. Rogerio Flausino: Si' 7. Sandra de Sa': Si' 8. Francesco Comina intervista Ermanno Allegri 9. La "Carta" del Movimento Nonviolento 10. Per saperne di piu' 1. EDITORIALE. TU La mano assassina fermala tu. Solo il disarmo salva la vita. 2. EDITORIALE. STEFANO RODOTA': SI' AL REFERENDUM BRASILIANO PER IL DISARMO [Ringraziamo di cuore il professor Stefano Rodota' per questo intervento. Stefano Rodota' e' nato a Cosenza nel 1933, giurista, docente all'Universita' degli Studi di Roma "La Sapienza" (ha inoltre tenuto corsi e seminari nelle Universita' di Parigi, Francoforte, Strasburgo, Edimburgo, Barcellona, Lima, Caracas, Rio de Janeiro, Citta' del Messico, ed e' Visiting fellow, presso l'All Souls College dell'Universita' di Oxford e Professor alla Stanford School of Law, California), direttore dele riviste "Politica del diritto" e "Rivista critica del diritto privato", deputato al Parlamento dal 1979 al 1994, autorevole membro di prestigiosi comitati internazionali sulla bioetica e la societa' dell'informazione, dal 1997 al 2005 e' stato presidente dell'Autorita' garante per la protezione dei dati personali. Tra le opere di Stefano Rodota': Il problema della responsabilita' civile, Giuffre', Milano 1964; Il diritto privato nella societa' moderna, Il Mulino, Bologna 1971; Elaboratori elettronici e controllo sociale, Il Mulino, Bologna 1973; (a cura di), Il controllo sociale delle attivita' private, Il Mulino, Bologna 1977; Il terribile diritto. Studi sulla proprieta' privata, Il Mulino, Bologna 1981; Repertorio di fine secolo, Laterza, Roma-Bari, 1992; (a cura di), Questioni di Bioetica, Laterza, Roma-Bari, 1993, 1997; Quale Stato, Sisifo, Roma 1994; Tecnologie e diritti, Il Mulino, Bologna 1995; Tecnopolitica. La democrazia e le nuove tecnologie della comunicazione, Laterza, Roma-Bari, 1997; Liberta' e diritti in Italia, Donzelli, Roma 1997. Alle origini della Costituzione, Il Mulino, Bologna, Il Mulino, 1998; Intervista su privacy e liberta', Laterza, Roma-Bari 2005] Mi spiace di non poter argomentare in modo adeguato il mio sostegno al referendum brasiliano. Mi limito a sottolineare come questo referendum si colleghi ad altre iniziative assai significative, come quelle riguardanti la critica alla logica del brevetto con atti concreti nella materia farmaceutica e in quella dell'uso libero delle tecnologie informatiche. Difesa della pace, della vita, della salute, della conoscenza sono ben piu' che iniziative specifiche, anche se di grande forza. Individuano una linea politica che guarda al futuro, sono una indicazione di cui tutti devono tenere conto. 3. EDITORIALE. MAO VALPIANA: OGGI IN BRASILE [Ringraziamo Mao Valpiana (per contatti: mao at sis.it, e anche presso la redazione di "Azione nonviolenta", via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org) per questo intervento. Mao (Massimo) Valpiana e' una delle figure piu' belle e autorevoli della nonviolenza in Italia; e' nato nel 1955 a Verona dove vive ed opera come assistente sociale e giornalista; fin da giovanissimo si e' impegnato nel Movimento Nonviolento (si e' diplomato con una tesi su "La nonviolenza come metodo innovativo di intervento nel sociale"), e' membro del comitato di coordinamento nazionale del Movimento Nonviolento, responsabile della Casa della nonviolenza di Verona e direttore della rivista mensile "Azione Nonviolenta", fondata nel 1964 da Aldo Capitini. Obiettore di coscienza al servizio e alle spese militari ha partecipato tra l'altro nel 1972 alla campagna per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza e alla fondazione della Lega obiettori di coscienza (Loc), di cui e' stato segretario nazionale; durante la prima guerra del Golfo ha partecipato ad un'azione diretta nonviolenta per fermare un treno carico di armi (processato per "blocco ferroviario", e' stato assolto); e' inoltre membro del consiglio direttivo della Fondazione Alexander Langer, ha fatto parte del Consiglio della War Resisters International e del Beoc (Ufficio Europeo dell'Obiezione di Coscienza); e' stato anche tra i promotori del "Verona Forum" (comitato di sostegno alle forze ed iniziative di pace nei Balcani) e della marcia per la pace da Trieste a Belgrado nel 1991; nello scorso mese di giugno ha promosso il digiuno di solidarieta' con Clementina Cantoni, la volontaria italiana rapita in Afghanistan e poi liberata. Un suo profilo autobiografico, scritto con grande gentilezza e generosita' su nostra richiesta, e' nel n. 435 del 4 dicembre 2002 di questo notiziario] Oggi in Brasile si vota per il referendum. Milioni di donne e uomini si stanno recando alle urne per dire forte il loro si' alla vita, si' all'abolizione del commercio di armi e munizioni. Gli occhi, i cuori e le menti di tutti gli amici della nonviolenza del mondo intero, ora sono rivolti verso il Brasile. Per ogni si' che verra' detto la nonviolenza crescera' e sara' una vittoria di tutti. Se cosi' non potra' essere, comunque la nonviolenza si rafforzera' anche nella sconfitta. Perche' sara' solo la nonviolenza che, alla fine, salvera' l'umanita'. 4. LETTERE DAL BRASILE. JOSE' GREGORI: IL 23 OTTOBRE DICIAMO SI' [Ringraziamo Jose' Luis Bernegossi (per contatti: jbernegossi at prefeitura.sp.gov.br) per averci trasmesso il seguente intervento - di cui riportiamo ampi stralci - di Jose' Gregori. Jose' Gregori, gia' Ministro della Giustizia, e' attualmente Presidente della Commissione municipale per i diritti umani di San Paolo (Brasile)] La campagna per il disarmo che culmina nel referendum popolare del 23 ottobre e' costato molte lotte e sforzi, e una prolungata e coerente azione politica che si e' venuta sviluppando negli ultimi anni. Il Brasile aveva una legislazione permessiva in materia di armi da fuoco. Era un far west appena camuffato, in cui chiunque poteva procurarsi ed usare un'arma senza che gli accadesse nulla. La situazione ha cominciato a cambiare con l'introduzione di regole rigide accompagnate da sanzioni severe; con il referendum del 23 ottobre si chiedera' agli elettori di decidere con il voto di proibire per sempre il commercio di armi e munizioni. Chi intende votare contro la violenza votera' si', perche' le armi da fuoco non garantiscono la sicurezza di nessuno. Le statistiche dimostrano che dei 40.000 brasiliani assassinati ogni anno, quasi un terzo muore perche' aveva con se' un'arma, facendo finire in tragedia una lite domestica o una rissa da bar o un battibecco automobilistico... Inoltre non e' affatto vero che in uno scontro con un criminale armato il cittadino onesto riuscirebbe a sparare per primo: e' logico che un cittadino onesto con saldi valori morali esitera' dinanzi a qualcuno che invece non avra' nulla da perdere e nessuno scrupolo morale e religioso a uccidere. Dobbiamo combattere i criminali, ma l'uso delle armi deve essere riservato alle forze di pubblica sicurezza addestrate e retribuite esattamente a tal fine. Ritengo che il referendum sia un'occasione preziosa per esprimere la nostra volonta' di lottare contro la violenza. 5. VOCI DAL BRASILE. NEGRA LI: SI' [Dal sito www.referendosim.com.br riprendiamo la seguente dichiarazione. Negra Li e' musicista e cantante] Le armi sono come una calamita che attrae la violenza. Dobbiamo disarmare la violenza, l'ira, la crudelta'; e dobbiamo costruire la casa della pace, dell'amore e della comprensione. 6. VOCI DAL BRASILE. ROGERIO FLAUSINO: SI' [Dal sito www.referendosim.com.br riprendiamo la seguente dichiarazione. Rogerio Flausino e' musicista e cantante] Ho sempre ritenuto che la violenza genera violenza. Se avete un'arma in casa, verra' il momento che vorrete usarla. Inoltre essa puo' finire nelle mani sbagliate. Un mondo senza armi sarebbe il mondo del dialogo, del parlarsi, del rispetto, della responsabilita', della relazione. 7. VOCI DAL BRASILE. SANDRA DE SA': SI' [Dal sito www.referendosim.com.br riprendiamo la seguente dichiarazione. Sandra de Sa' e' musicista e cantante] E' giusto sostenere qualunque campagna, qualunque appello, qualunque richiamo per far cessare la violenza e per rendere la gente consapevole che usare le armi e' un crimine. Ogni persona deve ripudiare la violenza. 8. RIFLESSIONE. FRANCESCO COMINA INTERVISTA ERMANNO ALLEGRI [Da Francesco Comina (per contatti: f.comina at ladige.it) riceviamo e diffondiamo. Ci sembra necessario chiamare tutte e tutti all'ultimo sforzo; a non cedere al pessimismo; a non prendere per oro colato i sondaggi, ne' quando erano trionfalisticamente per il si' alla vita, ne' ora che danno in lieve vantaggio il no che la vita nega: lo diciamo una volta di piu': tutti i sondaggi che si sono susseguiti in questi mesi sono stati realizzati su campioni assai limitati. E' nelle urne che la democrazia si esprime. Chiunque di noi puo' chiedere anche a un solo elettore o una sola elettrice brasiliana di andare a votare, e a votare si', lo faccia. Adesso. Francesco Comina e' il principale punto di riferimento in Italia della campagna di sostegno al si' al referendum brasiliano per proibire il commercio delle armi. Giornalista e saggista, pacifista nonviolento, e' impegnato nel movimento di Pax Christi; nato a Bolzano nel 1967, laureatosi con una tesi su Raimon (Raimundo) Panikkar, collabora a varie riviste. Opere di Francesco Comina: Non giuro a Hitler, Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo (Mi) 2000; (con Marcelo Barros), Il sapore della liberta', La meridiana, Molfetta (Ba) 2005; ha contribuito al libro di AA. VV., Le periferie della memoria, Anppia - Movimento Nonviolento, Torino-Verona; e a AA. VV., Giubileo purificato, Emi, Bologna. Ermanno Allegri (per contatti: ermanno at adital.com.br) e' direttore di "Adital", Agenzia d'informazione "Frei Tito" per l'America Latina, tel. 8532579804, fax: 8534725434, cellulare: 8599692314, sito: www.adital.com.br ; "sacerdote bolzanino da trent'anni in Brasile, gia' segretario nazionale della Commissione Pastorale della Terra e ora direttore di un'agenzia continentale (Adital, sito: www.adital.com.br), nata come strumento per portare all'attenzone della grande informazione latinoamericana i temi delle comunita' di base e l'impegno contro la poverta'. Allegri e' stato chiamato a contribuire al coordinamento delle azioni di sensibilizzazione in vista del referendum che si terra' in Brasile alla fine di ottobre che ha come tema la messa al bando del commercio delle armi da fuoco che in tutta l'America Latina costituisce un rilevante fattore di violenza (omicidi, rapine, ecc.). E' una battaglia civile e di diritto importantissima per tutto il Brasile, ma anche per il movimento per la pace di tutto il mondo. La posta in gioco e' grande ma i poteri che contano (le multinazionali delle armi) sono gia' all'opera per vincere, mettendo in campo enormi fondi. Allegri chiede che questo tema venga messo nell'agenda anche del movimento per la pace italiano e chiede anche un aiuto finanziario per coordinare l'attivita' di sensibilizzazione di Adital" (Francesco Comina)] Tutto e' iniziato da un appello di Ermanno Allegri a meta' luglio: "Dateci una mano come potete - aveva scritto il missionario bolzanino da 35 anni a Fortaleza e oggi direttore dell'agenzia di stampa 'Adital' - fate sentire la vostra voce anche dall'Italia perche' la posta in gioco e' grande: il 23 ottobre i brasiliani saranno chiamati a decidere se eliminare definitivamente il commercio delle armi oppure se continuare con la folle girandola del male che lascia ogni minuto sulla strada i corpi senza vita di bimbi, adolescenti, giovani, uomini, donne, preti, sindacalisti, uccisi dalla violenza di fuoco che insanguina il Paese". Ora ci siamo. Fra poche ore i brasiliani si recheranno alle urne per esprimere il proprio parere nel primo referendum della storia brasiliana: "Il commercio delle armi da fuoco e delle munizioni deve essere proibito?" Se vinceranno i si' sara' una vittoria dell'umanita', se vinceranno i no sara' una sconfitta del mondo. Ci pare importante e doveroso chiedere a Ermanno Allegri di fare un bilancio della campagna referendaria, cosi' come si e' sviluppata in questi mesi con l'appoggio venuto dall'Italia, unico paese europeo che si e' mobilitato, dal basso, per sostenere il referendum brasiliano. * - Francesco Comina: Ermanno Allegri, dunque, siamo arrivato al capolinea, se cosi' si puo' dire. Fra poche ore inizieranno le votazioni. Qual e' il clima che si respira nel Paese? - Ermanno Allegri: Il clima non e' affatto buono. Gli ultimi sondaggi danno i no al 57% e i si' al 41%. Noi speriamo fino all'ultimo, confidiamo in un risultato storico, ma bisogna dire che la mobilitazione della societa' civile qui in Brasile e nelle altre parti del mondo e' stata molto fredda su questo referendum, che secondo me rappresenta un momento forte per il movimento per la pace e la nonviolenza in tutto il mondo. * - Francesco Comina: Cos'e' accaduto in questi giorni? Come mai questa rassegnazione? - Ermanno Allegri: E' accaduto che la stessa sinistra si e' fortemente disinteressata; e' accaduto che le stesse articolazioni della societa' civile si sono occupate d'altro. Il governo si e' bloccato sulla difensiva cercando di ripararsi dalle accuse di corruzione e tutta la politica e' stata occupata da questo dibattito. Il referendum e' rimasto assente, non faceva parte del dibattito politico. E cio' a tutto vantaggio della destra e delle industrie che producono armi. * - Francesco Comina: Anche nel discorso del presidente Lula a Roma, il tema del referendum non e' stato nemmeno accennato. - Ermanno Allegri: Si', il governo era preoccupato unicamente di difendersi dalle accuse di corruzione. Ma c'e' anche altro nella vita e noi sappiamo che il problema della violenza e' al primo posto fra i problemi drammatici di questo paese. Il referendum era una grande occasione per fare i conti con questo dramma con il quale le pastorali sociali si trovano quotidianamente a fare i conti. * - Francesco Comina: E la chiesa cosa ha fatto? - Ermanno Allegri: Purtroppo ben poco. A parte le pastorali sociali e alcune iniziative delle comunita' di base, e' stato fatto pochissimo: qualche veglia di preghiera e non molto di piu'. * - Francesco Comina: Un fallimento? - Ermanno Allegri: Io fino all'ultimo spero nella saggezza del popolo. Quando avremo i risultati definitivi faremo i conti. La prossima settimana a Brasilia ci sara' una imponente manifestazione dei movimenti di base, spero che si discuta di questo referendum. Sia che vincano i si', sia che vincano i no. Intanto vorrei ringraziare i tanti amici italiani che hanno sostenuto la nostra campagna per il disarmo e le reti dei movimenti e delle associazioni nonviolente che hanno rilanciato le nostre notizie, i nostri appelli, le nostre inziative affinche' il Brasile arrivi, in fretta, a porre termine al diabolico commercio armato. 9. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti. Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli. 10. PER SAPERNE DI PIU' * Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it * Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia: www.peacelink.it/users/mir; per contatti: mir at peacelink.it, luciano.benini at tin.it, sudest at iol.it, paolocand at inwind.it * Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per contatti: info at peacelink.it LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 1092 del 23 ottobre 2005 Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). 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