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La nonviolenza e' in cammino. 1091
- Subject: La nonviolenza e' in cammino. 1091
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Sat, 22 Oct 2005 00:10:10 +0200
LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 1091 del 22 ottobre 2005 Sommario di questo numero: 1. Si' 2. Luigi Ciotti: Si' al referendum brasiliano per il disarmo 3. Un appello di pastore e pastori delle Chiese evangeliche brasiliane: Chi segue Gesu' Cristo dice si' alla vita 4. Denis Mizne: Si' 5. Jose' Francisco Barbalho: Si' 6. Luciano Mendes de Almeida: Si' 7. Joao Paulo Cechinel Souza: Si' 8. Fernando Luiz Abrucio: Si' 9. Renata Vieira Conde: Si' 10. Luis Fernando Verissimo: Si' 11. Marcus Pestana: Si' 12. Francisco Faiad: Si' 13. Joao Alfredo Telles Melo: Si' 14. Joao Jaime Marinho: Si' 15. Carlito Merss: Si' 16. Irineu Colombo: Si' 17. Gustavo Cesar de M. Ribeiro: Si' 18. Clemir Fernandes: Si' 19. Fernanda Takai: Si' 20. Ignacio Cano: Si' 21. Renan Calheiros: Si' 22. Italo Gurgel: Si' 23. Moacyr Scliar: Si' 24. Alexandre Trajano: Si' 25. Lama Padma Samten: Si' 26. Jose' Pimentel: Si' 27. Gustavo Petta: Si' 28. Eduardo Koaik: Si' 29. Pablo Sergio: Si' 30. Paulo Castelo Branco: Si' 31. Suzana Varjao: Si' 32. Carlos Costa: Si' 33. Daniel Dantas: Si' 34. Gualter George: Si' 35. Iris Tavares: Si' 36. Beatriz Cruz: Si' 37. Charles Borg: Si' 38. Marcelo Itagiba: Si' 39. Soninha Francine: Si' 40. Anche le massaie veronesi dicono si' 41. Ricciardo Aloisi: Io sono quello 42. La "Carta" del Movimento Nonviolento 43. Per saperne di piu' 1. EDITORIALE. SI' Si'. Contro tutte le uccisioni. 2. EDITORIALE. LUIGI CIOTTI: SI' AL REFERENDUM BRASILIANO PER IL DISARMO [Ringraziamo don Luigi Ciotti per questo intervento (che riceviamo attraverso Gino Barsella - per contatti: gino.barsella at narcomafie.it - che pure ringraziamo di cuore). Luigi Ciotti e' nato a Pieve di Cadore nel 1945, sacerdote, animatore a Torino del Gruppo Abele; impegnato contro l'emarginazione, per la pace, contro i poteri criminali; ha promosso numerosissime iniziative. Riportiamo la seguente piu' ampia scheda biografica dalla Enciclopedia multimediale delle scienze filosofiche: "Luigi Ciotti nasce il 10 settembre 1945 a Pieve di Cadore (Bl), emigra con la famiglia a Torino nel 1950. Nel 1966 promuove un gruppo di impegno giovanile, che prendera' in seguito il nome di Gruppo Abele, costituendosi in associazione di volontariato e intervenendo su numerose realta' segnate dall'emarginazione. Fin dall'inizio, caratteristica peculiare del gruppo e' l'intreccio dell'impegno nell'accompagnare e accogliere le persone in difficolta' con l'azione educativa, la dimensione sociale e politica, la proposta culturale. Nel 1968 comincia un intervento all'interno degli istituti di pena minorili: l'esperienza si articola in seguito all'esterno, sul territorio, attraverso la costituzione delle prime comunita' per adolescenti alternative al carcere. Terminati gli studi presso il seminario di Rivoli (To), Ciotti nel 1972 viene ordinato sacerdote dal cardinale Michele Pellegrino: come parrocchia, gli viene affidata "la strada". Sulla quale, in quegli anni, affronta l'irruzione improvvisa e diffusa della droga: apre un Centro di accoglienza e ascolto e, nel 1974, la prima comunita'. Partecipa attivamente al dibattito e ai lavori che portano all'entrata in vigore, nel 1975, della legge n. 685 sulle tossicodipendenze. Da allora, la sua opera sul terreno della prevenzione e del recupero rispetto alle tossicodipendenze e all'alcolismo non si e' mai interrotta. E' invitato in vari Paesi (Gran Bretagna, Usa, Giappone, Svizzera, Spagna, Grecia, ex Jugoslavia) per tenere relazioni e condurre seminari sul tema ed e' chiamato per audizioni presso il Parlamento europeo. Nei primi anni Ottanta segue un progetto promosso dall'Unione internazionale per l'infanzia in Vietnam. Sempre sul piano internazionale, promuove programmi di cooperazione sul disagio giovanile e per gli ex detenuti in alcuni Paesi in via di sviluppo. Nel 1982, contribuisce alla costituzione del Coordinamento nazionale delle comunita' di accoglienza (Cnca), presiedendolo per dieci anni: al coordinamento, oggi, aderiscono oltre 200 gruppi, comunita' e associazioni. Nel 1986 partecipa alla fondazione della Lega italiana per la lotta all'aids (Lila), nata per difendere i diritti delle persone sieropositive, di cui e' il primo presidente. Nel marzo 1991 e' nominato Garante alla Conferenza mondiale sull'aids di Firenze, alla quale per la prima volta riescono a partecipare le associazioni e le organizzazioni non governative impegnate nell'aiuto e nel sostegno ai malati. Nel marzo 1995 presiede a Firenze la IV Conferenza mondiale sulle politiche di riduzione del danno in materia di droghe, tra i cui promotori vi e' il Gruppo Abele. Nel corso degli anni Novanta intensifica l'opera di denuncia e di contrasto al potere mafioso dando vita al periodico mensile "Narcomafie", di cui e' direttore responsabile. A coronamento di questo impegno, dalle sinergie tra diverse realta' di volontariato e di un costante lavoro di rete, nasce nel 1995 "Libera - Associazioni, nomi e numeri contro le mafie", un network che coordina oggi nell'impegno antimafia oltre 700 associazioni e gruppi sia locali che nazionali. Sin dalla fondazione, "Libera" e' presieduta da Luigi Ciotti. Il primo luglio 1998 riceve all'Universita' di Bologna la laurea honoris causa in Scienze dell'educazione; Ciotti accoglie il conferimento del titolo accademico come un riconoscimento significativo dell'opera di tutto il Gruppo Abele. Alle attivita' del Gruppo Abele, di cui Ciotti e' tuttora presidente, attendono oltre trecentocinquanta persone che si occupano di: accoglienza, articolata in due servizi di pronto intervento a Torino; in otto comunita' che ospitano persone con problemi di tossicodipendenza, di alcolismo o malate di aids; in un servizio di accoglienza notturno per persone senza fissa dimora. Il gruppo Abele ha anche promosso e gestito l'esperienza di una "Unita' di strada" a Torino, la seconda attivata in Italia; lavori di tipo artigianale, informatico, agricolo, condotti attraverso la costituzione di cooperative sociali e di uno specifico progetto Carcere e lavoro; interventi di cooperazione internazionale in Costa d'Avorio, Guatemala, Messico; iniziative culturali, informative, educative, di prevenzione e formazione, che si svolgono attraverso l'Universita' della Strada, l'Universita' Internazionale della Strada, il Centro Studi, documentazione e ricerche, l'Ufficio Stampa e comunicazione, la casa editrice Edizioni Gruppo Abele, la libreria Torre di Abele, le riviste "Animazione sociale" e "Narcomafie", l'Ufficio scuola. Luigi Ciotti e' stato piu' volte membro del Consiglio Presbiteriale ed e' attualmente membro del Consiglio Pastorale della Diocesi di Torino. Da alcuni anni tiene corsi di formazione presso la Scuola per vigili urbani di Torino e provincia. Nei primi anni Ottanta e' stato docente presso la Scuola superiore di polizia del ministero dell'Interno. Giornalista pubblicista dal 1988, Ciotti e' editorialista e collabora con vari quotidiani e periodici (tra cui: La Stampa, L'Avvenire, L'Unita', Il Manifesto, Il Sole-24 Ore, il Mattino, Famiglia Cristiana, Messaggero di Sant'Antonio, Nuovo Consumo), scrive su riviste specializzate per operatori sociali e insegnanti, interviene su testate locali". Opere di Luigi Ciotti: e' autore di vari libri a carattere educativo, di impegno sociale, di riflessione spirituale; tra le sue pubblicazioni segnaliamo: Genitori, figli e droga, Edizioni gruppo Abele, Torino 1993; Chi ha paura delle mele marce?, Edizioni gruppo Abele - Sei, Torino 1992; Persone, non problemi, Edizioni gruppo Abele, Torino 1994; Terra e cielo, Mondadori, Milano 1998; naturalmente ha anche contribuito con propri interventi a numerosi testi collettanei] Tom Benetollo - il compianto presidente dell'Arci che ci ha lasciato l'anno scorso - ci stimolava per anni a "reagire, con la forza della cittadinanza attiva... perche' la legalita' ha subito dei colpi pesanti". Cosi' continuiamo a lottare sempre per la legalita' democratica e la giustizia sociale, tema che interroga non solo il nostro Paese, ma oltre - dato che si tratta di una questione nodale per il sistema globale - e pone interrogativi a tutto il pianeta. "Vogliamo parlare dei cosiddetti paradisi fiscali, produttori di inferni? - le domande di Tom ci urlano dentro - O della corruzione politica? O dei commerci infami, siano di esseri umani, siano di materiali di distruzione di massa? O delle infinite illegalita' che producono oppressioni, discriminazioni, quando non peggio?". Per questo oggi vogliano dichiarare la nostra solidarieta' e sostegno al popolo brasiliano che, il 23 ottobre, sara' chiamato a decidere, tramite referendum, se vuole proibire il commercio delle armi nel paese. Un'opportunita' unica, per la gente, di dire in che tipo di societa' voglia vivere, un'opportunita' unica per appoggiare e valorizzare il referendum come strumento di partecipazione e decisione popolare. * In Brasile le armi da fuoco uccidono piu' che gli incidenti stradali, l'aids o qualsiasi altra malattia o causa esterna: muoiono quasi 40.000 persone l'anno, una vera guerra civile. Nel paese esistono 18 milioni di armi da fuoco, di cui oltre 9 milioni non sono registrate, e sono la prima causa di morte dei giovani. Anche questo e' un cammino che possiamo solo fare insieme, per proteggerci l'un l'altro e combattere questi "briganti" - le mafie, i poteri forti e criminali, i mercanti senza scrupoli, i "furbi", i corrotti e gli affaristi... - che rendono impervio il nostro sentiero, sulle strade del mondo e della vita. Per proteggerci dalle politiche che, invece di stare dalla parte di chi soffre, si dimostrano con le loro leggi "forti con i deboli e deboli con i forti". La priorita' del profitto rispetto alla persona umana - ancor piu' se eretto a sistema globale - mina la giustizia sociale. Il commercio delle armi, come l'incertezza per il lavoro che minaccia il futuro dei nostri giovani o le guerre per le risorse e il "terrorismo" con il loro corollario di violenze e vendette, oppure la tragedia inarrestabile di tante carrette del mare col loro carico di disperazione e speranza che noi ci ostiniamo a chiamare "criminale"; tutte queste sono facce diverse di una stessa medaglia, conseguenza di una politica interessata solo a mantenere privilegi e costruire muri, ultimo baluardo di un gigante possente e ingordo ma i cui piedi e stinchi d'argilla sono ormai crepati. Lo grido' anche Tonino Caponnetto, compianto giudice antimafia, alla sua maniera, poche parole, scarne, ma un pugno nello stomaco: "E' arrivato il momento di dire a voce alta basta a chiunque opprime l'uomo ed ogni altro essere del creatore. Basta che la parte ricca del mondo per mangiare affami la povera. Basta con le multinazionali che violano le piu' elementari regole del diritto. Basta con una guerra all'anno. Basta con i campi di concentramento. Basta con le bidonville. Basta con le dittature. Basta con la mafia. Riscopriamo i valori fondanti dell'uomo". * Nel referendum brasiliano si confrontano due schieramenti. Il "Fronte per un Brasile senza armi" guidato dal Pt, il partito al governo, con i movimenti di base, le ong, le associazioni per la pace e i diritti dell'uomo. Difendono l'immediato disarmo e la fine della vendita di armi e munizioni, perche' credono che non siano queste a garantire e creare giustizia, sicurezza e prosperita' nel paese. Il secondo schieramento e' il "Fronte parlamentare per il diritto alla legittima difesa", che raccoglie i consensi della destra e dei potentati economici delle armi, dei proprietari terrieri e dell'oligarchia politica che si oppone al presidente Lula. Noi ci schieriamo apertamente a appoggiamo con tutto noi stessi il fronte del "si'"; e siamo convinti che se questo vincera', ci saranno ripercussioni profondissime anche nel resto del mondo. L'alternativa possiamo costruirla solo camminando insieme contro la criminalita' eretta a sistema; e l'alternativa e' giustizia e lavoro per tutti, citta' sicure perche' aperte e vivibili, scelte di nonviolenza e percorsi di accoglienza coerenti con la legalita' ma in grado di esprimere il pieno rispetto dei diritti, della speranza e del futuro di tutti. Inseguendo lavoro e giustizia, pace e legalita' per noi e per tutta l'umanita' ormai strettamente interconnessa in un mondo sempre piu' piccolo. Un mondo di pace e giustizia, senza privilegi ne' servilismi... dove - spinti dall'anelito per la verita' della nonviolenza e dell'uguaglianza, e portando sulle nostre spalle i colori dell'arcobaleno - possiamo tutti camminare verso un destino comune, in dignita' e nella gioia dello stare insieme. 3. VOCI DAL BRASILE. UN APPELLO DI PASTORE E PASTORI DELLE CHIESE EVANGELICHE BRASILIANE: CHI SEGUE GESU' CRISTO DICE SI' ALLA VITA [Dal sito www.referendosim.com.br] Viviamo in un tempo di banalizzazione della violenza e di disprezzo per la vita. La criminalita' violenta, che si alimenta dell'ingiustizia sociale e dell'inefficienza delle istituzioni di polizia e penali, e l'uso smisurato delle armi da fuoco in conflitti banali tra parenti, vicini e conoscenti, cosi' come gli incidenti e i suicidi, fanno morire uccise da armi da fuoco quasi 40.000 persone ogni anno in Brasile. Questa triste realta' fa si' che il nostro paese abbia nel mondo il primato nelle statistiche delle morti per arma da fuoco. Contro tutta questa disperazione e questo terrore che paralizzano le nostre comunita', testimoniamo a favore della vita e della pace, dichiarando il nostro si' al referendum del 23 ottobre. Lo facciamo perche' Gesu', principe della pace (Is 9, 6), ci ha insegnato ad annunciare il vangelo che riconcilia gli eseri umani e trasforma le relazioni di odio, rancore e inimicizia in legami di pace, perdono e amore (Rm 5, 18-19; Ef 2, 14-17; Col 3, 13-14). Egli stesso dichiara: "Beati i costruttori di pace", coloro che lavorano affinche' la pace prevalga sulla violenza (Mt 5, 9). Lo facciamo anche perche' e' Dio stesso che ci comanda di recare la pace della citta' e di pregare per essa (Ger 29, 7). E l'apostolo Giacomo, parlando della sapienza di Dio, ci avverte che "Il frutto della giustizia viene seminato nella pace per coloro che promuovono la pace" (Gc 3, 18). Sapiamo che la proibizione del commercio delle armi da fuoco e delle munizioni non significa la soluzione definitiva del problema della violenza nel paese. Occorre la riforma delle nostre istituzioni e il superamento delle nostre diseguaglianze sociali in un contesto democratico, e cio' richiede la partecipazione della societa' e l'impegno dello stato. Frattanto la Campagna per il disarmo gia' comincia a mostrare i suoi risultati positivi, con piu' di 5.500 vite salvate nel 2004, secondo l'Unesco. Continuiamo a impegnarci in questo compito di costruzione della pace, fino al completo stabilimento del regno di giustizia e pace annunciato da Gesu' Cristo, il Dio disarmato che si offri' volontariamente per noi. Nel pieno convincimento che disarmandoci stiamo seguendo l'esempio di Cristo, invitiamo tutti gli evangelici brasiliani a votare si' nel referendum del 23 ottobre e a testimoniare a favore della vita e della pace per un Brasile piu' sicuro. * L'appello e' sottoscritto da centinaia delle e dei rappresentanti piu' autorevoli delle varie Chiese evangeliche brasiliane. 4. VOCI DAL BRASILE. DENIS MIZNE: SI' [Dal sito www.referendosim.com.br estraiamo questo frammento da un piu' ampio intervento dell'autore. Denis Mizne e' direttore dell'Istituto "Sou da Paz"] In nome dei nostri diritti voto si'. 5. VOCI DAL BRASILE. JOSE' FRANCISCO BARBALHO: SI' [Dal sito www.referendosim.com.br estraiamo questo frammento da un piu' ampio intervento dell'autore. Jose' Francisco Barbalho e' impegnato nel Pps] Tra uccidere e morire, votiamo si' per vivere. 6. VOCI DAL BRASILE. LUCIANO MENDES DE ALMEIDA: SI' [Dal sito www.referendosim.com.br estraiamo questo frammento da un piu' ampio intervento dell'autore. Dom Luciano Mendes de Almeida e' arcivescovo metropolitano di Mariana] La Conferenza nazionale dei vescovi brasiliani rinnova il suo appello in favore della vita, affinche' il si' al referendum contribuisca a disarmare le menti, i cuori, le mani. 7. VOCI DAL BRASILE. JOAO PAULO CECHINEL SOUZA: SI' [Dal sito www.referendosim.com.br estraiamo questo frammento da un piu' ampio intervento dell'autore. Joao Paulo Cechinel Souza e' medico] Abbiamo la possibilita' di dare un grande esempio all'umanita' per la costruzione della pace e il rispetto della vita. 8. VOCI DAL BRASILE. FERNANDO LUIZ ABRUCIO: SI' [Dal sito www.referendosim.com.br estraiamo questo frammento da un piu' ampio intervento dell'autore. Fernando Luiz Abrucio e' politologo, professore della Fondazione "Getulio Vargas" (San Paolo) e della Pontificia Universita' Cattolica di San Paolo] Sostengo il si' al referendum per promuovere i diritti e salvare le vite. 9. VOCI DAL BRASILE. RENATA VIEIRA CONDE: SI' [Dal sito www.referendosim.com.br estraiamo questo frammento da un piu' ampio intervento dell'autrice. Renata Vieira Conde e' laureanda in scienze sociali all'Universita' federale di Espirito Santo] Si'. Per una societa' disarmata, in cui diminuiscano consistentemente le uccisioni. 10. VOCI DAL BRASILE. LUIS FERNANDO VERISSIMO: SI' [Dal sito www.referendosim.com.br estraiamo questo frammento da un piu' ampio intervento dell'autore. Luis Fernando Verissimo e' editorialista del giornale "O Globo"] E' certamente meglio il disarmo generale che trasformarci tutti in gangster. 11. VOCI DAL BRASILE. MARCUS PESTANA: SI' [Dal sito www.referendosim.com.br estraiamo questo frammento da un piu' ampio intervento dell'autore. Marcus Pestana e' segretario alla sanita' dello stato di Minas Gerais e presidente del Consiglio anzioanled ei segretari alla sanita' (Conass)] Disarmare e' una decisione e un impegno in difesa della vita. 12. VOCI DAL BRASILE. FRANCISCO FAIAD: SI' [Dal sito www.referendosim.com.br estraiamo questo frammento da un piu' ampio intervento dell'autore. Francisco Faiad e' presidente della Oab-Mt] La societa' che vogliamo e' fondata sul rispetto per la vita e la dignita' umana. 13. VOCI DAL BRASILE. JOAO ALFREDO TELLES MELO: SI' [Dal sito www.referendosim.com.br estraiamo questo frammento da un piu' ampio intervento dell'autore. Joao Alfredo Telles Melo e' deputato federae del Psol e membro del Fronte parlamentare per un Brasile senza armi] Il disarmo e' un passo fondamentale per far diminuire le morti violente e costruire una societa' fondata sulla pace e la giustizia. 14. VOCI DAL BRASILE. JOAN JAIME MARINHO: SI' [Dal sito www.referendosim.com.br estraiamo questo frammento da un piu' ampio intervento dell'autore. Joao Jaime Marinho e' il leader del Psdb nell'Assemblaa Legislativa del Ceara'] Un primo passo concreto per una cultura della pace. 15. VOCI DAL BRASILE. CARLITO MERSS: SI' [Dal sito www.referendosim.com.br estraiamo questo frammento da un piu' ampio intervento dell'autore. Carlito Merss e' responsabile della Commissione tributi e finanze] Votiamo si' alla vita. 16. VOCI DAL BRASILE. IRINEU COLOMBO: SI' [Dal sito www.referendosim.com.br estraiamo questo frammento da un piu' ampio intervento dell'autore. Irineu Colombo e' professore di pedagogia e deputato federale del Pt] Se il Brasile dara' questo esempio, anche le altre nazioni ci seguiranno su questo cammino. 17. VOCI DAL BRASILE. GUSTAVO CESAR DE M. RIBEIRO: SI' [Dal sito www.referendosim.com.br estraiamo questo frammento da un piu' ampio intervento dell'autore. Gustavo Cesar de M. Ribeiro e' dottore in scienze sociali della Ufnr] Invece di una cultura della morte occorre una cultura del riconoscimento dell'altra persona, che e' portatrice di una vita che va rispettata. 18. VOCI DAL BRASILE. CLEMIR FERNANDES: SI' [Dal sito www.referendosim.com.br estraiamo questo frammento da un piu' ampio intervento dell'autore. Clemir Fernandes e' sociologo, e consulente sul tema "Religione e pace" di "Viva Rio"] Lottiamo per la vita, difendiamo la nostra stessa vita. Nessuno si lasci ingannare dai venditori di armi che lucrano sulla morte. Contro la codardia delle armi, votiamo si' alla vita. 19. VOCI DAL BRASILE. FERNANDA TAKAI: SI' [Dal sito www.referendosim.com.br estraiamo questo frammento da un piu' ampio intervento dell'autrice. Fernanda Takai e' vocalist del gruppo musicale "Pato Fu"] Voto si' al referendum. Non c'e' bisogno di essere specialisti in sociologia degli armamenti per decidere che preferiamo vivere. 20. VOCI DAL BRASILE. IGNACIO CANO: SI' [Dal sito www.referendosim.com.br estraiamo questo frammento da un piu' ampio intervento dell'autore. Ignacio Cano e' sociologo e membro del "Laboratorio di analisi della Violenza" dell'Universita' statale di Rio de Janeiro] Una societa' senza armi, e' una societa' piu' sicura. 21. VOCI DAL BRASILE. RENAN CALHEIROS: SI' [Dal sito www.referendosim.com.br estraiamo questo frammento da un piu' ampio intervento dell'autore. Renan Calheiros e' presidente del Senato Federale] Le armi non proteggono, uccidono. 22. VOCI DAL BRASILE. ITALO GURGEL: SI' [Dal sito www.referendosim.com.br estraiamo questo frammento da un piu' ampio intervento dell'autore. Italo Gurgel e' giornalista e edtorialista del giornale "O Povo" di Fortaleza] E' un primo passo, il piu' importante e coraggioso. 23. VOCI DAL BRASILE. MOACYR SCLIAR: SI' [Dal sito www.referendosim.com.br estraiamo questo frammento da un piu' ampio intervento dell'autore. Moacyr Scliar e' scrittore e medico] Sono scrittore e medico, e soprattutto come medico ho il dovere di prendere posizione a favore del disarmo, che e' necessario per far diminuire il numero delle persone uccise. 24. VOCI DAL BRASILE. ALEXANDRE TRAJANO: SI' [Dal sito www.referendosim.com.br estraiamo questo frammento da un piu' ampio intervento dell'autore. Alexandre Trajano e' docente di ostetricia alla facolta' di medicina dell'Universita' statale di Rio de Janeiro] Difendere e promuovere il si' al referendum e' per me altrettanto naturale e facile che difendere e promuovere l'allattamento materno. 25. VOCI DAL BRASILE. LAMA PADMA SAMTEN: SI' [Dal sito www.referendosim.com.br estraiamo questo frammento da un piu' ampio intervento dell'autore. Lama Padma Samten e' monaco buddista] Credo che Buddha, come Cristo, come Gandhi, abbia sempre considerato le armi come frutto di ignoranza e inganno. Il mio voto e' per il si' al disarmo. 26. VOCI DAL BRASILE. JOSE' PIMENTEL: SI' [Dal sito www.referendosim.com.br estraiamo questo frammento da un piu' ampio intervento dell'autore. Jose' Pimentel e' deputato federale del Pt] Si' alla pace, si' al disarmo, ai' alla vita. 27. VOCI DAL BRASILE. GUSTAVO PETTA: SI' [Dal sito www.referendosim.com.br estraiamo questo frammento da un piu' ampio intervento dell'autore. Gustavo Petta e' presidente dell'Unione nazionale degli studenti brasilani (Une)] Disarmare significa salvare vite umane. 28. VOCI DAL BRASILE. EDUARDO KOAIK: SI' [Dal sito www.referendosim.com.br estraiamo questo frammento da un piu' ampio intervento dell'autore. Dom Eduardo Koaik e' vescovo emerito di Piracicaba] Sento l'obbligo di coscienza di esprimermi in favore del si' al referendum. Come e' scritto nel documento "Diciamo si' alla vita" della Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile: "proibire il commercio e l'uso delle armi e' un passo decisivo, anche se insufficiente. Siamo contrari ad ogni violenza. Oltre a migliorare la sicurezza pubblica, e' indispensabile educare alla pace e alla difesa della vita attraverso la pratica della nonviolenza attiva". 29. VOCI DAL BRASILE. PABLO SERGIO: SI' [Dal sito www.referendosim.com.br estraiamo questo frammento da un piu' ampio intervento dell'autore. Pablo Sergio e' giornalista e militante del Partito dei lavoratori (Pt)] Voto si' per il disarmo. 30. VOCI DAL BRASILE. PAULO CASTELO BRANCO: SI' [Dal sito www.referendosim.com.br estraiamo questo frammento da un piu' ampio intervento dell'autore. Paulo Castelo Branco e' giurista e gia' segretario alla pubblica sicurezza del Distretto Federale] Votare si' significa opporsi alla violenza e alla criminalita'. 31. VOCI DAL BRASILE. SUZANA VARJAO: SI' [Dal sito www.referendosim.com.br estraiamo questo frammento da un piu' ampio intervento dell'autrice. Suzana Varjao e' giornalista, coordinatrice del movimento "Stato di pace", fa parte del Forum comunitario per la lotta contro la violenza e del "Fronte per il disarmo del Brasile"] Il disarmo e' la misura piu' adeguata per contrastare la violenza. 32. VOCI DAL BRASILE. CARLOS COSTA: SI' [Dal sito www.referendosim.com.br estraiamo questo frammento da un piu' ampio intervento dell'autore. Carlos Costa e' presidente dell'Associazione degli abitanti del quartiere "do Laborioux na Rocinha"] Chi vive nelle favelas ha tutte le ragioni per votare si', solo i trafficanti di morte votano no. 33. VOCI DAL BRASILE. DANIEL DANTAS: SI' [Dal sito www.referendosim.com.br estraiamo questo frammento da un piu' ampio intervento dell'autore. Daniel Dantas e' giornalista, missionario evangelico, ed e' impegnato nel movimento per il disarmo] Dal lutto alla lotta, i familiari delle persone uccise dicono si' al disarmo. 34. VOCI DAL BRASILE. GUALTER GEORGE: SI' [Dal sito www.referendosim.com.br estraiamo questo frammento da un piu' ampio intervento dell'autore. Gualter George e' direttore aggiunto del giornale "O Povo" di Fortaleza] Si' al disarmo, alle scuole, al lavoro, alla salute, alla dignita'. 35. VOCI DAL BRASILE. IRIS TAVARES: SI' [Dal sito www.referendosim.com.br estraiamo questo frammento da un piu' ampio intervento dell'autrice. Iris Tavares e' deputata statale del Pt, e presidente della Commissione per i diritti umani dell'Assemblea Legislativa] Il referendum per la proibizione del commercio delle armi e' una opportunita' unica per la popolazione brasiliana, e specialmente per le donne, per contribuire anche a far diminuire i crimini causati dal machismo e dalla misoginia. 36. VOCI DAL BRASILE. BEATRIZ CRUZ: SI' [Dal sito www.referendosim.com.br estraiamo questo frammento da un piu' ampio intervento dell'autrice. Beatriz Cruz e' coordinatrice del Progetto "Rete per il disarmo" dell'Istituto "Sou da Paz"] Si' al disarmo, perche' le armi da fuoco sono causa di un altissimo numero di morti. 37. VOCI DAL BRASILE. CHARLES BORG: SI' [Dal sito www.referendosim.com.br estraiamo questo frammento da un piu' ampio intervento dell'autore. Charles Borg e' vicario generale della diocesi di Aracatuba] Il disarmo e' un passo verso la costruzione di una societa' che rispetta e difende la vita. 38. VOCI DAL BRASILE. MARCELO ITAGIBA: SI' [Dal sito www.referendosim.com.br estraiamo questo frammento da un piu' ampio intervento dell'autore. Marcelo Itagiba e' segreario alla pubblica sicurezza dello stato di Rio de Janeiro] Meno armi, meno delitti. 39. VOCI DAL BRASILE. SONINHA FRANCINE: SI' [Dal sito www.referendosim.com.br estraiamo questo frammento da un piu' ampio intervento dell'autrice. Soninha Francine e' assessora a San Paolo per il Pt, ex-vj di Mtv, commentatrice della Espn (per contatti: www.soninha.com.br)] Meno armi ci sono, meno pericoli corriamo. 40. 23 OTTOBRE. ANCHE LE MASSAIE VERONESI DICONO SI' [Attraverso Francesco Comina (per contatti: f.comina at ladige.it) riceviamo e diffondiamo questo intervento del movimento delle massaie pacifiste di Verona (per contatti: e-mail: massaieveronesi at tiscali.it, sito: www.massaieveronesi.net] Fin dalla nascita del nostro movimento, uno dei nostri obiettivi principali e' stato quello di sensibilizzare l'opinione pubblica sulla necessita' di mobilitarsi a favore della pace. Riteniamo che sostenere la campagna del si' al referendum contro le armi in Brasile sia un passo fondamentale per costruire un mondo di pace. 41. 23 OTTOBRE. RICCIARDO ALOISI: IO SONO QUELLO [Ringraziamo il nostro amico Ricciardo Aloisi per questo intervento] Io sono quello che raccoglie la gente morta ammazzata in mezzo alla strada. Certo fuggi' da quegli squarci l'anima e tutto il resto e' come fosse nulla. Io sono quello che chiude gli occhi ai morti perche' non vedano per sempre questo orrore. L'urlo dell'orco spensa la fiamma tenebre vennero di eterna solitudine. Povera gente che si tuffa a pesce nella saracinesca della morte. Per ogni buco inchiodato nella carne un altro tallero ingurgita lo scrigno. E io sono quello che lava del sangue le strade dell'alba, le strade dei sogni. Mi turo il naso, mi tappo le orecchie vedo passare l'orchestra dei diavoli. Poi viene il giorno che non ce la fai piu' non reggi piu' che si ammazzi la gente piu' non sopporti chi lavora per la morte e ti disgusta questo mondo rovesciato. Io sono quello che vota si' al disarmo. 42. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti. Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli. 43. PER SAPERNE DI PIU' * Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it * Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia: www.peacelink.it/users/mir; per contatti: mir at peacelink.it, luciano.benini at tin.it, sudest at iol.it, paolocand at inwind.it * Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per contatti: info at peacelink.it LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 1091 del 22 ottobre 2005 Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica alla pagina web: http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/maillist.html L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e': nbawac at tin.it
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