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La politica dell'UE verso la Cina
- Subject: La politica dell'UE verso la Cina
- From: Associazione per i popoli minacciati / Gesellschaft fuer bedrohte Voelker <info at gfbv.it>(by way of Carlo Gubitosa <c.gubitosa at peacelink.it>)
- Date: Tue, 07 Dec 2004 02:52:43 +0100
www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/041206it.html
La politica dell'UE verso la Cina
L'Associazione per i popoli minacciati critica i toni morbidi dell'Europa
Bolzano, Göttingen, 6 dicembre 2004
In occasione della visita contemporanea del Presidente della Repubblica
italiana Ciampi e del Cancelliere tedesco Schröder, l'Associazione per i
Popoli Minacciati (APM) ha pubblicato un rapporto sulla politica
dell'Unione Europea verso la Cina. Nel rapporto si accusa in particolare il
Cancelliere tedesco Schröder e in generale la politica europea di un
atteggiamento troppo accondiscendente nei confronti della leadership
cinese. Proprio il Cancelliere tedesco preme per chiedere la fine delle
sanzioni europee contro la Cina, ignorando volutamente le decisioni del
parlamento e delle sue commissioni di esperti che invece si pronunciano
contrari alla fine dell'embargo di armi alla Cina. Il rapporto dell'APM non
solo approfondisce il dibattito sull'eventualità di togliere l'embargo di
armi contro la Cina, ma accusa anche Germania e Francia di impedire una
comune politica dell'UE con la Repubblica Popolare Cinese grazie al loro
gareggiare per ottenere ordini lucrativi per la propria economia.
Secondo l'APM, è la Germania che dovrebbe utilizzare la sua fama di
"migliore amico della Cina" per contribuire in modo costruttivo alla
soluzione di gravi conflitti come quelli in corso con Taiwan, in Tibet e in
Xinjiang. Il governo tedesco forse ricorda che il suo contratto di
coalizione del 2002 poneva come punto fermo della politica estera tedesca
proprio la prevenzione dei conflitti internazionali.
La divisione dei compiti fatta a Berlino è assurda: il cancelliere ormai
veste i panni del capo-manager dell'azienda Germania e insieme a dirigenti
aziendali tedeschi continua a fare pubblicità alla "propria azienda". Con
dichiarazioni arbitrarie come l'annuncio della vendita della fabbrica di
plutonio di Hannau o la fine dell'embargo europeo di vendita di armi alla
Cina, Schröder mette in serie difficoltà il suo ministro degli esteri. Per
la leadership cinese gli avvertimenti di Joschka Fischer hanno perso
qualsiasi credibilità visto che Schröder ha tolto al suo ministro ogni
potere nella questione cinese. Nel 1996 Fischer, allora all'opposizione,
chiedeva al governo CDU/FDP una politica nuova nei confronti della Cina
accusandolo di una linea troppo morbida. Questa critica oggi è più che mai
attuale visto che il tentativo del governo tedesco di accattivarsi le
simpatie cinesi è difficilmente superabile da altri.
Il rapporto dell'APM conclude che dal punto di vista del miglioramento a
breve e medio termine della situazione dei diritti umani sia il dialogo tra
Germania e Cina sia quello tra UE e Cina sono inefficaci. Continuando in
questo modo i primi risultati si avranno tutt'al più tra qualche decennio.
Se si mira veramente al miglioramento delle condizioni dei diritti umani in
Cina, bisogna urgentemente aumentare la pressione politica e rendere più
concreti i dialoghi con la leadership cinese.
Vedi anche:
* www.gfbv.it: www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/041027it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/041001it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/040829it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/040126it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/03-2/031029it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/03-2/030909it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/02-3/020909it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/01-3/011206it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/01-3/011108it.html |
www.gfbv.it/3dossier/asia/mongol/mongol.html | www.gfbv.it/3dossier/uiguri.html
* www: www.iccnow.org | www.hrichina.org
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