[Date Prev][Date Next][Thread Prev][Thread Next][Date Index][Thread Index]
Birmania: il rilascio di circa 4.00 0 prigionieri è una farsa - Il regime m ilitare finge uno sviluppo democratico
- Subject: Birmania: il rilascio di circa 4.00 0 prigionieri è una farsa - Il regime m ilitare finge uno sviluppo democratico
- From: Associazione per i popoli minacciati / Gesellschaft fuer bedrohte Voelker <info at gfbv.it>(by way of Carlo Gubitosa <c.gubitosa at peacelink.it>)
- Date: Sat, 20 Nov 2004 20:07:03 +0100
www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/041119it.html
Birmania: il rilascio di circa 4.000 prigionieri è una farsa - Il regime
militare finge uno sviluppo democratico
Bolzano, Göttingen, 19 novembre 2004
L'Associazione per i popoli minacciati (APM) ha indicato come una farsa
l'annuncio fatto ieri della liberazione di 3.937 prigionieri in Birmania.
La Giunta militare con la scarcerazione dei prigionieri vuole solo coprire
le pesanti violazioni dei diritti umani che a livello internazionale hanno
provocato aspre critiche e in più dimostrare una apertura democratica solo
apparente del suo regime. In realtà, dopo la caduta del Primo Ministro Khin
Nyunt, la situazione della democrazia, dei diritti umani e di una pace
duratura non è mai stata peggiore. Il Regime, tramite il potere centrale a
Rangoon, sta eliminando con la forza tutti quei dirigenti, compreso quelli
degli affari esteri, che sono per un'apertura della Birmania.
Non solo l'Unione europea ma anche gli stati vicini del Sudest asiatico
hanno seguito con sempre maggiore apprensione l'esautorazione di potere dei
quei diplomatici, ufficiali e politici favorevoli ad una prudente
democratizzazione del paese. Il 5 novembre il ministro degli Interni
colonnello Tin Hlaing e il ministro del lavoro U Tin Win sono stati
destituiti. I due seguaci di Khin Nyunt erano gli unici rappresentanti del
Regime che intrattenevano relazioni con le diplomazie straniere e le
organizzazioni internazionali. In questi mesi altri quattro ministri sono
stati allontanati dai loro dicasteri. Centinaia di ufficiali in servizio
sono stati imprigionati per assicurare la forza repressiva del nuovo
governo. Fino a 2.000 ufficiali si trovano, in questo momento, in carcere.
Anche numerosi diplomatici sono stati richiamati in patria dal nuovo
governo birmano per essere sostituiti.
Anche le minoranze non birmane dello stato multietnico, nei confronti delle
quali la nuova dirigenza del regime militare non ha fino adesso mostrato
alcun interesse ad una pace, vivono nell'insicurezza. L'ex Primo Ministro
aveva tentato di porre fine alle continue lotte dei Kachin, Karenni, Mon,
Chin, Shan, Karen, che dal 1948 tentavano di ottenere maggiori diritti
democratici e un sistema statale federale, con una discutibile politica di
trattative di pace separate con le singole minoranze non birmane.
Vedi anche:
* www.gfbv.it: www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/041105ait.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/02-2/020506it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/02-3/020930it.html |
www.gfbv.it/3dossier/asia/burma/birmania.html
* www: Freeburma.org | Freeburmacoalition.org | students.washington.edu/burma/