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DA OGGI IN RETE E' A RISCHIO LA LIBERTA' DI TUTTI
- Subject: DA OGGI IN RETE E' A RISCHIO LA LIBERTA' DI TUTTI
 
- From: Carlo Gubitosa <c.gubitosa at peacelink.it>
 
- Date: Fri, 08 Oct 2004 01:55:23 +0100
 
ASSOCIAZIONE PEACELINK - COMUNICATO STAMPA
DA OGGI IN RETE E' A RISCHIO LA LIBERTA' DI TUTTI
Abbiamo appreso con preoccupazione che nella giornata del 7 ottobre dei 
funzionari dell'FBI hanno sequestrato a Londra e negli Usa i dischi 
contenuti nei computer che ospitano molti siti locali di indymedia, fra cui 
l'edizione italiana italy.indymedia.org e altri del network Indymedia, tra 
cui quello Palestinese, Belga, Africano, Brasiliano e Tedesco.
QUESTO SEQUESTRO E' ILLEGITTIMO:
- perche' interrompendo i servizi offerti dal network indymedia si e' 
calpestato il diritto alla comunicazione e all'informazione di tutte le 
migliaia di persone che utilizzano quotidianamente questi servizi
- perche' sequestrando quei dischi, che con tutta probabilita' contenevano 
anche mail private oltre a pagine web, si e' violato ripetutamente il 
diritto alla privacy e alla segretezza della corrispondenza
- perche' nel terzo millennio e' possibile fare una copia dei dati dei 
computer per indagare sul loro contenuto, e un sequestro di questo genere 
e' irragionevolmente repressivo.
QUESTO SEQUESTRO E' PERICOLOSO, E METTE A RISCHIO LA LIBERTA' DI TUTTI:
- Perche' e' stato operato da agenti federali statunitensi anche in 
territorio britannico su un server internazionale, senza nessun atto legale 
preventivo, senza fornire motivazioni per il sequestro e con una operazione 
di polizia per molti versi misteriosa. Questa ingerenza gratuita degli 
Stati Uniti nelle attivita' telematiche di un altro stato sovrano potrebbe 
ripetersi in futuro anche su altri siti di comunicazione sociale, italiani 
e internazionali, che svolgono attivita' pubbliche alla luce del sole cosi' 
come ha sempre fatto finora il network indymedia.
- Perche' di fatto lancia un messaggio intimidatorio a tutti i cittadini 
che praticano su internet il diritto al dissenso attraverso la produzione 
dal basso di informazioni estranee ai circuiti commerciali.
- Perche' e' un inquietante campanello d'allarme che ricorda molto da 
vicino le censure, gli oscuramenti e le persecuzioni che hanno segnato i 
periodi  piu' bui del millennio appena trascorso.
PERTANTO:
L'associazione PeaceLink esprime la sua piena solidarieta' ai mediattivisti 
del network indymedia presenti in tutti i continenti del mondo, auspicando 
una rapida ripresa delle loro attivita' e l'accertamento delle 
responsabilita' di chi ha disposto questo provvedimento illegittimo, 
immotivato e pericoloso.
8 ottobre 2004
Carlo Gubitosa
Associazione PeaceLink
Telematica per la Pace
info at peacelink.it
www.peacelink.it
3492258342