[Date Prev][Date Next][Thread Prev][Thread Next][Date Index][Thread Index]

A Roma continua l'iniziativa del Comitato immigrati in Italia



dal sitro <http://www.migranews.it>www.migranews.it

CRONACA/Permesso di soggiorno
Fame di rinnovi. A Roma continua l'iniziativa del Comitato immigrati in
Italia di Paula Baudet Vivanco 05/10/04 
Roma, ore 9.00. Sotto un gazebo bianco alcuni corpi si intuiscono tra le
coperte, stesi su dei cartoni in balìa delle temperature mattutine, ai lati
due macchine con qualcuno dentro già sveglio, intento alla lettura dei
giornali. Un tavolino pieno di volantini in più lingue, e come sfondo una
serie di striscioni firmati da diverse organizzazioni di cittadini
stranieri. Scenario della mattinata di oggi in piazza della Repubblica, a
due passi dalla Stazione Termini, ad un tiro di schioppo da Piazza Venezia.

Hanno trascorso anche questa notte nel centro di Roma i tre cittadini
stranieri del Comitato immigrati in Italia (Cii), oggi al quinto giorno di
sciopero della fame per protestare contro le politiche italiane in materia
di immigrazione e in particolare rispetto all'emergenza dei permessi di
soggiorno. Si tratta di Siddique Nure Alam, Vladimir Kosturi e Chabab
Belkacem, ai quali si è aggiunto da ieri il tunisino Hamadi Zribi di
Rifondazione comunista. I quattro scioperanti stanno assumendo solo
liquidi, e infatti in giro si vedono solo bottiglie di succhi di frutta e
bicchieri di plastica con resti di caffè, cappuccini e latte macchiati. Il
più provato per ora è Vladimir Kosturi, pressione alta e male ai reni,
portato l'altro giorno al Policlinico e ora di nuovo in Piazza della
Repubblica.

«La situazione dei rinnovi dei permessi di soggiorno è impossibile in tutta
Italia» spiega Siddique Nure Alam «Attualmente solo a Roma ci sono 67.000
pds scaduti che diventeranno 150.000 tra un mese. Ben 45.000 cittadini
stranieri di questa città aspettano da più di un anno il rinnovo». Gli
scioperanti chiedono l'adozione di un timbro della durata di 6 mesi da
applicare sul pds scaduto, che proroghi la validita' in attesa che si
assolvano le lungaggini burocratiche e le istruttorie di polizia previste
per il rinnovo. Per il Cii si tratterebbe di una soluzione ai ritardi, già
praticata con successo da alcune questure, a cominciare da quella di Pavia.
«Per mettere un timbro ci vogliono 10 secondi, per un rinnovo si può
aspettare anche un anno e mezzo» spiega Siddique Nure Alam che ci racconta
anche uno dei casi più eclatanti dell'odissea dei pds: il commissariato
Flaminio Nuovo di Roma ha fissato, ad una cittadina latinoamericana,
l'appuntamento per presentare la semplice richiesta del rinnovo del
permesso di soggiorno per la fine di dicembre 2005.

I membri del Cii lamentano che mentre i cittadini stranieri sono
praticamente sequestrati in Italia, le istituzioni si rimpallano le
competenze: il ministro degli interni afferma che la legge stabilisce che
il rinnovo debba avvenire entro 20 giorni lavorativi e che, se la questura
di Roma è in grave ritardo, il problema è locale e di conseguenza deve
essere il prefetto ad intervenire con provvedimenti risolutivi; a sua
volta, il prefetto di Roma, Achille Serra, nell'incontro avvenuto il 28
settembre con i rappresentanti delle comunità immigrate, si è
deresponsabilizzato riguardo alle competenze in merito, affermando che la
difficile situazione riguarda il territorio nazionale e di conseguenza
rimandando al Governo la risoluzione del problema.

Intanto, dal Quirinale hanno confermato al Cii che la lettera inviata al
Presidente della Repubblica Ciampi, affinché incontri una delegazione di
cittadini stranieri, si sta valutando con carattere di emergenza,
protocollata con il numero 94213.

Nella lettera ad Azeglio Ciampi, spedita il 30 settembre, si parla delle
difficoltà a vivere come semplici cittadini se si è in attesa di rinnovo:
«non possiamo accedere ai pubblici servizi, stipulare alcuna forma
di contratto, di casa e lavoro, stipulare atti privati, avviare i
ricongiungimenti familiari, ritirare la tessera sanitaria, iscrivere al
nido i propri figli, rinnovare la carta d´identità, la patente o la tessera
sanitaria, richiedere un finanziamento». E, altro punto dolente, non si può
neanche uscire e rientrare legalmente in Italia.

Intanto, con la prefettura di Roma procede il dialogo rispetto ad alcuni
punti specifici. Edgar Galiano del Cii, anche lui questa mattina in piazza
della Repubblica a sostenere i manifestanti, spiega che «la prefettura di
Roma si sta ora impegnando a venirci incontro su tre punti, tre impegni che
noi stiamo verificando e per i quali ci piacerebbe venisse emanata una
circolare interna: il riesame delle 17.000 richieste di pds della sanatoria
del 2002 rigettate, consentire la richiesta di ricongiungimento familiare
con il cedolino del rinnovo e accettare l'autocertificazione del domicilio
per il rinnovo».

Intanto in altre città gli immigrati stanno preparando iniziative in
appoggio allo sciopero per la fame di rinnovi. Sono confermati i presidi
davanti alle prefetture di Venezia per domani, di Napoli, Firenze e Milano
per giovedì prossimo. A Roma domenica 10 ottobre si terrà una
manifestazione che partirà alle ore 16.00 proprio da Piazza della
Repubblica, dove ogni sera, a partire dalle ore 20.00, si stanno svolgendo
assemblee pubbliche.

Info: <mailto:comitatoimmigrati at libero.it>comitatoimmigrati at libero.it