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Newsletter N. 31 del 13 Settembre 2004
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Newsletter 31 13/09/04"MMM" "MMM"
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.: INFO E SOMMARIO :.
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:: IN PRIMO PIANO ::
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Ora il blog politico entra nelle case
FRANCO CARLINI
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:: RUBRICHE ::
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... VOCI DALL'UNDERGROUND ... di Stefano "neuro" Chiccarelli
... WEBABRUZZO... di Barbar@
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:: TEMI E APPROFONDIMENTI ::
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Il fiume carsico delle notizie scomode
RAFFAELE MASTROLONARDO
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:: TECNOLOGIA&INTERNET ::
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News da Punto Informatico, Zeusnews, Il Manifesto, Apogeonline,
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:: NEWS DALL'ASSOCIAZIONE ::
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:: CREDITS ::
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.: IN PRIMO PIANO :.
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Ora il blog politico entra nelle case
Come vincere nelle campagne elettorali «postmoderne». La presenza sul
web rappresenta un implicito impegno (una promessa) di apertura alle
relazioni con gli elettori. Un esempio? La «comunicazione» scelta da
Sergio Cofferati
FRANCO CARLINI
Ecco Romano Prodi alla festa nazionale dell'Unità di Genova: ben de-
terminato, allegro, deciso a rompere gli indugi. Ma sciaguratamente
si avventura anche sul terreno della comunicazione politica che non
è esattamente la sua specialità e dice: «Noi non abbiamo le televisio-
ni e allora dobbiamo avere alcune centinaia di migliaia di persone che
vadano in giro a fare propaganda». Nell'occasione Prodi raccoglie ap-
plausi tanto antiberlusconiani quanto ingenui perché così enunciando
egli delinea una strategia di campagna elettorale di sicuro insuccesso.
E' ben vero che non bisogna attaccarsi troppo alle parole, ma quel
termine, «propaganda», è assolutamente nefasto, presagio di future
sconfitte (per le quali l'Ulivo sta alacremente lavorando su tutti i
fronti). La parola propaganda vuol dire appunto propagare: un sasso
cade nello stagno e le onde si propagano; un'idea viene buttata dal-
l'alto e volonterosi militanti la diffondono tra il popolo. Non ha mai
funzionato davvero, ma oggi meno che mai, dato che per vincere serve
ben altro. Ce lo ricordano Roberto Grandi e Cristian Vaccari, autori
di un saggio appena pubblicato dall'editore Baldini, Castoldi, Dalai.
Si intitola «Cofferati anch'io» e racconta l'andamento di quella lun-
ghissima e vincente campagna elettorale che ha portato Sergio Cofferati
alla guida di Bologna. Secondo Vaccari è possibile riconoscere almeno
tre tipi di campagne elettorali: ci sono quelle «premoderne», diciamo
degli anni cinquanta, caratterizzate dalla presenza dei grandi partiti
di massa, da un alto «voto di appartenenza» e appunto dalla propaganda
militante. Vennero poi, con la televisione, le campagne «moderne»:
consulenti, spettacolarizzazione, prevalenza del candidato sul partito
- alla Berlusconi insomma. Ma anche questa è una fase già finita con
le recenti elezioni del 2004, che secondo i nostri autori sono «post-
moderne», o comunque e almeno «post televisive». Fu tale quella di
Cofferati, ma anche, a ben vedere, quella di Renato Soru in Sardegna e
di Filippo Penati alla provincia di Milano.
Oggi dunque le parole chiave sono ben altre dalla propaganda militante
e dal marketing politico, e non solo le parole ma anche le prassi con-
crete. Si parla di «ascolto», «partecipazione», «presa di parola». In
fondo proprio questo volevano indicare i manifesti di Cofferati costru-
iti attorno al seguente modulo: «Da Bologna (...) a Bologna (...)».
Nelle parentesi escogitate dall'agenzia di Emanuele Pirella venivano
inserite delle antitesi: per esempio «Da Bologna (macchine) a Bologna
(bambini)», ma il tutto suonava anche come un invito a riempire quelle
parentesi con realtà da rifiutare (esempio le macchine) e con desideri
da soddisfare (esempio i bambini).
I manifesti tuttavia erano solo la parte più vistosa e pubblica della
campagna, ma in fondo la meno importante. Usavano anch'essi il volto
del candidato, ma mettendolo in basso e in piccolo rispetto alle pa-
role scritte e ogni materiale a stampa rimandava sempre a www.sergio
cofferati.it, il sito web dove svolgevano molte delle interazioni so-
ciali e la chiamata a raccolta dei volontari che alla fine saranno 737,
di cui almeno 200 a tempo pieno.
Anche il sito ww.renatosoru.it è tuttora attivo e accompagna i primi
mesi di vita della nuova giunta sarda, puntualmente informando e rac-
cogliendo idee e dialoghi. In forma di Blog appunto (o weblog che dir
si voglia) e cioè usando un formato di interazione sia in orizzontale
che in verticale che si è rivelata la migliore modalità di attivismo
politico in rete: l'hanno fatto per primi i cyberattivisti, ma ora la
praticano anche i nuovi politici alla Cofferati o alla Soru. Il blog,
una sorta di diario e insieme di conversazione pubblica «si è rivelato
molto più adatto dei famosi forum alla partecipazione politica attiva»
conferma Fabrizio Meli, uno di coloro che ideò e realizzò quello di
Renato Soru.
Certamente i blog non esauriscono le relazioni con i cittadini, per-
ché, come noto, nella campagna di ascolto di Cofferati ha avuto un
peso decisivo l'attività peregrinante tra quartieri e associazioni:
1500 incontri dove anche il formato e lo stile comunicativo furono
fattori importanti di successo: breve introduzione, tanti interventi,
ma ognuno di soli a tre minuti, con il candidato che sta in silenzio
prendendo appunti ; alla fine la comune e pubblica constatazione che
«la cosa importante stasera non è che abbiate ascoltato me, ma che vi
siate ascoltati tra di voi».
Esperienze come queste ci dicono molte cose. Intanto che la comunica-
zione è importante, ma che la sua essenza più vitale è quella dialo-
gica e non quella emittente-ricevente. Oramai lo insegnano tutti i
manuali di relazioni pubbliche, fino a sembrare persino una ovvietà.
Così come dovrebbe essere altrettanto scontato che quando la realtà
è multiforme prima di parlare o di cercare di vendere qualcosa occor-
re ascoltare e capire i bisogni dei propri pubblici (il plurale non
è casuale, ma corrisponde a una feconda diversità sia nei contenuti
che nei destinatari).
Nello stesso tempo si può accettare con qualche tranquillità il fatto
(che a suo tempo apparve disdicevole) che anche la politica passi at-
traverso personaggi che in qualche modo si fanno «star system». Lo
hanno fatto sia Cofferati che Soru, ovvero due dei politici più schi-
vi in circolazione. Era solo una triste necessità? O invece la poli-
tica deteriore che ha ci inquinato può guarire anche grazie a un rap-
porto di fiducia che si indirizza verso singoli individui? E se così
avviene è una riduzione oppure un possibile rilancio della passione
civica?
Un discorso speciale merita l'uso delle tecnologie (Vaccari fu il
progettista del sito di Cofferati e ora si è trasferito negli Stati
Uniti per seguire da vicino, da studioso della comunicazione, l'an-
damento della campagna presidenziale. I suoi resoconti appaiono in
rete, ovviamente in un apposito Blog, alsegunte indirizzo:
http://bushokerry.blogspot.com/).
Il panorama delle tecnologie e soprattutto del loro uso è in piena
evoluzione, ma è incoraggiante il fatto che alcuni dei politici ita-
liani abbiano intrapreso anche questa strada: se non altro perché
l'essere sul web costituisce sempre un implicito impegno (una promes-
sa) di apertura alle relazioni con gli altri e dunque l'avere un blog
o un sito finisce per influenzare in meglio anche i comizi, le assem-
blee, i manifesti e tutto il resto. Spesso l'on-line digitale non con-
ta in quanto tale, ma come innesco di una riflessione e modifica dei
propri comportamenti off-line, fisici e analogici.
Il Manifesto, 12 settembre 2004
http://www.ilmanifesto.it
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.: RUBRICHE :.
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VOCI DALL'UNDERGROUND ... di Stefano "neuro" Chiccarelli
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Le scelte di un cracker
Questo mese intervistiamo un cracker in attività dal 1996, apparte-
nente quindi a quella generazione di cracker nata con il boom di In-
ternet, e che rappresenta una delle generazioni italiane più attive
in termini di host violati e tempo di attività. Da questa generazione
sono emersi alcuni dei migliori "hacker" italiani che hanno iniziato
bucando server e sono diventati ottimi programmatori nel settore della
sicurezza informatica. Quello che intervistiamo oggi è però soltanto
un cracker convinto, che non ha mai smesso di bucare.
Spesso si parla in maniera ipocrita di ex hacker, di etical hacker,
ma c'e' qualcuno ancora in attività? Sembra che tutti si siano rici-
clati esperti di sicurezza e che siano tutti diventati bravi ragazzi.
La realtà non è questa: esistono ancora tantissimi cracker che si di-
vertono a violare i sistemi degli altri, con più o meno etica in base
alla loro sensibilità personale. Questo mese diamo voce ad uno di que-
sti personaggi, che chiaramente vuole rimanere anonimo. Discutibili o
meno che siano i suoi comportamenti, non possiamo esimerci dal con-
frontarci con lui, che indirettamente è anche la fonte di buona parte
del lavoro delle società di sicurezza informatica.
Come hai iniziato la tua attività di cracker nel 1996?
Tutto e' iniziato per caso, avevo appena finito il liceo con scarsi
risultati. Riuscii a convincere i miei a comprarmi un pc con la scusa
di voler imparare ad usarlo per trovarmi un lavoro. In realtà volevo
solo giocare a Monkey Island, ma non ci sono mai riuscito. Il pc ar-
rivò con un fiammante 28.800, i primi usciti in commercio. Abbonamento
di prova a VOL e via. Ero completamente a digiuno di informatica, fo-
rse per questo pensai fosse buona cosa mangiare seduto lì davanti. Mi
alzavo di rado solo per andare in bagno e dormivo un paio di ore per
notte. Non lo sapevo, ma era solo l'inizio di una lunga "fase notte".
Tutto mi affascinava, tutto mi interessava, era come una droga, non
riuscivo a farne a meno. Imparai velocemente e trovai un lavoro mal
pagato per contribuire al milione e due di bolletta che arrivava a
casa. Il secondo mese, al lavoro mi dissero che per collaborare con
loro dovevo spendere 180 mila lire delle 400 che ne guadagnavo per
fare un abbonamento Internet e avere una mail stabile. Fui costretto
a prenderlo ma lo feci a malincuore. Comprai il cd rom con il client
del provider, non riuscivo ad accettare di spendere quei soldiŠ ini-
ziai ad esaminare pezzo per pezzo le "180 mila lire" spese e con un
po' di social engineering e qualche intuizione trovai il modo di re-
cuperare user e pass e dati personali di altri clienti del provider,
che velocemente scambiai e iniziai ad usare con un famoso "green" di
quegli anni. Fu la mia "vendetta" verso il provider per i soldi spesi.
Penso che in quel momento nacque tutto.
Quali sono state le motivazioni iniziali che ti hanno spinto a svol-
gere questa attività?
Dopo 8 anni sinceramente non le ho ancora capite, probabilmente avevo
bisogno di qualcosa di forte che mi desse ragione di vivere, non era
un bel momento della mia vita. La curiosità prese il sopravvento ed
eccomi ancora qui.
Nel corso del tempo questa attività di solito passa in secondo piano,
come mai la tua longevità?
Forse ho ancora bisogno di qualche emozione forte ogni tanto, di sen-
tirmi il migliore, anche se pur solo per un attimo.
Quali sono gli " attacchi" che ti hanno dato più soddisfazione in
questi anni e quanti host pensi di aver violato?
Gli attacchi sono tutti belli, alla fine sono solo un modo per rag-
giungere lo scopo. Come tecniche ricordo con piacere il dns spoofing,
molto "lamer" come cosa, ma dava tanta soddisfazione ai tempi
spoofarsi i vatican.va o just.do.it su IRC.
Quanti host penso di aver bucato? Tanti, pure troppi.
Solo nei primi 2 anni, almeno un centinaio di Linux italiane e una
cinquantina sparse per il mondo, che usavo come gateway. Mi è sempre
piaciuto "uscire all'estero", e tornare indietro da qualche stato
dell'Asia mi ha sempre fatto bucare più tranquillo. Parlando di sis-
temi Unix in Italia, posso dire di esser riuscito a bucare qualcosa
in tutte le università di cui ero a conoscenza, in alcuni dei mag-
giori provider e in diverse grandi aziende.
In una fase successiva, mi sono divertito molto con le piattaforme
Microsoft e di essere riuscito ad entrare in alcuni sistemi di home
banking italiani. Sempre sotto Microsoft, ho "bucato" aziende di
piccole e grandi dimensioni, partiti politici, forze dell'ordine e
qualcosina di militare.
Trovare il numero del cellulare del politico più conosciuto è una
cosa che esalta e diverte.
C'è una grande differenza tecnica tra "bucare" sistemi Unix e "bu-
care" sistemi Microsoft. La differenza sta nel diverso tipo di in-
formazioni che vi si trovano dentro, in virtù del diverso utilizzo
che si fa dei due sistemi. Solitamente le macchine Microsoft hanno
molte più informazioni riservate e interessanti mentre le macchine
Unix sono ottime per tecniche di sniffing e quindi per ottenere
accesso verso altri sistemi. Ovviamente questa non è una regola, ma
solo una considerazione dettata dai fatti. In ogni caso, entrambe
danno delle belle emozioni, direi che sono due "quadri" dello stes-
so gioco.
Quali sono le motivazioni attuali che ti spingono a "bucare"
ancora?
Oggi buco più per lavoro che per altro, mi occupo di sicurezza in-
formatica e a volte capitano dei "test". Mi tengo aggiornato insom-
ma. Capita ancora che "buco" per hobby: è sempre un bello svago e
spesso permette anche di non pagare qualche servizio, il che non
penso faccia schifo a nessuno.
Cosa ne pensi degli Etical Hacker e di tutto quello che sta ruo-
tando intorno al mondo della sicurezza informatica?
Ammiro gli Etical Hacker veri anche se secondo me c'è un po' di
ipocrisia attorno alla cosa. Oggi molti si atteggiano a Etical
Hacker, onestamente conviene sotto tanti aspetti, spesso però negli
occhi di queste persone si riesce a notare un "lampo" che lascia
intuire una ben altra anima. Sono veramente poche le persone che
ritengano si possano definire Etical Hacker: tra queste annovero
sicuramente tutti gli sviluppatori del mondo Open Source, a cui va
tutto il mio rispetto.
Qual e' il tuo rapporto con la legge sul computer crime?
La legge sul computer crime è come il nuovo limite di velocità,
fondamentalmente giusto anche se in realtà piace a pochi ed è puni-
to severamente. L'importante è che non ti becchino insomma.
Sinceramente non sono preoccupato per via di queste leggi in quanto
non mi sento un criminale. Nel corso degli anni ho imparato a fare
le cose senza provocare danni a nessuno, con un pensiero anche per
gli amministratori di sistema che a fine mese devono portare lo
stipendio a casa e crescere dei figli. Potrebbe sembrare una frase
ipocrita ma giuro che non lo è.
Cosa pensi di fare in futuro?
In futuro spero di stabilizzare meglio la mia posizione lavorativa,
di metter su famiglia e di essere felice, quello che desiderano
tutti insomma. Spero anche di continuare a sentire ogni tanto quella
voglia matta di "bucare" e scoprire nuove cose.
Hai dei rimpianti o dei desideri non realizzati?
Sicuramente sì. I rimpianti e i desideri sono molti. Uno fra tutti
di essermi perso il periodo di Itapac, l'X25 insomma. Quando mi ci
metto a pensare mi vedo bene in quel contesto, credo mi sarei
divertito molto.
Ti sei mai pentito di qualcosa?
Spesso mi sono pentito di aver buttato così tanti anni davanti ad
una scatola, perdendomi le vere cose della vita. Penso che tutto quel
tempo passato di fronte ai pc mi abbia fatto molto male sia sotto il
punto di vista fisico che psicologico. Sia il cracking che l'hacking
sono cose da prendere con le pinze, possono ridurti male senza che te
ne renda conto e puoi ritrovarti a 25/30 anni che non sei capace
nemmeno di andare in un supermercato a fare la spesa. Ti ritrovi
fuori dal mondo e non capisci perché, davvero una brutta situazione
che non auguro a nessuno. Risalire la china e' tutt'altro che sem-
plice. Là inizi a intuire di avere chiesto troppo a te stesso, al tuo
corpo e alla tua mente, hai "spaccato". Ma alla fine non è certo
colpa del crackingŠ
Stefano Chiccarelli
ITCSecurity dicembre 2003
WEBABRUZZO ... di Barbar@
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Muoversi senza guidare
Non avete la macchina? Siete minorenni? Non vi va di guidare? Nessuno
vi accompagna? Niente paura, ci sono i mezzi. E c'è, soprattutto, il
sito dei mezzi. Sto parlando dell'ARPA, Autolinee Regionali Pubbliche
Abruzzesi, che trovate qui: www.arpaonline.com.
Sito chiaro, ben costruito e dalla grafica accattivante, che a mio
modo di vedere è un ottimo complemento al servizio di trasporto stes-
so.
Infatti su queste pagine trovate informazioni utili senza scomodarvi
per raggiungere la sede più vicina dell'azienda (tutte le sedi sono
comunque riportate con indirizzi e numeri di telefono).
Innanzitutto ci sono gli orari delle corse principali. I percorsi
non-stop sono quelli Pescara-Roma, Pescara-Napoli, L'Aquila-Roma,
Avezzano-Roma, Teramo-Roma.
Altri itinerari sono disponibili, anche se non per tutte le 24 ore di
una giornata. Per ogni viaggio troverete la corrispondente tariffa,
che varia a seconda della fascia chilometrica, del suplemento autostra-
dale e degli eventuali bagagli trasportati.
Un'altra utilità è l'elenco, suddiviso per province, delle bigliette-
rie; ovvero degl esercizi -edicole, tabacchi, ecc.- convenzionate per
potervi vendere i biglietti ARPA.
Intercity n.11/2004 - http://www.intercitynet.it/
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.: TEMI E APPROFONDIMENTI :.
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Il fiume carsico delle notizie scomode
In rete le denunce sulla ingestibilità dell'Iraq arrivano con molto
anticipo rispetto alla stampa
RAFFAELE MASTROLONARDO
Le notizie seguono spesso percorsi tortuosi. Alcuni fatti diventano
news improvvisamente dopo che, come fiumi carsici, sono rimasti a lun-
go confinati in circuiti specialistici o alternativi, invisibili al
grosso dell'opinione pubblica. Meno male che c'è la Rete che ci aiuta
a ripercorrere le strade non sempre limpide che fanno di una notizia
una notizia. E a sfatare qualche mito di buon giornalismo. Un esempio
di questi giorni per rendere l'idea. Giovedì 9 settembre i maggiori
quotidiani italiani danno grande evidenza all'ammissione da parte di
Donald Rumsfeld, segretario alla Difesa americano, e del generale
Richard B. Myers, capo di Stato maggiore, che una parte consistente
dell'Iraq è in mano ai ribelli. Per scovare l'antefatto della notizia
bisogna tuttavia fare un passo indietro: il 5 settembre il New York
Times pubblicava un articolo significativamente intitolato «One by one,
Iraqi cities become no-go zone, «Una ad una le città irachene diven-
tano zone inaccessibili». Dexter Filikins, autore del pezzo, spiegava
che «la lista dei posti da cui i soldati americani si sono ritirati o
in cui hanno deciso di addentrarsi solo raramente si è allargata». Tra
questi città come Samara, Fallujia, Karbal, Ramadi e Najaf. Alcuni uf-
ficiali dell'esercito Usa confermano la difficoltà della situazione. E
due giorni dopo arriva l'ammissione del Pentagono ripresa, via Times e
Associated Press, dai quotidiani di tutto il mondo con comprensibile
enfasi.
Così ricostruita, la vicenda appare un virtuoso esempio di come dovreb-
be funzionare il giornalismo al suo meglio: il maggior quotidiano ame-
ricano costringe il proprio governo ad ammettere una verità scomoda che
può così arrivare all'opinione pubblica statunitense e mondiale. Eppure
quella che per il quotidiano della Grande Mela è diventata una notizia
solo il 5 settembre lo era già da tempo per chi frequenta la Rete o
legge il quotidiano inglese Indipendent. Era il 22 luglio scorso quando
Robert Fisk, decano dei reporter mediorientali, decideva di compiere
un'esplorazione fuori dalle mura di Baghdad traendone conclusioni non
troppo rassicuranti. «L'evidenza del mio viaggio di ieri - dalle città
sunnite del sud che da tempo hanno rigettato il comando americano, alle
città sante degli Sciiti dove le milizie occupano i santuari e i loro
dintorni - suggerisce che il governo del primo ministro Allawi control-
la la capitale e poc'altro». E se il New York Times del 5 settembre ri-
tiene fatto «nuovo» che gli americani abbiano deciso di ritirarsi da
intere città, il Fisk del 22 luglio ci aveva già informato, investigan-
do di persona, che «l'esecutivo iracheno nominato dagli Stati Uniti
controlla poco del territorio a sud della capitale». Mentre la procla-
mazione della legge marziale o l'annuncio di un nuovo servizio di intel-
ligence da parte del governo iracheno non sono altro che «sogni propa-
gandistici per i giornalisti stranieri e una popolazione che disperata-
mente chiede sicurezza».
L'opinione pubblica americana ha dovuto attendere oltre un mese e mezzo
per sapere che le cose in Iraq non vanno per il verso giusto. Il tempo
necessario al più prestigioso quotidiano d'America per scoprire ciò che
un reporter inglese, famoso in tutto il mondo per il suo lavoro dal Me-
dio Oriente ma in disgrazia presso i governi americano e britannico,
aveva già scritto da tempo.
Un mese e mezzo che basta per trasformare un apparente esempio di rela-
zione corretta tra giornalismo e potere in un'ipotesi di connivenza.
Dopo tutto, a fine luglio non era passato nemmeno un mese da quando,
con grande pompa, era stato proclamato il passaggio di consegne tra
l'Amministrazione provvisoria di Paul Bremer e il governo ad interim
del primo ministro Allawi. Oggi, a pochi mesi dalle elezioni di gen-
naio che determineranno l'Assemblea costituente irachena, diventa
utile mettere le mani avanti, annunciare che ci sono ampie zone in ma-
no ai ribelli e avvertire che se non verranno riconquistate la con-
sultazione elettorale potrebbe saltare. Insomma, come ha osservato
venerdì su questo giornale Giuliana Sgrena, l'ammissione di Rumsfled
è probabilmente il preludio a nuovi bombardamenti (che infatti sono
in corso). E l'opinione pubblica americana inizia ad essere cautamen-
te preparata all'evento dalla joint venture Pentagono-New York Times.
Il Manifesto, 12 settembre 2004
http://www.ilmanifesto.it
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.: TECNOLOGIA&INTERNET :.
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.: Punto Informatico :.
P2P e pirateria, RIAA denunciata
Uno dei partner di Kazaa sostiene che i discografici giocano con le
proprie tecnologie per scovare utenti che violano il copyright. Nel
farlo, però, abusano di brevetti industriali. Offensiva legale
http://punto-informatico.it/p.asp?i=49533
Download/ Desktop senza tregua!
La barra di LongHorn, le date cambiate, gli acronimi svelati, le fi-
nestre trascinate e Windows smanettato. Non c'è pace per i Pc!
http://punto-informatico.it/p.asp?i=49523
IDF/ Dagli eredi di Centrino all'EPC
Intel rivela nuovi dettagli sui chip multi-core e sulle sue prossi-
me piattaforme mobili, eredi dell'attuale Centrino, votate alla mas-
sima riduzione dei consumi. Tolti i veli ai primi modelli di Enter-
tainment PC
http://punto-informatico.it/p.asp?i=49526
Sybase regala un database per Linux
Seguendo le orme di alcuni fra i suoi più diretti concorrenti, tra
cui IBM e Computer Associates, Sybase ha rilasciato una versione
limitata ma gratuita del proprio database per Linux. Big Blue ris-
ponde con Stinger
http://punto-informatico.it/p.asp?i=49527
SCO chiama a raccolta gli sviluppatori Unix
L'azienda lancia l'iniziativa Marketplace, con cui introduce per
gli sviluppatori in tutto il mondo un sistema di partecipazione es-
terna ed online, retribuita, a progetti di sviluppo legati ai suoi
rodotti
http://punto-informatico.it/p.asp?i=49528
Reportage/ RFID Conference di New York
a cura di S. Brunozzi - Una sintesi dei temi affrontati in una del-
le più importanti conferenze sulla tecnologia RFID, inclusa una
breve introduzione a questa tecnologia
http://punto-informatico.it/p.asp?i=49522
Telenor spara a 10mila zombie
Li ha fatti fuori tutti insieme dopo aver scoperto una botnet uti-
lizzabile per attacchi DDoS. Un server ne controllava le attività
abusive. Scovato anche quello
http://punto-informatico.it/p.asp?i=49534
E' sabotaggio l'accusa al virus writer
Il 18enne che ha ammesso di aver creato Sasser e NetSky, due dei
worm a maggiore impatto, è stato formalmente accusato di aver sabo-
tato sistemi informatici. Condannato un autore di bufale terroristi-
che
http://punto-informatico.it/p.asp?i=49536
Scuola italiana, un'ondata di PC
Il ministero dell'Istruzione pubblica il rapporto 2004 sull'informa-
tica nelle scuole. Un rapporto secondo cui aumentano i PC, la diffu-
sione di internet e le connessioni wireless. Con un occhio all'open
source
http://punto-informatico.it/p.asp?i=49537
Utenti P2P in galera in una legge USA
Una normativa che presto sarà approvata dal Congresso prevede la re-
clusione per chi condivide grandi quantità di file. Stesso destino
per chi infila spyware e trojan nei PC altrui
http://punto-informatico.it/p.asp?i=49535
Legge Urbani, la situazione
di Daniele Minotti - La contestata normativa è in vigore con tutto il
peso di un testo che punisce severamente comportamenti assai diffusi.
Un riassunto ragionato della situazione
http://punto-informatico.it/p.asp?i=49538
Urbani, legge brutta. Con un però
di Giorgio Lunardi - Una lettura diversa della contestata normativa
mette al sicuro gli utenti domestici che fanno uso personale del file
sharing. Ma apre inquietanti punti interrogativi
http://punto-informatico.it/p.asp?i=49531
Diritto e zombie, una storiella curiosa
di Andrea Buti - Non si va in giro con la macchina blindata per andare
al supermercato, e la rete delle reti non sembra un luogo da affronta-
re con infradito e asciugamano. Responsabilità da zombie
http://punto-informatico.it/p.asp?i=49530
.: Zeusnews :.
Brevetti software, qualcuno fermi l'Europa
In una lettera aperta al presidente di turno dell'UE, la Free Software
Foundation Europe chiede che si impedisca la legalizzazione dei brevet-
ti software e che l'Unione conservi così il proprio vantaggio competi-
tivo.
http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=3371&numero=999
Condividere l'Adsl
Un operatore offre la possibilità di condividere con il Wi-Fi la pro-
pria connessione Adsl con i vicini nel raggio di 300 metri. Ma Telecom
Italia e gli altri gestori potrebbero fargli guerra.
http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=3369&numero=999
I giovani di AN stanno con Urbani
Il ministro Urbani trova una insperata solidarietà nei giovani della
Destra di Alleanza Nazionale: il parere di Giorgia Meloni, presidente
nazionale del movimento giovanile di Fini.
http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=3360&numero=999
Longhorn perde il file system
Secondo una nota ufficiale rilasciata da Microsoft, il successore di
Windows XP sarà rilasciato nel 2006, mentre per la versione server bi-
sognerà aspettare il 2007. Inoltre alcune sezioni attualmente in svi-
luppo, tra cui il file system WinFS, saranno ulteriormente rimandate.
http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=3358
.: Il Manifesto :.
Linux turberà il 2005 di Microsoft
Il rapporto annuale inviato da Microsoftalla Securities and Exchange
Commission (Sec) riserva delle grandi soprese. Nel 2005 ci sono ragio-
ni per credere che la rendita di posizione nel mercato informatico del-
la corazzata di Redmond potrebbe essere erosa da Linux e dal software
libero. Sulle previsioni di Microsoft incideranno anche i due conten-
ziosi ancora aperti con l'antitrust americano rispettivamente per 1,1
e 1,2 miliardi di dollari. Per controllare l'impatto che la presunta
erosione di posizioni potrebbe avere sul bilancio, Microsoft sta inol-
tre progettando una riduzione dei prezzi dei suoi software che negli
ultimi tempi l'ha spinta a commercializzare in alcuni paesi in via di
sviluppo versioni di Windows Xp a basso costo. L'azienda di Bill Gates
conta infine di aumentare nel 2005 gli investimenti nel settore del-
l'intrattenimento come la televisione on-line e i videogiochi.
http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/08-Settembre-2004/art105.html
.: Apogeonline :.
Websense lancia Websense Security Labs
di Dario D'Elia
Un centro di competenza sulle minacce alla sicurezza per aiutare gli
utenti a difendersi dagli attacchi via Web. A disposizione anche un
sito aggiornato in tempo reale e un forum
http://www.apogeonline.com/webzine/2004/09/06/01/200409060102
Arriva il video P2P, à la Française
di Roberto Venturini
Dove si presenta l'illuminata iniziativa del network televisivo fran-
cese M6 di diffondere contenuti televisivi in rete mediante il P2P.
E illuminata è dire poco, davvero
http://www.apogeonline.com/webzine/2004/09/06/01/200409060101
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.: NEWS DALL'ASSOCIAZIONE :.
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Ogni lunedì sera la sede dell'associazione resterà aperta dalle ore
21,30 per incontrarsi, conoscersi, discutere, smanettare. Per chi
vuole passare un po' di tempo con noi, l'appuntamento è in via
Nazionale Adriatica Nord, 92 - Pescara Riferimenti utili alla pagina
http://metro.olografix.org/sede.html
Associazione Culturale Telematica "Metro Olografix"
http://www.olografix.org :: info at olografix.org
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.: CREDITS :.
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a cura di Loris "snail" D'Emilio
http://www.olografix.org/loris/
Hanno collaborato a questo numero:
Stefano "neuro" Chiccarelli
http://www.olografix.org/neuro
Barbara
http://www.olografix.org/barbara
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Ø UNREGISTERED Version of PostMan for Wildcat 5.x