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Ilva Taranto: Proteggici Signore



Metti un giorno in acciaieria I a Taranto in ilva,

metti che ti trovi avanti una situazione di estremo pericolo,

ma evidentemente non tutti sanno cosa vuol dire una esplosione causata da ghisa in contatto con acqua.

Mettici pure che:

ci sono precisi precedenti in italia di uguali incidenti..



I PRINCIPI DELLA PREVENZIONE dicono che x RIDURRE I RISCHI, bisogna..

Assicurare la salvaguardia delle persone:

a.. rispettando il numero e la dimensione delle uscite di sicurezza regolamentari e controllando che le uscite siano sempre completamente libere;
b.. installando un sistema di allarme sonoro;
c.. assicurandosi che la resistenza delle strutture al fuoco sia adeguata, permettendo l'evacuazione;
d.. scegliere attrezzature che non possono provocare incendi;
e.. limitare, per quanto possibile, la quantità di materiali e di prodotti infiammabili.



Mettici pure che sistematicamente tutto ciò non è presente...

Se poi ti accorgi pure che ci sta una situazione di estremo pericolo, cioè

Che le caldaie antistante i forni, perdono tanta di quella acqua, che a contatto con la ghisa creerebbe l'effetto devastante di una bomba atomica..

Mettici pure che a denunciare tutto ciò sono solo due Giovani operai uno RSU, l'altro RSL.

Il racconto prosegue dalla loro esperienza diretta....

Malgrado gli incidenti causati dallo scoppio della ghisa liquida a contatto con l'acqua, che si sono verificati negli ultimi tempi, basti vedere acciaierie di Taranto (44 feriti) e Genova (12 feriti) Lucchini (2 feriti) e solo x un caso accidentale si è sfiorata la strage .I nostri CARI dirigenti di ILVA Taranto, piu volte sollecitati da me rsu FIOM,sembra non abbiano mai capito la gravità del problema,tanto è vero che pur di nn fermare un forno in grave stato di manutenzione, alquanto mal funzionante, per solo 5 giorni, (tanto basta x rimettere tutto in ordine e sicurezza) si sono presi la briga di continuare a far marciare il forno, in presenza di grave pericolo di esplosione, mettendo a rischio l'incolumità delle circa 600 operai che vi lavorano, cioè non curanti delle abbondanti perdite di acqua che fuoriusciva dalle caldaie sovrastanti i forni.

Piu volte abbiamo denunciato l'imminente pericolo ai massimi organismi in ILVA, (Direttore di area, Ing. di area, vari capi reparto di area, capiturno,ufficio SIL, ufficio del personale, e tutti quanti dovevano essere al corrente), ma senza alcun esito, malgrado il malumore generale degli operai era visibile agli occhi di tutti.

Vista la non collaborazione, anzi,la totale assenza degli stessi, in qualità di RSU ci siamo rivolti alla ASL di Taranto, sollecitando un immediato intervento da parte degli ispettori competenti.

Tempestivamente si presentava in azienda l'ispettore ASL, arrivato sul posto, esordiva dicendo " che se ci fossero state perdite di acqua convergenti nel forno,avrebbe negato la prosecuzione dei lavori."

Lo stesso ispettore, nella sua relazione dichiarava che il forno non era in condizioni di sicurezza per poter continuare la sua regolare marcia, in quanto le perdite avrebbero potuto causare l'esplosione GHISA-ACQUA. (Non ci spieghiamo come mai non abbia fermato direttamente l'impianto interessato)

Inoltre la stessa relazione da lui stilata, indicava una data di quattro giorni per la messa in sicurezza completa dell'impianto, addicendo di fatto,di poter lavorare fino al completamento della data in questione. ( Avremmo scommesso un milione di euro.sapete perché ? la data è la stessa che bonariamente i dirigenti ILVA avevano proposto a noi delegati).

Morale della favola...noi, circa 600 operai, rischieremo la vita fino a venerdì, ci affidiamo alle mani di NOSTRO SIGNORE affinché non ci accada nulla fino alla data espressa da quel Sant'Uomo dell' Ispettore ASL.

Pregate x noi...

RSU-RLS FIOM

                                                                                    
                      Rizzo&Battista

E non dimenticate i 600 operai

 3397078874