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I dubbi sulla morte di Enzo Baldoni



Fonte: Reporter Associati
http://www.reporterassociati.org/index.php?option=news&task=viewarticle&sid=3330

"Sono un vecchio amico di Enzo Baldoni, e in questa storia c'e' qualcosa che non quadra..."

di Bruno Ballardini

27 Aug 2004

Riceviamo e immediatamente pubblichiamo

"Sono un vecchio amico di Enzo Baldoni ed ho seguito tutto quello che e' accaduto dall'inizio tenendo anche contatti con osservatori di Londra e medici iracheni. Vorrei dare un minuscolo e invisibile contributo alla ricostruzione dei fatti, nella speranza che per il mio amico Enzo venga ristabilita un po' di verita'. Quello che colpisce e' come mai la stampa italiana non sia in grado di fare giornalismo investigativo e collegare indizi peraltro gia' esistenti. Posso capire Pino Scaccia della RAI, con cui ho avuto diversi scambi, che, trovandosi sul posto non puo' andare oltre alle considerazioni concesse a qualsiasi giornalista "embedded". Ma voi potete fare senz'altro di piu'. Faccio un esempio:

Su La Repubblica del 25 agosto usci' la notizia: "ROMA - Baldoni potrebbe essere nelle mani degli ex servizi segreti di Saddam. Lo sostiene l'intelligence italiana che sta lavorando per la liberazione del freelance rapito in Iraq. Secondo una fonte qualificata, la priorita' e' in questo momento trovare il canale giusto per 'interloquire' con il gruppo di sequestratori formato "almeno in parte" da uomini degli ex servizi o comunque dai fedelissimi del rai's di Bagdad".

Mentre gia' dal 18 agosto Enzo scriveva sul suo Blog: "In macchina con noi c'e' anche Salah, il braccio destro di Beppe, un iracheno dal volto mefistofelico che e' stato maggiore nell'aeronautica e che rimpiange Saddam. Mi chiedo se e' con noi per aiutarci o per controllarci. Chi lo sa. Ma cosi' e' l'Irak: e' difficile sapere chi e' davvero chi hai di fianco. In uno dei due camion c'e' un alto esponente dell'Esercito del Mahdi (gli uomini di Mouktada As Sadr) che e' la nostra assicurazione sulla vita. L'unica cosa che ci fa davvero paura sono gli americani". (http://bloghdad.splinder.com/1092841749#2747411)

Lo sceicco Hassan al Atharii, portavoce di Sadr a Sadr City ha chiarito subito che la resistenza non aveva nessuna notizia di Baldoni. E allora chi poteva essere stato, in un'area dove TUTTO e' sotto il controllo della resistenza da una parte o degli americani dall'altra?

A questo punto occorrerebbe chiedersi da dove spuntano gli "ex di Saddam". E' possibile che nessuno sappia per chi lavorino gli ex di Saddam? E se fossero loro a fare del lavoro sporco per conto degli americani? E' possibile che nessuno si chieda che fine ha fatto Salah? E che cosa ci racconterebbe oggi?.

Che cosa sa Beppe De Sanctis, della Croce Rossa, che era presente ed e' stato immediatamente richiamato a Roma da Scelli?.

Perche' non ponete questi quesiti per una volta in un articolo, anche se non avete voglia di indagare fino in fondo? Siete voi che dovreste farlo. Il mio amico Enzo, un po' per ingenuita' un po' per caso, si e' ritrovato cosi' a fare la stessa fine di Ilaria Alpi. Suo malgrado.

Aveva dichiarato forse un po' incautamente, di voler intervistare Moqtada Al Sadr e questo non poteva essere permesso dagli americani che, oltre a voler portare a termine un'operazione su cui vigeva il piu' totale top secret e quindi non volevano testimoni scomodi in zona, non potevano permettere comunque che venisse fornito un canale mediatico alla resistenza.

Non credo assolutamente alla versione dolciastra di Pino Scaccia, che inizia e finisce con i "ladroni" che fanno business nella zona rivendendo i rapiti ai "gruppi terroristici".

Spero che qualcuno continui a farsi domande. Per qualche tempo ancora. Prima che il caso venga archiviato e non offra piu' nessun interesse perche' "non e' piu' d'attualita'", o, peggio, prevalgano le versioni "embedded".

Bruno Ballardini
redazione at reporterasociati.org