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I dubbi sulla morte di Enzo Baldoni
- Subject: I dubbi sulla morte di Enzo Baldoni
- From: Carlo Gubitosa <c.gubitosa at peacelink.it>
- Date: Sat, 28 Aug 2004 01:37:16 +0100
Fonte: Reporter Associati
http://www.reporterassociati.org/index.php?option=news&task=viewarticle&sid=3330
"Sono un vecchio amico di Enzo Baldoni, e in questa storia c'e' qualcosa
che non quadra..."
di Bruno Ballardini
27 Aug 2004
Riceviamo e immediatamente pubblichiamo
"Sono un vecchio amico di Enzo Baldoni ed ho seguito tutto quello che e'
accaduto dall'inizio tenendo anche contatti con osservatori di Londra e
medici iracheni. Vorrei dare un minuscolo e invisibile contributo alla
ricostruzione dei fatti, nella speranza che per il mio amico Enzo venga
ristabilita un po' di verita'. Quello che colpisce e' come mai la stampa
italiana non sia in grado di fare giornalismo investigativo e collegare
indizi peraltro gia' esistenti. Posso capire Pino Scaccia della RAI, con
cui ho avuto diversi scambi, che, trovandosi sul posto non puo' andare
oltre alle considerazioni concesse a qualsiasi giornalista "embedded". Ma
voi potete fare senz'altro di piu'. Faccio un esempio:
Su La Repubblica del 25 agosto usci' la notizia: "ROMA - Baldoni potrebbe
essere nelle mani degli ex servizi segreti di Saddam. Lo sostiene
l'intelligence italiana che sta lavorando per la liberazione del freelance
rapito in Iraq. Secondo una fonte qualificata, la priorita' e' in questo
momento trovare il canale giusto per 'interloquire' con il gruppo di
sequestratori formato "almeno in parte" da uomini degli ex servizi o
comunque dai fedelissimi del rai's di Bagdad".
Mentre gia' dal 18 agosto Enzo scriveva sul suo Blog: "In macchina con noi
c'e' anche Salah, il braccio destro di Beppe, un iracheno dal volto
mefistofelico che e' stato maggiore nell'aeronautica e che rimpiange
Saddam. Mi chiedo se e' con noi per aiutarci o per controllarci. Chi lo sa.
Ma cosi' e' l'Irak: e' difficile sapere chi e' davvero chi hai di fianco.
In uno dei due camion c'e' un alto esponente dell'Esercito del Mahdi (gli
uomini di Mouktada As Sadr) che e' la nostra assicurazione sulla vita.
L'unica cosa che ci fa davvero paura sono gli americani".
(http://bloghdad.splinder.com/1092841749#2747411)
Lo sceicco Hassan al Atharii, portavoce di Sadr a Sadr City ha chiarito
subito che la resistenza non aveva nessuna notizia di Baldoni. E allora chi
poteva essere stato, in un'area dove TUTTO e' sotto il controllo della
resistenza da una parte o degli americani dall'altra?
A questo punto occorrerebbe chiedersi da dove spuntano gli "ex di Saddam".
E' possibile che nessuno sappia per chi lavorino gli ex di Saddam? E se
fossero loro a fare del lavoro sporco per conto degli americani? E'
possibile che nessuno si chieda che fine ha fatto Salah? E che cosa ci
racconterebbe oggi?.
Che cosa sa Beppe De Sanctis, della Croce Rossa, che era presente ed e'
stato immediatamente richiamato a Roma da Scelli?.
Perche' non ponete questi quesiti per una volta in un articolo, anche se
non avete voglia di indagare fino in fondo? Siete voi che dovreste farlo.
Il mio amico Enzo, un po' per ingenuita' un po' per caso, si e' ritrovato
cosi' a fare la stessa fine di Ilaria Alpi. Suo malgrado.
Aveva dichiarato forse un po' incautamente, di voler intervistare Moqtada
Al Sadr e questo non poteva essere permesso dagli americani che, oltre a
voler portare a termine un'operazione su cui vigeva il piu' totale top
secret e quindi non volevano testimoni scomodi in zona, non potevano
permettere comunque che venisse fornito un canale mediatico alla resistenza.
Non credo assolutamente alla versione dolciastra di Pino Scaccia, che
inizia e finisce con i "ladroni" che fanno business nella zona rivendendo i
rapiti ai "gruppi terroristici".
Spero che qualcuno continui a farsi domande. Per qualche tempo ancora.
Prima che il caso venga archiviato e non offra piu' nessun interesse
perche' "non e' piu' d'attualita'", o, peggio, prevalgano le versioni
"embedded".
Bruno Ballardini
redazione at reporterasociati.org