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G&P n.109 e comunicato su torture



GUERRE&PACE
via Pichi 1, Milano
tel 0289422081; guerrepace@mclink.it

ciao a tutte/i,

E’ uscito il numero 109 – maggio 2004 di “Guerre&Pace” –
mensile  di informazione internazionale alternativa – di cui vi
inviamo il  sommario. Di seguito trovate anche un comunicato sulla vicenda 
delle torture e delle bugie del governo italiano.
saluti, la redazione

Una copia Euro 3,70; abbonamento 10 numeri • 32,00
Abbon. sostenitore e estero • 52,00
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Per avere una copia saggio : guerrepace@mclink.it
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SOMMARIO N.109

MONDO/MESE
Medio Oriente. Popoli in ostaggio (P. Maestri e W. Peruzzi)

PALESTINA
Khaled Saifi Per un’iniziativa della nazione palestinese
(intervista di Piero Maestri)
Jeff Halper Ridefinire il conflitto
(intervista di Piero Maestri)

RUSSIA
Francesca Tuscano Il “vecchio-nuovo” Putin
Andrea Panaccione Dopo l’Unione sovietica

GIAPPONE
Antonello Zecca La svolta bipolarista

GUERRE IN AFRICA
Atlante dei conflitti
Saccheggiando l’Africa (S. Finardi)
Armando l’Africa (S. Finardi)
Alberto Sciortino - Alla radice dei conflitti
Guerra del Golfo... di Guinea (C. Benna)
Ritt Goldstein - Usa pronti al safari del petrolio
Berretti verdi nel Sahara (S. Liberti)
Livio Senigalliesi - Ruanda, speranza e ricordo
Il Ruanda oggi (L. Senigalliesi)
Le responsabilità (L. Senigalliesi)

IMMIGRAZIONE
Marco Della Pina Impronte di sangue
Edda Pando e Felice Mometti Centralità dell’immigrazione

BASI MILITARI
Mariella Cao La Sardegna contro
"Sardegna radioattiva”, danni all’immagine
Si allarga la base Usaf di Aviano?

SPAZIO APERTO
Gordon Poole Lotte lessicali
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IL GOVERNO SAPEVA. IL GOVERNO SE NE DEVE ANDARE

C’è un documento di Amnesty, purtroppo poco noto e troppo timidamente 
citato finora anche dall’opposizione, che sbugiarda il governo italiano e i 
vergognosi ”non sapevamo” di Fini e soci, inchiodandoli alle loro menzogne.
E’ il rapporto su Camp Cropper (e Abu Ghraib) che Amnesty diffuse in Italia 
il 30 giugno 2003 e che l’on Piscitello richiamò all’attenzione del 
sottosegretario Margherita Boniver il 3 luglio, quasi un anno fa. In quel 
rapporto si parlava della privazione del sonno e dell’abuso fisico, delle 
violenze, delle “condizioni estremamente degradanti analoghe alla tortura” 
e dei detenuti assassinati a Camp Cropper. Cose tutte da noi riportate 
nell’articolo La Guantanamo irachena (“Guerre&Pace”, ottobre/novembre 2003).

Questo la Boniver lo sapeva. Ma, interrogata in merito, si limitò a 
dichiarare che Amnesty aveva già preso contatto con le autorità americane 
avendone assicurazione “di voler migliorare rapidamente le condizioni 
detentive” (una promessa che era un’implicita ammissione di colpa). E 
lasciò cadere le richieste di assumere “le opportune iniziative per 
accertarsi sulle condizioni di detenzione dei prigionieri iracheni” e 
garantire a tali prigionieri, “nel caso in cui quanto affermato nel 
rapporto di AI corrispondesse al vero… un trattamento rispettoso dei 
diritti umani.”
La stessa Boniver ha anzi l’improntitudine di portare a prova 
dell’ignoranza del governo proprio quella colpevole omissione: nella mia 
risposta a Piscitello, ha dichiarato, “non c’è scritto che il governo 
sapeva delle torture né tantomeno io ho mai preso l’impegno ad informarmi”.
Dunque il governo non sa perché ha deciso di non informarsi, cioè di non 
voler sapere. E’ “all’oscuro” perché si è rifiutato di “accendere la luce”.
E non solo in quella occasione. Amnesty infatti, come informa un suo nuovo 
documento riportato on line da “La Stampa”  del 12 maggio, ripropose alla 
Boniver, a Frattini, a Martino - dal luglio 2003 fino al marzo 2004 - gli 
interrogativi contenuti nel rapporto del 30 giugno. Invano.

Il governo sapeva. Dopo averci coinvolto contro il volere popolare in una 
guerra barbara, di cui le torture sono solo una espressione, i vari 
Berlusconi, Fini, Frattini, Martino, Bondi, Boniver ecc. hanno coperto 
anche questa ulteriore barbarie. E oggi mentono per coprire la loro 
complicità.

I soldati italiani devono andarsene subito dall’Iraq. Ma non basta.
Anche questo governo, criminale e bugiardo, se ne deve andare.

Guerre&Pace

Milano, 12 maggio 2004