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Del Mondo Kurdo n10



Del Mondo Kurdo n.10
Bollettino a cura dell'Ufficio d'Informazione del Kurdistan in Italia
Via Gregorio VII n.278, 00165 Roma Tel 06636892 Fax. 0639380273 Email:
uiki.onlus@tin.it


1. The Financial Times - "Un kurdo guiderà le forze armate irachene riformate"

2. Reuters - "L'ingresso della Turchia nell'UE è lontano, ma non si sbarri
la strada"

3. Amnesty International - "Quattro bambini, arrestati, rischiano di subire
torture in Siria".

4. Ozgur Politika - Lo scrittore Ömer Dilsoz (Demir), è stato posto sotto
inchiesta perché nella sua poesia.

5. IHD - '34 bambini si sono suicidati,  40 sono stati torturati'.

6. Ozgur Politika - Hanno sparato anche ai cavalli
7. Ozgur Politika - Non si finisce di ostacolare i corsi di lingua kurda

8. Ozgur politika - 'Sono membro del KONGRA-GEL!' Jose Bove, Bernard
Granjon, Jean Paul Nunez, hanno dichiarato di voler diventare membro del
KONGRA-GEL

9. DIHA - "Uno dei rapitori era della squadra anti-terrorismo".

10. Risoluzione approvata dal Parlamento europeo sull'esito del processo
contro Leyla Zana ed altri ad Ankara



Invitiamo tutti gli amici e le amiche di Roma il 27 aprile 2004, dalle ore
12 alle ore 14, in sit-in difronte a Palazzo Montecitorio con la comunità
kurda di Roma per protestare contro l'inserimento del KONGRA-GEL nella
lsita delle organizzazioni anti-terroriste.



1. The Financial Times - "Un Kurdo guiderà le forze armate irachene
riformate"BAGHDAD / 18 Aprile 2004

Il ministero della difesa iracheno, recentemente ricostituito, ha
dichiarato domenica che un ex combattente nei ranghi della resistenza kurda
sarebbe divenuto comandante delle riformate forze armate irachene.

La scelta giunge allorché la coalizione a guida statunitense sta provando a
far crescere la lealtà delle forze irachene che combattono contro gli
insorti, in tutto il paese. La scelta di un kurdo, membro del più
importante gruppo etnico non ribellatosi contro le forze della coalizione,
ha indicato che i funzionari della coalizione stanno provando a usare una
complessa strategia volta a creare equilibrio tra le varie minoranze
etniche e religiose, al fine di mantenere la stabilità nel paese.

Babekr al-Zibari, kurdo sunnita proveniente da un villaggio nei pressi di
Mosul, si arruolò inizialmente nell'esercito regolare, ma lo lasciò nel
1973 a seguito di una rivolta da parte dei Kurdi. Più tardi si rese utile
nell'organizzare, secondo le convenzionali direttive militari, il movimento
di resistenza dei combattenti kurdi Peshmnerga.

Ali Allawi, un arabo sciita nominato da poco ministro della difesa, ha
indicato, anch'egli domenica, che non può escludere la possibilità che
membri dell'ex partito al potere (Ba'ath) rientrino nei ranghi
dell'esercito iracheno, enfatizzando il fatto che vuole che vi siano forze
armate costituite da "volontari professionali" e aggiungendo che la porta
rimarrebbe aperta a ex ufficiali di carriera che vogliano nuovamente
arruolarsi.

I membri del Ba'ath erano stati esclusi dai ranghi militari nel maggio
scorso per ordine delle forze della coalizione.

Secondo Allawi il capo di stato maggiore, secondo per rango rispetto a
Zibari, sarà un arabo sunnita che fu pensionato dall'esercito iracheno nel
1997, e il numero tre della gerarchia militare sarà un arabo sciita.

Polizia e forze di sicurezza irachene sono state criticate cai generali
statunitensi dopo che è emerso che un battaglione si era rifiutato di
prender parte a operazioni contro gli insorti nel corso dei combattimenti a
Fallujah.

L'annuncio di Allawi è giunto dopo che l'esercito US aveva dichiarato di
star chiudendo per un tempo non predefinito le principali strade che
conducono a nord e a sud della capitale Baghdad. La chiusura delle strade è
stata motivata dalla necessità di riparazioni, ma l'esercito ha avvisato
che veicoli che vengano scorti in viaggio lungo tratti di strada chiusi
potrebbero essere assoggettati all'uso della forza.

Nella città meridionale di Najaf dei portavoce del religioso sciita
dichiarato fuorilegge Moqtada al-Sadr hanno ribadito domenica che stavano
negoziando con la coalizione. Ufficiali della coalizione hanno tuttavia
affermato che stanno servendosi di intermediari provenienti dai partiti
sciiti iracheni.

Le truppe USA hanno proseguito nel riportare costi pesanti in termini di
vite umane nel corso del fine settimana. Cinque marines statunitensi sono
morti sabato durante una battaglia con gli insorti vicino a Husayba,
nell'Irak occidentale, secondo un corrispondente di un giornale
statunitense operante al seguito delle forze armate. Tre soldati sono morti
nella città meridionale di  Diwaniya, in occasione di scontri con
sostenitori di al-Sadr; un altro soldato è morto nella provincia di Anbar.



2. Reuters - "L'ingresso della Turchia nell'UE è lontano, ma non si sbarri
la strada" PARIS-18/04/2004 di James Drummond

La Turchia non sarà in grado di aderire all'unione Europea in tempi rapidi
ma l'UE non dovrebbe chiuderle sbarrarle la porta in faccia, ha dichiarato
domenica il ministro degli esteri francese Michel Barnier. I leader UE
dovrebbero decidere in dicembre se la Turchia ha fatto sufficienti
progressi per quanto attiene ai diritti umani e si possono pertanto avviare
i negoziati per l'ingresso. I leaders del partito di governo francese UMP
(di orientamento conservatore) si oppongono a una rapida adesione della
Turchia.

"È fuori discussione l'ingresso della Turchia nelle attuali circostanze o
in tempi brevi", ha dichiarato Barnier all'emittente radiofonica Europe 1
in un'intervista successiva a un incontro tra i ministri degli esteri dei
paesi UE in Irlanda. "I negoziati per l'adesione non sono cominciati. Mai
sono stati avviati. Decideremo insieme se debbano avere inizio. Non posso
dire quanto tempo dureranno - probabilmente molto a lungo".

Ma Barnier ha affermato che l'UE, che il mese prossimo si espanderà, da 15
a 25 paesi membri, potrebbe scoraggiare il processo di riforme in atto
voltando le spalle alla Turchia.

"Se respingiamo la Turchia, se le sbattiamo la porta in faccia, come alcuni
gradirebbero fare al più presto, v'è il rischio che essa inizi a seguire un
altro modello", ha detto. "Sarebbe meglio che fosse al nostro fianco
piuttosto che lasciarla da sola, preda della povertà, del sottosviluppo e
di ogni possibile eccesso e tentazione".

Barnier è stato nominato ministro il 31 marzo, e ha scatenato furenti
dichiarazioni dei media turchi all'inizio del mese corrente, contribuendo a
spingere verso il basso i mercati finanziari turchi allorché disse in
Parlamento che la Turchia non era riuscita a corrispondere alle condizioni
per unirsi all'UE".

In seguito ha cercato di alleviare le preoccupazioni di Ankara, affermando
che la linea politica francese riguardo all'ingresso della Turchia nell'UE
non è mutata.  La richiesta di adesione della Turchia all'UE è una
questione particolarmente sensibile al momento, dato che l'UMP sta per
affrontare le elezioni del Parlamento Europeo (in giugno) e v'è il rischio
d'una ulteriore sconfitta, dopo l'umiliazione subita nelle elezioni
amministrative del mese scorso.  Un sondaggio d'opinione reso noto dal BVA
sabato ha evidenziato che il 51% degli intervistati è favorevole
all'ingresso della Turchia nell'Unione entro alcuni anni, mentre il 39%
degli intervistati è contrario. Il sondaggio è stato effettuato su un
campione di 951 cittadini francesi tra il 14 e il 15 aprile.



3. Amnesty International - "Quattro bambini, arrestati, rischiano di subire
torture in Siria". 16 Aprile 2004

Amnesty International ha criticato il prolungarsi della detenzione di
quattro bambini kurdi in età scolare da parte delle autorità siriane e ha
fatto appello alle autorità stesse affinché rispettino I loro obblighi
previsti dalla Convenzione ONU sui Diritti dell'Infanzia.

I Quattro hanno tra 12  e 13 anni e si chiamano Nijirfan Saleh Mahmoud,
Ahmad Shikhmous'Abdallah, Walat Mohammad Sa'id e Serbest Shikhou;  sono
stati arrestati nella scuola al-Talane', nella città siriana di Qamishlo,
il 6 aprile 2004. Le ragioni del loro arresto sono sconosciute. In base a
quanto è stato riferito I bambini hanno subito maltrattamenti durante
l'arresto e, sembrerebbe, sono stati in seguito condotti a un  centro di
detenzione nella città  di al-Hasaka, distante circa 80 chilometri da
Qamishlo.

Sono sconosciuti sia il luogo esatto di detenzione attuale che le
condizioni dei quattro. Si pensa che siano trattenuti senza che sia stato
comunicato il provvedimento di arresto. Ciò induce al timore che potrebbero
essere sottoposti a torture o a ulteriori maltrattamenti. Lesley Warner,
direttore del settore Media della sezione britannica di Amnesty
International, ha affermato:

"I Quattro scolari kurdi devono essere rilasciati immediatamente e senza
condizioni, a meno che non siano accusati di qualche reato riconoscibile.

"Le autorità siriane devono essere consapevoli dei loro obblighi, sanciti
dalla Convenzione ONU sui Diritti dell'Infanzia. Ricordiamo al governo
siriano, con premura, che "l'arresto, la detenzione o l'imprigionamento di
un bambino dovrebbe essere attuato conformemente alla legge e dovrebbe
essere utilizzato soltanto come estrema misura, per un periodo adeguato e
il più breve possibile".

Amnesty International fa appello alle autorità siriane perché fermino il
maltrattamento imposto ai bambini e consentano loro di mettersi in contatto
immediatamente con le famiglie e I legali, oltre che di ricorrere ai
trattamenti medici cha si rendano per loro necessari.

Informazioni sugli antefatti

A seguito di uno scontro tra tifoserie arabe e kurde nel corso di un
incontro di calcio a Qamishlo, il 12 marzo 2004, un'ondata di arresti,
rivolte e uccisioni ha scosso la Siria. Almeno 20 persone sono state uccise
e si sono avuti oltre 100 feriti.

Si ritiene che oltre 2000 persone - per la maggior parte kurdi - siano
state arrestate. Molte di loro sono detenute "incommunicado", in località
sconosciute.

È stato riportato che almeno due persone sono morte mentre erano tenute
sotto custodia. È stato riferito che una quantità di persone, compresi
anche dei bambini, sono state torturate.

In aggiunta almeno 24 studenti Kurdi sono stati espulsi dale rispettive
università e alloggi studenteschi, in quello che ha tutta l'apparenza di
essere un accrescimento delle pratiche persecutorie nei confronti del
popolo kurdo. In base a quanto riferito, kurdi siriani sono stati arrestati
o hanno subito assalti a causa della loro appartenenza etnica o per il
fatto che parlavano in lingua kurda.



4. Lo scrittore Ömer Dilsoz (Demir), è stato posto sotto inchiesta perché
nella sua poesia, letta il 1. settembre 2003 in occasione della Giornata
Mondiale per la Pace, aveva usato la parola kurda "Roj (Sole)", evidente
riferimento al leader del popolo kurdo Abdullah Ocalan -Ozgur Politica, 17
aprile 2004

Lo scandalo si è avuto a Hakkari, quando lo scrittore ha recitato una delle
sue poesie, intitolata 'Dimesim' (Cammino), alla celebrazione della
Giornata Mondiale per la Pace avvenuta allo stadio cittadino di Hakkari. Le
forze di sicurezza della città avevano ripreso con le telecamere tutta la
festa, anche mentre lui recitava la poesia.

'Ez dimesim nawestim - cammino senza stancarmi

dengê pîyan her cîhekî - da ogni  parte il rumore dei nostri passi

dimesim rêa rojê da - cammino sulla strada del sole

Secondo l'accusa l'uso di questa parola "Roj" era un chiaro riferimento al
leader kurdo Abdullah Ocalan.

"Non si puo accettare che viene negato il diritto a recitare una poesia in
lingua kurda, soprattutto in questa fase di candidata della Turchia all'UE.
In questo paese ancora c'è paura per una poesia. Non dimentichiamo però che
proprio Tayyip Erdogan era stato processato perché aveva recitato una
poesia, mentre adesso è Primo ministro, quindi non c'è nulla di cui avere
paura. Secondo me sono stato inquisito perché la poesia era in kurdo."  ha
detto il poeta.



5. '34 bambini si sono suicidati,  40 sono stati torturati'. Ozgur
Politica, 17 aprile 2004

Secondo il rapporto preparato dall'Associazione dei diritti Umani di
Diyarbakir, a cura della Comissione dei diritti dei minori, nel 2003 nelle
città kurde 34 bambini si sono suicidati, 7  hanno perso la vita a causa
delle mine, 102 sono stati fermati dalla polizia e 40 hanno subito forme di
tortura e maltrattamenti.

Il presidente della Commisione dei diritti dei minori della sezione di
Diyarbakir dell'IHD, l'avvocato M. Erbey, presentando il rapporto sul 2003
ha dichiarato che "i bambini viviono traumi dovuti alla repressione e agli
scontri che per 15 anni sono stati vissuti. Nel 2003, i bambini non hanno
subito solo fisicamente dei maltrattamenti ma anche a livello psicologico
vivendo maltrattamenti e violenza sul piano culturale in quanto kurdi.
Accennando al fatto che nella sola Diyarbakir ci sono circa 28 mila bambini
di strada ha continuato dicendo che "circa 200 bambini prendono la colla,
sono stati denunciati i casi di circa 8 bambini che lavorano nonostante
dovrebbero solo studiare e 950 bambini che lavorano per la starda sono
tenuti sotto controllo. Nel 2003 nell'area 102 bambini sono stati fermati
dalla polizia. Di questi 40 hanno subito delle torture e dei
maltrattamenti. 34 bambini si sono suicidati e 12 hanno provato a farlo, 7
bambini sono stati uccisi dalle mine, 21 sono rimasti disabili a seguito di
incidenti con mine antiuomo. Inoltre ci sono numerosi bambini che anche se
non hanno avuto condanne, sono stati esposti sui giornali e le tv nazionali
o regionali, ragione per cui essi poi vengono allontanati dalla società. I
casi che sono stati accertati di bambini apparsi sui mezzi d'informazione
(articoli di giornali) sono stati 39."

Nel rapporto delle violazioni contro i minori del 2002, si denunciava che
16 bambini erano morti a causa delle mine antiuomo, 23 bambini erano
rimasti disabili, 29 si erano suicidati a causa di traumi, 8 bambini erano
stati vittime di esecuzioni extra giudiziarie da parte di sconosciuti, 83
bambini erano stati fermati dalla polizia, di questi 48 erano stati
torturati, 3 minacciati e 5 scomparsi.



6. Hanno sparato anche ai cavalli
I militari della caserma Koru Piyade di Van-Baskale, sono stati
riconosciuti come gli autori di atroci sevizie contro gli animali, hanno
infatti bruciato 75 cavalli con tutte le loro cose, mentre si è anche
saputo che hanno sparato è ucciso altri 22 cavalli durante un'operazione al
confine con l'Iran per presunti trasporti illegali.Ozgur Politika, 19
aprile 2004

Secondo le notizie giunte, i militari sono usciti dalla caserma la mattina
per compiere questa operazione. Si sono nascosti 500m lontano dalla
caserma.  Verso le 8.00 di mattina quando i cavalieri volevano passare
hanno sparato senza nemmeno intimare l'ALT. I cavalli spaventandosi dal
rumore dei fucili hanno cominciato a scappare, nella sparatoria alcuni
cavalli sono morti ed altri sono rimasti feriti. Nel frattempo i militari
hanno arrestato 12 persone del paesino di Azikli e Koçdagi, che sono state
tenute una notte nella caserma e poi sono stati portati davanti alla
Procura della Repubblica di Baskale. Sono stati accusati di essersi
comportato cotro la legge e di contrabbandare secondo l'art. 33/1 numero
5682, anche se sono stati liberati il Procuratore aprendo un altro caso ha
chiesto entro 10 giorni di pagare  1 milliardo 214 millioni di lire turche
per aver contrabbandato gasolio. I cavalli che sono sopravvissuti sono
stati restituiti ai contadini dietro pagamento di 90 milioni ciascuno (in
totale erano 59 cavalli).



7. Non si finisce di ostacolare i corsi di lingua kurda

Il Ministero dell'educazione turco, ha bloccato l'apertura ufficiale del
Centro d'Educazione in lingua kurda a Van perché l'insegnante non era
laureto. Ozgur Politika, 19 aprile 2004

Non si finisce di porre ostacoli ai corsi in lingua kurda, nonostante
quanto dice il governo AKP. Questa volta la ragione è imputabile a Cetin
Tas, l'insegnate che nonostante si sia laureato all'Università di Suleyman
Demirel, alla facolta di Economia e Commerico, è stato ritenuto soltanto
diplomato. Ragione valida a che non sia stato concesso il permesso ad
avviare il corso.

Çetin Tas, non accettando questo fatto, ha detto: "non credo che il
problema sia il fatto che io sia o non laureato all'università, il problema
è soltanto quello di trovare un modo per bloccare questo corso della lingua
kurda. Il Ministero sa benissimo dove mi sono laureato, nel 2001
all'Universitya di S. Demirel, facoltà di economia, comn tanto di attestato
regolarmente firmato dal notaio. Dopo essermi laureato ho insegnato al
"Yukariyaniktas Köyü Ilkögretim Okulu"  nel comune di Çaldiran/ Van". Tas
ha detto che l'anno precedente aveva chiesto il suo trasferimento ad
un'altra scuola però il Direttore dell'Educazione della Provincia gli ha
risposto dicendo "non è possibile considerarlo laureato, perché mentre
andava all'università stava in contatto con i famigliari, provenienti dal
Sud Est e spesso si recava alla sede di HADEP". Così, è ancora in corso un
processo in riferimento a questa vicenda.

Il Direttore del concorso, Hasan Guven, protestando per questa vicenda ha
detto che "dal momento in cui abbiamo voluto aprire questo corso, siamo
stati bloccati con diverse scuse. Abbiamo superato ogni ostacolo, ma adesso
ci creano altri problemi sugli insegnanti, lo scopo evidentemente è quello
di non lasciar aprire il corso".



8. 'Sono un membro del KONGRA-GEL!'

José Bové della confederazione francese dei contadini, Bernard Granjon
Pres. Onorario dell'unione mondiale dei medici, Jean Paul Nunez, hanno
dichiarato di voler diventare membri del KONGRA-GEL - Ozgur Politica 20 e
23 aprile 2004
Jose Bove, Bernard Granjon e Jean Paul Nunez, difensore dei diritti unami e
dell'organizazione CIMADE di cui è responsabile per la Francia meridionale,
dicendo di credere agli scopi del KONGRA GEL, ha fatto appello ai
democratici e ai difensori dei diritti umani chiedendo di diventare membro
del KONGRA-GEL. Bové dopo essere stato in Turchia per il Newroz ha
partecipato ad un incontro pubblico raccontando dell'esperienza e chiamando
i democratici e gli intellettuali francesi ha lavorare per organizzare a
Diyarbakir il prossimo marzo il Forum Sociale della Mesopotamia.

Nunez, ha recentemente pubblicato un articolo per Ozgur Politika
raccontando le sue esperienze nel Kurdistan Turco (zona di Idil), dove è
stato come osservatore durante il periodo delle elezioni, nel quale ha
lungamente esposto tutte le violazioni dei diritti umani che ha visto
durante la sua permanenza nella zona.

Analizzando il percorso politico del movimento kurdo, raccontando della
nascità del Kongra Gel, ha esposto il grande significato per il popolo
kurdo che esso assume. "I kurdi non hanno debiti con il Governo Turco, se
ci sono stati dei cambiamenti nell'area kurda è solo frutto degli sforzi
del popolo kurdo".

Mettere nella lista delle organziazioni terroristiche un'organizazione che
non ha mai fatto un'azione militare e che mette insieme complessivamente
tante diverse opinioni, vuol dire che da parte europea c'è una grande
ignoranza. Questa decisione è un colpo alla democrazia e ai diritti umani,
oltre ad essere allo stesso tempo un insulto per il popolo kurdo. È
necessario far uscire dalla lista dei terroristi il KONGRA GEL, che lotta
contro le decisioni arbitrarie, per il futuro dell'umanità, anche l'umanità
della nostra Europa.

Il KONGRA GEL, nel suo programma, cerca strade che possano portare
all'esistenza dei kurdi in un Medio Oriente dove siano stati risolti i
problemi senza la violenza, e che si impedisca l'uso della violenza mossa
da sentimenti nazionalisti.

"Perché io credo a questi obbiettivi. Perché io credo in un'organizazione
che rispetta i diritti umani e lotta per la democrazia, nella forza dei
curdi che riescano a realizzare la pace nel Kurdistan turco; perché la mia
amicizia con questo popolo è una vera amicizia, per tutto questo ho deciso
personalmente di chiedere al KONGRA GEL di divanterne membro. Chiamo tutti
gli Europei a condividere tutto questo. Per poter andare poi insieme da chi
ci dovrebbe rappresentare a chiedere un chiarimento".

(Per chi fosse interessato a conoscere meglio il Congresso del Popolo del
Kurdistan è possibile prendere visione dei suoi documenti programmatici
sull'ultimo numero di Kurdistan Report)



9. "Uno dei rapitori era della squadra anti-terrorismo". Istanbul, 24
aprile 2004

Istanbul (DIHA) - Aliyah Elisabeth Brunner un'attivista australiana della
sede turca della Lega internazionale per la lotta dei popoli (ILPS) che è
stata rapita, molestata sessualmente e torturata da ignoti, ha dichiararto
di aver identificato uno dei rapitori "era la voce di un ufficiale della
Squadra anti-terrorsismo, che già l'anno scorso mi aveva arrestata".

Selma Sahin un'attivista dell'ILPS, la vice presidente dell'Associazione
dei diritti umani (IHD) Eren Keskin e altri rappresentanti di varie ONG
hanno tenuto alla sede dell'IHD di Istanbul una conferenza stampa.
L'avvocatessa Eren Keskin ha tenuto un breve discorso prima della
conferenza richiamando l'attenzione sull'aumento degli incidenti di questo
tipo. La Keskin ha detto infatti che ormai questo è motivo di grande
preoccupazione. Ha parlato anche Selma Sahin rappresentante della ILPS che
ha denunciato come le politiche dello stato di pressione e attacchi stanno
aumentando. Aggiungendo che "Vogliono azzerare ogni fronte democratico e
anti-imperialista prima del summit della NATO che si terrà a giugno. La
ILPS è uno dei bersagli. Una delle esponenti della ILPS è stata rapita,
molestata sessualmente e torturata lo scorso 18 aprile, nei pressi del
ponte di Tuzla. Come ILPS chiamiamo tutti i democratici, progressiti,
rivoluzionari e anti-imperialisti ad opporsi insieme a tutte queste
pressioni".

"Ho riconosciuto la voce di uno dei rapitori" ha detto la Brunner
dichiarando che era un ufficiale della squadra anti-terrorismo del
dipartimento di Istanbul, che già lo scorso anno l'aveva arrestata. "Dopo
un tragitto molto lungo mi hanno buttata fuori dalla macchina insultandomi
"sei una terrorista. Conduci il movimento che si sta formando.  Sei un
collegamento con organizzazioni terroristiche internazionali. Con chi
lavori?" mi facevano altre domande simili ma io non ho risposto nulla.
"Credi che sia un gioco? È l'ultimo avvertimento!" e puntandomi una pistola
alla testa mi minacciavano di morte. Mi hanno poi anche offerto di lavorare
per loro. Ma io non ho accettato." La Brunner ha concluso che procederà ad
una denuncia contro le persone che l'anno rapita.



10. Risoluzione approvata dal Parlamento europeo sull'esito del processo
contro Leyla Zana ed altri ad Ankara

presentata a norma dell'articolo 37, paragrafo 4, del regolamento da
Richard A. Balfe e Arie M. Oostlander, a nome del gruppo PPE-DE, Hannes
Swoboda e Ozan Ceyhun, a nome del gruppo PSE, Andrew Nicholas Duff, a nome
del gruppo ELDR, Joost Lagendijk, Daniel Marc Cohn-Bendit e Nelly Maes, a
nome del gruppo Verts/ALE, Luigi Vinci e Feleknas Uca, a nome del gruppo
GUE/NGL

Il Parlamento europeo,

-      viste la sue precedenti risoluzioni sui diritti dell'uomo in Turchia,

-      vista in particolare la sua risoluzione del 1° aprile 2004 sui
progressi compiuti dalla Turchia sulla via dell'adesione ("Relazione
Oostlander"),

-      visto l'articolo 37, paragrafo 4, del suo regolamento,

A.    ricordando che nel 1994 gli onn. Leyla Zana, Hatip Dicle, Orhan Dogan
e Selim Sadak, parlamentari del DEP, erano stati condannati a 15 anni di
reclusione a causa delle loro attività politiche a favore dei diritti
fondamentali della popolazione curda,

B.    considerando che la on. Leyla Zana è laureata del Premio Sakharov
1995 del Parlamento europeo;

C.    ricordando che nella sua sentenza del 17 luglio 2001 la Corte europea
dei diritti dell'uomo di Strasburgo aveva constatato la mancanza di
indipendenza  e di imparzialità della Corte di Sicurezza dello Stato di
Ankara, la violazione dei diritti della difesa nonché la presenza di
giudici militari, il che aveva indotto le autorità turche ad intentare un
nuovo processo contro "Leyla Zana ed altri",

D.    ricordando che la Turchia si è dotata di una nuova legislazione che
consente la riapertura dei processi dichiarati "iniqui" dalla Corte europea
dei diritti dell'uomo di Strasburgo e che un nuovo processo contro "Leyla
Zana ed altri" si è aperto il 28 marzo 2003,

1.     condanna la decisione della Corte di Sicurezza dello Stato di Ankara
di riconfermare la sentenza del 1994 a 15 anni di detenzione contro Leyla
Zana, Hatip Dicle, Orhan Dogan e Selim Sadak, nuova sentenza contraria alle
indicazioni fornite dalla Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo;

2.     ritiene che questa nuova condanna sia in totale contraddizione con
la riforma giuridica avviata dal governo turco, la cui attuazione sarà
seguita strettamente dal Parlamento, anche nel corso del periodo precedente
il dicembre 2004;

3.     deplora che il "processo Zana" venga utilizzato da coloro che
desiderano impedire il processo di riforma in Turchia,

4.     sottolinea che tale procedimento simboleggia il divario esistente
tra l'ordinamento giudiziario turco e quello dell'UE;

5.     denuncia le violazioni dei diritti della difesa contestuali allo
svolgimento del nuovo processo contro Leyla Zana ed altri, segnatamente la
presenza del procuratore in tutte le sedi in cui i giudici sono stati
chiamati a prendere decisioni sugli accusati, il mancato riconoscimento del
diritto alla scarcerazione degli accusati ai sensi della sentenza del 17
luglio 2001 della CEDU di Strasburgo nonché l'impossibilità per la difesa
di verificare la veridicità delle accuse del procuratore;

6.     chiede l'immediata abolizione delle Corti di Sicurezza dello Stato e
invita le autorità turche a promuovere iniziative concrete e urgenti in
materia;

7.     auspica che la Corte di Cassazione turca proceda all'annullamento
della sentenza contro Leyla Zana e gli altri tre ex-parlamentari turchi di
origine curda;

8.     chiede alle autorità turche di applicare un'amnistia per tutti i
condannati per reati di opinione;

9.             incarica il suo Presidente di trasmettere la presente
risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al governo ed al parlamento di
Turchia.