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La sporca guerra e le coscienze sporche.L' Editoriale.



La sporca guerra e le coscienze sporche


   La sporca guerra e le coscienze sporche

   Editoriale di Radio Città Aperta



   L'uccisione di uno dei quattro "soldati di ventura" italiani sequestrati 
in Iraq, è uno di quegli avvenimenti rivelatori di una realtà poco pulita 
che merita considerazioni chiare.

   Fabrizio Quattrocchi non era un "fornaio" come riferiscono alcuni 
giornali e telegiornali. La panetteria di famiglia dove aveva lavorato era 
stata venduta diversi anni fa. Sarebbe come dire che Berlusconi è un solo 
un dirigente della Mediaset. "Fabrizio era un professionista, non si 
sarebbe mai lasciato catturare così. Provenivamo tutti dai corpi speciali 
ed una volta usciti dall'esercito per noi non c'è più lavoro" dicono i suoi 
colleghi della IBSA, una società italiana che lavora nel settore sicurezza 
e che era presente in Iraq per conto della società americana DTS security.

   Se corrisponde al vero il modo con cui sarebbe morto "mostrando il volto 
al nemico" ed affermando "ti faccio vedere come muore un italiano", è 
evidente come questo difficilmente sarebbe l'atteggiamento di un 
"lavoratore normale" di fronte alla minaccia di morte, piuttosto è 
l'atteggiamento di chi ha una mentalità militare e se ne porta con se tutti 
i codici, discutibili o meno.

   La comprensione, il dolore e le condoglianze possono andare solo ai suoi 
familiari. Loro non hanno e non si sono assunti alcuna responsabilità in 
questa sporca guerra.

   In secondo luogo, sta emergendo in tutta la sua perversa gravità, la 
doppia morale della strategia della fermezza declamata a gran voce dai 
partiti di governo e di una parte dell'opposizione. I custodi del rifiuto 
di ogni trattativa si trovano ora nella bufera perché è emerso che per due 
agenti del SISMI, sequestrati alcuni giorni fa in Iraq, la trattativa c'è 
stata eccome ed ha portato alla loro liberazione in tempi rapidi. Il 
governo dunque è responsabile di menzogne multiple e ripetute:

   1)      aveva negato che ci fossero degli italiani sequestrati ed invece 
c'erano due agenti del SISMI sequestrati. Erano quelli visti dal 
giornalista della Reuter e che il governo ha ripetutamente negato che 
esistessero

   2)      Ha negato la scelta della trattativa nel caso dei quattro 
mercenari sequestrati martedì ed invece ha trattato per liberare i "suoi" 
uomini dei "suoi" servizi segreti

   3)      Il governo continua ad essere reticente sulla presenza in Iraq 
di mercenari italiani in gran parte provenienti dai corpi speciali e 
assoldati da compagnie private americane o italiane

   4)      Il governo continua a negare che l'Italia ed il contingente 
militare siano impegnati in una guerra, mentre tutto il mondo può 
verificare che in Iraq c'è una guerra e che l'Italia partecipa attivamente 
al conflitto e all'occupazione dell'Iraq.

   Ma la coscienza sporca, dobbiamo essere onesti, non ce l'ha solo il 
governo. Il tentativo di inciucio bipartizan messo in piedi da Rutelli, 
Fassino, Boselli, Del Turco all'insegna della fermezza e dell'unità 
nazionale, si è rivelato ambiguo e fugace. Era ai suoi esordi quando la 
vicenda dell'uccisione di Fabrizio Quattrocchi e delle trattative avvenute 
per i due agenti del SISMI, ha rivelato la doppiezza morale del governo.

   Questo governo deve dare le dimissioni. E' un governo di mentitori che 
sta trascinando il paese in una guerra devastante che verrà combattuta a 
tutto campo (come dimostrano i fatti di Madrid), esponendoci tutti alle 
conseguenze di una guerra che non abbiamo voluto, contro la quale ci siamo 
battuti e ci stiamo battendo. E' urgente che le truppe, le imprese e i 
mercenari italiani facciano le valigie e se ne vadano dall'Iraq ora, 
subito, adesso. E se l'Ulivo non è disposto a battersi per questo, cominci 
a preparare anch'esso le valigie perché anche di loro, come del governo, 
non possiamo più fidarci.