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Colombia. Pace: un percorso da imparare




HEADLINES Notizie dall’apostolato sociale ­ 2004/02
... per scambiare notizie, condividere la spiritualità e promuovere il 
lavoro in rete...

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* Zambia ­ Vaticano: Un po’ di luce sul dibattito sugli OGM
* Canada. Al passo coi tempi
* Colombia. Pace: un percorso da imparare
* Italia. La politica rivisitata
* India. Un giardino seminato a odio
* Curia Generale. La risposta della Compagnia alla globalizzazione
* Notizie flash
* Agenda

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* Zambia ­ Vaticano: Un po’ di luce sul dibattito sugli OGM
Al fine di chiarire gli aspetti scientifici ed etici del dibattito sugli 
organismi geneticamente modificati (OGM), il Pontificio Consiglio della 
Giustizia e della Pace ha organizzato un seminario internazionale (10-11 
novembre 2003) dal titolo “OGM: minaccia o speranza?”. Pur avendo 
sottolineato che il seminario non intendeva arrivare a una conclusione 
finale, il Vaticano ha affermato che non esistono soluzioni semplici e che 
ci potrebbe volere ancora molto tempo prima che si arrivi a una presa di 
posizione chiara su questo tema. P. Roland Lesseps S.J. ha presentato un 
documento scritto assieme a P. Peter Henriot S.J. sulle valenze etiche 
dell’uso degli OGM, alla luce della dottrina sociale della Chiesa e del più 
ampio contesto teologico della creazione. Roland Lesseps è ricercatore 
scientifico presso il Kasisi Agricultural Training Centre (Centro di 
formazione agraria) mentre Peter Henriot è il direttore del Jesuit Centre 
for Theological Reflection (Centro della Compagnia d!
  i Gesù per la riflessione teologica) entrambi a Lusaka, Zambia. Parlando 
non tanto in qualità di accademici, ma piuttosto di professionisti con 
esperienza sul campo, la loro prospettiva nasceva dal contatto quotidiano 
con i piccoli agricoltori e dal confronto abituale con problematiche legate 
alla sicurezza alimentare e agraria. P. Lesseps ha notato che durante il 
seminario il numero delle voci che si sono alzate contro l’uso degli OGM 
era minoritario, e pensa che quelle a favore avranno probabilmente la 
meglio. A maggior ragione, dice, è importante continuare la discussione 
sulle implicazioni etiche, sociali e teologiche sull’uso degli OGM, in 
particolare sulle conseguenze sui piccoli agricoltori nei paesi in via di 
sviluppo. Questo è ovviamente un invito per tutti coloro che sono 
interessati a partecipare a questo dibattito, nonostante la crescente mole 
degli impegni; il Segretariato vorrebbe al proposito promuovere e 
facilitare un network sulle questioni legate all’ecolo!
  gia, che tratterebbe anche questo argomento come una delle tematiche p
rincipali. Invitiamo perciò tutti gli interessati a contattare Costanza 
Pagnini <cpagnini@sjcuria.org>. [HL40201] P. Roland Lesseps S.J.: 
<rl@uudial.zm>. Il testo completo del documento può essere trovato alla 
pagina: <http://users.online.be/~sj.eur.news/doc2/GMOs2003.doc>

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* Canada. Al passo coi tempi
La promozione della giustizia e l’opzione preferenziale per i poveri, 
affermati dalla CG 32, sono stati i principi ispiratori che hanno portato 
nel 1983 alla creazione del Centro Giustizia e Fede (CJF) in Québec. 
All’originaria iniziativa culturale e editoriale, che ruotava attorno alla 
pubblicazione della rivista Relations, è stata presto affiancata una nuova 
iniziativa, Vivre Ensemble (vivere insieme), dedicata ai problemi dei 
rifugiati e all’integrazione degli immigrati. Il cattolicesimo nel Canada 
francofono è stato per un lungo periodo oggetto di critiche estenuanti e ha 
subito la perdita di molti fedeli: negli anni ’70 e ’80 in particolare, il 
cristianesimo tradizionale era da molti considerato insensibile alle sfide 
e alle difficoltà della vita moderna. Durante questi anni, il CJF è 
riuscito a mantenere viva la sua vocazione sociale inserendo nel comitato 
di redazione di Relations uomini e donne di diverse fedi, sempre 
affrontando le questioni sociali e politiche in u!
  na prospettiva religiosa ed etica e allargando la partecipazione al 
processo decisionale editoriale. La crescente presenza musulmana in Canada 
ha suggerito il dialogo inter-religioso come strumento vincente per 
affrontare problematiche civiche comuni e articoli sulla “mixité sociale” o 
mescolanza sociale (maggio 2003), sulla società musulmana in Quebec (giugno 
2003), e il futuro del dialogo tra diverse fedi (agosto 2003) sono esempi 
del crescente interesse della rivista nei confronti di una nuova società 
pluralistica. Sebbene le sue origini possano essere riconducibili al 
lontano 1911, il CJF ha celebrato l’anno passato il ventesimo anniversario 
della sua fondazione. L’équipe editoriale di Headlines si congratula con il 
Centro e con tutti coloro che vi lavorano in occasione di questa felice 
ricorrenza. [HL40202]
Jean-Marc Biron S.J., Direttore del Centre Justice et Foi, 
<centrejusticefoi@cjf.qc.ca>
Per saperne di più: <ww.cjf.qc.ca> (in francese)

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* Colombia. Pace: un percorso da imparare
Quarant’anni di conflitto prolungato in Colombia non saranno passati invano 
se le numerose e significative esperienze di pace e riconciliazione messe 
in atto in questo periodo potranno essere trasformate in insegnamenti per 
il futuro processo di pace del paese. Questo è il principio che anima il 
progetto editoriale “Il processo di pace in Colombia: alternative alla 
guerra”, curato da Mauricio García-Durán S.J. nel quadro dell’iniziativa 
Accord con la collaborazione del Centro Sociale della Compagnia CINEP. 
“Accord” è un’iniziativa di Conciliation Resources, un’organizzazione 
internazionale che opera a favore di gruppi in zone di conflitto. Riunendo 
le voci di un variegato gruppo di colombiani che valutano le iniziative di 
pace degli ultimi 25 anni, il lavoro del P. Garcia-Duran analizza la natura 
caleidoscopica del conflitto e, sulla base dell’esperienza di questi anni, 
elabora delle strategie per il raggiungimento della pace. I vari contributi 
confermano che una trasformazi!
  one non violenta del conflitto è possibile e che la società colombiana ha 
il potenziale, il dinamismo e l’esperienza necessaria perché ciò avvenga. 
La pubblicazione contiene anche un’utile disanima degli ostacoli affrontati 
durante il processo di pace e le negoziazioni, e suggerisce possibili 
soluzioni per il futuro. La conclusione che emerge è che una risoluzione 
pacifica del conflitto è possibile e che deve essere il risultato di un 
processo di negoziazione partecipativa che tenga conto di tutte le diverse 
parti in causa. Oltre all’iniziativa che vede la partecipazione del CINEP e 
che ha portato alla pubblicazione in inglese e spagnolo del volume 
“Alternative alla Guerra”, il progetto Accord prevede la collaborazione con 
l’iniziativa Programa por la Paz (anch’essa con il coinvolgimento della 
Compagnia) per la preparazione e la distribuzione di materiale educativo 
elaborato a partire dalle informazioni contenute nel volume, così da poter 
raggiunger un pubblico ancora più a!
  mpio. [HL40203]
Mauricio García-Durán S.J., politologo e dottorando in Peace Studies 
all’Università di Bradford (GB), è impegnato con CINEP dal 1990 con 
ricerche sui processi di pace e sulle iniziative della società civile, e 
collabora con Programa por la Paz su diverse iniziative e progetti. 
<mauricio@garcia-duran.fsnet.co.uk>. Per ulteriori informazioni su Accord: 
<http://www.c-r.org/>

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*Italia. La politica rivisitata
Due diverse iniziative di formazione politica in agenda per la provincia 
d’Italia sembrano rispondere almeno a due esigenze comuni: quella di 
colmare il divario tra la politica e lo sviluppo del territorio e quella di 
riaffermare il primato dell’etica e della persona sulla politica del 
potere. La prima iniziativa è quella della “Scuola di Politica e del 
Territorio ­ Praxis”, attualmente in corso a Roma e organizzata 
dall’Associazione “Amici per la città” in collaborazione con due realtà 
affiliate alla Compagnia di Gesù: il Centro Astalli, impegnato nel campo 
del sociale, e l’Università Gregoriana, per la ricerca. Il corso, aperto a 
tutti, ma in particolare ai giovani, prevede cinque lezioni di teoria 
politica, altrettanti casi di studio su esperienze di sviluppo locale e 
anche una serie di conferenze. Il suo obiettivo principale è quello di 
promuovere la partecipazione civica nella definizione delle politiche del 
territorio. La seconda iniziativa è un Master innovativo a tut!
  ti gli effetti, “Politiche pubbliche e sviluppo territoriale. 
Governabilità e processi di integrazione”. Organizzato dall’Istituto per la 
Formazione Politica “Pedro Arrupe” di Palermo, il Master, che prenderà il 
via a settembre del 2004, vuole integrare una formazione superiore nella 
ricerca sociale con l’analisi e la formulazione delle politiche di sviluppo 
territoriale, senza tralasciare le dimensioni etiche di tale integrazione. 
Una caratteristica interessante del programma è quella di essere stato 
sviluppato in collaborazione con l’Università di Deusto (Bilbao, Spagna), 
legata alla Compagnia, l’Università di Palermo e altre realtà governative e 
non governative. [HL40204]
Per ulteriori informazioni su Praxis: 
<http://62.94.60.108/amici/home.cfm#>. Per ulteriori informazioni sul 
Master: <http://www.gesuiti.it/csarrupe/html/orizzonti.htm>

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*India. Un giardino seminato a odio
In India aumenta la preoccupazione per la difesa delle minoranze e dei loro 
diritti in seguito a una serie di episodi di violenza che si sono 
verificati nei confronti di alcuni membri e istituzioni di una comunità 
cristiana nel distretto di Jabhua, nello stato del Madhya Pradesh. Quando 
l’11 gennaio scorso il corpo senza vita di una bambina è stato ritrovato 
all’interno di una missione cattolica, gruppi locali, vicini ai movimenti 
fondamentalisti Hindu, hanno incolpato la Chiesa di aver compiuto il 
crimine. Con una retorica violenta questi hanno istigato una serie di 
attacchi contro i membri della comunità e le loro proprietà, anche dopo che 
il colpevole era stato trovato e che la comunità cristiana era stata 
scagionata da ogni sospetto. Per la prima volta nella storia del distretto 
le case e le proprietà dei cristiani, in maggioranza appartenenti a gruppi 
tribali convertitisi al cristianesimo, sono stati oggetto di attacchi e di 
distruzione. I gesuiti indiani, anche se non !
  coinvolti direttamente in questi incidenti, stanno monitorando con molta 
apprensione la situazione. Fonti cattoliche di informazione denunciano la 
strumentalizzazione di questa tragica vicenda per perseguire una strategia 
di discriminazione nei confronti di una minoranza. Gli attivisti locali 
impegnati sul fronte dei diritti umani hanno paragonato questi metodi con 
gli incidenti del Gujarat nel 2002. Harsh Mander, Direttore di Action Aid 
India, in una lettera aperta ha denunciato la ‘fabbricazione di paura e 
odio contro questa piccolo minoranza”. Facendo riferimento, commosso, a uno 
slogan letto sulla vetrina di una negozietto di tè “la nostra India è un 
giardino in cui ogni persona di fede può crescere”, ha indicato come, in un 
momento storico in cui le organizzazioni estremiste sono impegnate nel 
reclutamento e l’indottrinamento di comunità tribali dell’India, il 
rispetto per tutte le religioni e la tolleranza siano l’unica via di 
salvezza. [HL40205]

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* Curia Generale. La risposta della Compagnia alla globalizzazione
Come si può coniugare il bene universale con le forze emarginanti di un 
processo di globalizzazione che sta inghiottendo il mondo intero, e qual’è 
la relazione tra il fenomeno della globalizzazione e il “modo di procedere” 
tipico dei gesuiti? Queste e altre domande sono state al centro del Tempo 
Forte, una due giorni di analisi, preghiera e riflessione che in gennaio ha 
riunito tutta la comunità della Curia Generale. Ai presenti è stato 
dapprima spiegato il concetto di globalizzazione, le sue valenze 
socio-economiche e le sue dimensioni culturali al fine di far luce sulle 
minacce e le opportunità di questo complesso fenomeno. P. Paolo Foglizzo 
S.J. ha illustrato le valenze sociali e economiche della globalizzazione, 
mentre P. Michael P. Gallagher S.J. ha fatto una riflessione sulla 
globalizzazione culturale come fenomeno del post-moderno. P. Fernando 
Franco S.J. ha esaminato gli aspetti positivi e negativi della 
globalizzazione alla luce del modo di procedure dei gesuiti, de!
  finito secondo le otto caratteristiche elencate nel decreto 26 della CG 
34. [HL40206]
Per ulteriori informazioni: <sjs@sjcuria.org>

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* Notizie flash

L’8 febbraio scorso P. Aloysius Fonseca, gesuita della provincia di Bombay, 
è morto nel sonno all’età di 69 anni mentre si trovava a Kabul, 
Afghanistan. P. Fonseca stava studiando in quale modo i gesuiti dell’Asia 
meridionale avrebbero potuto contribuire alla ricostruzione del paese. I 
funerali si sono tenuti giovedì 12 febbraio a Kabul. Un articolo in memoria 
di P. Fonseca verrà pubblicato nel prossimo numero di Promotio Justitiae.

P. Angelo D’Agostino S.J., fondatore e direttore dell’ospedale Nyumbani in 
Kenya per la cura dei bambini infettati del virus dell’HIV, ha spronato la 
grande industria farmaceutica ad abbassare i prezzi dei farmaci per la cura 
dell’AIDS e a “fermare l’azione genocida dei cartelli dell’industria 
medicinale che si rifiutano di vendere a basso prezzo i propri medicinali 
in Africa”. P. D’Agostino ha parlato in occasione del messaggio quaresimale 
del Papa a Roma, il 29 gennaio 2004, quando il Vaticano ha anche annunciato 
che avrebbe sostenuto l’ospedale di Nyumbani.

Il Servizio d’informazione cattolica per l’Africa (CISA) ha annunciato che 
quasi un milione di persone della baraccopoli di Kibera a Nairobi, in 
Kenya, la seconda per grandezza in tutta l’Africa, rimarranno senza tetto 
in seguito alla distruzione delle loro case che il governo ha previsto per 
il 27 di febbraio e per la quale non riceveranno alcuna compensazione. Un 
attivista per i diritti umani ha definito le demolizioni ‘uno sfratto 
forzato”, che viola i regolamenti internazionali sui diritti umani.

P. Joseph E. Mulligan S.J., Nicaragua: tre mesi presso la prigione 
federale; Fr. Mike O’Grady S.J., USA: 32 giorni presso la prigione della 
contea di Muscogee; P. Ben Jimenez, S.J., USA: rilasciato per aver già 
scontato la pena. Headlines desidera dare il suo pieno incoraggiamento e 
supporto ai tre gesuiti che insieme a molti altri sono stati arrestati il 
23 novembre 2003 per essere entrati senza autorizzazione in territorio 
federale, e sono stati condannati a pene detentive il 26 gennaio 2004. 
Questo atto di disobbedienza civile faceva parte di una protesta contro 
l’Istituto per la Cooperazione e la Sicurezza dell’Emisfero Occidentale, 
conosciuto anche come Scuola delle Americhe e di cui Headlines ha dato 
notizie nel numero di novembre [HL31105].

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* Agenda

8-15 marzo 2004. I coordinatori dell’Apostolato Sociale dell’Assistenza 
dell’Africa e Madagascar si incontrano a Abidjan in Costa D’Avorio. Antoine 
Bérilengar SJ, Coordinatore di assistenza dberilengar@yahoo.fr

26 ­ 29 marzo 2004. Incontro dei gesuiti che lavorano con gli adivasi e i 
popoli tribali nell’assistenza dell’Asia del Sud. Agapit Tirkey S.J., 
<xavier_ambikapur@yahoo.co.in>

1-4 aprile 2004 ­ Nuova Delhi, India. Una tre giorni di consultazioni sul 
presente e il futuro di SAPI (Iniziative dei Popoli del’Asia del Sud), il 
gruppo di lavoro della Compagnia che ha coordinato la presenza gesuita al 
Forum Socilae mondiale di Mumbay si terrà presso l’Indian Social Institute 
(ISI): Contatti: Joe Xavier S.J., Coordinatore di Assistenza, 
<jesa@jesuits.net>, oppure Fr Louis Prakash S.J., Direttore di ISI, 
<prakash@unv.ernet.in>.

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puoi richiederlo alla Commissione brasiliana dell’Apostolato sociale 
<cnas@jesuitas.org.br>. Puoi trovare tutti gli HEADLINES (2000-2003) a 
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Direttore: Fernando Franco S.J.
Redattore: Costanza Pagnini
Redattore Associato: Suguna Ramanathan
Segretariato per la Giustizia Sociale, C.P. 6139, 00195 Roma Prati, Italia 
(fax) +39 0668 806 418
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