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Azione nonviolenta




Cari amici,
vi prego, se possibile, di pubblicare sul vostro sito la notizia dei 40
anni di Azione nonviolenta. Penso che la memoria dell'opera di Aldo
Capitini meriti dopo tanti anni un'attenzione particolare. Grazie per
quello che potete fare.


I QUARANT'ANNI
DELLA PRIMA RIVISTA
NONVIOLENTA ITALIANA

1964 - 2004
Quarantesimo compleanno per la rivista "Azione nonviolenta".
Una ricorrenza significativa per tutti gli amici della nonviolenza.
Quarant'anni fa, con pochi amici e pochi mezzi, Aldo Capitini dava vita
alla prima rivista italiana interamente dedicata alla nonviolenza, che "può
essere il programma e la tensione di persone isolate, e può diventare il
metodo di lotta di grandi moltitudini". Poteva sembrare un sogno utopico
quello di Capitini, e molti ne erano convinti, attratti da ben altre
ideologie rivoluzionarie. Ma il tempo e i fatti hanno dato ragione a
Capitini. "Il metodo nonviolento è destinato a rinnovare profondamente la
società umana e questa volta veramente in modo universale, perchè il
problema è comune a tutti". E ancor oggi i grandi movimenti che pensano che
un altro mondo migliore sia possibile, e le singole coscienze che vogliono
convertirsi, devono fare i conti con le sfide che la nonviolenza pone.
Azione nonviolenta, con umiltà e costanza, vuole essere uno strumento al
servizio di tutti gli amici e le amiche della nonviolenza. Come scrisse
Capitini nel primo editoriale: "Con Azione nonvilenta poniamo un centro di
questo lavoro". Per questo, fra tante difficoltà, ma con lo stesso
entusiasmo, da 40 anni la rivista del Movimento Nonviolento esce
regolarmente, ogni mese. Da quest'anno in versione rinnovata, con più
pagine e nuova grafica.

Mao Valpiana
Direttore






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"Siamo noi i veri responsabili di tutte le guerre,=20
 e quando davvero vorremo la  pace, l'avremo."
                                                          John Lennon
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"Azione nonviolenta" - via Spagna, 8  -  37123 Verona   (Italy)
Tel. (++39) 0458009803    Fax  0458009212
email: azionenonviolenta@sis.it   http://www.nonviolenti.org
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1964 - 2004

di Mao Valpiana*

Quarant'anni. Un bel traguardo per Azione nonviolenta. Chissà se Capitini,
quando l'ha concepita, immaginava una vita così lunga per la rivista del
Movimento Nonviolento.
Il 1964 è l'anno della prima bomba atomica cinese e del primo bombardamento
aereo  statunitense sul Vietnam. In Italia è l'anno del film di Pasolini
"Il Vangelo secondo Matteo". E' anche l'anno dei Beatles in America:
scoppia la beatlesmania, i quattro di Liverpool occupano tutti i primi
posti  delle classifiche discografiche mondiali e da allora la musica e la
cultura giovanile non saranno più le stesse.  Si preparavano le condizioni
per la rivoluzione del '68. Capitini percepiva questo fermento e scriveva:
"La violenza dell'autoritarismo dell'uomo sull'uomo, dello sfruttamento
dell'uomo sull'uomo, e la violenza dell'imperialismo e della guerra, sono
gli ostacoli che il progresso della storia deve oggi vincere, in una lotta
che è unica, e che porta alla liberazione di tutti. Ma se il metodo di tale
lotta sarà nonviolento la liberazione ci sarà fin da ora, per la serenità,
per la fratellanza umana, per l'apertura che vivremo nella lotta stessa".
Il sogno dei giovani di allora della fantasia al potere si è trasformato
nell'incubo degli anni di piombo. E poi il brusco risveglioŠ In questi
quattro decenni il mondo è cambiato. 
Ma la nonviolenza è cresciuta dai "favolosi anni '60" ad oggi. Finalmente
questa parola è entrata nel lessico comune. A volte viene usata in modo
strumentale, a volte distorto, ma non si può più prescindere da un
confronto con la nonviolenza. La voce del Papa grida "mai più guerra" e lo
fa richiamando la nonviolenza, sindacati e movimenti di base scendono in
piazza e rivendicano metodi di lotta nonviolenti, il movimento no global,
la rete lillipuziana e tutte le realtà religiose di base si interrogano
sulla nonviolenza. Anche tre partiti, con storie e orientamenti diversi,
come i radicali, i verdi, rifondazione, hanno fatto della nonviolenza una
opzione prioritaria. Naturalmente la stessa parola nonviolenza viene poi
declinata in mille modi diversi, a volte opposti.  C'è chi arriva persino a
giustificare i bombardamenti nel nome della nonviolenza, chi assolve
l'intolleranza e la menzogna, chi la usa come sinonimo di democrazia, chi
ne fa un tutt'uno con il pacifismo generico, chi l'accetta solo come
tecnica  e chi la rinvia all'aldilà. Ma nessuno più la deride o la ignora,
come avveniva quarant'anni fa quando il mondo si divideva e si confrontava
fra il comunismo e la libertà e Capitini cercava di costruire ponti fra
oriente ed occidente per "prendere il meglio dell'uno e dell'altro".  Il
Muro di Berlino è stato abbattuto, mettendo a nudo tutte le nefandezze del
socialismo reale e nel contempo le atroci responsabilità del capitalismo
occidentale. Due imperi contrapposti. Uno è crollato con gran fragore,
lasciando sotto le macerie speranze e milioni di vite. L'altro è ancora in
piedi, forse agonizzante, ma continua a schiacciare speranze e vite. Morto
il comunismo, smascherato il liberismo,  si affaccia all'alba del terzo
millennio la nonviolenza, come speranza di vita abbracciata da tanta gente.
Non è ancora un fenomeno di massa, di moltitudini. Non ci sono nazioni o
popoli interi che si ispirano ad essa. Sono ancora singoli individui, o
piccoli gruppi, o movimenti trasversali, ma è certo che la nonviolenza è
ormai la pietra angolare per milioni e milioni di persone che cercano un
mondo migliore. Piccoli produttori del sud del mondo, tantissimi
consumatori del nord, fedeli che ricercano le profonde radici nonviolente
del buddismo, del cristianesimo, dell'islam, giovani che riscoprono il
valore della solidarietà, amministratori pubblici che lavorano per la
tutela dell'ambiente, lavoratori che difendono il salario e la dignità del
lavoro.
Per celebrare i 40 anni di Azione nonviolenta abbiamo messo in cantiere per
la prossima primavera un convegno nazionale sul senso e la sfida di
proseguire il progetto lanciato da Capitini nel gennaio del 1964. Vogliamo
confrontarci con altre riviste e con giornalisti critici sul ruolo e le
difficoltà di fare informazione oggi.
In questo primo numero del quarantennale di Azione nonviolenta, rinnovato
nella grafica e aumentato nelle pagine, diamo spazio alla ricerca fatta da
alcuni giovani sull'attualità del pensiero capitiniano, e ad un saggio su
un aspetto non troppo conosciuto della sua opera, quello poetico.
Ai lettori che apprezzeranno questo lavoro chiediamo di impegnarsi ad
essere promotori della diffusione di Azione nonviolenta, trovare un nuovo
abbonato, collaborare attivamente alla crescita della rivista, strumento
fondamentale di azione del Movimento Nonviolento.

* Direttore di Azione nonviolenta