[Date Prev][Date Next][Thread Prev][Thread Next][Date Index][Thread Index]
Newsletter N. 50 del 22 Dicembre 2003
.......................................................................
ooooooooo ooooooooo
oMMMMMMMMMM"MMMMMMMMMMM
MMMMMMM" "MM" "MMM
MM" "MM MMM
MM "MM "MMo ooo
"" "" "MMo MMMM"
"MMMooooMMM"
Ass.ne Cul.le Telematica MMMMMMMMMM
"Metro Olografix" oMMM"" """MMo
Newsletter 50 22/12/03"MMM" "MMM"
......................................................................
......................................................................
.: INFO E SOMMARIO :.
......................................................................
Questa e` la Newsletter dell'Associazione Culturale Telematica
"Metro Olografix" http://www.olografix.org/
Per avere ulteriori informazioni, e per gestire la tua iscrizione,
leggi http://lists.olografix.org/cgi-bin/mailman/listinfo/newsletter
Non rispondere direttamente alla lista, se hai bisogno di ulteriori
informazioni, scrivimi ai seguenti indirizzi
newsletter@bbs.olografix.org
Per consultare i numeri arretrati della newsletter leggi:
http://newsletter.olografix.org/
In questo numero:
...............
:: IN PRIMO PIANO ::
Cittadini con la «e»
FRANCO CARLINI
Link utili
F.C.
Prove tecnologiche di democrazia
F.C.
:: TECNOLOGIA E INTERNET ::
News da MyTech, PuntoInformatico, zeusnews, Apogeonline, PA
:: TEMI E APPROFONDIMENTI ::
Castells, il maratoneta della Network Society
di Carlo Formenti
:: IN EDICOLA ::
Revolution OS
:: NEWS DALL'ASSOCIAZIONE ::
Apertura sede ogni lunedì sera ore 21,00
:: CREDITS ::
.:*~*:._.:*~*:._.:*~*:._.:*~*:._.:*~*:._.:*~*:.
. * L'associazione culturale telematica .
. /.\ "Metro Olografix" .
. /..'\ vi augura un Buon Natale e .
. /'.'\ felice Anno NUovo .
. /.''.'\ e vi rimanda, per la prossima .
. /.'.'.\ Newsletter, al numero 1 del .
. /'.''.'.\ 2004 il 12 gennaio .
. ^^^[_]^^^ AUGURI A TUTTI !! :-) .
. .
. .
.jgs .
.:*~*:._.:*~*:._.:*~*:._.:*~*:._.:*~*:._.:*~*:.
......................................................................
.: IN PRIMO PIANO :.
......................................................................
Cittadini con la «e»
L'e-government avanza e in Italia il ministero dell'innovazione lancia
progetti e finanziamenti, alcuni dei quali riguardano la cosiddetta
e-democracy, per lo sviluppo della «cittadinanza digitale» ovvero, per
dirla con l'Onu, la promozione «di una genuina partecipazione dei
cittadini alla politica», che a un livello più alto potrebbe diventare
«democrazia continua», intervento permanente nella cosa pubblica,
controllo e influenza sui decisori. Un fronte tutt'altro che tranquillo
FRANCO CARLINI
E-Government, fase due. Per quanto appaia discutibile (e insopportabile)
l'uso e l'abuso della e- con il trattino davanti alle parole, vale
comunque la pena di guardare più da vicino i progetti e i finanziamenti
che il ministro dell'Innovazione Lucio Stanca ha appena lanciato.
Si dividono in cinque linee di azione, prevedendo tra l'altro
l'estensione delle innovazioni digitali ai piccoli comuni
(meglio se si consorzionano) e dei servizi elettronici ai cittadini;
su questo secondo fronte l'aspetto significativo non è solo la
razionalizzazione delle pratiche burocratiche, quanto l'effetto
all'indietro che le tecnologie possono avere sulla pubblica
amministrazione. Essa viene stimolata a cambiare la propria
organizzazione, ma anche a darsi una mossa di fantasia, provando a
mettersi dalla parte del cittadino e dunque a proporgli nuovi servizi
interattivi. Ma c'è un altro segmento dei nuovi progetti che, per
quanto sottofinanziato (in tutto 10 milioni di euro, contro i 185 del
totale) sembra interessante. E' quello che va sotto il nome di
e-democracy (rieccoci con la «e-»), meglio definito come «L'avviamento
di progetti per lo sviluppo della cittadinanza digitale».
Va detto che la scelta appare in linea con l'analisi appena pubblicata
(agli inizi di novembre) dalle Nazioni Unite. Quel rapporto si
intitolava «E-Government at the Crossroads e osservava del tutto
ragionevolmente che oramai sono tantissimi i paesi che offrono
informazioni ai cittadini attraverso gli strumenti di rete, ma che
«solo pochi governi hanno optato per applicazioni di e-government
per servizi di transazione o di networking e che ancora meno sono
quelli che le usano per promuovere una genuina partecipazione dei
cittadini alla politica».
In questa frase c'è il succo di tante discussioni sull'e-Gov che
talora sembrano complesse ma che, a ben vedere, si riducono a soli
tre filoni: (a) processi di trasparenza (più ce n'è, meglio è),
(b) servizi interattivi ai cittadini («transazioni, tipo pagare
le tasse o fare le pratiche online) e (c) partecipazione politica.
Il primo blocco è oggi abbastanza soddisfacente, ma solo fino a un
certo punto, perché tutti i governi amano la riservatezza e anche
gli Stati uniti, paese leader della libertà di informazione, hanno
per così dire approfittato dell'allarme terrorismo per ridurre la
quantità di informazioni liberamente accessibili. In Italia poi la
resistenza delle amministrazioni - magari di singoli burocrati -
ad aprire gli archivi è tuttora altissima, specialmente quando si
tratti di questioni calde. Il secondo blocco si va sviluppando e
l'Italia non è affatto tra gli ultimi. Qui le difficoltà sono anche
tecniche: basti pensare cosa significhi collegare tra di loro banche
dati diverse per effettuare le prenotazioni sanitarie: sono software
storici, archivi costruiti con criteri talora incompatibili, e
riunificare il tutto è ovviamente opera faticosa e costosa.
Il terzo blocco, quello della partecipazione, è suggerito anche dalle
Nazioni unite come quello oggi più importante, cui dedicare
un'attenzione particolare, se non altro perché ovunque sono evidenti
le mancanze di democrazia o il deterioramento della stessa:
disaffezione e abbandono da un lato, professionalizzazione,
affarismo e spettacolarizzazione dall'altro. La speranza (ma quanto
sia fondata è esso stesso elemento di discussione) è che l'uso delle
ICT (Information and Communication Technologies) possa «promuovere
la partecipazione dei cittadini alla vita delle amministrazioni
pubbliche e alle loro decisioni». Da tempo sono cadute, per fortuna,
le illusioni che assegnavano alle tecnologie la possibilità di
rivoluzionare totalmente il mondo e quello della politica in
particolare. Questa visione utopico-tecnologica era sbagliata in sé
e tale si è rivelata alla prova dei fatti. Ma qualcosa è successo:
effettivamente le tecnologie digitali si sono dimostrate un valido
utensile messo a disposizione di chi aveva voglia di prendere la
parola e di influire sull'agenda politica. E' avvenuto sia
sviluppando visioni e modalità del tutto alternative e antagoniste
(il vasto movimento di Seattle e per la pace, o quello ambientale),
sia ponendosi più moderatamente il problema di migliorare i meccanismi
politici più tradizionali.
A questo secondo filone appartiene il progetto del ministro Stanca,
così come quelli di altri paesi, ma questo moderatismo non deve essere
considerato poca cosa, se lo si facesse davvero. Tra le righe si leggono
comunque diverse propensioni. La prima, più banale e non molto
interessante è quella espressa per esempio nel Rapporto del Censis
sulle Città Digitali (Roma, 24 febbraio 2003) dove si legge:
«Creare communities online tra gli utenti del sito di una P.A.
locale significa offrire loro la possibilità di interagire con le
istituzioni locali in modo diverso, recuperare e sviluppare un senso
di appartenenza e di fidelizzazione con il contesto territoriale e
istituzionale». In questo caso si punta a riaffezionare il cittadino
alle istituzioni, senza prendere atto che la sua delusione forse ha
qualche buon motivo e che esso andrebbe affrontato in radice anziché
«lenito».
Un altro livello è quello che alcuni studiosi, e in particolare Stefano
Rodotà, chiamano la «democrazia continua» intesa come un intervento
permanente dei cittadini nella cosa pubblica: essi non si limitano
a votare i rappresentanti, punendoli o premiandoli per la loro
gestione amministrativa, e nemmeno si accontentano di essere informati
sulle decisioni prese durante il ciclo amministrativo, ma hanno la
possibilità di intervenire, singoli o organizzati, anche nella fase
di formazione delle opinioni che poi diventeranno delibere.
Perché questo avvenga è necessario che tutti i materiali istruttori
siano visibili e criticabili e che altre opinioni possano formarsi e
farsi considerare.
Dunque un processo che è insieme di controllo e di influenza sui
decisori, come teorizzava nell'anno 2000, a Santa Margherita Ligure,
Edoardo Garrone, allora presidente dei Giovani Industriali:
«attraverso la rete oggi i cittadini, le imprese, i consumatori,
tutti i gruppi sociali, hanno una possibilità in più per comunicare
le proprie idee, le proprie valutazioni e il proprio scontento».
Un ulteriore passo in avanti, collegato alla democrazia continua,
sta nel permettere ai cittadini, singoli e organizzati in associazioni,
di far emergere dal basso problemi e punti di vista che il mondo della
politica, di solito privo di orecchie e di volontà di ascolto,
non avverte nemmeno come tali. E' la famosa questione dell'«agenda
setting», ovvero dell'elenco dei problemi che la politica è chiamata
ad affrontare e delle priorità da assegnare loro.
Questo fronte della democrazia è tutto fuorché tranquillo, anche
indipendentemente dagli strumenti usati. Anzi è per definizione
luogo di conflitti perché la politica a breve termine (quella degli
amministratori che mirano essenzialmente alla loro riconferma
elettorale) privilegia, per sua natura e per sua miopia, i gruppi
sociali che «appaiono» più forti e strutturati, in grado di esercitare
adeguate pressioni di opinione. E' indubbio che questo è anche il
terreno di sperimentazione democratica più interessante; per esempio
alcuni comuni di centro sinistra si attrezzano per far votare i
migranti residenti sul loro territorio, il che è cosa ottima, ma
quale percezione hanno gli amministratori dei problemi degli
ecuadoregni o dei senegalesi che abitano le loro città?
Non sarebbe questa l'occasione di un ascolto e di una sollecitazione
intensi? Con vecchie e nuove tecnologie, ovviamente, anzi con una
saggia miscela delle due.
http://www.ilmanifesto.it/oggi/art65.html
http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/21-Dicembre-2003/art65.html
LINK
Dal ministero all'Onu
Documento del ministero per l'innovazione sulla seconda fase
dell'e-Government locale:
www.innovazione.gov.it/ita/egovernment/entilocali/egov_Fase2.pdf.
Rapporto dell'Onu «E-Government at the Crossroads»,
http://unpan1.un.org/intradoc/groups/public/documents/un/unpan012733.pdf)
Rapporto del Censis sulle Città Digitali.
http://db.formez.it/fontinor.nsf/0/E05E5F14DF748302C1256D060076F216/
$file/Rapporto Censis.pdf
Stefano Rodotà sulla «democrazia continua»,
www.nextonline.it/archivio/02/14.htm.
Un saggio di Anna Carola Freschi:
«L'attuazione dell' e-government nel sistema regionale toscano»,
www.rete.toscana.it/comunita/egovernment/convegno13gennaio/interventi/
AnnaCarolaFreschi.pdf
http://www.ilmanifesto.it/oggi/art64.html
http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/21-Dicembre-2003/art64.html
Prove tecnologiche di democrazia
In un libro, l'intreccio fra crisi della politica e «rimedi»
info-telematici
http://www.ilmanifesto.it/oggi/art66.html
http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/21-Dicembre-2003/art66.html
......................................................................
.: TECNOLOGIA&INTERNET :.
......................................................................
MENO OSTACOLI PER I DISABILI IN RETE
Con la legge sull'accessibilità dei siti della pubblica
amministrazione, l'Italia ha messo a segno un punto che la fa
risalire nelle classifiche internazionali. Ma dalla teoria alla
pratica il passo non è così immediato.
di Nicola D'Agostino
http://www.mytech.it/mytech/internet/art006010050686.jsp
"Dall'addio a Jennicam al kamasutra di Guerre Stellari"
In questa quindicesima puntata si parla di rifacimenti di copertine di
dischi, webcam, isole artificiali, architettura dell'informazione, un
kamasutra per amanti di Star Wars e di calcolatori che vengono
dall'Est. di Nicola D'Agostino
http://www.mytech.it/mytech/internet/art006010050577.jsp
BOLLICINE MUSICALI
Si amplia l'offerta di musica on line grazie a una new entry: la
Coca-Cola. L'avversario da battere è sempre lo stesso, quell'iTunes di
Apple che festeggia 20 milioni di brani venduti e che ha già al suo
fianco la Pepsi. di Nicola D'Agostino
http://www.mytech.it/mytech/internet/art006010050538.jsp
"Attenti, col digitale non si tramanda" - di Paolo Attivissimo
I sorprendenti risultati di alcuni test sulla longevità dei
supporti informatici mettono a rischio la conservazione dei
nostri dati di famiglia: foto, musica, video, e-book e giochi
non saranno accessibili ai nostri figli, se non prendiamo in
tempo precauzioni.
http://www.apogeonline.com/webzine/2003/12/11/01/200312110101
SPECIALE/ LINUX 2.6 E' QUI
Dopo un lungo ed estenuante parto, il nuovo e attesissimo kernel
2.6.0 di Linux ha finalmente raggiunto la maturita' e si appresta,
spalleggiato da importanti nomi, a rinnovare la sfida ai sistemi
operativi proprietari URL: http://punto-informatico.it/pi.asp?i=46366
PILLOLE HI-TECH IN FINANZIARIA
Nella legge che dispone le spese di bilancio non c'e' rimasto molto
per informatica e dintorni ma qualcosa c'e'. Ecco un breve quadro di
quanto c'e' da attendersi URL:
http://punto-informatico.it/pi.asp?i=46362
IL DESTINO DELLA NAMING AUTHORITY
Ospitiamo un intervento del presidente dell'associazione NewGlobal.it,
Ettore Panella, sulle recenti decisioni intorno alle strutture di
naming italiane. Tra domini internet e liberta' URL:
http://punto-informatico.it/pi.asp?i=46359
ARRESTATO CYBERDISSIDENTE CRISTIANO
Accade in Cina dove un 23enne voleva sostenere le proprie attivita'
religiose cristiane parlandone su internet. L'ingenuo... e' ora nelle
mani della Giustizia pechinese URL:
http://punto-informatico.it/pi.asp?i=46361
ACCESSIBILITA', APPROVATA LA LEGGE
L'Italia si dota di una normativa che impegna all'accessibilita' la PA
e solo quella. Pur con molti limiti, la nuova disposizione viene
descritta come un importante passo avanti. Bollini blu per i siti
piu'ppiu' URL: http://punto-informatico.it/pi.asp?i=46344
E-LEARNING CONTRO IL DIGITAL DIVIDE
C'e' anche questo nel progettone varato dalla Organizzazione mondiale
della Sanita' per esportare conoscenza nei paesi in cui e' disponibile
l'accesso alle tecnologie dell'informazione. Si parte dalla salute
URL: http://punto-informatico.it/pi.asp?i=46347
DVD JON E CRISI DELLA CIVILTA' GIURIDICA
di Giovanni Ziccardi (IP Justice) - Si e' chiuso l'appello di Jon
Johansen, autore del DeCSS finito da tempo nel mirino delle major. Un
quadro della situazione per capire l'enorme rilievo di questo processo
URL: http://punto-informatico.it/pi.asp?i=46327
SCANSIONE DEL VOLTO, SCUOLA PIU' SICURA?
Sono sempre di piu' le scuole americane nelle quali vengono installate
telecamere e sistemi di riconoscimento del volto collegati ai database
federali. Non funzionano granche' ma arrivano ovunque URL:
http://punto-informatico.it/pi.asp?i=46314
ADSL DI NUOVO IN PRIMA LINEA
In un giorno solo Gasparri annuncia fondi per la banda larga,
Tiscali lancia sconti con soldi pubblici non ancora stanziati e
Telecom stuzzica parlando di banda ADSL piu' larga. La Finanziaria
s'infila negli animi e nei portafogli URL:
http://punto-informatico.it/pi.asp?i=46308
WSIS, I DELEGATI ERANO SPIATI
L'accusa e' di scienziati che hanno individuato chip RFID nei badge di
accesso forniti a chi ha partecipato alla conferenza. L'azione viola
leggi svizzere e norme internazionali. Qualcuno teme per l'incolumita'
di certi delegati URL: http://punto-informatico.it/pi.asp?i=46310
ACCESSIBILITA': APPELLO AI SENATORI
Per ricordare ai parlamentari che dovranno approvare la legge che i
siti privati che godono di finanziamenti pubblici per il momento non
sono tenuti ad essere accessibili URL:
http://punto-informatico.it/pi.asp?i=46291
IL WI-FI CINESE NON PIACE ALL'OCCIDENTE
Lo standard appena approvato in Cina non e' compatibile con quello
internazionale per un differente protocollo di sicurezza. Produttori
occidentali in rivolta URL: http://punto-informatico.it/pi.asp?i=46306
P2P E CANADA, QUANDO IL DOWNLOAD E' LEGALE
Lo sostengono quelli dell'Ufficio copyright, secondo cui scaricare da
internet non puo' essere considerato illegale. La cosa non va giu'
alle major che annunciano: non decide l'Ufficio, decideranno i
tribunali. Ma il DMCA in Canada non c'e' URL:
http://punto-informatico.it/pi.asp?i=46293
IL WSIS AFFOGA NELLE BELLE PAROLE
Passa un Fondo per la solidarieta' digitale internazionale e dentro ci
mettono la bellezza di un milione di dollari. Ci vorranno due anni per
capire se funzionera' e come. Passa anche una Dichiarazione molto
ispirata che non tutti firmano URL:
http://punto-informatico.it/pi.asp?i=46292
WINDOWS 98 VA IN PENSIONE
Fra un mese Microsoft cessera' del tutto il supporto a Windows 98,
sistema operativo ancora discretamente diffuso soprattutto sui client
aziendali. Gli esperti incoraggiano la rottamazione URL:
http://punto-informatico.it/pi.asp?i=46280
COME FUNZIONA, SE FUNZIONA, IL DIGITALE TERRESTRE
Il nuovo sistema introdurr? un'offerta televisiva pi? ampia e
l'uso di servizi innovativi da un punto di vista tecnologico. Ma
tra la teoria e la pratica c'? sempre una certa differenza...
>> di Francesco Cisternino
http://www.zeusnews.it/news.php?cod=2708
L'EREDITA' DI JOHN CONNOR
Combattere gli effetti perversi della tecnologia utilizzando la
tecnologia stessa. E' questo l'insegnamento di John Connor,
forse il migliore hacker del cinema. Altro che quella mezza
calzetta di Neo...
>> di Michele Bottari
http://www.zeusnews.it/news.php?cod=2706
L'INDUSTRIA DEL PORNO SU INTERNET
Non girano poi cos? tanti soldi come si crede, ma c'? molto da
imparare.
>> di Lorenzo Maggiolini
http://www.zeusnews.it/news.php?cod=2711
L'INFORMAZIONE CHE NON C'E': QUELLA ECONOMICA
Bilancio del 2003: nel panorama dell'informazione del nostro
Paese l'unica informazione che non esiste ? quella economica.
>> di Pier Luigi Tolardo
http://www.zeusnews.it/news.php?cod=2697
ITALIA E INTERNET, DUE "I" CHE VANNO A BRACCETTO
La rete italiana vola verso il milione di domini. Secondo le
statistiche elaborate dall'Iit-Cnr il www del Belpaese ? la
terza realt? d'Europa dopo Germania e Inghilterra. Regione per
regione, provincia per provincia, ecco le classifiche dei siti
.it, aspettando quelli .eu
>> di Silvia Amerighi
http://www.zeusnews.it/news.php?cod=2709
SENZA PAURA E SENZA RICERCA
Un tentativo di fare chiarezza sulla "questione SCO". L'azienda
tenterebbe di accrescere il proprio valore di mercato a spese
degli sviluppatori del software libero, dei propri distributori
e degli utenti, attraverso esotiche teorie legali e presunzioni
di prove senza sostanza.
>> di Emmanuele Somma
http://www.zeusnews.it/news.php?cod=2704
IL GOVERNO SUDCOREANO SCEGLIE L'OPEN SOURCE
Lo ha annunciato il Ministero dell'Informazione, spinto dal
notevole risparmio conseguente pari a 300 milioni di dollari
l'anno.
http://www.zeusnews.it/news.php?cod=2683
Disabili: approvata definitivamente la "LEGGE STANCA" per
l'accessibilitàÝ alle nuove tecnologie
Il Parlamento ha definitivamente approvato all'unanimitàÝ la
"Legge Stanca", che consente ai disabili l'accessibilitàÝ alle
nuove tecnologie digitali ed informatiche, Internet compreso,
superando l'attuale divario digitale. Dopo la Camera anche al
Senato, infatti, le forze politiche hanno espresso pieno consenso al
provvedimento che pone l'Italia al primo posto in Europa su questo
fronte, con la normativa più completa, proprio mentre si sta
concludendo "l'Anno Europeo del Disabile". Il voto è stato espresso
dalla Commissione Lavori Pubblici e Comunicazioni di palazzo Madama in
sede legislativa il 17 dicembre 2003.
Approfondimento (http://click.be3a.com/click_it.html?ADVD=671967.12655.
1.0505712.
Prossima tappa Tunisi 2005
Conclusa la I fase del Vertice mondiale delle Nazioni Unite sulla
SocietàÝ dell'Informazione che si è tenuta a Ginevra dal 10 al 12
dicembre scorso e che ha visto la partecipazione di 180 Paesi, 50 tra
capi di Stato o di Governo e oltre 16.000 delegati. Al termine dei tre
giorni di lavori, il Summit ha prodotto una Dichiarazione dei Principi
che ha ribadito la sfida del nuovo millennio, quella che ha come
obiettivo il superamento del divario digitale tra Nord e Sud del
mondo, lo sviluppo democratico e responsabile di tutti tramite il
libero accesso alle nuove tecnologie dell'informazione e della
comunicazione, e un Piano d'azione che si propone di tradurre i
principi portanti in concrete linee d'azione. Il Vertice si
concluderàÝ con la seconda fase, che si terràÝ a Tunisi nel 2005. In
occasione dell'evento, il ministro per l'Innovazione e le
Tecnologie, Lucio Stanca, a capo della delegazione del nostro Paese e
rappresentante dell'Unione europea per il semestre italiano di
presidenza, e Mark Malloch Brown, amminitratore dell'UNDP (il
Programma dell'ONU per lo Sviluppo), hanno firmato un accordo che
prevede lo stanziamento italiano di un contributo di 2,3 milioni di
dollari per promuovere l'applicazione delle tecnologie
dell'informazione e della comunicazione (Ict) alla Pubblica
amministrazione dei Paesi del Medio Oriente, Mediterraneo e Balcani.
Documentazione(http://click.be3a.com/click_it.html?ADVD=671967.12655.6
.0505712.
Direttiva 2002/58/CE sulla privacy
La Commissione europea ha approvato le procedure sanzionatorie
contro i nove Stati membri che non hanno recepito la Direttiva
europea 2002/58/CE sulla Privacy e le Comunicazioni elettroniche, il
cui termine di recepimento scadeva il 31 ottobre 2003. La Commissione,
dunque, come primo passo della procedura, ha notificato a Belgio,
Germania, Grecia, Francia, Lussemburgo, Portogallo, Finlandia e Svezia
una lettera formale cui i nove Stati interpellati dovranno dare
risposta entro due mesi.
Approfondimento(http://click.be3a.com/click_it.html?ADVD=671967.12655.
8.0505712.
Il sorpasso della Spagna
Secondo una ricerca, condotta da Jupiter Research, la Spagna è il
Paese europeo che vanta la più alta percentuale di collegamenti a
larga banda nelle famiglie. L'indice di diffusione di questo tipo di
collegamenti, sempre secondo la ricerca, si attesteràÝ attorno al 48%
nel 2003. Il sorpasso sulle linee dial-up è previsto per il 2004
quando, secondo le stime, la percentuale di collegamenti a larga banda
raggiungeràÝ il 55%, in netto anticipo rispetto agli altri Paesi
europei dove il sorpasso non avverràÝ prima del 2008. Secondo i
ricercatori questi dati sono da attribuire alle strategie intraprese
dagli operatori nazionali che hanno offerto attivazione, modem e
pacchetto di configurazione senza nessuna tassa per gli utenti. Altro
motivo per spiegare le rilevazioni è che la diffusione nel Paese
iberico dei collegamenti tradizionali è stata inferiore rispetto ad
altri Paesi, consentendo ai servizi a larga banda di trovare meno
ostacoli alla loro espansione. Il sito di Jupiter Research
(http://click.be3a.com/click_it.html?ADVD=671967.12655.16.0505712.
UK: i giovani contro l'esclusione digitale
In Gran Bretagna è partita Internet Rangers, una nuova campagna di
informazione per l'alfabetizzazione digitale. Destinatari
dell'iniziativa ragazzi e genitori, i primi arruolati come "rangers
della rete" e i secondi come apprendisti. Approfondimento
(http://click.be3a.com/click_it.html?ADVD=671967.12655.17.0505712.
L'impatto di Internet in Cina
Uno studio, svolto nell'arco di due anni dalla Markle Foundation in
collaborazione con la Beijing's Chinese Academy of Social Science,
analizza l'impatto della diffusione di Internet nel Paese asiatico. Lo
studio si basa sull'analisi di dati statistici ed inchieste condotte
sulla popolazione di 12 cittàÝ. Il documento identifica i
catalizzatori principali dello sviluppo della rete in Cina e la loro
incidenza nel tessuto sociale. La Cina come numero di utenti (68
milioni nel luglio 2003) è seconda solo agli Stati Uniti e le
percentuali di diffusione aumentano costantemente. Dai dati dello
studio emerge anche la consapevolezza degli utenti cinesi nella
visione di Internet come mezzo utile per esprimere le loro opinioni e
che offre maggiore accesso ai canali informativi. Approfondimento
(http://click.be3a.com/click_it.html?ADVD=671967.12655.21.0505712.
Il fenomeno degli spyware
Il Center for Democracy and Technology ha pubblicato il rapporto
Ghosts in Our Machines: Background and Policy Proposals on the
'Spyware' Problem. Il rapporto mira a fare luce sul problema della
diffusione dei programmi "spyware", un problema la cui risoluzione
chiama in causa aspetti legali e tecnici. Approfondimento
(http://click.be3a.com/click_it.html?ADVD=671967.12655.24.0505712.
Ocse: un portale per la sicurezza
L'OCSE ha presentato nei giorni scorsi un nuovo portale il cui
obiettivo è quello di sensibilizzare e sviluppare una cultura
globale della sicurezza e di fungere da punto di raccolta e di
scambio di tutte le proposte nazionali e internazionali per
l'implementazione delle Linee Guida dell'Ocse per la Sicurezza
dei Sistemi informativi e delle reti. L'iniziativa si inserisce
al centro di un dibattito quanto mai attuale e importante, come
testimonia anche la recente decisione del Consiglio UE sulle
Telecomunicazioni relative alla creazione dell'Agenzia Europea
per la Sicurezza della Rete e dell'Informazione.
Approfondimento
(http://click.be3a.com/click_it.html?ADVD=671967.12655.28.0505712.
IDA: un osservatorio sull'Open Source
Il sito dell'IDA, Interchange of Data between Administrations,
dedica un nuovo spazio all'Open Source, un osservatorio che
approfondisce tematiche relative al software a codice sorgente
aperto e promuove la diffusione delle Best Practices. In
particolare, la nuova sezione introduce il concetto di Open
Source per gli utenti e presenta notizie interessanti per gli
esperti del web.
Approfondimento
(http://click.be3a.com/click_it.html?ADVD=671967.12655.29.0505712.
......................................................................
.: TEMI&APPROFONDIMENTI :.
......................................................................
Castells, il maratoneta della Network Society
di Carlo Formenti
L'affermazione secondo cui l'analisi sociologica sarebbe ormai incapace
di far fronte alla rapidità con cui evolvono i suoi oggetti, travolti
dal turbine della rivoluzione informatica e della globalizzazione
economica, è ormai divenuta luogo comune. In base a tale pregiudizio,
per scrivere qualcosa di sensato bisognerebbe diventare degli
"sprinter" dell'industria editoriale, e produrre esclusivamente istant
book concepiti come istantanee che ritraggano "in tempo reale" i
processi evolutivi, per poi essere buttati via a pochi mesi dalla
pubblicazione. A questo cliché non corrisponde certamente Manuel
Castells, "maratoneta" della sociologia che confessa di avere impiegato
dodici anni per completare la sua trilogia (millecinquecento pagine in
tutto) sulla Network Society. Un'opera monumentale che, grazie alla
Università Bocconi Editore è ora integralmente disponibile in italiano:
dopo il primo volume (La nascita della società in rete, uscito nel 2002)
sono infatti arrivati in rapida successione gli altri due (Il potere
delle identità e Volgere di millennio) che hanno completato l'impresa
negli ultimi mesi.
Tutto già vecchio, visto che le ultime pagine sono state scritte prima
del crollo del Nasdaq, avvenuto nella primavera del 2000? Assolutamente
no: anche se suona esagerato il giudizio di chi definisce questo lavoro
come "il Capitale della Information Age", non c'è dubbio che ci troviamo
di fronte a una pietra miliare che influenzerà per decenni il dibattito
sulla rivoluzione di fine secolo. Per cui si rassegni chi spera di
cavarsela scorrendo il pur utile Galassia Internet (una specie di
sintetico aggiornamento uscito quest'anno da Feltrinelli): per capire
davvero qualcosa dell'epoca in cui stiamo vivendo tocca smazzarsi
l'opera maggiore, di cui ci limiteremo qui a riassumere le tesi di fondo,
compendiate nel capitolo conclusivo del terzo e ultimo volume.
Il nuovo mondo in cui siamo entrati a partire dagli anni '60-'70 del
Novecento, scrive Castells, è il frutto della convergenza fra tre processi
indipendenti (punto di vista, notiamo per inciso, che implica il ruolo
accordato da Castells alla contingenza dei processi evolutivi, spazzando
via qualsiasi interpretazione deterministica della sua analisi):
1) la rivoluzione della ICT,
2) la crisi economica che ha colpito contemporaneamente (ma con esiti ben
diversi) capitalismo e socialismo,
3) l'esplosione di movimenti diversi fra loro (rivolte antiautoritarie,
femminismo, ambientalismo, ecc.) ma accomunati da una medesima ispirazione
libertaria.
Il primo effetto dell'incontro fra queste tre potenti forze (che
Castells non inquadra in un rigido ordine gerarchico) è la nascita di
una nuova forma di capitalismo: il capitalismo informazionale. Si
tratta di un capitalismo "indurito negli scopi ma incomparabilmente più
flessibile nei mezzi", un "modo di produzione" (anche se Castells usa
la categoria in modo un po' diverso da Marx) caratterizzato dalla
globalizzazione dei flussi economici (soprattutto finanziari), da una
eccezionale flessibilità organizzativa e dal rafforzamento del potere
del management nei confronti della forza lavoro. A tale evoluzione
corrisponde una rapida e radicale trasformazione del panorama geopolitico
del pianeta: 1) segmenti sociali, territori e interi paesi - privi di
interesse per le nuove dinamiche del capitalismo globale guidato dagli
Stati Uniti - vengono "disconnessi" dall'economia dei flussi governata
dalle reti informatiche e precipitano nella miseria, dando vita a una
sorta di Quarto Mondo; 2) il sistema statalista guidato dall'Urss
collassa di colpo, consegnando centinaia di milioni di esseri umani
allo sfruttamento selvaggio da parte di un neocapitalismo criminale,
mentre lo statalismo cinese sopravvive integrandosi nel capitalismo
globale e candidandosi al ruolo di potenza alternativa agli Stati Uniti.
Alla rivoluzione del capitalismo informazionale fa eco - pur senza
esserne in alcun modo un "rispecchiamento sovrastrutturale" - la
rivoluzione culturale dei movimenti. Benché indossassero - soprattutto
nella fase aurorale - panni ideologici neo marxisti, i movimenti
antiautoritari degli anni 60' e 70' non avevano, sostiene Castells,
nessun reale rapporto con la tradizione della sinistra e del movimento
operaio. Al contrario: la loro carica libertaria li proiettava ( basti
pensare a certi temi della cultura femminista e ambientalista) al di là
dell'orizzonte definito dalla contrapposizione destra/sinistra, ed essi
hanno potentemente contribuito a mettere in crisi idee, principi, valori
e comportamenti della sinistra tradizionale e di quelle istituzioni della
democrazia rappresentativa che erano state la "casa" di conquiste come
l'estensione del welfare e il riconoscimento del ruolo istituzionale dei
sindacati.
Le tre rivoluzioni - tecnologica, economica e culturale - hanno provocato
una progressiva frantumazione del legame sociale, innescando processi, da
un lato di individualizzazione dei percorsi biografici, dall'altro di
polarizzazione alto/basso. Verso l'alto si è assistito alla formazione di
una elite che corrisponde a un terzo della forza lavoro. Si tratta
soprattutto di produttori di informazione, dotati di istruzione elevata e
della capacità di adattare rapidamente le proprie competenze ai mutamenti
tecnologici. Attivi e culturalmente autodeterminati, questi lavoratori,
benché esposti a rischi di ritmi di lavoro ossessivi e supersfruttamento,
si considerano - sia in quanto hanno parziale accesso alle opportunità
generate dalla globalizzazione del capitale finanziario, sia in quanto
detengono risorse cognitive indispensabili al funzionamento dell'economia
della conoscenza - parte integrante delle nuove classe dirigenti. Verso il
basso, precipitano viceversa i due terzi della forza lavoro, vale a dire
quei lavoratori generici che si vedono sempre più privati di informazioni,
risorse e potere. Questi gruppi sociali, sempre più insicuri a causa del
declino del welfare, si attestano su trincee di disperata resistenza a tutela
dei valori della sinistra tradizionale - screditati e sconfessati dagli ex
ribelli degli anni '60, oggi cooptati nell'elite vincente del capitalismo
informazionale.
Completa il quadro della crisi epocale l'indebolimento di un sistema politico
che appare sempre più svuotato di potere a causa dell'irreversibile declino
dello stato-nazione. Oggi le battaglie che contano davvero si combattono
nell'arena dei media, il che non significa, sottolinea Castells, che siano i
media a detenere il potere: le nuove reti della comunicazione globale si
limitano a mettere in scena il potere che circola nelle reti, redistribuendo
le carte di un gioco in cui vinti e vincitori si scambiano spesso le parti.
Non resta dunque altra via d'uscita che restare fuori dal gioco? In effetti,
tale sembra essere la scelta, da destra, di nazionalismi, localismi,
separatismi etnici, da sinistra delle comuni culturali generate dai movimenti.
Il fatto è, scrive Castells, che questo tipo di scelte tendono a generare
ulteriori spinte alla frammentazione sociale piuttosto che all'integrazione.
Ma allora, che fare? Pur sottraendosi a quest'interrogativo che suscita il
ricordo di tante, infauste "traduzioni" pratiche della teoria sociale, Castells
non rinuncia a enunciare il suo punto di vista in merito alla porta stretta da
cui, nel prossimo futuro, potrebbe venire uno spiraglio di speranza per un
tentativo di trasformazione sociale. La scommessa è che le aspirazioni di
partecipazione dal basso sostenute dai movimenti possano trovare una almeno
parziale attuazione nell'esperimento di stato a rete che oggi sta nascendo in
Europa. E' vero che le istituzioni governate dalla tecnocrazia europea soffrono
di un pauroso deficit di rappresentanza democratica, ma è altrettanto vero che,
nel tentativo di colmare tale deficit, si è esteso sempre più il principio di
sussidiarietà, delegando una quantità crescente di decisioni politiche alle
istituzioni locali. Così il potere si distribuisce fra una serie di nodi di
peso e dimensioni diverse, le cui relazioni appaiono inevitabilmente
asimmetriche, ma questa pluralità di poteri sovrapposti e in competizione
(Castells parla in proposito di neomedievalismo istituzionale) genera rapporti
di interdipendenza che possono riequilibrare le regole del gioco. Spetta ai
movimenti sfruttare le opportunità di trasformazione create da questi spazi.
http://www.quintostato.it/archives/000516.html
......................................................................
.: IN EDICOLA :.
......................................................................
Titolo Revolution OS - Voci dal codice libero
Editore Apogeo
Autore Mari Alberto, Romagnolo Salvatore (a cura di)
Pagine 143
Supporto 1 DVD
ISBN 88-503-2154-6
Livello Per Tutti
Lingua Italiano
Pubbl. Ottobre 2003
Prezzo Euro 29,00
Web: http://www.revolution-os.com/
Nel libro: il Dizionario del codice libero, da Apache a Zope, a cura di
Alberto Mari e Salvatore Romagnolo
Nel DVD: un film di 85 minuti. Nelle interviste a Linus Torvalds, Richard
Stallman, Bruce Perens, Eric Raymond, Larry Augustin, Brian Behlendorf e
Michael Tiemann, la storia, i nomi, le aziende della rivoluzione Open Source
......................................................................
.: NEWS DALL'ASSOCIAZIONE :.
......................................................................
Ogni lunedì sera la sede dell'associazione resterà aperta dalle ore 21,00
per incontrarsi, conoscersi, discutere, smanettare.
Per chi vuole passare un po' di tempo con noi, l'appuntamento è in
via Nazionale Adriatica Nord, 92 - Pescara
Riferimenti utili alla pagina
http://metro.olografix.org/sede.html
Associazione Culturale Telematica
"Metro Olografix"
http://www.olografix.org
info@olografix.org
......................................................................
.: CREDITS :.
......................................................................
a cura di Loris "snail" D'Emilio
http://www.olografix.org/loris/
Hanno collaborato a questo numero:
Nicola "nezmar" D'Agostino
http://www.olografix.org/nezmar
Massimo "manray" Politi
Alessio "isazi" Sclocco
http://www.olografix.org/isazi