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Pacifisti dilagano a Londra. "Bloccate i telefonini dei manifestanti!", chiedono le autorità
- Subject: Pacifisti dilagano a Londra. "Bloccate i telefonini dei manifestanti!", chiedono le autorità
- From: Alessandro Marescotti <a.marescotti@peacelink.it>
- Date: Thu, 20 Nov 2003 14:45:34 +0100
DAVANTI AL PALAZZO REALE
«Fuori dall’Iraq»
La protesta dilaga
nel centro di Londra
Londra. Cortei e manifestazioni erano previsti solo per oggi. Ma le
proteste contro Bush dilagavano già ieri. Migliaia di manifestanti sono
scesi nelle strade della capitale contro la visita del presidente
americano. Sit-in, cortei improvvisati, si sono tenuti un po’ ovunque, fino
ad «assediare» Buckingham Palace. Nessun incidente di rilievo, anche se i
dimostranti si sono fronteggiati per ore con un gigantesco spiegamento di
polizia. «Bush, assassino», «Via dall’Iraq», «Bush e Blair macellai», erano
alcuni degli slogan riservati al capo della Casa Bianca ed al suo più
fedele alleato.
I servizi di sicurezza hanno fatto cancellare l'uscita del presidente nei
giardini di Grosvenor Square per visitare il memorial da poco inaugurato e
dedicato ai caduti degli attentati terroristici dell'11 settembre. La
posizione di Bush sarebbe stata troppo esposta e vicina ai manifestanti che
percorrono da martedì le strade della capitale. Il loro numero per ora non
sembra preoccupare le forze di polizia, che in modo massiccio controllano
il centro della città ma che non hanno potuto evitare l'arrivo sul Mall,
davanti a Buckingham Palace, di centinaia di manifestanti che lanciano
slogan e che hanno preso a pugni e poi distrutte una serie di immagini del
presidente Usa.
Sotto un cielo prettamente londinese, la prima giornata della visita di
stato di Bush e signora è trascorsa senza apparenti scossoni. La sveglia
nelle stanze della «Belgian Suite» di Buckingham Palace è stata
accompagnata dalla notizia di un giornalista del Daily Mirror infiltrato a
palazzo; poi l'incontro formale con la Regina Elisabetta, il Duca di
Edimburgo, il premier Tony Blair, ministri e dignitari. Un rapido passaggio
alla Royal Collection e subito dopo l'incontro con i due leader
dell'opposizione, il conservatore Michael Howard ed il liberal-democratico
Charles Kennedy.
Subito dopo l'importante intervento alla Banqueting House ha riportato la
visita alle sue motivazioni essenziali, schiacciate in questi giorni dai
problemi organizzativi sia sul fronte della sicurezza sia su quello delle
manifestazioni degli anarchici e degli aderenti a «Stop the war». In realtà
questi aspetti continuano a tenere banco su giornali e televisioni. Da un
lato l'anello ferreo segnato dalle forze di sicurezza, che rende il centro
politico della capitale come una cittadella assediata, dall'altro la
massiccia presenza di polizia e altre forze di sicurezza è un dato che
impressiona, sia per i numeri degli agenti impegnati sia per
l'organizzazione che è stata allestita per questi tre giorni e mezzo di
visita di stato.
Le paure dei responsabili dei servizi americani permangono altissime. Dopo
il cambiamento di programma per Bush è emerso anche che era stato chiesto
ai gestori degli impianti di telefonia mobile di isolare le aree dove si
trova il presidente Usa; la richiesta sarebbe mirata a rendere difficili i
collegamenti tra i manifestanti in modo da impedire loro di avvertire altri
gruppi e organizzare gli spostamenti. Scotland Yard, secondo il Times,
avrebbe sperimentato con succeso questa tattica nelle sorse settimane in
alcune zone fuori Londra. Ma qualunque sia la reale motivazione, i gestori
dei sistemi avrebbero respinto l'ipotesi. Orange, il secondo gestore di
telefonia mobile del Paese, ha parlato di «isteria», mentre sia Orange sia
Vodaphone hanno ricordato che un provvedimento del genere è ipotizzabile
solo in caso di emergenza nazionale. E non è questo il caso della visita di
stato di George W Bush.
Sul versante dei manifestanti la loro azione si è fatta più intensa nel
pomeriggio e si è rafforzata mano a mano che sono passate le ore. In
mattinata c'era stato un coreografico corteo che voleva prendere in giro le
sfilate ufficiali, poi manifestanti provenienti dall'Università di Londra
si erano congiunti a Trafalgar Square in un alternarsi di azioni di
protesta e di svago, con rullare di tamburi e musiche latino americane.
Fonte: Il Mattino on line 20/11/03