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IRAQ: ASSOCIAZIONE OBIETTORI NONVIOLENTI, SOLIDARIETA’ A MONS NOGARO



IRAQ: ASSOCIAZIONE OBIETTORI NONVIOLENTI, SOLIDARIETA' A MONS NOGARO

L'Associazione Obiettori Nonviolenti esprime solidarietà a Mons. Raffaele
Nogaro, Vescovo di Caserta, duramente criticato da rappresentanti del
Governo per le parole pronunciate nell'omelia di domenica scorsa. Mons.
Nogaro, nella stessa linea tracciata da Giovanni Paolo II ha affermato che:
"Fenomeni come il terrorismo non si combattono con le armi. Bisogna fare
attenzione a non esaltare il culto dei martiri e degli eroi della patria
strumentalizzando la morte di questi nostri giovani per legittimare guerre
ingiuste".
"Esiste ancora la democrazia dove ognuno può esprimere liberamente le sue
idee - dichiarano Massimo Paolicelli ed Enrico Maria Borrelli,
rispettivamente presidente e portavoce nazionale dell'Associazione Obiettori
Nonviolenti - o siamo già in un regime di guerra dove viene messo alla
berlina chiunque osi esprimere qualsiasi forma di dissenso? Quello che non
porta rispetto alle vittime non è Mons. Nogaro, ma è il Governo con la
squallida operazione che ha messa in piedi in questi giorni. Infatti si è
tentato di confondere il lutto ed il dolore che ha colpito l'intera nazione
per la morte di 19 italiani con un consenso alla guerra in Iraq che non
c'era, non c'è e non ci sarà mai. Contare le persone recatesi a rendere
omaggio ai giovani morti e lanciare l'esposizione del tricolore, è sembrata
una risposta a distanza alla manifestazione del 15 febbraio scorso ed alla
esposizione delle bandiere della pace. Ci dispiace ma è un terreno sul quale
non scendiamo. Siamo vicini alle famiglie dei morti italiani, ed in
particolare a quella di Marco Beci, che era un obiettore di coscienza, anche
se nessuno in questi giorni lo ha ricordato, come siamo vicini a tutte le
vittime delle guerre e del terrorismo. Ma non ci stancheremo mai di
affermare, come Mons. Nogaro, che - concludono Paolicelli e Borrelli -
fenomeni come il terrorismo non si combattono con le armi, strumenti, che
non fanno altro che alimentarlo, come i fatti di questi ultimi giorni stanno
tristemente a testimoniarlo".

Roma, 19 novembre 2003