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INFORMATION GUERRILLA
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VITTIME DEL TERRORISMO DI STATO

In Iraq quattordici soldati italiani sono stati uccisi e altri feriti.

Li ha uccisi questo governo e la sinistra complice
che li hanno mandati a combattere una delle guerre piu' ingiuste ipocrite e
orrende.

Questi assassini ora piangono lacrime di coccodrillo ma persistono, con Bush,
nell'intento di portare la loro "democrazia" in Iraq con la guerra.

Che l'Italia esca da questa carneficina.
Che il governo degli assassini se ne vada.
Che la sinistra dei complici si vergogni.

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BODY BAGS

0. E che s'aspettavano? D'essere accolti a Refosco e polenta? Ce n'est
qu'un debut.

1. I "nostri" soldati"? I "nostri" carabinieri? I *loro* carabinieri ce li
ricordiamo molto bene in via Tolemaide, a Genova. Dei *loro* soldati
ricordiamo le torture in Somalia, la morte di Emanuele Scieri e lo
"zibaldone" del generale Enrico Celentano.

2. I *loro* soldati sono in Iraq per difendere gli yacht e le Ferrari dei
petrolieri, il cancro ai polmoni, il caldo da schiattare e, non ultimo, il
crocifisso sul muro della scuola. Nobili cause per le quali paghiamo le
tasse.

3. I *loro* soldati continueranno a morire anche quando torneranno a casa.
Quelli utilizzati in Kosovo stanno morendo come mosche. Zirconio e altri
metalli pesanti nel loro sangue. I proiettili a uranio impoverito che la
commissione Mandelli aveva giudicato innocui, e che in Iraq erano pioggia
quotidiana. Non c'e' da attendersi che questi morituri si ribellino, sono
programmati per obbedire.
WU MING

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UN PONTE PER: CORDOGLIO PER LE VITTIME, IMMEDIATO RITIRO DEL CONTINGENTE

Il grave attentato che ha colpito il contingente italiano in Iraq era
prevedibile, lo temevamo e purtroppo e' accaduto
Il nostro primo pensiero va ai famigliari delle vittime italiane ed
irachene di questa grande e assurda tragedia a cui facciamo giungere il
nostro cordoglio e la nostra solidarieta'.
Ma la solidarieta' non puo' esimerci dal richiamare quello che abbiamo
affermato da sempre:
l'invio del contingente militare ha di fatto trasformato il nostro paese in
una "potenza occupante".
La missione italiana non e' una missione di pace, i nostri soldati sono in
guerra.
Riteniamo irresponsabile e immorale mettere in gioco la vita dei giovani
del nostro paese, mandati in Iraq contro la volonta' del popolo italiano, a
sostegno della guerra di Bush e per permettere al nostro governo di
partecipare ai lucrosi contratti della ricostruzione.
Oggi piu' che mai e' necessario ritirare immediatamente il contingente
italiano prima che altri tragici episodi luttuosi si ripetano.
L'Italia deve unirsi ai paesi europei come Francia e Germania che non hanno
mandato soldati e stanno adoperandosi per la rstituzione del paese agli
iracheni dando pieno mandato allíOnu per gestire la difficile situazione e
avviare un reale processo di democratizzazione.
Oggi piu' che mai e' necessario che il popolo della pace si mobiliti perchÈ
cessi líoccupazione dellíIraq e venga restituito il paese agli iracheni.

Roma, 12 novembre 2003

Lello Rienzi - Un Ponte Per http://www.unponteper.it

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