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La chiesa e gli OGM
ITALY 6/11/2003 16:08
MISSIONARI ITALIANI SU SEMINARIO OGM
Church/Religious Affairs, Standard
L'utilizzo degli Organismi geneticamente modificati, meglio noti come
'Ogm', nella lotta contro la fame, ha acceso un vivace dibattito nel mondo
cattolico. Se ne parlerà lunedì e martedì prossimi a Roma in un seminario
promosso dal Pontificio Consiglio 'Justitia et Pax'. A questo riguardo la
preoccupazione della CIMI (Conferenza degli istituti missionari in Italia)
e di numerose componenti del mondo missionario è duplice. Essa riguarda
l'applicazione del principio di precauzionalità, peraltro condiviso dai
governi europei. Il mondo della scienza è infatti ancora diviso in merito
al giudizio sulle possibili controindicazioni, a medio e lungo termine,
legate all'assunzione di questi alimenti. Ma ciò che preoccupa maggiormente
è il meccanismo economico che soggiace all'utilizzo dei suddetti 'Ogm'. Al
di là del pur lecito principio cautelativo - che se applicato dovrebbe
valere per tutti, ricchi e poveri - vi è la questione del 'business', e più
precisamente del diritto di proprietà sulle sementi 'Ogm', che
indiscutibilmente, anche alla luce dei principi dell'etica sociale della
Chiesa Cattolica, non farebbe che acuire la dipendenza dei Paesi poveri dai
Paesi ricchi. La distribuzione di sementi' Ogm', nelle aree di emergenza,
determinerebbe infatti la 'mercificazione della solidarietà', trattandosi
di 'prodotti brevettati', non riproducibili. Al cardinal Renato Martino,
presidente del Pontificio Consiglio 'Justitia et Pax', vanno la stima per
il servizio che svolge e la certezza dei missionari e delle missionarie che
saprà farsi interprete delle istanze delle Giovani Chiese e dei Popoli del
Sud del Mondo. La Chiesa Cattolica ha infatti seguito con particolare
interesse e sollecitudine ogni sviluppo, in campo economico, per la
soluzione di un dramma che affligge così larga parte dell'umanità. Vi è
pertanto la convinzione, da parte della CIMI, che nella lotta contro la
fame vengano adottate le strategie politiche, peraltro già enunciate e
scarsamente applicate, nel delicato campo della cooperazione allo sviluppo.
Se da una parte vi è ampia documentazione sulle eccedenze alimentari dei
Paesi Occidentali, dall'altra la CIMISU invoca un'equa distribuzione delle
ricchezze mondiali a cui sono legati i processi di pacificazione nelle
periferie affamate del villaggio globale. [CO]
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