[Date Prev][Date Next][Thread Prev][Thread Next][Date Index][Thread Index]

interessi italiani in Venezuela



Interessi italiani in Venezuela

Chi vuole la crisi sociale venezuelana?

Si parla molto degli interessi americani dietro la crisi del Venezuela, ma 
la presenza delle imprese italiane in quel paese é piuttosto diffusa 
considerata anche la grande comunità italiana residente in terra 
venezuelana. Questa presenza contribuisce da molti anni allo sviluppo della 
nazione, e adesso rischia di venire a meno per conseguenza delle azioni e 
decisioni del attuale governo. Con la decrescita e chiusura di queste 
imprese, come ormai sta accadendo, non si perdono soltanto soldi ma 
centinaia di migliaia di posti di lavoro.

Prima di puntare le dita per cercare un "colpevole" alla crisi, bisogna 
ricordare che i venezuelani vogliono e hanno il diritto di lavorare e 
progredire, come qualsiasi cittadino del mondo. Allego un riassunto dei 
principali investimenti italiani nel Venezuela e per chiudere porgerei 
queste domande: la "colpa" è delle multinazionali? degli investitori? del 
italiano che acquisisce azioni della TIM o della AGIP? Del utente 
d'elettricità generata dalla ENEL?

Petrolchimica: settore nel quale Snamprogetti ha realizzato diversi 
impianti di fertilizzanti e un impianto di urea e ammoniaca grass-roots del 
quale detiene una partecipazione del 25%.

L'Agip ha firmato un accordo riguardante l'area occidentale del Golfo di 
Paria per

l'esplorazione del gas e del petrolio oltre a detenere una quota del 40% 
nella partnership con la societá petrolífera internazionale CONOCO. 
Ultimamente l'Agip ha acquistato la societá petrolífera britannica LASMO 
(ENI DACION) la cui presenza nel Paese é piuttosto sviluppata.

Energia: già dal 1995 il governo italiano approvò un decreto che autorizza 
l'impiego della Orimulsion per la generazione elettrica. L'ENEL, dopo 
l'esito positivo ottenuto nell'utilizzo della Orimulsion, é in attesa di 
firmare un accordo per la costituzione di una joint venture con Bitor 
(Bitumenes del Orinoco, societá filiale di PDVSA) destinata alla gestione 
di un nuovo impianto di produzione di Orimulsion in Venezuela che 
garantisca una produzione effettiva di 6,5 milioni di tonnellate annue.

Agroindustria: nel settore agroalimentare la Parmalat ha acquistato la 
societá lattiero-casearia statale INDULAC e realizzato investimenti pari a 
circa 17 milioni di USD in impianti di produzione, distribuzione e 
fornitura di assistenza tecnica agli allevatori.

Infrastrutture: Astaldi,Ghella-Sogene, Trevi SpA, Impregilo partecipano in 
diversi lavori tra cui la costruzione della prima tappa del sistema 
integrale di collegamento ferroviario Caracas-Puerto Cabello, la 
Metropolitana Caracas-Los Teques e quella di Valencia. L'Ansaldo sta 
partecipando a due importanti licitazioni: per la trasformazione a gas di 
una centrale termoelettrica e di una sottostazione. Il Grupo Techint é 
presente in Venezuela dal 1957 nei settori dell'ingegneria industriale e 
siderurgico. Il Grupo Trevi come fornitore di servizi e macchine per la 
perforazione del sottosuolo

Trasporti: nel settore dei vecoli industriali é presente la Iveco. La Fiat 
ha trasferito l'attivitá produttiva in Brasile nel 1999, pur mantenendo una 
quota nel mercato venezuelano degli autoveicoli pari al 9% . Nel settore 
dei Pneumatici , la Pirelli gioca un ruolo fondamentale dal 1990, anno in 
cui ha rilevato il pacchetto maggioritario della ditta Neumaven 
(extecnologia Uniroyal) e ha realizzato investimenti pari a 80 milioni di USD.

Difesa: sono state incluse trattative per importanti contratti con il 
Ministero della Difesa dalla ditta Alenia.

Telecomunicazioni: la tecnología Olivetti é presente da alcuni decenni in 
Venezuela. Nel novembre del 2000 TIM inizia dal Venezuela la sua espansione 
in sud America: in quell'anno la TIM del gruppo Telecom Italia ha siglato 
un accordo per l'acquisizione di una quota di controllo della società 
DIGITEL, importante operatore radiomobile del Venezuela. Attualmente la 
quota di partecipazione detenuta da TIM in Digitel è del 67,12%, con una 
media di ricavi di 80 mln di euro annui.



  Silvia Consolini


Fonti principali: Istituto Nazionale per il Commercio Estero, 
www.investor.tim.it, www.bitoritalia.com