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PERCHE' VOGLIONO SPOSTARE IL PROCESSO PER LA DIAZ?
- Subject: PERCHE' VOGLIONO SPOSTARE IL PROCESSO PER LA DIAZ?
- From: "carlo" <carlo@inventati.org>
- Date: Thu, 23 Oct 2003 15:43:41 +0200
COMUNICATO STAMPA
23 ottobre 2003
PERCHE' VOGLIONO SPOSTARE IL PROCESSO PER LA DIAZ?
Negli ultimi giorni abbiamo assistito ad una ridda di notizie, spesso
incontrollate, quale quella di un possibile spostamento del processo per
l'assalto alla scuola Diaz da Genova a Torino oppure i veleni delle
dichiarazioni di alti funzionari indagati. In altri casi si tratta di
notizie vecchie e già smentite dagli interessati, quali quella di una
presunta connivenza del Genoa Social Forum e dei manifestanti pacifici con
i black-bloc.
L'operazione in atto è estremamente chiara: gettare discredito sui
magistrati, sugli organizzatori delle manifestazioni del G8, sui
manifestanti, sulle vittime della violenza delle Forze dell'Ordine alla
Diaz, a Bolzaneto, nelle piazze di Genova. Creare un clima di confusione
generalizzato dove si mischiano e confondono le vittime delle violenze con
chi le ha perpetrate; fare in modo che il processo per la Diaz non si
faccia, né a Genova, né a Torino.
Noi non entriamo nel merito delle motivazioni che potrebbero portare alla
richiesta di spostamento del processo, ma ribadiamo i fatti finora appurati
dai magistrati che hanno concluso le indagini su Diaz e Bolzaneto. Gli atti
delle inchieste compongono un quadro allarmante di abusi, falsi, violazione
delle leggi, disprezzo per le regole di base della democrazia da parte di
chi è chiamato e tenuto a difenderle.
Noi chiediamo che vengano individuate tutte le responsabilità fino ai più
alti livelli, senza impunità o protezioni per alcuno; la magistratura deve
poter procedere con il massimo di serenità e di rigore, in piena autonomia.
Concludiamo ricordando che dalla Scuola Diaz sono usciti più di 80 feriti
sui 93 manifestanti arrestati e pensiamo che quanto da loro denunciato, e
successivamente riscontrato dai magistrati, parli da sé:
a.. una manifestante è stata colpita con manganellate alla testa e in
varie parti del corpo, presa a calci nel petto, nella pancia già ferita
alla testa e sanguinante, nuovamente colpita, a terra immobilizzata, con
calci alla testa;
b.. un altro è stato colpito con manganellate, colpito ripetutamente a
calci già a terra e ferito e investito dal getto di polvere di estintore
sulle ferite sanguinanti:
c.. un'altra ancora è stata percossa ripetutamente con manganellate alla
testa e alle spalle, caduta a terra percossa con calci alla schiena e al
petto, presa per i capelli e sollevata, calciata in mezzo alle gambe,
sbattuta contro un muro, manganellata ancora e presa a calci al petto e al
ventre, successivamente trascinata per i capelli lungo alcune rampe di
scale, colpita ancora da tutti i lati con manganelli;
e potremmo continuare così per altri 80 casi e raccontare ancora della
notte "cilena" alla scuola Diaz. Noi chiediamo a nome dei feriti della Diaz
e di Bolzaneto la trasparenza e la correttezza dei mezzi di informazione,
l'attenzione della società civile; perché i processi per la Diaz e
Bolzaneto si facciano a Genova, perché quello che è successo a Luglio del
2001 non succeda più.
Enrica Bartesaghi
Presidente Comitato Verità e Giustizia per Genova
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