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[AI] Il Papa: "Mi rallegro della Marcia Perugia-Assisi"
- Subject: [AI] Il Papa: "Mi rallegro della Marcia Perugia-Assisi"
- From: Alessandro Marescotti <a.marescotti@peacelink.it>
- Date: Mon, 13 Oct 2003 09:26:19 +0200
MARCIA PACE: PAPA, EUROPA E PACE, L'UNA RICHIAMA L'ALTRA
ASSISI (PERUGIA), 12 OTT - ''Mi rallegro con gli organizzatori e i
protagonisti della Marcia Perugia-Assisi che in questa benemerita
iniziativa hanno voluto unire le due dimensioni: l'Europa e la pace.
Potremmo dire che esse si sostengono a vicenda: l'una richiama l'altra''.
E' quanto sottolinea Giovanni Paolo II in un messaggio letto dal vescovo di
Assisi, mons. Sergio Goretti, dal loggiato del Sacro Convento, ai
partecipanti alla Marcia per la pace Perugia-Assisi. ''Da giovane - scrive
il Papa - ho potuto constatare per esperienza personale il dramma di
un'Europa priva della pace. Cio' mi ha ancor piu' spinto ad operare
instancabilmente perche' l'Europa ritrovasse la solidarieta' nella pace e
divenisse, tra gli altri Continenti, artefice di pace, dentro e fuori dei
suoi confini. Sono convinto che si tratta di una missione da riscoprire in
tutta la sua forza ed urgenza. E' necessario che il Contienete europeo,
rifacendosi alle sue nobili tradizioni spirituali, sappia spendere con
generosita', a favore dell' intera umanita', il suo ricco patrimonio
culturale maturato alla luice del Vangelo di Cristo. E' questo l'auspicio
che affido alla materna intercessione di maria, regina della pace, e di san
Francesco, profeta di pace''.
Nel messaggio il Papa ricorda che ad Assisi, nel 1986, per la prima volta,
invito' ''per un significativo incontro i responsabili delle varie
religioni. Oggi, come allora - prosegue il pontefice - ho davanti agli
occhi la grande visione del profeta: tutti i popoli in cammino dai diversi
punti della Terra per raccogliersi attorno a Dio come un'unica, grande
famiglia. E' il sogno della speranza che spinse il mio venerato
Predecessore, il beato Giovanni XXIII, a scrivere la 'Pacem in terris', di
cui ricordiamo quest'anno il quarantesimo anniversario, e che codesta
marcia della pace intende commemorare''. ''Occorre riconoscere - sottolinea
Giovanni Paolo II - che forse in questi anni non si e' investito molto per
difendere la pace, preferendo piuttosto, talora, destinare ingenti risorse
all'acquisto di armi. E' stato come se si 'sprecasse' la pace. Non poche
speranze si sono spente. La cronaca quotidiana ci ricorda che le guerre
continuano ad avvelenare la vita dei popoli, soprattutto dei Pesi piu'
poveri. Come non pensare alla persistente violenza che insanguina, ad
esempio, il medio Oriente e, in particolare, la Terra Santa? Come restare
indifferenti di fronte ad un panorama di conflitti che si allarga sempre
piu' e interessa varie parti della terra?''. ''Che fare? Malgrado le
difficolta' - afferma il Papa - non bisogna perdere la fiducia. E' doveroso
continuare ad operare per la pace, ad essere artefici di pace. La pace e'
un bene di tutti. Ciascuno - conclude Giovanni Paolo II - e' chiamato ad
essere costruttore di pace nella verita' e nell'amore''.
ANSA 12/10/2003 16:18
"Occorre riconoscere che forse in questi anni non si è investito molto per
difendere la pace, preferendo piuttosto, talora, destinare ingenti risorse
all'acquisto di armi. È stato come se si 'sprecasse' la pace. Non poche
speranze si sono spente. La cronaca quotidiana ci ricorda che le guerre
continuano ad avvelenare la vita dei popoli, soprattutto dei Paesi più
poveri". (dal messaggio di Giovanni Paolo II ai partecipanti alla marcia
della pace 'Perugia - Assisi)
(agenzia Misna)