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[AI] - Le responsabilit à dell’Europa per il diritto all’acqua



Fonte: Unimondo
http://www.oneworld.net/article/view/70145/1/

Le responsabilità dell’Europa per il diritto all’acqua

Riccardo Petrella all'Onu dei popoli
Paolo Cantarelli, Presidente ACCDT-COOP, ha coordinato il seminario che
l’Onu dei Popoli ha dedicato al tema dell’acqua e alla responsabilità
europea nel preservare questo fondamentale diritto per tutti.

Mario Soares, Presidente Comitato Internazionale Contratto Mondiale
dell’Acqua, ha iniziato il suo intervento considerando che pace ed acqua
sono concetti strettamente legati. Nel nostro mondo globalizzato dove il
libero commercio è presentato come strumento di democrazia, accade che
anche l’acqua diventi un bene meramente economico, non più un valore
collettivo. L’Europa - dice Soares - non si sottrae al processo di
mercificazione e privatizzazione dell’acqua. E’ davvero scandaloso che
nella nuova Costituzione europea non ci sia alcun accenno all’acqua.
L’Europa deve riconoscere la propria responsabilità difendendo il diritto
all’acqua e il diritto alla vita.

Il Presidente del Comitato italiano del Contratto mondiale dell’acqua
Riccardo Petrella ha quindi elencato una serie di importanti sfide che la
società civile ha l’obbligo di affrontare per difendere il diritto
all’acqua:
- Smascherare la retorica che l’Unione Europea manifesta quando prevede di
garantire a tutti l’accesso all’acqua entro il 2020 ma in realtà non fa
nulla, non opera alcun importante cambiamento strutturale.
- Considerare il bene acqua come bene comune dell’umanità evitando
assolutamente la sua mercificazione, la “petrolizzazione” dell’acqua.
- Affermare la democrazia. L’acqua dimostra chiaramente che ora le società
europee non sono democratiche ma oligarchiche ed esclusive.
- Adoperarsi perché nell’impianto della Costituzione europea (che una
volta approvata sarà valida per i prossimi 50 anni) venga riconosciuto il
diritto all’accesso all’acqua. Petrella invita tutti i cittadini a
mobilitarsi per questo tramite una campagna di invio di e-mail al
Presidente del Parlamento Europeo Cox, e al Presidente della Commissione
Europea Prodi (per informazioni scrivere a riccardopetrella@yahoo.fr).
- Chiedere una politica comune agricola che non sia disastrosa per il
resto del mondo. Perché non continui l’iniquo meccanismo che porta
l’Europa a destinare, tramite i sussidi agricoli, circa 1000 euro all’anno
per ogni mucca europea , cioè venti volte l’importo destinato invece in
aiuti allo sviluppo nei paesi impoveriti.
- Costituire un nuovo cooperativismo finanziario mosso da principi etici
che vada a sostituire la Banca Mondiale e il Fondo Monetario
Internazionale.
- Chiedere con forza un risparmio idrico e investimenti volti alla
riduzione delle perdite nelle tubature. In Europa oggi lo spreco nelle
tubature è del 30-40%, bisogna arrivare al 10%.

Rosario Lembo, Presidente del CIPSI, ha quindi sottolineato il valore
della solidarietà internazionale che si afferma attraverso il
riconoscimento dell’acqua come bene comune e ha affermato che il welfare
da locale si traduce in internazionale attraverso percorsi di
progettualità e condivisione.

L’intervento di Vandana Shiva, Fondatrice del Movimento Navdanya
Fondazione Indiana di ricerche per la scienza, tecnologia ed ecologia, ha
ricordato la sacralità dell’acqua del fiume Gange centellinata nelle
cerimonie religiose e che ora tramite la privatizzazione operata dalla
Suez non è più bene comune; il fiume ora è stato mercificato e l’acqua
costa alla popolazione circa dieci volte più di prima attraverso contratti
commerciali che sostituiscono le leggi. Vandana Shiva ha poi raccontato
degli abusi operati in India dalla Coca Cola che sottrae enormi quantità
d’acqua dalla falda acquifera. Il 9 agosto 2002 è iniziata una campagna di
mobilitazione per salvare il Gange. Sono soprattutto le donne nei villaggi
a promuovere una sensibilizzazione sul diritto all’acqua. Vandana Shiva ha
infine dato appuntamento a tutta la società civile a Deli per il prossimo
Forum Mondiale dell’Acqua che precederà il Forum Sociale Mondiale.

Valquiria Alves Smith Lima, Presidente Associazione “un milione di
cisterne” e coordinatrice esecutivo di ASA, ha parlato infine del grande
paradosso brasiliano che detiene i bacini idrografici più grandi del mondo
e il 14% di acqua dolce mondiale, tuttavia il 20% della popolazione non ha
accesso all’acqua, il 50% non dispone di fognature e l’80% dell’acqua
arriva ai fiumi senza essere depurata. Le comunità in Brasile si sono
mobilitate nel progetto “fame zero sete zero” sostenuto dal Governo Lula
per contrastare la privatizzazione dell’acqua. (RB