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[AI] "MAI PIU' COME AL G8": PETIZIONE ALLA MARCIA DELLA PACE



COMITATO VERITA' E GIUSTIZIA PER GENOVA

Comunicato stampa



"MAI PIU' COME AL G8": PETIZIONE ALLA MARCIA DELLA PACE



Una petizione popolare dal titolo "Mai più come al G8": è un'iniziativa del
Comitato Verità Giustizia per Genova. Domenica, alla marcia per la pace
Perugia-Assisi, il comitato sarà presente con due gazebo per la raccolta
delle firme. La petizione chiede ai presidenti di Camera e Senato il varo
di alcuni progetti di legge, giacenti in parlamento, presentati dopo i
fatti di Genova del 2001: questi progetti, secondo il comitato, compongono
una sorta di "programma minimo" per la tutela e l'affermazione dei diritti
civili. Le proposte riguardano l'istituzione di una commissione
parlamentare d'inchiesta sui fatti di Napoli (marzo 2001) e Genova (luglio
2001); l'introduzione del reato di tortura; la riconoscibilità, attraverso
codici alfanumerici sulle divise, degli agenti in servizio di ordine
pubblico; l'introduzione delle tecniche della nonviolenza nella formazione
degli agenti; la moratoria dell'uso del gas Cs nei lacrimogeni in dotazione
alle forze dell'ordine.

"Crediamo che l'esperienza fatta a Genova debba servire come lezione anche
per il parlamento - sostiene Enrica Bartesaghi, presidente del Comitato
Verità e Giustizia per Genova -. Il dopo Genova non riguarda solo la
magistratura, ma l'intera società, perciò chiediamo ai cittadini di
sostenere quelle iniziative di legge che possono avvicinarci al nostro
obiettivo, cioè che gli abusi e le violazioni dei diritti compiuti a Napoli
e al G8 nel 2001 non si ripetano mai più".

Il Comitato Verità e Giustizia per Genova ha anche diffuso il testo di un
appello "Genova, per la democrazia e i diritti", nel quale si sostiene, fra
l'altro, con riferimento alle inchieste sulla Diaz e Bolzaneto da poco
concluse: "Ci sentiamo vicini alle vittime e ai testimoni di quei fatti, e
chiediamo ai cittadini democratici di unirsi al nostro appello per la
difesa della legalità, delle garanzie costituzionali, dei diritti civili.
La magistratura deve procedere con il massimo di serenità e di rigore, in
piena autonomia". Il primo firmatario è Giulietto Chiesa, presidente
onorario del comitato: fra gli altri compaiono Vittorio Agnoletto, Tom
Benetollo (presidente Arci), don Albino Bizzotto e don Andrea Gallo, Dario
Fo e Franca Rame, gli scrittori Maurizio Maggiani e Stefano Tassinari.
L'appello è sottoscritto anche da 60 parlamentari appartenenti a tutti i
partiti del centro sinistra e a Rifondazione comunista. Qualche nome:
Fausto Bertinotti, Graziella Mascia, Gigi Malabarba e tutti i parlamentari
del Prc; Dario Franceschini, Antonio Maccanico e altri della Margherita;
Enrico Buemi dello Sdi; Katia Belillo e altri del Pdci; Paolo Cento,
Francesco Martone e altri dei Verdi; una ventina di deputati e senatori dei
Ds, fra cui Tana De Zulueta, Daria Bonfietti, Giuseppe Caldarola, Carlo
Leoni, Franco Bassanini, Nuccio Iovene.