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Amnesty International, Oxfam e Iansa lanciano una campagnamondiale sul commercio di armi, "pericolosamente privo di regole"
- Subject: Amnesty International, Oxfam e Iansa lanciano una campagnamondiale sul commercio di armi, "pericolosamente privo di regole"
- From: "Ufficio Stampa Amnesty " <press@amnesty.it>
- Date: Thu, 9 Oct 2003 16:14:40 +0200
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ContenGent.mi tutti,
vi trasmettiamo il comunicato stampa della Sezione Italiana di
Amnesty International:
Amnesty International, Oxfam e Iansa lanciano una campagna mondiale sul
commercio di armi, "pericolosamente privo di regole"
Grazie per la cortese attenzione
Per ulteriori informazioni, approfondimenti ed interviste:
Amnesty International Ufficio Stampa
Tel. 06 44.90.224 cell. 348-6974361 e-mail: press@amnesty.it
COMUNICATO STAMPA
AMNESTY INTERNATIONAL, OXFAM E IANSA LANCIANO UNA CAMPAGNA MONDIALE SUL
COMMERCIO DI ARMI, "PERICOLOSAMENTE PRIVO DI REGOLE"
Il commercio mondiale di armi è pericolosamente privo di regole e fa sì che
queste finiscano nelle mani di governi repressivi, autori di violazioni dei
diritti umani e organizzazioni criminali. Per affrontare questo problema,
tre organizzazioni internazionali hanno lanciato oggi, in oltre 50 paesi,
la campagna mondiale Control Arms, "Controllare le armi". Gli obiettivi
della campagna sono ridurre la proliferazione e l'uso illegale delle armi e
convincere i governi a istituire un accordo vincolante sul commercio delle
armi.
La proliferazione e l'uso illegale delle armi hanno raggiunto un livello
critico, alimentando violazioni dei diritti umani, povertà e conflitti.
Ogni minuto una persona rimane uccisa dalla violenza delle armi e molte
altre subiscono abusi e ferite gravi. Tuttavia le armi rappresentano, a
livello mondiale, un affare lucroso e privo di regole.
I controlli nazionali sul commercio delle armi sono pieni di scappatoie. La
facile disponibilità delle armi favorisce l'incidenza della violenza, è il
detonatore dei conflitti e la causa del prolungamento delle guerre, in cui
le popolazioni civili sono sempre più prese di mira. I conflitti e la
criminalità armata impediscono agli aiuti di raggiungere chi ne ha
disperato bisogno e sono spesso causa della mancanza di assistenza
sanitaria ed educazione.
Gli attacchi dell'11 settembre e la conseguente "guerra al terrore" hanno
alimentato la proliferazione di armi piuttosto che favorire un impegno
politico per controllarne la diffusione. La "guerra al terrore" ha
significato l'aumento delle esportazioni di armi, soprattutto da parte di
Stati Uniti e Gran Bretagna, verso i cosiddetti "nuovi alleati" (come
Pakistan, Indonesia e Filippine), a prescindere dalle preoccupazioni per la
situazione dei diritti umani o per lo sviluppo di questi paesi.
<<Ogni anno centinaia di migliaia di persone vengono uccise, torturate,
stuprate e costrette ad abbandonare le proprie terre a causa dell'uso
illegale delle armi. In un periodo in cui la "guerra al terrore" domina
l'agenda internazionale, dovrebbe esserci un rinnovato interesse per il
controllo delle armi. E invece, accade l'opposto. Il circolo vizioso fra
trasferimenti delle armi, conflitti e violazioni dei diritti umani può e
deve essere fermato>> - ha dichiarato Irene Khan, Segretaria generale di
Amnesty International.
Per affrontare questi problemi Amnesty International, Oxfam e la Rete
d'azione internazionale sulle armi leggere (International Action Network on
Small Arms, IANSA) hanno lanciato una campagna mondiale intitolata Control
Arms ("Controllare le armi". La campagna promuoverà l'istituzione di un
Trattato sul commercio di armi e l'adozione di una serie di misure, a
livello regionale e locale, per limitare la proliferazione e l'uso illegale
delle armi.
<<Il commercio delle armi è fuori controllo. È un problema mondiale che ha
delle conseguenze locali terrificanti, soprattutto ai danni delle persone
povere. C'è disperato bisogno di un Trattato sul commercio delle armi, per
fermare l'afflusso delle armi e contribuire a rendere più sicura la
società>> - ha affermato Barbara Stocking, direttrice di Oxfam.
Il possesso di armi sempre più letali sta diventando parte integrante della
vita quotidiana in molte parti del mondo: tra i contadini dell'Uganda del
nord le mitragliatrici AK47 stanno sostituendo le lance, in Somalia i
neonati vengono chiamati "Uzi" o "Ak", in Iraq vi sono più armi che persone.
<<I governi, occupati a cercare armi nucleari, biologiche e chimiche nella
loro lotta al "terrorismo", fondamentalmente ignorano le vere "armi di
distruzione di massa": le armi leggere, che in questo modo continuano a
diffondersi, al prezzo di centinaia di migliaia di vite umane>> - ha
aggiunto Rebecca Peters, direttrice di IANSA.
Una bozza del Trattato sul commercio delle armi è stata redatta da un
gruppo di organizzazioni non governative che si occupano di diritti umani,
sviluppo e controllo delle armi (comprendente Amnesty International e
Oxfam), in collaborazione con esperti di diritto internazionale. La
proposta ha ottenuto l'appoggio di 19 premi Nobel per la Pace, guidati da
Oscar Arias. L'obiettivo principale del Trattato è fornire una serie di
standard minimi sul controllo dei trasferimenti di armi, fermamente basati
sulle responsabilità che competono agli Stati sulla base del diritto
internazionale.
Oltre a un Trattato sul commercio delle armi, la campagna Control Arms
chiede ai governi di sviluppare e rafforzare i controlli sulle armi a
livello regionale e di esercitare una rigorosa supervisione, a livello
nazionale, sulle esportazioni nazionali di armi e sulle attività dei
fornitori e degli intermediari, di impegnarsi maggiormente per prevenire
l'uso illegale delle armi da parte dei pubblici ufficiali e di proteggere i
propri cittadini dalla violenza armata. La campagna Control Arms chiede
infine alle autorità e alle comunità locali di contribuire a migliorare la
sicurezza sviluppando progetti che riducano la disponibilità e la domanda
di armi a livello locale.
FINE DEL COMUNICATO
Roma, 9 ottobre 2003
Per ulteriori informazioni sulla campagna Control Arms e sul Trattato sul
commercio delle armi: www.controlarms.org
È disponibile il Rapporto della Sezione Italiana di Amnesty International
"Armare i conflitti. Il G8: esportazioni di armi e violazione dei diritti
umani" (EGA, ottobre 2003)
Per ulteriori informazioni, approfondimenti ed interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 - 348 6974361, e-mail: press@amnesty.it