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Giornata mondiale contro la pena di morte: Amnesty Internationalinvita alla mobilitazione



Gent.mi tutti,


 vi trasmettiamo il comunicato stampa della Sezione Italiana di
 Amnesty International:




(con EMBARGO fino alle ore 00,01 di venerdì 10 ottobre 2003)


Giornata mondiale contro la pena di morte:
Amnesty International invita alla mobilitazione





    Grazie per la cortese attenzione

    Per ulteriori informazioni, approfondimenti ed interviste:
    Amnesty International Ufficio Stampa
    Tel. 06 44.90.224 cell. 348-6974361 e-mail: press@amnesty.it



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Embargo fino alle ore 00,01 di venerdì 10 ottobre 2003


COMUNICATO STAMPA
CS135-2003

GIORNATA MONDIALE CONTRO LA PENA DI MORTE: AMNESTY INTERNATIONAL INVITA
ALLA MOBILITAZIONE

Amnesty International invita la comunità internazionale a prendere parte
alla Giornata mondiale contro la pena di morte che si celebra oggi, venerdì
10 ottobre.

"La morte non è uno strumento di giustizia e la pena capitale ne è un
esempio evidente, poiché viola le fondamenta stesse dei valori e della
dignità dell'essere umano" - ha dichiarato Karen Hooper, coordinatrice pena
di morte delle Sezione Italiana di Amnesty International. "Il fatto che gli
Stati eseguano ancora condanne a morte rappresenta un oltraggio. Nessuna
ricerca ha dimostrato che la pena di morte serva a combattere la
criminalità: al contrario, essa alimenta una cultura di violenza e pertanto
non trova alcun posto in una società moderna che intenda rispettare i
valori dei diritti umani."

Amnesty International chiede all'opinione pubblica mondiale di
sottoscrivere la petizione (on line su
www.amnesty.it/primopiano/giornata_pdm_2003) che sollecita i governi a
porre immediatamente fine alle esecuzioni. Oggi, in ogni parte del mondo,
gli attivisti di Amnesty International svolgeranno manifestazioni, seminari
e dibattiti per rafforzare la pressione sui governi affinché aboliscano la
pena di morte e per aumentare la sensibilità su questa pena crudele,
inumana e degradante.

"Il mondo sta facendo sempre maggiori passi avanti per liberarsi dalla pena
di morte, ma rimane ancora molto da fare" - ha aggiunto Hooper.

Settantasei paesi hanno abolito la pena di morte per tutti i reati, mentre
altri 16 l'hanno abolita per tutti i reati salvo quelli eccezionali.
Ulteriori 20 paesi sono abolizionisti "nella pratica", poiché non eseguono
più condanne a morte. L'ultimo paese ad aggiungersi alla lista dei paesi
abolizionisti è stato l'Armenia, che a settembre ha ratificato il
Protocollo 6 alla Convenzione europea sui diritti umani, un trattato
internazionale che abolisce la pena di morte in tempo di pace.

"Nonostante l'evidente tendenza mondiale verso l'abolizione, purtroppo
alcuni paesi continuano a mandare a morte uomini e donne mediante iniezione
letale, impiccagione, plotone d'esecuzione e persino la lapidazione" - ha
denunciato Hooper.

Nei primi nove mesi del 2003 gli Usa hanno mandato a morte 57 persone. Le
esecuzioni in Iran sono state almeno 83 e non meno di 40 quelle in Arabia
Saudita. Nel 2002 Amnesty International aveva accertato 1.526 esecuzioni in
31 paesi, 1.060 delle quali in Cina, dove peraltro la pena di morte è un
segreto di Stato e i dati disponibili rappresentano una piccola frazione
della dimensione effettiva del fenomeno.

In un rapporto diffuso oggi e intitolato "Africa occidentale: è giunto il
momento di abolire la pena di morte", Amnesty International illustra la
situazione della pena capitale in sedici paesi di questa regione: negli
ultimi dieci anni tre di essi hanno abolito la pena di morte e solo quattro
hanno eseguito condanne a morte. Il rapporto descrive inoltre il dibattito
e le iniziative per riformare i codici penali in corso nella regione.


"E' un buon segnale che molti dei paesi dell'Africa occidentale non abbiano
eseguito condanne a morte nell'ultimo decennio. Ora tutta la regione deve
compiere il passo decisivo e abolire la pena capitale sia nelle leggi che
nella pratica" - ha commentato Hooper.

La Giornata mondiale contro la pena di morte è organizzata dalla Coalizione
mondiale contro la pena di morte, un movimento di cui fanno parte
sindacati, organismi legali, autorità locali e associazioni per i diritti
umani - compresa Amnesty International - che si battono per l'abolizione
universale della pena capitale.

Il 10 ottobre in Italia sono previste numerose iniziative. Tra gli eventi
organizzati dai Gruppi della Sezione Italiana di Amnesty International, si
segnalano:
… una fiaccolata a Milano, con inizio in piazza San Babila alle 18,30 e
termine in piazza della Scala alle 20,30;
- un sit-in a Bologna, in piazza Nettuno (adiacente piazza Maggiore), dalle
18 alle 20;
- una manifestazione a Napoli, in piazza San Domenico Maggiore, dalle 10
alle 24.

Sono inoltre previsti spettacoli a Jesi e Savona e dibattiti pubblici a
Como, Cuneo, Firenze, Molfetta (BA), Ostia (Roma), Reggio Emilia, Roma e
Trento. Infine, nelle seguenti città i volontari di Amnesty International
raccoglieranno firme a sostegno dell'appello della Coalizione mondiale
contro la pena di morte: Ancona, Ascoli Piceno, Brescia, Cagliari, Carpi
(MO), Cento (FE), Chiavari (GE), Como, Empoli, Firenze, Foggia, Grosseto,
Legnano (VA), Loiano (BO), Macerata, Padova, Piacenza, San Benedetto del
Tronto (AP), San Donà di Piave (VE), San Donato Milanese (MI), Siracusa,
Torre Annunziata (NA), Urbino, Verbania e Verona.

Ulteriori informazioni

Sono ancora 83 i paesi che rifiutano di seguire la tendenza mondiale verso
l'abolizione della pena di morte, tra cui Usa, Giappone, Cina, Nigeria,
Iran, Arabia Saudita e Uzbekistan. Alcuni di questi paesi continuano
persino a mandare a morte minorenni all'epoca del reato.

Ad aprile, in Oklahoma (Usa), Scott Hains è stato mandato a morte per un
reato commesso quando aveva solo 17 anni. Alla fine dello scorso mese di
settembre, nelle Filippine, Christopher Padua, Ronald Bragas, Elmer Butal,
Ramon Nicodemus, Saturani Panggayong e Roger Pagsibigan - tutti condannati
a morte per reati commessi quando avevano meno di 18 anni -  erano in
attesa dell'esecuzione. A maggio un quindicenne, Al-Taher Ahmad Hamdan, è
stato condannato a morte in Sudan.

Amnesty International è inoltre preoccupata per il drammatico aumento
dell'uso della pena di morte in Viet Nam, dove quest'anno secondo stime
ufficiali sono state condannate a morte 80 persone. In Cina, il paese in
cui nel corso del 2002 è stato mandato a morte il maggior numero di
persone, il governo ha introdotto i cosiddetti "furgoni itineranti di
esecuzione", allo scopo di ottimizzare l'efficienza e ridurre i costi delle
esecuzioni.

Nel corso del 2002 Amnesty International ha accertato 3.248 condanne a
morte in 67 paesi e 1.526 esecuzioni in 31 paesi, di cui 1.060 in Cina e
113 in Iran. L'organizzazione per i diritti umani ritiene, tuttavia, che
l'effettivo numero delle esecuzioni in questi due paesi sia stato molto più
elevato.

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 10 ottobre 2003

Per ulteriori informazioni sulla Giornata mondiale contro la pena di morte:
www.worldcoalition.org/bcoaljm00.html
www.amnesty.it/primopiano/giornata_pdm_2003

Per ulteriori informazioni, approfondimenti ed interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 - 348 6974361, e-mail: press@amnesty.it