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Immigrazione: ecco perché i comboniani andranno a Montecitorio
- Subject: Immigrazione: ecco perché i comboniani andranno a Montecitorio
- From: Alessandro Marescotti <a.marescotti@peacelink.it>
- Date: Wed, 01 Oct 2003 01:12:35 +0200
Martedì 30 Settembre 2003 www.ilmattino.it
IMMIGRAZIONE
I comboniani
annunciano:
“Protesteremo
a Montecitorio”
ANGELA ROSSI
L’appuntamento è davanti a Montecitorio domenica 5 ottobre. Sarà quella la
data in cui, dopo avere trascorso la mattinata in Vaticano per assistere
alla canonizzazione del loro fondatore, Daniele Comboni, missionario in
Africa, i padri comboniani manifesteranno a favore degli immigrati. Una
giornata destinata, probabilmente, a far discutere ancora e riaccendere
riflettori che sembravano momentaneamente spenti.
“Una manifestazione non violenta, un’azione ecclesiale - tiene a precisare
padre Giorgio Poletti - ed una preghiera a favore degli immigrati. Ci
saranno canti, balli e la presenza di una cantautrice accanto a suore,
preti, laici e tutti coloro che sono sensibili alla difesa di queste persone”.
Sarà anche il giorno nel quale, come anticipato qualche tempo fa dallo
stesso padre Giorgio, saranno con ogni probabilità bruciati gli ordini di
espulsione.
L'altro appuntamento sarà a Caserta, fuori alla prefettura, il 15 novembre,
vigilia della Giornata dei Migranti. Qui saranno invece distribuiti i
permessi di soggiorno. “Noi lavoriamo nel nome di Dio, che ha fiducia in
noi - dichiara ancora padre Giorgio - e ci interessa il giudizio delle
persone perbene, altri tipi di valutazioni non ci riguardano. Tutti gli
istituti gestiti dai comboniani fanno questo per manifestare fedeltà al
nostri fondatore che ha dato la vita per gli Africani”.
Ma non si corre, in un territorio come quello di Castel Volturno, dove lei
opera, il rischio di proteggere anche chi non rispetta le leggi? “Sappiamo
ben distinguere - risponde il padre - tra chi delinque e chi no e già in
passato ci siamo battuti contro la criminalità. Siamo stati i primi ad
andare in Nigeria, a parlare con nove vescovi per il problema della
prostituzione ed abbiamo lanciato un programma internazionale in questo
campo. Per anni abbiamo lavorato ad un progetto di recupero per i
tossicodipendenti ed abbiamo avuto solo l'aiuto di Dio che crede nelle
nostre intenzioni. Non abbiamo avuto soldi né dallo Stato né dalla Chiesa
ma solo dai nostri benefattori e finora ce l'abbiamo fatta. Abbiamo sempre
invocato opere serie e non di facciata. E poi i problemi non sono legati
alla città, della quale il sindaco per me non esiste più come non esiste
alcun interlocutore a livello locale, ma a Roma”. Due le direttrici
fondamentali sulle quali si svolge l'azione dei Comboniani, sempre nelle
parole di padre Poletti “la prima di accoglienza come uomini e come
cristiani e la seconda è che dobbiamo toccare le strutture, incidere sul
sistema altrimenti, restando nel suo interno, non potremo mai essere
liberi. Per continuare a combattere contro la camorra e contro le
ingiustizie dobbiamo continuare ad essere voce”.