[Date Prev][Date Next][Thread Prev][Thread Next][Date Index][Thread Index]

Dossier Carovana della Pace



OSARE UN TEMPO NUOVO

Articolo dei partecipanti alla "Carovana della Pace 2003"

"Abbiamo osato la strada - afferma Silvia, una dei 15 giovani carovanieri - 
mescolandoci con la gente e bussando a molte porte. E’ stata una vera 
missione popolare ispirata ai 40 anni della Pacem in Terris e vissuta tra 
le periferie di alcune città italiane e santuari storici di memoria 
profetica. Ci sono state consegnate tante speranze, sogni e sofferenze. 
Come giovane mi sento interpellata, non posso più tacere e rimanere 
impassibile alla realtà che mi circonda. I CARE ancora... mi sta a cuore... 
Grazie!"

La Carovana della Pace, che nel 2002 ha toccato 10 città italiane 
proponendo il tema "La pace nelle nostre mani: non solo utopia!", si è 
rimessa in cammino e ha concluso il 15 settembre 2003 a Limone sul Garda 
(BS) il suo itinerario costruito sulla sfida dell’"Osare un tempo nuovo".

I 15 giovani insieme ad alcuni missionari comboniani sono partiti il 4 
settembre da Assisi. La cittadina di San Francesco è imponente. Le viuzze 
straripano di turisti curiosi. L’appuntamento avviene fuori le mura con il 
Movimento Nonviolento in cammino verso Gubbio. Due rappresentanti della 
carovana continueranno il cammino con loro, mentre gli altri si 
sparpagliano per la città incontrando la gente e diverse comunità 
religiose. Il vescovo apre le porte e condivide il suo desiderio di pace. 
L’indomani l’invio dalla Porziuncola corona la partenza per Napoli. 
L’incontro e l’accoglienza di Rosario e dei suoi ragazzi, della comunità 
Crescere Insieme, colora la discesa al rione Sanità. I rumori, la 
concentrazione del traffico e il continuo mondo umano che si muove tra 
i  rioni, sono interrotti dai brevi e intensi momenti di ascolto con gente 
della strada, dalle vie dei quartieri spagnoli alle grotte della Sanità. 
Momenti di preghiera ecumenica e piste di riflessione di alcuni testimoni 
locali trovano la sintesi nell’affermazione di un ragazzino che, vedendo il 
nostro passaggio dal secondo piano di casa sua, grida: "Andate a fare pace? 
Vengo anch’io, aspettatemi!". E’ quella pace con giustizia e rispetto dei 
diritti degli immigrati che la comunità comboniana, presente in Castel 
Volturno, ci consegna durante l’eucarestia africana domenicale. Un 
ulteriore invio verso la tappa successiva: Roma.

Le giornate sono intense di incontri: dal quartiere Laurentino 38 alla 
MISNA, dagli immigrati nei pressi della stazione Tiburtina al Centro 
Astalli e Libera, dall’incontro Nazionale dell’AC alle tende del vangelo in 
Piazza, dalla rete di Lilliput alla Caritas, dai comboniani riuniti in 
capitolo generale, ai quali si è consegnato un documento frutto della 
scrittura collettiva della carovana,  alla saggia giovinezza di fr. Arturo 
Paoli, dalle profetiche e lapidarie parole di don Luigi Ciotti e p. Alex 
Zanotelli al determinato forte e tenero coraggio di sr. Rachele, 
missionaria comboniana in Uganda, e di Bienvenu, rifugiato politico 
congolese. Sono volti, parole e azioni per dire che è possibile osare un 
tempo nuovo. E il viaggio continua. L’impegno inizia da ieri, perché anche 
le querce hanno memoria e Montesole e Marzabotto ce lo ricordano. In un 
momento in cui alcune istituzioni sembrano negare la memoria storica la 
carovana ricorda la figura di don Giuseppe Dossetti, padre costituzionale, 
e tutte le vittime innocenti morte nella strage del 1944. La terra a 
Montesole è ancora intrisa di sangue, ma la preghiera costante e silenziosa 
delle comunità dossettiane urla speranza e riscatto, sa di resurrezione. 
Con le piccole fiaccole consegnate nella notte dagli amici di Maranello che 
ci hanno guidati sui sentieri della memoria, raggiungiamo l’isolata 
Barbiana e invochiamo l’intercessione del priore per motivare, anche con le 
parole di Nanni e di altri amici, il nostro I CARE. E con il cuore pieno di 
vite e di storie, ci immergiamo nel bagno di folla che si sposta da Agliana 
a Quarrata, per dire che i diritti o sono di tutti o non son di nessuno. 
Anche da Korogocho, con p.Daniele raggiunto telefonicamente, l’invito a 
continuare a camminare senza confini rafforza l’invio celebrato a Brescia 
delle sei nuove missionarie comboniane.

La carovana della Pace 2003 chiude a Limone s/G per fare memoria attiva e 
celebrare la profezia del missionario Daniele Comboni. E’ osando che 
nascerà un tempo nuovo. Buon cammino.