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Comunicato protezione animale sui cani pericolosi
COMUNICATO STAMPA
Giornali, radio, televisioni, ultimamente fanno tutti a gara a chi da per
primo la notizia dell'ennesimo morso di pit bull. Cos'è successo? Tutto d'un
tratto i cani si sono trasformati in feroci assassini?
"Gli allarmismi non servono - dichiara Massimo Comparotto, Presidente di
OIPA Italia, l'Organizzazione Internazionale Protezione Animali - serve
piuttosto una riflessione attenta. Spesso chi compra cani potenzialmente
aggressivi come pit bull e rottweiler lo fa per compensare le proprie
insicurezze. Sono cani ricercati da bulli di quartiere fino ad arrivare alla
malavita organizzata che li sfrutta per i combattimenti. E' il padrone
stesso che stimola e ricerca la loro aggressività, se tenuti bene non danno
problemi. Semplificando il problema non sono i cani, ma i padroni".
E allora che fare? "Soluzioni come il patentino e la lista dei cani
pericolosi sono solo di facciata e non servono a rimarginare il problema -
continua Comparotto. Se mai, l'effetto che ottengono è di aumentare il
numero degli abbandoni e le reazioni di panico o aggressività della gente.
L'unico rimedio a nostro avviso auspicabile sarebbe vietare la vendita e
l'allevamento di queste razze per arrivare ad un loro progressivo
esaurimento. Questo, insieme alla sterilizzazione delle femmine, è anche il
modo più efficace per contrastare il randagismo. Il ministro Sirchia inoltre
deve essersi lasciato prendere la mano nello stilare la lista di cani
pericolosi: che senso ha includere bob tail e border collie?".
La selezione delle razze e la manipolazione da parte dell'uomo ha portato a
parecchie anomalie e patologie: i boxer soffrono spesso di cuore, i barboni
di epilessia, gli sharpei di dermatiti croniche, i terranova di displasie
all'anca, al gomito e al ginocchio, i pastori tedeschi di displasia all'anca
e di emofilia. Per non parlare dei bulldog affetti, grazie alla loro
conformazione fisica, da problemi di respirazione.
Lasciamo dunque accoppiare i cani con chi vogliono, usciamo dal concetto
razzista di razza, facciamo solo una violenza a i cani. Col rischio poi che
ci si ritorca controŠ
Angelica Mereu
Ufficio stampa OIPA Italia
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