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Headlines 2003/7-8
A: <info@peacelink.it> "Associazione PeaceLink"
Da: sjs.headlines@sjcuria.org
HEADLINES -- Notizie dall'apostolato sociale della Compagnia di Gesù --
2003/7-8
...per scambiare notizie, condividere la spiritualità e favorire il lavoro
in rete...
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* R. D. del Congo: bambini, non stregoni
* Venezuela-Colombia: giochi di guerra per bambini?
* India: Snehasadan, una dimora d'amore
* Bolivia: in difesa dei bambini del mondo
* Romania: alle radici della solidarietà
* Sri Lanka: farfalle in giardino
* Zimbabwe: porte aperte
* Europa: prendimi per mano...
* Agenda
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"Chi accoglie questo fanciullo nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie
me, accoglie colui che mi ha mandato. Poiché chi è il più piccolo tra tutti
voi, questi è grande". (Lc 9,48)
Molte sono le iniziative intraprese dai gesuiti nel mondo per aiutare e
difendere i più poveri tra i bambini. Molti sono i gesuiti che dedicano la
loro vita ai ragazzi di strada in Africa, in Asia, in America Latina; ai
bambini che soffrono per l'HIV/AIDS; ai minori sfruttati sul lavoro,
costretti ad arruolarsi o vittime di abusi sessuali. Come ricorda P. Pierre
Ceyrac SJ, le due priorità sono l'istruzione e qualcosa che non hanno mai
conosciuto: l'esperienza di essere amati.
HEADLINES si propone di offrire alcuni esempi.
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* R. D. del Congo: bambini, non stregoni
Sempre più spesso i bambini di Kinshasa si trovano un nuovo peso sulle
spalle. Una società in cui la stregoneria è ancora diffusa attribuisce con
facilità ai minori la responsabilità di lutti, malattie, perdita del lavoro
e altre sventure. Nell'ultimo decennio, segnato dalla guerra e dalla
corruzione, il numero di bambini accusati di stregoneria è cresciuto poiché
la gente cerca un capro espiatorio e i bambini senza difesa servono allo
scopo. Quarantamila bambini vivono nelle strade della sola Kinshasa e molti
sono stati cacciati dai loro villaggi con l'accusa di praticare la magia
nera. Nzuzi Bibaki SJ lavora in un centro per bambini di strada dedicato a
mons. Christophe Munzihirwa SJ, l'arcivescovo di Bukavu ucciso nel 1996.
Accoglie cinquanta ragazzi alla volta, offre loro cibo, vestiti e
istruzione e li salva dalle violenze della polizia. Spesso i ragazzi sono
rimandati a casa dopo un intervento formativo indirizzato tanto a loro
stessi quanto alle loro famiglie (che comprendono i genitori ma anche altri
parenti). Non è facile convincere gli adulti che i bambini non sono
responsabili delle sofferenze: richiede tempo e pazienza. "I bambini di
strada sono la punta dell'iceberg di tutte le miserie e le crisi della
nostra società urbanizzata", afferma P. Nzuzi. "Nelle città moderne la
solidarietà, l'ospitalità e i legami fraterni si affievoliscono". [HL30701]
Direttore del Centro mons. Munzihirwa: Nzuzi Bibaki SJ <mbutabak@yahoo.fr>
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* Venezuela-Colombia: giochi di guerra per bambini?
Bambini che impugnano armi, sparano, sono feriti, muoiono: il conflitto in
Colombia rende i minori facili prede. Abbandonata la scuola, sono
rapidamente reclutati dalle milizie per combattere una guerra che non hanno
voluto, perdendo l'infanzia e mettendo a repentaglio la vita. Per i
rifugiati che si riversano nella città venezuelana di Guasdualito, la
mancanza di strutture sanitarie e di un'istruzione regolare peggiora le già
precarie condizioni. Il Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati (JRS), membro
fondatore nel 1998 della Coalizione "Stop all'uso dei bambini soldato"
<www.bambinisoldato.it>, ha fatto grandi passi nell'azione di
sensibilizzazione e promozione dei diritti. La Coalizione diede inizio a
una compagna che ha portato nel 2002 alla firma di un trattato
internazionale che vieta l'uso dei bambini soldato. Il JRS ha ora
sviluppato un'iniziativa concreta per accompagnare i minori che rischiano
di essere coinvolti nei gruppi armati. Insieme ad altre istituzioni della
Compagnia di Gesù in Venezuela, il progetto offre assistenza educativa e
pastorale ai più vulnerabili, i ragazzi tra i sei e i sedici anni. Una
biblioteca mobile fornisce uno spazio di riflessione sulla pace. Il
progetto promuove giornate dedicate a rafforzare la formazione scolastica,
organizza seminari sui diritti umani per i giovani e offre un programma a
lungo termine di formazione e accompagnamento per giovani leader. [HL30702]
Direttore del JRS Venezuela: Alfredo Infante Silvera SJ
<alfredo.infante@jrs.net>
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* India: Snehasadan, una dimora d'amore
Bambini provenienti da tutta l'India iniziano una nuova vita sui binari
della stazione Victoria di Bombay. Vittime di abusi, abbandonati da
genitori poveri che emigrano o semplicemente orfani, si aggiungono ai
100.000 che già vivono per le strade di Bombay, una città di 14 milioni di
abitanti che li attira come una calamita. I più fortunati sono accolti da
Snehasadan, il centro che da 40 anni lavora con i bambini cercando,
attraverso contatti personali e regolari, di salvarli da una vita di furti
e di droghe. Solo alcuni possono essere accolti e neppure tutti rimarranno,
ma coloro che restano possono frequentare scuole tecniche e prepararsi per
il futuro. I bambini sotto i 14 anni sono ospitati in una delle 17 case
gestite dal centro, quattro delle quali sono per bambine. Le case se ne
assumono la completa responsabilità e cercano di ricostruirne l'infanzia
perduta. Qui i piccoli vivono con una famiglia che ha i propri figli e sono
tenuti a rispettare le regole della casa. Alcuni preferiscono andarsene: la
porta di casa resta sempre aperta. "Per aiutarli, uno deve costruirsi la
propria credibilità", afferma Placido Fonseca SJ, che, dopo trent'anni
trascorsi fra i giovani come direttore di Snehasadan, ammette di avere
ancora molto da imparare. "La maggior parte della gente li considera come
'cose da usare' o manovalanza a basso costo da sfruttare... Non sono ancora
capace di sondare il mistero che sta dietro questi bambini. Ma abbiamo
offerto loro un'identità e cambiato il loro destino". [HL30703]
Direttore di Snehasadan: Florence Fernandes SJ <snesadan@vsnl.com>
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* Bolivia: in difesa dei bambini del mondo
Per dieci anni, dal 1979 al 1989, la Convenzione delle Nazioni Unite sui
Diritti dell'Infanzia lavorò sul testo in cui trovano espressione e tutela
i diritti dei bambini di tutto il mondo. Defence for Children International
(DCI, Difesa Internazionale dell'Infanzia) ha spinto la comunità delle ONG
a giocare un ruolo attivo non solo nel processo di stesura, ma anche
nell'assicurare che il maggior numero possibile di Stati ratificasse la
Convenzione e ne realizzasse le proposte. Per il suo impegno costante in
favore dell'infanzia, DCI è stata insignita nel 2003 del premio olandese
per i diritti umani "Geuzenpenning". Il Presidente di DCI International,
Jorge Vila Despujol SJ (Bolivia) partecipò lo scorso marzo alla cerimonia
di premiazione in rappresentanza di tutta l'organizzazione. Il movimento
DCI ha 45 sezioni ed è attivo in tutti i continenti. Alcuni gesuiti
lavorano nei sei uffici della sezione boliviana (<www.dnibolivia.org>).
Questa promuove l'istruzione e la partecipazione sociale, conduce un'azione
di lobby presso gli uomini politici per rispondere ai bisogni sociali
dell'infanzia, e pubblica la rivista trimestrale "Protagonistas". Nella sua
azione di riconoscimento della piena cittadinanza per tutti i bambini, DCI
è divenuta, in particolare in Bolivia, un punto di riferimento per l'intera
società. [HL30704]
Presidente di DCI: Jorge Vila Despujol SJ <dnibolivia@entelnet.bo>
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* Romania: alle radici della solidarietà
Quando il comunismo cadde in Romania nel 1989 come in diversi Paesi
dell'Europa centro-orientale, anche le fragili strutture economiche
crollarono. Povertà e alcolismo distrussero molte famiglie e numerosi
bambini furono abbandonati per le strade di Bucarest. L'associazione
Concordia, fondata da Gorge Sporschill SJ (Austria) per conto della
Caritas, raccoglie questi ragazzi dai cunicoli sotterranei dove si
rifugiano per dormire e li accoglie in una delle 18 case dell'associazione,
in gruppi simili a famiglie dove i bambini riacquistano il senso di una
vita domestica. Gore, in passato uno di loro, oggi è sposato e ha un
figlio, ha imparato il mestiere di fornaio ed è impiegato nel reparto
alimentari di un supermercato. A Concordia, che alla nascita nel 1991 era
costituita solo da un'équipe di quattro persone con un pulmino e qualche
sacco a pelo, fu assegnata l'anno seguente una ex-fattoria collettivista,
trasformata nella Fattoria dei Ragazzi. Qui i bambini possono frequentare
la scuola e la cappella ogni giorno e il progetto in espansione ha
praticamente trasformato il luogo in un villaggio di 240 ragazzi. Concordia
oggi ha 80 operatori e collabora con la Chiesa Ortodossa per fronteggiare
la drammatica situazione, ma, nonostante tutto, migliaia di ragazzi vivono
ancora per le strade di Bucarest. P. Sporschill e la sua équipe hanno molti
sogni per i bambini che hanno salvato e continuano a salvare dalla strada.
"Questo è il dono che fanno a noi i ragazzi di strada", afferma: "Come
nessun altro mi hanno portato alle radici della solidarietà". [HL30705]
Direttore di Concordia: George Sporschill SJ <concordia@dnt.ro>
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* Sri Lanka: farfalle nel giardino
Si libereranno queste farfalle dalla spirale della violenza etnica nello
Sri Lanka? Possono forse arrestarlo? Un miracolo di guarigione e
riconciliazione si realizza a Batticaloa, dove i gesuiti, in collaborazione
con un'iniziativa di un'università canadese a sostegno della Convenzione
sui Diritti dell'Infanzia, radunano bambini di diverse comunità colpiti
dalla guerra in un programma chiamato "Giardino delle farfalle". Per un
periodo di nove mesi, ragazzi di età compresa fra i 6 e i 16 anni, si
ritrovano una volta alla settimana in gruppi di cinquanta per svolgere
attività con artisti, attivisti per la pace e altri bambini di diversi
gruppi etnici e religiosi. In un'atmosfera di gentilezza e creatività, essi
ritrovano una certa pace con se stessi e con il mondo attraverso la
narrazione di storie, la musica, il teatro, la pittura e le marionette.
Molti bambini raccontano le loro esperienze di guerra e sono così in grado
di superarle in un ambiente dove la relazione di fiducia con l'animatore
aiuta l'inizio del processo di guarigione. Paul Satkunanayagam SJ, che si
occupa di consulenza legale ed ha anche aperto un piccolo centro di ascolto
per ex-detenuti e vedove di guerra, vede il centro di Batticaloa come un
posto dove le farfalle possono volare libere dalla follia di un mondo
sconvolto dalla guerra. [HL30706]
Superiore dei gesuiti di Batticaloa: Paul Satkunanayagam SJ
<pccpal@diamond.lanka.net>
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* Zimbabwe: porte aperte
Zambuko House, aperta dai gesuiti ad Harare nel 1995, è un rifugio per
bambini resi orfani dall'AIDS, cacciati da baracche sovraffollate, segnati
dalle rotture familiari e privi di documenti di identità. Risponde ai
bisogni immediati, facendo piani per il futuro. Attraverso l'ascolto e
l'appoggio che ricevono, i ragazzi cercano un'integrazione con le proprie
famiglie e la società. Le porte di Zambuko sono aperte -- i ragazzi possono
andare e venire liberamente -- poiché è un luogo di passaggio e di vita in
comunità dove essi possono trovare dignità, solidarietà, ma anche mansioni
da condividere. La carestia, la siccità e l'instabilità politica aumentano
le difficoltà con cui la gestione della casa deve fare i conti, e, come per
molte simili iniziative dei gesuiti, l'attività si regge sugli aiuti che
riceve dall'estero. "Esiste una tensione tra qualità e quantità", scrive il
direttore, Fr. Chishiri. "È un dilemma dover scegliere fra il tentativo di
dare un servizio di qualità a pochi giovani o aiutarne un numero maggiore,
ma con minore attenzione per i singoli. Abbiamo bisogno di mantenere una
relazione personale con ciascun ragazzo che entra nel nostro programma".
[HL30707]
Direttore di Zambuko House: Canisius Chishiri SJ <zambuko@mango.zw>
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* Europa: prendimi per mano...
Alice proviene dal Ruanda, è gravemente malata e completamente sola quando
arriva a Parigi per curarsi, dopo cinque anni trascorsi in campi profughi e
orfanotrofi. Ha quindici anni. Dopo alcuni giorni passati nell'area di
detenzione dell'aeroporto, viene mandata in un centro per richiedenti
asilo. "Dopo viaggi così pericolosi e traumatici, il loro arrivo è sempre
una sfida per tutti", afferma Jean-Marie Carrière SJ, che collabora con il
GISTI, un'organizzazione che opera per i diritti degli stranieri
(<www.gisti.org>). Il caso di Alice, come centinaia di altri, si scontra
con l'indifferenza delle autorità. Nessun responsabile è incaricato di
occuparsi del minorenne; ancora più grave è il fatto che il ragazzo è
spesso visto come un possibile criminale. La Fondazione Sant'Ignazio di
Trento, resasi conto del problema, offre un corso di formazione per tutori
volontari di minori stranieri non accompagnati, come prevede una legge del
1997 sui diritti dell'infanzia. Agli adulti è richiesto di garantire il
loro diritto alla sanità e all'istruzione, e di assisterli nei rapporti con
le autorità nel periodo in cui il Tribunale dei minori decide se possono
restare o devono essere rimpatriati. Il progetto è il primo del suo genere
in Italia. È richiesto un impegno attivo, la carità non è più sufficiente.
[HL30708]
Segretario della Fondazione Sant'Ignazio: Livio Passalacqua SJ
<vsi@vsi.it>. Vedi <www.vsi.it>
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* Agenda [HL30709]
24-28 agosto, Dobogókö, Ungheria: congresso di EUROJESS, la rete dei
gesuiti europei nelle scienze sociali, sul tema "Verso un'Europa unita.
Oltre le divisioni passate e presenti". Presidente di EUROJESS: Antony
Carroll SJ <tonycarroll1@compuserve.com>
1-6 settembre, Il Cairo, Egitto: convegno di International Population
Concerns (IPC, Rete internazionale sui problemi demografici) sui temi
dell'etica e della popolazione con particolare riferimento all'Islam.
Coordinatore di IPC: Stan D'Souza SJ <ipcsds@xs4all.be>
6-15 settembre, Cancún, Messico: membri della Rete internazionale dei
gesuiti per lo sviluppo (IJND, <www.ijnd.org>) e del Centro per i diritti
umani "Miguel Agustín Pro" di Città del Messico parteciperanno all'incontro
ministeriale dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC), in difesa
dell'interesse delle nazioni più povere. Direttore dell'Ufficio
Comunicazioni di IJND: Jim Hug SJ <jhug@coc.org>. Direttore di Pro-DH:
Edgar Cortez Moralez SJ <prodh@sjsocial.org>
10-13 settembre, Ludwigshafen, Germania: incontro annuale del Gruppo di
lavoro sulla giustizia sociale dal titolo "Stiamo operando per una svolta?
Passi verso un cambiamento eco-sociale". Coordinatore: Andreas Gösele SJ
<Goesele@hfph.mwn.de>
10-14 settembre, Castelgandolfo, Specola Vaticana: incontro di "Jesuits in
Science" (gesuiti scienziati). Coordinatore: Javier Leach SJ
<leach@sip.ucm.es>
25-28 settembre, Guelph, Canada: seminario sul tema "Crisi presente,
speranze future: la globalizzazione e la dottrina sociale della Chiesa".
Per contatti: Bill Ryan SJ <wfxrsj@web.net>
26-28 settembre, Nairobi, Kenya: prima assemblea della Rete AIDS dei
gesuiti africani (AJAN) con la partecipazione di circa venti rappresentanti
dell'Africa e d'altri continenti. Coordinatore: Michael Czerny SJ
<mczerny@jesuits.ca>
10-12 ottobre, Parigi, Francia: CERAS (Centro di ricerca e azione sociale)
celebra 100 anni di "Action Populaire" con quattro seminari sul futuro
della democrazia, la società multiculturale, le relazioni internazionali e
le solidarietà. Direttore del CERAS: Pierre Martinot-Lagarde SJ
<pierreml@compuserve.com>
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Direttore: Fernando Franco SJ
Redattore: Francesco Pistocchini
Redattore aggiunto: Suguna Ramanathan
Segretariato per la Giustizia Sociale, C.P.6139, 00195 Roma Prati, ITALIA
(fax) +39 0668 806 418
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Nota del Direttore
Il 3 settembre 2003, dopo tre anni di lavoro presso il Segretariato per la
Giustizia Sociale (SJS), il nostro Redattore, Francesco Pistocchini, lascia
l'incarico.
Non è facile ricapitolare l'impegno da lui profuso durante questi anni. Il
più grande successo è certamente l'aver guadagnato la fiducia e la simpatia
dei lettori di Headlines sparsi in tutto il pianeta, grazie a una profonda
sensibilità sociale mostrata nella scelta degli argomenti e nei contatti
con gesuiti di tutte le parti del mondo. In modo particolare vanno
ricordati i complimenti ricevuti per la gestione dell'edizione speciale
quotidiana di Headlines durante il Vertice di Johannesburg, esattamente un
anno fa.
A nome di tutti i componenti dell'équipe del Segretariato e di tutta la
Compagnia di Gesù, intendo qui esprimere la più profonda gratitudine il suo
impegno, con l'auspicio che possa continuare a collaborare con noi. Il
Signore lo benedica e lo accompagni nel suo cammino futuro.
Speriamo di pubblicare il prossimo numero di Headlines nel mese di ottobre.