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La nonviolenza e' in cammino. 656
- Subject: La nonviolenza e' in cammino. 656
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac@tin.it>
- Date: Thu, 28 Aug 2003 01:00:22 +0200
LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO
Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la
pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. e fax: 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it
Numero 656 del 28 agosto 2003
Sommario di questo numero:
1. Rete "Ebrei europei per una pace giusta": un appello
2. Rosa Pia Bonomi: il dio del petrolio
3. Adriana Zarri ricorda Leandro Rossi
4. Alcune note per una bibliografia essenziale per un accostamento alla
nonviolenza (parte terza)
5. Benito D'Ippolito: un improvvisato saluto agli amici del Centro di
educazione alla mondialita' riuniti a Viterbo in questi giorni
6. Wanda Tommasi: Simone Weil e la sventura
7. La "Carta" del Movimento Nonviolento
8. Per saperne di piu'
1. APPELLI. RETE "EBREI EUROPEI PER UNA PACE GIUSTA": UN APPELLO
[Dal quotidiano "Il manifesto" del 23 agosto 2003 riprendiamo questo appello
diffuso dal Comitato esecutivo di Ejjp ("Ebrei europei per un pace giusta"),
una rete di diciotto gruppi ebraici provenienti da nove Paesi europei; per
informazioni e contatti: sito: www.ejjp.org, e-mail: ejjp@ejjp.org,
rete.eco@virgilio.it]
L'attacco suicida del 19 agosto a Gerusalemme e' una brutale, irrazionale,
politicamente e moralmente inaccettabile, quanto sfortunatamente prevedibile
reazione alla violenza nei territori palestinesi occupati. Negli ultimi
mesi, nonostante la tregua dichiarata tra le due parti, Israele non ha
esitato ad ostacolare progressi nell'avvio di un nuovo processo di pace.
Nessun vero sforzo e' stato compiuto per fermare la crescita degli
insediamenti nei territori occupati o per fermare la violenza e le angherie
dei coloni nei confronti della popolazione palestinese. Abbiamo assistito a
liquidazioni di leaders e militanti palestinesi, uccisioni e ferimento di
civili palestinesi, mancate promesse di rilasciare i prigionieri, al
perpetuarsi di chiusure e coprifuoco, ad incursioni in campi profughi,
citta' e villaggi palestinesi, demolizioni di case, esproprio di terreni per
la costruzione del "muro di separazione" che rinchiude la popolazione
palestinese in ghetti fortificati. In breve, la crudelta' quotidiana
dell'occupazione.
Per quanto impari siano le possibilita' per la parte israeliana e
palestinese di spezzare questo circolo vizioso e per quanto disperata sia la
situazione in cui si trovano i palestinesi, noi condanniamo questi attacchi.
Essi non aiutano in alcun modo la causa palestinese. Al contrario,
forniscono al governo israeliano la giustificazione per continuare la
politica della repressione, che non conduce alla sicurezza, ma genera
soltanto ulteriore violenza. Essi inoltre ostacolano i tentativi delle tante
organizzazioni palestinesi, israeliane ed internazionali di convincere
l'opinione pubblica israeliana e la comunita' internazionale a sostenere la
giustificata richiesta dei palestinesi di avere un proprio Stato.
La brutalita' di quest'ultimo attacco rafforza l'immagine di Israele come
unica vera vittima del conflitto, mentre, in realta', e' l'occupazione a
causare il conflitto e la violenza di cui sono vittima entrambi i popoli.
European Jews for a Just Peace crede che, per aver mancato nel condannare le
numerose violazioni della tregua e della stessa Road Map e per non aver
indotto il governo israeliano a mantenere i propri impegni, il Quartetto
(Usa, Unione europea, Russia e Onu) abbia una parte di responsabilita' per
la situazione attuale.
Chiediamo al Quartetto di compiere ogni sforzo per prevenire qualsiasi tipo
di rappresaglia violenta che potrebbe solo alimentare questa tragica
escalation.
Chiediamo inoltre a tutti coloro che credono che la soluzione di questo
conflitto ed una giusta pace nell'area si possano raggiungere solo con la
creazione di uno Stato palestinese in grado di vivere ed indipendente, al
fianco di Israele, di alzare la propria voce per chiedere un piu' forte e
determinato intervento internazionale.
Se non viene impedita la rottura delle trattative, l'attacco del 19 agosto
rischia di causare un'altra vittima: la legittima speranza di entrambi i
popoli in un futuro migliore e di pace.
2. POESIA E VERITA'. ROSA PIA BONOMI: IL DIO DEL PETROLIO
[Ringraziamo Rosa Pia Bonomi (per contatti: rosapia.bonomi@libero.it) per
averci messo a disposizione questi versi - dal drammatico titolo "Questo vi
comando" - scritti "mesi fa, all'inizio della tragica e schifosa avventura
irachena, presa dalla rabbia". Rosa Pia Bonomi e' impegnata da sempre per la
pace e i diritti umani, fa parte del movimento nonviolento di Pax Christi,
ha promosso e preso parte a varie iniziative particolarmente nel veronese,
dove vive; scrive nitide ed acute poesie]
Io sono il vostro dio. Era la terra
ancora in fasce, piangeva e tremava
e seppellivo sotto la sua pelle
i microbi ed i pesci, e i dinosauri.
Cosi' lungo i millenni nacque il sangue
che ora si succhia, figli miei, con queste
siringhe immense, o pozzi di petrolio.
Venite con le macchine a ricevere
la comunione: a prendere benzine
adatte anche ai motori piu' diversi
(questa e' la religione piu' ecumenica!),
nelle cappelle lungo le autostrade,
vicino ai centri commerciali, dove
continuamente, di giorno e di notte
si celebra la nostra eucaristia,
per rimanere uniti a me, per sempre.
Cosi' correte, cosi' confessate
d'essermi figli. Cosi' vi proteggo:
con la morte all'infame che minaccia
di tenere per se' il sangue che scorre
nelle arterie del mondo, dal mio cuore.
Sacrificate il vostro tempo, i sogni
e il futuro, l'amore, la poesia,
e le foreste e i fiumi luccicanti,
e il mare vivo, e i tramonti d'arancia.
Sacrificate, o miei devoti, i figli,
come non fece Abramo, l'infedele.
Uccidete. Piantate la bandiera
del mio regno tra i fiumi e non guardate
la gente in viso, i bimbi mutilati,
le donne incinte e gli uomini piangenti.
E fate il pieno, questo vi comando.
3. MEMORIA. ADRIANA ZARRI RICORDA LEANDRO ROSSI
[Dal quotidiano "Il manifesto" del 24 agosto 2003. Adriana Zarri, nata a S.
Lazzaro di Savena nel 1919, e' teologa e saggista. Tra le sue opere
segnaliamo almeno: Nostro Signore del deserto, Cittadella, Assisi; Erba
della mia erba, Cittadella, Assisi; Dodici lune, Camunia, Milano; Il figlio
perduto, La Piccola, Celleno. Leandro Rossi nato a Guardamiglio (Mi) nel
1933, sacerdote cattolico dal 1957, per vent'anni docente di teologia
morale, dal 1977 vive con i "tossici" nella comunita' di "Famiglia nuova";
collaboratore autorevole del quindicinale "Rocca"; e' deceduto alcuni mesi
fa. Opere di Leandro Rossi: Morale sessuale in evoluzione, Gribaudi; a cura
di (ed in collaborazione con Ambrogio Valsecchi), Dizionario enciclopedico
di teologia morale, Edizioni Paoline; Pastorale familiare, Edizioni
Dehoniane; Norma morale, Edizioni Dehoniane; Nuove scelte morali,
Cittadella; Il piacere proibito (per una nuova comprensione della
sessualita'), Marietti; Il dono della sessualita', Editore Lassaliano;
Vangelo giovane, Edizioni Qualevita; L'utopia del vangelo, Edizioni
Qualevita; Vangelo alternativo, Edizioni Qualevita; Paulo Freire profeta di
liberazione, Edizioni Qualevita; Pace e nonviolenza, Edizioni Qualevita]
Sono circa due mesi che e' mancato don Leandro Rossi, un illustre studioso
di teologia morale, "una delle figure piu' significative" cosi' scrive
Giannino Piana "del processo di rinnovamento vissuto dalla chiesa italiana
nella stagione del postconcilio".
Docente di teologia morale presso il seminario di Lodi e presso lo
studentato teologico del Pime di Milano, autore di numerosissimi scritti sia
a livello scientifico che divulgativo, a un certo punto abbandona
l'insegnamento per dedicarsi totalmente al servizio dei poveri e degli
ultimi, in ispecie dei tossicodipendenti.
Lascia un toccante testamento morale in cui, tra l'altro, dice "Sento il
bisogno di fare un pubblico esame di coscienza. Chiedo perdono ai poveri per
aver difeso (come cattolico e come moralista) la proprieta' privata dei
ricchi che l'avevano, piu' del diritto ad accedere alla proprieta' dei
poveri che non l'avevano. Non conoscendo i Padri della chiesa che dicevano
'Se sei ricco o sei ladro tu o lo sono stati i tuoi avi'. Chiedo perdono ai
poveri per aver fatto la carita' con degnazione, convinto di privarmi di
qualcosa di mio, mentre non facevo che ritornare loro per giustizia quanto
era stato loro sottratto".
Il testamento cosi' termina: "E fate festa quando chiudo i giorni terreni
per passare ad altra vita, quella beata". Alla chiusura dei suoi "giorni
terreni" gli amici hanno scritto di lui: "Dopo tante battaglie per la pace,
infine la pace. (...) La tua casa e' diventata un rifugio; ti sei arrabbiato
perche' volevi il meglio di ciascuno; hai amato la pace, sfidando
opportunismi politici e strane coalizioni. L'hai urlato in piazza, l'hai
predicato in chiesa, l'hai vissuto ogni giorno. Sei stato appassionato,
talvolta testardo, hai combattuto e hai lottato per cio' in cui credevi.
Adesso riposati, Leandro, altri proseguiranno".
E altri proseguono, anche grazie ad una consistente eredita' che egli aveva
ricevuto dalla famiglia e aveva messo a disposizione degli ultimi e dei
poveri.
Se Giovanni Paolo leggera' queste righe spero che non gli venga in mente di
canonizzarlo. Ne ha gia' fatti troppi, di santi, questo papa, e non sempre e
non tutti degni. Non e' il caso che ne aggiunga uno nuovo, beatificato da
Dio, senza bisogno di processi canonici.
4. MATERIALI. ALCUNE NOTE PER UNA BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE PER UN
ACCOSTAMENTO ALLA NONVIOLENZA (PARTE TERZA)
[Le seguenti schede abbiamo estratto da un nostro piu' ampio e in gran parte
inedito work in progress dal titolo "Donne e uomini di pace. Schede
biobibliografiche su donne e uomini del Novecento che hanno contribuito alla
cultura della pace". E' nella natura di questi lavori essere sempre
inevitabilmente assai carenti, ogni segnalazione sara' naturalmente assai
gradita]
INGMAR BERGMAN
Profilo: nato ad Uppsala nel 1918, drammaturgo e regista cinematografico tra
i piu' grandi. Opere di Ingmar Bergman: e' difficile isolare alcuni film
piu' rappresentativi della meditazione bergmaniana con riferimento alla
morte, al dolore, alla violenza, alla guerra, temi che tramano cosi'
profondamente ed angosciosamente l'opera del regista svedese. Ovviamente
segnaliamo in particolare Il settimo sigillo (1956), che insieme al Posto
delle fragole (1957) ed a Persona (1965) e' per noi il Bergman che forse
piu' ci tocca, e La vergogna (1967), che sulla guerra costituisce una
meditazione ardua e che convoca lo spettatore ad un piu' profondo indagarsi;
ma a nostro parere anche Il volto (1958), che chiama a riflettere non solo
sullo sfaldarsi dell'identita', ma anche sui meccanismi sociali
dell'esclusione e sulla loro devastante proiezione ed introiezione; Luci
d'inverno (1961), e non solo per il personaggio ossessionato dall'atomica
cinese) e l'enigmatico e straziante Il silenzio (1962); e ancora, lo
straniato inquietante L'uovo del serpente (1976); e ci fermiamo qui prima di
citare la filmografia completa. Opere su Ingmar Bergman: una buona
introduzione è quella di Sergio Trasatti, Ingmar Bergman, Il Castoro Cinema.
MANFRED BERGMANN
Profilo: impegnato nella Casa dei diritti sociali di Roma e nella
solidarieta' con gli immigrati.
HENRI BERGSON
Profilo: illustre filosofo francese (Parigi 1859-1941), cattedratico,
accademico di Francia, Premio Nobel per la letteratura nel 1927. Opere di
Henri Bergson: Materia e memoria, Il riso, L'evoluzione creatrice, L'energia
spirituale, Durata e simultaneita', Le due fonti della morale e della
religione, Il pensiero e il movimento (saggi e conferenze). Opere su Henri
Bergson: fondamentale a nostro avviso e' Vladimir Jankelevitch, Henri
Bergson, Morcelliana, Brescia 1991; per una essenziale introduzione con
ampia bibliografia cfr. Adriano Pessina, Introduzione a Bergson, Laterza,
Roma-Bari 1994; tra le monografie su temi specifici segnaliamo anche Georges
Levesque, Bergson, Cittadella, Assisi 1974; per un approccio aspramente
critico al "bergsonismo" cfr. Georges Politzer, Freud e Bergson, La nuova
Italia, Firenze 1970.
LUCIANO BERIO
Profilo: uno dei maggiori musicisti e musicologi del Novecento; nato nel
1925, e' deceduto nel maggio 2003; figura di rilievo dell'avanguardia
musicale, fondatore con Bruno Maderna nel 1954 del prestigioso Studio di
fonologia musicale della Rai di Milano, direttore di "Incontri musicali";
alla composizione e alla direzione, alla ricerca e alla teoria, ha unito una
rilevante attivita' didattica in Europa e in America ed anche una capacita'
di alta divulgazione (realizzando ad esempio con Vittoria Ottolenghi un non
dimenticato programma televisivo di accostamento alla musica colta che resta
per piu' versi esemplare). Non solo persona di studi ed arte e cultura, ma
di rigore morale ed impegno civile.
ISAIAH BERLIN
Profilo: filosofo della politica e storico delle idee, nato a Riga nel 1909,
e' deceduto ad Oxford, nella cui universita' aveva insegnato per oltre 60
anni, nel 1997. Opere di Isaiah Berlin: Quattro saggi sulla liberta',
Feltrinelli (un libro fondamentale); Il legno storto dell'umanita'; Il
riccio e la volpe; Impressioni personali; Il mago del nord, Il senso della
realta'; tutti presso Adelphi.
GIOVANNI BERLINGUER
Profilo: nato a Sassari nel 1924, medico, docente universitario, militante
politico di forte impegno scientifico, morale, civile. Opere di Giovanni
Berlinguer: tra i suoi libri segnaliamo La salute nelle fabbriche (1969);
Medicina e politica (1973); Per la scienza (1975), Dieci anni dopo (1978);
Una riforma per la salute (1979); Storia e politica della salute (1991);
Questioni di vita. Etica, scienza, salute (1991); La milza di Davide.
Viaggio nella malasanita' (1994); Etica della salute (1994); segnaliamo in
particolare il recente La merce finale. Saggio sulla compravendita del corpo
umano (con Volnei Garrafa), Baldini & Castoldi, Milano 1996.
LUCIANO BERNABEI
Profilo: Luciano Bernabei e' da un decennio uno dei collaboratori del
"Centro di ricerca per la pace" di Viterbo, ed uno degli animatori di una
delle piu' rilevanti esperienze di volontariato, di solidarieta' e di
nonviolenza concretamente praticata a Viterbo, l'esperienza del Centro
sociale occupato autogestito "Valle Faul".
GEORGES BERNANOS
Profilo: scrittore francese (1888-1948) di profondo e drammatico sentire
religioso e morale. Opere di Georges Bernanos: Sotto il sole di Satana
(1926); L'impostura (1927); La gioia (1929); Diario di un curato di campagna
(1936); Nuova storia di Mouchette (1937); I grandi cimiteri sotto la luna
(1938); Scandalo della verita' (1938); Lettera agli inglesi (1943); La
Francia contro la civilta' degli automi (1947); Dialoghi delle carmelitane
(postumo, 1949). Opere su Georges Bernanos: vorremmo citare qui non testi
critici ma due film di Robert Bresson, Il diario di un curato di campagna
(1950), e Mouchette (1966-7), che tratti da libri di Bernanos non sono certo
opere "su Bernanos", ma autonomi capolavori di una grandissima figura di
moralista e di narratore nei modi del cinema, che anche dalla meditazione
dell'opera di Bernanos ha tratto alimento.
MARCELLO BERNARDI
Profilo: pediatra e pedagogista, nato a Rovereto nel 1922 e deceduto a
Milano nel 2001. Specialista in clinica pediatrica, docente di puericultura
all'Universita' di Pavia e di auxologia all'Universita' di Brescia. Uno
straordinario amico dei bambini, una grande figura di intellettuale
libertario. Opere di Marcello Bernardi: notissimo e' il suo Il nuovo
bambino, Rizzoli - Milano Libri, Milano 1972, 1998; Gli imperfetti genitori,
Rizzoli - Milano Libri, Milano 1988; Sessualita' educazione et al.,
Rizzoli - Milano Libri, Milano 1993; La fine del giorno, Milano Libri,
Milano 1995; fra gli altri suoi libri ricordiamo almeno anche il recente
L'infanzia tra due mondi, Fabbri, Milano; Conversazioni con Marcello
Bernardi. Il libertario intollerante, Eleuthera, Milano (a cura di Roberto
Denti); e ancora: Adolescenza; Educazione e liberta'; Il figlio facoltativo;
Il problema inventato; Il metodo in pediatria (con G. R. Burgio);
L'avventura di crescere; La maleducazione sessuale; Mille giorni di parole.
WENDELL BERRY
Profilo: nato nel 1934, gia' docente universitario poi contadino, poeta e
scrittore, ecologo e promotore del movimento di ritorno alla campagna,
autore del noto "manifesto del contadino impazzito", una delle figure piu'
note del movimento ecologista americano. Opere di Wendell Berry: Il corpo e
la terra, Libreria Editrice Fiorentina, Firenze; Con i piedi per terra, Red,
Como 1996.
GIORGIO BERTANI
Profilo: editore, amico della nonviolenza, impegnato da sempre nella
sinistra critica, nei movimenti pacifisti, ambientalisti, di solidarieta';
la sua casa editrice ha pubblicato libri di importanza fondamentale. E'
attualmente anche amministratore provinciale a Verona.
ENRICO BERTI
Profilo: illustre filosofo e docente universitario, nato nel 1935, tra le
figure piu' rilevanti del dialogo filosofico novecentesco. Opere di Enrico
Berti: tra le molte sue opere segnaliamo almeno L'interpretazione
neoumanistica della filosofia presocratica, Padova 1959; L'unita' del sapere
in Aristotele, Padova 1965; Studi sulla struttura logica del discorso
filosofico, Perugia 1968; Ragione scientifica e ragione filosofica nel
pensiero moderno, Roma 1977.
MARIO BERTIN
Profilo: direttore editoriale delle Edizioni Lavoro, poi di Citta' Aperta
Edizioni, impegnato nel movimento sindacale, autore tra l'altro di vari
saggi sulla condizione anziana. Opere di Mario Bertin: E decise di chiamarsi
Joao, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1996; Salmo, Servitium, Sotto il monte
(Bg) 2001; Francesco, Citta' Aperta Edizioni, Troina (En) 2002.
PIERANGELO BERTOLI
Profilo: cantautore italiano di grande impegno morale e politico, vecchio
compagno di lotte, maestro di dignita'. Nato nel 1942, e' scomparso nel
2002. Opere di Pierangelo Bertoli: segnaliamo almeno gli album Eppure soffia
(1976), A muso duro (1979), Certi momenti (1980). Opere su Pierangelo
Bertoli: Michele L. Straniero (a cura di), Pierangelo Bertoli, Lato Side,
Roma 1981.
PIERO BERTOLINI
Profilo: nato a Torino nel 1931, docente di pedagogia, animatore di molte
iniziative, una delle piu' rilevanti figure della riflessione e della prassi
educativa italiana del secondo Novecento. Opere di Piero Bertolini:
Fenomenologia e pedagogia, 1958; Per una pedagogia del ragazzo difficile,
1965; Pedagogia e scienze umane, 1973; Comunicazione e infanzia, 1979.
MARCO BERTOLUZZO
Profilo: esperto di gestione e mediazione dei conflitti, colabora con il
Gruppo Abele di Torino e con l'esperienza della Casa dei conflitti.
DINA BERTONI JOVINE
Profilo: nata nel 1898, figlia di maestri e maestra lei stessa, allieva e
collaboratrice di Giuseppe Lombardo Radice, moglie di Francesco Jovine,
militante comunista, studiosa dei problemi dell'educazione e della scuola,
saggista, muore a Roma nel 1970. Opere di Dina Bertoni Jovine: Storia della
scuola popolare in Italia, Einaudi, Torino 1954, poi Laterza, Bari 1961;
Storia della scuola italiana dal 1870 ai giorni nostri, Editori Riuniti,
Roma 1958; I periodici popolari del Risorgimento, Feltrinelli, Milano 1959;
Breve storia della scuola italiana, Editori Riuniti, Roma 1961;
L'alienazione dell'infanzia, Editori Riuniti, Roma 1963; (a cura di),
Enciclopedia della donna, Editori Riuniti, Roma 1965; (con Nicola Badaloni),
Storia della pedagogia, Laterza, Bari 1966; (con R. Tisato), Positivismo
pedagogico, Utet, Torino 1973; Storia della didattica, Editori Riuniti, Roma
1976; Principi di pedagogia socialista, Editori Riuniti, Roma 1977. Opere su
Dina Bertoni Jovine: per un primo orientamento si vedano le notevoli
introduzioni a cura di Angelo Semeraro ai due ultimi volumi citati.
NORMA BERTULLACELLI
Profilo: Norma Bertullacelli, insegnante, amica della nonviolenza,
collaboratrice di questo foglio, e' impegnata nella "Rete controg8 per la
globalizzazione dei diritti" di Genova.
CHRISTOPH BESEMER
Profilo: studioso e formatore nonviolento tedesco, nato nel 1955,
politologo, mediatore e formatore nel campo della risoluzione costruttiva
dei conflitti e della resistenza nonviolenta. Opere di C. Besemer: Gestione
dei conflitti e mediazione, Edizioni gruppo Abele, Torino 1999, 2003.
EBERHARD BETHGE
Profilo: pastore e teologo della Chiesa evangelica, nato a Waechau, in
Germania, nel 1909, allievo, collaboratore ed amico di Dietrich Bonhoeffer,
per le sue cure sono apparse le fondamentali opere postume (tra cui
Resistenza e resa) del teologo assassinato dai nazisti. Opere di Eberhard
Bethge: Dietrich Bonhoeffer. Teologo, cristiano, contemporaneo, Queriniana,
Brescia 1975; Dietrich Bonhoeffer, amicizia e resistenza, Claudiana, Torino
1995.
MARIELLA BETTARINI
Profilo: nata a Firenze nel 1942, insegnante in una scuola elementare,
intensa poetessa e promotrice di poesia come prassi di liberazione. Opere di
Mariella Bettarini: Felice di essere, Gammalibri, Milano.
LUIGI BETTAZZI
Profilo: monsignor Luigi Bettazzi, nato a Treviso nel 1923, per molti anni
vescovo di Ivrea e presidente di Pax Christi, e' una delle figure piu' vive
della cultura e della prassi di pace. Ordinato sacerdote nel 1945 e vescovo
dal 1963; teologo, professore di filosofia, di storia della filosofia e
della morale sociale, padre conciliare e vescovo emerito di Ivrea, e' stato
presidente di Pax Christi Italia e di Pax Christi International (il
prestigioso movimento cattolico internazionale per la pace), presidente
della commissione "Justitia et pax" della Conferenza episcopale italiana
(Cei), ed e' una delle figure di riferimento per il movimento pacifista e le
persone di volonta' buona. Dal sito dell'Enciclopedia multimediale delle
scienze filosofiche (www.emsf.rai.it) ci piace riportare, come esempio del
garbo (e dell'autoironia) di monsignor Bettazzi, l'esordio di
autopresentazione personale di alcune sue conversazioni televisive tenute
anni fa con studenti di scuole medie superiori: I) "Sono Luigi Bettazzi.
Sono nato a Treviso, dove mio padre lavorava, nel 1923. Poi, con la
famiglia, ci siamo trasferiti a Bologna, che e' la citta' di mia madre, dove
sono diventato prete, son diventato vescovo. Nel 1963 ho fatto ancora tre
anni del Concilio Ecumenico Vaticano II. Sono uno dei due vescovi in
funzione ancora, che hanno fatto il Concilio. Dalla fine del '66 sono
vescovo di Ivrea. Nel 1968 fui nominato presidente nazionale di Pax Christi,
movimento cattolico internazionale per la pace. Nel 1978 sono diventato
presidente internazionale, fino all'85. Ed e' in questo ruolo che ho avuto
occasione di interessarmi dei diritti dell'uomo, del disarmo, di avere anche
qualche intervento di carattere pubblico, per cui qualche volta si e'
parlato di me". II) "Da 32 anni sono vescovo di Ivrea. Sono stato per molti
anni presidente di Pax Christi, il movimento cattolico internazionale per la
pace. Per diciassette anni presidente italiano, per gli ultimi sette anche
internazionale. Mi hanno coinvolto in tanti problemi, missioni in Centro
America, in Africa, conoscenza col Vietnam. Forse questi sono i motivi per
cui ho dovuto interessarmi in modo particolare di questi problemi, di
carattere sociale, anche internazionale". III) "Mi chiamo Luigi Bettazzi,
sono nato a Treviso, ma mio padre era torinese, di famiglia toscana, mia
mamma bolognese ed e' lei che m'ha insegnato a parlare. La lingua e'
materna. Sono stato prete a Bologna, poi vescovo ausiliario a Bologna e nel
gennaio del '67 vescovo di Ivrea. Avendo compiuto i 75 anni sono andato in
pensione. Gia' e' entrato a Ivrea il mio successore. Sono stato insegnante
di filosofia nel seminario e di religione nelle scuole. Cosi', qualche
contatto e il piacere di parlare con i giovani l'ho ancora". Opere di Luigi
Bettazzi: tra le molte sue pubblicazioni segnaliamo ad esempio Intelligenza
e fede (1963); Una Chiesa per tutti (1971); La Chiesa fra gli uomini (1972);
La carne di Dio (1974); Farsi uomo (1977); Al di la'... al di dentro (1978);
Cari bambini, caro vescovo (1979); Ateo a diciotto anni (1982); Il cristiano
e la pace (1983); tra le opere piu' recenti: La sinistra di Dio, La
Meridiana, Molfetta; Don Tonino Bello. Invito alla lettura, Paoline,
Cinisello Balsamo. Opere su Luigi Bettazzi: segnaliamo la lettera aperta di
Bettazzi al segretario del PCI Luigi Berlinguer del 1976, che diede luogo ad
una risposta di Berlinguer nel '77; e' stata pubblicata con altri materiali
in Antonio Tato' (a cura di), Comunisti e mondo cattolico oggi, Editori
Riuniti, Roma 1977.
BRUNO BETTELHEIM
Profilo: nato a Vienna nel 1903, reduce dal lager, si trasferi' in America
dove ha fondato e diretto la Orthogenic School per bambini psicotici; si e'
tolto la vita nel 1990. Tra i massimi esperti di psicologia infantile. Opere
di Bruno Bettelheim: Il prezzo della vita, Adelphi; Sopravvivere,
Feltrinelli; I figli del sogno, Mondadori; Dialoghi con le madri, Comunita';
L'amore non basta, Ferro; Ferite simboliche, Sansoni; La fortezza vuota,
Garzanti; Il mondo incantato, Feltrinelli; Psichiatria non oppressiva,
Feltrinelli; Imparare a leggere (con Karen Zelan), Feltrinelli; Freud e
l'anima dell'uomo, Feltrinelli; Un genitore quasi perfetto, Feltrinelli.
Cfr. anche il libro ricavato da un'ampia intervista televisiva: Bruno
Bettelheim, Daniel Karlin, Uno sguardo diverso sulla follia, Cittadella.
EMILIO BETTI
Profilo: filosofo e giurista italiano (Camerino 1890, Camorciano 1968),
fondatore a Roma nel 1955 dell'Istituto di teoria dell'interpretazione.
Opere di Emilio Betti: Teoria generale dell'interpretazione, Milano 1955;
L'ermeneutica come metodica generale delle scienze dello spirito, Roma 1987.
Opere su Emilio Betti: AA. VV., Studi in onore di Emilio Betti, Milano 1962;
T. Griffero, Interpretare. L'ermeneutica di Emilio Betti, Torino 1988.
GIANFRANCO BETTIN
Profilo: prosindaco di Venezia, sociologo, impegnato per l'ambiente, contro
la guerra, contro i poteri criminali, nella solidarieta' con i popoli
oppressi e le persone in condizioni di difficolta'.
VIRGINIO BETTINI
Profilo: docente universitario di fondamenti di ecologia, impegnato nel
movimento ambientalista. Opere di Virginio Bettini: (con Barry Commoner),
Ecologia e lotte sociali, Feltrinelli, Milano 1976; Borotalco nero, Angeli,
Milano 1984.
PAOLO BETTIOLO
Profilo: studioso di monachesimo antico, professore di storia del
cristianesimo all'Universita' di Padova.
WILLIAM HENRY BEVERIDGE
Profilo: economista e sociologo britannico (1879-1963), al suo nome e'
legata la promozione del welfare state. Opere di William Henry Beveridge: La
disoccupazione (1930); La piena occupazione in una societa' libera (1944);
Il prezzo della pace (1945).
DUCCIO BIANCHI
Profilo: impegnato nel movimento ambientalista e pacifista, nella
Legambiente, nell'istituto di ricerche Ambiente Italia, di cui cura il
rapporto annuale. Opere di Duccio Bianchi: segnaliamo particolarmente: (con
Stefano Bellini), Pacifisti all'est, Edizioni Dehoniane, Napoli 1985.
ENZO BIANCHI
Profilo: animatore della comunita' di Bose. Dal sito
www.festivaletteratura.it riprendiamo questa scheda: "Enzo Bianchi e' nato a
Castel Foglione nel Monferrato nel 1943 ed e' fondatore e priore della
comunita' monastica di Bose. Nel 1966 ha infatti raggiunto il villaggio di
Bose a Magnano (Vercelli) e ha dato inizio a una comunita' monastica
ecumenica cui tuttora presiede. Enzo Bianchi e' direttore della rivista
biblica "Parola, Spirito e Vita", membro della redazione della rivista
internazionale "Concilium" ed autore di numerosi testi, tradotti in molte
lingue, sulla spiritualita' cristiana e sulla grande tradizione della
Chiesa, scritti tenendo sempre conto del vasto e multiforme mondo di oggi.
Collabora a "La stampa", "Avvenire" e "Luoghi dell'infinito"". Opere di Enzo
Bianchi: Il radicalismo cristiano, Gribaudi, 1980; Lontano da chi, Gribaudi,
1984; Un rabbi che amava i banchetti, Marietti, 1985; Il corvo di Elia,
Gribaudi, 1986; Amici del Signore, Gribaudi, 1990; Pregare la parola,
Gribaudi, 1990; Il profeta che raccontava Dio agli uomini, Marietti, 1990;
Apocalisse di Giovanni, Qiqajon, 1990; Magnificat, benedictus, nunc
dimittis, Qiqajon, 1990; Ricominciare, Marietti, 1991; Vivere la morte,
Gribaudi, 1992; Preghiere della tavola, Qiqajon, 1994; Adamo, dove sei,
Qiqajon, 1994; Il giorno del signore, giorno dell'uomo, Piemme, 1994; Da
forestiero, Piemme, 1995; Aids. Vivere e morire in comunione, Qiqajon, 1997;
Pregare i salmi, Gribaudi, 1997; Come evangelizzare oggi, Qiqajon, 1997;
Libro delle preghiere, Einaudi, 1997; Altrimenti. Credere e narrare il Dio,
Piemme, 1998; Poesie di Dio, Einaudi, 1999; Altrimenti. Credere e narrare il
Dio dei cristiani, Piemme, 1999; Da forestiero. Nella compagnia degli
uomini, Piemme, 1999; Giorno del Signore, giorno dell'uomo. Per un
rinnovamento della domenica, Piemme, 1999; I paradossi della croce,
Morcelliana, 1999; Le parole della spiritualita'. Per un lessico della vita
interiore, Rizzoli, 1999; Ricominciare. Nell'anima, nella Chiesa, nel mondo,
Marietti, 1999; Accanto al malato. Riflessioni sul senso della malattia e
sull'accompagnamento dei malati, Qiqajon, 2000; L'Apocalisse di Giovanni.
Commento esegetico-spirituale, Qiqajon, 2000; Come vivere il Giubileo del
2000, Qiqajon, 2000; La lettura spirituale della Bibbia, Piemme, 2000; Non
siamo migliori. La vita religiosa nella Chiesa, tra gli uomini, Qiqajon,
2002; Quale fede?, Morcelliana, 2002; I Cristiani nella societa', Rizzoli,
2003.
GIOVANNI BIANCHI
Profilo: dal sito www.dossetti.com riprendiamo la seguente scheda
biografica: "Giovanni Bianchi e' nato a Sesto San Giovanni (Milano) nel
1939. Laureato in scienze politiche presso l'Universita' Cattolica di
Milano, con una tesi sui Paesi afro-asiatici, ha poi conseguito
l'abilitazione in filosofia e storia, materie che ha insegnato nei licei. Ha
collaborato brevemente in qualita' di redattore al quotidiano cattolico
"L'Italia", quando ne era direttore Giuseppe Lazzati. Nello stesso periodo
partecipa - col Centro "Ricerca" di Sesto S. Giovanni - all'attivita' di
aggiornamento culturale che anima la Chiesa del Concilio e del
post-Concilio. Eletto nelle liste della DC, fino al 1969 e' consigliere
comunale, a Sesto San Giovanni, occupandosi di problemi della scuola. La
fine degli anni Sessanta e i primi anni Settanta lo vedono, inoltre,
impegnato nel lavoro di animazione sociale e culturale sul territorio ed in
ambito pubblicistico, e nelle dinamiche sociali e sindacali del periodo:
fonda a Milano, con Sandro Antoniazzi e Bruno Manghi, il Centro operaio, di
cui dirige i "Quaderni". E' iscritto alle Acli e prende parte al Congresso
di Cagliari (1972); viene, successivamente, eletto presidente regionale
delle Acli lombarde e riconfermato per piu' mandati. In questa veste
organizza i grandi incontri di dibattito e di studio "Cristiani e
internazionalismo" (Milano 1973) e "Ispirazione cristiana, cultura
cattolica, azione politica" (Bergamo, 1975). Svolge, nel frattempo, una
intensa attivita' pubblicistica, occupandosi di temi legati al movimento
operaio, alla condizione giovanile, all'associazionismo, alle dottrine
sociali e politiche, alla storia delle culture popolari. Collabora con
riviste quali "Animazione sociale", "Testimonianze", "Rocca", "Il Tetto",
"Rivista di teologia morale", "Quaderni di Azione sociale", e partecipa
all'itinerario del periodico "Pianura" (ricerche e analisi linguistiche) e
poi di "Container". Dal 1987 dirige la rivista di spiritualita' e politica
"Bailamme". Chiamato a far parte della presidenza nazionale delle Acli dopo
il congresso di Roma (1985), assume la carica di vice presidente nazionale,
con l'incarico alla formazione. Il Consiglio nazionale delle Acli lo elegge
presidente nazionale il 30 maggio 1987, viene riconfermato dopo il congresso
nazionale di Milano (1988) e dopo il congresso nazionale di Roma (1991).
Particolarmente intenso e' il rapporto con il teologo padre Marie Dominique
Chenu, domenicano, francese, esponente di spicco del rinnovamento tomistico
e della nouvelle theologie, ascoltato perito al Concilio Vaticano II. E' del
teologo francese l'invito alle Acli a ripensare il lavoro e il movimento
operaio come luogo teologico. Dal 1994 e' deputato al Parlamento nelle file
del Partito Popolare Italiano - di cui e' tra i nuovi fondatori - per la XII
Legislatura e di nuovo, dal 1996, per la XIII Legislatura. Fa parte della
Commissione Esteri della Camera dei Deputati ed e' stato relatore della
legge per la remissione del debito estero. E' attualmente segretario della
Camera dei Deputati. Del PPI e' stato presidente nazionale nel 1995 -1996;
dal 1996 al 1999 e' stato membro della direzione del partito. Attualmente e'
segretario della regione Lombardia. E' presidente dei Circoli Dossetti di
cultura e formazione politica che, partiti a Milano e Roma, stanno sorgendo
anche in provincia".
ANGELA BIANCHINI
Profilo: romanziera e saggista. Opere di Angela Bianchini: segnaliamo
particolarmente Voce donna, Bompiani, Milano 1979, nuova edizione
Frassinelli, 1996; altre opere: La luce a gas e il fueilleton: due
invenzioni dell'Ottocento, Liguori, 1988; Le labbra tue sincere,
Frassinelli, 1995; Una crociera di sogno, Rai-Eri, 1997; Capo d'Europa,
Frassinelli 1998; Un amore sconveniente, Frassinelli, 1999; Le nostre
distanze, Einaudi, 2001; Nevada, Frassinelli, 2002.
STEFANO BIANCHINI
Profilo biografico: docente di Storia ed istituzioni dell'Europa orientale
all'Universita' di Bologna; coordinatore del network internazionale Europe
and the Balkans sostenuto dall'Unione Europea. Opere di Stefano Bianchini:
segnaliamo particolarmente Sarajevo, le radici dell'odio, Edizioni
Associate, Roma 1993; La questione jugoslava, Giunti, Firenze 1996.
DANTE LIVIO BIANCO
Profilo: nato nel 1909 e deceduto nel 1953, avvocato, costitui' la prima
pattuglia della Resistenza piemontese, e nel 1945 successe a Duccio
Galimberti nel comando delle formazioni d "Giustizia e Liberta'". Opere di
Dante Livio Bianco: Guerra partigiana, Einaudi, Torino. Opere su Dante Livio
Bianco: segnaliamo il fascicolo monografico a Bianco dedicato da "Il Ponte",
aprile 1954: Un uomo della Resistenza; segnaliamo inoltre la premessa di
Norberto Bobbio e l'introduzione di Nuto Revelli al libro sopra citato; il
ricordo e l'epigrafe per Bianco scritti da Piero Calamandrei sono riprodotti
in Piero Calamandrei, Uomini e citta' della Resistenza, Laterza, Bari.
DAVID BIDUSSA
Profilo: studioso e saggista di grande finezza e rigore, direttore della
biblioteca della Fondazione Feltrinelli di Milano. Opere di David Bidussa:
Ebrei moderni, Bollati Boringhieri, Torino 1989; Oltre il ghetto,
Morcelliana, Brescia 1992; Il sionismo politico, Unicopli, Milano 1993; Il
mito del bravo italiano, Il Saggiatore, Milano 1994; La France de Vichy,
Feltrinelli, Milano 1996; Identita' e storia degli ebrei, Franco Angeli,
Milano 2000.
AMERIGO BIGAGLI
Profilo: gia' obiettore di coscienza, e' impegnato nel Movimento Nonviolento
a Prato.
PIERANTONIO BIGNOTTI
Profilo: impegnato nell'esperienza del Centro comunitario di Celleno (Vt),
partecipe di rilevanti esperienze di solidarieta' concreta con l'America
Latina, uno dei fondamentali punti di riferimento della cultura e della
prassi di pace nell'Alto Lazio.
ALAIN BIHR
Profilo: intellettuale critico francese, sociologo e docente universitario.
Opere di Alain Bihr: segnaliamo particolarmente Dall'assalto al cielo
all'alternativa, Biblioteca Franco Serantini, Pisa 1995.
STEVE BIKO
Profilo: intellettuale sudafricano, nato nel 1946, fondatore del movimento
della Black Consciousness, fu seviziato e assassinato nel 1977 dalla polizia
politica del regime razzista. Opere su Steve Biko: fondamentale e' la
biografia di Donald Woods, Biko, Sperling & Kupfer, Milano 1988.
LINDA BIMBI
Profilo: segretaria generale della Fondazione Basso per il diritto e la
liberazione dei popoli. Opere di Linda Bimbi: (con Raniero La Valle),
Marianella e i suoi fratelli, Feltrinelli, Milano 1983; (a cura di), Not in
my name, Editori Riuniti, Roma 2003.
OSCAR BIMWENYI KWESHI
Profilo: teologo africano, dopo studi a Kinshasa divenne prete cattolico
della diocesi di Luebo; ancora studente gia' alla fine degli anni sessanta
autore di articoli di "teologia africana" sui "Cahiers des Religions
Africaines" e sulla "Revue du Clerge' Africain"; studioso di linguaggio
religioso ha approfondito questo tema all'Universita' di Lovanio; il suo
capolavoro, pubblicato nel 1981, "e' centrato sulla critica dell'alienazione
della genuina cultura africana a seguito dell'intrusione della cultura
occidentale, nonche' sulla possibilita' che la cultura d'Africa avrebbe di
riformulare, con proprie categorie, un'autentica teologia cristiana" (P.
Giustiniani). Opere di Oscar Bimwenyi Kweshi: Pertinence et originalite' du
language religieux: les donnees du probleme, Lovanio, 1972; Discours
theologique negro-africain. Probleme des fondements, Presence Africaine,
Parigi 1981; Alle Dinge erzaehlen von Gott, Herder, Friburgo 1982.
ALESSANDRA BINEL
Profilo: collabora con la Fondazione internazionale Lelio Basso per il
diritto e la liberazione dei popoli, e con la mediateca per lo sviluppo del
Centro internazionale Crocevia. Opere di Alessandra Binel: (a cura di, con
Jose' Ramos Regidor), Campagna Nord-Sud. Dissenso sul mondo, Terra Nuova,
Roma 1992.
PIERO BINEL
Profilo: ingegnere, impegnato nei movimenti ambientalisti, di difesa dei
consumatori, per iil diritto alla salute, per i diritti civili, e' da molti
anni una delle figure piu' note dell'ambientalismo scientifico.
DANIELA BINELLO
Profilo: giornalista d'inchiesta fortemente impegnata per la pace e i
diritti umani. Opere di Daniela Binello: Il diritto non cade in
prescrizione, Ediesse, Roma 2002.
GIORGIO BINI
Profilo: nato a Genova nel 1927, insegnante, prestigioso pedagogista. Opere
di Giorgio Bini: La pedagogia attivistica in Italia, 1971; Da don Milani a
Orbilius, 1981; Guida alla biblioteca del maestro, 1985; Il mestiere di
genitore, 1985; La scuola dell'alfabeto, 1988.
WALTER BINNI
Profilo: Walter Binni e' nato a Perugia nel 1913, ha studiato alla Normale
di Pisa, antifascista, impegnato nella Resistenza, poi deputato alla
Costituente; docente universitario, tra i massimi studiosi della letteratura
italiana; e' scomparso sul finire del novembre 1997. Opere di Walter Binni:
nella sua vastissima produzione, tutta di grande valore, segnaliamo
particolarmente gli studi leopardiani: fondamentali La nuova poetica
leopardiana, e La protesta di Leopardi, editi da Sansoni; ed il giustamente
celebre saggio metodologico Poetica, critica e storia letteraria, edito da
Laterza. Come e' noto sono classici i suoi studi sulla poetica del
decadentismo, il preromanticismo italiano, Ariosto, Michelangelo scrittore,
Metastasio, Parini, Goldoni, Alfieri, Monti, Foscolo, Carducci, De Sanctis.
LUDWIG BINSWANGER
Profilo: psichiatra svizzero (1881-1966), accolse nella sua attivita'
scientifica e terapeutica decisivi elementi di riflessione dalla
fenomenologia e dall'esistenzialismo; e' il massimo rappresentante della
Daseinsanalyse. Opere di Ludwig Binswanger: Tre forme di esistenza mancata,
Il Saggiatore, Milano; Per un'antropologia fenomenologica, Feltrinelli,
Milano.
5. INCONTRI. BENITO D'IPPOLITO: UN IMPROVVISATO SALUTO AGLI AMICI DEL CENTRO
DI EDUCAZIONE ALLA MONDIALITA' RIUNITI A VITERBO IN QUESTI GIORNI
[Si conclude oggi presso il seminario de La Quercia (Viterbo) l'annuale
convegno nazionale del Centro di educazione alla mondialta' (in sigla: Cem).
Per l'occasione il nostro schivo amico Benito D'Ippolito ha scritto questo
improvvisato indirizzo di saluto e gratitudine]
Amici carissimi, nostri e del mondo,
che giorno dopo giono edificate
i ponti necessari per convivere
parlandoci, trovandoci, riconoscendoci
reciprocamente ospitandoci
umani fra gli umani, donne e uomini
di volonta' buona e dignita' splendente.
Qui vi saluta e vi ringrazia uno
che alla vostra scuola e al vostro impegno
ultimo servo e compagno di strada
si sente chiamato al cammino.
E ancora vi ringrazia
per la mitezza, per la conviviale
ricerca, per lo stare insieme e fare
esistere di gia', tra tutti noi,
la solidarieta' che tutta unisce
l'umana famiglia; la liberazione
che e' da farsi senza indugi adesso;
la nonviolenza, che regoli la vita
e salvi il mondo prima che sia tardi.
6. RIFLESSIONE. WANDA TOMMASI: SIMONE WEIL E LA SVENTURA
[Dal quotidiano "Il manifesto" del 24 agosto 2003.
Wanda Tommasi e' docente di storia della filosofia contemporanea
all'Universita' di Verona, fa parte della comunita' filosofica di "Diotima".
Opere di Wanda Tommasi: La natura e la macchina. Hegel sull'economia e le
scienze, Liguori, Napoli 1979; Maurice Blanchot: la parola errante, Bertani,
Verona 1984; Simone Weil: segni, idoli e simboli, Franco Angeli, Milano
1993; Simone Weil. Esperienza religiosa, esperienza femminile, Liguori,
Napoli 1997; I filosofi e le donne, Tre Lune, Mantova 2001; Etty Hillesum.
L'intelligenza del cuore, Edizioni Messaggero, Padova 2002.
Simone Weil, nata a Parigi nel 1909, allieva di Alain, fu professoressa,
militante sindacale e politica della sinistra classista e libertaria,
operaia di fabbrica, miliziana nella guerra di Spagna contro i fascisti,
lavoratrice agricola, poi esule in America, infine a Londra impegnata a
lavorare per la Resistenza. Minata da una vita di generosita', abnegazione,
sofferenze, muore in Inghilterra nel 1943. Una descrizione meramente esterna
come quella che precede non rende pero' conto della vita interiore della
Weil (ed in particolare della svolta, o intensificazione, o meglio ancora:
radicalizzazione ulteriore, seguita alle prime esperienze mistiche del
1938). Ha scritto di lei Susan Sontag: "Nessuno che ami la vita vorrebbe
imitare la sua dedizione al martirio, o se l'augurerebbe per i propri figli
o per qualunque altra persona cara. Tuttavia se amiamo la serieta' come
vita, Simone Weil ci commuove, ci da' nutrimento". Opere di Simone Weil:
tutti i volumi di Simone Weil in realta' consistono di raccolte di scritti
pubblicate postume, in vita Simone Weil aveva pubblicato poco e su periodici
(e sotto pseudonimo nella fase finale della sua permanenza in Francia stanti
le persecuzioni antiebraiche). Tra le raccolte piu' importanti in edizione
italiana segnaliamo: L'ombra e la grazia (Comunita', poi Rusconi), La
condizione operaia (Comunita', poi Mondadori), La prima radice (Comunita',
SE, Leonardo), Attesa di Dio (Rusconi), La Grecia e le intuizioni
precristiane (Rusconi), Riflessioni sulle cause della liberta' e
dell'oppressione sociale (Adelphi), Sulla Germania totalitaria (Adelphi),
Lettera a un religioso (Adelphi); Sulla guerra (Pratiche). Sono fondamentali
i quattro volumi dei Quaderni, nell'edizione Adelphi curata da Giancarlo
Gaeta. Opere su Simone Weil: fondamentale e' la grande biografia di Simone
Petrement, La vita di Simone Weil, Adelphi, Milano 1994. Tra gli studi cfr.
AA. VV., Simone Weil, la passione della verita', Morcelliana, Brescia 1985;
Gabriella Fiori, Simone Weil, Garzanti, Milano 1990; Giancarlo Gaeta, Simone
Weil, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole 1992; Jean-Marie
Muller, Simone Weil. L'esigenza della nonviolenza, Edizioni Gruppo Abele,
Torino 1994; Angela Putino, Simone Weil e la Passione di Dio, Edb, Bologna
1997; Maurizio Zani, Invito al pensiero di Simone Weil, Mursia, Milano 1994]
Sessant'anni fa, il 24 agosto 1943, moriva la filosofa francese Simone Weil,
all'eta' di 34 anni. La sua opera, che ha conosciuto una crescente fortuna
solo dopo la sua morte, ruota intorno a un centro di gravitazione che la
sensibilita' straordinaria di questa giovane donna seppe far risuonare con
accenti incomparabili: il tema della sventura.
Non e' facile capire che cosa abbia consentito a Simone Weil di penetrare
con tanta acuta partecipazione nell'enigma della sventura, se le violente
crisi di mal di testa che frequentemente l'attanagliavano e che le
impedivano di pensare - ma, nonostante questo, pensava -, o la capacita'
d'identificarsi empaticamente con la sorte degli oppressi, dei vinti, degli
emarginati, o la violenza della seconda guerra mondiale. Sta di fatto che la
sua concezione della sventura insegna anche a noi, oggi, come stare in
presenza della sventura di molti senza minimizzarla, senza difenderci
aggressivamente dal suo spettacolo, spesso intollerabile, ma anche senza
farci annichilire dal sentimento della nostra impotenza di fronte al male
che altri subiscono.
"Il grande enigma della vita umana non e' la sofferenza, e' la sventura",
scrive Simone Weil (Attesa di Dio, Rusconi). Il termine francese malheur,
sventura, e' difficile da rendere in italiano: esso indica sia il male che
capita, l'ora del male, cioe' la sofferenza vera e propria, sia l'augurio
del male - il nostro "malaugurio" -, cioe' il disprezzo sociale, lo sguardo
di disistima dell'altro, uno sguardo che viene interiorizzato dallo
sventurato tanto che egli arriva a disprezzare se stesso. Con questo duplice
contrassegno, di sofferenza e di degradazione sociale, la sventura imprime
nell'anima il marchio della schiavitu' e colloca lo sventurato nel punto
della creazione il piu' lontano possibile da Dio: e' l'inferno su questa
terra, e chiunque abbia provocato una sofferenza cosi' grande, a causa di
guerre, crimini, conquiste, porta la responsabilita' di un male
irrimediabile.
Tuttavia la sventura, proprio in quanto scaglia l'essere umano nel punto
piu' lontano da Dio, lo getta esattamente ai piedi della croce: se, proprio
in questa condizione di sofferenza e di avvilimento interiore, l'anima
conserva ancora la capacita' d'amare, quel varco infinitamente piccolo
tenuto aperto dall'amore sara' una fessura sufficiente da consentire a Dio
di raggiungerla.
A quel punto il malheur, la sventura, puo' tramutarsi in bonheur, in
felicita' della ricongiunzione a Dio. Questa trasformazione alchemica puo'
realizzarsi, in casi rari, ma non e' affatto detto ne' scontato che le cose
vadano cosi': fra i motivi della delicata sensibilita' con cui la Weil ha
trattato il tema della sventura, vi e' la sua partecipe comprensione della
sofferenza inutile, che distrugge nello sventurato ogni dignita' e ogni
stima di se' e per la quale non vi e' alcuna riparazione possibile.
Tuttavia, al tempo stesso, rimane aperto uno spiraglio per la speranza: e'
la possibilita' di passaggio dal malheur al bonheur, e' il varco che la
capacita' d'amare, nonostante l'odio e il risentimento che lo sventurato si
porta dentro, lascia aperto per il passaggio della grazia.
Quest'ultimo passaggio ci parla di un uso soprannaturale della sofferenza:
e' la porta stretta della mistica, la trasformazione alchemica del metallo
vile in oro. Benche' esista la sofferenza inutile, esiste anche la
possibilita' di un uso soprannaturale della sofferenza: non dobbiamo
necessariamente fuggire da essa il piu' rapidamente possibile, possiamo
anche guadagnare, attraverso la sofferenza, la conoscenza - come la Weil
ripete con Eschilo -, possiamo farne la leva per il passaggio a Dio, farne
l'occasione per mettere a nudo il tratto divino in noi. Che questo passaggio
sia rischioso, raro e difficile, lo dimostra il fatto che, per lo piu', chi
subisce il male tende a trasmetterlo, a difendersi dalla sofferenza che
patisce facendo a sua volta del male agli altri; egli spera cosi',
vanamente, di liberarsene: ma, in questo modo, il male si propaga e il gioco
pendolare della violenza non ha fine.
Parlando di un uso soprannaturale della sofferenza, Simone Weil ci insegna a
tenere aperto un varco, sia pur piccolissimo, attraverso cui contemplare la
sventura degli innocenti e l'infinita lontananza di Dio da questo mondo,
senza disperare tuttavia della possibilita' che, proprio da quella
incommensurabile distanza, Dio ci possa toccare. E questo non riguarda solo
i credenti: chi ha sentito da vicino il contatto gelido della sventura, sa
che, di fronte a essa, non ci sono filosofie ne' argomentazioni razionali
che tengano. Simone Weil insegna che la figura della croce, del Dio che
soffre con lo sventurato, puo' parlare a tutta l'umanita', a credenti e non
credenti.
Mentre altre risposte filosofiche al problema del male, pur teoreticamente
ineccepibili, come la classica spiegazione agostiniana del male come
privazione di bene, rischiano di risultare insultanti di fronte a chi
patisce la sventura, la Weil ci offre un quadro in cui la sofferenza non e'
tolta ne' attenuata, ma viene contemplata insieme all'infinita distanza di
Dio e alla possibilita' che, da quella lontananza siderale, Dio possa
ricongiungersi alla parte divina che abita in noi, quella che riesce ad
amare anche nella sventura.
E' il grande insegnamento della mistica, che risuona anche nelle Rivelazioni
della mistica medievale Giuliana di Norwich (Libro delle Rivelazioni,
Ancora): il male e' inevitabile, "ma tutto sara' bene". Per Simone Weil, non
tutto sara' bene, ma esistera' sempre una possibilita', sia pure
infinitamente piccola, che il peggior male si converta nel bene piu' grande.
7. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale
e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale
e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae
alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo
scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il
libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali,
l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di
nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza
geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e
la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e
responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio
comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono
patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e
contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto
dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna,
dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione,
la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la
noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione
di organi di governo paralleli.
8. PER SAPERNE DI PIU'
* Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per
contatti, la e-mail e': azionenonviolenta@sis.it
* Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della
Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia:
www.peacelink.it/users/mir; per contatti: lucben@libero.it;
angelaebeppe@libero.it; mir@peacelink.it, sudest@iol.it
* Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista
Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati
per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it. Per
contatti: info@peacelink.it
LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO
Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la
pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. e fax: 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it
Per non ricevere piu' questo notiziario e' sufficiente inviare un messaggio
con richiesta di rimozione a: nbawac@tin.it
Numero 656 del 28 agosto 2003