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Diminuisce la povertà in Italia (dal 12% all'11% ), ma chi è povero lo è di più.



Fonte: Agenzia Redattore Sociale - www.redattoresociale.it

POVERTA' - Diminuisce la povertà in Italia (dal 12% all'11%), ma chi è 
povero lo è di più. La diminuzione soprattutto al centro-sud. Presentato il 
rapporto Istat
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22/07/2003 14.30.22
ROMA - L' 11% delle famiglie italiane vive al di sotto della soglia di 
povertà ed il fenomeno coinvolge 2.456.000 nuclei familiari (7.140.000 
individui). I dati riferiti all'anno 2002 sono stati divulgati oggi 
dall'Istat che ha realizzato un'indagine campionaria su 27mila famiglie. 
Mostrano rispetto all' anno precedente una diminuzione della povertà 
relativa che nel 2001 toccava il 12% delle famiglie italiane e la 
diminuzione riguarda in particolare le regioni di centro (dall'8,4% al 
6,7%) ed il Meridione (dal 24,3% al 22,4%), mentre al nord dove vive il 5% 
delle famiglie povere i valori restano stabili.
In particolare al centro accanto alla diminuzione della percentuale di 
famiglie povere, si rileva un peggioramento per quelle numerose (dall'11,9% 
del 2001 al 15% del 2002)mentre le famiglie povere con 2 o più anziani 
passano dal 14% al 13,6%. Nel Mezzogiorno, dove storicamente si registrano 
i valori più elevati di povertà con picchi tra le coppie di anziani poveri, 
che passano dal 29,9% del 2001 al 32,5% del 2002, l'istituto di ricerca 
registra invece un miglioramento nella condizione delle famiglie con 3 o 
più figli minori e delle famiglie numerose con anziani o parenti a carico, 
come quella delle famiglie monogenitore.
Secondo l'Istat a far abbassare il livello di povertà è stata soprattutto 
la contrazione di consumi delle famiglie che nel 2002 hanno sensibilmente 
frenato la corsa all'acquisto.
Complessivamente peggiora la situazione per gli anziani e le famiglie con 
più componenti: è povero il 17,4% delle famiglie con due o più anziani (il 
33% al Sud), una famiglia su tre con a capo una persona in cerca di lavoro 
e quasi un quarto delle famiglie con 5 componenti e più (il 32,4% al Sud). 
Quando i tre o più figli sono minori, la percentuale di famiglie povere 
sale al 25,9%. Gli anziani soli mostrano un'incidenza di povertà pari al 
13,3%, valore che sale al 15,7% per le coppie con persona di riferimento di 
65 anni o più, mentre resta minima l'incidenza di povertà nei single (3,1%) 
e le coppie con un figlio (8,1%).
Per quanto riguarda la povertà assoluta, essa tocca 926mila famiglie (il 
4,2% delle famiglie italiane): al nord l'Istat segnala un leggero 
peggioramento (dall'1,3 si passa all'1,7%) mentre rimane stabile al centro 
e addirittura migliora al sud passando dal 9,7 all'8,9%. Stanno peggio le 
persone sole con più di 65 anni mentre è migliore la situazione delle 
coppie, dei single giovani che hanno trovato lavoro ed anche delle famiglie 
numerose, grazie all'incremento del mercato del lavoro nel Mezzogiorno.
Se secondo l'Istat diminuiscono le famiglie povere, chi è povero però lo è 
sempre di più. L'indagine indica infatti che l'intensità' della povertà 
ovvero un indicatore che mostra di quanto, in media, la spesa di questi 
nuclei è percentualmente al di sotto della linea di povertà è passato dal 
21,1% del 2001 al 21,4% del 2002. In autunno l'Istat presenterà alcune 
stime riguardanti la povertà a livello regionale, insieme a una ricerca 
sugli indicatori di percezione soggettiva della povertà, in un'indagine 
riguardante l'esclusione sociale.