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Amnesty International al presidente Bush in Uganda: "Deveconsiderare la situaizoen della Repubblica Democratica del Congo"



Gent.mi tutti,

vi trasmettiamo il comunicato stampa della Sezione Italiana di
Amnesty International:



Amnesty International al presidente Bush in Uganda: "Deve considerare la
situazione della Repubblica Democratica del Congo"




Grazie per la cortese attenzione

Per ulteriori informazioni, approfondimenti ed interviste:
Amnesty International Ufficio Stampa
Tel. 06 44.90.224 cell. 348-6974361 e-mail: press@amnesty.it




ALLA CORTESE ATTENZIONE DEL CAPO REDATTORE ESTERI


COMUNICATO STAMPA
CS100-2003


AMNESTY INTERNATIONAL AL PRESIDENTE BUSH IN UGANDA:  "DEVE CONSIDERARE LA
SITUAZIONE DELLA REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO"


Mentre compie la sua visita inaugurale in Uganda, Amnesty International si
rivolge al presidente degli Usa, George W. Bush, affinché supporti
l'istituzione di una forza militare internazionale forte, realmente in
grado di proteggere i civili nella Repubblica Democratica del Congo (RDC).

Il presidente Bush deve inoltre insistere affinché l'Uganda ponga fine a
tutte le forme di supporto ai gruppi armati nella parte orientale della
Rdc, noti per aver compiuto abusi dei diritti umani.

Il conflitto nelle Rdc - un conflitto che è stato condotto, in parte, con
l'istigazione dell'Uganda - ha avuto finora un costo elevato in termini di
vite umane, di più di tre milioni di congolesi, in particolare nella zona
orientale del paese.

Quattro anni fa, più o meno in questi giorni, i protagonisti del conflitto
nella Rdc concordarono un cessate il fuoco a Lusaka, in Zambia. Un mese
dopo fu dispiegata una missione militare dell'Onu, Monuc (Osservatori delle
Nazioni Unite per il cessate il fuoco) per monitorare l'adempimento degli
accordi.

"Gli sforzi fatti dai belligeranti a Lusaka nel luglio 1999 per proteggere
i diritti umani e per far cessare tutti gli atti di violenza contro i
civili sono stati completamente vanificati. Gli anni seguenti non hanno
portato nulla se non dolore per la popolazione civile della Rdc,
soprattutto nell'area orientale del paese. I civili nella regione hanno
sofferto una serie di atrocità, incluse uccisioni di massa, torture e
stupri" ha dichiarato Amnesty International. "Soltanto con un mandato
ristretto e senza il personale o le risorse che occorrevano per fermare le
uccisioni, il  Monuc è stato per lo più relegato alla mera osservazione di
questa crudeltà".

Il mandato del Monuc è attualmente sotto la revisione del Consiglio di
Sicurezza delle Nazioni Unite. Il 7 luglio, l'ambasciatore Usa presso le
Nazioni Unite, Richard S. Williamson, ha detto al Consiglio di Sicurezza
che "la comunità internazionale è stata troppo lenta e troppo esitante nel
rispondere agli atroci crimini" commessi nel corso del conflitto.

Amnesty International chiede al governo degli Usa di usare la sua influenza
di membro permanente del Consiglio di Sicurezza per:
- assegnare completamente alle truppe del Monuc il dovere di proteggere i
civili e dotare la missione di un numero maggiore di truppe, di risorse e
di equipaggiamenti di cui necessita per compiere il suo mandato, con
particolare riguardo alla protezione dei civili;
- espandere il dispiegamento geografico del Monuc affinché possa rivestire
un ruolo efficace nella protezione dei civili in tutta la regione orientale
della Rdc;
- istituire un gruppo di investigatori per i diritti umani del Monuc per
documentare e riferire pubblicamente sulle violazioni dei diritti umani
internazionali e del diritto umanitario internazionale nella Rdc, in vista
di un futuro processo ai responsabili.

Amnesty International chiede inoltre al presidente Bush, nel suo incontro
con il presidente dell'Uganda, Yoweri Museveni, di premere sul governo
ugandese affinché ponga fine a tutti gli aiuti militari ai gruppi armati
nella Rdc orientale, cooperi pienamente con tutte le indagini
internazionali sulle violazioni dei diritti umani commesse nel corso del
conflitto e porti davanti alla giustizia il personale armato ugandese o
altri che nel territorio ugandese siano sospettati di aver commesso
violazioni dei diritti umani nella Rdc.


Ulteriori informazioni

L'accordo di cessate il fuoco di Lusaka è stato firmato il 10 luglio 1999.

Fino ad oggi, sia l'Uganda che il Ruanda, altro principale protagonista del
conflitto, hanno beneficiato dell'atteggiamento indulgente degli Usa
rispetto al loro coinvolgimento nella Rdc, che ha incluso violazioni di
massa dei diritti umani sia da parte delle loro forze armate sia da parte
dei gruppi politici armati che essi hanno creato ed armato. Le forze armate
dei governi di Uganda e Ruanda si sono in gran parte ritirate dalla Rdc,
sebbene entrambi i paesi continuino ad alimentare il conflitto nell'est con
la loro guida e il supporto alla moltitudine di gruppi politici armati.

Nel maggio 2003, a seguito di una serie di uccisioni per motivi etnici
nella regione Ituri nel nord-est della Rdc, alcune delle quali hanno avuto
luogo sotto gli occhi delle truppe del Monuc, il Consiglio di Sicurezza
dell'Onu ha autorizzato la spedizione di una Forza multinazionale di
emergenza (Iefm), sotto il comando francese, a Bunia, la città principale
dell'Ituri. La Iemf si ritirerà il 1 settembre, dopo che una forza armata
allargata del Monuc assumerà il compito di provvedere alla sicurezza nella
regione.

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 10 luglio 2003
                                                                                          
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