REPORT 88 di Rosarita Catani
I MEDIA USA IGNORANO VOLUTAMENTE LA VIOLENZA ISRAELIANA DOPO IL SUMMIT D’AQABA
Amman 11 giugno 2003 – A seguito del summit, avvenuto il 4 giugno ad Aqaba tra il Presidente Bush ed i leaders Israeliano e Palestinese, i maggiori network statunitensi volutamente ignorano gli attacchi da parte d’Israele contro i Palestinesi e giocano sulla contro-violenza palestinese come ostacolo per il “processo di pace”.
The Guardian riporta che: “Mentre George Bush parlava ad Aqaba per la Pace in Medio Oriente, con i Primi Ministri israeliano e Palestinese, i soldati israeliani eseguivano un raid nel campo profughi di Balata e nella citta’ di Nablus per il terzo giorno consecutivo (Un bambino è stato colpito dalle truppe israeliane, The Guardian, 5 giugno 2003). Il giornalista del Guardian descrive lo stato d’animo di una giovane donna che trasporta la figlia di sette anni al piu’ vicino ospedale. “Lei è stata colpita all’addome”, mentre ad Aqaba si parla di Pace. Nello stesso giorno, il giornalista afferma, un bambino è stato colpito alla testa da un proiettile……”50 persone, in due giorni sono state ricoverate in ospedale a seguito delle ferite d’arma da fuoco “
Il Dottor Samir Abu Zarzur, il capo del dipartimento dell’ospedale Rafiah a Nablus, afferma che nel suo dipartimento sono state ricoverate 32 persone ferite dai soldati israeliani Martedi’, il giorno in cui il Presidente Bush incontrava il palestinese Mahmoud Abbas ed altri leader arabi a Sharm Al Sheikh per invitarli a prendere misure urgenti contro il terrorismo.
"Ferito bambino di 12 anni. Un bambino d’otto anni è stato colpito al volto da un proiettile. Una giovane donna ha perso un occhio. Vi sono due o tre persone in gravi condizioni.”
Il sette giugno, un’agenzia di stampa a seguito delle dichiarazioni della Croce Rossa Palestinese, riporta che il 4 giugno, il giorno del summit ad Aqaba, “Un’autoambulanza della Croce Rossa Palestinese, diretta a soccorrere le persone ferrite nel campo profughi di Balata, è stata fermata dai soldati israeliani. I soldati attaccano l’autoambulanza, picchiando le persone a bordo sulla faccia ed in testa”. A seguito della violenza da parte dei soldati israeliani, l’autoambulanza è stata costretta a ritornare indietro”.
Il solo giornale statunitense che ha riportato gli eventi di Balata il 5 giugno, è stato il Newsday.
Il Chicago Tribune, racconta che il giorno dell’incontro ad Aqaba c’era abbastanza calma. Il Tribune non fa menzione dei tre lunghi giorni d’attacco da parte degli israeliani al campo di Balata che ha causato molti feriti e che continuava durante il summit di Aqaba.
Il 5 giugno, un ragazzo di 15 anni, Ibrahim Abu Habla, fu colpito ad un occhio dalle forze d’occupazione a Tulkarm, anche vicino Nablus, è morto un bambino. Questo aumenta il numero dei bambini feriti dai soldati israeliani.
Giusto un’ora dopo il summit di Aqaba, le forze d’occupazione israeliane, attaccano Rafah nella Striai di Gaza, chiudendo il confine egiziano, agenzia Press France, riporta che tank israeliani accompagnati da bulldozers entrano nella citta’ demolendo quattro case appartenenti a civili palestinesi”.(Press France 5 giugno 2003)
Lo stesso giorno, nel centro della Striscia di Gaza, nella citta’ di Deir al Balah, le forze d’occupazione israeliane espellono I residenti di due storiche costruzioni, li cacciano dalle loro case e procedono alla distruzione dell’edificio. I medici palestinesi riferiscono che Ahmed Tawashi, è stato moderatamente ferito da un proiettile quando i soldati israeliani lo hanno costretto, unitamente alla sua famiglia, di lasciare la casa”, e che i residenti non hanno potuto prendere alcun oggetto personale (Press France, 5 giugno 2003).
Queste notizie non sono state riportate da nessun media americano.
Quando, invece, i Palestinesi compiono un attacco suicida contro le forze d’occupazione israeliane nel West Bank e nella Striscia di Gaza, Domenica 8 giugno, uccidendo cinque soldati israeliani, molti media americani improvvisamente parlano della notizia.
Il Los Angeles Times riporta che questo attacco è “il primo dopo il summit di Aqaba della scorsa settimana, e non fa menzione dei precedenti attacchi israeliani contro I palestinesi. (Los Angeles Times, 9 June 2003).
Il New York Times annuncia che l’attacco dell’8 giugno “è il primo violento attacco qui dopo che il primo ministro palestinese ha incontrato, la scorsa settimana, il primo Ministro Israeliano Ariel Sharon (New York Times, 9 June 2003).
NBC News fa vedere le immagini dell’attacco, domenica mattina, ed annuncia. “Il primo grave attacco dopo il summit nel Medio Oriente la scorsa settimana”. La CBS nel telegiornale della sera annuncia che cinque soldati sono stati uccisi, pero’ non fa menzione che tutti erano armati, soldati appartenenti alle forze d’occupazione.
Il 9-10 Giugno, I media americani dando una grande attenzione sulla notizia che Israele vuole rimuove gli insediamenti ebraici nei territori occupati e solo il New York Times, in un articolo di tre righe, riporta la notizie che le forze israeliane hanno abbattuto tredici case nella cittadina di Beit Hanoun a Nord della Striscia di Gaza, facendo dozzine di palestinesi senza tetto ("In Israeli gesture, tower is removed near settlement," New York Times, 10 June 2003).
Il 10 giugno le forze d’occupazione israeliane sparano granate sugli studenti palestinesi che volevano entrare nella loro Universita’ ad Hebron.
E’ evidente la volonta’ dei media di ignorare la violenza israeliana nei confronti dei palestinesi. In periodi in cui civili palestinesi sono stati uccisi o feriti dai soldati israeliani erano usati termini come “periodo di calma”, o “relativa calma”, giusto perche’ nessun israeliano era stato ucciso nello stesso periodo. Ogni mancata notizia di quello che realmente sta succedendo nei territori occupati rinforza l’apologia d’Israele che la violenza è un problema palestinese al quale Israele sta solo reagendo, ed aiuta ad incrementare l’ondata di violenza che Israele usa per mantenere la sua occupazione militare su piu’ di tre milioni di palestinesi nella loro terra.
Il Presidente Bush nel suo piano della roadmap riconosce che la violenza non puo’ essere fermata dai soli palestinesi. Questo, e’ perche’ nella prima fase del piano e’ citato che entrambe le parti Israele e Palestina devono fermare la violenza e gl’incitamenti ad essa. Dopo l’incontro ad Aqaba tra Bush, Sharon ed Abbas, comunque, sembra che questa parte essenziale della roadmap e la sua relativa applicazione della prima fase debba essere attuata solo dai palestinesi per lavorare contro la violenza.
Il 10 giugno Israele, nel bel mezzo degli accordi per la road map tenta d’assassinare il portavoce di Hamas. Lo stesso giorno, Ha'aretz, riporta che tank israeliani ed elicotteri aprono il fuoco su un’area residenziale palestinese nella Striscia di Gaza, uccidendo tre palestinesi e facendo 30 feriti. I morti identificati sono una ragazza di 16 anni ed un ragazzo di 19 anni, che vivevano nei campi profughi di Beit Hanoun e Jabaliya.
L’attenzione dei media però viene interamente riversata oggi sull’attacco suicida compiuto dai militanti di Hamas, che ha causato vittime civili israeliane. Attacco, comunque, da condannare per la violenza usata, ma questo non giustifica il ruolo dei media in questa vicenda . Ogni copertura e la mancata notizia di questi eventi non danno all’opinione pubblica la giusta visione dei fatti
Rosarita Catani e' una reporter indipendente che invia i suoi resoconti da Amman, Giordania, raccontando da un punto d’osservazione privilegiato cosa accade in Iraq e in medio oriente. I suoi report - pubblicati regolarmente sul sito www.peacelink.it - sono utilizzabili liberamente previa citazione della fonte e dell'autrice].