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report 86



 

 

Report 86 di Rosarita Catani

RANTISSI: UCCIDERMI NON E’ UNA GRAN SICUREZZA PER ISRAELE

Gaza – 10 giugno 2003 - Nel mezzo degli accordi per garantire la Pace in Medio Oriente, un elicottero israeliano fallisce il suo tentativo d’assassinare Abdul Aziz al Rantissi il leader della resistenza del gruppo palestinese Hamas.

L’elicottero israeliano, in pieno giorno lancia una serie di missili in direzione della macchina dove viaggiava il leader di Hamas. Rantissi è stato ferito, insieme a suo figlio Ahmed, mentre altre 27 persone versano in condizioni critiche. Nel raid sono rimaste uccise una donna ed una ragazzina.

Rantissi è stato trasportato immediatamente in ospedale. Un dottore palestinese che lo ha operato dichiara che il “leader di Hamas” è in condizioni stabili.

Parlando via cavo al canale satellitare Al Jazeera Rantissi, 55 anni, afferma: “I sionisti (Israeliani) insistono nel portare il loro terrorismo contro i palestinesi. Assassinandomi, Israele non provvederà alla sua sicurezza. La sola strada che si puo’ seguire è quella di ritirarsi dai territori occupati”.

Sheikh Ahmad Yassin, il leader spirituale del gruppo, da parte sua sostiene che l’obiettivo israeliano sotto tutti i palestinesi, militari, politici e persone comuni, quindi l’obiettivo palestinese dovrebbe essere tutta Israele, militari, politici e comuni cittadini. “Il nostro sangue non ha meno valore del loro” afferma Yassin.

Israele

 

Dopo che Rantissi è stato trasportato in ospedale migliaia di palestinesi, tra cui molti sostenitori del partito, si sono ammassati dinanzi al cancello dell’ospedale e molti sono scoppiati in un pianto di gioia quando è stato annunciato che il leader era vivo. Sono stati distribuiti canditi e bevande fresche per festeggiare la guarigione del leader di Hamas.

Rantissi era uno delle figure politiche piu’ prominenti ad essere entrate nel mirino d’Israele sin dall’inizio dell’Intifada contro l’occupazione israeliana. 

 

Dopo aver ascoltato la notizia dell’attentato da parte degli israeliani contro il leader palestinese Rantissi, Abbas chiede immediate azioni da parte dell’amministrazione statunitense. In un documento inviato agli Stati Uniti Abbas, esprime la sua condanna per questo attacco e riferisce che “un grave pericolo incombe sull’impiego della roadmap, come risultato dell’azione israeliana. Questo attacco ostruisce il processo politico ed è una sabotaggio dello stesso”.

Il primo ministro palestinese dichiara che il suo Governo continuerà il lavoro di consultazione con tutti i palestinesi per riuscire a raggiungere un accordo, nonostante questo attacco terroristico da parte d’Israele”.

Il Ministro dell’Informazione Palestinese Nabil Amr, sostiene che Israele, dopo la commedia recitata ad Aqaba, cerca di riesumare il processo e di danneggiarne gli effetti.

I ministri degli esteri Arabi, incontratisi a Manama, la capitale del Bahraini, condannano il “crimine” israeliano, accusando Tel Aviv di distruggere le speranze per la pace. Il Ministro degli Esteri saudita, Principe Saud al-Faisal, dichiara: “il raid israeliano che ha ferito il leader palestinese nella città di Gaza è “un atto da condannare, condannare, condannare”.

Il Ministro degli Esteri Siriano Farouq al-Shara afferma: “nessuno ha denunciato questa azione”, che è “parte del tentativo d’Israele di silurare la situazione creata dalla roadmap”. Il ministro degli Esteri Egiziano Ahmed Maher, da parte sua, accusa Israele di “pretendere di impiegare la roadmap con la sua politica aggressiva” contro palestinesi innocenti.

Il Segretario Generale della Lega Araba Amr Moussa, accusa Israele di non voler stabilizzare una giusta e comprensiva pace nel Medio Oriente.

Anche il portavoce della Casa Bianca, dichiara che Bush è molto provato da questo tentativo d’assassinio da parte d’Israele, ciò “non contribuisce alla sicurezza d’Israele”

“Le giustificazioni d’Israele”

Dall’altro estremo Tzahi Moshe, portavoce del Ministero della Giustizia dichiara: “Tutti gli sforzi da parte d’Israele per eliminare leader terroristi sono giustificati”. Il Ministro degli Esteri Israeliano, Silvan Shalom, afferma che l’autorita’ palestinese, deve reprimere”i militanti con più di mere parole”. Shalom dichiara che Israele continuera’ ad attaccare per proteggere Israele da attacchi terroristici.



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