COMUNICATO STAMPA
28 maggio 2003
“Adalah” chiede che sia garantito
l’accesso in Israele ai giovani volontari del progetto Euro-Med
Fonte:
www.adalah.org
Oggi, Adalah ha presentato una petizione alla Corte
Distrettuale di Nazareth, contro il Ministro dell’Interno e a favore dei nove
membri del Programma del Servizio Volontario Europeo e di Baladna – Associazione dei Giovani
Arabi. Nella petizione, Adalah richiede che il Ministero degli Interni permetta ai 9
volontari di entrare in Israele e gli conceda il visto turistico per altri 3
mesi. Adalah ha anche istruito una mozione per l’immediata udienza del
caso.
I volontari, provenienti da 6 diversi paesi europei,
sono arrivati in Israele nel
febbraio 2003 per un programma di gemellaggi tra giovani, della durata di
6 mesi, nell’ambito del Programma Giovanile di Euro-Med. Il programma ha il fine
di contribuire a realizzare gli obbiettivi della Dichiarazione di Barcellona del
1995, firmata da 27 paesi Mediterranei ed Europei, compreso Israele. In cooperazione con le organizzazioni
locali, i volontari sono stati coinvolti in diverse attività a Haifa,
Gerusalemme Est e Hebron, compreso il lavoro con bambini disabili e giovani
ritardati cosi come il sostegno a vari progetti culturali e sociali.
Il Consiglio per il Cambiamento delle Gioventù
d’Israele, coordinatore nazionale per il Programma Giovanile dell’Euro-Med in
Israele, ha descritto nei minimi dettagli l’attività dei giovani volontari al
Ministro dell’Interno, prima del loro arrivo nel Febbraio 2003. Appena giunti
all’aeroporto Ben Gurion, ognuno dei volontari ha ricevuto un visto turistico di
3 mesi, invece di quello da 6 mesi richiesto per loro dalla Commissione
Europea.
Alla scadenza di questi visti, i volontari sono
andati in Giordania per una settimana. L’ 11 Maggio 2003 volevano rientrare in
Israele da Allenby Bridge, il passaggio di frontiera dove gli è stato negato
l’accesso dopo essere stati soggetti ad un intensa e umiliante perquisizione alle loro
persone e ai bagagli. I volontari rimangono in Giordania, senza che gli sia mai
stato detto il motivo per il loro accesso negato.
Nel ricorso, firmato dal responsabile di “Adalah” Abeer Baker, Adalah afferma che
la decisione di negare l’accesso dei volontari in Israele viola gli impegni
assunti da Israele nella Dichiarazione di Barcellona. Inoltre, Adalah afferma
che il Ministro dell’Interno esercita il suo mandato in modo arbitrari, senza
nessun criterio e senza alcune ragione che giustifichi la sua decisone di negare
l’accesso in Israele dei volontari.
La decisone del Ministro dell’ Interno deve essere
basarsi su considerazioni ragionevoli e informazioni verificate. La natura
arbitraria del rifiuto all’ingresso posta ai volontari dal Ministero,
contraddice la linea che il Ministro afferma di tenere a riguardo di questi
argomenti, linea espressa ad Adalah con una lettera ricevuta nell’Aprile 2002.
Nella lettera, il Ministro afferma che la sua politica è di permettere agli
operatori umanitari di entrare in Israele, ma questa dà anche il diritto di
negare l’accesso a chiunque non ha uno scopo chiaro per il suo ingresso o che
non ha coordinato il suo arrivo in precedenza. In questo caso, entrambe le
condizioni erano soddisfatte, e i volontari non si sono discostati dal
dichiarare altro che il programma di attività.
L’accesso negato dei volontari ha causato e continua
a causare danni alle locali organizzazioni Arabe in Haifa, Gerusalemme Est e
Hebron, e viola il loro diritto alla libertà di associazione. Queste
organizzazioni sono state obbligate a sospendere le loro attività che
prevedevano il coinvolgimento dei volontari e pagano numerosi danni a causa di
questa situazione.
Inoltre è molto importante aggiungere che gli stessi
beneficiari del programma, che dipendono dai servizi resi dai volontari, stanno
soffrendo a causa di questo.
Adalah mette in rilievo che negare gli accessi ai
volontari potrebbe dare delle dure conseguenze a Israele sulla futura
cooperazione con l’Unione Europea, e potrebbe portare alla cancellazione del
programma di Servizio Volontario Europeo.
Fonte:
www.adalah.org
Il 31 maggio 2003 il Ministro dell’Interno israeliano
Poraz ha ritirato l’ordine di accesso negato ai 9 volontari europei membri del
progetto dell’Unione Europea Euro-Med respinti ad Allenby Bridge l’11
maggio.
La motivazione dell’accesso negato era perché erano
stati in zona di operazioni militari nei Territori Occupati.
La revoca è avvenuta grazie al ricorso legale fatto
dal Centro Legale per i Diritti dei Palestinesi Israeliani – Adalah che ha
presentato la petizione alla Corte Distrettuale di
Nazareth.
Fonte:
www.haaretzdaily.com
Traduzione a cura di Operazione
Colomba – Corpo Nonviolento di Pace – Comunità Papa Giovanni
XXIII
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