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Osservatorio Italiano di Salute Globale - G8 di Evian: la solita retorica e nessun impegno tangibile
- Subject: Osservatorio Italiano di Salute Globale - G8 di Evian: la solita retorica e nessun impegno tangibile
- From: "Eduardo Missoni" <scrivi@eduardomissoni.net> (by way of Carlo Gubitosa <c.gubitosa@peacelink.it>)
- Date: Tue, 03 Jun 2003 23:56:26 +0100
G8 di Evian: la solita retorica e nessun impegno tangibile
Unanalisi dellOsservatorio Italiano di Salute Globale
Eduardo Missoni
Presidente
Osservatorio Italiano sulla Salute Globale
Ad Evian i G8 si sono presentati con nuove promesse riconosciamo che sono
necessari fondi addizionali, confermiamo il nostro impegno attraverso
ulteriori azioni in ambiti quali lo sviluppo istituzionale, le partnership
pubblico-privato, lo sviluppo delle risorse umane, le attività di ricerca e
la promozione della sanità pubblica a livello di comunità; riaffermiamo il
nostro appoggio al Fondo Globale per la lotta allHIV/AIDS, la tubercolosi e
la malaria. Non un solo impegno concreto sottoscritto da tutti.
Laffermazione più verificabile è diamo il benvenuto e sosteniamo la
proposta di ospitare, in collaborazione con il Fondo Globale, una
conferenza internazionale di donatori e sostenitori &a luglio a Parigi. Il
proposito sarà quello di sviluppare strategie per mobilitare risorse per
assicurare finanziamenti sostenibili e di lungo periodo al Fondo. Si
rimanda allennesima, inutile, dispendiosa conferenza internazionale.
Nel 2000, lOrganizzazione Mondiale della Sanità aveva stimato che per far
fronte allepidemia di HIV/AIDS fossero necessari circa 10 miliardi di
dollari allanno e che per rispondere congiuntamente anche a tubercolosi e
malaria quella cifra avrebbe dovuto raggiungere i 20 miliardi di dollari.
Su quelle premesse i G8, con il segretario generale delle nazioni Unite -
Kofi Annan - come sponsor, nel 2001 a Genova lanciarono il Fondo Globale
per la lotta a HIV/AIDS, tubercolosi e malaria. Il Fondo però non sarebbe
stato gestito dalle Nazioni Unite (secondo il suggerimento paradossalmente
avanzato proprio da Kofi Annan), ma da una organizzazione indipendente una
Global Public Private Partnership - alla cui direzione e amministrazione
avrebbero partecipato di diritto anche i rappresentanti dei maggiori
contribuenti, ivi incluse le multinazionali. Ciò nellipotesi che una simile
struttura sarebbe stata più agile, riducendo i costi di transazioneche si
considerano legati alla tradizionale burocrazia, e che avrebbe attratto
risorse dal settore privato nella nuova partnership globale pubblico-privato.
A quasi due anni di distanza il Fondo Globale rischia la bancarotta. Può
contare su 3,4 miliardi di dollari di impegni da distribuire su otto anni,
ma nemmeno i soldi promessi per il 2002 sono stati ancora interamente
trasferiti al Fondo. Solo per far fronte alle richieste già approvate (153)
e quelle che si pensa possano esserlo nel prossimo round di settembre, ci
vorrebbe limmediata disponibilità di un altro miliardo e mezzo di dollari.
Senza contare che solo 9 delle richieste approvate nel 2002 hanno iniziato
a ricevere effettivamente i fondi. Per quanto riguarda la partecipazione
del settore corporate questa è molto al di sotto delle aspettative; in
particolare solo tre compagnie hanno contribuito (Wintherthur, Eni,
Statoil) per complessivi 1,5 milioni di dollari. Ha fatto decisamente di
più Bill Gates che attraverso la sua Fondazione ha trasferito al Fondo
cento milioni di dollari, garantendosi tra laltro un posto nel Consiglio di
amministrazione.
Ad Evian il presidente Bush si è presentato con la promessa di un
contributo di 15 miliardi di dollari (su cinque anni) per la lotta
allAIDS. Nessuna certezza però: ogni quota annuale (3 miliardi) per poter
essere spesa dovrà prima essere tradotta in stanziamenti in sede di legge
finanziaria dal Congresso americano. Di quei soldi, poi, solo un miliardo
allanno sarebbe versato al Fondo Globale e quello solo se gli altri partner
ne mettono il doppio. Ma i quattro rappresentanti europei al G8 hanno
parlato di un possibile contributo dellUE di solo un miliardo allanno
(rimandando comunque un impegno più concreto al prossimo Summit europeo di
Salonicco (26 giugno). In realtà i soldi americani saranno gestiti secondo
interessi bilaterali degli Stati Uniti, probabilmente per acquistare
farmaci dalle multinazionali americane ai prezzi speculativi che quelle
vorranno stabilire, tanto più che anche sul tema dellaccesso ai farmaci per
i paesi più bisognosi i G8 non si sono scoperti, rimandando ogni
valutazione alla Conferenza Ministeriale del Organizzazione Mondiale del
Commercio, che si terrà dopo lestate a Cancun. Piuttosto, anche per
laccesso ai farmaci e ai servizi sanitari si propongono nuove Global Public
Private Partnerships (GPPP). Eil modello che va di moda: incentivare il
contributo del settore privato per coprire il proprio disimpegno.
Riproporre per ogni problema e per ogni malattia una nuova organizzazione,
un nuovo gestore privato (seppure a partecipazione pubblica) delle risorse
pubbliche, indebolisce e, di fatto, delegittima le organizzazioni e le
agenzie specializzate delle Nazioni Unite, accrescendo la confusione nel
campo della governance della cooperazione con i paesi del Sud del Mondo.
Nuove organizzazioni comportano nuovi costi di struttura e di personale (a
costi internazionali) e, come ha dimostrato fin qui il Fondo Globale che
del modello GPPP è ormai considerato un prototipo - nuove procedure
burocratiche con costi addizionali sulle già precarie risorse delle
istituzioni nei paesi in via di sviluppo. Senza considerare lindebolimento
dei sistemi sanitari derivanti da un approccio selettivo per malattie e per
progetti avulsi da un piano sanitario nazionale, nonché la limitazione di
sovranità cui devono sottostare i paesi beneficiari per accedere ai fondi.
Quanti chiedono comunque più fondi per il Fondo, facendosi giustamente
interpreti della tragedia che stanno vivendo i paesi più poveri, non
sembrano avere adeguatamente soppesato questi aspetti.
Osservatorio Italiano sulla Salute Globale
LOsservatorio si propone come spazio di riflessione e ricerca sui temi
della salute globale, lavorando per unanalisi indipendente del processo di
globalizzazione e dei suoi effetti sulla salute, a supporto delle decisioni
e delle azioni concrete che si vogliano intraprendere per la salute dellumanità
Per poter meglio servire come strumento di conoscenza ed approfondimento,
lOsservatorio, cui partecipano ad esclusivo titolo individuale operatori e
ricercatori di competenza internazionalmente riconosciuta, intende fare
riferimento ad una vasta rete di sostenitori individui ed organizzazioni
che ne stimolino lattività e, quindi, ne utilizzino i risultati per le loro
iniziative
* * * * *
LOsservatorio è stato costituito a Bologna il 12 gennaio 2002, da: Giovanni
Berlinguer, Maurizio Bonati, Adriano Cattaneo, Sunil Deepak, Nicoletta
Dentico, Gavino Maciocco, Eduardo Missoni, Marco Pedrazzi, Sofia Quintero
Romero, Angelo Stefanini, Giorgio Tamburlini, Gianni Tognoni.
Sede legale
via Borselli 4-6, 40135 Bologna tel.051433402 fax 051 434046
Presidente
Eduardo Missoni tel. 347 7979862 fax 06 5800236 E-mail:
<mailto:scrivi@eduardomissoni.net>scrivi@eduardomissoni.net
Vice-Presidente
Nicoletta Dentico tel. 06 4486921 - E-mail:
<mailto:Nicoletta_DENTICO@rome.msf.org>Nicoletta_DENTICO@rome.msf.org