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Intervista a LaRouche su Rai Uno





Intervista a Lyndon LaRouche andata in onda su Raiuno



NOTA:

A causa di una variazione arbitraria di palinsesto, introdotta allultimo 
momento, la trasmissione di cui si riporta nel comunicato è andata in onda 
non alluna di notte come previsto, bensì alle due. Secondo quanto riportato 
sul sito internet di RAI Educationaldi mercoledì 21 maggio, la messa in 
onda dellintervista con LaRouche intitolata Anatomia di un collassoera 
infatti prevista per luna di notte. Un tale ingiustificato cambiamento di 
orario ha disorientato centinaia di persone che, precedentemente avvisate 
dal nostro servizio di aggiornamento tramite e-mail e da centinaia di SMS, 
rimaste per loccasione in piedi fino a notte inoltrata, hanno finito col 
credere che la trasmissione non andasse più in onda. Ci scusiamo per il 
disagio causato, di cui non abbiamo alcuna responsabilità.  Lorario di 
messa in onda delle trasmissioni televisive dipende dallufficio di 
palinsesto della RAI diretto dal dott. Alessandro Gorla. I responsabili di 
RAI Educationalhanno inviato una richiesta di spiegazioni allindirizzo di 
tale ufficio, alla quale per il momento non è stata data alcuna risposta.



Per la rubrica "La storia siamo noi", è andata in onda mercoledì 21 maggio, 
su Raiuno, una lunga intervista a Lyndon H. LaRouche, economista e 
candidato alla nomina democratica per le presidenziali USA del 2004. Il 
programma è andato in onda nella notte, alle 2.00 circa, e verrà replicato 
prossimamente nella fascia oraria di prima mattina  dedicata a RAI Educational.

Intitolata "Anatomia di un collasso", l'intervista, registrata nel gennaio 
scorso, è stata condotta da Myrta Merlino. Nel corso della trasmissione, 
LaRouche ha avuto la possibilità di spiegare la sua famosa analisi sul 
crollo dell'attuale sistema finanziario e monetario, la sua proposta di 
riorganizzazione economica nota come "una nuova Bretton Woods", così come 
il suo punto di vista sulla guerra e sull'11 settembre.

LaRouche ha fatto risalire l'origine dell'attuale crisi economica mondiale 
al passaggio "da una società di produttori, una società basata su 
agricoltura e industria, a una società di consumatori", svolta avviata nel 
1964, in corrispondenza con la guerra d'Indocina e il governo di Harold 
Wilson nel Regno Unito. "Il cambiamento è molto simile a quello accaduto 
nell'antica Roma dopo la fine della seconda guerra punica; in quel caso lo 
spostamento ha portato la schiavitù in Italia, e ha portato Roma a 
dipendere dai saccheggi effettuati ai danni di altri Paesi." Allo stesso 
modo, il saccheggio del resto del mondo, operato dall'economia 
angloamericana dopo il 1964, ha portato al restringersi dell'economia 
fisica e all'attuale collasso.


LaRouche ha ricostruito le fasi più recenti del collasso, dalla crisi dei 
titoli di stato russi nel 1988, al crollo della New Economy, incluso il 
ruolo di George Soros nell'organizzare il salvataggio del sistema 
attraverso la creazione di "un muro di soldi", cioè una espansione 
iperinflazionistica della base monetaria.

Attualmente ci sono due possibili scenari per l'economia mondiale, ha 
spiegato LaRouche: da una parte c'è lo sviluppo in corso nel continente 
asiatico, al quale l'Europa e gli Stati Uniti potrebbero partecipare con 
accordi a lungo termine per costruire grandi infrastrutture "a patto, però, 
che vi sia la capacità di creare un nuovo sistema monetario capace di 
gestire i problemi", cioè una nuova Bretton Woods. Se qui, negli Stati 
Uniti, decidiamo di raggiungere un accordo con Europa e Asia, collaborando 
con l'Asia e l'Europa, liberando l'Africa dai genocidi, di ricostruire 
l'America centrale e meridionale e cose di questo genere, possiamo uscire 
dall'empasse, ed entro una generazione potremo contare su una delle 
economie più solide che il mondo abbia mai visto."

D'altra parte, "se non faremo così, se cercheremo di esigere i debiti, così 
come fecero i banchieri lombardi del quattordicesimo secolo, allora 
sprofonderemo in un nuovo medioevo".



Sulla politica dell'amministrazione Bush, LaRouche ha detto:

"Bush non si rende conto di cosa stia accadendo all'economia statunitense. 
La sua attenzione è tutta rivolta alle presidenziali del 2004, dove punta a 
una rielezione. Non è un uomo di profondità intellettuale, è un uomo di 
passione, un uomo che usa alcune espressioni fisse caricandole di enfasi. 
Bush è un po' come una palla sbattuta dalle varie forze presenti 
nell'amministrazione e che la fanno girare in tutte le direzioni. La 
speranza di molti, negli Stati Uniti, è che Powell, il Segretario di Stato, 
abbia la meglio nel più alto numero possibile di giocate, e che Cheney, 
invece, manchi qualche colpo. Le decisioni che bisognerà prendere non 
saranno prese dal presidente; alla fine egli farà la sua scelta, ma questa 
dipenderà in larga misura da quello che pensano i suoi più stretti 
consiglieri."

Sulla guerra in Irak (imminente al momento dell'intervista), LaRouche ha 
dichiarato:

"Quando si ha a che fare con dei fanatici, persone ossessionate, che devono 
avere la loro guerra, è un po' come avere a che fare con uno squilibrato 
che tiene in ostaggio la propria famiglia con un fucile spianato. La 
ragione può ben poco con quest'idiota. E poco può con persone come 
Wolfowitz, Rumsfeld, Cheney, eccetera.

La reazione al recente incontro franco-tedesco, tra Chirac e Schroeder, la 
violenza, la stupidità con la quale Rumsfeld si è espresso mostra quanto 
quell'uomo abbia perso il controllo di se stesso, e quanto non sia altro 
che un fanatico disperato... Siamo giunti alla fine dell'attuale sistema 
monetario e finanziario, e, a questo punto, queste persone vogliono 
sfruttare il momento per imporre il loro modello di impero mondiale.

L'Islam diventa quindi l'obiettivo per iniziare una guerra di scontro di 
civiltà, e distruggere l'Asia o l'Eurasia prima che riesca a sviluppare un 
modello alternativo dellimpero. Questo è l'obiettivo. Persone come Cheney e 
Rumsfeld non sono che riflessi di questo tipo di mostri".