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Report da Amman #35



di Rosarita Catani
da Shafa Badran
(Amman)
Giordania

REPORT N. 36

-PALESTINA ­

ISRAELE “NOI ABBIAMO IL DIRITTO D’UCCIDERVI SE VISITATE GAZA”



Le forze israeliane stilano un documento distribuito agli stranieri 
rappresentanti diplomatici. Il documento, intitolato “Compilazione del 
modulo e sua presentazione all’Autorità prima di entrare nella Striscia di 
Gaza”, è obbligatorio per tutti gli stranieri che intendono passare per Gaza.


Il documento è principalmente indirizzato a pacifisti stranieri associati 
con l’interntional Solidarity Moviment, il gruppo menzionato nel documento, 
od a qualsiasi altro gruppo non violento che promuove dirette azioni per 
fermare la violenza dei soldati israeliani nei confronti della popolazione 
civile e le loro proprietà nella Striscia di Gaza.

Cercando di scansare la responsabilità legale d’Israele per la violenza 
diretta ad attivisti che stanno riconoscendo le azioni illegali d’Israele 
nella Gaza occupata, il documento assume le seguenti responsabilità che 
devono essere sottoscritte:
” Io sono consapevole dei rischi che corro ed accetto che il Governo dello 
Stato d’Israele ed i suoi organi non possono essere ritenuti responsabili 
per la morte, ferimento e/o danno/perdita di mia proprietà, la quale può 
essere incorsa come un risultato delle attività militari”.



In sostanza il documento dichiara: “Noi possiamo uccidervi se visitate Gaza”.

Le nuove misure supplementari tendono a teneri lontani tutti le persone 
internazionali dall’area di Gaza. “L’Area d’Installazione Militare lungo il 
confine con l’Egitto”, ha stilato il testo: “E’ amministrazione del 
territorio Israeliano ed è strettamente vincolata per gli stranieri. Per 
piacere tenete presente che quest’area è stata teatro d’intense ostilità ed 
è veramente pericolosa”.

L’area descritta sopra è Rafah, una città palestinese di circa 130.000 
abitanti a sud del confine dove Gaza incontra l’Egitto. Circondata da molti 
campi profughi, Rafah è un’area molto povera ed ha visto la nascita di una 
delle più violente repressioni Israeliane durante l’Intifada. Descriverlo 
come “il luogo d’intense ostilità” è come far capire che vi è una Guerra in 
atto tra le due forze. La realtà è di tenere ognuno lontano da posto, con 
Israele che continua a sparare alle case dei civili le quali sono 
puntualmente rase al suolo dai bulldozer, giorno dopo giorno, nei quali i 
civili sono stati uccisi senza che vi fosse alcun motivo od un attacco in 
corso.

Gli effetti di questa sequenza di chiara istanza d’eccessiva ed illegale 
uso della forza viola le posizioni internazionali, che hanno aperto gli 
occhi alle impunità che gli atti d’Israele commettono nei territori 
occupati. Questo è chiaro anche ad Israele, che non vuole che qualcuno 
continui a vedere, da qui le condizioni per entrare a Gaza.


La Legalità della dichiarazione



La dichiarazione che viola i diritti fondamentali dell’uomo o attende di 
essere abrogata poiché non ha validità per la legge internazionale, e sono 
anche forme di coercizione. In questo caso, l’artt. 19 e 20 della 
Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo statuisce:

“Ognuno ha il diritto e la libertà di esprimere la sua opinione, questo 
include la libertà d’opinione senza interferenze, ricevere ed impartire 
informazioni ed idee…….Ognuno ha il diritto di libertà di costituire 
associazioni e riunirsi in pacifiche assemblee”.

Questo include il diritto ad associazioni individuali come l’ISM, visitare 
i suoi membri, ed essere osservatore………”

Inoltre la quarta Convenzione di Ginevra, sancisce che Israele è Occupante 
e deve provvedere alla protezione dei civili ed è la sola responsabile per 
le azioni della sua forza nei territori occupati, Diritti Umani, hanno 
statuito che la prima sentenza della Dichiarazione Universale dei diritti 
dell’Uomo è inalienabile ed il suo concetto deve essere rispettao dalle 
leggi internazionali.




(fine.)




[Nota: Rosarita Catani e' una reporter indipendente che invia i suoi 
resoconti da Amman, Giordania, raccontando da un punto di osservazione 
privilegiato cosa accade in Iraq e in medio oriente. I suoi report - 
pubblicati regolarmente sul sito www.peacelink.it -  sono utilizzabili 
liberamente previa citazione della fonte e dell'autrice].